Sicilia bedda e amata,cantata e disprizzata...

  • A proposito degli alieni....

    Il saggio dal titolo "A proposito degli alieni....", di Francesco Toscano e Enrico Messina

    Sinossi: Fin dalla preistoria ci sono tracce evidenti del passaggio e dell’incontro tra esseri extraterrestri ed esseri umani. Da quando l’uomo è sulla Terra, per tutto il suo percorso evolutivo, passando dalle prime grandi civiltà, all’era moderna, sino ai giorni nostri, è stato sempre accompagnato da una presenza aliena. Lo dicono i fatti: nei reperti archeologici, nelle incisioni sulle rocce (sin qui rinvenute), nelle sculture, nei dipinti, in ciò che rimane degli antichi testi, sino ad arrivare alle prime foto e filmati oltre alle innumerevoli prove che oggi con le moderne tecnologie si raccolgono. Gli alieni ci sono sempre stati, forse già prima della comparsa del genere umano, e forse sono loro che ci hanno creato.

  • Gli antichi astronauti: dèi per il mondo antico, alieni per quello moderno.

    Il saggio dal titolo "Gli antichi astronauti: dèi per il mondo antico, alieni per quello moderno.", di Francesco Toscano

    Sinossi: Milioni di persone in tutto il mondo credono che in passato siamo stati visitati da esseri extraterrestri. E se fosse vero? Questo libro nasce proprio per questo motivo, cercare di dare una risposta, qualora ve ne fosse ancora bisogno, al quesito anzidetto. L`archeologia spaziale, o archeologia misteriosa, è definibile come la ricerca delle tracce, sotto forma di particolari reperti archeologici o delle testimonianze tramandate nel corso dei millenni, di presunti sbarchi sulla Terra di visitatori extraterrestri avvenuti all’alba della nostra civiltà.

  • Condannato senza possibilità d'appello

    Il romanzo breve dal titolo "Condannato senza possibilità d'appello.", di Francesco Toscano

    Sinossi: Le concezioni primitive intorno all`anima sono concordi nel considerare questa come indipendente nella sua esistenza dal corpo. Dopo la morte, sia che l`anima seguiti a esistere per sé senza alcun corpo o sia che entri di nuovo in un altro corpo di uomo o d`animale o di pianta e perfino di una sostanza inorganica, seguirà sempre il volere di Dio; cioè il volere dell’Eterno di consentire alle anime, da lui generate e create, di trascendere la vita materiale e innalzarsi ad un piano più alto dell’esistenza, imparando, pian piano, a comprendere il divino e tutto ciò che è ad esso riconducibile.

  • L'infanzia violata, di Francesco Toscano

    Il romanzo giallo dal titolo "L'infanzia violata", di Francesco Toscano

    Sinossi: Dovrebbero andare a scuola, giocare, fantasticare, cantare, essere allegri e vivere un'infanzia felice. Invece, almeno 300 milioni di bambini nel mondo sono costretti a lavorare e spesso a prostituirsi, a subire violenze a fare la guerra. E tutto ciò in aperta violazione delle leggi, dei regolamenti, delle convenzioni internazionali sui diritti dell'infanzia. La turpe problematica non è lontana dalla vostra quotidianità: è vicina al luogo in cui vivete, lavorate, crescete i vostri bambini. Ad ogni angolo dei quartieri delle città, dei paesi d'Italia, è possibile trovare un'infanzia rubata, un'infanzia violata.

  • I ru viddrani, di Francesco Toscano

    Il romanzo giallo dal titolo "I ru viddrani", di Francesco Toscano

    Sinossi: Non è semplice per un vecchietto agrigentino rientrare in possesso del suo piccolo tesoro, che consta di svariati grammi di oro e di argento, che la sua badante rumena gli ha rubato prima di fuggire con il suo amante; egli pensa, allora, di rivolgersi a due anziani suoi compaesani che sa essere in buoni rapporti con il capo mafia del paesino rurale ove vive, per poter rientrare in possesso del maltolto. A seguito della mediazione dei "ru viddrani", Don Ciccio, "u pastranu", capo mafia della consorteria mafiosa di Punta Calura, che ha preso a cuore la vicenda umana di Domenico Sinatra, incarica i suoi sodali di mettersi sulle tracce della ladruncola e di far in modo che ella restituisca la refurtiva all`anziano uomo. Qualcosa, però, va storto e fra le parti in causa si acuisce un'acredine che amplifica l'entità del furto commesso, tanto che nel giro di pochi anni si arriva all`assassinio di Ingrid Doroteea Romanescu, la badante rumena resasi autrice del furto in questione.

  • I ru viddrani, di Francesco Toscano

    Il fantasy dal titolo "E un giorno mi svegliai", di Francesco Toscano

    Sinossi: "E un giorno mi svegliai" è un fantasy. Il personaggio principale del libro, Salvatore Cuzzuperi, è un impiegato residente nella provincia di Palermo che rimane vittima di un'esperienza di abduction. Il Cuzzuperi vivrà l'esperienza paranormale del suo rapimento da parte degli alieni lontano anni luce dal pianeta Terra e si troverà coinvolto nell'aspra e millenaria lotta tra gli Anunnaki, i Malachim loro sudditi, e i Rettiliani, degli alieni aventi la forma fisica di una lucertola evoluta. I Rettiliani, scoprirà il Cuzzuperi, cercano di impossessarsi degli esseri umani perché dotati di Anima, questa forma di energia ancestrale e divina, riconducibile al Dio Creatore dell'Universo, in grado di ridare la vita ad alcune specie aliene dotate di un Dna simile a quello dell'uomo, fra cui gli stessi Rettiliani e gli Anunnaki. Il Cuzzuperi perderà pian piano la sua umanità divenendo un Igigi ammesso a cibarsi delle conoscenze degli "antichi dèi", ed infine, accolto come un nuovo membro della "fratellanza cosmica".

  • I ru viddrani, di Francesco Toscano

    Il romanzo giallo dal titolo "I ru viddrani", di Francesco Toscano

    Sinossi: Non è semplice per un vecchietto agrigentino rientrare in possesso del suo piccolo tesoro, che consta di svariati grammi di oro e di argento, che la sua badante rumena gli ha rubato prima di fuggire con il suo amante; egli pensa, allora, di rivolgersi a due anziani suoi compaesani che sa essere in buoni rapporti con il capo mafia del paesino rurale ove vive, per poter rientrare in possesso del maltolto. A seguito della mediazione dei “ru viddrani”, Don Ciccio, “ù pastranu”, capo mafia della consorteria mafiosa di Punta Calura, che ha preso a cuore la vicenda umana di Domenico Sinatra, incarica i suoi sodali di mettersi sulle tracce della ladruncola e di far in modo che ella restituisca la refurtiva all`anziano uomo. Qualcosa, però, va storto e fra le parti in causa si acuisce un’acredine che amplifica l’entità del furto commesso, tanto che nel giro di pochi anni si arriva all`assassinio di Ingrid Doroteea ROMANESCU, la badante rumena resasi autrice del furto in questione.

  • Naufraghi nello spazio profondo, di Francesco Toscano

    Il romanzo di fantascienza dal titolo "Naufraghi nello spazio profondo ", di Francesco Toscano

    Sinossi: In un futuro distopico l’umanità, all’apice della sua evoluzione e prossima all’estinzione, sarà costretta, inevitabilmente, a lasciare la Terra, la nostra culla cosmica, alla ricerca di un pianeta alieno in cui poter vivere, sfruttando le conoscenze del suo tempo. Inizia così l’avventura del giovane Joseph MIGLIORINI, di professione ingegnere, e di altri giovani terrestri, un medico, un geologo, un ingegnere edile, che, da lì a poco, a bordo di una navetta spaziale allestita dal loro Governo, sarebbero stati costretti a raggiungere il pianeta Marte, il “nostro vicino cosmico”, al fine di atterrare nei pressi del suo polo nord ove, anni prima, dei robot costruttori avevano realizzato una stazione spaziale permanente, denominata “New Millenium”; tutto questo affinché parte dell’umanità sopravvissuta agli eventi nefasti e apocalittici potesse prosperare su quella landa desolata, tanto ostile alla vita in genere, giacché ritenuta unico habitat possibile e fruibile ai pochi sopravvissuti e alla loro discendenza.

