Sicilia bedda e amata,cantata e disprizzata...

  • A proposito degli alieni....

    Il saggio dal titolo "A proposito degli alieni....", di Francesco Toscano e Enrico Messina

    Sinossi: Fin dalla preistoria ci sono tracce evidenti del passaggio e dell’incontro tra esseri extraterrestri ed esseri umani. Da quando l’uomo è sulla Terra, per tutto il suo percorso evolutivo, passando dalle prime grandi civiltà, all’era moderna, sino ai giorni nostri, è stato sempre accompagnato da una presenza aliena. Lo dicono i fatti: nei reperti archeologici, nelle incisioni sulle rocce (sin qui rinvenute), nelle sculture, nei dipinti, in ciò che rimane degli antichi testi, sino ad arrivare alle prime foto e filmati oltre alle innumerevoli prove che oggi con le moderne tecnologie si raccolgono. Gli alieni ci sono sempre stati, forse già prima della comparsa del genere umano, e forse sono loro che ci hanno creato.

  • Gli antichi astronauti: dèi per il mondo antico, alieni per quello moderno.

    Il saggio dal titolo "Gli antichi astronauti: dèi per il mondo antico, alieni per quello moderno.", di Francesco Toscano

    Sinossi: Milioni di persone in tutto il mondo credono che in passato siamo stati visitati da esseri extraterrestri. E se fosse vero? Questo libro nasce proprio per questo motivo, cercare di dare una risposta, qualora ve ne fosse ancora bisogno, al quesito anzidetto. L`archeologia spaziale, o archeologia misteriosa, è definibile come la ricerca delle tracce, sotto forma di particolari reperti archeologici o delle testimonianze tramandate nel corso dei millenni, di presunti sbarchi sulla Terra di visitatori extraterrestri avvenuti all’alba della nostra civiltà.

  • Condannato senza possibilità d'appello

    Il romanzo breve dal titolo "Condannato senza possibilità d'appello.", di Francesco Toscano

    Sinossi: Le concezioni primitive intorno all`anima sono concordi nel considerare questa come indipendente nella sua esistenza dal corpo. Dopo la morte, sia che l`anima seguiti a esistere per sé senza alcun corpo o sia che entri di nuovo in un altro corpo di uomo o d`animale o di pianta e perfino di una sostanza inorganica, seguirà sempre il volere di Dio; cioè il volere dell’Eterno di consentire alle anime, da lui generate e create, di trascendere la vita materiale e innalzarsi ad un piano più alto dell’esistenza, imparando, pian piano, a comprendere il divino e tutto ciò che è ad esso riconducibile.

  • L'infanzia violata, di Francesco Toscano

    Il romanzo giallo dal titolo "L'infanzia violata", di Francesco Toscano

    Sinossi: Dovrebbero andare a scuola, giocare, fantasticare, cantare, essere allegri e vivere un'infanzia felice. Invece, almeno 300 milioni di bambini nel mondo sono costretti a lavorare e spesso a prostituirsi, a subire violenze a fare la guerra. E tutto ciò in aperta violazione delle leggi, dei regolamenti, delle convenzioni internazionali sui diritti dell'infanzia. La turpe problematica non è lontana dalla vostra quotidianità: è vicina al luogo in cui vivete, lavorate, crescete i vostri bambini. Ad ogni angolo dei quartieri delle città, dei paesi d'Italia, è possibile trovare un'infanzia rubata, un'infanzia violata.

  • I ru viddrani, di Francesco Toscano

    Il romanzo giallo dal titolo "I ru viddrani", di Francesco Toscano

    Sinossi: Non è semplice per un vecchietto agrigentino rientrare in possesso del suo piccolo tesoro, che consta di svariati grammi di oro e di argento, che la sua badante rumena gli ha rubato prima di fuggire con il suo amante; egli pensa, allora, di rivolgersi a due anziani suoi compaesani che sa essere in buoni rapporti con il capo mafia del paesino rurale ove vive, per poter rientrare in possesso del maltolto. A seguito della mediazione dei "ru viddrani", Don Ciccio, "u pastranu", capo mafia della consorteria mafiosa di Punta Calura, che ha preso a cuore la vicenda umana di Domenico Sinatra, incarica i suoi sodali di mettersi sulle tracce della ladruncola e di far in modo che ella restituisca la refurtiva all`anziano uomo. Qualcosa, però, va storto e fra le parti in causa si acuisce un'acredine che amplifica l'entità del furto commesso, tanto che nel giro di pochi anni si arriva all`assassinio di Ingrid Doroteea Romanescu, la badante rumena resasi autrice del furto in questione.

  • I ru viddrani, di Francesco Toscano

    Il fantasy dal titolo "E un giorno mi svegliai", di Francesco Toscano

    Sinossi: "E un giorno mi svegliai" è un fantasy. Il personaggio principale del libro, Salvatore Cuzzuperi, è un impiegato residente nella provincia di Palermo che rimane vittima di un'esperienza di abduction. Il Cuzzuperi vivrà l'esperienza paranormale del suo rapimento da parte degli alieni lontano anni luce dal pianeta Terra e si troverà coinvolto nell'aspra e millenaria lotta tra gli Anunnaki, i Malachim loro sudditi, e i Rettiliani, degli alieni aventi la forma fisica di una lucertola evoluta. I Rettiliani, scoprirà il Cuzzuperi, cercano di impossessarsi degli esseri umani perché dotati di Anima, questa forma di energia ancestrale e divina, riconducibile al Dio Creatore dell'Universo, in grado di ridare la vita ad alcune specie aliene dotate di un Dna simile a quello dell'uomo, fra cui gli stessi Rettiliani e gli Anunnaki. Il Cuzzuperi perderà pian piano la sua umanità divenendo un Igigi ammesso a cibarsi delle conoscenze degli "antichi dèi", ed infine, accolto come un nuovo membro della "fratellanza cosmica".

  • I ru viddrani, di Francesco Toscano

    Il romanzo giallo dal titolo "I ru viddrani", di Francesco Toscano

    Sinossi: Non è semplice per un vecchietto agrigentino rientrare in possesso del suo piccolo tesoro, che consta di svariati grammi di oro e di argento, che la sua badante rumena gli ha rubato prima di fuggire con il suo amante; egli pensa, allora, di rivolgersi a due anziani suoi compaesani che sa essere in buoni rapporti con il capo mafia del paesino rurale ove vive, per poter rientrare in possesso del maltolto. A seguito della mediazione dei “ru viddrani”, Don Ciccio, “ù pastranu”, capo mafia della consorteria mafiosa di Punta Calura, che ha preso a cuore la vicenda umana di Domenico Sinatra, incarica i suoi sodali di mettersi sulle tracce della ladruncola e di far in modo che ella restituisca la refurtiva all`anziano uomo. Qualcosa, però, va storto e fra le parti in causa si acuisce un’acredine che amplifica l’entità del furto commesso, tanto che nel giro di pochi anni si arriva all`assassinio di Ingrid Doroteea ROMANESCU, la badante rumena resasi autrice del furto in questione.

  • Naufraghi nello spazio profondo, di Francesco Toscano

    Il romanzo di fantascienza dal titolo "Naufraghi nello spazio profondo ", di Francesco Toscano

    Sinossi: In un futuro distopico l’umanità, all’apice della sua evoluzione e prossima all’estinzione, sarà costretta, inevitabilmente, a lasciare la Terra, la nostra culla cosmica, alla ricerca di un pianeta alieno in cui poter vivere, sfruttando le conoscenze del suo tempo. Inizia così l’avventura del giovane Joseph MIGLIORINI, di professione ingegnere, e di altri giovani terrestri, un medico, un geologo, un ingegnere edile, che, da lì a poco, a bordo di una navetta spaziale allestita dal loro Governo, sarebbero stati costretti a raggiungere il pianeta Marte, il “nostro vicino cosmico”, al fine di atterrare nei pressi del suo polo nord ove, anni prima, dei robot costruttori avevano realizzato una stazione spaziale permanente, denominata “New Millenium”; tutto questo affinché parte dell’umanità sopravvissuta agli eventi nefasti e apocalittici potesse prosperare su quella landa desolata, tanto ostile alla vita in genere, giacché ritenuta unico habitat possibile e fruibile ai pochi sopravvissuti e alla loro discendenza.

