Sicilia bedda e amata,cantata e disprizzata...

  • A proposito degli alieni....

    Il saggio dal titolo "A proposito degli alieni....", di Francesco Toscano e Enrico Messina

    Sinossi: Fin dalla preistoria ci sono tracce evidenti del passaggio e dell’incontro tra esseri extraterrestri ed esseri umani. Da quando l’uomo è sulla Terra, per tutto il suo percorso evolutivo, passando dalle prime grandi civiltà, all’era moderna, sino ai giorni nostri, è stato sempre accompagnato da una presenza aliena. Lo dicono i fatti: nei reperti archeologici, nelle incisioni sulle rocce (sin qui rinvenute), nelle sculture, nei dipinti, in ciò che rimane degli antichi testi, sino ad arrivare alle prime foto e filmati oltre alle innumerevoli prove che oggi con le moderne tecnologie si raccolgono. Gli alieni ci sono sempre stati, forse già prima della comparsa del genere umano, e forse sono loro che ci hanno creato.

  • Gli antichi astronauti: dèi per il mondo antico, alieni per quello moderno.

    Il saggio dal titolo "Gli antichi astronauti: dèi per il mondo antico, alieni per quello moderno.", di Francesco Toscano

    Sinossi: Milioni di persone in tutto il mondo credono che in passato siamo stati visitati da esseri extraterrestri. E se fosse vero? Questo libro nasce proprio per questo motivo, cercare di dare una risposta, qualora ve ne fosse ancora bisogno, al quesito anzidetto. L`archeologia spaziale, o archeologia misteriosa, è definibile come la ricerca delle tracce, sotto forma di particolari reperti archeologici o delle testimonianze tramandate nel corso dei millenni, di presunti sbarchi sulla Terra di visitatori extraterrestri avvenuti all’alba della nostra civiltà.

  • Condannato senza possibilità d'appello

    Il romanzo breve dal titolo "Condannato senza possibilità d'appello.", di Francesco Toscano

    Sinossi: Le concezioni primitive intorno all`anima sono concordi nel considerare questa come indipendente nella sua esistenza dal corpo. Dopo la morte, sia che l`anima seguiti a esistere per sé senza alcun corpo o sia che entri di nuovo in un altro corpo di uomo o d`animale o di pianta e perfino di una sostanza inorganica, seguirà sempre il volere di Dio; cioè il volere dell’Eterno di consentire alle anime, da lui generate e create, di trascendere la vita materiale e innalzarsi ad un piano più alto dell’esistenza, imparando, pian piano, a comprendere il divino e tutto ciò che è ad esso riconducibile.

  • L'infanzia violata, di Francesco Toscano

    Il romanzo giallo dal titolo "L'infanzia violata", di Francesco Toscano

    Sinossi: Dovrebbero andare a scuola, giocare, fantasticare, cantare, essere allegri e vivere un'infanzia felice. Invece, almeno 300 milioni di bambini nel mondo sono costretti a lavorare e spesso a prostituirsi, a subire violenze a fare la guerra. E tutto ciò in aperta violazione delle leggi, dei regolamenti, delle convenzioni internazionali sui diritti dell'infanzia. La turpe problematica non è lontana dalla vostra quotidianità: è vicina al luogo in cui vivete, lavorate, crescete i vostri bambini. Ad ogni angolo dei quartieri delle città, dei paesi d'Italia, è possibile trovare un'infanzia rubata, un'infanzia violata.