  • Malacarne, di Francesco Toscano

    Libro/E-book: Malacarne, di Francesco Toscano

    Sinossi: Nella primavera dell'anno 2021 a Palermo, quando la pandemia dovuta al diffondersi del virus denominato Covid-19 sembrerebbe essere stata sconfitta dalla scienza, malgrado i milioni di morti causati in tutto il mondo, un giovane, cresciuto ai margini della società, intraneo alla famiglia mafiosa di Palermo - Borgo Vecchio, decide, malgrado il suo solenne giuramento di fedeltà a Cosa Nostra, di vuotare il sacco e di pentirsi dei crimini commessi, così da consentire alla magistratura inquirente di assicurare alla giustizia oltre sessanta tra capi e gregari dei mandamenti mafiosi di Brancaccio, Porta Nuova, Santa Maria Gesù. Mentre Francesco Salvatore Magrì, inteso Turiddu, decide di collaborare con la Giustizia, ormai stanco della sua miserevole vita, qualcun altro dall'altra parte della Sicilia, che da anni ha votato la sua vita alla Legalità e alla Giustizia, a costo di sacrificare sé stesso e gli affetti più cari, si organizza e profonde il massimo dell'impegno affinché lo Stato, a cui ha giurato fedeltà perenne, possa continuare a regnare sovrano e i cittadini possano vivere liberi dalle prevaricazioni mafiose. Così, in un turbinio di emozioni e di passioni si intrecciano le vite di numerosi criminali, dei veri e propri Malacarne, e quella dei Carabinieri del Reparto Operativo dei Comandi Provinciali di Palermo e Reggio di Calabria che, da tanti anni ormai, cercano di disarticolare le compagini mafiose operanti in quei territori. Una storia umana quella di Turiddu Magrì che ha dell'incredibile: prima rapinatore, poi barbone e mendicante, e infine, dopo essere stato "punciutu" e affiliato a Cosa Nostra palermitana, il grimaldello nelle mani della Procura della Repubblica di Palermo grazie al quale potere scardinare gran parte di quell'organizzazione criminale in cui il giovane aveva sin a quel momento vissuto e operato.

  • NAUFRAGHI NELLO SPAZIO PROFONDO : I 12 MARZIANI, GLI ULTIMI SUPERSTITI DELLA SPECIE UMANA , di Francesco Toscano

    Libro/E-book: NAUFRAGHI NELLO SPAZIO PROFONDO : I 12 MARZIANI, GLI ULTIMI SUPERSTITI DELLA SPECIE UMANA,di Francesco Toscano

    Sinossi: In un futuro distopico l’umanità, all’apice della sua evoluzione e prossima all’estinzione, sarà costretta, inevitabilmente, a lasciare la Terra, la nostra culla cosmica, alla ricerca di un pianeta alieno in cui poter vivere, sfruttando le conoscenze del suo tempo. Inizia così l’avventura del giovane Joseph MIGLIORINI, di professione ingegnere, e di altri giovani terrestri, un medico, un geologo, un ingegnere edile, che, da lì a poco, a bordo di una navetta spaziale allestita dal loro Governo, sarebbero stati costretti a raggiungere il pianeta Marte, il “nostro vicino cosmico”, al fine di atterrare nei pressi del suo polo nord ove, anni prima, dei robot costruttori avevano realizzato una stazione spaziale permanente, denominata “New Millenium”; tutto questo affinché parte dell’umanità sopravvissuta agli eventi nefasti e apocalittici potesse prosperare su quella landa desolata, tanto ostile alla vita in genere, giacché ritenuta unico habitat possibile e fruibile ai pochi sopravvissuti e alla loro discendenza. Nel giro di pochi anni, pur tuttavia, a differenza di quanto auspicatosi dagli scienziati che avevano ideato e progettato la missione Marte, l’ingegnere MIGLIORINI e la sua progenie sarebbero rimasti coinvolti in un’aspra e decennale guerra combattuta da alcuni coloni di stanza sul pianeta Marte e da altri di stanza sulla superficie polverosa della nostra Luna, per l’approvvigionamento delle ultime materie prime sino ad allora rimaste, oltre che per l’accaparramento del combustibile, costituito da materia esotica e non più fossile, di cui si alimentavano i motori per viaggi a velocità superluminale delle loro superbe astronavi; ciò al fine di ridurre le distanze siderali dello spazio profondo e al fine di generare la contrazione dello spazio-tempo per la formazione di wormhole, ovvero dei cunicoli gravitazionali, che avrebbero consentito loro di percorrere le enormi distanze interstellari in un batter di ciglia...






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martedì 13 dicembre 2016

[Sicilia Stampa] ALIMENTARE, ISTITUTO ZOOPROFILATTICO: "Il miele siciliano non contiene pesticidi.



Il miele siciliano non contiene pesticidi e metalli pesanti
Istituto Zooprofilattico della Sicilia, il veterinario Vella: “Mangiatelo, è sicuro”
È il risultato di un monitoraggio regionale, effettuato su 330 campioni di api, miele e favo

Palermo. Il miele siciliano non contiene pesticidi e metalli pesanti. I risultati delle analisi di laboratorio sono contenuti in un piano monitoraggio regionale, effettuato dai ricercatori dell’area Chimica e Tecnologie alimentari dell’Istituto Zooprofilattico della Sicilia e concordato con l’assessorato regionale alla Salute. Le aree monitorate sono rappresentative delle nove province e delle Isole minori. Su un totale di 619 esami e 330 campioni - distinti in 110 di api, 130 di miele e 90 di favo-covata e prelevati da 80 centraline - solo 4 esami (nel territorio della provincia di Palermo) sono risultati positivi ai pesticidi (neonicotinoidi) - nei limiti, comunque, consentiti dalla legge - mentre 41 esami hanno rilevato la presenza di tracce di metalli pesanti (piombo e cadmio) negli alveari istallati in prossimità delle aree industriali di Gela, Priolo e Milazzo e di insediamenti urbani molto popolosi (Palermo e Agrigento). Infine, 476 esami sono risultati negativi e 102 non eseguibili. Il piano di monitoraggio nasce dalla considerazione che l’inquinamento può essere valutato sia con metodologie strumentali, sia attraverso bioindicatori animali e vegetali. In quest’ambito, l’ape, essendo un “sensore viaggiante”, riveste in Italia da più di vent’anni un ruolo primario ed è considerata un ottimo bioindicatore. L’ape, infatti, volando e impollinando i fiori, può prelevare sostanze inquinanti, si contamina a sua volta e torna nella sua nicchia, diventando un possibile campione da sottoporre alle analisi di laboratorio. Considerato, poi, che anche gli alimenti possono avere sostanze indesiderate al loro interno, come residui di pesticidi e che il miele può subire contaminazioni di tipo ambientale, a causa di un’elevata presenza di attività industriali, per verificarne la purezza i ricercatori hanno raccolto vari campioni provenienti da 80 centraline istallate in varie aree agricole. Ogni stazione di monitoraggio è formata da due arnie munite di una gabbia di raccolta delle api morte. Il campionamento è stato effettuato una volta ogni quindici giorni: è stato controllato lo stato generale di salute dell'alveare, accertato e registrato su apposite schede il numero delle api morte nelle gabbie. Una volta al mese, invece, è stato controllato il miele e il favo. Una delle contaminazioni più frequenti nel miele è quella generata dall’uso di prodotti chimici per la lotta agli infestanti in particolare nelle produzioni frutticole. In tutti i campioni analizzati, i valori sono risultati conformi alla norma, sebbene in alcuni campioni si è registrata la presenza di contaminanti ambientali, quali metalli pesanti e pesticidi e Pcb (policlorobifenili). In particolare, la ricerca ha messo in evidenza la presenza di Clothianidin (pesticida) in soli 4 campioni di api in provincia di Palermo. Gli altri 108 campioni analizzati per la presenza Pcb hanno riportato tenori inferiori al limite di rilevabilità degli strumenti utilizzati. Inoltre, su 79 campioni esaminati sono state riscontrate tracce di piombo in 12 campioni di miele, 17 campioni di api e 13 campioni di favo, mentre il cadmio è stato trovato in 2 campioni di favo, 8 campioni di api e in 2 di miele. “Si tratta di livelli inquinanti bassi, che non devono preoccupare l’opinione pubblica, in quanto notevolmente inferiori ai limiti di legge consentiti – spiega Antonio Vella, dirigente responsabile del laboratorio Residui dell'area Chimica e Tecnologie Alimentari –. Parametri che non possono far parlare del rischio di tossicità acuta, ma che senz’altro bisogna tenere sotto controllo per evitare che queste sostanze si possano accumulare nell’organismo e generare una tossicità cronica, che predispone a malattie cancerogene e/o neurodegenerative”. Alla luce dei risultati ottenuti, il commissario straordinario dello Zooprofilattico, Salvatore Seminara, spiega che “i dati dell’indagine si sono rilevati un ottimo strumento per la costruzione di una mappa del rischio del territorio siciliano, utile per attuare un piano di mitigazione delle attività agricole in quelle aree ritenute più a rischio e preservare gli esemplari di questa specie – dice -. Ci auguriamo di continuare il monitoraggio, grazie a nuovi fondi europei dalla prossima programmazione, al fine di installare più centraline e potere analizzare un maggiore numero di campioni”.

venerdì 4 novembre 2016

[Sicilia Stampa] PESCA, ISTITUTO ZOOPROFILATTICO: “Formeremo biologi e veterinari della Guinea Equatoriale”.


