Sicilia bedda e amata,cantata e disprizzata...

  • A proposito degli alieni....

    Il saggio dal titolo "A proposito degli alieni....", di Francesco Toscano e Enrico Messina

    Sinossi: Fin dalla preistoria ci sono tracce evidenti del passaggio e dell’incontro tra esseri extraterrestri ed esseri umani. Da quando l’uomo è sulla Terra, per tutto il suo percorso evolutivo, passando dalle prime grandi civiltà, all’era moderna, sino ai giorni nostri, è stato sempre accompagnato da una presenza aliena. Lo dicono i fatti: nei reperti archeologici, nelle incisioni sulle rocce (sin qui rinvenute), nelle sculture, nei dipinti, in ciò che rimane degli antichi testi, sino ad arrivare alle prime foto e filmati oltre alle innumerevoli prove che oggi con le moderne tecnologie si raccolgono. Gli alieni ci sono sempre stati, forse già prima della comparsa del genere umano, e forse sono loro che ci hanno creato.

  • Gli antichi astronauti: dèi per il mondo antico, alieni per quello moderno.

    Il saggio dal titolo "Gli antichi astronauti: dèi per il mondo antico, alieni per quello moderno.", di Francesco Toscano

    Sinossi: Milioni di persone in tutto il mondo credono che in passato siamo stati visitati da esseri extraterrestri. E se fosse vero? Questo libro nasce proprio per questo motivo, cercare di dare una risposta, qualora ve ne fosse ancora bisogno, al quesito anzidetto. L`archeologia spaziale, o archeologia misteriosa, è definibile come la ricerca delle tracce, sotto forma di particolari reperti archeologici o delle testimonianze tramandate nel corso dei millenni, di presunti sbarchi sulla Terra di visitatori extraterrestri avvenuti all’alba della nostra civiltà.

  • Condannato senza possibilità d'appello

    Il romanzo breve dal titolo "Condannato senza possibilità d'appello.", di Francesco Toscano

    Sinossi: Le concezioni primitive intorno all`anima sono concordi nel considerare questa come indipendente nella sua esistenza dal corpo. Dopo la morte, sia che l`anima seguiti a esistere per sé senza alcun corpo o sia che entri di nuovo in un altro corpo di uomo o d`animale o di pianta e perfino di una sostanza inorganica, seguirà sempre il volere di Dio; cioè il volere dell’Eterno di consentire alle anime, da lui generate e create, di trascendere la vita materiale e innalzarsi ad un piano più alto dell’esistenza, imparando, pian piano, a comprendere il divino e tutto ciò che è ad esso riconducibile.

  • L'infanzia violata, di Francesco Toscano

    Il romanzo giallo dal titolo "L'infanzia violata", di Francesco Toscano

    Sinossi: Dovrebbero andare a scuola, giocare, fantasticare, cantare, essere allegri e vivere un'infanzia felice. Invece, almeno 300 milioni di bambini nel mondo sono costretti a lavorare e spesso a prostituirsi, a subire violenze a fare la guerra. E tutto ciò in aperta violazione delle leggi, dei regolamenti, delle convenzioni internazionali sui diritti dell'infanzia. La turpe problematica non è lontana dalla vostra quotidianità: è vicina al luogo in cui vivete, lavorate, crescete i vostri bambini. Ad ogni angolo dei quartieri delle città, dei paesi d'Italia, è possibile trovare un'infanzia rubata, un'infanzia violata.