  • I ru viddrani, di Francesco Toscano

    Il romanzo giallo dal titolo "I ru viddrani", di Francesco Toscano

    Sinossi: Non è semplice per un vecchietto agrigentino rientrare in possesso del suo piccolo tesoro, che consta di svariati grammi di oro e di argento, che la sua badante rumena gli ha rubato prima di fuggire con il suo amante; egli pensa, allora, di rivolgersi a due anziani suoi compaesani che sa essere in buoni rapporti con il capo mafia del paesino rurale ove vive, per poter rientrare in possesso del maltolto. A seguito della mediazione dei "ru viddrani", Don Ciccio, "u pastranu", capo mafia della consorteria mafiosa di Punta Calura, che ha preso a cuore la vicenda umana di Domenico Sinatra, incarica i suoi sodali di mettersi sulle tracce della ladruncola e di far in modo che ella restituisca la refurtiva all`anziano uomo. Qualcosa, però, va storto e fra le parti in causa si acuisce un'acredine che amplifica l'entità del furto commesso, tanto che nel giro di pochi anni si arriva all`assassinio di Ingrid Doroteea Romanescu, la badante rumena resasi autrice del furto in questione.

  • I ru viddrani, di Francesco Toscano

    Il fantasy dal titolo "E un giorno mi svegliai", di Francesco Toscano

    Sinossi: "E un giorno mi svegliai" è un fantasy. Il personaggio principale del libro, Salvatore Cuzzuperi, è un impiegato residente nella provincia di Palermo che rimane vittima di un'esperienza di abduction. Il Cuzzuperi vivrà l'esperienza paranormale del suo rapimento da parte degli alieni lontano anni luce dal pianeta Terra e si troverà coinvolto nell'aspra e millenaria lotta tra gli Anunnaki, i Malachim loro sudditi, e i Rettiliani, degli alieni aventi la forma fisica di una lucertola evoluta. I Rettiliani, scoprirà il Cuzzuperi, cercano di impossessarsi degli esseri umani perché dotati di Anima, questa forma di energia ancestrale e divina, riconducibile al Dio Creatore dell'Universo, in grado di ridare la vita ad alcune specie aliene dotate di un Dna simile a quello dell'uomo, fra cui gli stessi Rettiliani e gli Anunnaki. Il Cuzzuperi perderà pian piano la sua umanità divenendo un Igigi ammesso a cibarsi delle conoscenze degli "antichi dèi", ed infine, accolto come un nuovo membro della "fratellanza cosmica".

  • I ru viddrani, di Francesco Toscano

    Il romanzo giallo dal titolo "I ru viddrani", di Francesco Toscano

    Sinossi: Non è semplice per un vecchietto agrigentino rientrare in possesso del suo piccolo tesoro, che consta di svariati grammi di oro e di argento, che la sua badante rumena gli ha rubato prima di fuggire con il suo amante; egli pensa, allora, di rivolgersi a due anziani suoi compaesani che sa essere in buoni rapporti con il capo mafia del paesino rurale ove vive, per poter rientrare in possesso del maltolto. A seguito della mediazione dei “ru viddrani”, Don Ciccio, “ù pastranu”, capo mafia della consorteria mafiosa di Punta Calura, che ha preso a cuore la vicenda umana di Domenico Sinatra, incarica i suoi sodali di mettersi sulle tracce della ladruncola e di far in modo che ella restituisca la refurtiva all`anziano uomo. Qualcosa, però, va storto e fra le parti in causa si acuisce un’acredine che amplifica l’entità del furto commesso, tanto che nel giro di pochi anni si arriva all`assassinio di Ingrid Doroteea ROMANESCU, la badante rumena resasi autrice del furto in questione.

  • Naufraghi nello spazio profondo, di Francesco Toscano

    Il romanzo di fantascienza dal titolo "Naufraghi nello spazio profondo ", di Francesco Toscano

    Sinossi: In un futuro distopico l’umanità, all’apice della sua evoluzione e prossima all’estinzione, sarà costretta, inevitabilmente, a lasciare la Terra, la nostra culla cosmica, alla ricerca di un pianeta alieno in cui poter vivere, sfruttando le conoscenze del suo tempo. Inizia così l’avventura del giovane Joseph MIGLIORINI, di professione ingegnere, e di altri giovani terrestri, un medico, un geologo, un ingegnere edile, che, da lì a poco, a bordo di una navetta spaziale allestita dal loro Governo, sarebbero stati costretti a raggiungere il pianeta Marte, il “nostro vicino cosmico”, al fine di atterrare nei pressi del suo polo nord ove, anni prima, dei robot costruttori avevano realizzato una stazione spaziale permanente, denominata “New Millenium”; tutto questo affinché parte dell’umanità sopravvissuta agli eventi nefasti e apocalittici potesse prosperare su quella landa desolata, tanto ostile alla vita in genere, giacché ritenuta unico habitat possibile e fruibile ai pochi sopravvissuti e alla loro discendenza.

