Sicilia bedda e amata,cantata e disprizzata...

  • A proposito degli alieni....

    Il saggio dal titolo "A proposito degli alieni....", di Francesco Toscano e Enrico Messina

    Sinossi: Fin dalla preistoria ci sono tracce evidenti del passaggio e dell’incontro tra esseri extraterrestri ed esseri umani. Da quando l’uomo è sulla Terra, per tutto il suo percorso evolutivo, passando dalle prime grandi civiltà, all’era moderna, sino ai giorni nostri, è stato sempre accompagnato da una presenza aliena. Lo dicono i fatti: nei reperti archeologici, nelle incisioni sulle rocce (sin qui rinvenute), nelle sculture, nei dipinti, in ciò che rimane degli antichi testi, sino ad arrivare alle prime foto e filmati oltre alle innumerevoli prove che oggi con le moderne tecnologie si raccolgono. Gli alieni ci sono sempre stati, forse già prima della comparsa del genere umano, e forse sono loro che ci hanno creato.

  • Gli antichi astronauti: dèi per il mondo antico, alieni per quello moderno.

    Il saggio dal titolo "Gli antichi astronauti: dèi per il mondo antico, alieni per quello moderno.", di Francesco Toscano

    Sinossi: Milioni di persone in tutto il mondo credono che in passato siamo stati visitati da esseri extraterrestri. E se fosse vero? Questo libro nasce proprio per questo motivo, cercare di dare una risposta, qualora ve ne fosse ancora bisogno, al quesito anzidetto. L`archeologia spaziale, o archeologia misteriosa, è definibile come la ricerca delle tracce, sotto forma di particolari reperti archeologici o delle testimonianze tramandate nel corso dei millenni, di presunti sbarchi sulla Terra di visitatori extraterrestri avvenuti all’alba della nostra civiltà.

  • Condannato senza possibilità d'appello

    Il romanzo breve dal titolo "Condannato senza possibilità d'appello.", di Francesco Toscano

    Sinossi: Le concezioni primitive intorno all`anima sono concordi nel considerare questa come indipendente nella sua esistenza dal corpo. Dopo la morte, sia che l`anima seguiti a esistere per sé senza alcun corpo o sia che entri di nuovo in un altro corpo di uomo o d`animale o di pianta e perfino di una sostanza inorganica, seguirà sempre il volere di Dio; cioè il volere dell’Eterno di consentire alle anime, da lui generate e create, di trascendere la vita materiale e innalzarsi ad un piano più alto dell’esistenza, imparando, pian piano, a comprendere il divino e tutto ciò che è ad esso riconducibile.

  • L'infanzia violata, di Francesco Toscano

    Il romanzo giallo dal titolo "L'infanzia violata", di Francesco Toscano

    Sinossi: Dovrebbero andare a scuola, giocare, fantasticare, cantare, essere allegri e vivere un'infanzia felice. Invece, almeno 300 milioni di bambini nel mondo sono costretti a lavorare e spesso a prostituirsi, a subire violenze a fare la guerra. E tutto ciò in aperta violazione delle leggi, dei regolamenti, delle convenzioni internazionali sui diritti dell'infanzia. La turpe problematica non è lontana dalla vostra quotidianità: è vicina al luogo in cui vivete, lavorate, crescete i vostri bambini. Ad ogni angolo dei quartieri delle città, dei paesi d'Italia, è possibile trovare un'infanzia rubata, un'infanzia violata.

  • I ru viddrani, di Francesco Toscano

    Il romanzo giallo dal titolo "I ru viddrani", di Francesco Toscano

    Sinossi: Non è semplice per un vecchietto agrigentino rientrare in possesso del suo piccolo tesoro, che consta di svariati grammi di oro e di argento, che la sua badante rumena gli ha rubato prima di fuggire con il suo amante; egli pensa, allora, di rivolgersi a due anziani suoi compaesani che sa essere in buoni rapporti con il capo mafia del paesino rurale ove vive, per poter rientrare in possesso del maltolto. A seguito della mediazione dei "ru viddrani", Don Ciccio, "u pastranu", capo mafia della consorteria mafiosa di Punta Calura, che ha preso a cuore la vicenda umana di Domenico Sinatra, incarica i suoi sodali di mettersi sulle tracce della ladruncola e di far in modo che ella restituisca la refurtiva all`anziano uomo. Qualcosa, però, va storto e fra le parti in causa si acuisce un'acredine che amplifica l'entità del furto commesso, tanto che nel giro di pochi anni si arriva all`assassinio di Ingrid Doroteea Romanescu, la badante rumena resasi autrice del furto in questione.