  • I ru viddrani, di Francesco Toscano

    Il romanzo giallo dal titolo "I ru viddrani", di Francesco Toscano

    Sinossi: Non è semplice per un vecchietto agrigentino rientrare in possesso del suo piccolo tesoro, che consta di svariati grammi di oro e di argento, che la sua badante rumena gli ha rubato prima di fuggire con il suo amante; egli pensa, allora, di rivolgersi a due anziani suoi compaesani che sa essere in buoni rapporti con il capo mafia del paesino rurale ove vive, per poter rientrare in possesso del maltolto. A seguito della mediazione dei "ru viddrani", Don Ciccio, "u pastranu", capo mafia della consorteria mafiosa di Punta Calura, che ha preso a cuore la vicenda umana di Domenico Sinatra, incarica i suoi sodali di mettersi sulle tracce della ladruncola e di far in modo che ella restituisca la refurtiva all`anziano uomo. Qualcosa, però, va storto e fra le parti in causa si acuisce un'acredine che amplifica l'entità del furto commesso, tanto che nel giro di pochi anni si arriva all`assassinio di Ingrid Doroteea Romanescu, la badante rumena resasi autrice del furto in questione.

  • I ru viddrani, di Francesco Toscano

    Il fantasy dal titolo "E un giorno mi svegliai", di Francesco Toscano

    Sinossi: "E un giorno mi svegliai" è un fantasy. Il personaggio principale del libro, Salvatore Cuzzuperi, è un impiegato residente nella provincia di Palermo che rimane vittima di un'esperienza di abduction. Il Cuzzuperi vivrà l'esperienza paranormale del suo rapimento da parte degli alieni lontano anni luce dal pianeta Terra e si troverà coinvolto nell'aspra e millenaria lotta tra gli Anunnaki, i Malachim loro sudditi, e i Rettiliani, degli alieni aventi la forma fisica di una lucertola evoluta. I Rettiliani, scoprirà il Cuzzuperi, cercano di impossessarsi degli esseri umani perché dotati di Anima, questa forma di energia ancestrale e divina, riconducibile al Dio Creatore dell'Universo, in grado di ridare la vita ad alcune specie aliene dotate di un Dna simile a quello dell'uomo, fra cui gli stessi Rettiliani e gli Anunnaki. Il Cuzzuperi perderà pian piano la sua umanità divenendo un Igigi ammesso a cibarsi delle conoscenze degli "antichi dèi", ed infine, accolto come un nuovo membro della "fratellanza cosmica".

  • I ru viddrani, di Francesco Toscano

    Il romanzo giallo dal titolo "I ru viddrani", di Francesco Toscano

    Sinossi: Non è semplice per un vecchietto agrigentino rientrare in possesso del suo piccolo tesoro, che consta di svariati grammi di oro e di argento, che la sua badante rumena gli ha rubato prima di fuggire con il suo amante; egli pensa, allora, di rivolgersi a due anziani suoi compaesani che sa essere in buoni rapporti con il capo mafia del paesino rurale ove vive, per poter rientrare in possesso del maltolto. A seguito della mediazione dei “ru viddrani”, Don Ciccio, “ù pastranu”, capo mafia della consorteria mafiosa di Punta Calura, che ha preso a cuore la vicenda umana di Domenico Sinatra, incarica i suoi sodali di mettersi sulle tracce della ladruncola e di far in modo che ella restituisca la refurtiva all`anziano uomo. Qualcosa, però, va storto e fra le parti in causa si acuisce un’acredine che amplifica l’entità del furto commesso, tanto che nel giro di pochi anni si arriva all`assassinio di Ingrid Doroteea ROMANESCU, la badante rumena resasi autrice del furto in questione.

  • Naufraghi nello spazio profondo, di Francesco Toscano

    Il romanzo di fantascienza dal titolo "Naufraghi nello spazio profondo ", di Francesco Toscano

    Sinossi: In un futuro distopico l’umanità, all’apice della sua evoluzione e prossima all’estinzione, sarà costretta, inevitabilmente, a lasciare la Terra, la nostra culla cosmica, alla ricerca di un pianeta alieno in cui poter vivere, sfruttando le conoscenze del suo tempo. Inizia così l’avventura del giovane Joseph MIGLIORINI, di professione ingegnere, e di altri giovani terrestri, un medico, un geologo, un ingegnere edile, che, da lì a poco, a bordo di una navetta spaziale allestita dal loro Governo, sarebbero stati costretti a raggiungere il pianeta Marte, il “nostro vicino cosmico”, al fine di atterrare nei pressi del suo polo nord ove, anni prima, dei robot costruttori avevano realizzato una stazione spaziale permanente, denominata “New Millenium”; tutto questo affinché parte dell’umanità sopravvissuta agli eventi nefasti e apocalittici potesse prosperare su quella landa desolata, tanto ostile alla vita in genere, giacché ritenuta unico habitat possibile e fruibile ai pochi sopravvissuti e alla loro discendenza.