  • Malacarne, di Francesco Toscano

    Libro/E-book: Malacarne, di Francesco Toscano

    Sinossi: Nella primavera dell'anno 2021 a Palermo, quando la pandemia dovuta al diffondersi del virus denominato Covid-19 sembrerebbe essere stata sconfitta dalla scienza, malgrado i milioni di morti causati in tutto il mondo, un giovane, cresciuto ai margini della società, intraneo alla famiglia mafiosa di Palermo - Borgo Vecchio, decide, malgrado il suo solenne giuramento di fedeltà a Cosa Nostra, di vuotare il sacco e di pentirsi dei crimini commessi, così da consentire alla magistratura inquirente di assicurare alla giustizia oltre sessanta tra capi e gregari dei mandamenti mafiosi di Brancaccio, Porta Nuova, Santa Maria Gesù. Mentre Francesco Salvatore Magrì, inteso Turiddu, decide di collaborare con la Giustizia, ormai stanco della sua miserevole vita, qualcun altro dall'altra parte della Sicilia, che da anni ha votato la sua vita alla Legalità e alla Giustizia, a costo di sacrificare sé stesso e gli affetti più cari, si organizza e profonde il massimo dell'impegno affinché lo Stato, a cui ha giurato fedeltà perenne, possa continuare a regnare sovrano e i cittadini possano vivere liberi dalle prevaricazioni mafiose. Così, in un turbinio di emozioni e di passioni si intrecciano le vite di numerosi criminali, dei veri e propri Malacarne, e quella dei Carabinieri del Reparto Operativo dei Comandi Provinciali di Palermo e Reggio di Calabria che, da tanti anni ormai, cercano di disarticolare le compagini mafiose operanti in quei territori. Una storia umana quella di Turiddu Magrì che ha dell'incredibile: prima rapinatore, poi barbone e mendicante, e infine, dopo essere stato "punciutu" e affiliato a Cosa Nostra palermitana, il grimaldello nelle mani della Procura della Repubblica di Palermo grazie al quale potere scardinare gran parte di quell'organizzazione criminale in cui il giovane aveva sin a quel momento vissuto e operato.

  • NAUFRAGHI NELLO SPAZIO PROFONDO : I 12 MARZIANI, GLI ULTIMI SUPERSTITI DELLA SPECIE UMANA , di Francesco Toscano

    Libro/E-book: NAUFRAGHI NELLO SPAZIO PROFONDO : I 12 MARZIANI, GLI ULTIMI SUPERSTITI DELLA SPECIE UMANA,di Francesco Toscano

    Sinossi: In un futuro distopico l’umanità, all’apice della sua evoluzione e prossima all’estinzione, sarà costretta, inevitabilmente, a lasciare la Terra, la nostra culla cosmica, alla ricerca di un pianeta alieno in cui poter vivere, sfruttando le conoscenze del suo tempo. Inizia così l’avventura del giovane Joseph MIGLIORINI, di professione ingegnere, e di altri giovani terrestri, un medico, un geologo, un ingegnere edile, che, da lì a poco, a bordo di una navetta spaziale allestita dal loro Governo, sarebbero stati costretti a raggiungere il pianeta Marte, il “nostro vicino cosmico”, al fine di atterrare nei pressi del suo polo nord ove, anni prima, dei robot costruttori avevano realizzato una stazione spaziale permanente, denominata “New Millenium”; tutto questo affinché parte dell’umanità sopravvissuta agli eventi nefasti e apocalittici potesse prosperare su quella landa desolata, tanto ostile alla vita in genere, giacché ritenuta unico habitat possibile e fruibile ai pochi sopravvissuti e alla loro discendenza. Nel giro di pochi anni, pur tuttavia, a differenza di quanto auspicatosi dagli scienziati che avevano ideato e progettato la missione Marte, l’ingegnere MIGLIORINI e la sua progenie sarebbero rimasti coinvolti in un’aspra e decennale guerra combattuta da alcuni coloni di stanza sul pianeta Marte e da altri di stanza sulla superficie polverosa della nostra Luna, per l’approvvigionamento delle ultime materie prime sino ad allora rimaste, oltre che per l’accaparramento del combustibile, costituito da materia esotica e non più fossile, di cui si alimentavano i motori per viaggi a velocità superluminale delle loro superbe astronavi; ciò al fine di ridurre le distanze siderali dello spazio profondo e al fine di generare la contrazione dello spazio-tempo per la formazione di wormhole, ovvero dei cunicoli gravitazionali, che avrebbero consentito loro di percorrere le enormi distanze interstellari in un batter di ciglia...






