Palermo, 11 marzo 2025.
I post da me pubblicati nel corso di tutti questi anni offrono diverse prospettive sull'infanzia a Palermo, spesso filtrate attraverso le mie esperienze personali e le trame dei miei romanzi.
Esperienze infantili a Brancaccio:
- In "Brancaccino! Ù sai a cu ammazzaru steinnata? : Che cosa scrivo adesso?", in particolare, ricordo la mia infanzia nel quartiere Brancaccio di Palermo, menzionando la scuola elementare da me frequentata, la quale era posta a breve distanza da Viale dei Picciotti.
- Da bambino, ero solito recarmi con i miei genitori a casa dei miei nonni materni, in via Sperone.
- Descrivo, in particolare, nel quinto capitolo del saggio, le gesta di un bambino soprannominato "Pacchionello – Diecimila" che all'inizio degli anni '80 osservava gli altri bambini giocare in via Antonio Pigafetta a Brancaccio. Questo bambino, figlio di un boss mafioso, ostentava ricchezza in un contesto di povertà, una realtà che io, da bambino, non comprendevo appieno.
- Rifletto, poi, su come, durante la mia infanzia a Brancaccio, le problematiche come la mafia, la droga e lo spaccio fossero tabù, argomenti di cui la gente non parlava finché non li toccavano direttamente. Si preferiva parlare di argomenti più leggeri come le partite del Palermo calcio.
- Menziono, inoltre, come apprendevo degli omicidi di stampo mafioso che avvenivano a Palermo solo quando tornavo a casa per i pasti in famiglia.
L'impatto della criminalità sull'infanzia:
- Negli anni '80, Palermo fu segnata da un'epidemia di morti per droga, che colpì molti giovani miei coetanei. L'eroina era diffusa tra i ragazzi come modo per distaccarsi dalla realtà. Palermo divenne uno dei centri di produzione di eroina più importanti al mondo, arricchendo la mafia.
- Questa situazione trasformò Palermo, rendendola diversa dalla città del passato. Il traffico di eroina portò a un clima difficile, descritto come un vero e proprio inferno.
- In "Malacarne", di poi, offro un'ulteriore prospettiva su Brancaccio, descrivendolo come un luogo segnato dalla lotta tra il bene e il male. Il protagonista del romanzo, Turiddu Magrì, cresce nel quartiere della Kalsa, un quartiere da me descritto come "difficile", abitato sia da gente onesta che da delinquenti, il quale lotta contro una predisposizione al male ereditata da suo padre.
Infanzia e abusi:
- Nel romanzo "L'infanzia violata", ancora, affronto il tema delicato dell'abuso sui minori, con una trama incentrata su due sorelle, Marianna e Francesca, che presumibilmente hanno subito violenza sessuale. Sebbene la vicenda sia ambientata a cavallo tra le province di Agrigento e Palermo, una delle sorelle viene ricoverata d'urgenza presso l'ospedale dei bambini di Palermo, giacché vittima di encopresi, che sarà uno dei motivi in seguito al quale emergerà l'abuso sessuale da lei patito.
- Il romanzo esplora le difficoltà di far emergere i ricordi traumatici nelle vittime di abusi e l'importanza di un approccio sensibile e professionale. Francesca si chiude nel silenzio, mentre Marianna manifesta il suo trauma attraverso incubi.
- Nonostante la crudezza del tema, il romanzo offre una nota di speranza, mostrando come le bambine, allontanate dalla famiglia d'origine e affidate a famiglie amorevoli, riescano a superare il trauma.