  • I ru viddrani, di Francesco Toscano

    Il fantasy dal titolo "E un giorno mi svegliai", di Francesco Toscano

    Sinossi: "E un giorno mi svegliai" è un fantasy. Il personaggio principale del libro, Salvatore Cuzzuperi, è un impiegato residente nella provincia di Palermo che rimane vittima di un'esperienza di abduction. Il Cuzzuperi vivrà l'esperienza paranormale del suo rapimento da parte degli alieni lontano anni luce dal pianeta Terra e si troverà coinvolto nell'aspra e millenaria lotta tra gli Anunnaki, i Malachim loro sudditi, e i Rettiliani, degli alieni aventi la forma fisica di una lucertola evoluta. I Rettiliani, scoprirà il Cuzzuperi, cercano di impossessarsi degli esseri umani perché dotati di Anima, questa forma di energia ancestrale e divina, riconducibile al Dio Creatore dell'Universo, in grado di ridare la vita ad alcune specie aliene dotate di un Dna simile a quello dell'uomo, fra cui gli stessi Rettiliani e gli Anunnaki. Il Cuzzuperi perderà pian piano la sua umanità divenendo un Igigi ammesso a cibarsi delle conoscenze degli "antichi dèi", ed infine, accolto come un nuovo membro della "fratellanza cosmica".

  • I ru viddrani, di Francesco Toscano

    Il romanzo giallo dal titolo "I ru viddrani", di Francesco Toscano

    Sinossi: Non è semplice per un vecchietto agrigentino rientrare in possesso del suo piccolo tesoro, che consta di svariati grammi di oro e di argento, che la sua badante rumena gli ha rubato prima di fuggire con il suo amante; egli pensa, allora, di rivolgersi a due anziani suoi compaesani che sa essere in buoni rapporti con il capo mafia del paesino rurale ove vive, per poter rientrare in possesso del maltolto. A seguito della mediazione dei “ru viddrani”, Don Ciccio, “ù pastranu”, capo mafia della consorteria mafiosa di Punta Calura, che ha preso a cuore la vicenda umana di Domenico Sinatra, incarica i suoi sodali di mettersi sulle tracce della ladruncola e di far in modo che ella restituisca la refurtiva all`anziano uomo. Qualcosa, però, va storto e fra le parti in causa si acuisce un’acredine che amplifica l’entità del furto commesso, tanto che nel giro di pochi anni si arriva all`assassinio di Ingrid Doroteea ROMANESCU, la badante rumena resasi autrice del furto in questione.

  • Naufraghi nello spazio profondo, di Francesco Toscano

    Il romanzo di fantascienza dal titolo "Naufraghi nello spazio profondo ", di Francesco Toscano

    Sinossi: In un futuro distopico l’umanità, all’apice della sua evoluzione e prossima all’estinzione, sarà costretta, inevitabilmente, a lasciare la Terra, la nostra culla cosmica, alla ricerca di un pianeta alieno in cui poter vivere, sfruttando le conoscenze del suo tempo. Inizia così l’avventura del giovane Joseph MIGLIORINI, di professione ingegnere, e di altri giovani terrestri, un medico, un geologo, un ingegnere edile, che, da lì a poco, a bordo di una navetta spaziale allestita dal loro Governo, sarebbero stati costretti a raggiungere il pianeta Marte, il “nostro vicino cosmico”, al fine di atterrare nei pressi del suo polo nord ove, anni prima, dei robot costruttori avevano realizzato una stazione spaziale permanente, denominata “New Millenium”; tutto questo affinché parte dell’umanità sopravvissuta agli eventi nefasti e apocalittici potesse prosperare su quella landa desolata, tanto ostile alla vita in genere, giacché ritenuta unico habitat possibile e fruibile ai pochi sopravvissuti e alla loro discendenza.