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Visualizzazione post con etichetta Corso di Archeologia Fenicio-Punica. Mostra tutti i post
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mercoledì 15 aprile 2015

L’Associazione SiciliAntica organizza una visita guidata all’isola di Mozia.

L'isola di Mozia.

15 aprile 2015

Nell’ambito del Corso di Archeologia Fenicio-Punica l’Associazione SiciliAntica organizza per Domenica 19 aprile 2015 una visita guidata all’isola di Mozia e al Museo Archeologico Baglio Anselmi di Marsala. Dopo l’arrivo all’imbarcadero, è previsto il traghettamento e l’approdo nell’isoletta di Mozia. Si inizia con la visita agli scavi, che permette di scoprire i resti della città fenicia, lungo il percorso si incontrano ancora resti delle torri, in particolare la torre orientale con la scalinata di accesso e la Porta Nord: delle due che consentivano l’accesso alla città era la principale ed è la meglio conservata. Alle spalle della porta si può ancora notare parte del lastricato della strada principale della cittadina, con i segni delle ruote lasciate dai carri. Verso il mare invece si delinea la strada lastricata che congiunge Mozia alla terraferma e che si trova appena sotto il pelo dell’acqua. Visita guidata della Necropoli: una serie di pietre tombali e di urne caratterizzano la necropoli arcaica ad incinerazione, del Tophet, un santuario a cielo aperto ove venivano deposti i vasi contenenti i resti dei sacrifici umani, del Cothon,un piccolo bacino artificiale di forma rettangolare collegato al mare aperto da un canale e alla Casa dei Mosaici, chiamata così per la presenza di due bei mosaici in ciottoli bianchi e neri, raffiguranti un grifo alato che insegue una cerva ed un leone che assale un toro. Infine visita al Museo dove sono esposti oggetti rinvenuti sull’isola stessa, a Lilibeo (Marsala) e nella necropoli di Birgi, sul litorale di fronte a Mozia. La collezione di sculture comprende statuette di divinità madri, testine di terra cotta d’influenza greca ed il superbo Efebo dl Mozia, figura nobile dal portamento fiero e dalla lunga veste a piegoline di sicuro influsso greco. Situata alle spalle del museo si trova la Casa delle Anfore che deve il suo nome al rinvenimento di un considerevole numero di anfore.


