Sicilia bedda e amata,cantata e disprizzata...

  • A proposito degli alieni....

    Il saggio dal titolo "A proposito degli alieni....", di Francesco Toscano e Enrico Messina

    Sinossi: Fin dalla preistoria ci sono tracce evidenti del passaggio e dell’incontro tra esseri extraterrestri ed esseri umani. Da quando l’uomo è sulla Terra, per tutto il suo percorso evolutivo, passando dalle prime grandi civiltà, all’era moderna, sino ai giorni nostri, è stato sempre accompagnato da una presenza aliena. Lo dicono i fatti: nei reperti archeologici, nelle incisioni sulle rocce (sin qui rinvenute), nelle sculture, nei dipinti, in ciò che rimane degli antichi testi, sino ad arrivare alle prime foto e filmati oltre alle innumerevoli prove che oggi con le moderne tecnologie si raccolgono. Gli alieni ci sono sempre stati, forse già prima della comparsa del genere umano, e forse sono loro che ci hanno creato.

  • Gli antichi astronauti: dèi per il mondo antico, alieni per quello moderno.

    Il saggio dal titolo "Gli antichi astronauti: dèi per il mondo antico, alieni per quello moderno.", di Francesco Toscano

    Sinossi: Milioni di persone in tutto il mondo credono che in passato siamo stati visitati da esseri extraterrestri. E se fosse vero? Questo libro nasce proprio per questo motivo, cercare di dare una risposta, qualora ve ne fosse ancora bisogno, al quesito anzidetto. L`archeologia spaziale, o archeologia misteriosa, è definibile come la ricerca delle tracce, sotto forma di particolari reperti archeologici o delle testimonianze tramandate nel corso dei millenni, di presunti sbarchi sulla Terra di visitatori extraterrestri avvenuti all’alba della nostra civiltà.

  • Condannato senza possibilità d'appello

    Il romanzo breve dal titolo "Condannato senza possibilità d'appello.", di Francesco Toscano

    Sinossi: Le concezioni primitive intorno all`anima sono concordi nel considerare questa come indipendente nella sua esistenza dal corpo. Dopo la morte, sia che l`anima seguiti a esistere per sé senza alcun corpo o sia che entri di nuovo in un altro corpo di uomo o d`animale o di pianta e perfino di una sostanza inorganica, seguirà sempre il volere di Dio; cioè il volere dell’Eterno di consentire alle anime, da lui generate e create, di trascendere la vita materiale e innalzarsi ad un piano più alto dell’esistenza, imparando, pian piano, a comprendere il divino e tutto ciò che è ad esso riconducibile.

  • L'infanzia violata, di Francesco Toscano

    Il romanzo giallo dal titolo "L'infanzia violata", di Francesco Toscano

    Sinossi: Dovrebbero andare a scuola, giocare, fantasticare, cantare, essere allegri e vivere un'infanzia felice. Invece, almeno 300 milioni di bambini nel mondo sono costretti a lavorare e spesso a prostituirsi, a subire violenze a fare la guerra. E tutto ciò in aperta violazione delle leggi, dei regolamenti, delle convenzioni internazionali sui diritti dell'infanzia. La turpe problematica non è lontana dalla vostra quotidianità: è vicina al luogo in cui vivete, lavorate, crescete i vostri bambini. Ad ogni angolo dei quartieri delle città, dei paesi d'Italia, è possibile trovare un'infanzia rubata, un'infanzia violata.

  • I ru viddrani, di Francesco Toscano

    Il romanzo giallo dal titolo "I ru viddrani", di Francesco Toscano

    Sinossi: Non è semplice per un vecchietto agrigentino rientrare in possesso del suo piccolo tesoro, che consta di svariati grammi di oro e di argento, che la sua badante rumena gli ha rubato prima di fuggire con il suo amante; egli pensa, allora, di rivolgersi a due anziani suoi compaesani che sa essere in buoni rapporti con il capo mafia del paesino rurale ove vive, per poter rientrare in possesso del maltolto. A seguito della mediazione dei "ru viddrani", Don Ciccio, "u pastranu", capo mafia della consorteria mafiosa di Punta Calura, che ha preso a cuore la vicenda umana di Domenico Sinatra, incarica i suoi sodali di mettersi sulle tracce della ladruncola e di far in modo che ella restituisca la refurtiva all`anziano uomo. Qualcosa, però, va storto e fra le parti in causa si acuisce un'acredine che amplifica l'entità del furto commesso, tanto che nel giro di pochi anni si arriva all`assassinio di Ingrid Doroteea Romanescu, la badante rumena resasi autrice del furto in questione.

