Sicilia bedda e amata,cantata e disprizzata...

  • Naufraghi nello spazio profondo, di Francesco Toscano

    Il romanzo di fantascienza dal titolo "Naufraghi nello spazio profondo ", di Francesco Toscano

    Sinossi: In un futuro distopico l’umanità, all’apice della sua evoluzione e prossima all’estinzione, sarà costretta, inevitabilmente, a lasciare la Terra, la nostra culla cosmica, alla ricerca di un pianeta alieno in cui poter vivere, sfruttando le conoscenze del suo tempo. Inizia così l’avventura del giovane Joseph MIGLIORINI, di professione ingegnere, e di altri giovani terrestri, un medico, un geologo, un ingegnere edile, che, da lì a poco, a bordo di una navetta spaziale allestita dal loro Governo, sarebbero stati costretti a raggiungere il pianeta Marte, il “nostro vicino cosmico”, al fine di atterrare nei pressi del suo polo nord ove, anni prima, dei robot costruttori avevano realizzato una stazione spaziale permanente, denominata “New Millenium”; tutto questo affinché parte dell’umanità sopravvissuta agli eventi nefasti e apocalittici potesse prosperare su quella landa desolata, tanto ostile alla vita in genere, giacché ritenuta unico habitat possibile e fruibile ai pochi sopravvissuti e alla loro discendenza.

  • Condannato senza possibilità d'appello

    Il romanzo breve dal titolo "Condannato senza possibilità d'appello.", di Francesco Toscano

    Sinossi: Le concezioni primitive intorno all`anima sono concordi nel considerare questa come indipendente nella sua esistenza dal corpo. Dopo la morte, sia che l`anima seguiti a esistere per sé senza alcun corpo o sia che entri di nuovo in un altro corpo di uomo o d`animale o di pianta e perfino di una sostanza inorganica, seguirà sempre il volere di Dio; cioè il volere dell’Eterno di consentire alle anime, da lui generate e create, di trascendere la vita materiale e innalzarsi ad un piano più alto dell’esistenza, imparando, pian piano, a comprendere il divino e tutto ciò che è ad esso riconducibile.

  • L'infanzia violata, di Francesco Toscano

    Il romanzo giallo dal titolo "L'infanzia violata", di Francesco Toscano

    Sinossi: Dovrebbero andare a scuola, giocare, fantasticare, cantare, essere allegri e vivere un'infanzia felice. Invece, almeno 300 milioni di bambini nel mondo sono costretti a lavorare e spesso a prostituirsi, a subire violenze a fare la guerra. E tutto ciò in aperta violazione delle leggi, dei regolamenti, delle convenzioni internazionali sui diritti dell'infanzia. La turpe problematica non è lontana dalla vostra quotidianità: è vicina al luogo in cui vivete, lavorate, crescete i vostri bambini. Ad ogni angolo dei quartieri delle città, dei paesi d'Italia, è possibile trovare un'infanzia rubata, un'infanzia violata.

  • I ru viddrani, di Francesco Toscano

    Il romanzo giallo dal titolo "I ru viddrani", di Francesco Toscano

    Sinossi: Non è semplice per un vecchietto agrigentino rientrare in possesso del suo piccolo tesoro, che consta di svariati grammi di oro e di argento, che la sua badante rumena gli ha rubato prima di fuggire con il suo amante; egli pensa, allora, di rivolgersi a due anziani suoi compaesani che sa essere in buoni rapporti con il capo mafia del paesino rurale ove vive, per poter rientrare in possesso del maltolto. A seguito della mediazione dei "ru viddrani", Don Ciccio, "u pastranu", capo mafia della consorteria mafiosa di Punta Calura, che ha preso a cuore la vicenda umana di Domenico Sinatra, incarica i suoi sodali di mettersi sulle tracce della ladruncola e di far in modo che ella restituisca la refurtiva all`anziano uomo. Qualcosa, però, va storto e fra le parti in causa si acuisce un'acredine che amplifica l'entità del furto commesso, tanto che nel giro di pochi anni si arriva all`assassinio di Ingrid Doroteea Romanescu, la badante rumena resasi autrice del furto in questione.

  • I ru viddrani, di Francesco Toscano

    Il romanzo giallo dal titolo "I ru viddrani", di Francesco Toscano

    Sinossi: Non è semplice per un vecchietto agrigentino rientrare in possesso del suo piccolo tesoro, che consta di svariati grammi di oro e di argento, che la sua badante rumena gli ha rubato prima di fuggire con il suo amante; egli pensa, allora, di rivolgersi a due anziani suoi compaesani che sa essere in buoni rapporti con il capo mafia del paesino rurale ove vive, per poter rientrare in possesso del maltolto. A seguito della mediazione dei “ru viddrani”, Don Ciccio, “ù pastranu”, capo mafia della consorteria mafiosa di Punta Calura, che ha preso a cuore la vicenda umana di Domenico Sinatra, incarica i suoi sodali di mettersi sulle tracce della ladruncola e di far in modo che ella restituisca la refurtiva all`anziano uomo. Qualcosa, però, va storto e fra le parti in causa si acuisce un’acredine che amplifica l’entità del furto commesso, tanto che nel giro di pochi anni si arriva all`assassinio di Ingrid Doroteea ROMANESCU, la badante rumena resasi autrice del furto in questione.

  • Malacarne, di Francesco Toscano

    Libro/E-book: Malacarne, di Francesco Toscano

    Sinossi: Nella primavera dell'anno 2021 a Palermo, quando la pandemia dovuta al diffondersi del virus denominato Covid-19 sembrerebbe essere stata sconfitta dalla scienza, malgrado i milioni di morti causati in tutto il mondo, un giovane, cresciuto ai margini della società, intraneo alla famiglia mafiosa di Palermo - Borgo Vecchio, decide, malgrado il suo solenne giuramento di fedeltà a Cosa Nostra, di vuotare il sacco e di pentirsi dei crimini commessi, così da consentire alla magistratura inquirente di assicurare alla giustizia oltre sessanta tra capi e gregari dei mandamenti mafiosi di Brancaccio, Porta Nuova, Santa Maria Gesù. Mentre Francesco Salvatore Magrì, inteso Turiddu, decide di collaborare con la Giustizia, ormai stanco della sua miserevole vita, qualcun altro dall'altra parte della Sicilia, che da anni ha votato la sua vita alla Legalità e alla Giustizia, a costo di sacrificare sé stesso e gli affetti più cari, si organizza e profonde il massimo dell'impegno affinché lo Stato, a cui ha giurato fedeltà perenne, possa continuare a regnare sovrano e i cittadini possano vivere liberi dalle prevaricazioni mafiose. Così, in un turbinio di emozioni e di passioni si intrecciano le vite di numerosi criminali, dei veri e propri Malacarne, e quella dei Carabinieri del Reparto Operativo dei Comandi Provinciali di Palermo e Reggio di Calabria che, da tanti anni ormai, cercano di disarticolare le compagini mafiose operanti in quei territori. Una storia umana quella di Turiddu Magrì che ha dell'incredibile: prima rapinatore, poi barbone e mendicante, e infine, dopo essere stato "punciutu" e affiliato a Cosa Nostra palermitana, il grimaldello nelle mani della Procura della Repubblica di Palermo grazie al quale potere scardinare gran parte di quell'organizzazione criminale in cui il giovane aveva sin a quel momento vissuto e operato.