  • Malacarne, di Francesco Toscano

    Libro/E-book: Malacarne, di Francesco Toscano

    Sinossi: Nella primavera dell'anno 2021 a Palermo, quando la pandemia dovuta al diffondersi del virus denominato Covid-19 sembrerebbe essere stata sconfitta dalla scienza, malgrado i milioni di morti causati in tutto il mondo, un giovane, cresciuto ai margini della società, intraneo alla famiglia mafiosa di Palermo - Borgo Vecchio, decide, malgrado il suo solenne giuramento di fedeltà a Cosa Nostra, di vuotare il sacco e di pentirsi dei crimini commessi, così da consentire alla magistratura inquirente di assicurare alla giustizia oltre sessanta tra capi e gregari dei mandamenti mafiosi di Brancaccio, Porta Nuova, Santa Maria Gesù. Mentre Francesco Salvatore Magrì, inteso Turiddu, decide di collaborare con la Giustizia, ormai stanco della sua miserevole vita, qualcun altro dall'altra parte della Sicilia, che da anni ha votato la sua vita alla Legalità e alla Giustizia, a costo di sacrificare sé stesso e gli affetti più cari, si organizza e profonde il massimo dell'impegno affinché lo Stato, a cui ha giurato fedeltà perenne, possa continuare a regnare sovrano e i cittadini possano vivere liberi dalle prevaricazioni mafiose. Così, in un turbinio di emozioni e di passioni si intrecciano le vite di numerosi criminali, dei veri e propri Malacarne, e quella dei Carabinieri del Reparto Operativo dei Comandi Provinciali di Palermo e Reggio di Calabria che, da tanti anni ormai, cercano di disarticolare le compagini mafiose operanti in quei territori. Una storia umana quella di Turiddu Magrì che ha dell'incredibile: prima rapinatore, poi barbone e mendicante, e infine, dopo essere stato "punciutu" e affiliato a Cosa Nostra palermitana, il grimaldello nelle mani della Procura della Repubblica di Palermo grazie al quale potere scardinare gran parte di quell'organizzazione criminale in cui il giovane aveva sin a quel momento vissuto e operato.

  • NAUFRAGHI NELLO SPAZIO PROFONDO : I 12 MARZIANI, GLI ULTIMI SUPERSTITI DELLA SPECIE UMANA , di Francesco Toscano

    Libro/E-book: NAUFRAGHI NELLO SPAZIO PROFONDO : I 12 MARZIANI, GLI ULTIMI SUPERSTITI DELLA SPECIE UMANA,di Francesco Toscano