  • I ru viddrani, di Francesco Toscano

    Il fantasy dal titolo "E un giorno mi svegliai", di Francesco Toscano

    Sinossi: "E un giorno mi svegliai" è un fantasy. Il personaggio principale del libro, Salvatore Cuzzuperi, è un impiegato residente nella provincia di Palermo che rimane vittima di un'esperienza di abduction. Il Cuzzuperi vivrà l'esperienza paranormale del suo rapimento da parte degli alieni lontano anni luce dal pianeta Terra e si troverà coinvolto nell'aspra e millenaria lotta tra gli Anunnaki, i Malachim loro sudditi, e i Rettiliani, degli alieni aventi la forma fisica di una lucertola evoluta. I Rettiliani, scoprirà il Cuzzuperi, cercano di impossessarsi degli esseri umani perché dotati di Anima, questa forma di energia ancestrale e divina, riconducibile al Dio Creatore dell'Universo, in grado di ridare la vita ad alcune specie aliene dotate di un Dna simile a quello dell'uomo, fra cui gli stessi Rettiliani e gli Anunnaki. Il Cuzzuperi perderà pian piano la sua umanità divenendo un Igigi ammesso a cibarsi delle conoscenze degli "antichi dèi", ed infine, accolto come un nuovo membro della "fratellanza cosmica".

  • I ru viddrani, di Francesco Toscano

    Il romanzo giallo dal titolo "I ru viddrani", di Francesco Toscano

    Sinossi: Non è semplice per un vecchietto agrigentino rientrare in possesso del suo piccolo tesoro, che consta di svariati grammi di oro e di argento, che la sua badante rumena gli ha rubato prima di fuggire con il suo amante; egli pensa, allora, di rivolgersi a due anziani suoi compaesani che sa essere in buoni rapporti con il capo mafia del paesino rurale ove vive, per poter rientrare in possesso del maltolto. A seguito della mediazione dei “ru viddrani”, Don Ciccio, “ù pastranu”, capo mafia della consorteria mafiosa di Punta Calura, che ha preso a cuore la vicenda umana di Domenico Sinatra, incarica i suoi sodali di mettersi sulle tracce della ladruncola e di far in modo che ella restituisca la refurtiva all`anziano uomo. Qualcosa, però, va storto e fra le parti in causa si acuisce un’acredine che amplifica l’entità del furto commesso, tanto che nel giro di pochi anni si arriva all`assassinio di Ingrid Doroteea ROMANESCU, la badante rumena resasi autrice del furto in questione.

  • Naufraghi nello spazio profondo, di Francesco Toscano

    Il romanzo di fantascienza dal titolo "Naufraghi nello spazio profondo ", di Francesco Toscano

    Sinossi: In un futuro distopico l’umanità, all’apice della sua evoluzione e prossima all’estinzione, sarà costretta, inevitabilmente, a lasciare la Terra, la nostra culla cosmica, alla ricerca di un pianeta alieno in cui poter vivere, sfruttando le conoscenze del suo tempo. Inizia così l’avventura del giovane Joseph MIGLIORINI, di professione ingegnere, e di altri giovani terrestri, un medico, un geologo, un ingegnere edile, che, da lì a poco, a bordo di una navetta spaziale allestita dal loro Governo, sarebbero stati costretti a raggiungere il pianeta Marte, il “nostro vicino cosmico”, al fine di atterrare nei pressi del suo polo nord ove, anni prima, dei robot costruttori avevano realizzato una stazione spaziale permanente, denominata “New Millenium”; tutto questo affinché parte dell’umanità sopravvissuta agli eventi nefasti e apocalittici potesse prosperare su quella landa desolata, tanto ostile alla vita in genere, giacché ritenuta unico habitat possibile e fruibile ai pochi sopravvissuti e alla loro discendenza.

