Sicilia bedda e amata,cantata e disprizzata...

  • Naufraghi nello spazio profondo, di Francesco Toscano

    Il romanzo di fantascienza dal titolo "Naufraghi nello spazio profondo ", di Francesco Toscano

    Sinossi: In un futuro distopico l’umanità, all’apice della sua evoluzione e prossima all’estinzione, sarà costretta, inevitabilmente, a lasciare la Terra, la nostra culla cosmica, alla ricerca di un pianeta alieno in cui poter vivere, sfruttando le conoscenze del suo tempo. Inizia così l’avventura del giovane Joseph MIGLIORINI, di professione ingegnere, e di altri giovani terrestri, un medico, un geologo, un ingegnere edile, che, da lì a poco, a bordo di una navetta spaziale allestita dal loro Governo, sarebbero stati costretti a raggiungere il pianeta Marte, il “nostro vicino cosmico”, al fine di atterrare nei pressi del suo polo nord ove, anni prima, dei robot costruttori avevano realizzato una stazione spaziale permanente, denominata “New Millenium”; tutto questo affinché parte dell’umanità sopravvissuta agli eventi nefasti e apocalittici potesse prosperare su quella landa desolata, tanto ostile alla vita in genere, giacché ritenuta unico habitat possibile e fruibile ai pochi sopravvissuti e alla loro discendenza.

  • Condannato senza possibilità d'appello

    Il romanzo breve dal titolo "Condannato senza possibilità d'appello.", di Francesco Toscano

    Sinossi: Le concezioni primitive intorno all`anima sono concordi nel considerare questa come indipendente nella sua esistenza dal corpo. Dopo la morte, sia che l`anima seguiti a esistere per sé senza alcun corpo o sia che entri di nuovo in un altro corpo di uomo o d`animale o di pianta e perfino di una sostanza inorganica, seguirà sempre il volere di Dio; cioè il volere dell’Eterno di consentire alle anime, da lui generate e create, di trascendere la vita materiale e innalzarsi ad un piano più alto dell’esistenza, imparando, pian piano, a comprendere il divino e tutto ciò che è ad esso riconducibile.

  • L'infanzia violata, di Francesco Toscano

    Il romanzo giallo dal titolo "L'infanzia violata", di Francesco Toscano

    Sinossi: Dovrebbero andare a scuola, giocare, fantasticare, cantare, essere allegri e vivere un'infanzia felice. Invece, almeno 300 milioni di bambini nel mondo sono costretti a lavorare e spesso a prostituirsi, a subire violenze a fare la guerra. E tutto ciò in aperta violazione delle leggi, dei regolamenti, delle convenzioni internazionali sui diritti dell'infanzia. La turpe problematica non è lontana dalla vostra quotidianità: è vicina al luogo in cui vivete, lavorate, crescete i vostri bambini. Ad ogni angolo dei quartieri delle città, dei paesi d'Italia, è possibile trovare un'infanzia rubata, un'infanzia violata.

  • I ru viddrani, di Francesco Toscano

    Il romanzo giallo dal titolo "I ru viddrani", di Francesco Toscano

    Sinossi: Non è semplice per un vecchietto agrigentino rientrare in possesso del suo piccolo tesoro, che consta di svariati grammi di oro e di argento, che la sua badante rumena gli ha rubato prima di fuggire con il suo amante; egli pensa, allora, di rivolgersi a due anziani suoi compaesani che sa essere in buoni rapporti con il capo mafia del paesino rurale ove vive, per poter rientrare in possesso del maltolto. A seguito della mediazione dei "ru viddrani", Don Ciccio, "u pastranu", capo mafia della consorteria mafiosa di Punta Calura, che ha preso a cuore la vicenda umana di Domenico Sinatra, incarica i suoi sodali di mettersi sulle tracce della ladruncola e di far in modo che ella restituisca la refurtiva all`anziano uomo. Qualcosa, però, va storto e fra le parti in causa si acuisce un'acredine che amplifica l'entità del furto commesso, tanto che nel giro di pochi anni si arriva all`assassinio di Ingrid Doroteea Romanescu, la badante rumena resasi autrice del furto in questione.

  • I ru viddrani, di Francesco Toscano

    Il romanzo giallo dal titolo "I ru viddrani", di Francesco Toscano

    Sinossi: Non è semplice per un vecchietto agrigentino rientrare in possesso del suo piccolo tesoro, che consta di svariati grammi di oro e di argento, che la sua badante rumena gli ha rubato prima di fuggire con il suo amante; egli pensa, allora, di rivolgersi a due anziani suoi compaesani che sa essere in buoni rapporti con il capo mafia del paesino rurale ove vive, per poter rientrare in possesso del maltolto. A seguito della mediazione dei “ru viddrani”, Don Ciccio, “ù pastranu”, capo mafia della consorteria mafiosa di Punta Calura, che ha preso a cuore la vicenda umana di Domenico Sinatra, incarica i suoi sodali di mettersi sulle tracce della ladruncola e di far in modo che ella restituisca la refurtiva all`anziano uomo. Qualcosa, però, va storto e fra le parti in causa si acuisce un’acredine che amplifica l’entità del furto commesso, tanto che nel giro di pochi anni si arriva all`assassinio di Ingrid Doroteea ROMANESCU, la badante rumena resasi autrice del furto in questione.

  • Malacarne, di Francesco Toscano

    Libro/E-book: Malacarne, di Francesco Toscano

    Sinossi: Nella primavera dell'anno 2021 a Palermo, quando la pandemia dovuta al diffondersi del virus denominato Covid-19 sembrerebbe essere stata sconfitta dalla scienza, malgrado i milioni di morti causati in tutto il mondo, un giovane, cresciuto ai margini della società, intraneo alla famiglia mafiosa di Palermo - Borgo Vecchio, decide, malgrado il suo solenne giuramento di fedeltà a Cosa Nostra, di vuotare il sacco e di pentirsi dei crimini commessi, così da consentire alla magistratura inquirente di assicurare alla giustizia oltre sessanta tra capi e gregari dei mandamenti mafiosi di Brancaccio, Porta Nuova, Santa Maria Gesù. Mentre Francesco Salvatore Magrì, inteso Turiddu, decide di collaborare con la Giustizia, ormai stanco della sua miserevole vita, qualcun altro dall'altra parte della Sicilia, che da anni ha votato la sua vita alla Legalità e alla Giustizia, a costo di sacrificare sé stesso e gli affetti più cari, si organizza e profonde il massimo dell'impegno affinché lo Stato, a cui ha giurato fedeltà perenne, possa continuare a regnare sovrano e i cittadini possano vivere liberi dalle prevaricazioni mafiose. Così, in un turbinio di emozioni e di passioni si intrecciano le vite di numerosi criminali, dei veri e propri Malacarne, e quella dei Carabinieri del Reparto Operativo dei Comandi Provinciali di Palermo e Reggio di Calabria che, da tanti anni ormai, cercano di disarticolare le compagini mafiose operanti in quei territori. Una storia umana quella di Turiddu Magrì che ha dell'incredibile: prima rapinatore, poi barbone e mendicante, e infine, dopo essere stato "punciutu" e affiliato a Cosa Nostra palermitana, il grimaldello nelle mani della Procura della Repubblica di Palermo grazie al quale potere scardinare gran parte di quell'organizzazione criminale in cui il giovane aveva sin a quel momento vissuto e operato.

  • A proposito degli alieni..., di Francesco Toscano ed Enrico Messina

    Libro/E-book: A proposito degli alieni..., di Francesco Toscano ed Enrico Messina

