Sicilia bedda e amata,cantata e disprizzata...

  • A proposito degli alieni....

    Il saggio dal titolo "A proposito degli alieni....", di Francesco Toscano e Enrico Messina

    Sinossi: Fin dalla preistoria ci sono tracce evidenti del passaggio e dell’incontro tra esseri extraterrestri ed esseri umani. Da quando l’uomo è sulla Terra, per tutto il suo percorso evolutivo, passando dalle prime grandi civiltà, all’era moderna, sino ai giorni nostri, è stato sempre accompagnato da una presenza aliena. Lo dicono i fatti: nei reperti archeologici, nelle incisioni sulle rocce (sin qui rinvenute), nelle sculture, nei dipinti, in ciò che rimane degli antichi testi, sino ad arrivare alle prime foto e filmati oltre alle innumerevoli prove che oggi con le moderne tecnologie si raccolgono. Gli alieni ci sono sempre stati, forse già prima della comparsa del genere umano, e forse sono loro che ci hanno creato.

  • Gli antichi astronauti: dèi per il mondo antico, alieni per quello moderno.

    Il saggio dal titolo "Gli antichi astronauti: dèi per il mondo antico, alieni per quello moderno.", di Francesco Toscano

    Sinossi: Milioni di persone in tutto il mondo credono che in passato siamo stati visitati da esseri extraterrestri. E se fosse vero? Questo libro nasce proprio per questo motivo, cercare di dare una risposta, qualora ve ne fosse ancora bisogno, al quesito anzidetto. L`archeologia spaziale, o archeologia misteriosa, è definibile come la ricerca delle tracce, sotto forma di particolari reperti archeologici o delle testimonianze tramandate nel corso dei millenni, di presunti sbarchi sulla Terra di visitatori extraterrestri avvenuti all’alba della nostra civiltà.

  • Condannato senza possibilità d'appello

    Il romanzo breve dal titolo "Condannato senza possibilità d'appello.", di Francesco Toscano

    Sinossi: Le concezioni primitive intorno all`anima sono concordi nel considerare questa come indipendente nella sua esistenza dal corpo. Dopo la morte, sia che l`anima seguiti a esistere per sé senza alcun corpo o sia che entri di nuovo in un altro corpo di uomo o d`animale o di pianta e perfino di una sostanza inorganica, seguirà sempre il volere di Dio; cioè il volere dell’Eterno di consentire alle anime, da lui generate e create, di trascendere la vita materiale e innalzarsi ad un piano più alto dell’esistenza, imparando, pian piano, a comprendere il divino e tutto ciò che è ad esso riconducibile.

  • L'infanzia violata, di Francesco Toscano

    Il romanzo giallo dal titolo "L'infanzia violata", di Francesco Toscano

    Sinossi: Dovrebbero andare a scuola, giocare, fantasticare, cantare, essere allegri e vivere un'infanzia felice. Invece, almeno 300 milioni di bambini nel mondo sono costretti a lavorare e spesso a prostituirsi, a subire violenze a fare la guerra. E tutto ciò in aperta violazione delle leggi, dei regolamenti, delle convenzioni internazionali sui diritti dell'infanzia. La turpe problematica non è lontana dalla vostra quotidianità: è vicina al luogo in cui vivete, lavorate, crescete i vostri bambini. Ad ogni angolo dei quartieri delle città, dei paesi d'Italia, è possibile trovare un'infanzia rubata, un'infanzia violata.

  • I ru viddrani, di Francesco Toscano

    Il romanzo giallo dal titolo "I ru viddrani", di Francesco Toscano

    Sinossi: Non è semplice per un vecchietto agrigentino rientrare in possesso del suo piccolo tesoro, che consta di svariati grammi di oro e di argento, che la sua badante rumena gli ha rubato prima di fuggire con il suo amante; egli pensa, allora, di rivolgersi a due anziani suoi compaesani che sa essere in buoni rapporti con il capo mafia del paesino rurale ove vive, per poter rientrare in possesso del maltolto. A seguito della mediazione dei "ru viddrani", Don Ciccio, "u pastranu", capo mafia della consorteria mafiosa di Punta Calura, che ha preso a cuore la vicenda umana di Domenico Sinatra, incarica i suoi sodali di mettersi sulle tracce della ladruncola e di far in modo che ella restituisca la refurtiva all`anziano uomo. Qualcosa, però, va storto e fra le parti in causa si acuisce un'acredine che amplifica l'entità del furto commesso, tanto che nel giro di pochi anni si arriva all`assassinio di Ingrid Doroteea Romanescu, la badante rumena resasi autrice del furto in questione.