  • Malacarne, di Francesco Toscano

    Libro/E-book: Malacarne, di Francesco Toscano

    Sinossi: Nella primavera dell'anno 2021 a Palermo, quando la pandemia dovuta al diffondersi del virus denominato Covid-19 sembrerebbe essere stata sconfitta dalla scienza, malgrado i milioni di morti causati in tutto il mondo, un giovane, cresciuto ai margini della società, intraneo alla famiglia mafiosa di Palermo - Borgo Vecchio, decide, malgrado il suo solenne giuramento di fedeltà a Cosa Nostra, di vuotare il sacco e di pentirsi dei crimini commessi, così da consentire alla magistratura inquirente di assicurare alla giustizia oltre sessanta tra capi e gregari dei mandamenti mafiosi di Brancaccio, Porta Nuova, Santa Maria Gesù. Mentre Francesco Salvatore Magrì, inteso Turiddu, decide di collaborare con la Giustizia, ormai stanco della sua miserevole vita, qualcun altro dall'altra parte della Sicilia, che da anni ha votato la sua vita alla Legalità e alla Giustizia, a costo di sacrificare sé stesso e gli affetti più cari, si organizza e profonde il massimo dell'impegno affinché lo Stato, a cui ha giurato fedeltà perenne, possa continuare a regnare sovrano e i cittadini possano vivere liberi dalle prevaricazioni mafiose. Così, in un turbinio di emozioni e di passioni si intrecciano le vite di numerosi criminali, dei veri e propri Malacarne, e quella dei Carabinieri del Reparto Operativo dei Comandi Provinciali di Palermo e Reggio di Calabria che, da tanti anni ormai, cercano di disarticolare le compagini mafiose operanti in quei territori. Una storia umana quella di Turiddu Magrì che ha dell'incredibile: prima rapinatore, poi barbone e mendicante, e infine, dopo essere stato "punciutu" e affiliato a Cosa Nostra palermitana, il grimaldello nelle mani della Procura della Repubblica di Palermo grazie al quale potere scardinare gran parte di quell'organizzazione criminale in cui il giovane aveva sin a quel momento vissuto e operato.

  • NAUFRAGHI NELLO SPAZIO PROFONDO : I 12 MARZIANI, GLI ULTIMI SUPERSTITI DELLA SPECIE UMANA , di Francesco Toscano

    Libro/E-book: NAUFRAGHI NELLO SPAZIO PROFONDO : I 12 MARZIANI, GLI ULTIMI SUPERSTITI DELLA SPECIE UMANA,di Francesco Toscano

    Sinossi: In un futuro distopico l’umanità, all’apice della sua evoluzione e prossima all’estinzione, sarà costretta, inevitabilmente, a lasciare la Terra, la nostra culla cosmica, alla ricerca di un pianeta alieno in cui poter vivere, sfruttando le conoscenze del suo tempo. Inizia così l’avventura del giovane Joseph MIGLIORINI, di professione ingegnere, e di altri giovani terrestri, un medico, un geologo, un ingegnere edile, che, da lì a poco, a bordo di una navetta spaziale allestita dal loro Governo, sarebbero stati costretti a raggiungere il pianeta Marte, il “nostro vicino cosmico”, al fine di atterrare nei pressi del suo polo nord ove, anni prima, dei robot costruttori avevano realizzato una stazione spaziale permanente, denominata “New Millenium”; tutto questo affinché parte dell’umanità sopravvissuta agli eventi nefasti e apocalittici potesse prosperare su quella landa desolata, tanto ostile alla vita in genere, giacché ritenuta unico habitat possibile e fruibile ai pochi sopravvissuti e alla loro discendenza. Nel giro di pochi anni, pur tuttavia, a differenza di quanto auspicatosi dagli scienziati che avevano ideato e progettato la missione Marte, l’ingegnere MIGLIORINI e la sua progenie sarebbero rimasti coinvolti in un’aspra e decennale guerra combattuta da alcuni coloni di stanza sul pianeta Marte e da altri di stanza sulla superficie polverosa della nostra Luna, per l’approvvigionamento delle ultime materie prime sino ad allora rimaste, oltre che per l’accaparramento del combustibile, costituito da materia esotica e non più fossile, di cui si alimentavano i motori per viaggi a velocità superluminale delle loro superbe astronavi; ciò al fine di ridurre le distanze siderali dello spazio profondo e al fine di generare la contrazione dello spazio-tempo per la formazione di wormhole, ovvero dei cunicoli gravitazionali, che avrebbero consentito loro di percorrere le enormi distanze interstellari in un batter di ciglia...






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giovedì 25 novembre 2010

Aspettando Palermo vs Roma.

25 Novembre 2010.
Domenica sera, alle ore 20.45, allo stadio Renzo Barbera di Palermo, i rosanero di Delio Rossi affrontano la Roma di Ranieri, a conclusione della 14a giornata di andata del campionato di calcio di Serie A Tim 2010/2011. 

Sarà Christian Brighi di Cesena l'arbitro di Palermo-Roma. Il direttore di gara romagnolo sarà coadiuvato dagli assistenti Calcagno e Rossomando. Quarto uomo ufficiale Bergonzi.

Il Palermo non incontra la squadra della Capitale dal 14 Febbraio 2010. Quel giorno il Palermo perse a Roma per quattro reti ad uno. Il risultato, tuttavia, pur rappresentando un passivo di reti numericamente sostanzioso, non descrive chiaramente le difficoltà che la Roma ha avuto quel giorno contro un buon Palermo. Il Palermo, infatti, sino al passivo di due reti a zero, frutto di due svarioni difensivi (la prima è stata un'autorete di Bovo, mentre la seconda rete è scaturita da un'azione di gioco della Roma in area del Palermo viziata da un fallo subito da Cassani) ha fatto la sua decorosa partita ove in più occasioni ha mancato, per la bravura dell'estremo difensore giallorosso, il gol del vantaggio prima e del pareggio dopo. 