    Sinossi: Fin dalla preistoria ci sono tracce evidenti del passaggio e dell‘incontro tra esseri extraterrestri ed esseri umani. Da quando l‘uomo è sulla Terra, per tutto il suo percorso evolutivo, passando dalle prime grandi civiltà, all‘era moderna, sino ai giorni nostri, è stato sempre accompagnato da una presenza aliena. Lo dicono i fatti: nei reperti archeologici, nelle incisioni sulle rocce (sin qui rinvenute), nelle sculture, nei dipinti, in ciò che rimane degli antichi testi, sino ad arrivare alle prime foto e filmati oltre alle innumerevoli prove che oggi con le moderne tecnologie si raccolgono.Gli alieni ci sono sempre stati, forse già prima della comparsa del genere umano, e forse sono loro che ci hanno creato. I Sumeri, gli Egizi, i Maya, gli Inca, le civiltà indiane, tutte culture che hanno avuto un livello tecnologico superiore per quel tempo. I miti Babilonesi, la cultura Greca con la sua mitologia, i miti delle popolazioni nordiche, le leggende delle popolazioni precolombiane, (persino nella Bibbia, vedi Genesi o Apocalisse), parlano di esseri soprannaturali, di eventi immani, (come un grande diluvio). Anche in questo periodo alcuni popoli che vivono allo stato primitivo, come ad esempio i Dogon del Mali, hanno conoscenze astronomiche cui l‘uomo moderno ha avuto accesso solo dopo con il progredire della tecnologia. E' nell‘era moderna che la tematica si sviluppa maggiormente. Dal Novecento ad oggi è un susseguirsi di prove, fatti, avvistamenti; l‘episodio di Roswell è il più indicativo. Gli U.S.A. sembrano la nazione che nel secondo dopoguerra abbia beneficiato maggiormente del contatto con gli alieni. L‘oscurantismo della Guerra Fredda, dominante sino a qualche anno fa è crollato. Tutte le Intelligence delle maggiori potenze mondiali stanno rivelando al mondo dossier segretati sino a qualche tempo fa, (in vista forse del 2012, che secondo un‘antica profezia Maya segnerà l‘inizio di una nuova era). Anche il Vaticano ha ammesso la probabile esistenza di extraterrestri, con i relativi problemi etico-religiosi che ne possono derivare. Se esistono gli alieni, e se ci hanno creati loro, esiste anche un Dio Creatore, come lo intendiamo noi? Che cosa succederebbe se così non fosse? La Chiesa sa la verità e non la vuole rivelare? Oppure sia noi che gli alieni facciamo parte di un unico progetto divino? Abbiamo un‘anima? Che cosa succede dopo la morte? L‘aldilà è forse un‘altra dimensione o un Universo parallelo dove i mondi s‘incontrano? Perché (come dicono alcuni ricercatori) gli alieni ci studiano? Che cosa cercano nell‘uomo? Le grandi potenze mondiali ne sono informate? Tutti interrogativi cui non è possibile a oggi dare una risposta certa, però si può provare a dare diverse, probabili soluzioni.

  • Le indagini del Maresciallo Ascali: L’usuraio, di Francesco Toscano

    Libro/E-book: Le indagini del Maresciallo Ascali: L’usuraio, di Francesco Toscano

    Sinossi: Le indagini del Maresciallo Ascali - L'usuraio Benvenuti nel cuore pulsante e spesso tormentato di Palermo, dove le indagini del Luogotenente dei Carabinieri Roberto Ascali si addentrano ancora una volta nelle pieghe oscure del tessuto sociale. In questo nuovo capitolo, intitolato "L'usuraio", l'arrivo di un certo Colajanni Eduardo nella caserma dei Carabinieri dà il via a un'indagine che promette di svelare inquietanti connessioni. Ciò che inizia come un'indagine sul reato di usura, un crimine silente e devastante che affligge le fasce più vulnerabili della popolazione, prende subito una piega potenzialmente pericolosa. La redazione della Comunicazione di Notizia di Reato non si limita a ipotizzare l'usura, ma prospetta al Magistrato inquirente un legame inquietante tra l’usuraio e “ambienti mafiosi”, suggerendo la possibile aggravante del metodo mafioso. Le dichiarazioni inattese dell'usuraio Cozzolino, denunciato da Colajanni, rivelano che l'indagine prenderà direzioni impreviste. Quando la morte di Colajanni per avvelenamento viene accertata, il quadro che emerge dalle dichiarazioni di Cozzolino è "del tutto inedito", confermando l'intuizione di Ascali riguardo un coinvolgimento più ampio della criminalità organizzata. Sembrava solo una storia di usura all'inizio, ma l'ombra di Cosa Nostra si allunga su tutta la vicenda. Emergono collegamenti con i mandamenti mafiosi palermitani, in particolare Brancaccio e Porta Nuova. Maresciallo Ascali, oggi Luogotenente, deve usare la sua tenacia e il suo acume investigativo per accertare la verità sulla morte di Colajanni e sul sistema criminale sotteso. La sua vita personale è segnata dal dolore per la malattia che affligge la sua amata moglie, ma la sua presenza e l'appartamento confiscato alla mafia in cui vivono a Palermo - divenuto il loro rifugio di pace - gli danno la forza per affrontare le indagini. "L'usuraio" si prospetta come un nuovo avvincente capitolo delle indagini del Maresciallo Ascali, esplorando il legame pericoloso tra l'usura e la criminalità organizzata, mantenendo alta la suspense e conducendo il lettore nei meandri oscuri del potere e della disperazione, dove la linea tra vittima e carnefice è spesso sottile.

Visualizzazione post con etichetta La città di Palermo. Mostra tutti i post
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mercoledì 7 maggio 2025

[Palermo] Il Gioco dei Quartieri di Palermo. Domenica "U'Game FuoriCentro".


Palermo, lì 7 maggio 2025.

All’interno del progetto Traiettorie Urbane e del festival NarraZone, sostenuto da Fondazione EOS e Impresa Sociale con i Bambini, Domenica 11 Maggio si gioca nei quartieri: Zisa, Noce e Danisinni. 

Si sa che camminare per i quartieri della città è un’esperienza unica: ad ogni svolta ci si può trovare davanti a situazioni inaspettate. All’interno del gioco urbano FuoriCentro ci si ritroverà a passeggiare tra le strade dei quartieri Zisa, Noce e Danisinni. Si incontreranno monumenti eminenti, strade dissestate, marciapiedi corrosi dal tempo, si può interagire con persone più o meno simpatiche. In questo palcoscenico ha luogo il gioco di interazione con la città FuoriCentro. 

I giocatori saranno degli esploratori che dovranno scoprire le attrazioni dei quartieri Zisa, Noce e Danisinni per la StreeTour inc. 

Lungo il percorso urbano, che congiunge i 3 quartieri, saranno proposti ai partecipanti giochi sulla StreetArt, prodotta grazie al progetto, interazioni sportive, una sfida di StreetCinema in cui ci si confronterà con un testo shakesperiano in un luogo molto palermitano e dei piccoli esercizi di cittadinanza per scoprire l’anima dei quartieri. 

 

Il gioco è gratuito. 


Si inizia alle 16.30 di Domenica 11 Maggio a Piazza Bausch, di fronte Cre.Zi. Plus presso i Cantieri Culturali alla Zisa. Sarà aperto il varco pedonale su Via Perpignano. 

Si gioca a squadre, il gioco è adatto a tutte le età ma si farà a piedi. 

È obligatorio iscriversi entro Venerdì 9 maggio. Per iscriversi basta registrarsi sul form: 

https://forms.gle/HEY14jxM9UcZpk6b6      

 

L’evento si chiuderà alle 19.00 con il gioco di chiusura, in cui i partecipanti saranno chiamati a fare un tiro al bersaglio FuoriCentro, per vincere fantastici gadget! 


Fonte:

'Pietro Galluccio' via palermostampa.

sabato 5 aprile 2025

Palermo e la Sicilia, quale porta di ingresso e di collegamento tra l'Europa continentale e le altre Nazioni del Mediterraneo.

Palermo, lì 5 aprile 2025. 

"La Sicilia, quale porta dell'Europa continentale", trova riscontro in diversi aspetti evidenziati nelle fonti da me consultate. 

Innanzitutto, le fonti sottolineano l'importanza del Porto di Palermo come punto di sbarco per autoveicoli provenienti dal continente. Questi mezzi, una volta giunti a Palermo, si dirigono sia verso la zona industriale di Brancaccio che verso le autostrade che collegano Palermo ad altre importanti città siciliane come Messina e Catania (A20-E90). Questo flusso di trasporti testimonia il ruolo di Palermo e quindi della Sicilia come punto di accesso per merci e persone dal continente europeo. La via Messina Marine, descritta come un'arteria stradale di assoluta importanza strategica e di collegamento tra il centro storico di Palermo e altri comuni della provincia, facilita ulteriormente questo transito.

Storicamente, la vicinanza al mare e la presenza del porto hanno reso Palermo un'area strettamente collegata alle attività mercantili e luogo di residenza di comunità straniere. Nel quartiere della Loggia, mercanti provenienti da diverse zone d'Italia come Genovesi, Catalani, Amalfitani, Pisani e Veneziani svolgevano i loro affari, creando un attivissimo centro commerciale. Questa intensa attività commerciale marittima sottolinea il ruolo storico della Sicilia come ponte tra il continente e il Mediterraneo.

All’inizio dell’’800 si ebbe un  grande sviluppo dei traffici marittimi. Nel 1839 il boom con 677 bastimenti che fecero assumere al porto di Palermo un ruolo di prestigio a livello internazionale. Sulla fine del XIX secolo le vicende del porto si legarono al sorgere di una nuova classe imprenditoriale ed armatoriale che portò al suo ammodernamento e potenziamento; si deve ai Florio la nascita del grandioso cantiere navale, oggi gestito dalla Fincantieri, tra i più funzionali ed attrezzati d’Europa. Dopo la seconda guerra mondiale i bombardamenti lasciarono un porto con moli e banchine distrutte; iniziarono cosi i lavori di ricostruzione ed il riammodernamento strutturale promossi dall’allora Ente Autonomo del Porto trasformatosi, nel 1984,  nell’attuale Autorità Portuale di Palermo. Anche in tempi più recenti, Palermo è stata un centro nevralgico per traffici che la collegavano non solo al resto della Sicilia ma anche al continente e persino agli Stati Uniti. 