  • Malacarne, di Francesco Toscano

    Libro/E-book: Malacarne, di Francesco Toscano

    Sinossi: Nella primavera dell'anno 2021 a Palermo, quando la pandemia dovuta al diffondersi del virus denominato Covid-19 sembrerebbe essere stata sconfitta dalla scienza, malgrado i milioni di morti causati in tutto il mondo, un giovane, cresciuto ai margini della società, intraneo alla famiglia mafiosa di Palermo - Borgo Vecchio, decide, malgrado il suo solenne giuramento di fedeltà a Cosa Nostra, di vuotare il sacco e di pentirsi dei crimini commessi, così da consentire alla magistratura inquirente di assicurare alla giustizia oltre sessanta tra capi e gregari dei mandamenti mafiosi di Brancaccio, Porta Nuova, Santa Maria Gesù. Mentre Francesco Salvatore Magrì, inteso Turiddu, decide di collaborare con la Giustizia, ormai stanco della sua miserevole vita, qualcun altro dall'altra parte della Sicilia, che da anni ha votato la sua vita alla Legalità e alla Giustizia, a costo di sacrificare sé stesso e gli affetti più cari, si organizza e profonde il massimo dell'impegno affinché lo Stato, a cui ha giurato fedeltà perenne, possa continuare a regnare sovrano e i cittadini possano vivere liberi dalle prevaricazioni mafiose. Così, in un turbinio di emozioni e di passioni si intrecciano le vite di numerosi criminali, dei veri e propri Malacarne, e quella dei Carabinieri del Reparto Operativo dei Comandi Provinciali di Palermo e Reggio di Calabria che, da tanti anni ormai, cercano di disarticolare le compagini mafiose operanti in quei territori. Una storia umana quella di Turiddu Magrì che ha dell'incredibile: prima rapinatore, poi barbone e mendicante, e infine, dopo essere stato "punciutu" e affiliato a Cosa Nostra palermitana, il grimaldello nelle mani della Procura della Repubblica di Palermo grazie al quale potere scardinare gran parte di quell'organizzazione criminale in cui il giovane aveva sin a quel momento vissuto e operato.

  • NAUFRAGHI NELLO SPAZIO PROFONDO : I 12 MARZIANI, GLI ULTIMI SUPERSTITI DELLA SPECIE UMANA , di Francesco Toscano

    Libro/E-book: NAUFRAGHI NELLO SPAZIO PROFONDO : I 12 MARZIANI, GLI ULTIMI SUPERSTITI DELLA SPECIE UMANA,di Francesco Toscano

    Sinossi: In un futuro distopico l’umanità, all’apice della sua evoluzione e prossima all’estinzione, sarà costretta, inevitabilmente, a lasciare la Terra, la nostra culla cosmica, alla ricerca di un pianeta alieno in cui poter vivere, sfruttando le conoscenze del suo tempo. Inizia così l’avventura del giovane Joseph MIGLIORINI, di professione ingegnere, e di altri giovani terrestri, un medico, un geologo, un ingegnere edile, che, da lì a poco, a bordo di una navetta spaziale allestita dal loro Governo, sarebbero stati costretti a raggiungere il pianeta Marte, il “nostro vicino cosmico”, al fine di atterrare nei pressi del suo polo nord ove, anni prima, dei robot costruttori avevano realizzato una stazione spaziale permanente, denominata “New Millenium”; tutto questo affinché parte dell’umanità sopravvissuta agli eventi nefasti e apocalittici potesse prosperare su quella landa desolata, tanto ostile alla vita in genere, giacché ritenuta unico habitat possibile e fruibile ai pochi sopravvissuti e alla loro discendenza. Nel giro di pochi anni, pur tuttavia, a differenza di quanto auspicatosi dagli scienziati che avevano ideato e progettato la missione Marte, l’ingegnere MIGLIORINI e la sua progenie sarebbero rimasti coinvolti in un’aspra e decennale guerra combattuta da alcuni coloni di stanza sul pianeta Marte e da altri di stanza sulla superficie polverosa della nostra Luna, per l’approvvigionamento delle ultime materie prime sino ad allora rimaste, oltre che per l’accaparramento del combustibile, costituito da materia esotica e non più fossile, di cui si alimentavano i motori per viaggi a velocità superluminale delle loro superbe astronavi; ciò al fine di ridurre le distanze siderali dello spazio profondo e al fine di generare la contrazione dello spazio-tempo per la formazione di wormhole, ovvero dei cunicoli gravitazionali, che avrebbero consentito loro di percorrere le enormi distanze interstellari in un batter di ciglia...






ULTIME NEWS DAL BLOG Sicilia, la terra del sole.


Allo scoperta del Parco Archeologico di Segesta (TP).
I 10 borghi rurali più belli in Italia: scopri dove si trovano...
[Romanzo giallo] Fèvrier e gli orfanelli di Simonetta Ronco.
Cucina senza frontiere: viaggio gastronomico in versione senza glutine e senza lattosio.
ControcorrEndo: Storia di una rinascita, il libro sull’endometriosi di Vania Mento.
Dreams Hotel, il nuovo romanzo di Raffaella Dellea.
The Funeral Party, l'ultimo libro di Francesco Piazza per Pondera Verborum.



venerdì 30 settembre 2011

VIAGGIO NELLA SCICLI BAROCCA ALLA SCOPERTA DI HUGO PRATT.

 La chiesa di San Giovanni Evangelista, Scicli, provincia di Ragusa, Sicilia (Fonte: Dalla rete)
30 Settembre 2011.

A Scicli (RG)  fino al 16 Ottobre potrete visitare la mostra “Hugo Pratt. I luoghi dell’avventura”. Si tratta di una preziosa esposizione, curata dall’associazione culturale Linea d’Arte, dedicata alla saga di Corto Maltese, con gli acquerelli e le chine di Pratt, arricchita dalle immagini di D’Anna e dai testi di Steiner. Un percorso attraverso 14 itinerari che raccontano la “letteratura disegnata” dell’artista riminese. Sarete guidati in un circuito ad anello che, partendo dalla scenografica piazza Busacca, passerà da Palazzo Scimone e dal circolo culturale “Vitaliano Brancati”, dove sono esposti i testi e le fotografie: un cammino che stimolerà sinergicamente la vostra fantasia di viaggiatori. Potrete ammirare, così, 44 tavole originali di Pratt, tra disegni, strisce di fumetto e acquerelli. Apprezzerete quelli di “Una ballata del mare salato” (1989), con cui fa la prima apparizione il personaggio di Corto Maltese; poi “Le Etiopiche” (1978), “La cuchillada franelera” (1988) e l’acquerello e china “Avevo un appuntamento” (1994). Il viaggio prattiano viene così completato dal reportage di D’Anna. Il fotografo svizzero ha ripercorso i luoghi del nostro marinaio, guardandoli con occhi più moderni e reinventandone lo spirito sotto una luce nuova e personale. Così come nel racconto di Steiner, “Il Corvo di Pietra”, ambientato tra Scicli e Noto, potrete leggere le avventure di Corto ad appena 14 anni, in una vicenda sospesa tra lo storico e il fantastico. Approfittatene, infine, per fare due passi tra le bellezze barocche di Scicli. Iniziate dal Palazzo Beneventano, considerato uno dei più belli dell’Isola, per poi giungere a Palazzo Fava, uno dei primi monumenti ricostruiti dopo il terremoto del 1693, fino al raffinatissimo Palazzo Spadaro. Potrete perdervi, poi, tra le tantissime chiese del paese, come quella si San Matteo, simbolo di Scicli e arroccata sull ’omonimo colle, o San Giovanni Evangelista, con la sua caratteristica facciata concavo-convessa a tre ordini, per finire a San Bartolomeo Apostolo con i suoi magnifici stucchi. Per saperne di più....

A Leonforte (EN) è tempo di pesche.

 Leonforte(EN), Sicilia
30 Settembre 2011.

Leonforte (EN) Sabato 1 e Domenica 2 Ottobre.Tutto pronto per la Sagra delle Pesche e dei prodotti tipici di Leonforte, nell’Ennese. La XXX edizione si terrà l’1 e il 2 Ottobre: due giorni per gustare le “settembrine” coltivate nel territorio e le gustose fave larghe che, insieme al pregiato olio extra vergine d’oliva, costituiscono le eccellenze alimentari della zona. Quella di sabato sarà, inoltre, la Notte Gialla, con l’esibizione per le vie del paese di più di 50 musicisti che faranno le ore piccole a suon di note. Info: 0935 665100. Per saperne di più...

“Butera in tavola” tra spettacoli e degustazioni Butera (CL).

Veduta di Butera (province of Caltanissetta) / (Fonte: Dalla rete)
29 Settembre 2011.

Dal 30 Settembre al 2 Ottobre. Tre giorni all'insegna del buon cibo con “Butera a tavola”, la rassegna enogastronomica che si svolgerà dal 30 Settembre al 2 Ottobre nella cittadina del Nisseno. Giunta alla quinta edizione, la manifestazione nasce con l’obiettivo di promuovere la tradizione culinaria del territorio e di dare lustro alle attività ricettive, valorizzando anche l’artigianato. Sarà una kermesse ricca di percorsi didattici per ragazzi, estemporanee di pittura, spettacoli musicali per le vie del paese e degustazioni di prodotti tipici. Info: 0934.345024 - 338.6334999 - 349.2714588. Per saperne di più....

giovedì 29 settembre 2011

Tra i coni vulcanici del Mongibello.