    Sinossi: In un futuro distopico l’umanità, all’apice della sua evoluzione e prossima all’estinzione, sarà costretta, inevitabilmente, a lasciare la Terra, la nostra culla cosmica, alla ricerca di un pianeta alieno in cui poter vivere, sfruttando le conoscenze del suo tempo. Inizia così l’avventura del giovane Joseph MIGLIORINI, di professione ingegnere, e di altri giovani terrestri, un medico, un geologo, un ingegnere edile, che, da lì a poco, a bordo di una navetta spaziale allestita dal loro Governo, sarebbero stati costretti a raggiungere il pianeta Marte, il “nostro vicino cosmico”, al fine di atterrare nei pressi del suo polo nord ove, anni prima, dei robot costruttori avevano realizzato una stazione spaziale permanente, denominata “New Millenium”; tutto questo affinché parte dell’umanità sopravvissuta agli eventi nefasti e apocalittici potesse prosperare su quella landa desolata, tanto ostile alla vita in genere, giacché ritenuta unico habitat possibile e fruibile ai pochi sopravvissuti e alla loro discendenza. Nel giro di pochi anni, pur tuttavia, a differenza di quanto auspicatosi dagli scienziati che avevano ideato e progettato la missione Marte, l’ingegnere MIGLIORINI e la sua progenie sarebbero rimasti coinvolti in un’aspra e decennale guerra combattuta da alcuni coloni di stanza sul pianeta Marte e da altri di stanza sulla superficie polverosa della nostra Luna, per l’approvvigionamento delle ultime materie prime sino ad allora rimaste, oltre che per l’accaparramento del combustibile, costituito da materia esotica e non più fossile, di cui si alimentavano i motori per viaggi a velocità superluminale delle loro superbe astronavi; ciò al fine di ridurre le distanze siderali dello spazio profondo e al fine di generare la contrazione dello spazio-tempo per la formazione di wormhole, ovvero dei cunicoli gravitazionali, che avrebbero consentito loro di percorrere le enormi distanze interstellari in un batter di ciglia...






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lunedì 28 novembre 2022

I 12 marziani, di Francesco Toscano. Capitolo venti.

 

Venti.

Mi chiamo Frank e sono uno dei dodici. Anzi, uno dei nove poiché, ahimè, mio padre, mio fratello Lorenz, mio nonno, Joseph, sono passati a miglior vita. L’ape Teddy mi ha riferito, recentemente, che mio nonno annotava la sua storia in un diario. Dopo varie ricerche l’ho trovato il suo diario e, commosso per quanto appreso, mi accingo, con tanta umiltà, cercando di continuare a raccontare la nostra storia con dovizia di particolari, ad annotare nelle pagine vuote che restano in quel diario la restante parte della storia della mia famiglia, che mio nonno ha interrotto bruscamente dopo la morte di mio padre. Nonno, infatti, qualche giorno dopo si è spento come una candela di cera consumata dalla fiamma ardente, stanco di questa miserevole vita. Non ho nulla da rimproverargli: anzi, egli è stato per noi una guida forte e autorevole, che con la sua tenacia e perseveranza ci ha consentito di continuare a sopravvivere in ambienti ostili alla vita. Mia nonna, ormai vecchia e stanca, mi continua a ripetere che se non fosse stato per la caparbietà del nonno noi non ce l’avremmo fatta a sopravvivere né su Marte, né sugli altri corpi celesti dove ci siamo diretti negli ultimi anni. Ella ha ragione. Me lo ricordo bene mio nonno. Di egli ricordo che trascorreva gran parte del suo tempo a sperimentare e a costruire quello che ci occorreva per continuare a sopravvivere alle ostilità che la vita ci poneva dinanzi. Ormai sono passati dieci anni dalla sua morte. Come da sua volontà testamentaria il suo corpo è stato cremato e le sue ceneri sono state disperse sull’Olympus Mons, la vetta più alta del sistema solare, ovvero la montagna più alta di Marte, che con i suoi venticinque chilometri di altezza è la prima cosa che si nota allorquando ci si avvicina al pianeta Marte. Ora tocca a me prodigarmi affinché la mia famiglia continui a prosperare nel sistema solare e oltre. Recentemente ho costruito un’altra navetta spaziale, aiutato da Teddy e dagli altri robot costruttori, che a breve ci consentirà di lasciare il nostro sistema solare alla volta di Proxima Centauri, la nana rossa più vicina al nostro Sole, distante da esso circa 4,243 anni luce, ubicata nella costellazione del Centauro. Già dal 2016 è noto che attorno ad essa orbita un pianeta potenzialmente dotato di acqua liquida superficiale e, quindi, ritenuto ospitale alla vita. Vedremo!

