Palermo, lì 4 febbraio 2025.
Il saggio "Brancaccino! Ù sai a cu ammazzaru steinnata?"; "Che cosa scrivo adesso?" di Francesco Toscano è un'opera autobiografica ambientata nel quartiere Brancaccio di Palermo, che esplora le esperienze di vita dell'autore dalla sua infanzia fino all'età adulta. Il saggio è diviso in capitoli, ognuno dei quali offre una prospettiva unica sulla vita nel quartiere e sulle riflessioni personali dell'autore. Ecco una recensione dettagliata di alcuni capitoli censiti nel blog "Sicilia, la terra del Sole.":
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Premessa: L'opera si apre con una premessa in cui l'autore si interroga sul cosa scrivere, esprimendo un senso di stress psico-fisico che ostacola la sua creatività. L'autore si chiede "Che cosa scrivo adesso?" e "Ù sai a cu ammazzaru steinnata?", dimostrando una certa difficoltà nel trovare un tema centrale da sviluppare. L'autore ammette di avere molta fantasia, ma in questo momento è bloccato da altri problemi.
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Capitolo Uno: È importante notare che l'autore è cresciuto a Brancaccio e utilizza il quartiere come sfondo per le vicende dei suoi personaggi. Il quartiere è descritto come un luogo segnato dalla violenza endemica, ma anche dalla speranza di riscatto.
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Capitolo Due: “I Bagni TRIESTE-VIRZÌ e DELIZIA-PETRUCCI”: In questo capitolo, l'autore descrive i ricordi della sua infanzia legati agli stabilimenti balneari di Palermo, precisamente i Bagni Trieste-Virzì e Delizia-Petrucci. L'autore ricorda che suo padre lo portava spesso in spiaggia, descrivendo il mare pulito e la presenza di molti pesci. L'autore menziona anche la scuola dell’infanzia che frequentava vicino all'albergo Villa D'Amato, e l'odore del paniere con la sua merenda. Inoltre, descrive la via Messina Marine come un'arteria importante di collegamento fra il centro storico di Palermo ed alcuni comuni della provincia.
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Capitolo Tre: “L’eroina”: In questo capitolo, Toscano affronta il tema della diffusione dell'eroina a Palermo negli anni '80, descrivendo come la droga abbia colpito i giovani del quartiere. L'autore ricorda un ragazzo di nome Aldo, che conosceva di vista, morto per overdose da eroina. Viene descritto come l’eroina fosse una droga molto diffusa tra i ragazzi di quegli anni che si iniettavano la sostanza per distaccarsi dalla realtà. L'autore riporta come Palermo fosse diventata uno dei centri di produzione di eroina più importanti al mondo, arricchendo la mafia e portando al "Sacco di Palermo".
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Capitolo Quattro: “Il bullo”: L'autore narra una storia di bullismo che ha visto coinvolti due bambini, F. e G. , negli anni '80. L'autore racconta che G. era un bullo che perseguitava F. e come un giorno il cugino di F., C., decise di vendicarlo. Questo capitolo evidenzia come le esperienze di strada abbiano plasmato i bambini di quell'epoca, sottolineando un netto contrasto con i bambini di oggi, che trascorrono molto tempo a giocare con i videogiochi. L'autore cita uno studio canadese che suggerisce che i videogiochi possono provocare una riduzione della massa cerebrale.
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Capitolo Cinque: “Pacchionello – Diecimila”: In questo capitolo, l'autore descrive un bambino di nome "Pacchionello – Diecimila", figlio di un boss mafioso. Il bambino era solito girare per il quartiere con una banconota da diecimila lire, ed era visto come un bambino viziato che ostentava la ricchezza della sua famiglia. Questo capitolo evidenzia come, in un contesto di povertà, alcuni bambini ostentassero ricchezza grazie alle attività criminali dei loro genitori. L'autore descrive il contesto sociale di Brancaccio negli anni '80, dove il tema della mafia era un tabù e la gente preferiva ignorare i problemi del quartiere.
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Capitolo Sette: “S.G., alias Totò”: L'autore ricorda il suo compagno di banco delle elementari, S.G., soprannominato "Totò", con cui è rimasto amico anche dopo la scuola. L'autore descrive le loro differenze di carattere e di attitudini, e ricorda la loro amicizia. "Totò" era molto bravo in matematica, mentre l'autore eccelleva in storia. L'autore ricorda come l'amico si fosse ammalato di cancro, morendo prematuramente, lasciando un vuoto nel suo cuore.
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Capitolo Otto: “La bambina del balcone difronte”: In questo capitolo, l'autore ricorda il suo primo amore platonico per una bambina che abitava nel palazzo di fronte al suo. L'autore non ha mai saputo il suo nome, ma ricorda i loro sguardi e sospiri da bambini e poi da adolescenti. L'autore descrive l'emozione nel vederla da adolescente mentre entrambi si recavano a scuola, e l'incontro casuale sull'autobus. L'autore racconta di non aver mai avuto il coraggio di parlarle, e di come questo amore sia rimasto solo un ricordo della sua infanzia.
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Capitolo Tredici: “La caccia”: In questo capitolo, l'autore descrive un episodio della sua infanzia legato alla caccia alle allodole sulla spiaggia, nel 1977. L'autore ricorda che suo padre lo portava sulla spiaggia dei bagni Virzì-Petrucci, per assistere alla caccia alle allodole. L'autore descrive l'odore dei gas di scarico dei fucili, la corsa dei cani da riporto e la sua abitudine di raccogliere le cartucce usate per giocare.
In generale, il saggio offre uno spaccato della vita nel quartiere Brancaccio di Palermo, attraverso gli occhi di un autore che ha vissuto in prima persona le difficoltà e le speranze di quel contesto sociale. I capitoli affrontano temi come la violenza, la droga, il bullismo, la mafia, ma anche l'amicizia, l'amore e i ricordi d'infanzia, offrendo uno sguardo sulla complessità della vita nel quartiere.