  • A proposito degli alieni..., di Francesco Toscano ed Enrico Messina

    Libro/E-book: A proposito degli alieni..., di Francesco Toscano ed Enrico Messina

    Sinossi: Fin dalla preistoria ci sono tracce evidenti del passaggio e dell‘incontro tra esseri extraterrestri ed esseri umani. Da quando l‘uomo è sulla Terra, per tutto il suo percorso evolutivo, passando dalle prime grandi civiltà, all‘era moderna, sino ai giorni nostri, è stato sempre accompagnato da una presenza aliena. Lo dicono i fatti: nei reperti archeologici, nelle incisioni sulle rocce (sin qui rinvenute), nelle sculture, nei dipinti, in ciò che rimane degli antichi testi, sino ad arrivare alle prime foto e filmati oltre alle innumerevoli prove che oggi con le moderne tecnologie si raccolgono.Gli alieni ci sono sempre stati, forse già prima della comparsa del genere umano, e forse sono loro che ci hanno creato. I Sumeri, gli Egizi, i Maya, gli Inca, le civiltà indiane, tutte culture che hanno avuto un livello tecnologico superiore per quel tempo. I miti Babilonesi, la cultura Greca con la sua mitologia, i miti delle popolazioni nordiche, le leggende delle popolazioni precolombiane, (persino nella Bibbia, vedi Genesi o Apocalisse), parlano di esseri soprannaturali, di eventi immani, (come un grande diluvio). Anche in questo periodo alcuni popoli che vivono allo stato primitivo, come ad esempio i Dogon del Mali, hanno conoscenze astronomiche cui l‘uomo moderno ha avuto accesso solo dopo con il progredire della tecnologia. E' nell‘era moderna che la tematica si sviluppa maggiormente. Dal Novecento ad oggi è un susseguirsi di prove, fatti, avvistamenti; l‘episodio di Roswell è il più indicativo. Gli U.S.A. sembrano la nazione che nel secondo dopoguerra abbia beneficiato maggiormente del contatto con gli alieni. L‘oscurantismo della Guerra Fredda, dominante sino a qualche anno fa è crollato. Tutte le Intelligence delle maggiori potenze mondiali stanno rivelando al mondo dossier segretati sino a qualche tempo fa, (in vista forse del 2012, che secondo un‘antica profezia Maya segnerà l‘inizio di una nuova era). Anche il Vaticano ha ammesso la probabile esistenza di extraterrestri, con i relativi problemi etico-religiosi che ne possono derivare. Se esistono gli alieni, e se ci hanno creati loro, esiste anche un Dio Creatore, come lo intendiamo noi? Che cosa succederebbe se così non fosse? La Chiesa sa la verità e non la vuole rivelare? Oppure sia noi che gli alieni facciamo parte di un unico progetto divino? Abbiamo un‘anima? Che cosa succede dopo la morte? L‘aldilà è forse un‘altra dimensione o un Universo parallelo dove i mondi s‘incontrano? Perché (come dicono alcuni ricercatori) gli alieni ci studiano? Che cosa cercano nell‘uomo? Le grandi potenze mondiali ne sono informate? Tutti interrogativi cui non è possibile a oggi dare una risposta certa, però si può provare a dare diverse, probabili soluzioni.

  • Le indagini del Maresciallo Ascali: L’usuraio, di Francesco Toscano

    Libro/E-book: Le indagini del Maresciallo Ascali: L’usuraio, di Francesco Toscano

    Sinossi: Le indagini del Maresciallo Ascali - L'usuraio Benvenuti nel cuore pulsante e spesso tormentato di Palermo, dove le indagini del Luogotenente dei Carabinieri Roberto Ascali si addentrano ancora una volta nelle pieghe oscure del tessuto sociale. In questo nuovo capitolo, intitolato "L'usuraio", l'arrivo di un certo Colajanni Eduardo nella caserma dei Carabinieri dà il via a un'indagine che promette di svelare inquietanti connessioni. Ciò che inizia come un'indagine sul reato di usura, un crimine silente e devastante che affligge le fasce più vulnerabili della popolazione, prende subito una piega potenzialmente pericolosa. La redazione della Comunicazione di Notizia di Reato non si limita a ipotizzare l'usura, ma prospetta al Magistrato inquirente un legame inquietante tra l’usuraio e “ambienti mafiosi”, suggerendo la possibile aggravante del metodo mafioso. Le dichiarazioni inattese dell'usuraio Cozzolino, denunciato da Colajanni, rivelano che l'indagine prenderà direzioni impreviste. Quando la morte di Colajanni per avvelenamento viene accertata, il quadro che emerge dalle dichiarazioni di Cozzolino è "del tutto inedito", confermando l'intuizione di Ascali riguardo un coinvolgimento più ampio della criminalità organizzata. Sembrava solo una storia di usura all'inizio, ma l'ombra di Cosa Nostra si allunga su tutta la vicenda. Emergono collegamenti con i mandamenti mafiosi palermitani, in particolare Brancaccio e Porta Nuova. Maresciallo Ascali, oggi Luogotenente, deve usare la sua tenacia e il suo acume investigativo per accertare la verità sulla morte di Colajanni e sul sistema criminale sotteso. La sua vita personale è segnata dal dolore per la malattia che affligge la sua amata moglie, ma la sua presenza e l'appartamento confiscato alla mafia in cui vivono a Palermo - divenuto il loro rifugio di pace - gli danno la forza per affrontare le indagini. "L'usuraio" si prospetta come un nuovo avvincente capitolo delle indagini del Maresciallo Ascali, esplorando il legame pericoloso tra l'usura e la criminalità organizzata, mantenendo alta la suspense e conducendo il lettore nei meandri oscuri del potere e della disperazione, dove la linea tra vittima e carnefice è spesso sottile.

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giovedì 20 novembre 2025

Palermo: Street food.


Palermo, lì 20 novembre 2025.

Arricchita da influenze di tutto il Mediterraneo, la cucina siciliana si basa sulla qualità degli ingredienti freschi: verdure di stagione e agrumi; pesce e frutti di mare; pistacchi, mandorle e ricotta. A tavola tra i pesci dominano le sarde, sia come condimento della pasta, sia a beccafico (ripiene di pinoli, uvetta e prezzemolo), e il pesce spada: provate gli involtini di pesce spada (farciti con mollica, capperi, pomodori e olive). In soccorso dei vegetariani ci sono le melanzane, nelle loro varie metamorfosi, tra cui la caponata. 

Le basi per orientarsi nella scelta: 