-         Accensione dei propulsori principali in 10,9,8,7,6,5,4,3,2,1, decollo! –

-         Teddy, traccia la rotta per Proxima. –

-         Con molto piacere, Frank! –

Pochi istanti dopo, dinanzi a noi, si aprì un wormhole, un cunicolo gravitazionale o ponte di Einstein – Rosen, che ci avrebbe consentito nel giro di qualche ora di raggiungere il sistema solare che avevamo deciso di visitare e abitare. Lasciavamo Titano e quello che rimaneva del nostro campo base e della nostra spedizione umana, quasi trent’anni dopo il nostro arrivo su quella Luna di Saturno. Ci lasciavamo alle nostre spalle tanti momenti felici, ma anche molti momenti di profonda tristezza e scoramento. Oggi, dopo tutto quello che ci è accaduto, posso affermare che la vita non è stata clemente con noi. Come dei bambini gracili che barcollano, pur tuttavia, siamo riusciti sempre a rialzarci dopo ogni caduta. Il nostro pregio più grande è stato quello di non esserci mai abbattuti alle difficoltà.

-         Frank, siamo arrivati! – Disse Teddy.

-         Teddy, aziona lo scanner termico, e tieni in stand-by il cannone a plasma, nel caso in cui ci dovesse servire. –

Ero diventato guardingo. La responsabilità della nostra sopravvivenza ricadeva su di me ed era così grave che, volendola assimilare a qualcosa, penso possa essere più simile a un macigno pronto, da un momento all’altro, a schiacciarmi la testa. Avevo dato istruzioni ai componenti il mio nucleo familiare di che cosa essi avrebbero dovuto fare nel caso in cui un’entità aliena ci avesse attaccato. Sino ad allora, ovvero da quando avevamo lasciato il nostro sistema solare, tutto era andato per il verso giusto e non volevo che le cose cambiassero repentinamente. Così non fu!

Da tribordo qualcosa mandò in frantumi parte della nostra navetta. Decisi, d’urgenza, di atterrare su Proxima Centauri B, un pianeta molto simile alla Terra, scoperto il 24 agosto del 2016 attraverso il metodo delle velocità radiali, rilevando le variazioni prodotte dall’effetto Doppler nello spettro di Alfa Centauri C. Proxima Centauri B è un pianeta terrestre che orbita a 0,05 unità astronomiche dalla sua stella, ovvero un ottavo circa della distanza che separa Mercurio dal Sole, all’interno della zona cosiddetta abitabile del sistema.

L’impatto al suolo fu violentissimo; ma i sistemi di sicurezza che avevamo approntato prima della nostra partenza da Titano avevano retto bene l’urto. Qualche contusione fra i passeggeri della nave, ma nulla di più. Era iniziata la nostra avventura fuori dal sistema solare, ma quanti inquietanti interrogativi ci balenarono in mente? Chi o che cosa ci aveva colpiti e, soprattutto, perché? Ma questa è un’altra storia che vi racconterò un altro giorno. Adesso sono impegnato, unitamente a Teddy e agli altri robot costruttori, a definire il nostro campo base, ad allestire un sistema di difesa attivo onde evitare che qualcuno o qualcosa possa mandarci al Creatore.

 

N.B.: Questo è l'ultimo post dedicato al fantasy "I 12 marziani", di Francesco Toscano, in attesa della sua prossima pubblicazione. Spero di completare l'opera prima del mese di giugno del 2023. Con affetto, Francesco Toscano.

lunedì 21 novembre 2022

I 12 marziani, di Francesco Toscano. Capitolo diciannove.

 


Diciannove.

