Sicilia bedda e amata,cantata e disprizzata...

  • Naufraghi nello spazio profondo, di Francesco Toscano

    Il romanzo di fantascienza dal titolo "Naufraghi nello spazio profondo ", di Francesco Toscano

    Sinossi: In un futuro distopico l’umanità, all’apice della sua evoluzione e prossima all’estinzione, sarà costretta, inevitabilmente, a lasciare la Terra, la nostra culla cosmica, alla ricerca di un pianeta alieno in cui poter vivere, sfruttando le conoscenze del suo tempo. Inizia così l’avventura del giovane Joseph MIGLIORINI, di professione ingegnere, e di altri giovani terrestri, un medico, un geologo, un ingegnere edile, che, da lì a poco, a bordo di una navetta spaziale allestita dal loro Governo, sarebbero stati costretti a raggiungere il pianeta Marte, il “nostro vicino cosmico”, al fine di atterrare nei pressi del suo polo nord ove, anni prima, dei robot costruttori avevano realizzato una stazione spaziale permanente, denominata “New Millenium”; tutto questo affinché parte dell’umanità sopravvissuta agli eventi nefasti e apocalittici potesse prosperare su quella landa desolata, tanto ostile alla vita in genere, giacché ritenuta unico habitat possibile e fruibile ai pochi sopravvissuti e alla loro discendenza.

  • Condannato senza possibilità d'appello

    Il romanzo breve dal titolo "Condannato senza possibilità d'appello.", di Francesco Toscano

    Sinossi: Le concezioni primitive intorno all`anima sono concordi nel considerare questa come indipendente nella sua esistenza dal corpo. Dopo la morte, sia che l`anima seguiti a esistere per sé senza alcun corpo o sia che entri di nuovo in un altro corpo di uomo o d`animale o di pianta e perfino di una sostanza inorganica, seguirà sempre il volere di Dio; cioè il volere dell’Eterno di consentire alle anime, da lui generate e create, di trascendere la vita materiale e innalzarsi ad un piano più alto dell’esistenza, imparando, pian piano, a comprendere il divino e tutto ciò che è ad esso riconducibile.

  • L'infanzia violata, di Francesco Toscano

    Il romanzo giallo dal titolo "L'infanzia violata", di Francesco Toscano

    Sinossi: Dovrebbero andare a scuola, giocare, fantasticare, cantare, essere allegri e vivere un'infanzia felice. Invece, almeno 300 milioni di bambini nel mondo sono costretti a lavorare e spesso a prostituirsi, a subire violenze a fare la guerra. E tutto ciò in aperta violazione delle leggi, dei regolamenti, delle convenzioni internazionali sui diritti dell'infanzia. La turpe problematica non è lontana dalla vostra quotidianità: è vicina al luogo in cui vivete, lavorate, crescete i vostri bambini. Ad ogni angolo dei quartieri delle città, dei paesi d'Italia, è possibile trovare un'infanzia rubata, un'infanzia violata.

  • I ru viddrani, di Francesco Toscano

    Il romanzo giallo dal titolo "I ru viddrani", di Francesco Toscano

    Sinossi: Non è semplice per un vecchietto agrigentino rientrare in possesso del suo piccolo tesoro, che consta di svariati grammi di oro e di argento, che la sua badante rumena gli ha rubato prima di fuggire con il suo amante; egli pensa, allora, di rivolgersi a due anziani suoi compaesani che sa essere in buoni rapporti con il capo mafia del paesino rurale ove vive, per poter rientrare in possesso del maltolto. A seguito della mediazione dei "ru viddrani", Don Ciccio, "u pastranu", capo mafia della consorteria mafiosa di Punta Calura, che ha preso a cuore la vicenda umana di Domenico Sinatra, incarica i suoi sodali di mettersi sulle tracce della ladruncola e di far in modo che ella restituisca la refurtiva all`anziano uomo. Qualcosa, però, va storto e fra le parti in causa si acuisce un'acredine che amplifica l'entità del furto commesso, tanto che nel giro di pochi anni si arriva all`assassinio di Ingrid Doroteea Romanescu, la badante rumena resasi autrice del furto in questione.