Nel pomeriggio visita guidata al Museo Archeologico Baglio Anselmi, adibito a Museo nel 1986 (prima era uno stabilimento vinicolo, destinato alla produzione del Marsala), che ospita il relitto della Nave punica. L’antica imbarcazione, scoperta da Honor Frost nel 1969 nel tratto di mare al largo dell’Isola Grande, presso l’imboccatura nord dello Stagnone di Marsala, rappresenta un’importante testimonianza della prima guerra punica, combattuta dai Romani contro i Cartaginesi per la conquista della Sicilia nella battaglia delle Egadi (241 a.C.). Del relitto sono stati recuperati e ricostruiti il dritto di poppa e la fiancata di babordo, con parte della chiglia, dei madieri e delle ordinate che ne costituivano la struttura interna. Fanno parte della dotazione di bordo vasellame da mensa, un pugnale, cordami e persino resti di Cannabis. Il relitto di Marsala è una inequivocabile testimonianza del metodo di prefabbricazione delle navi fenicie e puniche, già noto dalle fonti storiche (Polibio). I corsi di fasciame e le parti strutturali venivano costruite in serie e contrassegnate con segni o lettere dell'alfabeto fenicio, per essere poi assemblate velocemente e consentire il varo di un’intera flotta in pochi giorni. Il museo ospita anche una ricca collezione di anfore da trasporto, ceppi di ancora, e al carico dei relitti arabo-normanni rinvenuti al largo del Lido Signorino. Dopo la partenza da Marsala è prevista una sosta a Dattilo per una degustazione etno dolciaria. Per informazioni Tel. 346.8241076 – 091.8112571 Email: terminiimerese@siciliantica.it.

Fonte:
SiciliAntica

venerdì 27 marzo 2015

Si parla di ceramica e artigianato fenicio al Corso organizzato da SiciliAntica.


Statuetta di terracotta fenicia.
27 marzo 2015.

Nuova lezione al Corso di Archeologia Fenicio-Punica organizzato dall’Associazione SiciliAntica in collaborazione con il Parco Archeologico di Himera e il Museo Archeologico “A. Salinas” di Palermo. Sabato 28 marzo alle ore 16,30, dopo la presentazione di Alfonso Lo Cascio, della Presidenza Regionale SiciliAntica, si terrà la quarta lezione dal titolo “I Fenici: ceramica e artigianato”. Relatrici saranno Gabriella Sciortino, Archeologa dell’Università Pompeu Fabra di Barcellona e Alice Bifarella, Archeologa, dell’Ecole pratique des hautes études di Parigi. Il Corso prevede dieci lezioni che affrontano i diversi aspetti della presenza dei Fenici in Sicilia: dalla ceramica all’artigianato, dalla lingua alla scrittura e ancora le navi costruite e i porti realizzati fino alla monetazione punica. Inoltre previste visite guidate ai più famosi centri fenici della Sicilia: Mozia, Palermo e Solunto. Le lezioni si terranno presso l’auditorium del Liceo scientifico “N. Palmeri” a Termini Imerese. Alla fine del Corso verrà rilasciato un attestato di partecipazione. Per informazioni: SiciliAntica, Via Ospedale Civico, 32 - Termini Imerese Tel. 091 8112571 - 346 8241076 E-mail: terminiimerese@siciliantica.it.
