1 Novembre 2017.
 |
Chiesa di Casa Professa. |
Palermo è una delle città che vanta il maggior numero di chiese e che non ha eguali per storia, architettura, affreschi e mosaici. Palermo conta numerosi monumenti risalenti al periodo normanno: nei pressi del Palazzo dei Normanni, che è diventato oggi la sede del Parlamento Siciliano, è collocata la chiesa di San Giovanni degli Eremiti che con le sue caratteristiche cupole rosse è diventata uno dei simboli della città; va ricordata poi la chiesa della Martorana, dalla ricchissima decorazione a mosaico, del più puro stile bizantino, situata in piazza Bellini, la chiesa di San Giovanni dei Lebbrosi edificata oltre il fiume Oreto e il ponte dell'Ammiraglio del 1113. Costruita tra il 1130 e il 1170, la Chiesa della Magione, conosciuta anche come chiesa della Santissima Trinità, presenta una pianta a forma basilicale a tre navate sorrette da colonne, mentre internamente la costruzione si presenta molto squadrata e movimentata da una serie di archi ogivali tipici dell'architettura normanna, che girano tutt'intorno la chiesa. Dello stesso periodo è la Chiesa dello Spirito Santo (oggi all'interno del cimitero di Sant'Orsola), dove motivi ornamentali in stile normanno s'inseriscono in una sobria architettura articolata da archetti ogivali e portali d'ingresso.
Le schede delle Chiese Cattoliche censite su questo blog:
- La Chiesa dell'Immacolata Concezione;
- La Chiesa di San Cataldo;
- La Chiesa di San Francesco d'Assisi;
- L'oratorio di San Salvatore;
- L'oratorio dei Bianchi;
- L'oratorio di San Lorenzo;
- La Chiesa della Magione;
- La Chiesa di Santa Ninfa dei Crociferi;
- La Cappella Palatina;
- La Chiesa di Casa Professa;
- La Chiesa di San Giovanni degli Eremiti;
- La Chiesa della Martorana;
- La Chiesa di San Giovanni dei Lebbrosi;
- La Chiesa e il convento di Santa Chiara all'Albergheria;
- La Chiesa di Santa Maria della Pietà;
- La Chiesa di Sant'Ignazio all'Olivella;
- La Chiesa di San Giuseppe dei Teatini;
- La Chiesa di San Domenico;
- La Chiesa dello Spasimo;
- L'oratorio di Santa Cita.
San Giovanni degli Eremiti
Info: Via dei Benedettini.
Tel. 091 6515019.
Orari: da Martedì a Sabato dalle 9 alle 19. Lunedì, domenica e festivi infrasettimanali dalle 9 alle 13.30.
San Cataldo
 |
La Chiesa di San Cataldo, Palermo. |
Situata vicino alla chiesa della Martorana, è quella di San Cataldo, una costruzione normanna del 1160, dalla caratteristica facciata tripartita sormontata da grosse cupole realizzate su tamburo, che meglio conserva il suo aspetto originario. All'interno è notevolmente interessante il pavimento musivo.
Info: Piazza Bellini, 3(Cavalieri del Santo Sepolcro).
Tel. 091 302667.
Orari:da Lunedi a Sabato dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 18.00.
La Cattedrale
 |
La Cattedrale di Palermo. |
Sul Cassaro si affaccia lo splendido complesso della Cattedrale eretta nel 1185 su un'area pianeggiante precedentemente occupata da una moschea araba. La splendida commistione artistica presente nell'edificio sembra ripercorrere l'intera storia cittadina e dei popoli che l'hanno guidata mettendo in bella mostra un portale laterale e delle torrette campanare in stile gotico catalano, una facciata quattrocentesca, un abside con decorazioni arabo-normanne e una cupola tardo barocca. In seguito ad un disastroso incendio degli ultimi anni del XVIII secolo l'interno venne completamente ricostruito in stile neoclassico. Vi sono conservati i sarcofaghi di Federico II e Ruggero II oltre la tiara d'oro di Costanza d'Aragona, preziosi ornamenti e gioielli reali esposti nel Tesoro. Sull'altro lato della piazza della Cattedrale è il Palazzo Arcivescovile dove si trova il Museo Diocesano, che raccoglie opere d'arte di notevole interesse, provenienti dalle chiese soppresse o distrutte durante l'ultima guerra. Risalgono al periodo normanno anche diversi palazzi: La Zisa e il suo sistema di fontane, La Cuba, il Castello di Maredolce e il Palazzo Scibene.