  • Malacarne, di Francesco Toscano

    Libro/E-book: Malacarne, di Francesco Toscano

    Sinossi: Nella primavera dell'anno 2021 a Palermo, quando la pandemia dovuta al diffondersi del virus denominato Covid-19 sembrerebbe essere stata sconfitta dalla scienza, malgrado i milioni di morti causati in tutto il mondo, un giovane, cresciuto ai margini della società, intraneo alla famiglia mafiosa di Palermo - Borgo Vecchio, decide, malgrado il suo solenne giuramento di fedeltà a Cosa Nostra, di vuotare il sacco e di pentirsi dei crimini commessi, così da consentire alla magistratura inquirente di assicurare alla giustizia oltre sessanta tra capi e gregari dei mandamenti mafiosi di Brancaccio, Porta Nuova, Santa Maria Gesù. Mentre Francesco Salvatore Magrì, inteso Turiddu, decide di collaborare con la Giustizia, ormai stanco della sua miserevole vita, qualcun altro dall'altra parte della Sicilia, che da anni ha votato la sua vita alla Legalità e alla Giustizia, a costo di sacrificare sé stesso e gli affetti più cari, si organizza e profonde il massimo dell'impegno affinché lo Stato, a cui ha giurato fedeltà perenne, possa continuare a regnare sovrano e i cittadini possano vivere liberi dalle prevaricazioni mafiose. Così, in un turbinio di emozioni e di passioni si intrecciano le vite di numerosi criminali, dei veri e propri Malacarne, e quella dei Carabinieri del Reparto Operativo dei Comandi Provinciali di Palermo e Reggio di Calabria che, da tanti anni ormai, cercano di disarticolare le compagini mafiose operanti in quei territori. Una storia umana quella di Turiddu Magrì che ha dell'incredibile: prima rapinatore, poi barbone e mendicante, e infine, dopo essere stato "punciutu" e affiliato a Cosa Nostra palermitana, il grimaldello nelle mani della Procura della Repubblica di Palermo grazie al quale potere scardinare gran parte di quell'organizzazione criminale in cui il giovane aveva sin a quel momento vissuto e operato.

  • NAUFRAGHI NELLO SPAZIO PROFONDO : I 12 MARZIANI, GLI ULTIMI SUPERSTITI DELLA SPECIE UMANA , di Francesco Toscano

    Libro/E-book: NAUFRAGHI NELLO SPAZIO PROFONDO : I 12 MARZIANI, GLI ULTIMI SUPERSTITI DELLA SPECIE UMANA,di Francesco Toscano

    Sinossi: In un futuro distopico l’umanità, all’apice della sua evoluzione e prossima all’estinzione, sarà costretta, inevitabilmente, a lasciare la Terra, la nostra culla cosmica, alla ricerca di un pianeta alieno in cui poter vivere, sfruttando le conoscenze del suo tempo. Inizia così l’avventura del giovane Joseph MIGLIORINI, di professione ingegnere, e di altri giovani terrestri, un medico, un geologo, un ingegnere edile, che, da lì a poco, a bordo di una navetta spaziale allestita dal loro Governo, sarebbero stati costretti a raggiungere il pianeta Marte, il “nostro vicino cosmico”, al fine di atterrare nei pressi del suo polo nord ove, anni prima, dei robot costruttori avevano realizzato una stazione spaziale permanente, denominata “New Millenium”; tutto questo affinché parte dell’umanità sopravvissuta agli eventi nefasti e apocalittici potesse prosperare su quella landa desolata, tanto ostile alla vita in genere, giacché ritenuta unico habitat possibile e fruibile ai pochi sopravvissuti e alla loro discendenza. Nel giro di pochi anni, pur tuttavia, a differenza di quanto auspicatosi dagli scienziati che avevano ideato e progettato la missione Marte, l’ingegnere MIGLIORINI e la sua progenie sarebbero rimasti coinvolti in un’aspra e decennale guerra combattuta da alcuni coloni di stanza sul pianeta Marte e da altri di stanza sulla superficie polverosa della nostra Luna, per l’approvvigionamento delle ultime materie prime sino ad allora rimaste, oltre che per l’accaparramento del combustibile, costituito da materia esotica e non più fossile, di cui si alimentavano i motori per viaggi a velocità superluminale delle loro superbe astronavi; ciò al fine di ridurre le distanze siderali dello spazio profondo e al fine di generare la contrazione dello spazio-tempo per la formazione di wormhole, ovvero dei cunicoli gravitazionali, che avrebbero consentito loro di percorrere le enormi distanze interstellari in un batter di ciglia...




lunedì 11 novembre 2024

Confronto tra Bozzetti e Quadro Finale de "La Vucciria".

 

La Vucciria, di R. Guttuso

Palermo, lì 11 novembre 2024.

I bozzetti preparatori di Guttuso per "La Vucciria" sono fondamentali per comprendere il processo creativo che ha portato alla realizzazione del quadro finale. Attraverso una serie di studi, l'artista ha definito la composizione, la disposizione delle figure e l'atmosfera dell'opera.