La ceramica costituisce il testimone per eccellenza degli studi archeologici, nonché un fondamentale strumento di datazione. A differenza di altri ambiti disciplinari, lo studio della ceramica fenicia, come espressione materiale di ampio respiro, è rimasto a lungo ai margini del grande interesse scientifico destato invece da altri aspetti riguardanti l’antica civiltà orientale. Le ricerche ceramologiche sistematiche in ambito fenicio-punico hanno avuto inizio in tempi relativamente recenti e sono state prevalentemente finalizzate all’organizzazione dei materiali in maniera cronologica e tipologica. Attualmente, a questo tipo di approccio più tradizionale, si accompagna l’interesse nei confronti della ceramica come indicatore di fenomeni storico-culturali, ideologici e rituali. Attraverso un excursus introduttivo di tipo storiografico e geografico, saranno evidenziate le principali caratteristiche della ceramica fenicia - dal punto di vista morfologico, decorativo e funzionale - in Oriente e in Occidente, dedicando particolare attenzione alle specificità della ceramica fenicia di Sicilia e ai principali centri di produzione attestati nell’isola. Si parlerà inoltre delle principali categorie artigianali fenicie e puniche.
Gabriella Sciortino è Dottore di Ricerca in Archeologia e Storia Antica, titolo conseguito presso l’Universitat Pompeu Fabra di Barcellona nel giugno 2014 con la tesi “Fenici e Greci in Sicilia durante l’età arcaica. Il significato dei materiali di tradizione fenicia all’interno di contesti sicelioti per lo studio delle interazioni culturali”, diretta dalla professoressa María Eugenia Aubet. Dopo aver conseguito la Laurea in Lettere Classiche (V.O.) presso l’Università degli Studi di Palermo, ha completato la sua formazione post-universitaria all’estero, prevalentemente in Spagna, frequentando il Master in Archeologia e Storia del Vicino Oriente Antico (Universitat Pompeu Fabra - 2005) e il Master in Museologia e Gestione del Patrimonio (Universitat de Barcelona – 2007). Nel 2007 è stata vincitrice una borsa di studio dell’AGAUR (Generalitat di Catalunya) come “academic visitor” presso la School of Archaeology dell’Università di Oxford. Ha preso parte a numerose campagne di scavo, all’interno di progetti di ricerca internazionale, come presso la necropoli fenicia di Tiro Al - Bass (Libano), l’habitat del sito fenicio di Cerro del Villar (Málaga – Spagna), il sito indigeno dalle ascendenze fenicie di Castro Marim (Faro – Portogallo), il sito greco-romano di Ampurias (l’Escala – Spagna) e quello indigeno di Castells (Palamós – Spagna).
Alice Bifarella è dottoranda presso l’ Ecole Pratique des Hautes Etudes di Parigi: particolarmente interessata al tema dell’archeologia funeraria, si occupa di archeomalacologia e la sua ricerca è incentrata sulla presenza delle conchiglie nei corredi delle necropoli fenicio-puniche e greche di Sicilia. Ha ottenuto la laurea magistrale in lettere classiche all’Università degli studi di Bologna discutendo una tesi in archeologia fenicio-punica sulle “Forme vascolari miniaturistiche del tofet di Sant’Antioco”.  Ha poi proseguito i suoi studi in Francia, all’ Ecole Pratique des Hautes Etudes di Parigi, conseguendo nel 2009 il diploma di master di II livello in Histoire des Arts et Archéologie: la sua tesi “Les coquillages dans les necropoles pheniciennes et puniques de la Sicile et de la Sardaigne” ha vinto il  Premio di Studio "Antonella Spanò Giammellaro" anno 2010 conferito dal Centro Internazionale di Studi Fenici, Punici e Romani di Marsala. Ha partecipato a numerose campagne di scavo in Italia e all’estero (Sicilia, Sardegna, Spagna, Tunisia ed Egitto) e da diversi anni lavora nell’ambito della didattica museale.