  • I ru viddrani, di Francesco Toscano

    Il romanzo giallo dal titolo "I ru viddrani", di Francesco Toscano

    Sinossi: Non è semplice per un vecchietto agrigentino rientrare in possesso del suo piccolo tesoro, che consta di svariati grammi di oro e di argento, che la sua badante rumena gli ha rubato prima di fuggire con il suo amante; egli pensa, allora, di rivolgersi a due anziani suoi compaesani che sa essere in buoni rapporti con il capo mafia del paesino rurale ove vive, per poter rientrare in possesso del maltolto. A seguito della mediazione dei “ru viddrani”, Don Ciccio, “ù pastranu”, capo mafia della consorteria mafiosa di Punta Calura, che ha preso a cuore la vicenda umana di Domenico Sinatra, incarica i suoi sodali di mettersi sulle tracce della ladruncola e di far in modo che ella restituisca la refurtiva all`anziano uomo. Qualcosa, però, va storto e fra le parti in causa si acuisce un’acredine che amplifica l’entità del furto commesso, tanto che nel giro di pochi anni si arriva all`assassinio di Ingrid Doroteea ROMANESCU, la badante rumena resasi autrice del furto in questione.

  • Malacarne, di Francesco Toscano

    Libro/E-book: Malacarne, di Francesco Toscano

    Sinossi: Nella primavera dell'anno 2021 a Palermo, quando la pandemia dovuta al diffondersi del virus denominato Covid-19 sembrerebbe essere stata sconfitta dalla scienza, malgrado i milioni di morti causati in tutto il mondo, un giovane, cresciuto ai margini della società, intraneo alla famiglia mafiosa di Palermo - Borgo Vecchio, decide, malgrado il suo solenne giuramento di fedeltà a Cosa Nostra, di vuotare il sacco e di pentirsi dei crimini commessi, così da consentire alla magistratura inquirente di assicurare alla giustizia oltre sessanta tra capi e gregari dei mandamenti mafiosi di Brancaccio, Porta Nuova, Santa Maria Gesù. Mentre Francesco Salvatore Magrì, inteso Turiddu, decide di collaborare con la Giustizia, ormai stanco della sua miserevole vita, qualcun altro dall'altra parte della Sicilia, che da anni ha votato la sua vita alla Legalità e alla Giustizia, a costo di sacrificare sé stesso e gli affetti più cari, si organizza e profonde il massimo dell'impegno affinché lo Stato, a cui ha giurato fedeltà perenne, possa continuare a regnare sovrano e i cittadini possano vivere liberi dalle prevaricazioni mafiose. Così, in un turbinio di emozioni e di passioni si intrecciano le vite di numerosi criminali, dei veri e propri Malacarne, e quella dei Carabinieri del Reparto Operativo dei Comandi Provinciali di Palermo e Reggio di Calabria che, da tanti anni ormai, cercano di disarticolare le compagini mafiose operanti in quei territori. Una storia umana quella di Turiddu Magrì che ha dell'incredibile: prima rapinatore, poi barbone e mendicante, e infine, dopo essere stato "punciutu" e affiliato a Cosa Nostra palermitana, il grimaldello nelle mani della Procura della Repubblica di Palermo grazie al quale potere scardinare gran parte di quell'organizzazione criminale in cui il giovane aveva sin a quel momento vissuto e operato.

  • A proposito degli alieni..., di Francesco Toscano ed Enrico Messina

    Libro/E-book: A proposito degli alieni..., di Francesco Toscano ed Enrico Messina