Pesca, Istituto Zooprofilattico: “Formeremo biologi e veterinari della Guinea Equatoriale”
Stamattina la visita del viceministro Chonco: “Creeremo un polo d’eccellenza nel settore ittico”
È previsto un investimento di 70 milioni di dollari 

Palermo – La Guinea Equatoriale investirà 70 milioni di dollari per la realizzazione di un Distretto della pesca sul modello di quello siciliano. Per la formazione degli operatori il governo si rivolgerà all’Istituto Zooprofilattico della Sicilia e ad alcuni istituti scientifici (Università di Palermo, Cnr e Parco Scientifico e Tecnologico della Sicilia) che fanno parte del Distretto mazarese per un investimento complessivo di circa tre milioni di dollari. Il protocollo d'intesa tra il governo della Guinea Equatoriale e il Distretto della Pesca mazarese è stato siglato e stamattina la viceministra equatoguineana alla Pesca e Ambiente Salas Chonco, dopo una visita a Mazara del Vallo, si è recata all'Istituto Zooprofilattico di Palermo, che si occuperà della formazione di veterinari, biologi e tecnici. Padroni di casa il commissario straordinario Salvatore Seminara, il direttore sanitario Santo Caracappa e il direttore dell'area di Sorveglianza epidemiologica Calogero Di Bella, oltre al presidente del Distretto mazarese Giovanni Tumbiolo.
"L’Istituto – spiegano Seminara e Di Bella - è interessato alla realizzazione di un laboratorio specializzato nella sicurezza alimentare di tutti i prodotti e in particolare di quelli ittici. Il nostro supporto - proseguono - consiste nella consulenza tecnico-scientifica per quanto riguarda il controllo microbiologico e chimico degli alimenti e la conservazione dei prodotti trasformati, come ad esempio il tonno. La formazione avverrà sia in loco, dove avvieremo la start up, sia in Sicilia". "Nell'ambito delle nostre competenze - afferma Caracappa - oltre a fare controlli su tutti gli alimenti, effettuiamo attività di consulenza e assistenza agli operatori del settore, secondo quanto disposto dal decreto legislativo 106/2012. In questi anni stiamo cercando di trasferire la nostra ricerca a operatori del bacino del Mediterraneo e ai Paesi con cui intratteniamo rapporti di partenariato".
"Sulle due importanti iniziative con la Costa d'Avorio e con la Guinea - dice Tumbiolo - il Distretto ha investito molto nell'ambito della cooperazione internazionale. Si tratta di due paesi con enormi prospettive di sviluppo e risorse naturali importanti e soprattutto ricco di giovani desiderosi di migliorare la propria posizione professionale. In questo senso, la Sicilia può offrire, attraverso i propri laboratori, e l'Istituto Zooprofilattico è un esempio qualificatissimo, un'assistenza a Paesi che hanno bisogno di competenze, tecnologia e formazione, ma in compenso hanno le risorse che noi non abbiamo più. Il Distretto - precisa Tumbiolo - avrà un ruolo di coordinamento e metterà insieme più partner che possono sviluppare lavoro e occupazione".
"La Guinea – sottolinea il viceministro - ha più di 400 chilometri di costa, che però non è dotata di strutture per l'attività della pesca. Questa è un'opportunità importante per il nostro Paese e per la Sicilia – conclude -. Siamo venuti qui per avere un'idea di come funzionino le cose. Abbiamo bisogno di formare il personale che poi possa fare i controlli sul sito ed essere sicuri che il mare sia controllato e pulito. Vogliamo avviare prima possibile la realizzazione del polo, ma il progetto deve passare da un iter burocratico ben preciso, deve essere approvato dal Consiglio dei ministri e poi votato in Parlamento".    
   

Palermo, 4 novembre 2016       Ufficio stampa: Giuseppina Varsalona (338.8385836)  

lunedì 24 ottobre 2016

[Sicilia Stampa] ISTITUTO ZOOPROFILATTICO: "Curate 200 tartarughe in 3 anni, la Caretta Elisa torna in mare".







Centro di referenza nazionale di recupero tartarughe e You dive club
Liberata la Caretta caretta Elisa a Capo Gallo, tra la gioia di un centinaio di studenti
I veterinari dello Zooprofilattico: “In tre anni abbiamo curato più di 200 esemplari”

Palermo – Difficilmente dimenticheranno la liberazione della tartaruga Elisa nella riserva di Capo Gallo i cento studenti delle scuole elementari “G. Falcone” di Palermo e dell’Istituto comprensivo di Sferracavallo. Grandi e piccini, comodamente seduti, senza immergersi né bagnarsi, hanno assistito alle proiezioni del “Mare in diretta”: le immagini della Caretta caretta, tornata a nuotare, sono state riprese da una telecamera subacquea e trasmesse su uno schermo collocato sulla battigia. Elisa è tornata nel suo habitat naturale dopo essere stata curata dai veterinari del “Centro nazionale di monitoraggio e diagnostica delle malattie delle tartarughe marine”, dell'Istituto Zooprofilattico sperimentale della Sicilia. Una tartaruga di circa 12 chili, arrivata a fine agosto nei laboratori di via Marinuzzi, con un amo nell’intestino e una lenza in bocca.
Un evento, quello di oggi, organizzato in collaborazione con l’associazione “You Dive Club Capogallo”, scuola di diving e centro di riferimento per la promozione della cultura del mare, formata da guide naturalistiche, biologi marini, istruttori di nuoto, che sul solarium della Baia del Corallo hanno intrattenuto i ragazzi con una lezione sulla fauna, la vegetazione e i meravigliosi fondali della zona. “You Dive Club è nata nel 2011, grazie ai suoi soci fondatori amanti del mare – spiegano il presidente Francesco Landini e le biologhe Francesca Prestigiacomo e Tiziana Russo -. L’esperienza di oggi si presta benissimo ad essere uno strumento di apprendimento innovativo, ma anche un’opportunità per coloro che, a causa di una disabilità, non hanno mai visto i fondali”.
Cresce, dunque, il numero delle tartarughe salvate e curate dallo staff dello Zooprofilattico. “Dall’inizio dell’attività, nel 2013 – dicono il biologo Antonio Gentile e la veterinaria Flaminia Persichetti, che ogni giorno con passione seguono le Carette carette - sono state più di 200 le segnalazioni di esemplari vivi, di cui un centinaio si presentavano con evidenti segni di sofferenza. Da quell’anno, nelle acque siciliane, ne abbiamo liberati una settantina, sensibilizzando la popolazione e le scuole con un opuscolo informativo dal titolo “Le tartarughe marine…conoscerle per proteggerle. Le Capitanerie di porto più attive nella rete di recupero sono Messina e Palermo che ci contattano quasi settimanalmente”.
Santo Caracappa, responsabile del Centro di monitoraggio e direttore sanitario dell'Istituto Zooprofilattico, definisce le tartarughe “sentinelle del nostro mare, in quanto un aumento degli spiaggiamenti si deve considerare come un campanello d’allarme da monitorare continuamente. Per questo motivo, il controllo sanitario delle carcasse assume un importante interesse epidemiologico e sanitario per il controllo della diffusione delle malattie infettive e diffusive”.  Il numero verde per segnalare il ritrovamento di tartarughe in difficoltà è 800620266.  


Palermo, 24 ottobre 2016      Ufficio stampa: Giuseppina Varsalona (338.8385836)  

venerdì 21 ottobre 2016

[Sicilia Stampa] ISTITUTO ZOOPROFILATTICO, i pastori Masai a Palermo: "Smettete di uccidere i nostri animali".



I Masai a Palermo all’Istituto Zooprofilattico della Sicilia
Vaccini fraudolenti, morti in Tanzania migliaia di bovini dal 2012
I pastori alla comunità internazionale: “Smettete di uccidere i nostri animali”
La delegazione, insieme al direttore Caracappa, è stata ricevuta dal sindaco Orlando e dal rettore Micari 