Inoltre, il fatto che Palermo sia la capitale della Sicilia e che abbia storicamente avuto una competizione con Catania per rappresentare l'isola nel mondo ne sottolinea la centralità e la sua funzione di principale punto di riferimento e di connessione con l'esterno. Infine, il blog "Sicilia, la terra del Sole." di Francesco Toscano, con le sue numerose notizie e approfondimenti su Palermo e la Sicilia, testimonia un continuo interesse e attività che pongono l'isola in relazione con dinamiche culturali, economiche e sociali più ampie, inclusa quella europea continentale. In sintesi, la Sicilia, con Palermo come suo principale polo di accesso marittimo, ha storicamente e continua a rappresentare una porta di ingresso e di collegamento tra l'Europa continentale e il Mediterraneo, sia per il transito di merci e persone che per dinamiche economiche e sociali più complesse.

Fonte:

Porto di Palermo - Wikipedia;

Storia del Porto di Palermo | Autorità Portuale di Palermo-AdSP mare di Sicilia Occidentale;

“Brancaccino! Ù sai a cu ammazzaru steinnata?” di Francesco Toscano - Libri su Google Play

Palermo: I murales dello Sperone e il successo di Rusulìa.

Palermo, lì 5 aprile 2025.

Il cambiamento urbanistico nel quartiere Sperone di Palermo avvenne tra la fine del 1977 e l’inizio del 1978, quando si decise di costruire nuovi casamenti di edilizia residenziale e di edilizia popolare. Prima di questo periodo, la zona sud-est di Palermo, dove si trova lo Sperone, non era fortemente popolata.

Le fonti da me consultate indicano che questa costruzione portò a una forte antropizzazione dell'area, cambiando per sempre il carattere del quartiere. Molti palermitani, precedentemente residenti in abitazioni fatiscenti della Kalsa e in altri quartieri cittadini, si trasferirono definitivamente allo Sperone, spesso occupando anticipatamente e abusivamente molti dei nuovi alloggi.

Prima di questa trasformazione, il litorale dello Sperone era noto ai palermitani per la presenza del lido balneare "Bagni della Salute", le cui acque erano considerate salubri e competitive con quelle di Mondello negli anni Sessanta-Ottanta del Novecento.

Oggi, il quartiere Sperone è attraversato dalla linea tramviaria numero 1 dell’AMAT, denominata “Genio”, e il capolinea Roccella si trova a ridosso del Centro Commerciale “Forum”. Negli ultimi anni, il quartiere ha cercato di riscattarsi dal suo passato difficile, diventando famoso come un'importante area di spaccio. I casamenti abitativi sono stati affrescati con numerosi murales, tra cui "Rusulìa", che ha ottenuto riconoscimenti a livello internazionale. Questo rappresenta un tentativo di cambiamento e di riaffermazione del quartiere.

Oggi, per le vie del quartiere Sperone di Palermo, i casamenti abitativi sono stati affrescati con tantissimi murales. Tra tutti questi, "Rusulìa, il murale di Igor Scalisi Palminteri, ha conquistato il cuore di Palermo e del mondo". Questo murale ha scalato la classifica della piattaforma specializzata Street Art Cities fino a diventare la prima opera italiana e la sesta a livello globale. Ciò viene interpretato non solo come una vittoria artistica, ma come un successo collettivo della comunità dello Sperone e di tutti coloro che si sono impegnati per questo risultato.

Il murale "Rusulìa" è quindi visto come un tassello del mosaico che vuole essere una nuova forma di espressione dello Sperone, un quartiere che ha deciso di riscrivere la propria storia e alzare la testa, con fierezza, contro il degrado e l’abbandono. Lo Sperone oggi si propone al centro di una nuova Palermo, una città che crede nel cambiamento e lo dipinge con i colori della speranza, della determinazione e della bellezza.


In sintesi, il cambiamento urbanistico più significativo nello Sperone fu la rapida costruzione di edilizia residenziale e popolare tra la fine degli anni Settanta e l'inizio degli anni Ottanta, che portò a un'intensa urbanizzazione e trasformò un'area precedentemente meno popolata e nota per la sua costa balneare in un quartiere residenziale.


Fonte:

“Brancaccino! Ù sai a cu ammazzaru steinnata?” di Francesco Toscano - Libri su Google Play;

Sperone (Palermo) - Wikipedia;

Tra i migliori murales al mondo: la "Rusulia" di Igor allo Sperone sfida 50 opere

venerdì 4 aprile 2025

Storia e società siciliana: Eredità e trasformazioni.


Palermo, lì 4 aprile 2025.

La storia della Sicilia è complessa e stratificata, e le sue diverse dominazioni e trasformazioni hanno lasciato risvolti profondi nella società contemporanea. Analizzando le fonti da me consultate, possiamo individuare alcuni filoni principali:

  • L'eredità delle dominazioni storiche: La Sicilia è stata governata da diverse potenze nel corso della sua storia, inclusi Normanni, Svevi, Aragonesi e Spagnoli. Questo ha creato un tessuto culturale ricco e variegato, visibile ancora oggi nell'architettura, nell'arte, e nelle tradizioni. La compresenza di splendide solennità e miserie del popolo nel passato potrebbe aver contribuito a una complessa identità siciliana, come suggerito dal verso "Sicilia bedda e amata, cantata e disprizzata...". Il fasto baronale, viceregio e inquisitoriale che si è avvicendato per secoli con le miserie del popolo potrebbe aver contribuito a una stratificazione sociale che, pur evolvendosi, lascia ancora tracce.

  • L'impatto della mafia: Le fonti evidenziano come la mafia abbia avuto un ruolo significativo nella storia recente della Sicilia, in particolare attraverso il traffico internazionale di eroina che negli anni ha trasformato Palermo. La "seconda guerra di mafia" e gli "efferati delitti posti in essere dai Corleonesi di Salvatore Riina" sono eventi che hanno segnato profondamente la società siciliana, lasciando un'eredità di violenza e illegalità. Tuttavia, le fonti recenti come "LiveSicilia" mostrano anche una reazione della società civile contro il pizzo e la mafia, con iniziative come quella del "10 gennaio data simbolo contro il pizzo in nome di Libero Grassi". I romanzi di Francesco Toscano, come "Malacarne", esplorano proprio questa lotta tra il bene e il male e la speranza di riscatto in contesti segnati dalla criminalità organizzata.

  • Aspetti sociali e culturali: Le fonti descrivono anche valori tradizionali ancora presenti in alcune zone della Sicilia, in contrasto con la vita stressata dell'era moderna. Il quartiere Brancaccio viene descritto come un luogo segnato da difficoltà sociali e violenza mafiosa, ma anche con una speranza di riscatto. Il concetto di "Malacarne" come predisposizione al male radicata nel tessuto sociale suggerisce una riflessione sulla persistenza di dinamiche sociali complesse. La descrizione della Vucciria da parte di Guttuso come un luogo dove si radunano gli interessi dell'uomo e si esprime la ricchezza della terra siciliana, ma anche la tristezza e l'abbandono, riflette una coesistenza di elementi positivi e negativi nella storia e nella società siciliana.

In conclusione, la storia della Sicilia, con le sue dominazioni, le dinamiche sociali complesse e la piaga della mafia, ha lasciato un'impronta significativa sulla società contemporanea. Si percepisce un contrasto tra la ricchezza culturale e la bellezza del territorio e le difficoltà sociali ed economiche, una lotta tra un passato ingombrante e la speranza di un futuro migliore. Le fonti recenti mostrano una coscienza civile attiva che cerca di superare le eredità negative del passato, come la mafia, e di valorizzare gli aspetti positivi della cultura e della società siciliana.

Il Cassaro di Palermo: Storia e significato.

Palermo, lì 4 aprile 2025. 

La storia del Cassaro di Palermo è quella di una delle arterie stradali più antiche e significative della città, testimone di secoli di storia e trasformazioni. Le fonti da me consultate indicano diversi aspetti della sua importanza e della sua evoluzione:

  • Il Cassaro è identificato come uno degli antichi assi viari di Palermo. Questa definizione sottolinea la sua origine remota e il suo ruolo fondamentale nella struttura urbanistica della città nel corso del tempo.

  • Nel Trecento, il Palazzo Chiaramonte detto Steri, situato sulla parte più elevata del pianoro marino, oggi Piazza Marina, si trovava sull'asse viario principale che dal mare saliva verso l’interno: questo asse era il Cassaro. La posizione dello Steri, che dominava il piano della marina e l'accesso al porto, fronteggiando il Castello a mare, evidenzia la centralità strategica del Cassaro come via di collegamento cruciale tra il cuore della città e il suo sbocco marittimo.