  • Studio per la Vucciria, 74/15 (Collage): Questo primo studio, realizzato con la tecnica del collage, presenta un assemblaggio convulso di oggetti e figure. I ritagli di giornale utilizzati per rappresentare le merci suggeriscono un'idea ancora in fase embrionale. Le figure umane, ispirate a Picasso, appaiono inquietanti e scompaiono negli studi successivi. Manca ancora la definizione dello spazio dedicato al passaggio delle persone e le lampade non sono presenti.

  • Studio per la Vucciria, 74/16 (Acquerello): In questo studio compare una lampada e lo spazio dedicato alle cassette di pesce aumenta. Un venditore che grida, con un pesce in mano, domina la scena.

  • Bozzetto per la Vucciria, 74/17 (Matita): I personaggi si concentrano al centro del quadro e il venditore di pesce impugna la spada del pesce spada. Compaiono le tende che delimitano la composizione e un altro venditore grida con due galli in mano.

Il quadro finale de "La Vucciria" si presenta come una sintesi degli elementi presenti nei bozzetti.

  • La composizione è rigorosa: ogni elemento trova la sua collocazione definitiva.
  • Le figure umane si integrano perfettamente nel mercato: il loro numero è difficile da stabilire a causa della loro disposizione all'interno dello spazio.
  • Le lampade, ora concentrate nell'emiciclo finale, creano una luce abbagliante che intensifica l'effetto spaziale.
  • La divisione delle merci è netta: a sinistra il pesce, a destra le uova, le carni, i formaggi, le olive, la frutta e la verdura.

In sintesi, i bozzetti di Guttuso per "La Vucciria" documentano un percorso creativo che, partendo da un'idea iniziale caotica, arriva a una composizione finale ordinata e potente. Il quadro finale, pur mantenendo l'energia e la vitalità del mercato, si presenta come un'opera complessa e stratificata, ricca di significati simbolici.

Qual è il legame tra il mercato della Vucciria e lo Steri a Palermo?

Palermo, lì 11 novembre 2024.

Il legame tra il mercato della Vucciria e lo Steri a Palermo è profondo e simbolico. Lo Steri, un tempo sede dell'Inquisizione, ospita ora il dipinto di Renato Guttuso "La Vucciria", dedicato all'omonimo mercato popolare palermitano.

  • Questa collocazione rappresenta la vittoria del popolo, rappresentato dal vivace mercato, sul potere oppressivo dell'Inquisizione.
  • I rumori e la vitalità del mercato contrastano con il silenzio e la cupezza delle carceri dell'Inquisizione, creando un forte impatto emotivo.

Oltre al legame simbolico, esiste anche un legame storico tra i due luoghi. Nel 1783, il viceré Caracciolo abolì l'Inquisizione e destinò le sue rendite a istituzioni culturali e universitarie, prefigurando l'attuale destinazione dello Steri. Lo stesso viceré si occupò della sistemazione urbanistica del mercato della Vucciria, organizzando i banchi di vendita e creando Piazza Caracciolo, dove si svolgeva il mercato.

Piazza Caracciolo era stata precedentemente utilizzata dall'Inquisizione per gli autodafé, le esecuzioni pubbliche dei condannati. La scelta di questa piazza per il mercato simboleggia la riappropriazione di uno spazio pubblico da parte del popolo.

L'opera di Guttuso "La Vucciria" rimase nascosta nelle segrete dello Steri per oltre trent'anni, prima di essere esposta al pubblico nel 2005. Questa "liberazione" del dipinto rappresenta la definitiva vittoria della luce e della vita del mercato sull'oscurità e l'oppressione del passato.

sabato 9 novembre 2024

I vicoli di Palermo: un labirinto di storia e contraddizioni.

Palermo, lì 9 novembre 2024. 

I vicoli di Palermo sono un elemento caratteristico del tessuto urbano della città, un labirinto di strade strette e tortuose che si snodano tra antichi edifici e monumenti. Il blog “Sicilia, la terra del Sole.” offre alcuni spunti per comprendere il ruolo dei vicoli nella storia e nella vita quotidiana di Palermo.


I vicoli come testimonianza del passato: I vicoli di Palermo sono spesso il risultato di una stratificazione storica millenaria. Le loro origini possono essere fatte risalire a diverse epoche, dalle dominazioni arabe e normanne fino ai periodi più recenti. Ad esempio, il quartiere della Kalsa, descritto nel romanzo "MALACARNE", di Francesco Toscano, conserva ancora tracce del suo passato arabo, con i suoi vicoli stretti e tortuosi che rievocano l'antica cittadella fortificata di Halish.