Al 33^ la Roma si portava in vantaggio: dal corner Totti serviva Brighi, che al volo batteva Sirigu con la complicità di Bovo che toccava involontariamente il pallone di testa. 

Dopo l’intervallo il Palermo ritornava in campo con gli stessi undicesimi del primo tempo, mentre nella Roma Baptista subentrava a Totti. Al 2’ della ripresa Cavani di testa metteva i brividi a Julio Sergio costretto alla deviazione in angolo. All'8^ la Roma raddoppiava con Baptista, che riceveva palla dopo uno svarione in area di Bovo e realizzava da pochi passi. Al 17^ i padroni di casa calavano il tris con Brighi, che siglava la propria doppietta con un calibrato destro da fuori. Al 20’ cross di Cassani, tacco al volo di Pastore e tap-in di testa di Kjaer che sfiorava la traversa. Al termine dell’azione, Ranieri mandava in campo Menez al posto di Vucinic. Al 27’ nel Palermo Cavani lasciava il posto a Budan. Al 33’ il palo negava il gol a Balzaretti, lesto a ribadire verso la porta una respinta aerea di Juan. Un minuto più tardi De Rossi e Taddei atterravano Pastore in area, Tagliavento concedeva il calcio di rigore: dagli undici metri Miccoli batteva Julio Sergio. Al 38’ Riise chiudeva i conti con un imprendibile mancino all’incrocio dei pali. Al 90’, senza alcun minuto di recupero, l’arbitro Tagliavento fischiava la fine.

Nella partita del girone di andata, era il 23.09.2009, rocambolesco pari per tre reti a tre fra le mura amiche, in un giorno di pioggia insistente che costringeva i 22 uomini in campo a giocare in un campo fradicio d'acqua piovana. Ricorderete, ahi noi, quell'uscita a vuoto di Rubinho ai danni di Okaka che causò il rigore che consentì alla Roma di pareggiare con Totti all'87^ del s.t.. Nella speranza che questa volta la fortuna arrida ai nostri colori, mi congedo da voi esclamando, come sempre, forza Palermo!!!!!!!!

Il Palazzo Reale di Palermo. Storia di un antico monumento. La storia di Guglielmo II di Sicilia. Parte terza.

Federico Barbarossa
25 Novembre 2010.

Cari lettori, gentili lettrici, continuano gli articoli dedicati alla Storia del Palazzo Reale di Palermo e dei sovrani che l'abitarono. L'ultimo post da me realizzato, ricorderete, era dedicato a Guglielmo II, detto il Buono. Grazie all'opera di Isidoro La Lumia "Storia della Sicilia sotto Guglielmo il buono", pubblicato a Firenze nel 1867 dai successori di Le Monnier, abbiamo appreso parecchie notizie interessanti sulla vita di Guglielmo, sul suo modo di agire, di essere, e del periodo storico in cui visse. Oggi parleremo di quanto accaduto negli anni 1173 e  1174, anno dell'assedio di Ancona. (1

Questa immagine mostra lo stemma della famiglia Hohenstaufen.
"L'imperator Barbarossa avea mandato di qua dalle Alpi, a preparargli il terreno, il suo Arcicancelliere Cristiano, eletto arcivescovo di Magonza, che raccozzasse le forze della fazione imperiale, procurasse metter fine a'litigi tra Genova e Pisa congiungendole in un pensiero comune di devozione all' Impero, rinfrescasse in Italia la memoria degl'imperiali suoi diritti con adunar parlamenti e amministrare la giustizia in suo nome. In una dieta tenuta a Ratisbona nel maggio di quel medesimo anno 1174 rappresentando la ostinata insolenza e infedeltà de'Lombardi, la congiura tramata con essi dal papa e dal re di Sicilia, il concorso apportatovi dal greco Manuele Comneno, la oltraggiata e pericolante maestà dell'Impero, dirigea nuovo appello a'principi efeudatarii alemanni; poi nel seguente settembre, dopo sei anni di assenza, dopo aver provveduto ad assicurar fortemente i suoi negozii in Germania e fatto eleggere a re de' Romani Enrico suo figlio, si calava, pel solito sbocco della valle di Susa, con un valido esercito composto per lo più di mercenarii raccolti nel settentrione di Francia, nel quale, fra gli altri, si notavano Corrado suo fratello, Ladislao re di Boemia, Enrico il Leone, duca di Baviera e di Sassonia, Ottone di Wittelsbach, gli arcivescovi di Colonia e di Treveri.