  • I ru viddrani, di Francesco Toscano

    Il fantasy dal titolo "E un giorno mi svegliai", di Francesco Toscano

    Sinossi: "E un giorno mi svegliai" è un fantasy. Il personaggio principale del libro, Salvatore Cuzzuperi, è un impiegato residente nella provincia di Palermo che rimane vittima di un'esperienza di abduction. Il Cuzzuperi vivrà l'esperienza paranormale del suo rapimento da parte degli alieni lontano anni luce dal pianeta Terra e si troverà coinvolto nell'aspra e millenaria lotta tra gli Anunnaki, i Malachim loro sudditi, e i Rettiliani, degli alieni aventi la forma fisica di una lucertola evoluta. I Rettiliani, scoprirà il Cuzzuperi, cercano di impossessarsi degli esseri umani perché dotati di Anima, questa forma di energia ancestrale e divina, riconducibile al Dio Creatore dell'Universo, in grado di ridare la vita ad alcune specie aliene dotate di un Dna simile a quello dell'uomo, fra cui gli stessi Rettiliani e gli Anunnaki. Il Cuzzuperi perderà pian piano la sua umanità divenendo un Igigi ammesso a cibarsi delle conoscenze degli "antichi dèi", ed infine, accolto come un nuovo membro della "fratellanza cosmica".

  • I ru viddrani, di Francesco Toscano

    Il romanzo giallo dal titolo "I ru viddrani", di Francesco Toscano

    Sinossi: Non è semplice per un vecchietto agrigentino rientrare in possesso del suo piccolo tesoro, che consta di svariati grammi di oro e di argento, che la sua badante rumena gli ha rubato prima di fuggire con il suo amante; egli pensa, allora, di rivolgersi a due anziani suoi compaesani che sa essere in buoni rapporti con il capo mafia del paesino rurale ove vive, per poter rientrare in possesso del maltolto. A seguito della mediazione dei “ru viddrani”, Don Ciccio, “ù pastranu”, capo mafia della consorteria mafiosa di Punta Calura, che ha preso a cuore la vicenda umana di Domenico Sinatra, incarica i suoi sodali di mettersi sulle tracce della ladruncola e di far in modo che ella restituisca la refurtiva all`anziano uomo. Qualcosa, però, va storto e fra le parti in causa si acuisce un’acredine che amplifica l’entità del furto commesso, tanto che nel giro di pochi anni si arriva all`assassinio di Ingrid Doroteea ROMANESCU, la badante rumena resasi autrice del furto in questione.

  • Naufraghi nello spazio profondo, di Francesco Toscano

    Il romanzo di fantascienza dal titolo "Naufraghi nello spazio profondo ", di Francesco Toscano

    Sinossi: In un futuro distopico l’umanità, all’apice della sua evoluzione e prossima all’estinzione, sarà costretta, inevitabilmente, a lasciare la Terra, la nostra culla cosmica, alla ricerca di un pianeta alieno in cui poter vivere, sfruttando le conoscenze del suo tempo. Inizia così l’avventura del giovane Joseph MIGLIORINI, di professione ingegnere, e di altri giovani terrestri, un medico, un geologo, un ingegnere edile, che, da lì a poco, a bordo di una navetta spaziale allestita dal loro Governo, sarebbero stati costretti a raggiungere il pianeta Marte, il “nostro vicino cosmico”, al fine di atterrare nei pressi del suo polo nord ove, anni prima, dei robot costruttori avevano realizzato una stazione spaziale permanente, denominata “New Millenium”; tutto questo affinché parte dell’umanità sopravvissuta agli eventi nefasti e apocalittici potesse prosperare su quella landa desolata, tanto ostile alla vita in genere, giacché ritenuta unico habitat possibile e fruibile ai pochi sopravvissuti e alla loro discendenza.