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Fonte:
SiciliAntica
Sede di Termini Imerese (Pa)

venerdì 20 marzo 2015

Termini Imerese, si parla del centro fenicio di Mozia al Corso organizzato da SiciliAntica.


20 marzo 2015. Nuova lezione al Corso di Archeologia Fenicio-Punica organizzato dall’Associazione SiciliAntica in collaborazione con il Parco Archeologico di Himera e il Museo Archeologico “A. Salinas” di Palermo. 
Sabato 21 marzo alle ore 16,30, dopo la presentazione di Alfonso Lo Cascio, della Presidenza Regionale SiciliAntica, si terrà la terza lezione dal titolo “I centri fenici della Sicilia: Mozia”. Relatore sarà Vincenzo Tusa, Archeologo dell’Università di Cagliari. Il Corso prevede dieci lezioni che affrontano i diversi aspetti della presenza dei Fenici in Sicilia: dalla ceramica all’artigianato, dalla lingua alla scrittura e ancora le navi costruite e i porti realizzati fino alla monetazione punica. Inoltre previste visite guidate ai più famosi centri fenici della Sicilia: Mozia, Palermo e Solunto. Le lezioni si terranno presso l’auditorium del Liceo scientifico “N. Palmeri” a Termini Imerese. Alla fine del Corso verrà rilasciato un attestato di partecipazione. Per informazioni: SiciliAntica, Via Ospedale Civico, 32 - Termini Imerese Tel. 091 8112571 - 346 8241076 E-mail: terminiimerese@siciliantica.it.
L’isola di Mozia, odierna S. Pantaleo, rappresentò il primo e il principale caposaldo della presenza fenicia e punica in Sicilia. L’isola godeva di una posizione estremamente favorevole: posta a cavallo di quattro direzioni commerciali (a nord col Tirreno, a sud con l’Africa, a est con l’Egeo e il Vicino Oriente, ad ovest con la Penisola Iberica), a breve distanza dal Nord Africa, la sua collocazione si inseriva coerentemente nel quadro delle tipologie insediamentali proprie delle città e delle fondazioni fenicie, che solitamente privilegiavano i promontori con diverse possibilità di approdo e le isole poste a breve distanza dalla costa. Queste caratteristiche, unite a un’ampia disponibilità di risorse (l’acqua dolce, il pesce, il sale) e alla naturale protezione offerta dallo Stagnone, esercitarono una micidiale attrazione sui naviganti fin dall’Età del Bronzo, epoca a cui risalgono le più antiche testimonianze della frequentazione umana a Mozia.
Vincenzo Ananda Tusa, Dottorando di Ricerca presso l’Università degli Studi di Sassari. Alla Facoltà di Scienze Umanistiche dell’Università di Roma “La Sapienza”, ha conseguito la Laurea Triennale in Scienze Archeologiche e la Laurea Magistrale in Archeologia. Nel 2012 vince il Concorso Pubblico per l’ammissione alla Scuola di Dottorato in Storia, Letterature e Culture del Mediterraneo dell’Università degli Studi di Sassari, con un progetto di ricerca avente come obiettivo la pubblicazione integrale della Necropoli di Mozia. Ha partecipato a numerosi scavi archeologici in Sicilia e nel Vicino Oriente, come Tell Mardikh/Ebla, in Siria, con la direzione del Prof. Paolo Matthiae; Tell es-Sultan/Gerico, Palestina, con la direzione del Prof. Lorenzo Nigro; Mozia, come membro della Missione Archeologica dell’Università di Roma “La Sapienza”, diretta dal Prof. L. Nigro, dal 2004 al 2011. Dal 2013 fa parte della Missione Archeologica a Monte Sirai e Sulky dell’Università degli Studi di Sassari, diretta dal Prof. Michele Guirguis. L’attività di archeologo si rivolge anche alla subacquea: ha partecipato a numerose campagne di scavo tra cui Scauri e Cala Tramontana, a Pantelleria, e Lipari, Sotto Monastero. Nel 2012 è stato vincitore del Premio di Studio “Giuseppe Nenci”, con la Tesi di Laurea Magistrale dal titolo “La Necropoli arcaica di Mozia”, conferito dalla Scuola Normale Superiore di Pisa il 20-02-2012.


giovedì 5 marzo 2015

SICILIANTICA. Inizia il Corso di Archeologia Fenicio-Punica a Termini Imerese.

05 marzo 2015.