Palermo – Vaccini di scarsa qualità, migliaia di bovini che muoiono di East Coast Fever e Organizzazioni no profit sorde agli appelli. È il dramma dei Masai, popolo di allevatori di bestiame che vive tra il Kenya e la Tanzania, che stamattina ha inviato a Palermo una delegazione all’Istituto Zooprofilattico sperimentale della Sicilia, nell’ambito di un tour europeo. I pastori africani, in rappresentanza di una comunità di 600 mila persone, con i loro lunghi e colorati mantelli rossi e blu, sono stati accompagnati da Beppe di Giulio, veterinario da anni impegnato a sostenere la loro battaglia e da alcuni membri del team VetsForMaasai. I pastori hanno dialogato con veterinari e biologi per denunciare lo scandalo dei vaccini fraudolenti e il paradosso di alcune Organizzazioni no profit internazionali e dei loro finanziatori da cui, anziché essere aiutati, vengono danneggiati.
I pastori, poi, sono stati ricevuti a Villa Niscemi dal sindaco Orlando e dal rettore Micari.
«I Masai non cacciano e proteggono gli animali locali, portano in giro il loro bestiame e garantiscono che la terra sia concimata», spiega Di Giulio. Questo ciclo virtuoso, però, rischia di essere messo in pericolo per l’imposizione di un’agricoltura che impoverisce i pascoli e la diffusione dell’East Coast fever (ECF), una malattia trasmessa dalle zecche che uccide l’80 per cento degli animali colpiti ma che può essere combattuta da un vaccino che, se propriamente utilizzato, con una sola iniezione, riesce ad assicurare una protezione del 100 per cento. Il vaccino, perfezionato dalla dottoressa Lieve Lynen e da Di Giulio, è stato messo a disposizione di chiunque l’avesse voluto utilizzare. Paradossalmente, due organizzazioni internazionali, la ILRI e GALVmed,non solo hanno permesso che il vaccino fosse iniettato con una dose inferiore a quella necessaria, ma da due anni rifiutano di incontrare la comunità Masai. Il risultato? Dal 2012 ad oggi, in due soli distretti della Tanzania, sono morti di ECF centinaia di migliaia di bovini. “I Masai hanno informato anche la Fondazione Gates, la Comunità europea, la Fao, la Banca mondiale e altre organizzazioni delle Nazioni Unite, ma nessuno interviene e più passa il tempo più bovini i muoiono.
Un momento toccante dell’incontro è stata l’investitura da parte dei pastori del direttore sanitario Santo Caracappa e del sindaco Orlando a leader onorari tradizionali Masai, mentre il rettore Micari ha ricevuto la spada tipica dei guerrieri. Caracappa e Guido Ruggero Loria, direttore dell’area Diagnostica specialistica, si sono impegnati “a studiare la East coast Fever nel Centro di referenza mondiale dello Zooprofilattico”. Il rettore Micari, nell’ambito dei programmi di internazionalizzazione, si è detto disponibile a ospitare studenti della comunità Masai all’Università di Palermo,  mentre il sindaco si è impegnato “a inoltrare l’appello dei Masai al presidente del Parlamento europeo, al Governo italiano e alla Fao”.
Palermo, 21 ottobre 2016      

Ufficio stampa: Giuseppina Varsalona (338.8385836) 

lunedì 17 ottobre 2016

[Sicilia Stampa] CARBONCHIO NEI BOVINI, ISTITUTO ZOOPROFILATTICO: "Sono solo 3 i casi accertati".

Carbonchio nei bovini, l’Istituto Zooprofilattico: “Sono solo 3 i casi accertati di allevamenti affetti”
Il direttore Caracappa: “Situazione sotto controllo per evitare il contagio”  


Palermo – “Sono solo tre i casi accertati di allevamenti bovini affetti da antrace (carbonchio ematico), appartenenti a tre diverse aziende di Maniace, Bronte e Randazzo. I laboratori dell’area di Catania dell’Istituto Zooprofilattico hanno isolato il batterio e inviato i reperti delle analisi al Centro di referenza nazionale di Foggia (Ce.R.N.A.) che ha confermato questa diagnosi. Altri esami sono in corso”. Così il direttore sanitario dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia, Santo Caracappa, sul caso dei bovini affetti da carbonchio scoppiato nel Catanese e nei Nebrodi, che sta allarmando i cittadini della zona. “Gli accertamenti sanitari sono stati tempestivi e il nostro ente è istituzionalmente preposto alle indagini di laboratorio e a confermare le diagnosi cliniche e anatomopatologiche. L’Istituto lavora a stretto contatto con le amministrazioni competenti ed è al servizio degli allevatori per eventuali consulenze di carattere tecnico-scientifico, necessarie alla gestione dell’emergenza sanitaria”, conclude.     
Il carbonchio è una zoonosi causata dal batterio Bacillus anthracis (noto come antrace), un germe che produce spore che sopravvivono anche per anni nell'ambiente. Colpisce gli animali erbivori e può rappresentare un pericolo anche l’uomo. 

Palermo, 17 ottobre 2016

Ufficio stampa: Giuseppina Varsalona 338.8385836 

lunedì 10 ottobre 2016

L'ISTITUTO ZOOPROFILATTICO AL BLUE SEA LAND: "Investiremo in Costa d'Avorio".



Sicurezza alimentare, sbarca in Costa d’Avorio la ricerca siciliana
L’Istituto Zooprofilattico: “Costruiremo un laboratorio per il controllo del pesce
Il commissario Seminara: “Insieme agli altri partner del progetto, creeremo nuovi posti di lavoro”
Il progetto verrà illustrato a Mazara, al Blue Sea Land,  l’expo dei distretti agroalimentari del Mediterraneo


Palermo. Dopo la Tunisia e gli Emirati Arabi è la volta della Costa d’Avorio. L’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia, insieme al Distretto della pesca, contribuirà a creare in Africa un nuovo laboratorio specializzato nel controllo dei prodotti ittici. Una sorta di Istituto Zooprofilattico, sul modello di quello siciliano, per la sanità pubblica veterinaria, risultato finale di un protocollo d’intesa firmato dal ministro Adjoumani e dal presidente del Distretto produttivo della Pesca e della Crescita Blu, Giovanni Tumbiolo. Un progetto ambizioso che verrà illustrato in questi giorni al Blue Sea Land, l’Expo dei distretti agroalimentari siciliani, che si svolgerà fino a domenica a Mazara del Vallo. Luogo di incontro tra i paesi del Nord Africa e del Medio Oriente, al Blue Sea Land alcuni biologi illustreranno le attività dello Zooprofilattico, la ricerca scientifica e i processi biotecnologici siciliani in cui l’Istituto si è specializzato.
Il protocollo firmato con le istituzioni africane prevede anche la nascita di un Distretto della Pesca sul modello siciliano, finalizzato ad implementare l’attività di produzione, pesca, cantieristica, trasformazione del pescato, acquacoltura e formazione professionale. L’Istituto Zooprofilattico provvederà a introdurre in Costa d’Avorio importanti innovazioni nel sistema produttivo ittico africano, aggiornando sia i sistemi di tracciabilità del pescato, sia quelli di conservazione a bordo dei pescherecci. La ricerca veterinaria esporterà i metodi siciliani nell’ambito della conservazione del pescato e dell’etichettatura. Nel frattempo, professionisti africani verranno nei laboratori palermitani, al fine di studiare come garantire la qualità igienico-sanitaria ai consumatori e a quelli dei paesi in cui il pesce viene esportato.
Per non avere problemi alle frontiere, come tutti gli altri prodotti del settore alimentare, il pesce deve superare una serie di controlli richiesti dall’Unione Europea. “Insieme agli altri partner, porteremo in Costa d’Avorio la nostra ventennale esperienza nel settore ittico e creeremo un laboratorio accreditato e riconosciuto a livello internazionale, secondo le norme comunitarie, ai fini della sicurezza alimentare”, ha detto Calogero Di Bella, direttore dell’area di Sorveglianza Epidemiologica dell’Izs Sicilia. A spiegare, invece, il significato politico della collaborazione è il commissario straordinario dell’Istituto Zooprofilattico, Salvatore Seminara, sostenitore del progetto: “Abbiamo fatto un’operazione scientifica, sociale, culturale e politica – ha sottolineato -. In un momento di grande crisi, costruire un laboratorio con attrezzature nuove, formare il personale e far lavorare tanti giovani, ha un grande valore strategico. Il progetto consentirà di abbattere sprechi, ridurre i tempi di lavorazione e produrre pesce con alti valori nutrizionali e salutistici, tramite tecniche di affumicatura a freddo, essiccazione e salatura a basso contenuto di sodio”, ha concluso Seminara.

Palermo, 7 ottobre 2016                               

Ufficio stampa: Giuseppina Varsalona (338.8385836) 

domenica 4 settembre 2016

Sicurezza alimentare e malattie animali, via all’intesa tra Regione e Istituto Zooprofilattico della Sicilia. Nasce l’Osservatorio epidemiologico regionale veterinario. Firmato il protocollo tra l’assessorato regionale alla Salute e l’ente di via Marinuzzi.


4 settembre 2016. 

Sicurezza alimentare e malattie animali, via all’intesa tra Regione e Istituto Zooprofilattico della Sicilia.
Nasce l’Osservatorio epidemiologico regionale veterinario.
Firmato il protocollo tra l’assessorato regionale alla Salute e l’ente di via Marinuzzi.