I vicoli come luoghi di vita sociale: I vicoli di Palermo non sono solo spazi di passaggio, ma anche luoghi di vita sociale. In passato, i mercati si svolgevano proprio nei vicoli, come nel caso della Vucciria, descritta in un post del blog come un luogo dove la gente si riuniva per acquistare prodotti freschi e consumare specialità locali. Ancora oggi, i vicoli di Palermo sono animati da botteghe artigiane, piccoli negozi e locali, che contribuiscono a creare un'atmosfera vivace e autentica.

I vicoli come luoghi di contraddizioni: Come emerge dalla consultazione dei post pubblicati nel blog “Sicilia, la terra del Sole.”, Palermo è una città di contrasti, dove la bellezza si scontra con il degrado, la speranza con la violenza, e il passato con il presente. Questa duplice natura di Palermo si riflette anche nei suoi vicoli, che possono essere al tempo stesso affascinanti e pericolosi. Alcuni vicoli sono ben curati e frequentati da turisti, mentre altri sono degradati e poco sicuri, soprattutto di notte.

I vicoli come fonte di ispirazione artistica: I vicoli di Palermo, con la loro atmosfera unica e suggestiva, hanno ispirato numerosi artisti, scrittori e registi. Renato Guttuso, ad esempio, ha dedicato un celebre dipinto al mercato della Vucciria, catturando la vitalità e il caos di questo luogo.

In conclusione, i vicoli di Palermo sono molto più che semplici strade. 

Essi rappresentano un elemento fondamentale dell'identità della città, un labirinto di storia, cultura e contraddizioni che merita di essere esplorato e compreso.

Al prossimo post!

Il campanilismo tra Palermo e Catania: una rivalità storica.


Palermo, lì 9 nov. 2024.

Il blog “Sicilia, la terra del Sole.” non si concentra sul campanilismo tra Palermo e Catania in modo specifico.

In taluni post, pubblicati nel corso degli anni, si accenna a questa rivalità; essi la descrivono come una competizione costante tra le due città per rappresentare la Sicilia nel resto del mondo.

L'autore sottolinea come Catania sia da sempre in competizione con Palermo, il capoluogo di regione, su quale delle due città sia degna di rappresentare la Sicilia e i siciliani a livello internazionale.

Questa breve menzione evidenzia la storica rivalità tra Palermo e Catania, che si estende a diversi ambiti, tra cui:

  • Politica e amministrazione: Palermo, come capoluogo di regione, detiene un ruolo politico e amministrativo di primo piano. Catania, da parte sua, è la seconda città per importanza e popolazione, e aspira a un ruolo di maggiore rilievo;
  • Economia: Entrambe le città sono centri economici importanti per la Sicilia, ma con specializzazioni diverse. Palermo è un importante centro turistico e commerciale, mentre Catania si distingue per l'industria e l'agricoltura;
  • Cultura: Sia Palermo che Catania vantano un ricco patrimonio culturale, con monumenti, musei e tradizioni uniche. La rivalità tra le due città si estende anche al campo culturale, con un confronto costante su quale delle due sia più rappresentativa dell'identità siciliana.

Il blog non approfondisce le ragioni storiche di questa rivalità, ma è noto che essa ha radici antiche, risalenti alle diverse dominazioni che hanno interessato la Sicilia nel corso dei secoli. Per comprendere meglio le cause e le dinamiche di questa competizione tra Palermo e Catania, sarebbe necessario consultare fonti storiche e sociologiche specifiche, facilmente reperibili in rete.

Al prossimo post!


Il carattere palermitano: difficile da definire.

Palermo, lì 9 novembre 2024.

Il blog “Sicilia, la terra del Sole.” fornisce uno spaccato sulla storia, l'arte e la cultura di Palermo, ma non si concentra esplicitamente sul carattere dei suoi abitanti. Tuttavia, alcune informazioni possono essere estrapolate dai post in esso contenuti per delineare un'immagine parziale:

  • Orgoglio cittadino: Un post menziona la rivalità tra Catania e Palermo su quale delle due città rappresenti meglio la Sicilia e i siciliani nel mondo. Questo suggerisce un forte senso di orgoglio e appartenenza alla propria città;
  • Senso di comunità e tradizione: Le descrizioni dei mercati popolari come la Vucciria e Ballarò mostrano un forte senso di comunità e attaccamento alle tradizioni locali;
  • Influenza della storia: La storia di Palermo, segnata da diverse dominazioni e influenze culturali, ha sicuramente plasmato il carattere dei suoi abitanti. Ad esempio, la presenza di elementi architettonici normanni, arabi e barocchi nelle chiese testimonia un'eredità complessa e stratificata;
  • Contesto sociale difficile: In alcuni post, poi, emerge un contesto sociale difficile, con la presenza della criminalità organizzata e la difficoltà di reinserimento per chi ha un passato criminale. Tuttavia, è importante sottolineare che questo non rappresenta la totalità della popolazione palermitana.