29 Settembre 2011.

Catania, Domenica 2 Ottobre. Su in alto, sui coni vulcanici del versante occidentale dell’Etna. Questa l’escursione proposta dalla sezione catanese di Legambiente, prevista per domenica 2 ottobre. Si parte da Monte Gallo per inoltrarsi tra i “comignoli” del Mongibello, fra cui Monte Nespole, Monte Leporello, Monte Rosso e Monte Mezza Luna. Camminerete fra boschi di pino laricio, misti a formazioni di querce, pioppi e betulle. Partenza da Catania (piazza Michelangelo) alle 8,30. Info: 3930854397.  Per saperne di più....

giovedì 22 settembre 2011

San Vito Lo Capo (Tp). Il Cous Cous Fest - Dal 20 al 25 Settembre 2011.

22 Settembre 2011.


Cous cous. Il piatto che ha soddisfatto interi popoli dall’Africa alla Sicilia, passando per il Medio Oriente, è ancora una volta a portata di tutti in una festa che è ormai un appuntamento di rito per la località turistica trapanese di San Vito Lo Capo.



Il cuscus o cuscussù (in francese: couscous; in arabo magrebino: kuskusu; in berbero: seksu) è un alimento tipico del Nordafrica e della Sicilia occidentale, costituito da agglomerati ovvero granelli di semola cotti a vapore (del diametro di un millimetro prima della cottura). (Fonte: Dalla rete)
San Vito Lo Capo. Fino al 25 settembre è l’ora del “Cous cous fest”. Tra gli stand avrete modo di degustare i metodi di preparazione di decine di paesi differenti, di osservarne le tecniche e di godere dei colori. Ricordate, è un piatto che ha fatto innamorare anche i re. Salomone, giuda politica del regno di Giuda e Israele quasi mille anni prima della nascita di Cristo, dopo essersi innamorato della regina di Saba pare ebbe gravi malesseri causati proprio dall’amore. Leggenda vuole che fu proprio un impasto di semola di grano duro unito ad un brodo vegetale a ridargli vigore e a consentirgli di governare. La storia, oltre le leggende, racconta di un piatto nato tra i berberi del deserto magrebino, che pian piano ha invaso buona parte dell’Africa, ha toccato la Palestina ed è giunto sino a noi, in Sicilia. Le sapienti mani delle donne che lo preparavano lo hanno unito al freschissimo pesce delle acque trapanesi e così è nato uno dei piatti simbolo dell’Isola. Ma fare il cous cous, a meno di comprarlo già pronto, non è cosa semplice. La sua preparazione, l’arte di “incocciare” e formare i granelli, richiede ore e ore di lavoro. Ma vale la pena di provare, almeno una volta. La semola di grano duro deve essere lavorata a mano con dell’acqua in modo da formare piccoli granellini, un setaccio sarà d’aiuto per realizzare la giusta dimensione. I granelli troppo piccoli o troppo grandi saranno mescolati nuovamente fino a quando la semola non sarà diventata cous cous. Per quanto riguarda la cottura, invece, la migliore è quella fatta a vapore; consente infatti ai grani di rimanere soffici. Il condimento? Se volete un vero cous cous trapanese acquistate scorfani, cipolle, san pietro, “cocci”, gallinelle e chi più ne ha più ne metta tra i pesci da brodo e cuoceteli dopo avere soffritto aglio e cipolla con una noce di estratto di pomodoro. Un po’ di peperoncino e il pranzo è servito. Per saperne di più ....


Fonte:

Ficuzza – Corleone (Pa) 25 settembre 2011: Lungo il sentiero delle farfalle nel bosco della Ficuzza.

22 Settembre 2011.

L’associazione naturalistica Verdeblu Sicilia, domenica 25 settembre, vi porterà alla scoperta del Bosco della Ficuzza. Camminerete lungo il sentiero delle Farfalle da Santa Barbara ai laghetti Coda di Riccio, attraversando un rigoglioso bosco di roverelle. Escursione facile anche per i bambini. È necessario indossare scarpe da trekking e giacca a vento. Preparate acqua e pranzo a sacco. Appuntamento alle 9 in via Giotto (davanti al bar Oceania). Info: 392 7684921.

Fonte:

Quella Croce trovata fra gli scogli, rievocazione storica a Trabia(Pa).

Trabia (Pa) (Fonte: Dalla rete)
22 Settembre 2011.

Trabia (Pa): Venerdì 23 e Domenica 25 settembre.


Si rinnova anche quest’anno a Trabia, in provincia di Palermo, l’appuntamento dedicato al Santissimo Crocifisso, con una processione fissata per domenica pomeriggio dalle 19.30. L’origine della festa – raccontano dal Comune - risale alla metà del diciottesimo secolo, quando alcuni pescatori ritrovarono una croce di bronzo tra gli scogli del castello Lanza, durante un periodo di carestia. Fu portata in processione dai fedeli e dalla corte principesca. La Croce fu, poi, donata dalla famiglia Lanza al clero locale. Il venerdì si svolge proprio la rievocazione della “truvata ra cruci” con figuranti in costume. Info: www.comunetrabia.gov.it .

Fonte:

Calcio, Serie A Tim: Palermo 3 vs Cagliari 2. Cronaca della partita.

(Fonte: Dalla rete)
22 Settembre 2011.


Una grande prestazione, nonostante un finale con qualche brivido. Un ottimo Palermo supera 3-2 il Cagliari al termine di una prova di grande carattere e qualità. Di Zahavi (un gioiello la sua rete) e Bertolo nel primo tempo e di Miccoli nella ripresa le reti rosanero. Nel finale le reti di Conti e Nainggolan rendono meno amara la sconfitta rossoblù.
L'avvio della partita supera le più rosee aspettative dei tifosi palermitani. Dopo venti secondi Zahavi riceve palla sulla sinistra: l'israeliano esplode dai venti metri una conclusione che termina sotto l'incrocio dei pali. Due minuti più tardi Peruzzo annulla una rete a Migliaccio per fuorigioco sugli sviluppi di una punizione battuta da Miccoli. E' poi lo stesso capitano del Palermo a rendersi pericoloso con un destro deviato in corner da Canini. Al 14' il primo tentativo cagliaritano, con una conclusione larga di Conti. Ma la formazione di Mangia sa far male ogni volta che si spinge in attacco: grande suggerimento in profondità di Miccoli per Bertolo, l'argentino controlla e di destro batte Agazzi per il 2-0 al quarto d'ora. Il monologo rosanero continua: Zahavi non riesce a concretizzare due ottime opportunità per la doppietta. L'israeliano prima manda prima alto un tiro dalla distanza e poco dopo non riesce a finalizzare un assist di Balzaretti dalla sinistra. La migliore occasione per il terzo gol del Palermo arriva però al 32': un errato retropassaggio di Pisano libera Miccoli solo davanti ad Agazzi, il diagonale del capitano termina di qualche centimetro a lato. Nel finale, una conclusione di Nainggolan termina di poco alla destra della porta difesa da Tzorvas.
La ripresa si apre con due brividi per i tifosi rosanero. Al 6' Agostini serve un perfetto cross per la testa di Nenè: Tzorvas salva la porta rosanero con un grande riflesso. Sugli sviluppi del successivo corner Conti manda di poco alto in mischia. I sardi continuano a spingere e si rendono ancora pericolosi al quarto d'ora. Canini serve sulla sinistra Thiago Ribeiro, gran destro del brasiliano, Tzorvas tocca quanto basta per far terminare il pallone prima sulla traversa e poi in corner. La sfida sembra incanalarsi su ritmi più bassi, complice anche il turno di campionato giocato domenica, ma le emozioni non sono ancora finite. Ad esempio, c'è tempo per una perla di Fabrizio Miccoli. Il numero 10 rosanero, da posizione molto defilata, trova una punizione a giro che sorprende Agazzi e porta il Palermo sul 3-0. La punizione di Conti, all'81', e la percussione centrale di Nainggolan al 90', consentono solo ai sardi di rendere meno amaro il passivo. Mangia e i suoi ragazzi possono sorridere: per il Palermo due vittorie in due uscite in campionato al "Renzo Barbera".
Fonte:



martedì 20 settembre 2011

Affitti on line, in aumento le richieste delle assicurazioni.