  • Arancinatonda, croccante e rigorosamente ‘femmina’ per i palermitani, la bombetta di riso da passeggio nella sua versione classica cela un morbido cuore di ragù. Le sue origini potrebbero essere arabe;
  • babbaluci: ovvero le lumache di terra bollite e condite. babbaluci sono un piatto tipico e tradizionale della cucina palermitana, che consiste in lumachine di terra cucinate in modi specifici. Sono un alimento simbolo, in particolare, del "Festino" di Santa  Rosalia, la patrona di Palermo. Cosa sono: I "babbaluci" (termine che probabilmente deriva dall'arabo "babush", che significa pantofole) sono una varietà di piccole lumache bianche, raccolte nelle campagne siciliane, specialmente in estate. Tradizione: Il consumo dei babbaluci è profondamente legato alla tradizione palermitana, in particolare durante il Festino di Santa Rosalia, che si tiene a luglio. È usanza per i palermitani gustare un piatto di babbaluci sul lungomare, spesso mentre si assiste ai fuochi d'artificio, in un momento conviviale che unisce la devozione al piacere della tavola. Preparazione e Ricetta Tipica: La ricetta più diffusa e tradizionale è quella dei "babbaluci cu l'agghia 'ngranciata" (lumache all'aglio soffritto);
  • cazzilli o crocchè: crocchette di patate di forma allungata. cazzilli e le crocchette sono essenzialmente lo stesso piatto: un classico dello street food palermitano a base di patate. La differenza principale è terminologica: Cazzilli è il termine palermitano tradizionale, che si riferisce alla tipica forma allungata. Crocchette (o "crocchè", dal francese croquettes) è il termine più generico e diffuso in altre zone d'Italia (come Napoli e Puglia). A Palermo, entrambi i nomi sono usati, spesso in modo intercambiabile.Caratteristiche principali: 1) Ingredienti: Entrambi sono preparati principalmente con patate lesse schiacciate, a cui si aggiungono sale e prezzemolo tritato (o a volte menta); 2) La ricetta originale palermitana non prevede l'uso di uova, formaggio o pangrattato nell'impasto, a differenza di altre varianti italiane; 3) Forma: Sono caratterizzati dalla loro forma cilindrica e allungata; 4) Preparazione: L'impasto viene modellato e fritto in abbondante olio di semi, solitamente ad alta temperatura, per pochi secondi fino a doratura; 5) Utilizzo: Sono un elemento fondamentale della rosticceria siciliana, spesso serviti caldi all'interno del "panino con panelle e cazzilli";
  • frittola: frattaglie di vitello bollite e rosolate con lo strutto. La frittola (o frittula in dialetto) è un piatto tradizionale siciliano, in particolare un rinomato cibo da strada (street food) originario di Palermo. Si tratta di una preparazione basata sul concetto della cucina povera, che utilizza gli scarti della macellazione del vitello. Caratteristiche principali Ingredienti: Consiste in un insieme eterogeneo di frattaglie di vitello, che includono piccole cartilagini, ossa con attaccature di carne e "grassetti" (parti grasse). Preparazione: Gli ingredienti vengono prima bolliti e successivamente rosolati, spesso utilizzando strutto per la frittura. Servizio: La frittola viene conservata calda in un grande cesto di vimini tradizionale, chiamato "panaro", coperto da uno strofinaccio per mantenerne il calore e nasconderne il contenuto alla vista degli acquirenti. Il "frittularu" (venditore) ne estrae la giusta dose con la mano e la serve su un foglio di carta oleata o in un panino morbido, condita con sale, pepe e, a volte, limone o alloro. Consumo: È un cibo dal forte potere energetico, spesso consumato come colazione o spuntino di metà mattina.  Curiosità: La ricetta esatta è spesso considerata un segreto del mestiere e la sua preparazione è avvolta da un alone di mistero, contribuendo al suo fascino come specialità autentica e un po' controversa della cucina palermitana.  È importante notare che, sebbene il nome sia simile, le frittole calabresi sono un piatto diverso, a base di carne di maiale;
  • mussu e carcagnolo: le cartilagini delle zampe e del muso, lessate in acqua salata e tagliate a cubetti. A Palermo puoi gustare il "mussu e carcagnolo" come cibo da strada presso venditori ambulanti o in friggitorie tradizionali, oppure in macellerie e gastronomie che lo preparano fresco. Questa tipica insalata di carne è composta da cartilagini di muso e zampa di vitello bollite, tagliate a pezzetti e condite con limone, sedano, carote, olio e sale. Dove trovare mussu e carcagnolo a Palermo: - Macelleria Sparacello - Indirizzo: Corso dei Mille, 921/E. Dettagli: Oltre alla carne, offre un servizio di gastronomia da asporto, con la possibilità di trovare specialità tipiche come il mussu e carcagnolo. - No' Figghiu Ru' Zu' Ginu - Indirizzo: Via Paruta, 5. Dettagli: Questa rosticceria e fast food in stile palermitano serve un'ampia varietà di cibi da strada, inclusa l'insalata di musso. Il locale è casual e accogliente. - Macelleria Mattaliano -Dettagli: Sul loro sito web è possibile trovare e ordinare l'insalata di musso e carcagnolo;
  • panelle: frittelle di farina di ceci;
  • pane cunzato: pane casereccio appena sfornato e condito con olio, origano e a scelta altri ingredienti;
  • Pani ca' meusaprima di servirvi la pagnotta cosparsa di semi di sesamo, il meusaro doc vi porrà di fronte a un dubbio amletico: schietta o maritata? Nel primo caso la milza è nubile, cioè condita solo con un po’ di limone; l’aggiunta di un velo di caciocavallo, che ricorda il velo della sposa, la rende ‘maritata’;
  • quarume: intestino e stomaco del vitello, cotti in un pentolone con patate, carote sedano e pomodori. La quarume è un piatto tipico di Palermo, noto anche come caldume, che consiste in un bollito di interiora di vitello, come centopelli, stomaco e intestini, cotti a lungo in brodo con verdure. Viene servito caldo, spesso con il suo brodo e condito con sale, pepe, olio e limone, ed è un classico esempio dello street food palermitano, preparato tradizionalmente nella "quarara" di rame;
  • sfincione: focaccia alta e sofficissima;
  • stigghiola: spiedino di interiora di agnello.
Buon appetito!

Francesco Toscano

martedì 1 aprile 2025

[Sicilia] Undici eccellenze dell'olio siciliano all'Oscar nazionale Premio Ercole Olivario.

Nella foto, un dettaglio della sala panel di assaggio degli oli

 

Palermo, 1 aprile 2025 – Il Comitato di coordinamento del Concorso nazionale istituzionale “Premio Ercole Olivario 2025”, nato nel 1993 all’interno del sistema camerale - in pratica l’“Oscar italiano dell’olio” – e giunto alla sua 33esima edizione, fra le sue varie iniziative di quest’anno, grazie ad un accordo con Unioncamere Sicilia e la Camera di commercio del Sud Est Sicilia, ha istituito per la prima volta il “Premio Ercole Olivario Regione Sicilia”, per valorizzare ancora meglio l’altissima eccellenza della produzione di olio d’oliva in Sicilia, in particolare in questa annata.

A questa prima edizione regionale, dedicata agli oli di altissima qualità, si sono candidate sedici aziende e, di queste, 11 si sono aggiudicate il prestigioso “Primo Premio Ercole Olivario Regione Sicilia”, riconoscimento che riceveranno in una solenne cerimonia il prossimo venerdì 4 aprile presso la sede camerale di Ragusa della Camera di commercio del Sud Est Sicilia.

E intanto queste undici imprese sono anche in corsa per uno dei 12 primi posti del “Premio nazionale Ercole Olivario” nelle categorie “Dop/Igp” e “Extravergine” per le tipologie fruttato leggero, fruttato medio e fruttato intenso.

Nella competizione sfideranno altre 109 aziende italiane che hanno superato le selezioni regionali presso le sale panel delle Camere di commercio, su un totale di 180 concorrenti iniziali. Dal 14 al 17 aprile prossimi a Perugia le migliori produzioni di olio d’oliva d’Italia saranno valutate da una giuria composta da 16 esperti. La competizione si concluderà il 15 e 16 maggio prossimi con la premiazione dei vincitori nazionali.

Gli oli delle sedici aziende siciliane sono stati valutati lo scorso 26 febbraio da una giuria  insediatasi presso la sala panel della Camera di commercio di Ragusa e composta da 13 esperti e dal capo panel Giuseppe Cicero, che hanno ritenuto di premiarne undici.

Il prossimo venerdì 4 aprile, alle ore 9,30, presso l’auditorium “Cartia” della sede di Ragusa della Camera di commercio del Sud Est Sicilia, in piazza della Libertà, saranno consegnati gli attestati del “Premio Ercole Olivario Regione Sicilia 2025” alle aziende selezionate e saranno consegnati dei riconoscimenti alle aziende che nelle ultime  edizioni nazionali hanno ottenuto risultati eccellenti. L’evento, dal titolo “Tradizione e innovazione: la valorizzazione della cultura dell’olio”, sarà coordinato da Federico Sisti, segretario generale della Camera di commercio dell’Umbria e direttore di Promocamera.

Apriranno i lavori Giuseppe Pace, presidente di Unioncamere Sicilia; Antonino Belcuore, commissario straordinario della Camera di commercio del Sud Est Sicilia; Giorgio Mencaroni, presidente della Camera di commercio dell’Umbria e presidente del Comitato di coordinamento del “Premio nazionale Ercole Olivario”.