Palermo. Mucca pazza, aviaria, brucellosi, tubercolosi.
Sono solo alcune delle malattie animali trasmissibili all’uomo che il neonato Osservatorio Epidemiologico regionale veterinario cercherà di prevenire. Un organismo frutto di un protocollo di intesa firmato stamattina dall’assessore regionale alla Salute Baldo Gucciardi e da Salvatore Seminara, commissario dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia. Gli aspetti sanitari e logistici sono stati seguiti dai direttori sanitario e amministrativo dello Zooprofilattico, Santo Caracappa e Gabriele Ciaccio e dal dirigente generale del dipartimento regionale Attività sanitarie e Osservatorio Epidemiologico, Ignazio Tozzo. Obiettivo dell’intesa è garantire la sicurezza alimentare lungo tutta la filiera, monitorare le principali zoonosi, favorire la tutela della salute pubblica anche tramite interventi di educazione sanitaria e predisporre sistemi di sorveglianza entomologica nell’ambito del sistema zootecnico. 
L’Osservatorio Epidemiologico è stato fortemente voluto dall’assessore Gucciardi, che ne ha seguito personalmente la fase progettuale, tramite il direttore Tozzo. L’Istituto Zooprofilattico, da parte sua, ha messo a disposizione le conoscenze tecniche e scientifiche delle diverse figure professionali e il patrimonio di dati ed esperienza accumulati nel tempo. L’intesa si inserisce nell’ampia e collaudata attività di collaborazione tecnico-scientifica tra i due enti, in un ambito, quello della sicurezza alimentare e del controllo delle malattie infettive e diffusive, che rappresenta il fiore all’occhiello dell’Istituto Zooprofilattico - ente sanitario di diritto pubblico, dotato di autonomia amministrativa, gestionale e tecnica - la cui attività è finalizzata all’accertamento dello stato sanitario degli animali e dello stato di salubrità dei prodotti di origine animale e vegetale.
Contattati da Asp, Nas, tribunali e professionisti vari, i laboratori dell’ente di via Marinuzzi ogni giorno, infatti, sono impegnati nelle analisi di migliaia di campioni provenienti da tutta la Sicilia, che vengono controllati prima di essere immessi nel mercato, per avere a tavola cibi sani. L’Osservatorio servirà ad elaborare i piani di profilassi ed eradicazione delle principali zoonosi come la brucellosi e la tubercolosi. 
L’assessore Gucciardi e il commissario Seminara hanno sottolineato come tutti gli interventi, coerentemente con la mission della sanità pubblica veterinaria, saranno sempre progettati e realizzati mirando all’ottimizzazione delle risorse.
“L’Osservatorio appronterà programmi predisposti all’inizio di ogni anno e interverrà nel caso di eventi epidemiologici inattesi”, ha evidenziato Gucciardi. Mentre Seminara ha spiegato che “l’Osservatorio predisporrà sistemi di sorveglianza epidemiologica nelle aziende zootecniche, attraverso il controllo dei vettori, della farmaco-resistenza e del benessere animale”. “Il controllo degli alimenti è un tema molto sentito dall’opinione pubblica, visto il forte impatto che l’alimentazione ha su importanti patologie metaboliche e tumorali”, ha sottolineato l’assessore. L’Osservatorio gestirà, in collaborazione con le Asp, le banche dati per l’espletamento delle proprie attività, nel rispetto delle norme comunitarie, nazionali e locali. Inoltre, i risultati delle indagini verranno periodicamente pubblicati su un bollettino consultabile su internet e sulla stampa specializzata. Per il coordinamento delle attività e il funzionamento dell’Osservatorio verranno individuati due referenti dai rispettivi enti.  


Palermo, 31 agosto 2016     
Ufficio stampa: Giuseppina Varsalona (338.8385836) 

giovedì 1 settembre 2016

Sicurezza alimentare e malattie animali, via all’intesa tra Regione e Istituto Zooprofilattico della Sicilia. Nasce l’Osservatorio Epidemiologico regionale veterinario.

4 settembre 2016.

Sicurezza alimentare e malattie animali, via all’intesa tra Regione e Istituto Zooprofilattico della Sicilia.
Nasce l’Osservatorio Epidemiologico regionale veterinario.
Domani alle 11 la firma del protocollo all’assessorato regionale alla Salute, in piazza Ziino.

Palermo. Si occuperà di raccogliere ed elaborare i dati sanitari per garantire la sicurezza alimentare in tutti i passaggi della filiera, di monitorare le malattie animali e le zoonosi e di predisporre sistemi di sorveglianza entomologica nell’ambito del sistema zootecnico. Nasce con questi obiettivi l’Osservatorio Epidemiologico regionale veterinario, frutto di un’intesa tra l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia e l’assessorato regionale alla Salute. Il protocollo sarà firmato e presentato alla stampa dall’assessore regionale alla Salute, Baldo Gucciardi:
domani alle 11 all’assessorato regionale alla Salute, in piazza Ziino, 24 al terzo piano.

Saranno presenti il direttore del dipartimento per le Attività sanitarie Ignazio Tozzo, Salvatore Seminara, Santo Caracappa e Gabriele Ciaccio, rispettivamente commissario straordinario, direttore sanitario e direttore amministrativo dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia.











Palermo, 30 agosto 2016
Ufficio stampa: Giuseppina Varsalona (338.8385836)

martedì 30 agosto 2016

Sicurezza alimentare e malattie animali, via all’intesa tra Regione e Istituto Zooprofilattico della Sicilia. Nasce l’Osservatorio Epidemiologico regionale veterinario.

4 settembre 2016.

Sicurezza alimentare e malattie animali, via all’intesa tra Regione e Istituto Zooprofilattico della Sicilia.
Nasce l’Osservatorio Epidemiologico regionale veterinario.
Domani alle 11 la firma del protocollo all’assessorato regionale alla Salute, in piazza Ziino.

Palermo. Si occuperà di raccogliere ed elaborare i dati sanitari per garantire la sicurezza alimentare in tutti i passaggi della filiera, di monitorare le malattie animali e le zoonosi e di predisporre sistemi di sorveglianza entomologica nell’ambito del sistema zootecnico. Nasce con questi obiettivi l’Osservatorio Epidemiologico regionale veterinario, frutto di un’intesa tra l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia e l’assessorato regionale alla Salute. Il protocollo sarà firmato e presentato alla stampa dall’assessore regionale alla Salute, Baldo Gucciardi:
domani alle 11 all’assessorato regionale alla Salute, in piazza Ziino, 24 al terzo piano.

Saranno presenti il direttore del dipartimento per le Attività sanitarie Ignazio Tozzo, Salvatore Seminara, Santo Caracappa e Gabriele Ciaccio, rispettivamente commissario straordinario, direttore sanitario e direttore amministrativo dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia.

Palermo, 30 agosto 2016
Ufficio stampa: Giuseppina Varsalona (338.8385836)

martedì 2 agosto 2016

Sicurezza alimentare e malattie animali, all’Istituto Zooprofilattico porte aperte agli studenti.




Palermo, 2 agosto 2016.   

Seicento ragazzi quest’anno hanno seguito lezioni e laboratori sulle insidie ai consumatori.
Seguiti da veterinari e biologi, gli alunni, per 300 ore, hanno fatto esperimenti e iniziato a  leggere vetrini.

Palermo. Quali sono i nemici dei nostri cani e le malattie che possono essere trasmesse all’uomo? Come conservare gli alimenti e proteggerli dalle muffe? E ancora, quali sono i trucchi usati dalle aziende per nascondere le impurità del miele? La scienza applicata alla vita di ogni giorno diventa realtà e attraverso l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia si avvicina agli studenti per rispondere alle loro domande. Quest’anno sono stati quasi 600 i ragazzi di una decina di scuole del Palermitano che hanno frequentato i laboratori dell’ente di via Marinuzzi. Un progetto, questo, previsto dal Miur all’interno dell’alternanza scuola-lavoro: seguiti da un tutor aziendale e da un loro docente, gli alunni degli istituti superiori tecnici e umanistici, per 300 ore a classe, hanno seguito lezioni sul benessere animale e sulla sicurezza alimentare nella sede centrale e in quelle decentrate dell’Istituto.
Soddisfatta del bilancio raggiunto è Liliana Castelli, responsabile dell’ufficio relazioni con il pubblico, che accoglie le richieste delle scuole, in particolare degli istituti alberghieri: “Il nostro Istituto è impegnato nella difesa della salute dei consumatori, attraverso controlli sulla sicurezza degli alimenti – ha spiegato -. In base alle esigenze formative delle scuole che ci contattano, teniamo corsi di formazione sul randagismo, sul benessere animale, sulle varie zoonosi trasmesse da zecche e zanzare. I responsabili delle varie aree collaborano in quest’opera di collegamento con le scuole, contribuendo all’apprendimento dei ragazzi”. In questi mesi, gli studenti hanno iniziato a fare esperimenti e a leggere i vetrini, scoperto l’importanza della buona alimentazione, imparato a conoscere i parassiti e a distinguerli dagli insetti utili e studiato la microbiologia degli alimenti. A partecipare ai progetti sono stati i ragazzi dell’Istituto tecnico agrario Majorana di Palermo (40 studenti), dell’Ernesto Ascione (40), della scuola primaria “Giuseppe Bagnera” di Bagheria (90), dell’alberghiero “Cascino” (200 studenti), dell’International School (20), del liceo scientifico di Lercara Friddi (30), dell’Istituto “Ugdulena” di Termini Imerese (90), della scuola secondaria di primo grado “Leonardo da Vinci” (30) e dell’Iripa Sicilia (30).
“Questi incontri – ha detto il commissario straordinario Salvatore Seminara - continuano sulla scia di quelli degli anni precedenti. Sono iniziative che hanno dimostrato e dimostrano l’interesse degli studenti ma anche la collaborazione degli insegnanti e delle famiglie. Siamo convinti che la conoscenza delle realtà scientifiche locali contribuisce a far crescere il sapere dei ragazzi e ad aiutarli nelle loro scelte universitarie”. “Per l’anno prossimo sono già arrivate molte domande di scuole che vogliono iniziare il percorso”, conclude Castelli.
Le istanze per le convenzioni vanno inviate alla mail: urp@izssicilia.it

Fonte:
Giuseppina Varsalona, (g.varsalona@gmail.com).

mercoledì 13 luglio 2016

Agropoli-Palermo-Tunisi in kayak, il "Mare che unisce" fa tappa all'Istituto Zooprofilattico.