    Sinossi: Fin dalla preistoria ci sono tracce evidenti del passaggio e dell‘incontro tra esseri extraterrestri ed esseri umani. Da quando l‘uomo è sulla Terra, per tutto il suo percorso evolutivo, passando dalle prime grandi civiltà, all‘era moderna, sino ai giorni nostri, è stato sempre accompagnato da una presenza aliena. Lo dicono i fatti: nei reperti archeologici, nelle incisioni sulle rocce (sin qui rinvenute), nelle sculture, nei dipinti, in ciò che rimane degli antichi testi, sino ad arrivare alle prime foto e filmati oltre alle innumerevoli prove che oggi con le moderne tecnologie si raccolgono.Gli alieni ci sono sempre stati, forse già prima della comparsa del genere umano, e forse sono loro che ci hanno creato. I Sumeri, gli Egizi, i Maya, gli Inca, le civiltà indiane, tutte culture che hanno avuto un livello tecnologico superiore per quel tempo. I miti Babilonesi, la cultura Greca con la sua mitologia, i miti delle popolazioni nordiche, le leggende delle popolazioni precolombiane, (persino nella Bibbia, vedi Genesi o Apocalisse), parlano di esseri soprannaturali, di eventi immani, (come un grande diluvio). Anche in questo periodo alcuni popoli che vivono allo stato primitivo, come ad esempio i Dogon del Mali, hanno conoscenze astronomiche cui l‘uomo moderno ha avuto accesso solo dopo con il progredire della tecnologia. E' nell‘era moderna che la tematica si sviluppa maggiormente. Dal Novecento ad oggi è un susseguirsi di prove, fatti, avvistamenti; l‘episodio di Roswell è il più indicativo. Gli U.S.A. sembrano la nazione che nel secondo dopoguerra abbia beneficiato maggiormente del contatto con gli alieni. L‘oscurantismo della Guerra Fredda, dominante sino a qualche anno fa è crollato. Tutte le Intelligence delle maggiori potenze mondiali stanno rivelando al mondo dossier segretati sino a qualche tempo fa, (in vista forse del 2012, che secondo un‘antica profezia Maya segnerà l‘inizio di una nuova era). Anche il Vaticano ha ammesso la probabile esistenza di extraterrestri, con i relativi problemi etico-religiosi che ne possono derivare. Se esistono gli alieni, e se ci hanno creati loro, esiste anche un Dio Creatore, come lo intendiamo noi? Che cosa succederebbe se così non fosse? La Chiesa sa la verità e non la vuole rivelare? Oppure sia noi che gli alieni facciamo parte di un unico progetto divino? Abbiamo un‘anima? Che cosa succede dopo la morte? L‘aldilà è forse un‘altra dimensione o un Universo parallelo dove i mondi s‘incontrano? Perché (come dicono alcuni ricercatori) gli alieni ci studiano? Che cosa cercano nell‘uomo? Le grandi potenze mondiali ne sono informate? Tutti interrogativi cui non è possibile a oggi dare una risposta certa, però si può provare a dare diverse, probabili soluzioni.

  • Le indagini del Maresciallo Ascali: L’usuraio, di Francesco Toscano

    Libro/E-book: Le indagini del Maresciallo Ascali: L’usuraio, di Francesco Toscano

    Sinossi: Le indagini del Maresciallo Ascali - L'usuraio Benvenuti nel cuore pulsante e spesso tormentato di Palermo, dove le indagini del Luogotenente dei Carabinieri Roberto Ascali si addentrano ancora una volta nelle pieghe oscure del tessuto sociale. In questo nuovo capitolo, intitolato "L'usuraio", l'arrivo di un certo Colajanni Eduardo nella caserma dei Carabinieri dà il via a un'indagine che promette di svelare inquietanti connessioni. Ciò che inizia come un'indagine sul reato di usura, un crimine silente e devastante che affligge le fasce più vulnerabili della popolazione, prende subito una piega potenzialmente pericolosa. La redazione della Comunicazione di Notizia di Reato non si limita a ipotizzare l'usura, ma prospetta al Magistrato inquirente un legame inquietante tra l’usuraio e “ambienti mafiosi”, suggerendo la possibile aggravante del metodo mafioso. Le dichiarazioni inattese dell'usuraio Cozzolino, denunciato da Colajanni, rivelano che l'indagine prenderà direzioni impreviste. Quando la morte di Colajanni per avvelenamento viene accertata, il quadro che emerge dalle dichiarazioni di Cozzolino è "del tutto inedito", confermando l'intuizione di Ascali riguardo un coinvolgimento più ampio della criminalità organizzata. Sembrava solo una storia di usura all'inizio, ma l'ombra di Cosa Nostra si allunga su tutta la vicenda. Emergono collegamenti con i mandamenti mafiosi palermitani, in particolare Brancaccio e Porta Nuova. Maresciallo Ascali, oggi Luogotenente, deve usare la sua tenacia e il suo acume investigativo per accertare la verità sulla morte di Colajanni e sul sistema criminale sotteso. La sua vita personale è segnata dal dolore per la malattia che affligge la sua amata moglie, ma la sua presenza e l'appartamento confiscato alla mafia in cui vivono a Palermo - divenuto il loro rifugio di pace - gli danno la forza per affrontare le indagini. "L'usuraio" si prospetta come un nuovo avvincente capitolo delle indagini del Maresciallo Ascali, esplorando il legame pericoloso tra l'usura e la criminalità organizzata, mantenendo alta la suspense e conducendo il lettore nei meandri oscuri del potere e della disperazione, dove la linea tra vittima e carnefice è spesso sottile.