Con una parte delle genti imperiali messe insieme tra Toscana e Romagna, Cristiano, lo scismatico pastore di Magonza, tristo arnese di raggiri e di guerre, aveva incominciato le ostilità contro Ancona, al lembo opposto d'Italia. Volevasi strappar da quel nido l'autorità del Conineno, che sotto specie di tutela amichevole, o fors'anche di effettivo dominio, lo teneva occupato; e,nel combattere Ancona, staccare Venezia dalla Lega italiana, Venezia nemica alla detta città per emulazione di traffici, mal disposta e testè mal conciliata col Greco. Quest'ultimo fine, almeno per poco, riusci di asseguirlo: Ancona ebbe incontro il tedesco aggressore e le feroci sue torme ; e, dal mare, il navilio dell' avversa repubblica. Pugnò e resistè arditamente; non ascritta alla Lega, ne sostenne con fermezza i propositi: per più mesi, il coraggio de' suoi eroici abitanti, la virtù delle stesse sue donne, gli strazii sofferti e le incredibili estremità della fame fornirono dovizia di esempi che ricorda ammirata e intenerita la storia.

Federigo segnava il suo ingresso coll' incendio di Susa ; occupava Torino ; Asti gli apria le sue porte dopo un debole principio d'assedio, e d'allora, abbandonata la Lega, si dava a parteggiar per l'Impero. Eccitato anche più da' Pavesi e dal marchese di Monferrato, il Barbarossa mirava soprattutto ad Alessandria, la nuova città dalle mura di terra e da'tetti di paglia, surta appena come sfida e come insulto per lui. Vi fe' intorno trinceramenti e bastie ; cominciò ad oppugnarla. Quel pugno di prodi convenuti da ogni parte d'Italia a popolare la recente colonia si difese con virile costanza. L'esercito alemanno infermava e struggevasi fra gl' inutili assalti, i rigori sopraggiunti del verno, le inondate pianure: i capi scongiuravano invano Federigo a levar le sue tende, cercare a queir impresa più opportuna stagione, e rivolgersi altrove: persistea Federigo, risoluto di avere ad ogni costo la invisa città e disperderne le reliquie ed il nome. Il re di Sicilia non partecipava al conflitto colle terrestri sue forze, di cui non era uopo a' Lombardi : vi partecipava co'danari, col morale prestigio, con impedire al nemico il possesso e le comunicazioni del mare. Fortunatamente Venezia, trascinata in Ancona a combattere contro l'interesse italiano, non avrebbe seguitato più oltre la causa del dominatore straniero. La marittima riputazione dell' isola teneva in rispetto Genova e Pisa; e i dissidii fra le due contendenti repubbliche, ragione di lutti e di sciagure all' Italia, in ciò solo allora giovarono che lo straniero vi trovasse ugualmente la difficoltà di tirarne efficace assistenza. In Pisa la tradizione imperiale durava più costante ed antica. La genovese politica, nell'urto tra l'Impero e i Comuni italiani, poteva così sostanzialmente riassumersi: tenersi in disparte, quanto fosse possibile; protestare, sottomano, a'Lombardi inclinazione amichevole, scusandosi di manifestarla all' aperto ; protestare obbedienza all'Impero, schermendosi, secondo il possibile, di servirlo co'fatti (* Vincens, Histoire de la Républ. de Génes, ch. 3, t. 197, Parigi, 1842.). Intrattenendo da' tempi del re Ruggiero in Palermo e in Messina comunicazioni e cambii attivissimi, i Genovesi, malgrado le promesse e le anticipate concessioni nell'isola, che nel 1162 facea loro il Barbarossa, aveano, a malincuore e costretti, aderito alla chiesta alleanza contro il re siciliano (Caffaro, Annales Genuenses, lib. 2, f. 292, presso Muratori, Rer. it. scr., t. VI.). Giusta i patti allora fermati, accordavasi lo spazio di un anno ad allestire i necessarii apparecchi dopo la intima formale che dall' imperatore sarebbe loro diretta per la spedizione divisata nell' isola; ma, ad esprimere la propria prontezza, pare scegliessero que' dati momenti in cui le circostanze si mostrassero evidentemente men propizie all'impresa. Nel 1164 loro oratori portandosi ad inchinare Federigo in Romagna, erano venuti perciò interrogandolo se fosse o no da por mano a' dovuti armamenti: Federigo ringraziò della offerta, ma soggiunse avrebbe dato risposta dopo intesi i feudalarii tedeschi e lombardi in una dieta che seguirebbe a Parma per la metà di quaresima: a Parma gli oratori tornarongli innanzi, e rimandavali a novello convegno in Savona per la prossima Pasqua; giunse anche la Pasqua, e le cose rimasero ov'erano ("Regni siculi omnia commoda renuimus", > Caflaro, lib. -, t. 311.). Dicemmo dell'ambasceria genovese venuta indarno a Palermo nel 1168. Dopo quel tempo tra Genova e Pisa erasi più che mai ridestata la lite per le reciproche ambizioni in Sardegna: i navigli dell'una parte e dell'altra si cercavano, si appostavano, si azzuffavano insieme pe 'l mare; i navigli del re di Sicilia, correndo ostili del pari alle due opposte repubbliche, faceano prede ad entrambe. (Due galere Genovesi avevano nel 1170 catturato una galera di Pisa e la traevano nel porto della loro città: una squadra siciliana che navigava verso le coste di Spagna diede addosso ai Genovesi e ritolse quell acquisto per sè. Oberli Annales presso Pertz., Mon. Germ Hist .Scrip.,t . XVIII, f. 87 ) 