20 Settembre 2011.

De Angelis, Affitto Assicurato: «Con la crescente richiesta sul web,anche le attività assicurative stanno puntando sui social network per ampliare il portafogli clienti»

Non solo agenzie immobiliari che mettono in vendita o in affitto appartamenti. Il web si è aperto anche alle polizze assicurative. O meglio, i social network hanno aperto nuove frontiere di business. Lo dice Claudio De Angelis, responsabile di Affitto Assicurato, una garanzia di affitti nata per tutelare a 360 gradi i proprietari degli immobili che, da meno di un anno, ha aperto un proprio profilo sul social network per eccellenza: Facebook. «Essere presenti con il proprio sito internet (www.affittoassicurato.com) non è più sufficiente -dice-, soprattutto tenendo conto del fatto che per il 70% degli utenti, oggi, il web è Facebook. Può apparire banale, ma creare una rete nella rete, soprattutto per prodotti assicurativi, è fondamentale, soprattutto in un momento storico come quello attuale in cui il potere d'acquisto degli italiani è sempre più levigato e gli affitti si stanno ritagliando nuove frontiere contro una crisi degli acquisti di immobili». In soldoni, nell'arco di un anno le agenzie immobiliari che propongono la formula assicurativa hanno aumentato le proprie potenzialità del 20 per cento: «Tutte le agenzie immobiliari con cui collaboriamo -prosegue De Angelis- hanno visto una crescita nella propria capacità di affittare gli immobili del 20% grazie al nostro prodotto ». Attenzione, perché le assicurazioni non vengono proposte direttamente ai locatari, ma alle agenzie che, in seguito, le inseriscono nei contratti proposti ai proprietari di immobili. Da qui, l'importanza di creare una rete nella rete, proprio grazie ai social network: «Facebook è naturalmente il più famoso e conosciuto -prosegue De Angelis- ed era inevitabile iniziare da lì, ma stiamo studiando progetti che ci portino anche su altri network al momento meno frequentati».
Considerando il fatto che l'ultima indagine Nielsen sull'utilizzo del web dei cittadini americani ha portato alla luce che un quarto del tempo speso on-line viene proprio investito nella frequentazione di social network (per un totale di 53 miliardi di minuti spesi nel solo mese di maggio) e considerato che quanto accade al di là dell'Oceano tende a raggiungere le sponde italiane nell'arco di quattro/sei mesi, è presto fatto il calcolo di business che ruota attorno alle assicurazioni on-line di posizionarsi sui social network: «C'è anche da considerare che affittare una casa on-line porta con se un aspetto non secondario: il contatto diretto. On-line questo viene meno, ecco perché molte agenzie che lavorano solamente sul web si affidano alle polizze assicurative. Perché è più sicuro, sia per loro che per i propri clienti». L'obiettivo è quello di creare una rete di "amici" (nel caso di Facebook) nel quale sono fondamentali il passaparola e la credibilità degli iscritti. L'ultima indagine del portale Immobiliare.it ha portato alla luce che il 21 per cento di chi ricerca un appartamento in vendita o in affitto lo fa affidandosi al web. E il web, come detto, per la stragrande maggioranza degli utenti italiani, si chiama Facebook. Certo, da un lato ci vorrebbe una maggiore maturità nell'utilizzo della Rete da parte degli internauti italiani, ma di fronte a una situazione di questo genere, bisogna attrezzarsi: «La Rete ha la peculiarità di verificare immediatamente il valore e la qualità del lavoro di chi decide di affidarsi al web per i propri affari. Con Facebook questo controllo è ancora più deciso e meticoloso perché raggiungi gli utenti solo se ne hai effettivamente le caratteristiche. I banner pubblicitari servono moltissimo, ma chi sbaglia viene immediatamente smascherato. E per le assicurazioni la reputazione è tutto».


Fonte:

Ufficio stampa: Eo Ipso- Info: Stefano Morelli – Cell. 335.5920810 – Mail. smorelli@eoipso.it

lunedì 19 settembre 2011

“2012, la fine o l’inizio di un nuovo Mondo?”


(Fonte: Dalla rete)


19 Settembre 2011.

A novembre il I° Convegno Nazionale dedicato agli Enigmi, i Misteri, l’Ufologia, i Contatti Extraterrestri, i Complotti, i Viaggi Spirituali, la Storia e la Filosofia Alternativa.

"Noè costruì un Arca per salvaguardare tutte le creature della Terra dal Diluvio Universale, noi, invece, realizzeremo un Arca per diffondere un bene prezioso, la conoscenza." Il progetto: con questo motto inizia una grande avventura di divulgazione, che mira alla creazione e all’organizzazione di importanti convegni e conferenze dove la conoscenza di particolari tematiche, diventi alla portata di tutti. Attualmente stiamo lavorando e progettando un Tour di Conferenze (Progetto A.R.C.A., acronimo delle parole Armonia, Ricerca, Conoscenza, Alieni) che farà tappa nelle più importanti città italiane (Firenze, Roma, Torino, Napoli, etc.), con relatori illustri e che parleranno di: archeomisteri, spiritualità, abductions, etc. Le finalità: ogni appuntamento sarà strutturato in modo da permettere a tutti i presenti di poter partecipare attivamente attraverso incontri, interventi in prima persona con domande ai vari protagonisti relatori, in modo da aprire un canale preferenziale e diretto per cercare le proprie risposte. Sarà dato spazio, inoltre, alla divulgazione di prodotti multimediali ed editoriali, soprattutto libri, per una maggiore diffusione della conoscenza e ad un uso di varie discipline culturali in modo da espandere i propri orizzonti verso nuove mete. I relatori: protagonisti della scena alternativa ufologica, culturale, filosofica e artistica si avvicenderanno nei vari appuntamenti in programma tra il 2011 e il 2012. Largo spazio sarà dato ai giovani ricercatori, coloro che sono chiamati a scrivere nuove pagine della nostra storia futura sui tanti misteri che ancora aleggiano sull’umanità e il pianeta in cui viviamo. Personalità di primo piano e che, attraverso la loro particolare visione del mondo, ci accompagneranno in affascinanti viaggi oltre l’umana comprensione. Il convegno: il primo di questi appuntamenti è fissato per il prossimo autunno 2011, sabato 19 e domenica 20 novembre, quando nel fiorentino si inaugurerà “2012, la fine o l’inizio di un nuovo Mondo?”, il primo convegno nazionale dedicato agli enigmi, i misteri, l’ufologia, i contatti extraterrestri e la filosofia alternativa. Relatori di tutto rispetto ci accompagneranno all’interno di ricerche e studi ai confini della realtà in una intera e intensa giornata di appuntamenti: Paolo Fattorini, Mauro Biglino, Enrica Perucchietti, Umberto Visani, Maurizio Rucco, Davide Serra, Gianluca Russotto, Federico Bellini e Armanda Bertolina Sancasciani. Il convegno si svolgerà in due giorni, nel bellissimo Green Resort Hotel Vedute in località Vedute di Fucecchio (Firenze) nel cuore della Toscana più antica e storica, luogo reso celebre dalla trasmissione televisiva Mistero.


Per informazioni:



domenica 18 settembre 2011

A proposito degli alieni.... di Francesco Toscano ed Enrico Messina. Da pag. 31 a pag. 33.

6. Le Piramidi,uno dei più grandi enigmi della Storia, e i templi Egizi.

Chi costruì le Piramidi della piana di Giza? Secondo una leggenda dell'antico Egitto, molto tempo prima dei faraoni, un dio arrivò dalle stelle, con altri della sua razza. Essi portarono in dono agli uomini il sapere e la forza. Poi tornarono alla loro casa fra le stelle. Solo uno rimase sulla terra, e insegnò al popolo del Nilo i segreti della propria gente. Quando morì fu sepolto in un luogo segreto: la tomba del "visitatore".

"La nostra attuale civiltà globale è stata la prima sulla Terra, o ne è esistita almeno un'altra se non pari senz'altro superiore tecnologicamente? Per la realizzazione di determinate costruzioni e altri reperti del passato erano necessari mezzi evoluti, forse anche più di quelli di cui la nostra civiltà attuale dispone, e senz'altro non erano sufficienti tutta la buona volontà e il fervore di uomini appena usciti dall'età della pietra. Per spostare blocchi del peso di 200 tonnellate e porli magistralmente in opera servono tecnologie avanzate e non solo belle parole! E' stato verificato da tempo che molte antiche costruzioni risultano orientate astronomicamente. Questo elemento non dimostra solamente che popoli dell'antichità, come gli Egizi ad esempio, avevano un sistema di conoscenze astronomiche estremamente evoluto, ma fornisce anche lo spunto per poter utilizzare nell'indagine strumenti forniti da quella disciplina denominata Archeoastronomia."(Archeologia dei Misteri,di Paolo Forni)


Le grandi piramidi sono disposte a riprodurre esattamente la costellazione di Orione. E non solo. Le proporzioni e l'orientamento delle piramidi sono stupefacenti. All'epoca della presunta costruzione i condotti sud e nord al suo interno puntavano rispettivamente verso la cintura di Orione e verso Sirio quelli a sud, mentre quelli a nord verso la stella polare e verso la testa dell'orsa minore.

Chi costruì le piramidi di Giza? Qual era la loro reale funzione?

Secondo l'egittologia classica le piramidi erano delle case - tomba, o per meglio dire delle macchine-tomba; il luogo in cui l'anima del faraone, attraverso un lungo ed articolato processo con contestuale giudizio, sarebbe riuscita a trascendere la vita terrena e raggiungere l'aldilà ed infine vivere in eterno, ricongiungendosi con quanti lo avevano preceduto nel viaggio ultraterreno teso a raggiungere il luogo in cui tutto ebbe inizio: la costellazione di Orione, luogo secondo cui gli egizi pensavano vivesse Osiride, signore dell'eternità.