  • Malacarne, di Francesco Toscano

    Libro/E-book: Malacarne, di Francesco Toscano

    Sinossi: Nella primavera dell'anno 2021 a Palermo, quando la pandemia dovuta al diffondersi del virus denominato Covid-19 sembrerebbe essere stata sconfitta dalla scienza, malgrado i milioni di morti causati in tutto il mondo, un giovane, cresciuto ai margini della società, intraneo alla famiglia mafiosa di Palermo - Borgo Vecchio, decide, malgrado il suo solenne giuramento di fedeltà a Cosa Nostra, di vuotare il sacco e di pentirsi dei crimini commessi, così da consentire alla magistratura inquirente di assicurare alla giustizia oltre sessanta tra capi e gregari dei mandamenti mafiosi di Brancaccio, Porta Nuova, Santa Maria Gesù. Mentre Francesco Salvatore Magrì, inteso Turiddu, decide di collaborare con la Giustizia, ormai stanco della sua miserevole vita, qualcun altro dall'altra parte della Sicilia, che da anni ha votato la sua vita alla Legalità e alla Giustizia, a costo di sacrificare sé stesso e gli affetti più cari, si organizza e profonde il massimo dell'impegno affinché lo Stato, a cui ha giurato fedeltà perenne, possa continuare a regnare sovrano e i cittadini possano vivere liberi dalle prevaricazioni mafiose. Così, in un turbinio di emozioni e di passioni si intrecciano le vite di numerosi criminali, dei veri e propri Malacarne, e quella dei Carabinieri del Reparto Operativo dei Comandi Provinciali di Palermo e Reggio di Calabria che, da tanti anni ormai, cercano di disarticolare le compagini mafiose operanti in quei territori. Una storia umana quella di Turiddu Magrì che ha dell'incredibile: prima rapinatore, poi barbone e mendicante, e infine, dopo essere stato "punciutu" e affiliato a Cosa Nostra palermitana, il grimaldello nelle mani della Procura della Repubblica di Palermo grazie al quale potere scardinare gran parte di quell'organizzazione criminale in cui il giovane aveva sin a quel momento vissuto e operato.

  • NAUFRAGHI NELLO SPAZIO PROFONDO : I 12 MARZIANI, GLI ULTIMI SUPERSTITI DELLA SPECIE UMANA , di Francesco Toscano

    Libro/E-book: NAUFRAGHI NELLO SPAZIO PROFONDO : I 12 MARZIANI, GLI ULTIMI SUPERSTITI DELLA SPECIE UMANA,di Francesco Toscano

    Sinossi: In un futuro distopico l’umanità, all’apice della sua evoluzione e prossima all’estinzione, sarà costretta, inevitabilmente, a lasciare la Terra, la nostra culla cosmica, alla ricerca di un pianeta alieno in cui poter vivere, sfruttando le conoscenze del suo tempo. Inizia così l’avventura del giovane Joseph MIGLIORINI, di professione ingegnere, e di altri giovani terrestri, un medico, un geologo, un ingegnere edile, che, da lì a poco, a bordo di una navetta spaziale allestita dal loro Governo, sarebbero stati costretti a raggiungere il pianeta Marte, il “nostro vicino cosmico”, al fine di atterrare nei pressi del suo polo nord ove, anni prima, dei robot costruttori avevano realizzato una stazione spaziale permanente, denominata “New Millenium”; tutto questo affinché parte dell’umanità sopravvissuta agli eventi nefasti e apocalittici potesse prosperare su quella landa desolata, tanto ostile alla vita in genere, giacché ritenuta unico habitat possibile e fruibile ai pochi sopravvissuti e alla loro discendenza. Nel giro di pochi anni, pur tuttavia, a differenza di quanto auspicatosi dagli scienziati che avevano ideato e progettato la missione Marte, l’ingegnere MIGLIORINI e la sua progenie sarebbero rimasti coinvolti in un’aspra e decennale guerra combattuta da alcuni coloni di stanza sul pianeta Marte e da altri di stanza sulla superficie polverosa della nostra Luna, per l’approvvigionamento delle ultime materie prime sino ad allora rimaste, oltre che per l’accaparramento del combustibile, costituito da materia esotica e non più fossile, di cui si alimentavano i motori per viaggi a velocità superluminale delle loro superbe astronavi; ciò al fine di ridurre le distanze siderali dello spazio profondo e al fine di generare la contrazione dello spazio-tempo per la formazione di wormhole, ovvero dei cunicoli gravitazionali, che avrebbero consentito loro di percorrere le enormi distanze interstellari in un batter di ciglia...






ULTIME NEWS DAL BLOG Sicilia, la terra del sole.