Agropoli-Palermo-Tunisi in kayak, un viaggio per la pace
Fa tappa all’Istituto Zooprofilattico l’associazione “Il mare che unisce”
Bove e Caracappa: “Investire in Medioriente nel settore agroalimentare per portare sviluppo”

Palermo. Migliorare la sicurezza alimentare e incentivare la dieta mediterranea nei Paesi mediorientali possono aiutare a costruire un processo di pace e scongiurare altri conflitti. Con questo messaggio veterinari, ricercatori e volontari dell’associazione “Il mare che unisce”, ognuno a bordo del proprio kayak, hanno fatto tappa a Palermo per raggiungere la riva di Tunisi. Un viaggio della speranza “a ritroso”, con 569 miglia da percorrere in venti giorni fino all’antica Cartagine. Partito da Agropoli il 25 giugno, il gruppo di kayakers è stato ospite dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia, durante il convegno “La resilienza nel settore agricolo-zootecnico e ittico, come strategia cruciale per la costruzione della pace”.
Un viaggio simbolico, quello dell’associazione, che ripercorre in senso inverso le rotte di sbarco dei migranti. “Il nostro obiettivo è rafforzare il dialogo interculturale e interreligioso tra realtà diverse, a partire da un elemento che unisce tutti: la dieta mediterranea, uno stile di vita sano ed equilibrato, che si fonda sul rispetto reciproco delle diversità – ha spiegato Raffaele Bove, veterinario e presidente dell’associazione –. Per questo motivo, vogliamo sostenere l'ingresso della Tunisia nei Paesi “Patrimonio Unesco della Dieta mediterranea” e potenziare, nei luoghi di origine dei profughi, i settori dell’agro-alimentare e della pesca”. Dal 2010, infatti, l’Unesco ha incluso la Dieta mediterranea nella lista del patrimonio culturale dell’Umanità. Un riconoscimento per sottolineare il valore culturale e sociale dell’arte culinaria del Mare Nostrum. 
Al centro del convegno il concetto di “resilienza”, la capacità, cioè, di rispondere a shock ed eventi traumatici: in questo contesto, per far fronte al drammatico esodo dei migranti, costretti a scappare da guerre, povertà e fame, l’agricoltura, l’allevamento e la pesca vengono considerati come condizioni per la resilienza di questi popoli. Il direttore sanitario dello Zooprofilattico, Santo Caracappa, riprendendo le parole del direttore generale della Fao, Graziano Da Silva, ha sostenuto che “sviluppo rurale e sicurezza alimentare sono centrali nella risposta globale alla crisi dei rifugiati – ha detto durante il convegno -. La guerra causa la fame e la fame uccide e spinge le persone ad abbandonare le proprie case. Per fronteggiare e mitigare il dramma delle ondate migratorie, dobbiamo sostenere l’agricoltura, l’allevamento e la pesca nel Medioriente”.
L’associazione, nel giardino dell’Istituto, ha messo in mostra una canoa che regalerà al governo tunisino, arrivati a destinazione. “Il nostro progetto – ha aggiunto Bove – è nato la scorsa estate dal desiderio di associare la passione per l’acqua alla necessità dei popoli del Mediterraneo di ricevere aiuto”. La traversata produrrà documentari e concrete azioni di sostegno ai migranti, oltre a un documentario sulla fauna marina, con protagonista la tartaruga Caretta caretta, rappresentata dalla simpatica mascotte del gruppo di nome Medy, che è stata liberata a Sant’Erasmo. Totalmente autofinanziato, il progetto ha lanciato una campagna on-line di ricerca fondi.  


Palermo, 13 luglio 2016


martedì 14 giugno 2016

INFEZIONI BATTERICHE, ISTITUTO ZOOPROFILATTICO: "A rischio diecimila aziende siciliane".

Le infezioni mammarie degli ovini e il rischio per diecimila allevatori siciliani  
Al convegno dell’Istituto Zooprofilattico anche le indagini dei biologi forensi sul Dna dei bovini.

PALERMO. Resta alta la guardia contro le malattie che colpiscono il bestiame. Nelle aziende del comparto lattiero caseario siciliano il problema numero uno di allevatori e veterinari aziendali è rappresentato dalle infezioni mammarie (agalassia contagiosa e mastiti batteriche), che non hanno conseguenze per il consumatore di latte e latticini, ma che per la loro aggressività e severità clinica rischiano di tagliare fuori dal mercato l’allevatore e l’intera produzione dell’azienda. “L’Istituto Zooprofilattico è da anni impegnato nello studio di un vaccino e da anni collabora con l’Animal e Health del Regno Unito per la lotta contro l’agalassia contagiosa, i cui effetti ricadono su diecimila allevatori siciliani”, ha spiegato Guido Loria, direttore dell’area Diagnostica Specialistica dell’Istituto Zooprofilattico della Sicilia, durante il settantesimo convegno della Sisvet, la più antica società italiana delle scienze veterinarie, che sta festeggiando i suoi settant’anni a Palermo, ospitata dall’Istituto Zooprofilattico sperimentale della Sicilia. L’agalassia contagiosa è una malattia infettiva che colpisce pecore e capre, il cui sintomo più frequente è rappresentato dalla mastite, un’infiammazione della ghiandola mammaria, che può provocare il blocco totale della lattazione. 
Al convegno si è parlato anche di macellazione clandestina e mercato nero, certificazioni false o inesistenti sullo stato di salute degli animali: business attorno a cui ruota l’attività dei biologi e dei veterinari forensi dell’Istituto Zooprofilattico. Le attività dell’Istituto, dove ormai da anni le procedure sono consolidate, consentono di determinare i livelli di parentela tra capi (per la razza bovina, ovina, caprina, canina, equina), al fine di scoprire se si tratta di animali rubati. “Le scienze forensi, basate sulla genetica molecolare, forniscono il supporto tecnico-scientifico agli organi di Polizia giudiziaria e alla magistratura nelle indagini sui reati commessi contro gli animali”, ha spiegato Stefano Reale, responsabile del laboratorio Tecnologie Diagnostiche Innovative dell’area Biologia molecolare dello Zooprofilattico.
Padroni di casa del convegno della società Sisvet, presieduta dal professore Bartolomeo Biolatti, sono stati il direttore sanitario, Santo Caracappa e Salvatore Seminara, commissario straordinario dell’Istituto Zooprofilattico della Sicilia: “Ci ha riempito di orgoglio la scelta della Sisvet di festeggiare a Palermo i suoi 70 anni – hanno detto – E’ un attestato di stima per i veterinari della città, pur non essendo sede di una facoltà veterinaria”.  

Palermo, 14 giugno 2016
Ufficio stampa: Giuseppina Varsalona (338.8385836) 

lunedì 13 giugno 2016

Settant’anni di Sisvet, Società italiana delle scienze veterinarie.

Si apre domani a Palermo la grande kermesse sulle ultime frontiere di ricerca
Dall’antibiotico-resistenza all’emergenza delle specie esotiche anche in Sicilia
Per 4 giorni, fino a giovedì, all’Università, 250 relatori, decine di dibattiti e workshop

   
PALERMO. La medicina veterinaria forense e le ultime indagini sul Dna degli animali dei Nebrodi, privi di documenti identificativi, i dati dell’antibiotico-resistenza nella catena alimentare in Sicilia, l’emergenza delle specie esotiche anche nell’Isola. Sono solo alcuni dei temi che saranno al centro del settantesimo convegno della Sisvet, la più antica società italiana delle scienze veterinarie, che ha scelto Palermo per festeggiare i suoi settant’anni, ospitata dall’Istituto Zooprofilattico.
Forte del successo delle edizioni precedenti, con migliaia di visitatori per anno, da domani (oggi, 13 giugno 2016) fino a giovedì, il Politecnico dell’Università di Palermo diventerà la sede della grande kermesse, con oltre 250 veterinari di tutt’Italia, rappresentanti del ministero della Salute, docenti inglesi, francesi e americani, che affronteranno gli argomenti più caldi del panorama scientifico.