Quando il magonzese arcivescovo, innanzi l' ultima calata di Federigo in Italia, ebbe a condursi e fermarsi qualche tempo in Genova, que' cittadini gli resero onore e gli si adoperarono intorno, procurando di farne strumento contro l'emula Pisa; e tra' titoli da loro vantati alle benemerenze imperiali si fu l'avere, per seguir Federigo, incorso la nimistà di Manuele Comneno e rinunciato a' vantaggi che loro fruttava il commerciare in Sicilia ( "Regni siculi omnia commoda renuimus", > Caffaro, lib. 2, f. 311.).

Lo scaltro arcivescovo profuse blandizie, ma pregò non toccassero quel tasto di Pisa, essa pure congiunta e devota all'Impero: ciò scemava il fervore delle genovesi ovazioni ; i Pisani, d'altra parte, sospettando del vicario imperiale, che sembrava preferire il soggiorno in mezzo a' loro nemici, entrarono in punto di fargli viso un po' arcigno. Il prelato tedesco dovè infine convincersi come non gli verrebbe mai fatto aver tutti con sè volenterosi e disposti: mandato a metter la pace, sposò contro Pisa la causa di Genova, contro Firenze la causa di Lucca; ne ricavò per sè stesso pecunia e vergogna: poi Federigo lo indirizzava in Ancona, e rimanea quel garbuglio di municipali interessi e di municipali discordie. Le carezze usate all'arcicancelliere Cristiano aveano in ogni modo contro Genova istigato i Lombardi, che, a punirla, le interdicevano il grano ed ogni altra vettovaglia del loro paese; la penuria cominciò a risentirvisi, e vi durava per più mesi strettissima: importava allora disarmare lo sdegno e guadagnarsi il favore del re di Sicilia. Venne Ottobuono degli Alberici, anch' egli (come già il Bellamuto) uno de' Consoli che amministravano in quel torno il Comune, ed erano seco due altri inviati, Ingo Tortelli ed Oberto Recalcato. Ebbero in Palermo decorose accoglienze. Un trattato fu sollecitamente proposto e conchiuso ripristinando gli accordi fermati diciott anni innanzi tra i Genovesi ed il vecchio Guglielmo. (II Caffaro (lib. cit. t. 352) riferisce il trattato, e parla  della missione del console Ottobuono. II relativo diploma che porta la data di Novembre 1174, è stato pubblicato per la prima volta a Torino nel 1854, nella collezione "Historim Patriae Monumenta , t. 1, f. 300. ).

E quel trattato con pregiudizio della parte imperiale riusciva a neutralizzare del tutto nella guerra presente la marinaresca repubblica."