Cucina senza frontiere: viaggio gastronomico in versione senza glutine e senza lattosio.
ControcorrEndo: Storia di una rinascita, il libro sull’endometriosi di Vania Mento.
Dreams Hotel, il nuovo romanzo di Raffaella Dellea.
The Funeral Party, l'ultimo libro di Francesco Piazza per Pondera Verborum.



lunedì 24 ottobre 2022

I 12 marziani, di Francesco Toscano. Capitolo diciassette.

 


Diciassette.


Titano era più simile alla Terra di quanto io potessi mai immaginare. Era un mondo fantastico per chi, come me, era vissuto per anni in una landa desolata e brulla. Oltre le nubi, in fase di atterraggio, si potevano ammirare dei laghi che erano disseminati su tutto il territorio circostante la zona da noi scelta per toccare il suolo di quella luna saturniana; solo che invece di essere formati d'acqua essi erano costituiti da metano ed etano allo stato liquido: e ve ne erano davvero tanti di laghi nella zona in cui la nostra navetta spaziale atterrò. Poi, ricordo che in fase di atterraggio, io e gli altri componenti il mio nucleo familiare, potemmo scrutare dagli oblò della nostra navetta spaziale montagne e valli su cui scorrevano dei fiumi, di idrocarburi, formatisi in milioni di anni dopo che le precipitazioni, sia di metano che di etano, avevano eroso il terreno. Al suolo la temperatura era prossima ai -180° Celsius. La vita su Titano era prosperata da milioni di anni e le sostanze liquide, di colore scuro, di cui erano costituiti i laghi da noi osservati erano ricchi di molecole organiche: ossia degli azotomi, ovvero l'equivalente dei liposomi, cioè delle vescicole circondate da una membrana lipidica che si formano in acqua o in altri liquidi in particolari condizioni ambientali. Il sole cocente di Marte era ormai un lontano ricordo. Giunti su Titano ricordo che pioveva a dirotto, ma quella non era acqua, bensì idrocarburi in forma liquida, ovvero metano e etano di cui vi parlavo in precedenza che avevano dato vita al cosiddetto “ciclo idrologico degli idrocarburi”. Sotto la crosta ghiacciata della luna saturniana, ulteriormente, erano presenti degli oceani d'acqua allo stato liquido mischiata ad ammoniaca. Le forme di vita elementari presenti su Titano si erano quindi sviluppate anche in assenza di acqua, utilizzando in alternativa gli idrocarburi; la respirazione cellulare era avvenuta in quanto dette molecole organiche avevano assorbito idrogeno invece che dell'ossigeno, facendolo reagire anziché con lo zucchero con l'acetilene, che abbondava nell'atmosfera della Luna di Saturno, producendo, infine, metano al posto dell'anidride carbonica. L'acetilene, presente in buona percentuale nell'atmosfera del corpo celeste che ci ospitava, svolgeva, di fatto, una funzione analoga a quella svolta dai fosfolipidi nelle forme di vita terrestre. Inoltre, Titano era ricco di vulcani attivi che lo facevano somigliare alla Terra così com'era prima della comparsa del genere umano, ossia ai tempi in cui era da poco comparsa la vita monocellulare sul mio pianeta d'origine. Teddy, il nostro amico robot, aveva realizzato per noi delle maschere di ossigeno e un vestiario molto caldo, delle giubbe colorate, che ci consentirono di potere abitare Titano in maniera davvero agevole. La pressione che la Luna saturniana esercitava sui nostri corpi era simile a quella che i nostri corpi avrebbero subìto se fossimo rimasti sdraiati sul fondo di una piscina terrestre a prendere il sole. La bassa gravità di Titano, circa il 14% di quella terrestre, ci consentiva, inoltre, di saltare da un punto alto del terreno ad un altro più basso, quasi planando; a tal fine, noi sfruttavamo, infatti, le pieghe che erano state ricavate nei lembi di stoffa di cui era costituita la nostra giubba, che la rendevano del tutto simile a una “tuta alare”. Il cielo di Titano era di un costante arancione nebbioso durante la giornata che, a differenza di quanto accadeva su Marte, durava circa 16 giorni terrestri. Alzando gli occhi in cielo, inoltre, era possibile ammirare nella sua magnificenza il pianeta gigante, gassoso, chiamato Saturno. Erano le condizioni di vita perfette per noi 12 marziani, dopo tanti anni di vita che eravamo stati costretti a trascorrere al di sotto della crosta marziana al solo fine di poterci riparare dai raggi cosmici che investivano ripetutamente quel pianeta, letali per il nostro organismo. Al nostro arrivo su Titano, poi, ricordo che, mentre eravamo intenti a osservare esterrefatti il panorama che si stagliava dinanzi ai nostri occhi, fummo investiti da una folata di vento che per poco non ci scaraventò contro la fusoliera della nostra navetta spaziale. Solo grazie all'intervento di Teddy e degli altri robot costruttori al suo comando, che nel frattempo erano stati da noi mobilitati sulla superficie di Titano per allestire il nostro primo campo base, noi 12 esseri umani fummo in grado di metterci al riparo da quella che ci sembrò essere una vera e propria tormenta, rifugiandoci nuovamente all'interno del modulo abitativo della nostra nave spaziale in attesa che le condizioni climatiche migliorassero. Titano è la luna più grande del nostro sistema solare, dopo Ganimede la luna di Giove. Noi poveri terrestri eravamo distanti oltre un milione di chilometri dal nostro pianeta d'origine ed eravamo lì, come del resto altri nostri simili, per abitarvi in pianta stabile. Eravamo atterrati a pochi chilometri dal mare kraken, il mare più grande di Titano, più grande del mar Caspio, profondo oltre 300 metri. Titano era per mio figlio Michael, un appassionato chimico organico, un vero e proprio paradiso da esplorare. Titano era per Michael un laboratorio naturale ove poter studiare la base della vita.
- Padre, è meraviglioso!- disse Michael estasiato.
- Certo figlio mio; ne è valsa la pena lavorare per tutti questi anni alla costruzione della nostra nave spaziale? - chiesi a Michael. Egli mi rispose annuendo, con un sorriso a trentadue denti che si stagliava sulla sua bocca spalancata. Ci voleva poco e lo avrei perso. Michael non era più l'uomo che conoscevo, ma un bambino precipitato nel paese delle meraviglie. L'habitat di Titano era simile a un pianeta di tipo terrestre che avremmo potuto trovare in altri sistemi solari vicini al nostro, ovvero quelli orbitanti attorno a delle nane rosse, che hanno una zona abitabile molto stretta; i pianeti orbitanti attorno a queste stelle, fuori dalla fascia cosiddetta "riccioli d'oro", sarebbero stati molto simili a Titano. Era stato questo il motivo per cui ci eravamo spinti sin su Titano. Il nostro obiettivo era quello di lasciare il nostro sistema solare alla volta di sistemi solari in cui fosse stato per noi possibile prosperare e far prosperare la nostra progenie.  