  • Il blog "Sicilia, la terra del Sole." suggerisce l'esistenza di risorse dedicate alla conoscenza del Cassaro, citando "Conoscere la città di Palermo: Il Cassaro" tra i link utili per approfondire la storia della città. Questo implica che il Cassaro è considerato un elemento importante della storia e della cultura palermitana, meritevole di uno studio specifico.

  • Inoltre, il Cassaro è menzionato nel contesto degli "Itinerari serpottiani". Questi itinerari guidano alla scoperta dei capolavori di Giacomo Serpotta, e il fatto che il Cassaro sia parte di questi percorsi suggerisce la presenza di chiese e oratori di rilievo storico-artistico lungo questa via. Uno degli itinerari include la chiesa dell’Assunta in via Maqueda e la chiesa di Santa Ninfa in via Maqueda, che intersecano o si trovano in prossimità del Cassaro (considerando che via Maqueda è un'altra importante arteria storica di Palermo).

In sintesi, il Cassaro di Palermo è molto più di una semplice strada; è un asse storico vitale che ha plasmato lo sviluppo urbanistico e sociale della città. Dalle sue origini come collegamento principale tra il porto e l'interno, fino alla presenza di importanti monumenti e siti di interesse artistico, il Cassaro rappresenta un filo conduttore attraverso la lunga e complessa storia di Palermo. La disponibilità di risorse specifiche dedicate alla sua storia sottolinea la sua importanza culturale e il suo valore come testimonianza del passato della città.

Cattedrale di Palermo: Storia e trasformazioni.


Palermo, lì 4 aprile 2025.

La maestosa Cattedrale di Palermo (Madonna Assunta), situata nell'area dove originariamente sorgeva l'antica città (Paleopolis) delimitata dal fiume Papireto, ha una storia complessa e affascinante, segnata da diverse trasformazioni nel corso dei secoli.

Le sue origini risalgono a un primitivo insediamento fenicio-punico. Successivamente, in epoca romana (Neapolis), l'area fu utilizzata come necropoli esterna alle mura puniche e probabilmente considerata un luogo sacro, forse un "Santuario della Salute" pagano.

La prima chiesa cristiana fu costruita nell'area attuale, non lontano dal primitivo insediamento, nello stesso luogo dove, durante i primi secoli dell'era cristiana, furono martirizzati i primi palermitani durante le persecuzioni di Decio e Diocleziano. Questa prima struttura fu distrutta dai Vandali all'inizio del V secolo.

Un secondo tempio di epoca bizantina, dedicato alla Vergine Maria Assunta, fu edificato sulle rovine del precedente nel 604. Di questa fase rimangono la cripta e la pianta basilicale quadrata. Furono apportate modifiche secondo lo schema bizantino, con maestose absidi a oriente e la facciata rivolta a occidente. Di impronta bizantina erano la collocazione dell'iconostasi e l'aspetto decorativo con mosaici in stile costantinopolitano. Nel 732, la cattedrale passò al Patriarca di Costantinopoli e furono apportate ulteriori modifiche per adattarla al culto della Chiesa d'Oriente.

Con l'avvento dei Normanni e il ritorno alla sovranità cristiana e cattolica grazie a Ruggero il Gran Conte e Roberto il Guiscardo, si promosse la costruzione di splendide cattedrali in tutta l'isola. A Palermo, la moschea (Gami) preesistente fu rapidamente riadattata al culto cristiano, affidata inizialmente al vescovo Nicodemo di tradizione greco-ortodossa. È probabile che esternamente non vi furono grandi cambiamenti, ad eccezione della trasformazione del minareto in campanile.

Durante il regno di Guglielmo II, l'arcivescovo di Palermo Gualtiero Offamilio promosse la costruzione della nuova cattedrale, completata nel 1184-1185. Solo la parte inglobata nell'odierna Cappella dell'Incoronazione proviene dal primitivo impianto gregoriano. La solenne consacrazione presieduta da Gualtiero Offamilio avvenne il 6 aprile 1185.

Sotto le dominazioni normanna e sveva, Palermo vide la pacifica convivenza di diverse culture e religioni. La cattedrale fu modificata più volte, ma il suo sviluppo planimetrico risentì sempre delle influenze religioso-architettoniche precedenti. Fu ripetutamente rimaneggiata e riedificata a causa di vari eventi e fenomeni sismici, in particolare la torre campanaria occidentale.

Nel corso del tempo, la Cattedrale di Palermo ha accolto opere di grande valore artistico. Antonello Gagini, con la collaborazione dei figli Antonino, Giacomo e Vincenzo, realizzò la Tribuna della Cattedrale (1570-1574), un monumentale aggregato marmoreo. Tuttavia, quest'opera fu disassemblata nel 1797. Le sue parti furono poi ricollocate all'interno della cattedrale, sui pilastri della navata centrale, ai vertici del transetto, presso i pilastri della cupola, sui contrafforti e nell'emiciclo dell'abside. Alcune parti furono anche disposte sulla coronatura esterna dei merli nel XIX secolo. Nel 2000, il Professor Rizzuti realizzò una ricostruzione in scala 1:10 della Tribuna.

Anche Francesco Laurana lavorò nella Cattedrale di Palermo, realizzando diverse Madonne col Bambino.

La Cattedrale di Palermo conserva quindi un fastoso patrimonio, con cappelle, il presbiterio, l'altare e la cupola che riflettono le diverse culture che si sono succedute in Sicilia. Nella cripta si trova un Tesoro costituito da oggetti preziosi rinvenuti nelle tombe reali e imperiali, oltre a mirabili esempi di oggettistica sacra.

In sintesi, la costruzione della Cattedrale di Palermo è stata un processo lungo e complesso, caratterizzato da sovrapposizioni di stili architettonici e influenze culturali che vanno dall'epoca paleocristiana al periodo normanno e oltre, arricchendosi nel tempo di pregevoli opere d'arte rinascimentali.

I monumenti e la storia della città di Palermo nei romanzi di Francesco Toscano.

Palermo, lì 4 aprile 2025.

Nei romanzi di Francesco Toscano, la città di Palermo non è semplicemente uno sfondo, ma un elemento centrale e complesso, profondamente intriso di storia, cultura e contraddizioni. Le sue opere offrono uno sguardo approfondito su diversi quartieri della città, descrivendoli come luoghi ricchi di storia e di contrasti.

In particolare, il romanzo "Malacarne" offre una prospettiva sul quartiere Kalsa, descritto come un luogo "difficile" con un passato che risuona ancora dall'epoca in cui fu scelta da un emiro arabo nel 937 d.C.. La Kalsa è abitata sia da gente onesta che da delinquenti. Lo stesso romanzo menziona brevemente altri luoghi di Palermo come lo Sperone, la Stazione Ferroviaria, il Ponte dell'Ammiraglio, il Ponte delle Teste Mozze e la Chiesa della Madonna del Fiume, offrendo uno scorcio sulla topografia della città.

Le opere di Toscano, come "Malacarne" e “Condannato senza possibilità d’appello.”, offrono un'ulteriore prospettiva su Brancaccio, descrivendolo come un luogo segnato dalla lotta tra il bene e il male e dalla speranza di riscatto. In questo contesto, le opere di Toscano mostrano come Palermo sia stata trasformata dal traffico illecito di eroina gestito dalla mafia, diventando uno dei centri di produzione più importanti al mondo.

Il saggio autobiografico "Brancaccino! Ù sai a cu ammazzaru steinnata? : Che cosa scrivo adesso?" è ambientato nel quartiere Brancaccio di Palermo tra la fine degli anni Settanta e gli anni Ottanta del Novecento, un periodo segnato dalla lotta dello Stato contro le Brigate Rosse e dalla "seconda guerra di mafia". In questo contesto storico di violenza efferata e lucrosi traffici di droga, come quello dell'eroina, Toscano racconta le esperienze della sua infanzia e della sua crescita. Il saggio descrive anche via Messina Marine come un'importante arteria stradale che collega il centro storico di Palermo con altri comuni e ricorda gli stabilimenti balneari TRIESTE-VIRZÌ e DELIZIA-PETRUCCI situati lungo questa via.

In definitiva, Palermo nelle opere di Francesco Toscano si configura come un microcosmo della condizione umana, un luogo dove il passato si intreccia con il presente, la bellezza si scontra con il degrado e la speranza di riscatto si scontra con la violenza. Toscano offre una riflessione amara ma realistica sulla violenza e sull'importanza del contesto sociale nello sviluppo della personalità.

L'autore ed editore,

Francesco Toscano.

giovedì 3 aprile 2025

Recensione di "Condannato senza possibilità d'appello." di Francesco Toscano.


Palermo, lì 3 aprile 2025.