Alle 10,30 interverranno i rappresentanti delle istituzioni locali e di settore. Alle 11 sono previste la premiazione delle imprese siciliane vincitrici delle precedenti edizioni nazionali (Albo d’oro) e la consegna dei premi “La goccia d’Ercole” riservati alle piccole produzioni e la premiazione delle migliori olive da tavola.

Alle 11,30 il Capo panel della giuria, Giuseppe Cicero, farà il punto sulla selezione degli oli di quest’anno; seguirà la cerimonia di premiazione dei vincitori del Primo “Premio Ercole Olivario Regione Sicilia 2025”.

Infine, alle 12,30, in Sala Borsa, sarà possibile degustare gli oli vincitori.

 

I dati

In Sicilia sono 455 le industrie addette alla produzione di olio d’oliva. L’“oro verde” in etichetta dà lavoro a 924 dipendenti, moltissimi giovani e donne, di cui 152 sono componenti delle famiglie proprietarie delle aziende, segno dello strettissimo e storico legame fra il territorio regionale e queste attività che rappresentano uno dei fiori all’occhiello dell’economia siciliana di qualità.


Fonte:
Ufficio stampa: Michele Guccione  
micheleguccione@neomedia.it


sabato 9 novembre 2024

I vicoli di Palermo: un labirinto di storia e contraddizioni.

Palermo, lì 9 novembre 2024. 

I vicoli di Palermo sono un elemento caratteristico del tessuto urbano della città, un labirinto di strade strette e tortuose che si snodano tra antichi edifici e monumenti. Il blog “Sicilia, la terra del Sole.” offre alcuni spunti per comprendere il ruolo dei vicoli nella storia e nella vita quotidiana di Palermo.


I vicoli come testimonianza del passato: I vicoli di Palermo sono spesso il risultato di una stratificazione storica millenaria. Le loro origini possono essere fatte risalire a diverse epoche, dalle dominazioni arabe e normanne fino ai periodi più recenti. Ad esempio, il quartiere della Kalsa, descritto nel romanzo "MALACARNE", di Francesco Toscano, conserva ancora tracce del suo passato arabo, con i suoi vicoli stretti e tortuosi che rievocano l'antica cittadella fortificata di Halish.

I vicoli come luoghi di vita sociale: I vicoli di Palermo non sono solo spazi di passaggio, ma anche luoghi di vita sociale. In passato, i mercati si svolgevano proprio nei vicoli, come nel caso della Vucciria, descritta in un post del blog come un luogo dove la gente si riuniva per acquistare prodotti freschi e consumare specialità locali. Ancora oggi, i vicoli di Palermo sono animati da botteghe artigiane, piccoli negozi e locali, che contribuiscono a creare un'atmosfera vivace e autentica.

I vicoli come luoghi di contraddizioni: Come emerge dalla consultazione dei post pubblicati nel blog “Sicilia, la terra del Sole.”, Palermo è una città di contrasti, dove la bellezza si scontra con il degrado, la speranza con la violenza, e il passato con il presente. Questa duplice natura di Palermo si riflette anche nei suoi vicoli, che possono essere al tempo stesso affascinanti e pericolosi. Alcuni vicoli sono ben curati e frequentati da turisti, mentre altri sono degradati e poco sicuri, soprattutto di notte.

I vicoli come fonte di ispirazione artistica: I vicoli di Palermo, con la loro atmosfera unica e suggestiva, hanno ispirato numerosi artisti, scrittori e registi. Renato Guttuso, ad esempio, ha dedicato un celebre dipinto al mercato della Vucciria, catturando la vitalità e il caos di questo luogo.

In conclusione, i vicoli di Palermo sono molto più che semplici strade. 

Essi rappresentano un elemento fondamentale dell'identità della città, un labirinto di storia, cultura e contraddizioni che merita di essere esplorato e compreso.

Al prossimo post!

Il carattere palermitano: difficile da definire.

Palermo, lì 9 novembre 2024.

Il blog “Sicilia, la terra del Sole.” fornisce uno spaccato sulla storia, l'arte e la cultura di Palermo, ma non si concentra esplicitamente sul carattere dei suoi abitanti. Tuttavia, alcune informazioni possono essere estrapolate dai post in esso contenuti per delineare un'immagine parziale:

  • Orgoglio cittadino: Un post menziona la rivalità tra Catania e Palermo su quale delle due città rappresenti meglio la Sicilia e i siciliani nel mondo. Questo suggerisce un forte senso di orgoglio e appartenenza alla propria città;
  • Senso di comunità e tradizione: Le descrizioni dei mercati popolari come la Vucciria e Ballarò mostrano un forte senso di comunità e attaccamento alle tradizioni locali;
  • Influenza della storia: La storia di Palermo, segnata da diverse dominazioni e influenze culturali, ha sicuramente plasmato il carattere dei suoi abitanti. Ad esempio, la presenza di elementi architettonici normanni, arabi e barocchi nelle chiese testimonia un'eredità complessa e stratificata;
  • Contesto sociale difficile: In alcuni post, poi, emerge un contesto sociale difficile, con la presenza della criminalità organizzata e la difficoltà di reinserimento per chi ha un passato criminale. Tuttavia, è importante sottolineare che questo non rappresenta la totalità della popolazione palermitana.

Il cibo da strada e l'identità palermitana

Il blog, in particolare, offre uno spaccato interessante sul ruolo del cibo da strada nella cultura palermitana. Sebbene non si concentrino sull'analisi del carattere dei palermitani, alcuni spunti emergono dalle descrizioni dei quartieri, delle tradizioni culinarie e delle interazioni sociali legate al cibo.


Il cibo da strada come elemento di coesione sociale:


Il blog, inoltre, mette in evidenza come il cibo da strada sia un elemento fondamentale della vita quotidiana a Palermo. I mercati storici come la Vucciria e Ballarò sono descritti come luoghi ricchi di colori, odori e sapori, dove la gente del posto si riunisce per acquistare prodotti freschi e consumare specialità locali. In particolare, la Vucciria è descritta come un luogo dove la gente si riversa per bere a basso costo bevande tipiche come il "sangue siciliano" o lo "zibibbo". Questa dimensione sociale del cibo da strada suggerisce che esso svolge un ruolo importante nella creazione di un senso di comunità e appartenenza tra i palermitani.

Le specialità palermitane come simbolo di identità: Le fonti menzionano diverse specialità culinarie tipiche di Palermo, tra cui:

  • Il panino con la milza ("pane ca meusa"): Questo panino, venduto in chioschi e bancarelle in tutta la città, è descritto come una delle specialità più amate dai palermitani, tanto da essere stato insignito del premio "Oscar del cibo di strada" nel 2015. La sua popolarità testimonia l'attaccamento dei palermitani alle proprie tradizioni culinarie;
  • Lo sfincione: Questa focaccia morbida e saporita, condita con pomodoro, cipolla e caciocavallo, è un'altra specialità palermitana molto apprezzata. La sua preparazione e il suo consumo sono legati a momenti di festa e convivialità;
  • Le arancine: Queste crocchette di riso ripiene, fritte e dorate, sono un altro simbolo della cucina palermitana. La loro varietà di gusti e la loro diffusione in tutta la città ne fanno uno dei cibi da strada più consumati;
  • Pane e panelle: Questa semplice ma gustosa combinazione di pane e frittelle di farina di ceci è un'altra specialità palermitana che si può trovare facilmente per le strade della città.

La presenza di queste specialità culinarie, tramandate di generazione in generazione, contribuisce a creare un senso di identità e appartenenza tra i palermitani. Il cibo da strada, in questo senso, diventa un simbolo della cultura e della tradizione locale.