mercoledì 5 ottobre 2022

I 12 marziani, di Francesco Toscano. Capitolo sedici.

 


Sedici.


- Nonno, raccontami di quei giorni in cui fosti costretto a imbarcarti sulla navetta spaziale alla volta di Marte? - Mi chiese Eleonore, la secondogènito di mio figlio Michael.

- Eleonore, non è una bella storia!-

- E tu raccontamela lo stesso! - 

- Ehm, fammici pensare... ho rimosso gran parte dei miei ricordi. Sono trascorsi tanti anni ed io, come vedi, sono vecchio e stanco. -

- Ma che dici? - 

- Sì, Eleonore, sono vecchio. Però una cosa te la voglio raccontare. Ti racconto di quella volta in cui conobbi tua nonna. 

- Sì, dai! -

- La nonna era bellissima quel giorno che la vidi per la prima volta. Come sai era il comandante di una nave spaziale che trasportava gli esseri umani verso Marte. Di lei ricordo le sue linee sinuose e aggraziate, ma anche la postura: era fiera di sé! Era molto sicura di sé e teneva testa a tutti gli uomini che erano al suo comando. La divisa le stava a pennello, come se il sarto gliel'avesse cucita addosso. Io, appena la vidi, me ne innamorai subito. Ella, però, non si innamorò di me sin da subito. Dovetti penare molto prima che mi notasse e prima che ricambiasse tutto l'amore che io nutrivo per lei. Sai, Eleonore, ne abbiamo passate tante io e tua nonna. -