"Condannato senza possibilità d'appello." di Francesco Toscano si presenta come un romanzo breve, un'opera concisa ma densa che cattura l'attenzione del lettore fin dalle prime pagine con la sua singolare premessa narrativa: l'esplorazione del concetto di metempsicosi, ovvero la trasmigrazione dell'anima dopo la morte in un nuovo corpo materiale. Questo tema centrale, come esplicitato nelle sinossi, affonda le radici nelle concezioni primitive dell'anima, vista come entità indipendente dal corpo.

La trama ruota attorno al viaggio di un'anima tormentata, condannata a reincarnarsi ripetutamente per espiare un triplice omicidio commesso nella Palermo del 1893. Il lettore è invitato a seguire questo percorso di espiazione attraverso diverse vite, in un contesto storico affascinante come quello della Palermo di fine Ottocento. La città non è un semplice sfondo, ma diventa un vero e proprio teatro delle reincarnazioni, un'entità complessa e stratificata, intrisa di storia e cultura, che fa da cornice alla ricerca di elevazione spirituale dell'anima protagonista.

Attraverso le vicende dei suoi personaggi, Toscano esplora con profondità temi universali come il destino, la redenzione e il libero arbitrio. La narrazione offre spunti di riflessione sulla psicologia della colpa e della redenzione, suggerendo che le azioni compiute in passato lasciano un segno indelebile sulla psiche e che il cammino verso la redenzione richiede un profondo viaggio interiore. L'autore non si limita a narrare una storia, ma invita il lettore a interrogarsi sul significato della vita, della morte e sulle possibili connessioni tra le diverse esistenze.

Come spesso accade nelle opere di Toscano, anche in "Condannato senza possibilità d'appello." i personaggi sono descritti come complessi e sfaccettati: è lecito aspettarsi figure ben delineate, con motivazioni profonde e un'evoluzione psicologica che accompagna il tema della trasmigrazione dell'anima.

Palermo emerge come un elemento vivo e pulsante del racconto. La sua atmosfera, le sue dinamiche sociali e il suo ricco passato contribuiscono a creare un contesto autentico e suggestivo per le vicende narrate. La città diventa quasi un personaggio essa stessa, testimone silenziosa del perpetuo ciclo di morte e rinascita.

"Condannato senza possibilità d'appello." si inserisce nel panorama letterario di Francesco Toscano come un'opera che affianca i suoi romanzi gialli e di fantascienza, offrendo una prospettiva diversa e più metafisica. Con questo romanzo breve, Toscano dimostra la sua versatilità narrativa, affrontando un tema complesso con sensibilità e profondità.

Per chi fosse interessato all'acquisto, l'e-book di "Condannato senza possibilità d'appello." è disponibile per l'acquisto online su piattaforme come www.ibs.it e www.mondadoristore.it, e Amazon. Questa accessibilità digitale rende l'opera facilmente fruibile per un vasto pubblico di lettori curiosi di esplorare le tematiche proposte da Francesco Toscano.

In conclusione, "Condannato senza possibilità d'appello." è un'opera che si distingue per l'originalità del tema trattato e per la sua ambientazione evocativa. È un romanzo breve che stimola la riflessione, ideale per i lettori che apprezzano le storie che vanno oltre la semplice narrazione e che indagano i misteri dell'esistenza, del destino e della possibilità di redenzione attraverso il tempo e le reincarnazioni. Se siete alla ricerca di una lettura breve ma intensa, capace di lasciare un segno profondo, questo romanzo di Francesco Toscano potrebbe fare al caso vostro.

L'autore ed editore, 

Francesco Toscano.

martedì 4 marzo 2025

"Il bullo": Bullismo e crescita a Brancaccio.


Il capitolo quattro di "Brancaccino! Ù sai a cu ammazzaru steinnata? Che cosa scrivo adesso?" di Francesco Toscano, intitolato "Il bullo", affronta il tema del bullismo attraverso le esperienze di F., un bambino vessato da G., un bullo del quartiere.

Ecco una recensione del capitolo:

  • Dinamiche di bullismo: G. prevarica su F. con schiaffi e pugni, creando un clima di terrore per il bambino più piccolo. L'autore descrive come G. cerchi continuamente pretesti per aggredire F., evidenziando la natura gratuita e crudele del bullismo.
  • Reazione alla violenza: Stanco delle continue vessazioni, F. si confida con un cugino, C., che decide di intervenire. C. organizza una "punizione" per G., permettendo a F. di sfogare la sua rabbia. Questo episodio evidenzia come la vittima, in cerca di protezione, possa ricorrere alla violenza come risposta al sopruso subito.
  • Conseguenze: L'intervento del cugino porta a una ritorsione da parte della madre di G., che accusa i genitori di F. di non saper educare il figlio. Tuttavia, il destino riserva un futuro diverso ai due protagonisti: F. diventa un membro delle forze dell'ordine, mentre G. impara dalla sua esperienza e si dedica ad aiutare gli altri.
  • Riflessioni dell'autore: Toscano riflette su come le esperienze di vita, soprattutto quelle vissute per strada, possano forgiare il carattere di un individuo. L'autore confronta i bambini degli anni '80, cresciuti in strada, con quelli di oggi, che trascorrono più tempo in casa a giocare con videogiochi. Toscano cita uno studio canadese che evidenzia come i videogiochi possano provocare dipendenza e ridurre la massa cerebrale.
  • Il ruolo del quartiere: Brancaccio fa da sfondo alla vicenda, influenzando le dinamiche sociali e i comportamenti dei personaggi. La strada diventa una "palestra di vita", con le sue regole e i suoi pericoli.
  • Linguaggio e stile: L'autore utilizza un linguaggio diretto e realistico per descrivere le scene di bullismo e le reazioni dei personaggi.

In sintesi, il capitolo "Il bullo" è un'analisi delle dinamiche del bullismo e delle sue conseguenze sulla vita dei protagonisti. Toscano offre una riflessione amara ma realistica sulla violenza, sulla crescita e sull'importanza del contesto sociale nello sviluppo della personalità.

Brancaccino: Memorie di Via Messina Marine e Stabilimenti Balneari.


Il secondo capitolo del saggio autobiografico "Brancaccino! Ù sai a cu ammazzaru steinnata? Che cosa scrivo adesso?" di Francesco Toscano, intitolato "I Bagni TRIESTE-VIRZÌ e DELIZIA-PETRUCCI", descrive la via Messina Marine come un'importante arteria stradale che collega il centro storico di Palermo con altri comuni.

Nel dettaglio, il capitolo si concentra su:

  • La descrizione di via Messina Marine: viene presentata come un'arteria principale che connette il centro di Palermo con altre località.
  • I ricordi dell'autore: Toscano ricorda quando suo padre lo portava spesso in spiaggia.
  • Gli stabilimenti balneari: l'autore menziona due stabilimenti balneari, TRIESTE-VIRZÌ e DELIZIA-PETRUCCI, il cui accesso principale era di fronte alla via G. Alagna, dove l'autore viveva e giocava da bambino.

Brancaccino: Autobiografia e Mafia a Palermo.


Palermo, lì 4 marzo 2025.

I primi capitoli del saggio autobiografico "Brancaccino! Ù sai a cu ammazzaru steinnata? Che cosa scrivo adesso?" di Francesco Toscano introducono il lettore all'ambientazione e allo stile narrativo dell'opera.

Ecco alcuni elementi chiave dei primi capitoli:

  • Il titolo "Brancaccino! Ù sai a cu ammazzaru steinnata?" anticipa il contesto autobiografico e l'ambientazione nel quartiere Brancaccio di Palermo.
  • Il sottotitolo "Che cosa scrivo adesso?" suggerisce una riflessione dell'autore sul processo di scrittura e sulla narrazione della propria vita.
  • Influenze letterarie: Nella prefazione si cita l'importanza del saggio autobiografico e maestri del genere come Charles Lamb, suggerendo un'influenza di questo tipo di letteratura sull'opera di Toscano.
  • Il libro è una narrazione autobiografica, anche se nomi, personaggi, luoghi e avvenimenti sono frutto dell'immaginazione dell'autore, alcuni fatti sono realmente accaduti e hanno avuto per protagonisti sia l’autore che persone con cui egli ha avuto modo di relazionarsi nel corso della sua infanzia e nell’arco della sua vita.
  • L'autore dedica il libro a sua figlia e a sua moglie.
  • Francesco Toscano è nato e cresciuto tra le vie del quartiere Brancaccio.
  • Brancaccio diviene il proscenio delle vicende umane vissute dai personaggi tratteggiati nei vari capitoli, i quali vengono indicati volutamente con degli alias.
  • Il periodo storico è quello della lotta dello Stato contro le Brigate Rosse ed è incentrato in quello che passerà alla storia come "la seconda guerra di mafia", che insanguinò le strade del capoluogo siciliano in quegli anni bui e tetri.
  • Realismo e dialetto: Toscano utilizza un linguaggio crudo e realistico per descrivere la realtà palermitana, senza nascondere gli aspetti più brutali. L'uso del dialetto palermitano contribuisce a rendere la narrazione più autentica e a trasmettere la "voce" del quartiere.
  • Memoria e personaggi: L'autore si concentra sulle storie di persone comuni, evidenziandone la quotidianità, le difficoltà, la dignità e la forza d'animo. Figure come Franco, Totò ed Enzo sono esempi di persone che hanno rappresentato per lui esempi di tenacia e caparbietà.
  • Contrasto tra passato e presente: L'immagine idilliaca di Brancaccio degli anni Settanta si scontra con la cruda realtà degli anni Ottanta e Novanta, segnati dalla violenza mafiosa e dal traffico di droga. Nonostante ciò, Toscano sottolinea la resilienza degli abitanti e la loro lotta per un futuro migliore.
  • Speranza: L'idea di speranza per una vita migliore è un tema ricorrente nelle opere di Francesco Toscano.
  • In questo contesto sociale i personaggi raccontano una Palermo attanagliata dalla violenza efferata posta in essere dalla criminalità organizzata di stampo mafioso e che la rese succube dei suoi lucrosi traffici: quello dell'eroina tra tutti.
Cordiali saluti, Francesco Toscano.