 

L’aver perso il 40% delle derrate alimentari stoccate nell’apposita area creata dai robot costruttori nel nostro campo base su Titano significò per la mia famiglia una grave perdita, giacché c’erano costati tanto tempo e tanto lavoro la coltivazione di quelle piante di cereali andate perdute, che erano necessarie per il nostro fabbisogno giornaliero. Ho sempre pensato che nessuno mi ha mai regalato niente e che tutto quello che io ho, oggi, è direttamente proporzionale all’impegno da me profuso quotidianamente nel creare e produrre ciò di cui ho avuto di bisogno nella mia lunga vita, per la mia e per l’altrui sopravvivenza. Ho lavorato incessantemente anche per diciotto ore al giorno per realizzare tutto quello che oggi noi abbiamo. Ho sudato, e poi ho pianto ogni qualvolta la mia nuova creazione prendeva vita e ci consentiva di vivere e prosperare, in modo diverso rispetto al nostro recente passato, fatto, il più delle volte, di stenti e sofferenze. Fra i dodici coloni, ovvero fra i dodici membri il mio nucleo familiare, oltre a me e mio figlio, quello che maggiormente contribuiva alla realizzazione delle nostre opere, che fossero di biologia molecolare, di bio-genetica, di chimica, ingegneria, era da almeno una decina anni mio nipote Lorenz, ritornato tra noi dopo una breve permanenza su Encelado. Lorenz era tutto quello che io avrei voluto essere da giovane. A differenza mia, che ero basso e tarchiato, Lorenz era alto circa un metro e novanta, corporatura robusta, fisico perennemente allenato, di muscolatura forte e vigorosa, dotato di un’intelligenza fuori dal comune. Mentre il mio cervello era più simile a un personal computer degli anni Ottanta, quello di Lorenz era più assimilabile a un potente computer quantistico di fine anni Venti del nuovo Millennio, ovvero quello dotato di processore che ricordo chiamarsi Osprey, dell’IBM, da 433 qubit. E poi, era umile, era riflessivo, era un gioiello che brillava di luce propria. Purtroppo per noi, questo gioiello che irradiava con la sua luce abbacinante i nostri occhi, si spense troppo presto. Tutte le nostre conoscenze in campo medico, tutte le nostre invenzioni, non ci consentirono di sconfiggere il cancro che gli divorò il colon e gran parte dell’intestino tenue. Il suo cadavere, riposto con tanto amore all’interno di un’urna funeraria, fu lanciato in orbita attorno al gigante gassoso Saturno all’alba del 31 gennaio dell’anno 2080. Ho pianto tanto alla sua morte, così tanto che da allora non ho più alcuna lacrima nei miei condotti lacrimali. Una profonda tristezza mi sovviene quando la mia mente rievoca quei giorni di lutto e di dolore. Mio figlio, alla perdita del suo amato Lorenz, si ammalò anch’egli di una forma acuta di depressione post-traumatica che lo portarono, in meno di due anni, alla morte per annegamento in uno dei tanti laghi d’idrocarburi presenti su Titano; si era lasciato morire il mio Michael. Oggi, scusate, sono davvero stanco e non riesco più a scrivere perché la mia mente, il mio spirito, sono profondamente lacerati dal dolore per la grave perdita dei miei amati Michael e Lorenz: i miei due diamanti da cento carati cadauno.

lunedì 24 ottobre 2022

I 12 marziani, di Francesco Toscano. Capitolo diciassette.

 


Diciassette.