domenica 2 giugno 2013

La condizione della donna nell'Ottocento.

2 giugno 2013.

La donna dell’Ottocento, a differenza di quelle delle epoche precedenti, specialmente nel nord Europa, visse quei cambiamenti tipici che si ebbero in quell'epoca ed in particolare quell'intenso processo di trasformazione delle attività umane noto come “rivoluzione industriale”.
Si assiste, comunque, come si è avuto modo di notare nei secoli precedenti, la sostanziale differenza della vita delle donne appartenenti alle diverse classi sociali.
Durante il primo quindicennio del secolo era maturato in Germania una nuova cultura, il Romanticismo, che aveva radici nel pensiero di alcuni filosofi e letterati tedeschi degli ultimi anni del Settecento.
In questo periodo un articolo di Madame de Stiaël fu l’occasione per uno scontro fra classicisti e romantici. I classici insorsero accusando la Stiaël di voler togliere all’Italia l’unica gloria che ancora le rimaneva, quella delle lettere. I romantici, invece, difesero la Stiaël, perché sentivano che amare la patria significava, in quel momento, riconoscere lucidamente la decadenza delle sue cause per sforzarsi di superarle.
La nostra letteratura romantica risorgimentale non raggiunse risultati artistici veramente notevoli, ad eccezione di Foscolo, Leopardi e Manzoni. Fra le donne emerse la figura di Aurore Dupin, scrittrice del movimento romantico, che scandalizzò la società parigina per la vita anticonformista e le relazioni amorose: sfidò la società benpensante portando abiti maschili, scegliendosi lo pseudonimo maschile di George Sand, lanciandosi in amori passionali e sposando la causa dei più deboli ed emarginati.
Dopo alcuni decenni attorno il 1870, prese forma un nuovo movimento artistico in contrapposizione al Romanticismo: l’Inpressionismo.
A scandalizzare il pubblico e la critica fu la mancanza di idealizzazione con cui Eduard Manet presentò il nudo in Olympia; la figura della donna viene esaltata in molti quadri di pittori come Renoir, Monet e Degas.
In un'altra corrente artistica letteraria denominata Verismo, il cui fine era una letteratura che fosse strumento e conoscenza del vero, ebbe come principali rappresentanti meridionali il catanese Luigi Capuana, ed in seguito Giovanni Verga, e una donna: la napoletana Matilde Serao.
Una delle manifestazioni più significative della spinta verso la democrazia fu il movimento per l’emancipazione femminile. Il movimento per i diritti delle donne detto anche “Movimento femminista”, si affermò per la prima volta in Europa nel tardo XVIII secolo e dopo importanti conquiste ottenute a cavallo tra il XIX secolo e il XX secolo passò momenti di difficoltà fino a rifiorire durante gli anni Sessanta del Novecento.
Le tre direzioni di riflessione e di impegno del femminismo sono state:
• la ricerca della solidarietà e la presa di coscienza dell’identità di genere , al fine di consolidare le posizioni politiche e sociali delle donne;
• le campagne di sensibilizzazione a favore dell’aborto, dell’eguaglianza di trattamento economico, dell’eguale responsabilità nella cura dei figli e contro la violenza domestica;
• il fiorire delle discipline accademiche che raccolsero intorno all'area dei cosiddetti “woman studie’s” (studi delle donne e del genere) e che forniscono argomenti teorici e dati empirici del movimento.
Durante la rivoluzione industriale il passaggio dal lavoro artigianale ( che le donne avevano svolto tradizionalmente in casa e senza essere retribuite) alla produzione di massa fece sì che le donne delle classi meno abbienti entrassero in fabbrica come salariate. Ciò rappresentò, pur tra grandi contraddizioni sociali, il primo passo per l’indipendenza, sebbene i rischi sul lavoro fossero elevati e i salari, inferiori a quelli degli uomini, amministrati dai mariti.
Un ruolo determinante nell'affermazione dell’uguaglianza di genere ebbe il movimento delle “Suffragette”, che fiorì dal 1860 al 1930, riunendo donne di diverse classi sociali e di diversa istruzione attorno al comune obiettivo del diritto di voto. Questo movimento era attivo soprattutto negli USA e in Inghilterra dove alcune associazioni iniziarono ad organizzare manifestazioni e proteste.
Negli ultimi decenni del XIX secolo, tuttavia, il movimento per l’emancipazione della donna, grazie soprattutto ad Anna Maria Mozzoni e Anna Kuliscioff, si intrecciò strettamente con quello operaio e socialista e con il Congresso delle donne, indetto a Roma nel 1908 dal Consiglio nazionale delle donne, nacque il suffragismo femminile italiano.
In Italia le donne votarono solamente il 2 Giugno 1946.