La necropoli di Giza è situata nella piana di Giza, alla periferia de Il Cairo, in Egitto.


La necropoli di Giza è situata nella piana di Giza, alla periferia de Il Cairo, in Egitto. Questo complesso di antichi monumenti dista 8 km circa dall'antica città di Giza, sul Nilo, e 25 km circa dal centro del Cairo in direzione sud-ovest. Al suo interno si trova la Piramide di Cheope (o Grande Piramide,fu la prima eretta a Giza. I lati della base, che è quasi esattamente un quadrato, misurano metri 230,4; 230,52; 230,6; 230,54. L’altezza originaria era 146,7 m. I lati sono orientati secondo i punti cardinali con una precisione che ha sempre stupito: l’errore è circa 3'), l'unica tra le sette meraviglie del mondo antico giunta sino ai giorni nostri.

La fase principale di costruzione della necropoli avvenne attorno al XXV secolo a.C. e fu resa popolare ai tempi dell'Ellenismo nel momento in cui la Piramide di Cheope fu inserita da Antipatro di Sidone nella lista delle sette meraviglie del mondo. Gli scavi degli ultimi sessant'anni hanno notevolmente modificato il concetto di piramide.
Lungi dall'essere un semplice tumulo di forma geometrica a sè stante e innalzato sopra un sepolcro regale,o, per dare una definizione più esatta, una tomba gigantesca a base quadrata con quattro lati triangolari uguali e uniti al vertice, essa ci appare oggi piuttosto come il fulcro di una vasta zona funeraria che comprende altre tre parti distinte.
Prima di tutto ai margini del deserto e sovrastante il terreno coltivato, in modo da essere accessibile in barca durante la stagione della piena, sorgeva un tempio in valle, edificio di modeste dimensioni, ma non meno sontuoso. Di lì, un passaggio soprelevato, lungo sovente quasi mezzo chilometro, conduceva al tempio funerario vero e proprio che dava direttamente accesso al lato orientale della piramide dove una finta porta, o una stele arretrata imitante un portale, aveva lo scopo di permettere al defunto monarca di uscire a prendere la propria parte dei generosi prodotti dei molti fondi annessi al complesso funerario. Le pareti di questi tre elementi architettonici potevano essere adorne di rilievi e iscrizioni illustranti le varie attività che si svolgevano nelle tenute regali, le imprese del faraone e i riti quotidiani e festivi celebrati in suo onore.
Descrivere le piramidi di Giza come una delle sette meraviglie del mondo sembra quasi un sottovalutarle, perché la grande piramide supera in volume qualsiasi edificio eretto dalla mano dell'uomo, e in altezza (146 metri circa), tra i monumenti costruiti interamente in pietra, è superata solo dai campanili della cattedrale di Colonia. I nomi degli artefici dei tre giganti che si estendono diagonalmente attraverso l'altopiano desertico di Giza ci sono stati riferiti da Erodoto come Cheope, Chefren e Micerino. Benché siano tutt'altro che esatti ci sono divenuti così familiari che l'uso ne è pienamente giustificato.
La grande piramide è già stata tante volte e così esaurientemente descritta che non occorre aggiungere altro se non che la disposizione interna presenta due radicali mutamenti nel progetto, fra i quali la meravigliosa grande galleria in pendio che sale alla vera camera sepolcrale, un'imponente sala di granito detta ora la camera del Re.
Poco ci è noto della vita del costruttore della grande piramide, salvo questa testimonianza materiale del suo autocratico potere. Secondo una leggenda dell'antico Egitto, molto tempo prima dei faraoni, un dio arrivò dalle stelle, con altri della sua razza. Essi portarono in dono agli uomini il sapere e la forza. Poi tornarono alla loro casa fra le stelle. Solo uno rimase sulla terra, e insegnò al popolo del Nilo i segreti della propria gente. Quando morì fu sepolto in un luogo segreto: la tomba del "visitatore". Dietro la nascita dell'antico Egitto si nasconderebbe, dunque, la regia di una razza aliena tecnologicamente più avanzata ?
«Le pietre delle piramidi», volendo citare Jean-Charles Moreux (da "Non è Terrestre" di Peter Kolosimo,pagg. 178 - 180), «sono connesse con tanta esattezza (benché alcune siano lunghe sino a dieci metri), che si può passare una lama di temperino sulla loro superficie laterale senza scoprire il solco che le divide. Eppure non ci si servì di calce! Uno dei più grandi imprenditori degli Stati Uniti ha fatto notare che oggi noi non possediamo macchine capaci di produrre due superfici che si connettano fra loro perfettamente come sono connesse le pietre della Grande Piramide.
«L'insieme della costruzione pesa circa 6 milioni di tonnellate occorrerebbero quindi 6000 locomotive capaci di trarre mille tonnellate ognuna per trasportarla. L'attuale disponibilità finanziaria dell'Egitto non basterebbe a pagare gli operai che fossero incaricati di demolirla. Il suo architetto, chiunque sia stato, mirava dunque ad erigere un monumento perenne. In realtà, nessuno ha ancora toccato l'audacia dei costruttori della Grande Piramide: sì pensi che questa montagna di massi supera di 40 metri il Duomo degli Invalidi, di 66 il Pantheon e di 77 le torri di Notre Dame di Parigi!». «Quanto all'orientamento», continua Moreux, «le facce della piramide avrebbero dovuto esser rivolte ai quattro punti cardinali; ma tanto non riuscì con esattezza, se non con la piramide di Cheope. Il problema è infatti arduo, e creò difficoltà assai gravi anche agli architetti più esperti. Abbiamo, è vero, la bussola, ma tutti sanno che l'ago calamitato indica il Nord magnetico: per ogni luogo e per ogni anno — anzi, per ogni giorno — occorre apportare rettifiche. «Resta il metodo astronomico, il Nord segnato dalla Stella Polare. Neppure questo è, tuttavia, un dato esatto, poiché quest'astro, che serve per orientarci in pratica, non si trova affatto al polo celeste: attualmente esso descrive attorno a questo “punto ideale”, corrispondente al prolungamento dell'asse terrestre, un cerchio di 1 grado ed 8' di raggio; tra la Stella Polare ed il polo celeste potrebbero, in parole semplici, trovar posto due globi pari alla Luna. La stella che noi chiamiamo “polare”, inoltre, non avrebbe potuto esser così definita 4 mila anni fa. A causa dell'oscillazione della Terra, l'asse del nostro pianeta punta successivamente in direzioni diverse, ed occorre un lasso di 25 mila anni perché venga ricondotto nella stessa posizione. Fra 13 mila anni la nostra stella polare sarà Vega, il bel sole azzurro della Lira; quando fu costruita la Grande Piramide, la stella polare era un astro della costellazione del Dragone. «Per stabilire il polo celeste bisogna perciò ricorrere ad altri metodi. Gli astronomi antichi non possedevano certo strumenti esatti come quelli che oggi usiamo. Il famoso Tycho Brahe, quando volle orientare l'osservatorio d'Urianenborg, commise, nonostante tutti i suoi calcoli, un errore di 18' d'arco; e dobbiamo notare che tanto avvenne nel 1577, solo tre secoli e mezzo fa. Sia per negligenza che per inettitudine, l'osservatorio di Parigi non è orientato meglio... ed è stato costruito nel 1666! «Ebbene, un'ulteriore, incredibile sorpresa attendeva gli astronomi: si scoprì che l'orientamento della Grande Piramide è esatto con un'approssimazione inferiore a 5'. Qui è assolutamente impossibile pensare ad una coincidenza, e bisogna ammettere che i costruttori egizi furono più abili di Tycho Brahe.
«Andiamo oltre: per secoli gli scienziati d'ogni paese civile cercarono un meridiano ideale per la misurazione delle latitudini. La scelta cadde dapprima su quello di Parigi, poi su quello di Greenwich. Ed ora ci accorgiamo che, in realtà, il meridiano ideale è quello della Grande Piramide. Perché mai? «In primo luogo, è il meridiano che passa per la maggior parte di continenti e per la minor parte di distese marine. È il solo a partire dallo stretto di Bering e (circostanza ancor più singolare), se si calcola esattamente l'area abitabile dall'uomo, vediamo che la divide esattamente in due. È giusto, quindi, definirlo ideale, poiché è il solo ad essere fondato su dati naturali. «I costruttori della Grande Piramide avrebbero dunque percorso la Terra e disegnato carte geografiche del globo?». Non solo: l'altezza del monumento è in diretto rapporto (come vedremo) con la distanza del nostro globo dal Sole. E la distanza della Grande Piramide dal centro del pianeta è uguale alla distanza della costruzione stessa dal Polo Nord e, quindi, corrispondente alla distanza dal Polo Nord al centro della Terra. Resta quindi da chiederci come abbiano fatto a saperlo i progettisti, se il loro livello di conoscenza era quello dipintoci dalla scienza tradizionale.