Info:
Corso Vittorio Emanuele
tel. 329 3977513 (informazioni) - 091 334373 (archivio)
orari: da Novembre a Febbraio da Lunedì a Sabato dalle 8 alle 17.30 -
Domenica e festivi dalle 7 alle 13 e dalle 16 alle 19
Area Monumentale (tesoro-cripta-zone tombe reali)
orari: da Novembre a Febbraio da Lunedì a Sabato dalle 9.30 alle 13.30
da Marzo ad Ottobre da Lunedì a Sabato dalle 9.00 alle 17.30
costo intero € 3,00
Area Monumentale + Museo Diocesano
orari: da Lunedì a Sabato dalle 9.30 alle 13 e dalle 14 alle 16
costi: intero € 5,00 ridotto € 1,00 per under 18 ed € 2,00 per over 65 anni
In loco noleggiabile impianto di radioguida, obbligatorio in caso di guida turistica a seguito al costo di € 1,50 cad.
La dominazione Spagnola
Appartengono a questo periodo la Chiesa della Gancia, la Chiesa di Santa Maria dello Spasimo che oggi ospita mostre ed eventi e la Chiesa di Santa Maria della Catena,dal caratteristico portale catalano.
Chiesa di Santa Maria degli Angeli (detta la Gancia)
 |
Chiesa della Gancia. |
Il complesso di S. Maria degli Angeli, più conosciuto col nome “La Gancia” (ossia ricovero per forestieri) è costituito dal Convento e dalla Chiesa. Esso propone due prospetti visibili; quello principale di cui è leggibile l’impronta dell’architettura quattrocentesca e quello laterale, prospiciente Via Alloro, molto manomesso da successivi interventi e restauri. L'origine del convento risale al 1430. Nel tempo, esso fu sede del ministro provinciale e fu abitato da frati di santa vita. Con la soppressione del 1866 il convento fu adibito ad archivio di stato; i frati ripresero, in seguito, le attività come cappellani della cinquecentesca chiesa e di apostolato dal 1882, costruendo alcune stanze sulle cappelle del lato destro della chiesa. Dal 1999 il convento è stato di nuovo adibito a curia provinciale e punto di riferimento per tutti i frati della Provincia. La chiesa fu costruita sui resti di un tempio preesistente. I lavori iniziarono nel 1490 e si conclusero intorno al 1500, non senza qualche difficoltà. La facciata presenta portali ad archi ogivali di stile tardo-gotico. L’interno è a croce greca, con una grande navata centrale e varie cappelle laterali. Vi si conserva un notevole patrimonio artistico, comprendente opere del Serpotta, del Gagini e del Novelli, oltre ad un magnifico organo del Seicento. Stupenda è anche la cappella di proprietà della famiglia reale spagnola, dedicata alla Madonna di Guadalupe. Fra il transetto e Via Alloro, fu scavato un foro, poi chiamato “Buca della Salvezza”. Nel 1860 - attraverso questo foro - due patrioti mazziniani che si erano rifugiati nella cripta, riuscirono a sfuggire alla cattura da parte delle milizie borboniche. Destinata dai Frati Minori Osservanti ad ospizio dentro le mura della città (“gancia”), è ricchissima di storia e di opere d’arte. I lavori iniziarono alla fine del ’400, ma la chiesa ebbe numerose trasformazioni a partire dalla fine del ’600. L’interno ha un magnifico soffitto ligneo cassettonato cinquecentesco, ma configurazione barocca, con affreschi e decorazioni a stucco, e notevoli dipinti di Vincenzo da Pavia, Filippo Tancredi, Pietro Novelli, Guglielmo Borremans, Antonino Grano. All’ingresso, un grande organo del 1615, opera di Raffaele La Valle. Una parte del convento è utilizzata quale sede distaccata dell’Archivio di Stato.
La Buca della salvezza: Foro scavato sul lato esterno del transetto su via Alloro, da 2 patrioti , Filippo Patti e Gaspare Bivona, nel 1860, che per scappare alle milizie borboniche si rifugiarono all'interno del convento fingendosi morti e nascondendosi sotto alcuni cadaveri di patrioti uccisi dalle milizie. Spinti dalla fame scavarono il foro e, richiamando l'attenzione di alcune donne di una bottega di fronte, queste inscenarono una lite per distrarre i borbonici, e i due patrioti riuscirono così a mettersi in salvo uscendo dalla buca.