LA CONDIZIONE DELLA DONNA IN SICILIA E NEL RESTO D'ITALIA DAL RINASCIMENTO AL SETTECENTO.

2 giugno 2013. 

La donna nel Cinquecento

In Italia tra il XIV e il XVI sec. la donna occupa un posto privilegiato e gode di quella generale emancipazione dell’individuo che pare delinearsi in quest’epoca. Lo storico svizzero BURCKHARDT, autore di “La civiltà del Rinascimento in Italia (1860)” scrisse: «[...] Finalmente, per bene intendere la vita sociale dei circoli più elevati del Rinascimento, è da sapere che la donna in essi fu considerata pari all’uomo.» BURCKHARDT vuole dimostrare la “virilità” della donna italiana nel Rinascimento. Le donne appartenenti a famiglie agiate ricevono la stessa educazione degli uomini; esse studiano le lingue classiche e lettere, e compongono versi che si sarebbe tentati di attribuire a uomini. La donna italiana rivaleggia in questo periodo con l’uomo per individualismo, intelligenza e coraggio. A sostegno di tale tesi lo storico BURCKHARDT cita alcune donne importanti dell’epoca, tra cui: Cassandra FEDELE; Vittoria COLONNA; Caterina SFORZA. 


 Caterina SFORZA 

Caterina SFORZA nacque a Milano nel 1463; sul suo conto gli storici non sono in grado di affermare il giorno di nascita. Figlia illegittima di Galeazzo Maria SFORZA , duca di Milano, e di Lucrezia LANDRIANI, moglie del conte e cortigiano Gian Piero LANDRIANI, fu signora di Imola e Forlì, prima con il marito Girolamo RIARIO, poi come reggente del figlio primogenito Ottaviano. Nel XV secolo era fra le donne più ammirate di tutta Europa. In giovane età si distinse per la sua azione temeraria e coraggiosa che mise in atto per salvaguardare i propri titoli ed onori, così come i propri possedimenti, quando i suoi Stati vennero coinvolti negli antagonismi politici. Nella vita privata si dedicò, fra l’altro, a svariate attività fra cui la caccia ed alcuni esperimenti di alchimia. Negli ultimi anni della sua vita confidò ad un frate: «Se io potessi scrivere tutto, farei stupire il mondo.» Morì a Firenze il 28 maggio 1509. 