Il cibo da strada e l'identità palermitana

Il blog, in particolare, offre uno spaccato interessante sul ruolo del cibo da strada nella cultura palermitana. Sebbene non si concentrino sull'analisi del carattere dei palermitani, alcuni spunti emergono dalle descrizioni dei quartieri, delle tradizioni culinarie e delle interazioni sociali legate al cibo.


Il cibo da strada come elemento di coesione sociale:


Il blog, inoltre, mette in evidenza come il cibo da strada sia un elemento fondamentale della vita quotidiana a Palermo. I mercati storici come la Vucciria e Ballarò sono descritti come luoghi ricchi di colori, odori e sapori, dove la gente del posto si riunisce per acquistare prodotti freschi e consumare specialità locali. In particolare, la Vucciria è descritta come un luogo dove la gente si riversa per bere a basso costo bevande tipiche come il "sangue siciliano" o lo "zibibbo". Questa dimensione sociale del cibo da strada suggerisce che esso svolge un ruolo importante nella creazione di un senso di comunità e appartenenza tra i palermitani.

Le specialità palermitane come simbolo di identità: Le fonti menzionano diverse specialità culinarie tipiche di Palermo, tra cui:

  • Il panino con la milza ("pane ca meusa"): Questo panino, venduto in chioschi e bancarelle in tutta la città, è descritto come una delle specialità più amate dai palermitani, tanto da essere stato insignito del premio "Oscar del cibo di strada" nel 2015. La sua popolarità testimonia l'attaccamento dei palermitani alle proprie tradizioni culinarie;
  • Lo sfincione: Questa focaccia morbida e saporita, condita con pomodoro, cipolla e caciocavallo, è un'altra specialità palermitana molto apprezzata. La sua preparazione e il suo consumo sono legati a momenti di festa e convivialità;
  • Le arancine: Queste crocchette di riso ripiene, fritte e dorate, sono un altro simbolo della cucina palermitana. La loro varietà di gusti e la loro diffusione in tutta la città ne fanno uno dei cibi da strada più consumati;
  • Pane e panelle: Questa semplice ma gustosa combinazione di pane e frittelle di farina di ceci è un'altra specialità palermitana che si può trovare facilmente per le strade della città.

La presenza di queste specialità culinarie, tramandate di generazione in generazione, contribuisce a creare un senso di identità e appartenenza tra i palermitani. Il cibo da strada, in questo senso, diventa un simbolo della cultura e della tradizione locale.

Il cibo da strada come riflesso della storia multiculturale di Palermo: La cucina palermitana è il risultato di secoli di influenze culturali diverse, come quelle arabe, normanne e spagnole. Questa eredità multiculturale si riflette anche nel cibo da strada, che spesso presenta ingredienti e tecniche di preparazione provenienti da diverse tradizioni. Ad esempio, lo sfincione ha origini arabe, mentre le arancine sono state influenzate dalla cucina spagnola.

Il cibo da strada come strumento di inclusione sociale: In un post presente nel blog si parla, inoltre, di un'iniziativa chiamata "Le Arancine aiutano a Leggere", che promuoveva l'istruzione e la cultura dei bambini di Ballarò, un quartiere di Palermo con una forte presenza di immigrati. Questa iniziativa dimostra come il cibo da strada possa essere utilizzato anche come strumento di inclusione sociale e di promozione di valori positivi.

In conclusione, il blog "Sicilia, la terra del Sole." suggerisce che il cibo da strada a Palermo non è solo un modo per soddisfare la fame, ma rappresenta un elemento importante della cultura e dell'identità palermitana. Esso, in ultima analisi, contribuisce a creare un senso di comunità, a tramandare le tradizioni locali e a riflettere la storia multiculturale della città.

Al prossimo post!

 

giovedì 7 novembre 2024

La Via Roma di Palermo: un taglio nel cuore della città.

Ingresso monumentale su piazza Giulio Cesare, di fronte la Stazione Centrale

Palermo, lì 7 novembre 2024. 