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Il tempio di Ramses II

Per suffragare la tesi sin qui sostenuta, consideriamo a tal proposito gli sforzi posti in essere da diversi Stati al mondo, negli anni '60 del secolo scorso, per trasferire il tempio di Abu Simbel dalla sua originaria sede a quell'attuale, per far posto alla nascente diga di Assuan. Nel 1960,infatti,il presidente egiziano Nasser decise l'inizio dei lavori per la costruzione della grande Diga di Assuan, opera che prevedeva la formazione di un enorme bacino artificiale.
Tale grande progetto rischiava di cancellare numerose opere costruite dagli antichi egizi tra cui gli stessi templi di Abu Simbel. Grazie all'intervento dell'Unesco, ben 113 paesi si attivarono inviando uomini, denaro e tecnologia, per salvare il monumento.
Vennero formulate numerose proposte a tale scopo e quella che, infine, ottenne maggiori consensi fu quella di tagliare, numerare e smontare blocco per blocco l'intera parte scolpita della collina sulla quale erano stati eretti i templi e successivamente ricostruire i monumenti in una nuova posizione 65 m più in alto e 300 m più indietro rispetto al bacino venutosi a creare. Il 1 ottobre 1965, il volto di una delle statue di Ramses II viene rimosso. I lavori durarono quasi cinque anni, dal 1964 al 1968, e furono impiegati oltre duemila uomini, guidati da un gruppo di esperti cavatori di marmo italiani provenienti da Carrara (MS) e Mazzano (BS), ed uno sforzo tecnologico senza precedenti nella storia dell'archeologia. La ricostruzione comprese anche l'erezione di una cupola in calcestruzzo armato posta appena sopra il monumento con la duplice funzione di preservare la struttura e di dare forma alla collina artificiale a cui vennero addossati i templi. L'intervento interessò sia il tempio principale dedicato a Ramesse II sia quello secondario dedicato alla regina Nefertari.
Nel ricostruire i templi fu mantenuto l'originale orientamento rispetto agli astri ed al sole, in modo da consentire, seppur con lo sfalsamento di un giorno, al sorgere del sole, due volte l'anno - il 22 febbraio e il 22 ottobre ( il 21 febbraio, il giorno della nascita di Ramses II, ed il 21 ottobre, giorno della sua incoronazione il primo raggio del sole si focalizza sul volto della statua del faraone. I raggi illuminano parzialmente anche Amon-Ra e Ra-Harakhti. Secondo gli antichi egizi i raggi del sole avrebbero così ricaricato di energia la figura del faraone. Il dio Ptah considerato dio delle tenebre non viene mai illuminato.) - di illuminare la camera centrale del tempio maggiore ove troneggiano le quattro divinità sedute: Ptah, Anon, Ramses II e Ra (si tenga conto che per la ricostruzione del tempio di Abu Simbel nel luogo in cui oggi è possibile ammirarlo nella sua totalità e magnificenza, sono stati eseguiti calcoli molto complessi di astronomia,che hanno richiesto l'ausilio di potenti computers - a proposito gli antichi egizi come avevano fatto senza i computers? - , grazie ai quali è stato possibile mantenere l'orientamento originale del tempio rispetto al firmamento).
Altri monumenti di minore rilevanza, e di minori dimensioni, anch'essi minacciati dal livello delle acque vennero smontati e donati a vari musei tra cui anche il Museo egizio di Torino. Le conoscenze astronomiche degli egiziani, in parte riscontrabili nella costruzione delle piramidi e di altri monumenti allineati secondo la posizione delle stelle, presenta come punto di forza il calendario. Il trascorrere della vita in Egitto era fortemente legato a quella del fiume Nilo e delle sue periodiche alluvioni, le quali avvenivano con una certa costanza, in genere ogni 11 o 13 lunazioni. Gli egiziani si accorsero che l'inizio delle inondazioni avveniva quando si alzava nel cielo la stella Sirio (Sopdet per gli egizi) con un errore di 3-4 giorni al massimo.
Con questo riferimento sorsero diversi calendari, il primo era il calendario lunare di 354 giorni con mesi di 29 o 30 giorni. Ma nel tempo si notarono errori di calcolo, così ne fu introdotto un secondo definito calendario civile di 365 giorni, con 30 giorni ogni mese e 5 epagomeni ogni anno. Ma anche questo calendario mostrava qualche differenza con la realtà. Così fu introdotto un ultimo calendario ancora più preciso, il quale possedeva un ciclo di 25 anni in cui veniva aggiunto un mese intercalare nel 1°, 3°, 6°, 9°, 12°, 14°, 17°, 20°, e 23º anno di ogni ciclo. Questo calendario, estremamente preciso, venne utilizzato anche da Tolomeo nel II secolo d.C. e venne preso in considerazione sino ai tempi di Copernico. Da ricordare che i mesi di 30 giorni erano divisi in settimane di 10 giorni e in 3 stagioni di 4 mesi detti: mesi dell'inondazione, mesi della germinazione, mesi del raccolto.
Già dal 3000 a.C. gli egiziani avevano in uso la divisione delle ore diurne e notturne in dodici parti ciascuna: per le ore diurne usavano regolare il tempo con le meridiane, mentre per le ore notturne si servivano di un orologio stellare, ovvero osservavano le posizioni di 24 stelle brillanti. Le ore così misurate sia di giorno che di notte avevano una durata diversa a seconda della stagione, mantenendo comunque una durata media di 60 minuti. Successivamente, per le ore notturne vennero introdotti i "decani", ovvero 36 stelle poste in una fascia a sud dell'eclittica, ognuna delle quali indicava con maggior precisione l'orario.

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6.1 La Sfinge.


La sfinge di Giza è la più grande statua monolitica del mondo: è lunga circa 74 metri, alta circa 20 metri e larga 6 metri, di cui solo la testa è 4 metri.
Fu costruita, secondo l'egittologia classica, circa 2.500 anni prima di Cristo e raffigura una sfinge, più precisamente un'androsfinge, un essere mitologico con volto umano e corpo di leone accovacciato. Uno dei misteri della Sfinge, alimentato dalle leggende popolari, è certamente la presenza di passaggi nascosti al suo interno. Ne esistono almeno tre, di cui solo uno di origine nota: un breve varco senza uscita dietro la testa, effettuato nel XIX secolo da John Shae Perring e Howard Vyse durante la ricerca di una camera segreta all’interno del corpo. Gli altri due passaggi di origine ignota, uno di 9 metri che parte dalla crepa posteriore e uno nel lato nord della Sfinge, sono entrambi ciechi. L’ipotesi che all’interno del monumento ci siano camere nascoste non ha riscontri scientifici. Ad est della Sfinge sorgono due templi, uno di fronte alle zampe posteriori, battezzato come Tempio della Sfinge, mentre l’altro, il Tempio a valle di Chefren, si trova accanto al primo in direzione sud. Entrambi sono stati costruiti con la medesima roccia del corpo della Sfinge, e per questo sono gravemente danneggiati dall’erosione. Quando fu rinvenuto il Tempio a valle di Chefren, l’ipotesi che la Grande Sfinge fosse stata realizzata dopo la costruzione delle piramidi di Cheope e Chefren ebbe una nuova prova. Infatti, il Tempio era collegato alla Piramide di Chefren tramite una via di accesso in pietra calcarea, che era fornita di canali di drenaggio per l’acqua piovana e, sul lato settentrionale, di un grande fosso, che è tagliato in un angolo del recinto della Sfinge e bloccato con pezzi di granito, per non far defluire l’acqua nel sito. Inoltre il ritrovamento sul lato nord del recinto di tombe appartenenti all'epoca di Cheope e Chefren, avvalora l’ipotesi della realizzazione del monumento durante il loro regno o per lo meno non prima.Negli anni ottanta numerosi egittologi e geologi, tra cui soprattutto K. Lal Gauri, Mark Lehner e Z. Hassan, hanno studiato la condizione odierna di erosione della Sfinge.

Il risultato fu la scoperta che il deterioramento del corpo era causato dal fenomeno di condensa notturna, assorbito per azione capillare, con evaporazione mattutina, che provoca la cristallizzazione dei sali nei pori della roccia e l’erosione in seguito all’espansione dei cristalli. Questo fenomeno è ancora attivo e può avvenire anche sotto strati di sabbia: per questo l’erosione del monumento è continuata nonostante fosse ricoperto dalla sabbia per moltissimi secoli.

Sul corpo della sfinge sono presenti evidenti segni di erosione dovuti all'esposizione continua all'acqua piovana, ipotesi accettata dalla comunità scientifica. L'egittologia ufficiale non sa come spiegare questo fatto, considerando che le ultime piogge in grado di sortire tali effetti nella regione di Giza risalgono alla fine dell'ultima glaciazione.