Palermo, 12 giugno 2016

Ufficio stampa: Giuseppina Varsalona (338.8385836) 

mercoledì 8 giugno 2016

PET THERAPY, ISTITUTO ZOOPROFILATTICO: "Al via corsi di formazione per veterinari e psicologi".

Pet Therapy, all’Istituto Zooprofilattico corsi di formazione per veterinari e psicologi.
La Regione siciliana ha recepito le “Linee guida nazionali per gli Interventi con gli animali”.
Il tema domani sarà al centro di un convegno con dirigenti del ministero alla Salute.

Palermo. Corsi di formazione all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia per le équipe di professionisti (veterinari, psicologi, pedagogisti, neuropsichiatri infantili), che si occuperanno di Pet Therapy. A stabilirlo è il decreto dell’assessorato regionale alla Salute, con cui la Regione, a marzo, ha recepito le “Linee guida nazionali per gli Interventi assistiti con gli animali (IAA)” diffuse dal ministero della Salute. 
Il tema sarà al centro di un convegno, che domani si terrà: 
all’Istituto Zooprofilattico di Palermo via Marinuzzi, 3 alle 10,30 nell’aula magna.

Parteciperanno, tra gli altri, all’incontro: Vincenzo Santucci, dirigente del ministero della Salute, Luca Farina, responsabile del Centro di referenza nazionale per gli IAA, Antonino Virga, dirigente dell’assessorato regionale alla Salute, Giorgio Trizzino, direttore medico dell’Ospedale dei Bambini di Palermo, Paola Assennato, vicepresidente Rete italiana IAA e rappresentante del Codacons, Vincenzo Cirrincione, prorettore alla Ricerca dell’Università di Palermo e i docenti universitari Stefano Boca (Psicologia sociale) ed Elena Mignosi (Pedagogia generale). A moderare l’incontro saranno Salvatore Seminara e Santo Caracappa, commissario straordinario e direttore sanitario dello Zooprofilattico. I responsabili scientifici del corso sono Salvatore Dara, direttore dell’area Igiene produzioni zootecniche e benessere animale e Vincenzo Paolo Monteverde, responsabile del laboratorio Igiene Urbana veterinaria dello Zooprofilattico. 

Palermo, 8 giugno 2016
Ufficio stampa: Giuseppina Varsalona (338.8385836)  

venerdì 27 maggio 2016

Sicurezza alimentare, sbarca in Tunisia la ricerca siciliana per il controllo del pesce.

Sicurezza alimentare, sbarca in Tunisia la ricerca siciliana per il controllo del pesce
L’Istituto Zooprofilattico: “Costruito un laboratorio accreditato a livello internazionale”

Il commissario Seminara: “Insieme agli altri partner del progetto, creeremo nuovi posti di lavoro”

Palermo. Sbarcano in Tunisia la ricerca scientifica e i processi biotecnologici siciliani per avere a tavola pesce più sicuro e non incappare in brutte patologie gastrointestinali. L’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia, insieme ad altri sei partner, ha contribuito a creare in Tunisia (a La Goulette) un nuovo laboratorio specializzato nel controllo dei prodotti ittici, all’interno dell’INSTM, Istituto nazionale delle Scienze e Tecnologie del mare, l’equivalente del nostro Cnr. Un laboratorio, risultato finale di un progetto di cooperazione transfrontaliera, durato tre anni, chiamato “BIOVecQ” e finanziato nell’ambito del programma comunitario Italia-Tunisia. Un progetto che ha introdotto importanti innovazioni nel sistema produttivo ittico della Tunisia, aggiornando sia i sistemi di tracciabilità del pescato, sia quelli di conservazione a bordo dei pescherecci.
Per non avere problemi alle frontiere e farlo arrivare sulle nostre tavole, come tutti gli altri prodotti del settore alimentare, il pesce deve superare una serie di controlli richiesti dall’Unione Europea. “Insieme agli altri partner, abbiamo portato in Tunisia la nostra ventennale esperienza nel settore ittico e abbiamo creato un laboratorio accreditato e riconosciuto a livello internazionale, secondo le norme comunitarie, ai fini della sicurezza alimentare”, ha detto Calogero Di Bella, direttore dell’area di Sorveglianza Epidemiologica dell’Izs Sicilia. A spiegare, invece, il significato politico della collaborazione tra il ministero italiano della Salute e quello tunisino dell’Agricoltura, è il commissario straordinario dell’Istituto Zooprofilattico, Salvatore Seminara, sostenitore del progetto BIOVecQ: “Abbiamo fatto un’operazione scientifica, sociale, culturale e politica – ha sottolineato -. In un momento di grande crisi, costruire un laboratorio con attrezzature nuove, formare il personale e far lavorare tanti giovani, ha un grande valore strategico”
Il budget complessivo del progetto BIOVecQ ammonta a circa 2 milioni di euro: risorse comunitarie, cofinanziate da ciascun partner. “Le innovazioni di BIOVecQ hanno generato vantaggi e benefici rilevanti per il consumatore: garanzia sulla qualità, benessere nutrizionale, cosmetica e prodotti farmaceutici”, ha detto la biologa Daniela Lo Monaco, anche lei sostenitrice del progetto.
In Tunisia, con i nuovi sistemi di conservazione a bordo del pescato e l’introduzione dell’etichettatura è stata garantita la qualità igienico-sanitaria ai consumatori tunisini e a quelli dei paesi in cui il pesce viene esportato. In Italia, coniugando innovazione e antiche tecniche di lavorazione, il progetto ha consentito di abbattere sprechi, ridurre i tempi di lavorazione e produrre pesce con alti valori nutrizionali e salutistici, tramite tecniche di affumicatura a freddo, essiccazione e salatura a basso contenuto di sodio.
I partner del progetto sono enti di ricerca tra i più rappresentativi del settore della pesca in Tunisia e in Sicilia: l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia (IZSSi), il dipartimento della Pesca mediterranea dell’assessorato regionale dell’Agricoltura, il Consorzio universitario della provincia di Trapani-Istituto di Biologia marina (CUPT); il Polo Bio-Tecnologico Sidi Thabet; il Parco scientifico e tecnologico della Sicilia (PSTS); il Raggruppamento interprofessionale dei prodotti della pesca (GIPP); l’Istituto della ricerca e dell’insegnamento superiore dell’agricoltura, ministero dell’Agricoltura (IRESA).

Ufficio stampa: Giuseppina Varsalona 

venerdì 6 maggio 2016

MIELE E API, ISTITUTO ZOOPROFILATTICO: "L'insetto killer non è nelle aziende siciliane".



Miele e parassiti, le aziende apistiche siciliane sono al sicuro
Dopo due anni dall’allarme, nell’Isola non ci sono focolai dell’insetto killer Aethina tumida
Il biologo Reale: “Nessun rischio per le imprese, ma mantenere sempre alta l’attenzione” 
Il tema è stato al centro di un convegno all’Istituto Zooprofilattico di Palermo

PALERMO. Possono tirare un sospiro di sollievo gli apicoltori siciliani a due anni dall’arrivo di Aethina tumida, un coleottero killer che, rendendo invendibile il miele, nel 2014 fece tremare gli apicoltori del Siracusano. In Sicilia, oggi non ci sono focolai, ma l’attenzione deve essere mantenuta sempre alta, perché si tratta di un micidiale insetto, che potrebbe provocare notevoli danni agli alveari delle oltre mille aziende apistiche sparse in tutta l’Isola. L’importanza delle api, indispensabili per l’impollinazione dei fiori di molte piante da frutto, è stata al centro di un convegno a Palermo, organizzato dall’Istituto Zooprofilattico della Sicilia, che da anni è specializzato, nell’ambito della biologia molecolare, nelle analisi dei campioni di miele, nell’esame del Dna dei vari tipi di api e nella tutela dell’Ape nera sicula. 
Le api interessano tutti, sono fondamentali per l’equilibrio ecologico (per l’impollinazione e quindi per frutta, verdura e per l’erba medica di cui si nutrono gli allevamenti di bestiame). Se vanno in crisi, sarebbe un disastro per l’agricoltura. Due anni fa, il terribile parassita di origine africana, Aethina tumida, arrivò a Melilli, dove venne registrato il secondo focolaio presente in Italia, dopo il caso della Calabria. Le due regioni furono considerate “zone rosse”: molti alveari furono bruciati, sigillati, accatastati e bruciati. I terreni furono arati e cosparsi di pesticidi anti-larvali. Il coleottero, infatti, si nutre di polline e miele, lo fa fermentare e lo rende invendibile: entra nell’arnia, depone le uova e dopo pochi giorni nascono le larve che escono e cadono nel terreno per trasformarsi in insetti adulti. Gli insetti colonizzano molti apiari e si spostano volando anche a 15-20 chilometri di distanza, attirati dall’odore delle arnie.
Nascosto nei dolci o usato per dolcificare, le proprietà del miele sono risapute. Oltre a quelle antisettiche, ha una diretta azione antinfiammatoria, lenitiva e sedativa, in particolare contro la tosse e le infezioni respiratorie nei bambini. Il killer delle api in Sicilia è tenuto sotto controllo, ma la Comunità europea ha prorogato fino al 2017 il divieto di esportare apiari al di là dello Stretto,  per evitare ancora il rischio di contaminazione. Nel frattempo, gli apicoltori hanno imparato ad adottare sistemi e tecniche efficaci contro lo spopolamento degli alveari. Per questo motivo, l’Istituto Zooprofilattico ha creato un servizio a sportello, in grado di fornire assistenza tecnico-scientifica agli apicoltori, che dagli anni ’80 a oggi, dall’ingresso dell’apicoltura razionale, hanno dovuto imparare da soli, spesso senza supporto scientifico.  “Il nuovo ufficio assisterà gli apicoltori per il monitoraggio e il controllo dell’infestazione da varroa e sarà in grado di diagnosticare e gestire le principali patologie - ha spiegato Stefano Reale, dirigente biologo dello Zooprofilattico di Palermo –. Da anni, il laboratorio Tecnologie diagnostiche Innovative si occupa della caratterizzazione genetica delle famiglie, di scoprire, cioè, il genoma delle api”. “Con il progetto Apeslow, abbiamo incentivato gli allevamenti delle api nere sicule e creato un apiario sperimentale per lo studio delle patologie, della genetica e della fisiologia delle api”, ha detto Eugenia Oliveri, naturalista.
Inoltre, per far fronte alle importazioni di miele dall’estero, Salvatore Seminara commissario straordinario dello Zooprofilattico, raccomanda di “controllare sempre l’etichetta. La parola "Italia" deve essere obbligatoriamente presente sulle confezioni di miele raccolto interamente sul territorio nazionale. Nel caso in cui il miele provenga da più paesi dell'Unione Europea, l'etichetta deve riportare l'indicazione "miscela di mieli originari della CE". Se proviene da Paesi extracomunitari deve esserci la scritta "miscela di mieli non originari della CE".
Palermo, 6 maggio 2016