Il cibo da strada come riflesso della storia multiculturale di Palermo: La cucina palermitana è il risultato di secoli di influenze culturali diverse, come quelle arabe, normanne e spagnole. Questa eredità multiculturale si riflette anche nel cibo da strada, che spesso presenta ingredienti e tecniche di preparazione provenienti da diverse tradizioni. Ad esempio, lo sfincione ha origini arabe, mentre le arancine sono state influenzate dalla cucina spagnola.

Il cibo da strada come strumento di inclusione sociale: In un post presente nel blog si parla, inoltre, di un'iniziativa chiamata "Le Arancine aiutano a Leggere", che promuoveva l'istruzione e la cultura dei bambini di Ballarò, un quartiere di Palermo con una forte presenza di immigrati. Questa iniziativa dimostra come il cibo da strada possa essere utilizzato anche come strumento di inclusione sociale e di promozione di valori positivi.

In conclusione, il blog "Sicilia, la terra del Sole." suggerisce che il cibo da strada a Palermo non è solo un modo per soddisfare la fame, ma rappresenta un elemento importante della cultura e dell'identità palermitana. Esso, in ultima analisi, contribuisce a creare un senso di comunità, a tramandare le tradizioni locali e a riflettere la storia multiculturale della città.

Al prossimo post!

 

mercoledì 25 settembre 2024

Il cibo siciliano: una tradizione culinaria ricca e variegata.

Palermo, 25 settembre 2024.

Il blog "Sicilia, la terra del Sole." rappresenta il cibo siciliano come una tradizione culinaria ricca e variegata, evidenziandone diversi aspetti:

  • Piatti tipici: Il blog dedica articoli specifici a piatti simbolo della cucina palermitana, come lo sfincione e le arancine, sottolineandone la storia e le caratteristiche che li rendono unici;
  • Ingredienti di qualità: Viene dato risalto all'importanza di ingredienti di alta qualità, come l'olio d'oliva siciliano IGP e il pesce azzurro, spesso sottovalutato. Il blog ne promuove il consumo, evidenziandone i benefici per la salute e per l'economia locale;
  • Tradizioni e cultura: Il cibo siciliano non è solo un insieme di ricette, ma un'espressione culturale profondamente radicata nella storia dell'isola. Lo si evince dagli articoli dedicati a eventi come la "Sagra della Castagna" e il tour letterario "L'isola nell'isola", che esplorano il legame tra cibo, territorio e tradizioni popolari;
  • Influenze storiche: La posizione geografica della Sicilia e le sue diverse dominazioni hanno contribuito alla ricchezza e alla varietà della sua cucina. Un esempio sono le acciughe sotto sale, un prodotto tradizionale le cui origini si perdono nel tempo.

Il blog, attraverso articoli e reportage di eventi, celebra il cibo siciliano come un patrimonio da valorizzare e tramandare, sottolineandone il valore culturale, sociale ed economico.

Ecco alcuni esempi:

  • Un articolo del blog discute un evento in cui è stato servito un pranzo speciale a base di pesce azzurro siciliano, preparato da COT Ristorazione;
  • Un altro articolo parla di un tour letterario che si svolge a Palermo, durante il quale si parlerà anche di cucina siciliana;
  • Un articolo del blog discute la storia del grano in Sicilia, compresi i diversi aspetti della sua coltivazione e del suo utilizzo nella cucina locale;
  • Un altro articolo parla di una campagna sociale a Palermo che promuove la cultura attraverso il consumo di riso e cereali, tra cui le arancine e la cuccìa, due piatti tipici della cucina siciliana.

Il blog offre una panoramica di diversi aspetti della cucina siciliana, dai suoi piatti tipici alle sue tradizioni culinarie, evidenziando la ricchezza e la varietà di questa tradizione culinaria.


Il cibo di strada a Palermo

Il blog "Sicilia, la terra del sole" menziona un evento dedicato al cibo di strada palermitano, gli "Oscar del cibo di strada", vinti nel 2015 da Nino ù Ballerino, famoso per il suo panino con la milza. Questo evento evidenzia la popolarità e l'apprezzamento per il cibo di strada a Palermo.

Il blog, pur non offrendo una descrizione esaustiva del cibo di strada palermitano, ne mette in luce alcuni aspetti:

  • Tipicità: Vengono menzionati alcuni dei cibi da strada più rappresentativi di Palermo, come il panino con la milza, le panelle e cazzilli e lo sfincione, evidenziando la loro presenza diffusa in città;
  • Tradizione: La descrizione dello sfincione come "scarso r'uogghiu e chinu ri pruvulazzu" suggerisce una preparazione tradizionale tramandata nel tempo;
  • Popolarità: L'evento degli "Oscar del cibo di strada" e la fama di Nino ù Ballerino testimoniano la popolarità e il valore culturale del cibo di strada palermitano.


Talune specialità culinarie siciliane 

Il blog menziona diverse specialità culinarie siciliane, concentrandosi principalmente su Palermo e la sua tradizione gastronomica, ed in particolare:

  • Sfincione: Questo piatto tipico palermitano viene descritto come una focaccia "scarso r'uogghiu e chinu ri pruvulazzu" (con poco olio e ricco di condimento), evidenziando la tradizione culinaria locale. Il blog "Sicilia, la terra del sole" gli dedica anche un articolo specifico, sottolineandone la storia e le caratteristiche;
  • Arancine: Queste deliziose sfere di riso vengono menzionate in un articolo del blog che parla di una campagna sociale a favore della cultura a Palermo. Vengono presentate come un piatto tipico della cucina siciliana, insieme alla cuccìa, un dolce a base di grano;
  • Panino con la milza: Considerato uno dei cibi da strada più rappresentativi di Palermo, viene menzionato come specialità del chiosco "Nino ù Ballerino", vincitore degli "Oscar del cibo di strada" nel 2015;
  • Panelle e cazzilli: Insieme al panino con la milza, questo piatto di strada viene descritto come un classico della tradizione palermitana, spesso consumato in abbinamento;
  • Pesce azzurro: Il blog "Sicilia, la terra del Sole." sottolinea l'importanza di questo ingrediente nella cucina siciliana, spesso sottovalutato. Viene menzionato un evento in cui è stato servito un pranzo speciale a base di pesce azzurro siciliano, preparato da COT Ristorazione;
  • Olio d'oliva siciliano IGP: Il blog evidenzia l'alta qualità dell'olio d'oliva prodotto in Sicilia, riconosciuto con il marchio IGP, come elemento fondamentale della cucina locale;
  • Acciughe sotto sale: Questo prodotto tradizionale siciliano viene descritto in un articolo dedicato alla sua storia e alla sua produzione, sottolineando come il recupero delle antiche tecniche di conservazione in botti di legno ne abbia valorizzato il sapore e la qualità.

Oltre ai piatti specifici, il blog sottolinea l'importanza del cibo come espressione culturale in Sicilia, ed in particolare:

  • Il tour letterario "L'isola nell'isola", ad esempio, propone un percorso alla scoperta delle tradizioni culinarie siciliane attraverso la letteratura;
  • La "Sagra della Castagna" a San Salvatore di Fitalia (ME) è un altro esempio di come il cibo sia legato a eventi e tradizioni popolari in Sicilia.

 Cordiali saluti, Francesco Toscano.

giovedì 23 novembre 2023

[Palermo] CineRicette. Arriva l'appuntamento con film e dolci. Iniziativa di ComeUnaMarea e Banca del tempo.



Un dolce abbinato ad una proiezione cinematografica. E' questa l'idea alla base del progetto delle "CineRicette" organizzato dall'associazione "ComeUnaMarea - Onlus", APS con la "Banca del Tempo”.


Il primo appuntamento è fissato per domenica 26 novembre alle ore 17, presso la sede dell'associazione in via Catania, 7.