Fonte:-

Bibliografia:-
Linkografia:-
(1) [Con l'istituzione del Sacro Romano Impero la città fu posta a capo della Marca di Ancona, che dopo aver assorbito le marche di Camerino e di Fermo comprese quasi tutta l'odierna regione Marche. Il potere imperiale ben presto si affievolì, fino a diventare solo formale. Infatti, a partire dall'anno 1000 la città inizia un cammino verso l'indipendenza, favorito dall'aumento del commercio. Alla fine dell'XI secolo Ancona è ormai un libero comune e una delle repubbliche marinare che non compaiono nello stemma della Marina Militare, come Gaeta, Trani e Ragusa (Croazia, odierna Dubrovnik). Si scontra così sia con il Sacro Romano Impero, che tentò ripetutamente di ristabilire il suo effettivo potere, sia con Venezia, che non accettava nell'Adriatico una città marinara che, sia pur in forma ridotta, le faceva concorrenza per i traffici con l'Oriente. Ancona poteva contare sull'appoggio dell'Impero Romano d'Oriente. Per resistere allo strapotere veneziano era poi preziosa l'alleanza con la Repubblica di Ragusa, in Dalmazia. Il territorio della Repubblica anconitana non fu mai molto esteso, dedicandosi la città soprattutto ai traffici marittimi; nell'entroterra Ancona si limitò sempre solo a garantirsi lo spazio vitale per la difesa e per l'approvvigionamento alimentare. A difesa del territorio (i cui confini erano a nord-ovest il fiume Esino, a sud-ovest il Fiume Aspio e, dopo la sua confluenza, al Musone, ad est l'Adriatico) gli anconitani costruirono o presero venti castelli, detti i Castelli di Ancona. La Repubblica marinara di Ancona batteva moneta propria: l'agontano; aveva propri codici di navigazione noti sotto il nome di "Statuti del mare e del Terzenale (arsenale)" e "della Dogana"; inviava consoli ed aveva fondaci e colonie in tutti i porti d'Oriente, da Costantinopoli alla Siria, dalla Romania all'Egitto. Riuscì a resistere ai duri assedi dell'imperatore Lotario II, nel 1137, e di Federico Barbarossa nel 1167 e nel 1173; in quest'ultimo si distinguono le gesta di Stamira, l'eroina anconitana, e del sacerdote Giovanni di Chio. Si riportano alcuni particolari dell'assedio del 1173 perché nei secoli successivi, e specie nel 1800, fu considerato quasi un paradigma del carattere della città. Ancona aveva giurato fedeltà all'Imperatore bizantino Manuele Comneno; l'imperatore del Sacro Romano Impero, Federico Barbarossa era in in Italia per ristabilire il proprio potere sui liberi comuni. L'Impero aveva in odio la città non solo per le sue pretese di indipendenza, ma anche perché era legata all'Impero d'Oriente. Il Barbarossa quindi per ristabilire la propria autorità su Ancona, vi inviò il proprio luogotenente, l'arcivescovo Cristiano di Magonza, noto come uomo crudele e dedito alla rapina. Le truppe imperiali avevano preventivamente chiesto ed ottenuto l'alleanza della flotta veneziana: Venezia, infatti, aveva colto l'occasione per liberarsi di una rivale nei traffici marittimi. L'assedio durò sei lunghi mesi e la città dovette fare i conti con la carenza di cibo e con forze nemiche preponderanti. Di questo assedio si ricorda l'eroico gesto di una donna, la vedova Stamira, che, uscendo arditamente dalle mura e dando fuoco ad una botte carica di materiale infiammabile, riuscì a danneggiare un accampamento nemico. Ciò rese possibile, nella confusione in cui si trovarono le truppe imperiali, anche il rifornimento di una certa quantità di cibo. Stamira è pertanto considerata una delle maggiori figure storiche della città. Grazie ad una pericolosa spedizione oltre le file nemiche, gli Anconitani riuscirono a chiedere soccorso agli alleati emiliani e romagnoli. Con l'arrivo infatti delle truppe della contessa di Bertinoro Aldruda dei Frangipani e del duca di Ferrara Guglielmo dei Marcheselli, si riuscì a rompere l'assedio e a cacciare la flotta veneziana e le truppe imperiali. L'Imperatore di Bisanzio, per ricompensare Ancona della fedeltà a lui dimostrata, inviò ingenti somme di denaro e, secondo la tradizione, le donò in segno di riconoscenza la bandiera rossa con una croce d'oro che è ancora oggi il vessillo della città, a ricordo degli ideali che ispirarono tali avvenimenti. Il risultato più importante della vittoria fu il permesso, concesso dall'Imperatore d'Oriente, di praticare il commercio marittimo in tutti i suoi porti, con la possibilità anche di contruire fondaci e abitazioni. Come già in epoca traianea, Ancona si avviava nuovamente ad essere per l'Italia una delle porte d'Oriente. È nota la partecipazione a diverse crociate, tra cui la prima. Nella lotte fra Papa ed Imperatore del XIII secolo, Ancona è di parte guelfa. Lo stemma del libero comune, un cavaliere armato, rappresentante la virtù guerriera e l'attaccamento alla libertà, è quello che anche oggi identifica la città. Tra i suoi navigatori si deve ricordare Ciriaco d'Ancona (Ciriaco Pizzecolli).]

La frase di oggi.

25 Novembre 2010.

Max: Prima regola dello show business: non investire i tuoi soldi nello spettacolo. Leo: La seconda quale sarebbe? Max: Non investire i tuoi soldi nello spettacolo.

Nathan Lane e Matthew Broderick, The Producers

Ricorrenze storiche di oggi, giovedì 25 Novembre 2010.