 Sofonisba ANGUISSOLA 

Fra le donne del Cinquecento, voglio ricordare la pittrice Sofonisba ANGUISSOLA, (nata a Cremona nel 1535 circa, e morta a Palermo il 16 novembre 1625), della famiglia piacentina degli Anguissola, e la sua produzione artistica. Sofonisba Anguissola fu una delle prime esponenti femminili della pittura europea. Anche se la sua celebrità non fu pari a quella di altre pittrici salite in seguito alla ribalta dell'arte come Artemisia Gentileschi, Rosalba Carriera o Angelika Kauffman, Sofonisba rappresentò la pittura italiana rinascimentale al femminile. Si formò alla scuola del pittore lombardo Bernardino Campi, che, pur non appartenendo alla nota famiglia di pittori cremonesi comprendente i più celebri Vincenzo, Giulio e Antonio Campi, aveva uno stile che si rifaceva agli esponenti di spicco dell'arte manierista in voga nell'Italia settentrionale tra Cinquecento e Seicento. Lo stile di Bernardino influenzò notevolmente Sofonisba, che ne tradusse i tratti essenziali nell'ambito prediletto: quello della ritrattistica. Sofonisba Anguissola partecipò come figura di spicco alla vita artistica delle corti italiane data anche la sua competenza letteraria e musicale, ed ebbe una fitta corrispondenza con i più famosi artisti del suo tempo. Fu citata anche nelle Vite di Giorgio Vasari grazie a Michelangelo Buonarroti che sosteneva che la giovane fanciulla avesse talento. Fu il padre di Sofonisba a scrivere a Michelangelo e a mandargli i disegni della figlia. Fra quei disegni c'era anche un Fanciullo morso da un granchio, nel quale la giovanissima artista cremonese, allora poco più che ventenne, aveva colto l'espressione del dolore infantile con un'invenzione che piacque molto al grande artista fiorentino. Quella smorfia di dolore fermata da Sofonisba la ritroviamo poi nel Ragazzo morso da un ramarro di Caravaggio. Nel 1573 sposò Fabrizio Moncada, governatore del principato di Paternò (CT), dal 1573 al 1579. Un documento del 25-06-1579 ha permesso recentemente di attribuire alla pittrice il quadro di “Santa Maria dell’Itria” custodito presso la chiesa di Paternò. Un altro atto del 26-07-1579, recentemente venuto alla luce, ha permesso di evidenziare un aspetto alquanto significativo della vita di Sofonisba. In questo documento si legge, infatti, che la pittrice ricevette, su mandato di Aloysia de Vega e Luna, onze (moneta del tempo) 120 quale segno di gratitudine per tutto il tempo in cui fu governatrice del principato. 

  • Sofonisba Anguissola paintings prints reproductions
 La donna nel Seicento 

Nel Seicento la donna, sia che fosse nobile o borghese, aveva l’unico obiettivo di diventare una buona moglie; era sempre bene educata, sapeva leggere e scrivere (cosa che invece non si ebbe modo di riscontrare nel Rinascimento,dove era raro incontrare donne colte) e fin da piccole venivano avviate agli atti di pietà e venivano istruite sulla religione ed il culto. Dovevano provvedere ad una dote, commisurata alla ricchezza della famiglia, e se non si fossero sposate venivano mandate in convento (solitamente ciò accadeva alle donne di ceti inferiori) dove imparavano le arti “obbligatorie” per le donne del tempo, ovvero filare e tessere, cucinare e governare la casa. Mentre le giovani donne aristocratiche e borghesi conducevano una vita più agiata, quelle appartenenti ai ceti meno abbienti dopo il matrimonio, che avveniva di solito in tenera età, si dedicavano ad accudire la numerosa prole. E’ doveroso evidenziare la condizione delle contadine e delle serve. Le contadine dedicavano gran parte della loro vita ad un lavoro durissimo nei campi, a governare gli animali, ed in particolare alla mungitura del latte, ed in seguito alla preparazione del formaggio e del burro. Le donne che invece venivano avviate alla vita monacale entravano in convento spinte da diversi motivi: chi per fede, chi per costrizione da parte delle famiglie, o chi cercava semplicemente una casa per sfamarsi. Le donne del Seicento non potevano frequentare le università; ciò malgrado alcune di loro si dedicarono con passione alla ricerca scientifica. 