Per l'esordio di questo nuovo progetto verrà proposto il film "Cartoline dall'inferno", cult dei primi anni '90 diretto da Mike Nichols che vede come protagoniste Meryl Streep e Shirley MacLaine e tratto da un romanzo semi-autobiografico del 1987 dell'attrice Carrie Fisher.

"Si tratta di una nuova occasione - ha detto Concetta Bruno, presidente dell'associazione "ComeUnaMarea" - per un pomeriggio di condivisione, di discussione e di cultura che si concluderà con una degustazione di un dolce. Questo perché crediamo che cinema e cibo si sposino perfettamente. Questo incontro legato al cinema d’avanguardia ed ai sapori della tavola, si inquadra in un più ampio percorso che vede protagonista la nostra associazione su iniziative di condivisione e accoglienza con lo scopo di migliorare la conoscenza tra le persone e portare avanti una determinata visione di vita accogliente ed inclusiva".

Il dolce (a sorpresa) che concluderà il pomeriggio domenicale in via Catania sarà preparato da Antonio Borgese che ha, tra l'altro, curato l'intera organizzazione del progetto.

Per partecipare a questo evento, bisognerà tesserarsi all'associazione al costo di 5 euro. La tessera darà la possibilità di partecipare, successivamente, a molti degli eventi culturali organizzati da "ComeUnaMarea". Il tesseramento potrà essere richiesto attraverso la chat Messenger della pagina Facebook di "ComeUnaMarea". oppure inviare una mail a: bancadeltempo@comeunamarea.eu.

Per la proiezione del film i posti disponibili saranno 20.

Fonte:

'Pietro nomade Galluccio' via palermostampa 

venerdì 29 settembre 2023

Si è conclusa la seconda edizione di “Stupisci Sicilia”. Una intensa giornata tra proiezione film, dibattito, mostra fotografica, degustazione di pesce azzurro, in mensa oltre 1200 tra studenti e professori hanno pranzato a base di omega3

29 settembre 2023.

La seconda edizione di "Stupisci Sicilia" si è conclusa ieri con una giornata ricca di eventi. La mattinata ha preso il via con l'apertura di un convegno, durante il quale è stata presentata in anteprima la proiezione del documentario "Stupisci Sicilia", diretto da Francesco Panasci.

Subito dopo la proiezione, è iniziato un animato incontro-dibattito sul tema del mare e della pesca, al quale hanno partecipato esperti, rappresentanti di istituzioni, membri dell'Università di Palermo (UNIPA), Corissia e i sindaci coinvolti nel progetto. Alberto Pulizzi, Direttore Generale del Dipartimento della Pesca, ha fornito importanti contributi durante questo dibattito.


Tra gli argomenti affrontati nel corso del convegno "Stupisci Sicilia", ha assunto particolare rilievo la discussione sull'economia marina. Con un focus mirato sui pescatori, sono stati esaminati diversi aspetti delle direttive europee che regolamentano la pesca, sottolineando l'importanza di un maggiore allineamento tra gli Stati membri dell'Unione Europea. Inoltre, è emersa con forza l'urgenza di affrontare il crescente problema dell'inquinamento marino in questa prospettiva. Le pratiche non sostenibili e l'inquinamento da plastica e sostanze chimiche rappresentano una minaccia diretta non solo all'ecosistema marino, ma anche all'economia delle comunità costiere che dipendono dalla pesca. Il progetto "StuPisci Sicilia" intende essere non solo un veicolo di sensibilizzazione culturale, ma anche un catalizzatore per azioni concrete che possano migliorare la sostenibilità e la salute dei nostri mari.


Un altro aspetto cruciale affrontato durante il convegno "StuPisci Sicilia" è la difficile situazione del pesce azzurro, spesso discriminato e trascurato nella dieta delle famiglie. Nonostante sia una fonte ricca di nutrienti e un simbolo della biodiversità marina, il pesce azzurro viene spesso pagato poco ai pescatori, causando un ciclo vizioso che porta al rigetto in mare di grandi quantità di pesce perfettamente commestibile.

Questa pratica non solo spreca risorse preziose, ma aggrava anche il problema dell'equilibrio degli ecosistemi marini. In questo contesto, "StuPisci Sicilia" punta a riequilibrare questa percezione errata, promuovendo il valore nutrizionale e culturale del pesce azzurro e sottolineando la necessità di pratiche di pesca e di consumo più sostenibili.


L’ERSU Partner del progetto. 

L'Area Lounge della Sala Mensa della Residenza Santi Romano ha ospitato il convegno "StuPisci Sicilia", con la partecipazione del Direttore Generale Ing. Alberto Pulizzi, dell'Assessore Comunale con delega al mare e alle coste Avv. Andrea Mineo, e del Presidente di ERSU Palermo, Dott. Michele D'Amico.  Gli interventi strategici sono stati curati da Prof.ssa Mirella Vazzana, Prof. Girolamo Cusumano, Prof. Salvatore La Bella, Dott. Pino Di Sclafani e dai sindaci partner pubblici del progetto: Dott. Giosuè Maniaci (Sindaco di Terrasini), Ing. Rosario Petta (Sindaco di Piana degli Albanesi) e Filippo Calcagno (Presidente dell'Associazione Mercato Ittico).


L'incontro è stato moderato da Francesco Panasci, CEO di Panastudio e ideatore di "StuPisci Sicilia".

Tutti gli obiettivi del progetto sono stati raggiunti, promuovendo il mare e la pesca e mettendo in evidenza la necessità di armonizzare le normative europee in merito ai Paesi del Mediterraneo, oltre a salvaguardare il lavoro dei pescatori.

Le attività di sostegno alla comunicazione sono state curate dagli uffici stampa ERSU e Panastudio.

La giornata si è conclusa con uno speciale pranzo a base di pesce azzurro di Sicilia, magistralmente preparato da COT Ristorazione e offerto a oltre mille tra studenti e professori.

Il progetto è stato realizzato da Panastudio e finanziato dalla Regione Siciliana attraverso il Dipartimento della Pesca con il supporto del FEAMP 2014-2020.

La mostra fotografica resterà aperta sempre in Area Lounge della Sala Mensa della Residenza Santi Romano  dalle ore 12.00 alle ore 15.00 e dalle 19.00 alle ore 22.00 tutti i giorni fino al 10 ottobre.

Ecco il link del documentario presentato ieri in anteprima: 

https://youtu.be/Hn5P-gLvUTk

Ufficio stampa ERSU

Ufficio stampa Panastudio


mercoledì 13 gennaio 2021

Lo sfincione palermitano.

Monreale (Pa), lì 13 gen. 2021 

(26.04.2009, giorno della prima pubblicazione del post).

Lo sfincione (sfinciuni in siciliano) è un prodotto tipico della gastronomia palermitana. Al pari della sfincia di San Giuseppe, il nome si fa derivare dal latino spongia, "spugna" oppure dall'arabo "sfang" col quale si indica una frittella di pasta addolcita con il miele).

venerdì 27 maggio 2016

L’olio d’oliva Siciliano ora con marchio IGP. Vincenzo Fontana: “Giusto riconoscimento a un prodotto d’eccezione; sarà un volano per l’economia”.

27 maggio 2016.

“È una bella giornata per gli olivicoltori siciliani! Finalmente, il nostro olio d’oliva è riconosciuto prodotto d’eccellenza” lo rende noto il vicepresidente della commissione Sanità all’Ars, Vincenzo Fontana, il quale prosegue ricordando “l’altissima qualità, oggi riconosciuta, delle 50mila tonnellate di oro verde spremuto ogni anno in Sicilia”.
 