 

 

 

 

Eventi 


News dalla Provincia di Enna.



EnnaDimenticare in fretta la sconfitta contro il Trecastagni. È questo l’imperativo in casa Enna dove, ieri, sono ripresi gli allenamenti caratterizzati da una temperatura rigida. A guidare il gruppo di giocatori presenti l’allenatore Angelo Greco che ha iniziato a porre le basi per quella che si preannuncia essere una settimana di grande lavoro in vista della trasferta in casa del Santa Croce. La formazione ennese ancora si lecca le ferite per il pesante ko interno, 4-1, subito contro il Trecastagni. Trenta minuti maledetti che hanno fatto uscire fuori le debolezze tattico-mentali della squadra gialloverde.[Per saperne di più...]

News dalle Province Siciliane: Caltanissetta.


25 Novembre 2010.

Corriere della Sera
CALTANISSETTA - Ha tentato di uccidersi sparandosi alla testa con una pistola, forse in preda ad uno stato depressivo, ma è sopravvissuto. E le sorprese, per lui, non sono finite: i carabinieri l'hanno denunciato per detenzione illegale di arma. [Per saperne di più..]
ANSA.it
(ANSA) - CALTANISSETTA, 24 NOV - Due giovani sono stati arrestati dagli agenti della squadra mobile di Caltanissetta mentre stavano ritirando la busta con i soldi del pizzo, mille euro, dal titolare di un' agenzia d'assicurazioni.[Per saperne di più...]
Il Giornale di Gela
Sequestrarono per convincerlo a tirare fuori 250 mila marchi un imprenditore niscemese che viveva e lavorava a Colonia, in Germania. A distanza di dodici anni la squadra mobile di Caltanissetta e Milano e la Dda hanno ricostruito il sequestro di persona che ha portato all’emissione di quattro ordinanze di custodia cautelare firmate dal Gip Alessandra Giunta. [Per saperne di più...]

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Recensione del romanzo giallo "L'infanzia violata", di Francesco Toscano, redatta dalla lettrice Maria Giulia Noto.

Buonasera!  Oggi mi pregio di pubblicare la recensione del romanzo giallo "L'infanzia violata", dello scrivente Francesco ...

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La storia dei blog e di "Sicilia, la terra del Sole."

Cenni storici sul Comune di Palermo,Monreale, la Sicilia in genere.News su società e cultura. News dalle Province Siciliane. Storia di Palermo e della Sicilia dalla preistoria ai giorni nostri. Elementi di archeologia misteriosa,della teoria del paleocontatto.


La storia del blog nasce nel 1997 in America, quando lo statunitense Dave Winter sviluppò un software che permise la prima pubblicazione di contenuti sul web. Nello stesso anno fu coniata la parola weblog, quando un appassionato di caccia statunitense decise di parlare delle proprie passioni con una pagina personale su Internet. Il blog può essere quindi considerato come una sorta di diario personale virtuale nel quale parlare delle proprie passioni attraverso immagini, video e contenuti testuali. In Italia, il successo dei blog arrivò nei primi anni 2000 con l’apertura di diversi servizi dedicati: tra i più famosi vi sono Blogger, AlterVista, WordPress, ma anche il famosissimo MySpace e Windows Live Space. Con l’avvento dei social network, tra il 2009 e il 2010, moltissimi portali dedicati al blogging chiusero. Ad oggi rimangono ancora attivi gli storici AlterVista, Blogger, WordPress e MySpace: sono tuttora i più utilizzati per la creazione di un blog e gli strumenti offerti sono alla portata di tutti. Questo blog, invece, nasce nel 2007; è un blog indipendente che viene aggiornato senza alcuna periodicità dal suo autore, Francesco Toscano. Il blog si prefigge di dare una informazione chiara e puntuale sui taluni fatti occorsi in Sicilia e, in particolare, nel territorio dei comuni in essa presenti. Chiunque può partecipare e arricchire i contenuti pubblicati nel blog: è opportuno, pur tuttavia, che chi lo desideri inoltri i propri comunicati all'indirizzo di posta elettronica in uso al webmaster che, ad ogni buon fine, è evidenziata in fondo alla pagina, così da poter arricchire la rubrica "Le vostre lettere", nata proprio con questo intento. Consapevole che la crescita di un blog è direttamente proporzionale al numero di post scritti ogni giorno, che è in sintesi il compendio dell'attività di ricerca e studio posta in essere dal suo creatore attraverso la consultazione di testi e documenti non solo reperibili in rete, ma prevalentemente presso le più vicine biblioteche di residenza, mi congedo da voi augurandovi una buona giornata. Cordialmente vostro, Francesco Toscano.