Ufficio stampa: Giuseppina Varsalona (338.8385836) 

giovedì 5 maggio 2016

MIELE, ISTITUTO ZOOPROFILATTICO: "E' ancora allarme insetto killer in Sicilia?" Domani un convegno a Palermo.


Miele e parassiti, come stanno le aziende apistiche siciliane?
Dopo due anni dall’allarme, c’è ancora il rischio d’insetti killer?
Il tema domani sarà al centro di un convegno all’Istituto Zooprofilattico di Palermo

PALERMO. “Se un giorno le api dovessero scomparire, all’uomo resterebbero soltanto quattro anni di vita”. Attribuita ad Albert Einstein, la celebre frase, che forse il grande fisico e Premio Nobel non pronunciò mai, esalta l’importanza di questi insetti non solo per la produzione di miele, dalle risapute proprietà antibatteriche, antinfiammatorie, lenitive e sedative, ma soprattutto per l’impollinazione dei fiori di molte piante da frutto. Peccato, però, che le api sono minacciate dai pesticidi e da una serie di parassiti in grado di determinare notevoli danni agli alveari. Dopo due anni dall’arrivo di Aethina tumida, un coleottero killer che, rendendo invendibile il miele, ha fatto tremare gli apicoltori del Siracusano, a che punto è la lotta contro il micidiale insetto? Ci sono ancora focolai? Qual è lo stato di salute delle centinaia di aziende apistiche sparse a Catania, Palermo e Messina, dopo che la Comunità europea nel 2014 vietò ai siciliani di esportare arnie e api? Per rispondere a queste domande, l’Istituto Zooprofilattico della Sicilia, dove è attivo un servizio a sportello per gli apicoltori, ha organizzato un convegno, dal titolo Aethina tumida: stato dell’arte e prospettive future. L’appuntamento è


domani, 6 maggio
alle 10
nell’aula magna dell’Istituto Zooprofilattico
via Marinuzzi, 3
Palermo


Saranno presenti, tra gli altri, Franco Mutinelli, veterinario, rappresentante del Centro di referenza nazionale per l’apicoltura dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, Giovanni Formato, veterinario, dello Zooprofilattico Lazio e Toscana, Antonino Virga, dirigente dell’assessorato regionale alla Salute, Salvatore Seminara commissario straordinario e Santo Caracappa, direttore sanitario dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia. Modererà l’incontro Stefano Reale, dirigente biologo dello Zooprofilattico di Palermo e organizzatore del convegno.




Palermo, 5 maggio 2016

Ufficio stampa: Giuseppina Varsalona (338.8385836)  

domenica 1 maggio 2016

ISTITUTO ZOOPROFILATTICO, il ministro Lorenzin: "Il Centro di recupero tartarughe diventa di referenza nazionale".


Istituito dal ministero della Salute, Lorenzin: “Importante riconoscimento per la tutela delle specie protette”
Recupero delle tartarughe marine, il Centro regionale diventa di referenza nazionale
Per l’occasione, lunedì verranno liberate in mare una Caretta caretta e una Chelonia mydas
L’appuntamento è a Palermo, alle 15, nella caletta di Sant’Erasmo, al Foro Italico
Saranno presenti il ministro e il presidente della commissione della commissione Ambiente al Senato, Marinello


Palermo, 30 aprile 2016

Raggiunge un importante traguardo l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia. Il Centro regionale di monitoraggio e recupero delle tartarughe marine diventa Centro di referenza nazionale. Con decreto pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, il Centro è stato istituito dal ministero della Salute. A battezzare la nuova struttura, in occasione della sua visita a Palermo, sarà il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, che lunedì, nel primo pomeriggio, arriverà nell’ente di piazza Turba. Un passaggio significativo di competenze che l’Istituto vorrà sottolineare liberando in mare due tartarughe (delle specie Caretta caretta e Chelonia mydas), dotate di un localizzatore satellitare. Un sofisticatissimo meccanismo tecnologico prodotto in America, utilizzato per la prima volta in Sicilia, con cui gli studiosi saranno in grado di scoprire i segreti di questi meravigliosi esemplari marini.   
Lilo & Stitch, dai nomi dei personaggi di Walt Disney, potranno tornare nel loro habitat naturale e verranno liberate in mare

 lunedì, 2 maggio
alle 15
a Palermo, nella caletta di Sant’Erasmo, al Foro Italico
presso la “Casa lavoro e preghiera di padre Messina”



Alla liberazione saranno presenti il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, il presidente della commissione Ambiente al Senato, Giuseppe Marinello, l’assessore regionale all’Agricoltura, Antonello Cracolici, il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, il rettore dell’Università di Palermo, Fabrizio Micari, il commissario straordinario dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia Salvatore Seminara, il direttore sanitario dell’Izs Santo Caracappa e il presidente dell’Autorità portuale di Palermo, Vincenzo Cannatella.



Fonte:

Ufficio stampa: Giuseppina Varsalona 

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La storia del blog nasce nel 1997 in America, quando lo statunitense Dave Winter sviluppò un software che permise la prima pubblicazione di contenuti sul web. Nello stesso anno fu coniata la parola weblog, quando un appassionato di caccia statunitense decise di parlare delle proprie passioni con una pagina personale su Internet. Il blog può essere quindi considerato come una sorta di diario personale virtuale nel quale parlare delle proprie passioni attraverso immagini, video e contenuti testuali. In Italia, il successo dei blog arrivò nei primi anni 2000 con l’apertura di diversi servizi dedicati: tra i più famosi vi sono Blogger, AlterVista, WordPress, ma anche il famosissimo MySpace e Windows Live Space. Con l’avvento dei social network, tra il 2009 e il 2010, moltissimi portali dedicati al blogging chiusero. Ad oggi rimangono ancora attivi gli storici AlterVista, Blogger, WordPress e MySpace: sono tuttora i più utilizzati per la creazione di un blog e gli strumenti offerti sono alla portata di tutti. Questo blog, invece, nasce nel 2007; è un blog indipendente che viene aggiornato senza alcuna periodicità dal suo autore, Francesco Toscano. Il blog si prefigge di dare una informazione chiara e puntuale sui taluni fatti occorsi in Sicilia e, in particolare, nel territorio dei comuni in essa presenti. Chiunque può partecipare e arricchire i contenuti pubblicati nel blog: è opportuno, pur tuttavia, che chi lo desideri inoltri i propri comunicati all'indirizzo di posta elettronica in uso al webmaster che, ad ogni buon fine, è evidenziata in fondo alla pagina, così da poter arricchire la rubrica "Le vostre lettere", nata proprio con questo intento. Consapevole che la crescita di un blog è direttamente proporzionale al numero di post scritti ogni giorno, che è in sintesi il compendio dell'attività di ricerca e studio posta in essere dal suo creatore attraverso la consultazione di testi e documenti non solo reperibili in rete, ma prevalentemente presso le più vicine biblioteche di residenza, mi congedo da voi augurandovi una buona giornata. Cordialmente vostro, Francesco Toscano.