È stato tentato di spiegarne la causa con le esondazioni del Nilo, ma i segni dell'erosione presenti, che presentano un'erosione più marcata in alto e meno marcata in basso, sono incompatibili con quelli che causerebbe un'erosione dovuta all'acqua del fiume, che causerebbe segni di erosione più evidenti alla base della statua. Secondo la comune opinione degli egittologi, la Sfinge appartiene all’Antico Regno, molto probabilmente al faraone Chefren della IV dinastia egizia, che la costruì intorno al 2500 a.C. Grazie agli scavi effettuati dal professor Selim Hassan, sono state rinvenute numerose prove, che collocano la sua datazione non oltre la IV dinastia; le più importanti sono le tombe rivolte a sud e l’angolo a sud-ovest del recinto che taglia il fosso, per raccogliere l’acqua piovana.

Inoltre, se la testa appartiene certamente alla IV dinastia, per lo stile decorativo, l’ipotesi che fosse stata aggiunta successivamente dal faraone Chefren è stata smentita da Mark Lehner, attraverso l’analisi geologica della pietra. Numerose furono le ipotesi alternative, che volevano datare la Sfinge in tempi lontanissimi, addirittura nel 12000 a.C. – 10000 a.C. Questa datazione viene fatta considerando i segni dell'erosione presenti sul corpo della statua, simili a quelli tipicamente lasciati da una lunga esposizione alla pioggia. Le ultime piogge nella regione di Giza risalgono alla fine dell'ultima glaciazione. Da considerare anche il fatto che, a causa della precessione terrestre, nel 10500 a.C. la sfinge si trovava di fronte alla costellazione del Leone e secondo alcuni studiosi ne era proprio la rappresentazione. Solo in seguito, infatti, la testa di leone sarebbe stata scolpita nuovamente a rappresentare il faraone: è evidente infatti la sproporzione fra le dimensioni del corpo della sfinge e quelle della sua testa e la differenza di erosione, sempre tra il corpo e la testa. La Sfinge è stata costruita molto prima dell'alba della civiltà? Qui si mette in discussione l'intera storia della civiltà, un processo che parte dai cavernicoli all'uomo che conosciamo oggi.

Nel suo libro da "Da Atlantide alla Sfinge" Colin Wilson raccoglie indizi che lui ed altri ritengono metterebbero sulle tracce di una antica civiltà molto evoluta che avrebbe avuto inizio prima della storia che ci hanno fatto studiare sui libri di scuola. Wilson prende le mosse dalla datazione della Sfinge, che molti egittologi datano nel 2500 circa per via di una lapide trovata nei dintorni.Le analisi cui è stata sottoposta la stessa Sfinge, tuttavia, mostrano che essa, a differenza delle Piramidi, è stata soggetta all'erosione dell'acqua... bisognerebbe dunque tornare indietro, e molto, a un periodo geologicamente compatibile. Ma allora manca all'appello una civiltà, per l'appunto quella che avrebbe costruito la Sfinge, e magari la medesima da cui gli egizi avrebbero assunto le loro conoscenze relative al cielo (è noto che conoscessero nel dettaglio, per esempio, la posizione di alcune stelle che solo in tempi recenti sono state studiate con precisione) e magari anche alcuni principi architettonici.Il testo di Wilson è assolutamente denso di ipotesi e dettagliatamente argomentato, tramite l'ausilio di una ricca documentazione e di riferimenti bibliografici. La trattazione non si ferma alla sola Sfinge, ma anzi procede molto oltre: dalle civiltà precolombiane americane alla celeberrima Atlantide. Il materiale concettuale di cui si parla è vastissimo: per darne un esempio, cito un fatto tra i tanti.Sono stati scoperti dei portolani (mappe delle coste dovute alla navigazione di esploratori) antichissimi che ricostruiscono il perimetro dell'Antartide, comprensivo di promontori, foreste e fiumi! Il filosofo greco Platone descrive dettagliatamente una civiltà simile che a detta dei sacerdoti egizi esisteva migliaia di anni prima della loro comparsa, finché non fu distrutta da un enorme cataclisma. Platone la chiamava Atlantide.

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Tutti i diritti letterari di quest’opera sono di esclusiva proprietà degli autori.


Al prossimo post!

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Calcio, Serie A Tim: Atalanta 1 vs Palermo 0.


(Fonte: Dalla rete)
18 Settembre 2011.

Continua a perdere il Palermo negli anticipi delle gare di campionato che si giocano prima di pranzo. Dopo le quattro sconfitte maturate la scorsa stagione nelle quattro gare giocate nell'anticipo delle 12.30, anche quest'anno arriva la prima sconfitta in gare ufficiali giocate con fischio d'inizio alle ore 12.30 di questo neo campionato spezzatino. 
I rosanero,infatti,tornano da Bergamo con zero punti e tanta fatica nelle gambe. E' stata una sfida particolare, quella dello stadio "Atleti Azzurri d'Italia", condizionata dalla pioggia e dal terreno pesante al punto da venire sospesa per mezz'ora nel corso della ripresa. La rete che condanna il Palermo alla prima sconfitta in campionato è stata realizzata da Denis al 34' del primo tempo. 
Dopo la prima partita di campionato vinta meritatamente dai nostri beniamini contro la corazzata Inter, oggi si è visto un Palermo in piena involuzione. Male Josip Iličič, che come nello scorso campionato ha avuto oggi un giorno di black-out calcistico, male anche Balzaretti che ha sofferto le scorribande sulla fascia di Matias Ezequiel Schelotto, male anche l'estremo difensore rosanero, Tzorvas, che si è fatto beffare colpevolmente sul primo palo, quello che avrebbe dovuto difendere e chiudere con piglio diverso sulla battuta di Denis. Unica stella rosanero che è brillata di luce propria in mezzo  a questo campo reso pesantissimo dal violento acquazzone, abbattutosi nei primi quindici minuti del secondo tempo, che ha costretto l'arbitro De Marco a sospendere momentaneamente la partita, è stato Mauricio Pinilla, entrato al posto di Fabrizio Miccoli in avvio di ripresa, che oggi si è dannato l'anima per cambiare la storia di questa partita senza riuscirci perché lasciato colpevolmente da solo dal resto della squadra. Mi è sembrato di rivedere il Palermo  di qualche anno addietro che in trasferta, a differenza di quanto riusciva a fare nelle gare interne, non convinceva giocando in maniera sterile ed abulica. Bene l'Atalanta dell'ex tecnico rosanero Colantuono che con questa vittoria raggiunge quota -2 in classifica riducendo drasticamente la penalizzazione d'inizio stagione di - 6 punti inflittagli dalla Corte di giustizia federale chiamata a dire la sua sul caso calcioscommesse su cui sono stati puntati i riflettori dei media prima che iniziasse il campionato 2011/2012.

venerdì 16 settembre 2011

A proposito degli alieni.... di Francesco Toscano ed Enrico Messina. Da pag. 28 a pag. 30.

16 Settembre 2011.

A proposito degli alieni..... di Francesco Toscano ed Enrico Messina



Se l’Universo brulica di alieni….. dove sono?
Enrico Fermi

Capitolo II°
Segnali dal passato


5. I Sumeri e gli Anunnaki.

I Sumeri (abitanti di Šumer, egiziano Sangar, biblico Shinar, nativo ki-en-gir, da ki = terra, en = titolo usualmente tradotto come Signore, gir = colto, civilizzato, quindi "luogo dei signori civilizzati") sono la prima popolazione sedentaria al mondo che possa essere considerata "civilizzata". Erano rappresentati da una etnia della Mesopotamia meridionale (odierno Iraq sud-orientale), autoctona o stanziatasi in quella regione dal tempo in cui vi migrò (attorno al 4000 a.C.) fino all'ascesa di Babilonia (attorno al 1500 a.C.). La loro scrittura cuneiforme sembra aver preceduto ogni altra forma di scrittura e compare attorno alla fine del IV millennio a.C.

La terra di origine dei Sumeri resta ancora oggi sconosciuta, ma di una cosa si è certi, i Sumeri non erano una popolazione di stirpe semitica. Oltre a questo è ben noto che essi non furono né il primo né l'unico popolo ad abitare le terre fra il Tigri e l'Eufrate, ma che presero il posto, o meglio si integrarono, con i complessi culturali di 'Ubaid e di Uruk, gente semita che già abitava queste terre e aveva raggiunto un discreto sviluppo tecnologico e organizzativo.
Per quanto riguarda il luogo di provenienza dei Sumeri, esistono varie teorie. Le prove archeologiche dimostrerebbero che intorno al 4000 a.C. i Sumeri vivessero sui monti a nord della Mesopotamia (monti Zagros), nell'altopiano iranico, vicino l'attuale confine con la Turchia. Attorno al 3500 a.C. questa popolazione sarebbe scesa dai monti per occupare la bassa Mesopotamia, alla confluenza del Tigri e l'Eufrate. Altri studiosi hanno invece cercato somiglianze fra la lingua sumerica e gli antichi dialetti turchi e lingue indocinesi, ma nonostante gli sforzi fatti, l'origine dei Sumeri resta ancora incerta. Infine alcune allusioni letterarie sembrano invece indicare che i Sumeri provenissero dal mare.