“Li vedo già nitidi, i nuovi orizzonti che si apriranno per la giusta opportunità di rilancio del comparto. Il marchio Igp all’Extravergine di Sicilia – riprende il deputato regionale Ncd – tutela il consumatore così come il produttore anche perché implica la continua certificazione che ogni fase di lavorazione, dalla coltivazione alla molitura, venga operata nell’Isola – L’obiettivo conclude Fontana – è comunque quello di conquistare nuove fette di mercato, che significa principalmente rilanciare le esportazioni di un prodotto agricolo per altro già conosciuto e apprezzato in Italia e nel mondo. Ora sarà più facile”.
 
La domanda di registrazione dell’Olio extravergine di Oliva Igp Sicilia è appena stata pubblicata sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione Europea.
 

sabato 19 marzo 2016

ISTITUTO ZOOPROFILATTICO, le acciughe salate nuovo prodotto agroalimentare tradizionale siciliano. Presentato il marchio "Il mare in barrique".

Acciughe sotto sale in botti di legno, nasce il marchio “Il Mare in barrique”. L’idea è dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia. Un progetto per recuperare gli antichi sapori e valorizzare il pesce azzurro

Capo Granitola (Trapani). Erano l’antica colazione dei contadini siciliani, accompagnate da pecorino, pane e vino e il loro odore pungente addolciva la dura fatica dei campi. Adesso, le acciughe sotto sale da semplice companatico “salgono di grado” e con il marchio Il Mare in barrique, conservate in botti di legno di castagno, secondo le antiche tradizioni dei maestri bottai di Sciacca, vengono riconosciute in Gazzetta regionale come un prodotto agroalimentare tradizionale della Regione siciliana. Nasce con lo scopo di recuperare un patrimonio socio-storico-culturale quasi dimenticato il nuovo brand, Il Mare in barrique, creato dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale, in collaborazione con le aziende del Distretto produttivo della Pesca e l’Iamc-Cnr, nell’ambito del progetto “Nuove rotte Blue Economy”, della programmazione comunitaria 2007-2013.
Una ricerca, durata tre anni, che oggi è stata presentata nella suggestiva sede del Cnr a Capo Granitola, all’interno dell’evento “Cambio il mondo con la scienza: sono protagonista!”, una giornata di orientamento destinata agli studenti del quarto anno dei licei siciliani che, equipaggiati di una mappa illustrata, hanno potuto passeggiare tra gli stand e i laboratori del Cnr, alla scoperta dei progetti di ricerca scientifica più interessanti, realizzati con i bandi europei. L’Istituto Zooprofilattico, nella cittadella della scienza, ha messo in mostra i barili con il nuovo marchio. Un progetto, che adesso permetterà, a tre aziende di Sciacca, selezionate con bando pubblico, di vendere le acciughe sotto sale con il nuovo logo. Per la salagione delle alici, il legno è stato utilizzato fino agli anni Cinquanta. Con l’arrivo dei contenitori in plastica o in lamierino e delle nuove norme comunitarie, che richiedevano materiali igienicamente più idonei, si è assistito alla sostituzione delle tradizionali botti. “Recuperando l’antico sistema di salagione abbiamo potuto riscoprire come il legno, proprio per le sue caratteristiche organolettiche, dovute alla presenza di particolari flavours, interagisce con l’alimento, arricchendone il sapore, senza venir meno alla sicurezza alimentare”, spiega Giuseppe Barbera, veterinario che collabora con l’Izs Sicilia. "
Le acciughe hanno acquistato un valore aggiunto dal punto di vista commerciale, essendo state registrate come prodotto agroalimentare tradizionale siciliano”, conclude Calogero Di Bella, direttore dell’area di Sorveglianza Epidemiologica dell’Izs Sicilia. 
Palermo, 19 marzo 2016.
Ufficio stampa: 
Giuseppina Varsalona.

mercoledì 9 dicembre 2015

"Lumi della Città" e "Le Arancine aiutano a Leggere".

9 dicembre 2015.

Le Arancine aiutano a leggere. A Palermo una campagna che promuove cultura con il consumo di riso e cereali.

La festa di Santa Lucia sabato 12 e domenica 13 alla Biblioteca delle Balate.
Fino al 13 dicembre le arancine e la cuccìa, reginette della festa di Santa Lucia di Palermo, sono oggetto di una campagna sociale a favore dell'istruzione e la cultura dei bambini dei centri sociali Oratorio Santa Chiara, San Giovanni decollato e Biblioteca delle Balate
Durante la settimana dal 7 al 13 dicembre i consumatori di chicchi di riso e cereali sostengono una raccolta fondi per l'acquisto di libri destinati ai bambini delle famiglie di Ballarò, il quartiere di Palermo dove molte comunità di immigrati hanno stabilito la propria dimora. I luoghi dove acquistare risi e cuccìa per aderire all'iniziativa benefica sono il Caffè del Gusto di Peppe Giuffrè a Palazzo Riso, é cotta di piazza Castelnuovo e viale Piemonte e sabato 12 e domenica 13 la Biblioteca delle Balate dove donne di varia nazionalità si uniranno per la festa di Santa Lucia.
In italia si sa, il cibo è la maggior fonte di spesa, ed ogni pretesto è buono per festeggiare con una pietanza tipica come nel caso della festa di Santa Lucia.
Secondo un'antica usanza durante i festeggiamenti di Santa Lucia del 13 dicembre i palermitani non mangiano pane e pasta, ma riso e cereali eleggendo regina della festa la nota "Arancina" abbinata alla "cuccìa", dolce tipico locale.
L'idea della campagna a scopo sociale è della giornalista Amelia Bucalo Triglia, che insieme al comitato Ballarò significa Palermo ed Ars Nova, lo chef Peppe Giuffrè, ambasciatore della cucina siciliana nel mondo, quattro food blogger palermitane, donne immigrate di varie nazionalità ed un paio di aziende del settore ristorazione particolarmente sensibili alla cultura portano avanti l'iniziativa benefica che si concluderà con la Festa di Santa Lucia alla Biblioteca delle Balate il 12 e 13 dicembre.
Dal 7 al 13 dicembre il Caffè del Gusto di Peppe Giuffrè a Palazzo Riso, é cotta di piazza Castelnuovo e viale Piemonte e la Biblioteca delle Balate offriranno i piatti tipici a base di riso, arancine e cuccìa per la raccolta di fondi a favore dell'istruzione dei bambini del doposcuola dell' Oratorio Santa Chiara, San Giovanni decollato, Biblioteca delle Balate.
Arancine e Cuccià sono simboli di una tradizione intramontabile, rappresentano un condensato mirabile della storia dell’isola di Sicilia ed insieme alla cucina dei diversi popoli, divengono un grande strumento per trasmettere il valori culturale e l'espressione della nostra società multietnica - dice Peppe Giuffrè chef del locale Caffè del Gusto di Palazo Riso.
Alessandra Messina, food blogger le CosebuonediAle, spesso unisce la cucina tradizionale ed etnica nelle sue ricette - il riso è uno dei più importanti alimenti che ha accompagnato lo sviluppo di molti popoli nel mondo, questo è il messaggio che noi food blogger vogliamo trasmettere con la nostra partecipazione il 12 e 13 all'appuntamento della Biblioteca delle Balate - cibiamo i nostri figli di cultura utile allo sviluppo ed al nutrimento dell'anima.
Il riso - dice Rossella Levantino, proprietaria del ristorante è cotta- è il simbolo dell'abbondanza in tutti i pasesi del mondo, e vorremmo che questa abbondanza del riso si tramuti in abbondanza di istruzione e cultura  per tutti indistintamente. Le altre food blogger cuoche della Festa di Santa Lucia della Biblioteca delle Balate a Ballarò sono:
www.lavvocatonelfornetto.it;
www.ilfornoincantato.it;
www.giallatraifornelli.com .
Il quartiere Ballarò è noto per essere sede di mercato storico della città, di molte comunità migranti, e dei centri sociali San Giovanni decollato, Biblioteca delle Balate e Oratorio Santa Chiara che saranno beneficiari dei fondi raccolti per l'acquisto dei libri utili all'istruzione dei bambini del doposcuola.
Sabato 12 e domenica 13 alla Biblioteca delle Balate dalle h.12 alle h.15 sarà possibile gustare Riz Carry Poulett  Piatto tipico delle Mauritius, Riso Byriani del Bangladesh, Riso Thiebou Guinar del Senegal delle donne immigrate ed arancine alla carne e spinaci e cuccìa delle food blogger. Famiglie con bambini potranno unirsi ai giochi di intrattenimento dei volontari e dei bambini di Ballarò. Sabato 12 alle h. 17 l'organizzazione si trasferirà dalla Biblioteca delle Balate a San Giovanni decollato per il Concerto per bambini di tutte le età a cura del Centro Musicale di Palermo e la performances di luci e suoni.
La campagna Le arancine aiutano a leggere è inserita nella manifestazione Lumi della Città di Ballarò d'autunno del Comitato Ballarò significa Palermo.
Il programma dettagliato è su www.ballaroeventi.com