"Brancaccino! Ù sai a cu ammazzaru steinnata? : Che cosa scrivo adesso?", di Francesco Toscano.

Palermo, lì 4 marzo 2025.

"Brancaccino! Ù sai a cu ammazzaru steinnata? : Che cosa scrivo adesso?", è un saggio autobiografico di Francesco Toscano, in cui l'autore tratteggia il quadro psicologico del quartiere Brancaccio. Toscano descrive un mix di nostalgia per un passato rurale e idilliaco, disillusione per la violenza mafiosa degli anni Ottanta e Novanta, e speranza per un riscatto futuro.


L'autore ed editore.



Ecco alcuni aspetti chiave del contenuto del libro:

  • Ricordo di Brancaccio negli anni Settanta: Toscano ricorda il quartiere della sua infanzia come un luogo ricco di terreni coltivati, tranquillo e con una comunità unita. Figure come Franco, Totò ed Enzo sono esempi di tenacia e caparbietà.
  • La cruda realtà degli anni Ottanta e Novanta: L'immagine idilliaca si scontra con la violenza mafiosa e il traffico di droga che hanno travolto Palermo. Brancaccio è descritto come un luogo segnato da omicidi di mafia e morti per droga. La mafia ha instillato paura e diffidenza.
  • Speranza e riscatto: Nonostante la disillusione, Toscano evidenzia come Brancaccio sia in continua evoluzione, con persone che lottano per un futuro migliore. Iniziative sociali e culturali, come la casa museo di Padre Puglisi, sono viste come segnali di speranza.
  • Realismo crudo e dialetto palermitano: La narrazione è caratterizzata da un realismo crudo, ma non rinuncia alla speranza. L'uso del dialetto palermitano contribuisce a rendere più autentica la narrazione.
  • Focus sulle persone comuni: Toscano si concentra sulle storie di persone comuni, evidenziandone la quotidianità, le difficoltà, la dignità e la forza d'animo.
  • Il quartiere come specchio dell'anima: Il quadro psicologico del quartiere Brancaccio è un intreccio di emozioni contrastanti che riflettono la complessità della realtà palermitana. La narrazione offre uno sguardo autentico sulla vita del quartiere e sulla lotta dei suoi abitanti per un futuro migliore.
  • Il ruolo della memoria e del ricordo: Toscano esprime l'idea che più spesso gli è balenata in testa in quest’ultimo periodo di tempo, ma alla quale non è stato in grado di dare una risposta esaustiva.
  • Riflessioni sulla criminalità: Sia le nuove che le vecchie vicende di cronaca nera lasciano l’amaro in bocca all'autore, portandolo a chiedersi quando finirà tutto questo.

Nel complesso, "Brancaccino! Ù sai a cu ammazzaru steinnata? : Che cosa scrivo adesso?" è un'opera che offre uno sguardo toccante e complesso su Brancaccio, un quartiere segnato da difficoltà ma ricco di umanità e speranza.

domenica 2 marzo 2025

Recensione di "Brancaccino! Ù sai a cu ammazzaru steinnata? : Che cosa scrivo adesso?", edita dal lettore Fabrizio Castrogiovanni.



Palermo, 2 marzo 2025. 

"Ciao, ho scritto una piccola recensione del tuo ultimo lavoro. Con affetto, Fabrizio. 

In questo suo primo saggio autobiografico, l’autore Francesco Toscano, dopo una lunga serie di romanzi polizieschi e di fantascienza, racconta la sua infanzia, adolescenza e giovinezza, vissute a partire dagli anni settanta nel quartiere Brancaccio di Palermo, tra i più popolosi del capoluogo siciliano, ma purtroppo, anche tra quelli più disagiati. Racconta con nostalgia la vita quotidiana che facevano i ragazzi di allora, i quali socializzavano all’aria aperta e imparavano a vivere in modo più diretto e naturale rispetto ai giovani dei nostri tempi. Purtroppo, soprattutto negli anni ottanta e novanta del secolo scorso, quello e altri quartieri della città furono afflitti da efferati crimini legati alla malavita di stampo mafioso e dal traffico di stupefacenti, di eroina in particolare, che hanno provocato numerose vittime tra i suoi abitanti. Molti suoi concittadini finirono nelle maglie della criminalità organizzata, cadendo nella falsa promessa di potersi arricchire facilmente. L’autore, tuttavia, come altri suoi amici, di cui racconta le gesta con affetto, è riuscito ad avere la meglio, prima con l’impegno profuso nello studio e poi con il raggiungimento del traguardo di essere entrato a far parte del corpo dei Carabinieri. Si tratta di una lettura sia piacevole che emozionante che non manca di infondere speranza in un futuro migliore che è sicuramente possibile, dandoci degli esempi di persone come lui che sono andate avanti per la loro strada seguendo i valori dell’etica e della legalità."    

Ringrazio Fabrizio che oltre ad essere il primo lettore del saggio, è stato anche l'amico, il compagno di tantissime correzioni delle mie bozze; egli instancabilmente, in maniera indefessa, ha creduto in me e nella bontà del mio ultimo scritto, dedicandomi il suo prezioso tempo. È grazie a lui che sono riuscito a completare velocemente la stesura della mia bozza di edizione, poi diventata un libro e un ebook che, grazie al sevizio di self publishing di Amazon, oggi è in commercio. 

Grazie di cuore!

lunedì 24 febbraio 2025

Recensione di "Brancaccino! Ù sai a cu ammazzaru steinnata? : Che cosa scrivo adesso?", edita dal lettore Sanfilippo.


Palermo, lì 24 febbraio 2025.

Ciao Francesco, ho finito "che cosa scrivo adesso" in un solo giorno, ma ne ho persi molti di più per scrivere due righe di commento; il tempo è diventato troppo breve ultimamente. Non è proprio il mio genere, io preferisco i polizieschi romanzati; ma l'ho letto con piacere e per molti aspetti mi ci sono ritrovato essendo cresciuto anch'io in un periodo in cui i morti ammazzati per strada erano diventati la normalità. Non so quando metterò mano agli altri tuoi libri, ma per il momento ti  rilascio la mia umile opinione.

***

Con questo racconto diario tanto duro quanto affascinante l’autore ci racconta cosa significa per un adolescente crescere e sopravvivere in uno dei quartieri più duri e complessi di Palermo, nel pieno di una guerra di mafia. 

Brancaccio attraverso la scrittura intensa e a volte malinconica dell’autore ci mostra i suoi vicoli e suoi cortili, che odorano di mare ma che conoscono bene la brutalità della mafia.   Attraverso gli occhi dell’autore bambino, riviviamo quel periodo buio, in cui si contarono più di mille morti nell’arco di pochi anni, le radio trasmettevano la diretta del maxiprocesso, e ritrovarsi come compagni di giochi, ragazzi colpiti direttamente o indirettamente da arresti in famiglia o omicidi subiti non era poi così tanto raro. 

A distanza di anni, gli occhi dell’autore divenuto adulto, tornano a guardare questa periferia dimenticata, con la consapevolezza e la soddisfazione di essere riuscito a mantenere la rotta, a emergere, ma soprattutto di essere riuscito a prendere, nonostante i modelli negativi che il quartiere suggeriva, una strada diversa da quella imboccata da molti suoi amici d’infanzia, trovando nella divisa fonte di riscatto e di esempio.


Ringrazio il lettore Sanfilippo per il tempo che ha dedicato alla lettura del mio nuovo saggio; con l'occasione, altresì, lo ringrazio anche per il suo insindacabile giudizio critico, molto positivo, rappresentandogli che le emozioni che la mia opera gli hanno suscitato non possono che inorgoglirmi.