Ha poco senso chiedersi quando i Sumeri arrivarono in Mesopotamia, anche per il fatto che non si è sicuri che il loro "arrivo" sia stato un fenomeno migratorio precisamente databile. Molto più probabilmente si trattò di un'infiltrazione graduale e lenta che, come detto, portò all'integrazione con le culture locali; etichettare come "sumerica" la successiva cultura che ne originò è sì legittimo, pur sempre ricordandosi che si tratta di una semplificazione.

L'analisi del lessico sumerico è una riprova del fatto che la cultura sumerica ebbe origine da più complessi culturali integrati. Ad esempio i nomi delle città sumeriche non hanno senso nella lingua sumerica e invece presentano analogie con i nomi delle città della Mesopotamia settentrionale, corrispondenti alla civiltà di 'Ubaid. Molti termini relativi alle funzioni produttive di base (ad esempio i vocaboli che si riferiscono alla fabbricazione della birra, l'agricoltura, il cuoio, le costruzioni ecc.) non sono di origine sumerica, ma da attribuirsi ad una lingua di sostrato, con probabili connessioni nell'area iranica, mentre vocaboli che si riferiscono a funzioni più specialistiche e di tipo direttivo-amministrativo sono di chiara origine sumerica.

Ad esempio sono di origine sumerica vocaboli inerenti all'allevamento, alla navigazione, alla scultura, al diritto(le tavolette riportano i più antichi contratti di compravendita, registrati presso il tempio, con prezzo in mine d'argento) e all'educazione. Infine molte altre parole relative alle funzioni di mobilità e controllo sono di origine semitica.

Schematizzando,i Sumeri, dopo il loro arrivo, si ritrovano a convivere e ad integrarsi con due popolazioni: i Semiti, che erano più rilevanti nelle zone del nord, e una popolazione di sostrato autoctona non sumerica. I Sumeri prenderanno piede soprattutto nella bassa Mesopotamia, territorio dove sorsero le loro maggiori città. 


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5.1) Kramer e la storia dei Sumeri.

Secondo S. N. Kramer, professore di assiriologia, la civiltà dei Sumeri è la prima civiltà, tra l’altro si tratterebbe di una civiltà molto evoluta. Nel suo saggio “I Sumeri alle radici della storia”
(1975), Kramer parla di prima cosmologia, di primi principi morali, di prime leggi, prime ricette mediche ecc. Oggi però sappiamo che la civiltà dei Sumeri, per quanto antica, non è la prima civiltà ed è costretta a cedere il passo alla più antica India.

La civiltà sumera è stata indubbiamente molto evoluta per il periodo in cui è sorta, tant’è che Z. Sitchin ha elaborato una teoria diversa sulle loro origini ma di questo parleremo in seguito.

I sumeri occupavano il territorio della Mesopotamia, cioè l’attuale Iraq. Le più antiche testimonianze scritte (tavolette d’argilla) risalgono al 3.500 a.C. In questo periodo in Mesopotamia sorgevano già delle piccole città stato come Ur, Lagash, Nippur e Eridu e il sistema di numerazione era sessagesimale, cioè in base 60. Le tavolette del 3000 a.C. dimostrano che c’era un simbolo per l’1, uno per il 10, uno per il 60, uno per il 600 e uno per il 3600. Il sistema era posizionale, cioè il numero da scrivere si evinceva in base alla posizione dei numeri. A partire dal 2000 a.C. questi simboli furono sostituiti da due simboli nuovi: uno per l’1 e l’altro per il 10. Il sistema era sempre posizionale (in parte anche additivo, ad esempio per scrivere numeri grandi si poteva utilizzare anche il metodo additivo) e sessagesimale. Lo svantaggio di questo sistema numerico è che non c’era lo zero e neanche un simbolo per separare i numeri (tipo la nostra virgola) dunque le cifre potevano dare adito ad ambiguità. In realtà il separatore c’era ma non veniva utilizzato. Come mai il popolo della Mesopotamia aveva scelto proprio un sistema sessagesimale? Per l’astronomia, per le frazioni e perché era un sistema piuttosto semplice. L’evoluzione di questo sistema numerico è attestato dalle tavolette d’argilla e da testi matematici che contengono nozioni di carattere commerciale e legale. Da questo sistema di numerazione nacquero le prime tabelle per la moltiplicazione, la divisione ed altre operazioni. In seguito si sviluppò l’algebra. Riguardo la disciplina astronomica sono state scritte anche importanti opere da parte di questo popolo. La scrittura sumera (e babilonese) era di tipo cuneiforme ed è molto difficile decifrarne i simboli.

Verso il 2.400 a.C. i Sumeri furono assaliti dagli Accadi, un popolo proveniente dal deserto vicino e guidato da Sargon I il quale istituì un vasto impero i cui centri di potere erano Ur e Agade. Gli Accadi assimilarono molti tratti della cultura sumera come la scrittura e il sistema numerico. Tuttavia le città stato tornarono ad essere indipendenti. Gli invasori successivi furono gli Ittiti (1.600 a.C.) che affidarono il ruolo di capitale a Babilonia; poi gli Assiri (885 a.C.). Gli Assiri furono a loro volta conquistati dai Caldei, una popolazione della Mesopotamia meridionale. Nel 311 a.C. si stabilì la dinastia dei Seleucidi, chiamata così da Seleuco, uno dei generali di Alessandro Magno. Fu così che i Sumeri entrarono in contatto con la cultura greca.

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5.2) Le origini dei Sumeri secondo Sitchin.

Decifrare le tavolette d’argilla non è impresa facile. Uno dei pochi studiosi che possedeva (è deceduto a New York il 9 Ottobre 2010) questa competenza era il famoso studioso e professore Zecharia Sitchin autore di molti libri, tra cui Il pianeta degli dei(1976) e Le astronavi del Sinai(2001). Il testo in cui parla dei sumeri è il primo. Sitchin sostiene che i Sumeri siano il prodotto dell’accoppiamento con una razza aliena, di aspetto simile al nostro (perché noi siamo “a loro immagine e somiglianza”). Si tratterebbe di esseri intelligenti che i Sumeri chiamavano Anunnaki (figli del dio An) e la Bibbia chiama Nephilim e venivano da un pianeta (Nibiru) che ha un’orbita ellittica simile a quella delle comete, che transita tra Marte e Giove ogni 3600 anni il dodicesimo pianeta. Praticamente secondo il professor Sitchin la selezione naturale di Darwin c’è stata ed ha prodotto i primati superiori dai quali discendiamo. Poi, grazie agli Anunnaki, c’è stato il salto verso l’homo sapiens.

Secondo la sua teoria le cose sarebbero andate così: gli Anunnaki avrebbero iniziato a visitare la Terra e le loro gesta sono quelle che leggiamo nell’Antico testamento o nel libro di Gilgamesh. In seguito l’avrebbero colonizzata. Avendo bisogno di persone che lavorassero nelle miniere avrebbero creato “l’uomo” che corrisponde all’homo sapiens, il quale era stato generato appositamente per lavorare nelle miniere. Una volta creato, l’uomo avrebbe dovuto:
  • carpire dagli alieni il segreto per evolvere;
  • favorire l'accoppiamento fra gli extraterrestri e gli individui di sesso femminile della sua specie.

Nella Genesi,infatti, leggiamo che i figli di Dio, che videro esser belle le figlie degli uomini, si presero in mogli, fra tutte, quelle che loro piacquero.

Da questo accoppiamento sarebbero nati, secondo l’autore, i Giganti, cioè una razza perfetta (gli atlantidei erano dei Giganti e forse anche i Lemuri) e molti di questi esseri divini (gli alieni)
sarebbero ancora qui sulla terra.

La stessa Genesi (6, 1-4) dice: “Quando gli uomini cominciarono a moltiplicarsi sulla terra e nacquero loro figlie, i figli di Dio videro che le figlie degli uomini erano belle e ne presero per mogli quante ne vollero. Allora il Signore disse: «Il mio spirito non resterà sempre nell'uomo,perché egli è carne e la sua vita sarà di centoventi anni”. C'erano sulla terra i giganti a quei tempi - e anche dopo - quando i figli di Dio si univano alle figlie degli uomini e queste partorivano loro dei figli:sono questi gli eroi dell'antichità, uomini famosi.

Alcuni sostengono che dall’accoppiamento tra un essere divino e un uomo nasca un individuo biondo con gli occhi azzurri. Altri, di contro, sostengono che questo tipo di individuo nasca dall’accoppiamento di due semidei.


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Tutti i diritti letterari di quest’opera sono di esclusiva proprietà degli autori.

Al prossimo post! 

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