La via Roma è una delle vie più importanti di Palermo, situata nel centro storico. La sua costruzione risale alla fine del XVI secolo. Negli anni via Roma ha svolto un ruolo significativo nella vita cittadina. La zona attualmente attraversata da via Roma fino alla fine dell'Ottocento era composta da palazzi di edilizia popolare e vi si trovavano alcuni dei quartieri più poveri della città. Per fare spazio alla nuova via, si stravolse la planimetria complessiva del centro storico palermitano e si perdettero, irrimediabilmente, patrimoni cittadini. Gran parte di Palazzo Arezzo di Celano, ricostruito dagli architetti Giovan Battista e Francesco Paolo Palazzotto (1897), Palazzo Monteleone, il giardino all'Olivella, il Complesso della Chiesa di Santa Rosalia, il cortile dei Gallinai, il sistema della Chiesa di Montesanto, le mura dello Stazzone e dell'Itria sono esperienze architettoniche che rimangono solo nelle splendide fotografie di Emanuele Giannone e di Edoardo Alfano o in mappe d'epoca. Fa le altre opere distrutte, in particolare, vi è il palazzo dei Marchesi Sabia, mecenati per la costruzione del convento di San Domenico; nel complesso il centro storico è rivoluzionato: il Piano Imperiale (oggi Piazza San Domenico), il mercato della Vucciria e il quartiere San Giuliano vennero stravolti dalla mastodontica impresa urbana. L'aspetto della città prima della costruzione della strada, si può osservare in alcune antiche piante (consultabili anche via internet). Le strade della città antica si dirigevano da Occidente a Levante, seguendo la direzione del displuvio delle acque, cioè dal monte al mare, a differenza della nuova arteria stradale, realizzata trasversalmente. La sua creazione, dunque, ha comportato un profondo stravolgimento del tessuto urbano e ha suscitato, fin dalla sua progettazione, accese discussioni e polemiche.

Nascita e sviluppo di un'idea controversa

  • Il Piano Giarrusso: Alla fine dell'Ottocento, Palermo, come molte altre città europee, si trovava ad affrontare sfide legate all'urbanizzazione e al miglioramento delle condizioni igienico-sanitarie. L'ingegnere Felice Giarrusso propose un ambizioso "Piano regolatore di risanamento", che prevedeva la realizzazione di grandi viali rettilinei per "arieggiare" la città e modernizzarne l'aspetto.
  • Il "taglio" nella città: La Via Roma, inserita in questo piano, rappresentò un vero e proprio "taglio" nel cuore del centro storico, comportando, come si diceva, la demolizione di numerosi edifici storici, chiese, palazzi nobiliari e persino di un intero quartiere. L'obiettivo era quello di creare una grande strada di rappresentanza, che collegasse i punti nevralgici della città.
  • Realizzazione in fasi: La costruzione della Via Roma si protrasse per diversi decenni, con fasi alterne dovute a difficoltà finanziarie e a cambiamenti politici. Il primo tratto fu realizzato tra il 1895 e il 1898, mentre l'ultimo fu completato negli anni Venti del Novecento.

Le conseguenze di una scelta urbanistica

La creazione della Via Roma ha avuto un impatto profondo sulla città di Palermo:

  • Perdita del patrimonio storico: La demolizione di numerosi edifici storici ha comportato una grave perdita di memoria storica e di identità per la città;
  • Trasformazione del tessuto urbano: La nuova strada ha radicalmente modificato l'assetto del centro storico, creando un vuoto urbanistico e stravolgendo i percorsi tradizionali;
  •  Dibattiti e polemiche: La scelta di realizzare la Via Roma ha suscitato fin da subito accese discussioni tra i sostenitori della modernizzazione e i difensori del patrimonio storico.

Via Roma oggi: un'eredità complessa


Oggi, Via Roma è una delle strade più importanti di Palermo, caratterizzata da edifici imponenti, negozi e attività commerciali. Tuttavia, l'eredità della sua creazione rimane complessa e controversa. Per saperne di più, leggi anche il seguente post pubblicato nel 2010:

https://siciliaterradelsole.blogspot.com/2010/11/le-vie-di-palermo-via-roma.html


Per la Bibliografia:

  • Adriana Chirco e Mario Di Liberto, Via Roma, la strada nuova del Novecento, Dario Flaccovio Editore, 2008;
  • Il taglio di via Roma, di Mario Giorgianni, edito da Sellerio Editore, EAN 9788876811326;
  • AA.VV, Relazione della Commissione Governativa d'inchiesta sulla costruzione di via Roma in Palermo, Palermo, Stabilimento Tipografico Mirto, 1907;
  • Ragonese, R., "Il Taglio di Via Roma" in Amendolagine, F. (ed.), Des Palmes, Palermo, Sellerio, 2006:
  • Zappulla (ed.), L'architettura a Palermo dal 1860 al 1930, Palermo, Edizioni Universitarie; 1983.