Grazie di cuore, 

Francesco Toscano. 

Pubblicato su Amazon sia la versione Kindle, che cartacea, tipo brossura, copertina morbida e rigida, del saggio "Brancaccino! Ù sai a cu ammazzaru steinnata?: Che cosa scrivo adesso?" di Francesco Toscano


Palermo, lì 24 febbraio 2025.

Buongiorno,

mi pregio di informarvi che è stato pubblicato sul portale Amazon il saggio autobiografico  "Brancaccino! Ù sai a cu ammazzaru steinnata?: Che cosa scrivo adesso?", dello scrivente Francesco Toscano, sia in formato Kindle, che in formato brossura, sia con copertina rigida che con copertina morbida. Chiunque di voi fosse interessato all'acquisto può farlo cliccando al seguente url:

Certo di avervi fatta cosa gradita, colgo l'occasione di augurarvi un buon proseguimento di giornata.

Francesco Toscano

giovedì 20 febbraio 2025

Il saggio autobiografico dal titolo “Brancaccino! Ù sai a cu ammazzaru steinnata?”: “Che cosa scrivo adesso?”, di Francesco Toscano, è stato pubblicato anche su Google Play.



Buongiorno, chiunque di voi fosse interessato all'acquisto del saggio autobiografico, può farlo cliccando al seguente url:“Brancaccino! Ù sai a cu ammazzaru steinnata?”: “Che cosa scrivo adesso?” di Francesco Toscano - Libri su Google PlayCosto dell'opera, in formato ebook, è di € 3,12. 

L'autore:

Francesco Toscano è nato a Palermo il 21 marzo 1969. Nel 1994 si è arruolato nell’Arma dei Carabinieri. Con il saggio autobiografico “Brancaccino! Ù sai a cu ammazzaru steinnata?”; “Che cosa scrivo adesso?”, è alla sua nona esperienza letteraria. Ha pubblicato, con la formula del “print on demand” due saggi di ufologia, archeologia misteriosa, tre romanzi gialli, creando la collana "Le indagini del maresciallo Ascali", due fantasy, un romanzo breve incentrato sulla teoria della metempsicosi, opere facilmente reperibile in rete presso i migliori store online. 
Dal 2017 gestisce il blog “Sicilia, la terra del Sole.”, raggiungibile al seguente url: https://siciliaterradelsole.blogspot.com/


Sinossi:

Un viaggio autobiografico nel cuore di Brancaccio, Palermo.
Francesco Toscano ci accompagna in un viaggio intimo e personale attraverso le strade del quartiere Brancaccio. Con uno sguardo nostalgico ma realistico, l'autore dipinge un quadro vivido di un luogo segnato da contrasti. Nostalgia per un passato rurale e idilliaco, quando Brancaccio era un luogo ricco di terreni coltivati e la comunità era unita. Disillusione per la violenza mafiosa che ha travolto Palermo negli anni Ottanta e Novanta. Speranza per un riscatto futuro, testimoniata dalle persone che lottano per un futuro migliore. “Brancaccino! Ù sai a cu ammazzaru steinnata?”; “Che cosa scrivo adesso?” è un saggio autobiografico che esplora temi universali come l'infanzia, la memoria, l'identità e la speranza. Toscano ricorda il quartiere Brancaccio della sua infanzia, descrivendolo come un luogo ricco di terreni coltivati, con vigneti, agrumeti e ortaggi. Attraverso ricordi personali e aneddoti, Toscano delinea il quadro psicologico del quartiere Brancaccio, facendo emergere un amalgama complessa di emozioni.


Certo di avervi fatta cosa gradita, colgo l'occasione di porgervi cordiali saluti. Francesco Toscano, autore ed editore.



mercoledì 19 febbraio 2025

“Brancaccino! Ù sai a cu ammazzaru steinnata?”: “Che cosa scrivo adesso?”, di Francesco Toscano, pubblicato sul portale Internet Amazon.it.


Palermo, lì 19 febbraio 2025.

Buongiorno, è con immenso piacere che oggi vi comunico che è stato pubblicato, presso il portale Internet Amazon.it, il saggio autobiografico Brancaccino! Ù sai a cu ammazzaru steinnata?”: “Che cosa scrivo adesso?, dello scrivente Francesco Toscano, formato cartaceo, tipo brossura con copertina rigida. 

Sinossi:

Un viaggio autobiografico nel cuore di Brancaccio, Palermo.
Francesco Toscano ci accompagna in un viaggio intimo e personale attraverso le strade del quartiere Brancaccio. Con uno sguardo nostalgico ma realistico, l'autore dipinge un quadro vivido di un luogo segnato da contrasti. Nostalgia per un passato rurale e idilliaco, quando Brancaccio era un luogo ricco di terreni coltivati e la comunità era unita. Disillusione per la violenza mafiosa che ha travolto Palermo negli anni Ottanta e Novanta. Speranza per un riscatto futuro, testimoniata dalle persone che lottano per un futuro migliore. “Brancaccino! Ù sai a cu ammazzaru steinnata?”; “Che cosa scrivo adesso?” è un saggio autobiografico che esplora temi universali come l'infanzia, la memoria, l'identità e la speranza. Toscano ricorda il quartiere Brancaccio della sua infanzia, descrivendolo come un luogo ricco di terreni coltivati, con vigneti, agrumeti e ortaggi. Attraverso ricordi personali e aneddoti, Toscano delinea il quadro psicologico del quartiere Brancaccio, facendo emergere un amalgama complessa di emozioni.


Dettagli prodotto

  • ASIN ‏ : ‎ B0DXGGHT63
  • Editore ‏ : ‎ Independently published (17 febbraio 2025)
  • Lingua ‏ : ‎ Italiano
  • Copertina rigida ‏ : ‎ 99 pagine
  • ISBN-13 ‏ : ‎ 979-8311082358
  • Peso articolo ‏ : ‎ 204 g
  • Dimensioni ‏ : ‎ 15.24 x 1.07 x 22.86 cm

Costo: € 12,48

martedì 4 febbraio 2025

Recensione di "Brancaccino! Ù sai a cu ammazzaru steinnata?"; "Che cosa scrivo adesso?" di Francesco Toscano.

Palermo, lì 4 febbraio 2025.

Il saggio  "Brancaccino! Ù sai a cu ammazzaru steinnata?"; "Che cosa scrivo adesso?" di Francesco Toscano è un'opera autobiografica ambientata nel quartiere Brancaccio di Palermo, che esplora le esperienze di vita dell'autore dalla sua infanzia fino all'età adulta. Il saggio è diviso in capitoli, ognuno dei quali offre una prospettiva unica sulla vita nel quartiere e sulle riflessioni personali dell'autore. Ecco una recensione dettagliata di alcuni capitoli censiti nel blog "Sicilia, la terra del Sole.":

  • Premessa: L'opera si apre con una premessa in cui l'autore si interroga sul cosa scrivere, esprimendo un senso di stress psico-fisico che ostacola la sua creatività. L'autore si chiede "Che cosa scrivo adesso?" e "Ù sai a cu ammazzaru steinnata?", dimostrando una certa difficoltà nel trovare un tema centrale da sviluppare. L'autore ammette di avere molta fantasia, ma in questo momento è bloccato da altri problemi.

  • Capitolo UnoÈ importante notare che l'autore è cresciuto a Brancaccio e utilizza il quartiere come sfondo per le vicende dei suoi personaggi. Il quartiere è descritto come un luogo segnato dalla violenza endemica, ma anche dalla speranza di riscatto.

  • Capitolo Due: “I Bagni TRIESTE-VIRZÌ e DELIZIA-PETRUCCI”: In questo capitolo, l'autore descrive i ricordi della sua infanzia legati agli stabilimenti balneari di Palermo, precisamente i Bagni Trieste-Virzì e Delizia-Petrucci. L'autore ricorda che suo padre lo portava spesso in spiaggia, descrivendo il mare pulito e la presenza di molti pesci. L'autore menziona anche la scuola dell’infanzia che frequentava vicino all'albergo Villa D'Amato, e l'odore del paniere con la sua merenda. Inoltre, descrive la via Messina Marine come un'arteria importante di collegamento fra il centro storico di Palermo ed alcuni comuni della provincia.

  • Capitolo Tre: “L’eroina”: In questo capitolo, Toscano affronta il tema della diffusione dell'eroina a Palermo negli anni '80, descrivendo come la droga abbia colpito i giovani del quartiere. L'autore ricorda un ragazzo di nome Aldo, che conosceva di vista, morto per overdose da eroina. Viene descritto come l’eroina fosse una droga molto diffusa tra i ragazzi di quegli anni che si iniettavano la sostanza per distaccarsi dalla realtà. L'autore riporta come Palermo fosse diventata uno dei centri di produzione di eroina più importanti al mondo, arricchendo la mafia e portando al "Sacco di Palermo".