Fonte:
L'ufficio Stampa
Amelia Bucalo Triglia
amelia@argomentisas.it

mercoledì 21 ottobre 2015

INVITO: 22 OTTOBRE ore 18 MUSEO SALINAS Palermo ”Nutrire la città. A tavola nella Palermo antica”.

21 ottobre 2015.



Nell’ambito della mostra "Nutrire la città. A tavola nella Palermo antica" e in collaborazione con Le vie dei Tesori, per tutto il mese di ottobre nel seicentesco chiostro minore del Museo Salinas (Piazza Olivella) si terranno, alle ore 18, una serie di incontri aperti a tutti per parlare di design, costume, ambiente, tradizione e alimentazione. Calendario incontri:

9 ottobre ore 18, Dario Mangano (Università di Palermo) - Food Design.
I piatti di uno chef famoso sono food design? E un frullatore ultramoderno? Perché la cialda di un cono gelato può essere considerata un esempio di food design mentre un cannolo siciliano non dovrebbe esserlo? Non si  cercherà solo di dare una risposta a queste domande che delineano le caratteristiche di un fenomeno culturale di grande interesse, ma si proporrà una prospettiva originale sul mondo della gastronomia, offrendo gli spunti per riconoscere le strategie che lo governano.

9 ottobre, 18.30, Gianfranco Marrone (Università di Palermo) - Food Porn.
L’esposizione del cibo, metterlo in mostra, darlo a vedere, è tutt’altro che evidente. Comporta attenzioni semiotiche verso l’alimentazione, comprensione delle sue
derive di significato, ma riguarda anche ciò che, alla fin fine, fa da fulcro a tutto ciò: il gusto –in tutte le sue numerose accezioni e varianti. Esporre il gusto, visualizzarlo. Proveremo qui a discutere il problema a partire da una sola, ma problematica, prospettiva: quella della popculture contemporanea.

15 Ottobre, Giuseppe Barbera (Università di Palermo) I caratteri originali dell’agricoltura della Conca d’Oro.
La nascita, la vita e la morte di un paesaggio, la Conca d'oro di Palermo, protagonista assoluto della storia mediterranea, nel bene e poi nel male. Un paesaggio nato in un mare al centro della storia, dove si incontrano le nature di tre continenti e le più importanti civiltà umane, in una piccola pianura, chiusa dai monti e solcata dalle acque, di straordinaria bellezza e fertilità. 

22 ottobre, Orietta Sorgi (Centro Regionale per l'inventario, la catalogazione e la documentazione dei beni culturali) - Cucina da strada/I mercati di Palermo.
Sin dalle origini Palermo sembrò un luogo destinato agli scambi, per una vocazione quasi naturale dovuta alla felice posizione del suo sito, chiuso fra le colline e il mare. Così nacquero i mercati, nella città antica, lungo il corso dei fiumi o vicino al mare, nei pressi del porto entro cui arrivavano o da cui partivano le merci più diverse

30 ottobre, Salvatore Nicosia (Università di Palermo) Pane amaro.
L'analisi approfondita e ragionata di un legame lungo migliaia di anni: quello tra la terra e chi la cura e ne ricava nutrimento. Partendo dall'osservazione minuziosa della coltivazione tradizionale, quindi priva di macchine agricole, del frumento in Sicilia, il racconto della travagliata storia di un angolo d'Italia in cui i rapporti sociali di produzione sono rimasti attardati fino a tempi relativamente recenti.

31 ottobre, Mario Niola (Università di Napoli Suor Orsola Benincasa) Homo dieteticus.
 Crudisti, sushisti, vegetariani, vegani, gluten free, no carb: fra etica e dietetica la ricerca del modello alimentare virtuoso è diventata la nuova religione globale. E come tutte le religioni nascenti produce continue contrapposizioni, scismi, eresie, sette, abiure. Ciascun credo si ritiene l'unica via verso la salvezza. E verso l'immortalità. O almeno quel suo succedaneo salutistico che chiamiamo longevità. Così anticipiamo il giorno del giudizio e facciamo del dietologo una sorta di Dio giudice. O di Dio una sorta di dietologo improprio, che dispensa premi e castighi qui e ora. Ecco perché la dieta non è più una misura di benessere, ma una condizione dell'essere.


Fonte:
Francesca Spatafora


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Recensione del romanzo giallo "L'infanzia violata", di Francesco Toscano, redatta dalla lettrice Maria Giulia Noto.

Buonasera!  Oggi mi pregio di pubblicare la recensione del romanzo giallo "L'infanzia violata", dello scrivente Francesco ...

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La storia del blog nasce nel 1997 in America, quando lo statunitense Dave Winter sviluppò un software che permise la prima pubblicazione di contenuti sul web. Nello stesso anno fu coniata la parola weblog, quando un appassionato di caccia statunitense decise di parlare delle proprie passioni con una pagina personale su Internet. Il blog può essere quindi considerato come una sorta di diario personale virtuale nel quale parlare delle proprie passioni attraverso immagini, video e contenuti testuali. In Italia, il successo dei blog arrivò nei primi anni 2000 con l’apertura di diversi servizi dedicati: tra i più famosi vi sono Blogger, AlterVista, WordPress, ma anche il famosissimo MySpace e Windows Live Space. Con l’avvento dei social network, tra il 2009 e il 2010, moltissimi portali dedicati al blogging chiusero. Ad oggi rimangono ancora attivi gli storici AlterVista, Blogger, WordPress e MySpace: sono tuttora i più utilizzati per la creazione di un blog e gli strumenti offerti sono alla portata di tutti. Questo blog, invece, nasce nel 2007; è un blog indipendente che viene aggiornato senza alcuna periodicità dal suo autore, Francesco Toscano. Il blog si prefigge di dare una informazione chiara e puntuale sui taluni fatti occorsi in Sicilia e, in particolare, nel territorio dei comuni in essa presenti. Chiunque può partecipare e arricchire i contenuti pubblicati nel blog: è opportuno, pur tuttavia, che chi lo desideri inoltri i propri comunicati all'indirizzo di posta elettronica in uso al webmaster che, ad ogni buon fine, è evidenziata in fondo alla pagina, così da poter arricchire la rubrica "Le vostre lettere", nata proprio con questo intento. Consapevole che la crescita di un blog è direttamente proporzionale al numero di post scritti ogni giorno, che è in sintesi il compendio dell'attività di ricerca e studio posta in essere dal suo creatore attraverso la consultazione di testi e documenti non solo reperibili in rete, ma prevalentemente presso le più vicine biblioteche di residenza, mi congedo da voi augurandovi una buona giornata. Cordialmente vostro, Francesco Toscano.




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