Per la Linkografia:

 

 

mercoledì 6 novembre 2024

Il Cassaro: un'arteria vitale nel cuore di Palermo.

Corso Vittorio Emanuele (Palermo)

Palermo, 6 nov. 2024.

Il Cassaro, ufficialmente Via Vittorio Emanuele, già soprannominata Via Toledo e Via Marmorea, è la strada più antica - e fra quelle più ampie - di Palermo. La strada prende il nome dall'antico omonimo quartiere, chiamato in arabo Al Qasar; esso è un punto focale per la comprensione di Palermo. Non si tratta semplicemente di una via, ma di un'arteria che pulsa con la storia, la cultura e l'anima della città.

  • Un percorso ricco di storia: Il Cassaro, è il punto di riferimento per "Conoscere la città di Palermo"; si presenta come un percorso ideale per immergersi nella storia urbana della città. La sua importanza è sottolineata anche dalla presenza della Biblioteca Regionale Centrale della Regione Siciliana nel suo cuore.
(Nelle foto che seguono alcuni momenti di Educarnival 2017)





  • Un centro culturale vibrante: La Via dei Librai, evento di grande successo, ha animato il Cassaro Alto, trasformandolo in un'isola letteraria e culturale. La mostra dei costumi e degli elementi di scena della Fondazione Teatro Massimo, ospitata nella Biblioteca Regionale Centrale, testimonia ulteriormente la vocazione culturale di questo luogo.
  • Un luogo da esplorare: Che il Cassaro abbia un ruolo centrale nella vita di Palermo, è indiscutibile. Esso rappresenta un punto di partenza per la conoscenza della città.

Storia:


La strada venne tracciata nel VII secolo a.C. con la creazione stessa della città da parte dei Fenici, e tagliava in due parti l'agglomerato collegando l'originario porto alla necropoli posta subito alle spalle della città. In epoca araba divenne l'asse principale tipico dell'urbanistica araba dal quale si diramano le varie strade secondarie o darbi che si innestavano a questa ortogonalmente e che poi vanno a intricarsi nel territorio terminando negli aziqqa, vicoli ciechi tipici del centro cittadino. La modifica più importante al suo tracciato si ebbe nella seconda metà del Cinquecento, periodo in cui la città è capitale del viceregno spagnolo. Il progetto, probabilmente definito sin dall'inizio ma attuato in diverse fasi, prevedeva la rettifica e l'allargamento della strada fino a piazza della Marina. I lavori, con l'autorizzazione del viceré García de Toledo, iniziarono nel 1567: si iniziò con la rettifica della facciata meridionale fino a Porta dei Patitelli, poi con una massiccia opera di sventramenti, avvenuta in due fasi, per raggiungere piazza marina ed infine con la rettifica della facciata settentrionale. Lo sviluppo di questa "Strada Nuova", fu supportata attivamente dalla nobiltà palermitana che non solo contribuì alla realizzazione, ma creò anche spazi nuovi, come l'apertura di Piazza Aragona (successivamente Bologna, o dei Bologna, volgarmente chiamata Bologni) o Piazza Pretoria. Nel 1577 i lavori non erano ancora del tutto ultimati, e l'originale progetto fu totalmente stravolto nel 1581 dal viceré Marcantonio Colonna che prolungò la strada fino alle mura aprendola sul mare con Porta Felice.
Nel luglio del 2015 il Comune di Palermo ha proceduto ad una chiusura parziale al traffico di tutto l'asse, a partire dalla Cattedrale fino ai Quattro Canti; quattro anni dopo, nell'agosto 2019, la chiusura al traffico è stata prolungata fino all'altezza di Piazza Marina.
Lungo il suo asse o nelle immediate vicinanze si trovano 6 dei 9 beni monumentali che compongono il sito seriale Palermo arabo-normanna e le cattedrali di Cefalù e Monreale, inserito nella Lista dei patrimoni dell'umanità dall'UNESCO nel 2015: Palazzo Reale, Cappella Palatina, Cattedrale di Palermo, Chiesa di San Giovanni degli Eremiti, Chiesa della Martorana, Chiesa di San Cataldo.

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