  • Capitolo Quattro: “Il bullo”: L'autore narra una storia di bullismo che ha visto coinvolti due bambini, F. e G. , negli anni '80. L'autore racconta che G. era un bullo che perseguitava F. e come un giorno il cugino di F., C., decise di vendicarlo. Questo capitolo evidenzia come le esperienze di strada abbiano plasmato i bambini di quell'epoca, sottolineando un netto contrasto con i bambini di oggi, che trascorrono molto tempo a giocare con i videogiochi. L'autore cita uno studio canadese che suggerisce che i videogiochi possono provocare una riduzione della massa cerebrale.

  • Capitolo Cinque: “Pacchionello – Diecimila”: In questo capitolo, l'autore descrive un bambino di nome "Pacchionello – Diecimila", figlio di un boss mafioso. Il bambino era solito girare per il quartiere con una banconota da diecimila lire, ed era visto come un bambino viziato che ostentava la ricchezza della sua famiglia. Questo capitolo evidenzia come, in un contesto di povertà, alcuni bambini ostentassero ricchezza grazie alle attività criminali dei loro genitori. L'autore descrive il contesto sociale di Brancaccio negli anni '80, dove il tema della mafia era un tabù e la gente preferiva ignorare i problemi del quartiere.

  • Capitolo Sette: “S.G., alias Totò”: L'autore ricorda il suo compagno di banco delle elementari, S.G., soprannominato "Totò", con cui è rimasto amico anche dopo la scuola. L'autore descrive le loro differenze di carattere e di attitudini, e ricorda la loro amicizia. "Totò" era molto bravo in matematica, mentre l'autore eccelleva in storia. L'autore ricorda come l'amico si fosse ammalato di cancro, morendo prematuramente, lasciando un vuoto nel suo cuore.

  • Capitolo Otto: “La bambina del balcone difronte”: In questo capitolo, l'autore ricorda il suo primo amore platonico per una bambina che abitava nel palazzo di fronte al suo. L'autore non ha mai saputo il suo nome, ma ricorda i loro sguardi e sospiri da bambini e poi da adolescenti. L'autore descrive l'emozione nel vederla da adolescente mentre entrambi si recavano a scuola, e l'incontro casuale sull'autobus. L'autore racconta di non aver mai avuto il coraggio di parlarle, e di come questo amore sia rimasto solo un ricordo della sua infanzia.

  • Capitolo Tredici: “La caccia”: In questo capitolo, l'autore descrive un episodio della sua infanzia legato alla caccia alle allodole sulla spiaggia, nel 1977. L'autore ricorda che suo padre lo portava sulla spiaggia dei bagni Virzì-Petrucci, per assistere alla caccia alle allodole. L'autore descrive l'odore dei gas di scarico dei fucili, la corsa dei cani da riporto e la sua abitudine di raccogliere le cartucce usate per giocare.

In generale, il saggio offre uno spaccato della vita nel quartiere Brancaccio di Palermo, attraverso gli occhi di un autore che ha vissuto in prima persona le difficoltà e le speranze di quel contesto sociale. I capitoli affrontano temi come la violenza, la droga, il bullismo, la mafia, ma anche l'amicizia, l'amore e i ricordi d'infanzia, offrendo uno sguardo sulla complessità della vita nel quartiere.

lunedì 20 gennaio 2025

"Brancaccino! Ù sai a cu ammazzaru steinnata?"; "Che cosa scrivo adesso?", di Francesco Toscano. Capitolo Quattordici: DNA

 



Quattordici.

 

“DNA”

 

Dicono che gli abitanti di un determinato luogo possano considerarsi degli autoctoni solo quando anche il loro patrimonio genetico soddisfi appieno tutte le caratteristiche psico-fisiche e psico-somatiche di quegli stessi individui che vivono in quel territorio. Detto ciò, credo che io oggi non mi possa considerare appieno un “Brancaccino”; malgrado anch’io, prima di divenire un uomo adulto, abbia fatto le stesse esperienze di vita dei miei coetanei che, come me, risiedevano in quel quartiere di Palermo. Mentre altri ragazzi miei coevi hanno percorso strade diverse da quella da me intrapresa, così impelagandosi nelle dinamiche del quartiere, io ho scelto di percorrere la via degli studi, che mi ha consentito di vincere il mio concorso pubblico quando avevo da poco compiuto venticinque anni, riuscendo ad affrancarmi dal crimine diffuso che imperava nel quartiere Brancaccio negli anni Ottanta e Novanta del Novecento. Alcuni ragazzi, a differenza mia, invece, nel crimine ci erano rimasti impantanati, conoscendo anche la dura vita del carcere: alcuni di loro, infatti, avevano deciso per una vita sregolata, credendo che potessero arricchirsi in breve tempo, poiché erano convinti che emulare alcuni personaggi del quartiere, che ostentavano una apparente ricchezza, fosse la soluzione più ovvia e più giusta per risolvere i loro numerosi problemi familiari. Dubito fortemente, perciò, che io abbia mai avuto quel DNA che contraddistingue un “Brancaccino”, giacché suppongo di essere totalmente diverso da tanti di loro. L’acronimo DNA oggi mi fa venire in mente quello che accadde ad una verifica d’Italiano quando frequentavo il quinto anno dell’I.T.I.S. “A. Volta” di viale dei Picciotti di Palermo. Quel giorno ero timoroso di non riuscire a scrivere come avrei voluto, di uscire fuori tema, di prendere un brutto voto. Invece, ironia della sorte, uno degli argomenti scelti dalla professoressa d’Italiano fu proprio il DNA. Riuscii a prendere un 7, cosa che non capitava spesso in quella classe che si componeva di solo 9 elementi, poiché qualche ora prima del compito avevo letto un libro, acquistato presso il Club degli Editori, che ancora oggi possiedo, in cui si parlava delle maggiori scoperte del XX secolo: un capitolo del libro era dedicato proprio alla scoperta fatta da James Watson e Francis Crick, che realizzarono il primo modello a doppia elica dell’acido desossiribonucleico, ricevendo, in compenso, il Premio Nobel per la medicina. Nel 1988, quando stavo per completare gli studi e diplomarmi quale perito tecnico industriale nelle telecomunicazioni, la mia famiglia si era già da qualche anno trasferita in via Sperone, dove nel 1982 aveva acquistato un appartamento insistente in un fabbricato di proprietà della famiglia del mio nonno materno. Mentre io ero alle prese con gli studi che mi avrebbero permesso di raggiungere la tanto agognata maturità, viveva nei pressi della nostra abitazione una famiglia, non ricordo il loro cognome, che si componeva di tre persone; uno dei componenti quel nucleo familiare, mio coetaneo, aveva avuto la sfortuna di cadere nelle maglie della giustizia poiché si era messo a vendere cocaina ed eroina per le vie del quartiere, credendo, povero sciocco, di arricchirsi e di riuscire a lasciare quel modesto appartamento in cui egli viveva. Non potendo chiamarlo col nome di battesimo, oggi userò per lui l’alias “Luca”. “Luca” un mestiere lo aveva imparato, con non pochi sacrifici. Era diventato un ottimo panificatore. Ciò malgrado, ricordo che si era fatto coinvolgere nel mondo della criminalità comune, rovescio di quella medaglia in cui l’altra faccia è costituita dalla criminalità organizzata. Mentre io ero alle prese con gli ultimi capitoli del testo di Elettrotecnica e Telecomunicazioni, timoroso di non riuscire a risolvere gli ultimi esercizi di Matematica, lo studio delle funzioni, ovvero derivata e integrale, “Luca” se ne stava sdraiato nel balcone di casa in attesa che una pattuglia dei Carabinieri arrivasse sotto casa al fine di verificare e constatare che il detenuto agli arresti domiciliari “Luca” fosse regolarmente a casa. Fortunatamente per “Luca” le cose cambiarono in meglio dopo quella parentesi negativa della sua vita. “Luca” è ancora oggi un panificatore, gestendo con profitto un panificio cittadino ubicato nel quartiere Brancaccio, anche se i suoi figli, abbacinati dai facili guadagni che taluni soggetti residenti a Brancaccio prospettano loro, sembrerebbero aver ripercorso la stessa strada che un tempo percorse anche il povero “Luca”. Ciò mi fa pensare che Giambattista Vico avesse ragione quando postulò sulla “teoria dei corsi e ricorsi storici”; ossia il cammino dell’umanità che passa dal senso alla fantasia ed alla ragione e poi, corrompendosi, ricade in basso, nello stato selvaggio, per riprendere di nuovo il processo ascensivo ed iniziare il ricorso della civiltà, benché gli studi del Vico fossero rivolti alla storia dei Greci e soprattutto dei Romani.

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