Frammento di anfora punica con segno di Tanit

Termini Imerese, inizia il Corso di Archeologia Fenicio-Punica

Inizia sabato 7 marzo 2015 alle ore 16,30 il Corso di Archeologia Fenicio-Punica organizzato dall’Associazione SiciliAntica in collaborazione con il Parco Archeologico di Himera e con il Museo Archeologico “A. Salinas” di Palermo. Dopo la presentazione di Anna Rita Zappulla, Dirigente scolastico del Liceo “N. Palmeri”, di Francesca Spatafora, Direttrice del Museo Archeologico “A. Salinas” di Palermo, di Agata Villa, Direttrice del Parco Archeologico di Himera e di Alfonso Lo Cascio, della Presidenza Regionale di SiciliAntica, si terrà la prima lezione dal titolo: “I Fenici tra Oriente e Occidente”. La relazione sarà tenuta da Gioacchino Falsone, Docente di Archeologia Fenicio-Punica presso l’Università di Palermo. Gli incontri si terranno presso l’auditorium del Liceo scientifico “N. Palmeri” a Termini Imerese.
Il Corso prevede dieci lezioni che affrontano i diversi aspetti della presenza dei Fenici in Sicilia: dalla ceramica all’artigianato, dalla lingua alla scrittura e ancora le navi costruite e i porti realizzati fino alla monetazione punica. Inoltre previste visite guidate ai più famosi centri fenici della Sicilia: Mozia, Palermo e Solunto. Alla fine del Corso verrà rilasciato un attestato di partecipazione Per informazioni: SiciliAntica, Via Ospedale Civico, 32 - Termini Imerese Tel. 091 8112571 - 346 8241076 E-mail: terminiimerese@siciliantica.it.
“Il Corso di Archeologia Fenicio-Punica – afferma Alfonso Lo Cascio, della Presidenza Regionale di SiciliAntica – è la terza  tappa del percorso di studio archeologico promosso dall’Associazione. Dopo il Corso dedicato alla Preistoria di due anni fa e quello sulla Protostoria dello scorso anno, il seminario attuale racconta la presenza dei Fenici in Sicilia iniziata prima dell’VIII secolo a.C., con la creazione di alcune colonie nella zona occidentale dell’isola, e finita nel 241 a.C., con la vittoria dei Romani nella battaglia delle Egadi, che pose fine alla prima Guerra Punica e stabilì il definitivo abbandono dell’isola da parte dei Fenici. Per lunghi anni questo mondo è stato trascurato e ne sono stati sottovalutati gli effetti e i significati più profondi. Ma decenni di studi e campagne di scavo in diverse località dell’area mediterranea hanno contribuito a correggere l’idea che nel mondo antico i valori più alti e rappresentativi sono stati toccati soltanto dalla civiltà greco-latina, ma anzi, contributi e apporti innovativi a queste culture sono stati forniti dal mondo orientale, e in maniera non irrilevante dagli stessi Fenici”.

Fonte: SiciliAntica Imerese

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La storia del blog nasce nel 1997 in America, quando lo statunitense Dave Winter sviluppò un software che permise la prima pubblicazione di contenuti sul web. Nello stesso anno fu coniata la parola weblog, quando un appassionato di caccia statunitense decise di parlare delle proprie passioni con una pagina personale su Internet. Il blog può essere quindi considerato come una sorta di diario personale virtuale nel quale parlare delle proprie passioni attraverso immagini, video e contenuti testuali. In Italia, il successo dei blog arrivò nei primi anni 2000 con l’apertura di diversi servizi dedicati: tra i più famosi vi sono Blogger, AlterVista, WordPress, ma anche il famosissimo MySpace e Windows Live Space. Con l’avvento dei social network, tra il 2009 e il 2010, moltissimi portali dedicati al blogging chiusero. Ad oggi rimangono ancora attivi gli storici AlterVista, Blogger, WordPress e MySpace: sono tuttora i più utilizzati per la creazione di un blog e gli strumenti offerti sono alla portata di tutti. Questo blog, invece, nasce nel 2007; è un blog indipendente che viene aggiornato senza alcuna periodicità dal suo autore, Francesco Toscano. Il blog si prefigge di dare una informazione chiara e puntuale sui taluni fatti occorsi in Sicilia e, in particolare, nel territorio dei comuni in essa presenti. Chiunque può partecipare e arricchire i contenuti pubblicati nel blog: è opportuno, pur tuttavia, che chi lo desideri inoltri i propri comunicati all'indirizzo di posta elettronica in uso al webmaster che, ad ogni buon fine, è evidenziata in fondo alla pagina, così da poter arricchire la rubrica "Le vostre lettere", nata proprio con questo intento. Consapevole che la crescita di un blog è direttamente proporzionale al numero di post scritti ogni giorno, che è in sintesi il compendio dell'attività di ricerca e studio posta in essere dal suo creatore attraverso la consultazione di testi e documenti non solo reperibili in rete, ma prevalentemente presso le più vicine biblioteche di residenza, mi congedo da voi augurandovi una buona giornata. Cordialmente vostro, Francesco Toscano.