Titano era più simile alla Terra di quanto io potessi mai immaginare. Era un mondo fantastico per chi, come me, era vissuto per anni in una landa desolata e brulla. Oltre le nubi, in fase di atterraggio, si potevano ammirare dei laghi che erano disseminati su tutto il territorio circostante la zona da noi scelta per toccare il suolo di quella luna saturniana; solo che invece di essere formati d'acqua essi erano costituiti da metano ed etano allo stato liquido: e ve ne erano davvero tanti di laghi nella zona in cui la nostra navetta spaziale atterrò. Poi, ricordo che in fase di atterraggio, io e gli altri componenti il mio nucleo familiare, potemmo scrutare dagli oblò della nostra navetta spaziale montagne e valli su cui scorrevano dei fiumi, di idrocarburi, formatisi in milioni di anni dopo che le precipitazioni, sia di metano che di etano, avevano eroso il terreno. Al suolo la temperatura era prossima ai -180° Celsius. La vita su Titano era prosperata da milioni di anni e le sostanze liquide, di colore scuro, di cui erano costituiti i laghi da noi osservati erano ricchi di molecole organiche: ossia degli azotomi, ovvero l'equivalente dei liposomi, cioè delle vescicole circondate da una membrana lipidica che si formano in acqua o in altri liquidi in particolari condizioni ambientali. Il sole cocente di Marte era ormai un lontano ricordo. Giunti su Titano ricordo che pioveva a dirotto, ma quella non era acqua, bensì idrocarburi in forma liquida, ovvero metano e etano di cui vi parlavo in precedenza che avevano dato vita al cosiddetto “ciclo idrologico degli idrocarburi”. Sotto la crosta ghiacciata della luna saturniana, ulteriormente, erano presenti degli oceani d'acqua allo stato liquido mischiata ad ammoniaca. Le forme di vita elementari presenti su Titano si erano quindi sviluppate anche in assenza di acqua, utilizzando in alternativa gli idrocarburi; la respirazione cellulare era avvenuta in quanto dette molecole organiche avevano assorbito idrogeno invece che dell'ossigeno, facendolo reagire anziché con lo zucchero con l'acetilene, che abbondava nell'atmosfera della Luna di Saturno, producendo, infine, metano al posto dell'anidride carbonica. L'acetilene, presente in buona percentuale nell'atmosfera del corpo celeste che ci ospitava, svolgeva, di fatto, una funzione analoga a quella svolta dai fosfolipidi nelle forme di vita terrestre. Inoltre, Titano era ricco di vulcani attivi che lo facevano somigliare alla Terra così com'era prima della comparsa del genere umano, ossia ai tempi in cui era da poco comparsa la vita monocellulare sul mio pianeta d'origine. Teddy, il nostro amico robot, aveva realizzato per noi delle maschere di ossigeno e un vestiario molto caldo, delle giubbe colorate, che ci consentirono di potere abitare Titano in maniera davvero agevole. La pressione che la Luna saturniana esercitava sui nostri corpi era simile a quella che i nostri corpi avrebbero subìto se fossimo rimasti sdraiati sul fondo di una piscina terrestre a prendere il sole. La bassa gravità di Titano, circa il 14% di quella terrestre, ci consentiva, inoltre, di saltare da un punto alto del terreno ad un altro più basso, quasi planando; a tal fine, noi sfruttavamo, infatti, le pieghe che erano state ricavate nei lembi di stoffa di cui era costituita la nostra giubba, che la rendevano del tutto simile a una “tuta alare”. Il cielo di Titano era di un costante arancione nebbioso durante la giornata che, a differenza di quanto accadeva su Marte, durava circa 16 giorni terrestri. Alzando gli occhi in cielo, inoltre, era possibile ammirare nella sua magnificenza il pianeta gigante, gassoso, chiamato Saturno. Erano le condizioni di vita perfette per noi 12 marziani, dopo tanti anni di vita che eravamo stati costretti a trascorrere al di sotto della crosta marziana al solo fine di poterci riparare dai raggi cosmici che investivano ripetutamente quel pianeta, letali per il nostro organismo. Al nostro arrivo su Titano, poi, ricordo che, mentre eravamo intenti a osservare esterrefatti il panorama che si stagliava dinanzi ai nostri occhi, fummo investiti da una folata di vento che per poco non ci scaraventò contro la fusoliera della nostra navetta spaziale. Solo grazie all'intervento di Teddy e degli altri robot costruttori al suo comando, che nel frattempo erano stati da noi mobilitati sulla superficie di Titano per allestire il nostro primo campo base, noi 12 esseri umani fummo in grado di metterci al riparo da quella che ci sembrò essere una vera e propria tormenta, rifugiandoci nuovamente all'interno del modulo abitativo della nostra nave spaziale in attesa che le condizioni climatiche migliorassero. Titano è la luna più grande del nostro sistema solare, dopo Ganimede la luna di Giove. Noi poveri terrestri eravamo distanti oltre un milione di chilometri dal nostro pianeta d'origine ed eravamo lì, come del resto altri nostri simili, per abitarvi in pianta stabile. Eravamo atterrati a pochi chilometri dal mare kraken, il mare più grande di Titano, più grande del mar Caspio, profondo oltre 300 metri. Titano era per mio figlio Michael, un appassionato chimico organico, un vero e proprio paradiso da esplorare. Titano era per Michael un laboratorio naturale ove poter studiare la base della vita.
- Padre, è meraviglioso!- disse Michael estasiato.
- Certo figlio mio; ne è valsa la pena lavorare per tutti questi anni alla costruzione della nostra nave spaziale? - chiesi a Michael. Egli mi rispose annuendo, con un sorriso a trentadue denti che si stagliava sulla sua bocca spalancata. Ci voleva poco e lo avrei perso. Michael non era più l'uomo che conoscevo, ma un bambino precipitato nel paese delle meraviglie. L'habitat di Titano era simile a un pianeta di tipo terrestre che avremmo potuto trovare in altri sistemi solari vicini al nostro, ovvero quelli orbitanti attorno a delle nane rosse, che hanno una zona abitabile molto stretta; i pianeti orbitanti attorno a queste stelle, fuori dalla fascia cosiddetta "riccioli d'oro", sarebbero stati molto simili a Titano. Era stato questo il motivo per cui ci eravamo spinti sin su Titano. Il nostro obiettivo era quello di lasciare il nostro sistema solare alla volta di sistemi solari in cui fosse stato per noi possibile prosperare e far prosperare la nostra progenie.  