 La donna nel Settecento 

Nel Settecento le donne acquisirono una libertà maggiore rispetto le epoche precedenti. Pur restando fortemente soggette alle leggi paterne, una volta sposate erano libere di esercitare una sorta di dominio in casa. Le ragazze di buona famiglia, rispetto alle loro coetanee medievali e rinascimentali, che potevano essere solo intraviste durante le funzioni religiose, potevano uscire di casa. Esse avevano la possibilità di incontrare il loro futuro marito ai ricevimenti, ai concerti, o addirittura, se erano state recluse in convento, durante le commedie messe in scena nei parlatori dei chiostri. Pur tuttavia non tutte le famiglie erano così libertarie con le giovani donne, e le usanze e i tempi dell’entrata nel mondo delle giovani donne variava da regione a regione. Le ragazze provenienti da famiglie borghesi restavano più a lungo in famiglia, sotto stretta sorveglianza, e non lasciavano la casa fino al giorno del matrimonio. Nel ‘700 nacque una nuova “figura cavalleresca” che compare a fianco delle giovani donzelle nobili e borghesi: il cicisbeo o cavalier servente. Si trattava di un uomo, che non era mai l’amante della donna, il quale poteva assistere alla toelettatura mattutina della giovane, quando le cameriere la pettinavano e la vestivano. Il cicisbeo aveva il compito di accompagnare la sua dama a passeggio, a tavola, in società e a teatro ma non passava la notte con lei. Il suo compito era anche quello di elogiare la sua dama. D’interesse è la feroce satira mossa a questa “figura cavalleresca” nel poemetto “Il giorno” di Giuseppe Parini, poeta, librettista e traduttore italiano del Settecento, un poema didascalico - satirico contro la nobiltà, che esprime gli ideali della borghesia lombarda seguace dei principi dell’Illuminismo.

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La storia del blog nasce nel 1997 in America, quando lo statunitense Dave Winter sviluppò un software che permise la prima pubblicazione di contenuti sul web. Nello stesso anno fu coniata la parola weblog, quando un appassionato di caccia statunitense decise di parlare delle proprie passioni con una pagina personale su Internet. Il blog può essere quindi considerato come una sorta di diario personale virtuale nel quale parlare delle proprie passioni attraverso immagini, video e contenuti testuali. In Italia, il successo dei blog arrivò nei primi anni 2000 con l’apertura di diversi servizi dedicati: tra i più famosi vi sono Blogger, AlterVista, WordPress, ma anche il famosissimo MySpace e Windows Live Space. Con l’avvento dei social network, tra il 2009 e il 2010, moltissimi portali dedicati al blogging chiusero. Ad oggi rimangono ancora attivi gli storici AlterVista, Blogger, WordPress e MySpace: sono tuttora i più utilizzati per la creazione di un blog e gli strumenti offerti sono alla portata di tutti. Questo blog, invece, nasce nel 2007; è un blog indipendente che viene aggiornato senza alcuna periodicità dal suo autore, Francesco Toscano. Il blog si prefigge di dare una informazione chiara e puntuale sui taluni fatti occorsi in Sicilia e, in particolare, nel territorio dei comuni in essa presenti. Chiunque può partecipare e arricchire i contenuti pubblicati nel blog: è opportuno, pur tuttavia, che chi lo desideri inoltri i propri comunicati all'indirizzo di posta elettronica in uso al webmaster che, ad ogni buon fine, è evidenziata in fondo alla pagina, così da poter arricchire la rubrica "Le vostre lettere", nata proprio con questo intento. Consapevole che la crescita di un blog è direttamente proporzionale al numero di post scritti ogni giorno, che è in sintesi il compendio dell'attività di ricerca e studio posta in essere dal suo creatore attraverso la consultazione di testi e documenti non solo reperibili in rete, ma prevalentemente presso le più vicine biblioteche di residenza, mi congedo da voi augurandovi una buona giornata. Cordialmente vostro, Francesco Toscano.




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