Info:
Palermo,via Alloro nr. 27;
Telefono:091/6165221;
Giorni per visitarlo: da Lunedì a Sabato;
Orari: dalle 9.30 alle 13.30.
 |
La Chiesa dello Spasimo. |
La Chiesa dello Spasimo si trova nel quartiere dalla Kalsa, una delle parti più antiche della città di Palermo. Attorno al 1506 il giureconsulto palermitano Giacomo Basilicò, particolarmente devoto alla "Madonna che soffre dinanzi al Cristo in croce", dono' del terreno ai padri di Monte Oliveto per farvi edificare una chiesa e un convento. I lavori iniziarono nel 1509, ma non furono mai conclusi. Sotto la minaccia dell'invasione turca infatti, alcuni anni più tardi si rese necessario il consolidamento dei sistemi di difesa della città. Vennero costruite nuove cinte murarie e, attorno alla chiesa, nel 1537 venne fatto scavare un fossato proprio laddove doveva sorgere il convento. Nel 1569 il Senato di Palermo acquistò il complesso per esigenze militari e i monaci vennero fatti trasferire altrove. Nel 1520 l’edificio, di grande importanza a quel tempo per l’intera comunità palermitana, si era arricchito di un capolavoro d’inestimabile valore, lo Spasimo di Sicilia dipinto da Raffaello Sanzio, che raffigura appunto lo sgomento di Maria dinanzi al Cristo crollato sotto il peso della croce. Dopo il trasferimento dei monaci, la struttura cadde in disuso e l'allora viceré di Palermo Don Ferdinando D'Ayala lo donò a Filippo V re di Spagna in cambio di agevolazioni e di favori. Il dipinto rimase in Spagna e oggi è conservato al Museo del Prado di Madrid. A Catania, nella chiesa di San Francesco all’Immacolata, ne esiste una buona copia, realizzata su tavola nel 1541 da Jacopo Vignerio. Nel 1582 la chiesa venne adibita a sede di spettacoli pubblici, una specie di primo esempio di "teatro stabile" in Italia, ma nel secolo successivo un'epidemia di peste ne rese necessario l'utilizzo come lazzaretto per gli ammalati. Terminata l'epidemia, gli ambienti furono adibiti a granaio e a magazzino. A metà del settecento crollò la volta della navata centrale della chiesa, che non verrà mai più ricostruita. Una tela del pittore Giovanbattista Carini, conservata nella Civica Galleria d’arte moderna di Palermo, ci mostra la chiesa dello Spasimo nel 1836: le coperture delle volte sono assenti; il pavimento, sconnesso e devastato, è ricoperto dalle macerie dei muri crollati; il transetto è brutalmente serrato da un cancello di tavole di legno. Ovunque regna il silenzio e l’abbandono anche se, a sinistra, s’intravedono i profili di due personaggi che conversano. Della grande chiesa benedettina fondata nel 1509 nelle forme eleganti del tardo-gotico, non rimane più nulla. Dal 1855 al 1985, la struttura fu trasformata in ospizio per i poveri e nosocomio, ma l'architettura venne in gran parte sconvolta per poterne ricavare gli ambienti per i ricoverati. Nel 1985, grazie alla volontà dei cittadini e delle Pubbliche Amministrazioni, furono iniziati i lavori di recupero delle strutture fatiscenti. Oggi lo Spasimo ospita eventi culturali, rappresentazioni teatrali e musicali.
Anna Maria La Fisca e Giovanni Palazzo, Santa Maria dello Spasimo, Edizioni Guida, Palermo 1997.
Info:
Via dello Spasimo, 35
tel. 091 616 6480
Lavori di consolidamento completati. Riapertura imminente.
costi: intero € 2,00 - ridotto € 1,00 per gruppi (min.5 pax), dai 18 ai 25 anni, over 60
ed universitari.
Gratuito per under 18, scolaresche, univ. Accademia B.A. Palermo, giornalisti
e Guide T.
Chiuso Lunedì
www.thebrassgroup.it/?idp=269
La Chiesa di S. Maria della Catena
 |
La Chiesa di Santa Maria della Catena. |
La chiesa sorge sulla piccola piazza della Doganella, sopra un’alta gradinata. Costruita nei primi anni del Cinquecento - forse su progetto di Matteo Carnelivari - la Chiesa di S. Maria della Catena è considerata un superbo esempio di stile gotico-catalano, con qualche influsso rinascimentale. La chiesa deve il suo nome alla lunga catena che - fissata alla sua parete esterna - chiudeva l’accesso all’antico porto di Palermo. All’esterno si nota ancora il rivestimento originario in conci squadrati, e le primitive finestre con trafori nelle lunette laterali. L’edificio è preceduto da un portico con tre archi ribassati, sotto il quale stanno tre portali, con bassorilievi del Gagini. L'interno è a tre navate, con tre absidi. La navata centrale si caratterizza per le sue volte a costoloni, mentre le navate laterali hanno volte a botte. Numerose sono le decorazioni, soprattutto del Settecento: notevoli gli affreschi di Olivio Sozzi e due sarcofagi, uno antico ed uno del Cinquecento.
Info:
Piazzetta delle Dogane
tel. 091 321529
orari: tutti i giorni dalle 10 alle 18
costo: intero € 2,50 - ridotto € 1,50 per gruppi min.10 pax con ausilio guida
web: www.amicimuseisiciliani.it
0 comments:
Posta un commento