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La storia del blog nasce nel 1997 in America, quando lo statunitense Dave Winter sviluppò un software che permise la prima pubblicazione di contenuti sul web. Nello stesso anno fu coniata la parola weblog, quando un appassionato di caccia statunitense decise di parlare delle proprie passioni con una pagina personale su Internet. Il blog può essere quindi considerato come una sorta di diario personale virtuale nel quale parlare delle proprie passioni attraverso immagini, video e contenuti testuali. In Italia, il successo dei blog arrivò nei primi anni 2000 con l’apertura di diversi servizi dedicati: tra i più famosi vi sono Blogger, AlterVista, WordPress, ma anche il famosissimo MySpace e Windows Live Space. Con l’avvento dei social network, tra il 2009 e il 2010, moltissimi portali dedicati al blogging chiusero. Ad oggi rimangono ancora attivi gli storici AlterVista, Blogger, WordPress e MySpace: sono tuttora i più utilizzati per la creazione di un blog e gli strumenti offerti sono alla portata di tutti. Questo blog, invece, nasce nel 2007; è un blog indipendente che viene aggiornato senza alcuna periodicità dal suo autore, Francesco Toscano. Il blog si prefigge di dare una informazione chiara e puntuale sui taluni fatti occorsi in Sicilia e, in particolare, nel territorio dei comuni in essa presenti. Chiunque può partecipare e arricchire i contenuti pubblicati nel blog: è opportuno, pur tuttavia, che chi lo desideri inoltri i propri comunicati all'indirizzo di posta elettronica in uso al webmaster che, ad ogni buon fine, è evidenziata in fondo alla pagina, così da poter arricchire la rubrica "Le vostre lettere", nata proprio con questo intento. Consapevole che la crescita di un blog è direttamente proporzionale al numero di post scritti ogni giorno, che è in sintesi il compendio dell'attività di ricerca e studio posta in essere dal suo creatore attraverso la consultazione di testi e documenti non solo reperibili in rete, ma prevalentemente presso le più vicine biblioteche di residenza, mi congedo da voi augurandovi una buona giornata. Cordialmente vostro, Francesco Toscano.