- Che cosa nonno? -

- Quando iniziò la nostra vita su Marte, non era la stessa vita che oggi noi conduciamo su questo pianeta. Tutto era una novità, una scoperta continua. Noi esseri umani, per esempio, non eravamo pronti ad abitare questo brullo pianeta, a differenza di quanto sostenevano gli scienziati del mio mondo quando mi costrinsero a lasciare la Terra. Ti ho già raccontato dei miei sfortunati compagni d'avventura; ti ho raccontato di loro e di come facemmo a sopravvivere e a raggiungere New Millenium. Ti ricordi  di New Millenium? -

- No, nonno. Ero troppo piccola per ricordarmelo; venne distrutta quando io avevo appena sei anni. Ricordo solo le esplosioni e le grida delle persone che mi circondavano; del sangue che sgorgava dai loro corpi martoriati. -

- Ti ricordi del nostro alloggio? -

- No! -

- Sai, io e la nonna andammo a vivere su New Millenium circa sei anni dopo il mio ammartaggio. Tuo padre è nato lì. Lui, sicuramente, si ricorderà di quanto fosse bello quel luogo. I robot costruttori avevano fatto davvero un ottimo lavoro. Sai, essi somigliavano, per molti aspetti, al nostro Teddy.-

- Sì? - 

- Sì! Teddy è la versione riveduta e corretta dei primi robot costruttori. -

- Davvero? -

- Teddy, spiegaglielo tu a mia nipote la differenza che intercorre fra te e i robot costruttori, tuoi simili.-

Teddy mi guardò torvo, mostrandosi infastidito da quella assonanza che il mio cervello aveva fatto allorquando lo aveva descritto molto simile ai robot costruttori. Si limitò a dire che, sostanzialmente, c'erano poche differenze fisiche. Che l'unica differenza fra quelle macchine e lui era che egli aveva preso coscienza di sé, sentendosi un individuo a tutti gli effetti; che gli altri avrebbero dovuto temerlo e che lo avrebbero dovuto rispettare come un essere senziente.

- Ma su, Teddy, non è il caso di infervorarsi. Capisci bene che mia nipote anela a conoscere il nostro passato e che, giovane qual è, ha sete di conoscenza.

- Si Joseph, ma non dire più che sono simile a un robot costruttore, perché mi offendo.

Dalla porta che chiudeva l'alloggio dove ci trovavamo si udirono dei rumori di passi di qualcuno che si stava avvicinando e che a breve sarebbe entrato. Così fu. Mio figlio ci salutò, asserendo che eravamo pronti al decollo. Sì, eravamo pronti a decollare alla volta di Titano, il satellite naturale più grande di Saturno. Un mondo in cui avremmo potuto costruire il nostro futuro.

- Okay, Michael. Dacci altri due minuti che completiamo il nostro ragionamento. -

- Va bene, padre. Tu, piccola, non fare stancare il nonno.-

Fece un segno di saluto a Teddy, che lo guardava, e Michael lasciò l'alloggio. Eleonore continuò a chiedermi del mio passato, ma io, con una scusa, non risposi più alle sue domande, preferendo recarmi d'urgenza sulla navetta spaziale che io avevo realizzato unitamente a mio figlio Michael e che ci avrebbe consentito, in pochi minuti, di raggiungere il nuovo mondo. Nuovo, si fa per dire. L'umanità, un consistente numero di individui, abitava Titano già da anni sfruttando appieno le sue risorse minerarie e la massiccia presenza di idrocarburi allo stato liquido sulla sua superficie. Ero così eccitato all'idea di lasciare Marte, dopo oltre sessant'anni, che mai avrei permesso a qualcuno di impedirmi di godermi quel momento.

- meno 10, 9, 8, 7, 6, 5, 4, 3, 2, 1, decollo! -

Mio figlio, dopo il suo conto alla rovescia, aveva tracciato la rotta verso Titano. L'atmosfera di Titano è composta al 95% da azoto; sono presenti inoltre componenti minori quali il metano e l' etano, che si addensano formando nuvole. La temperatura superficiale media è molto vicina al punto triplo del metano dove possono coesistere le forme liquida, solida e gassosa di questo idrocarburo. Viaggiavamo alla scoperta di un nuovo mondo. Per noi era l'inizio di una nuova vita, di una nuova avventura da vivere e condividere con tutti gli altri componenti il nostro stesso nucleo familiare. Ci eravamo imbarcati in 12 esseri umani su quella nuova navetta, unitamente a Teddy. Essa ci era costata anni di lavoro e di sudore. Non era, a differenza della navetta a bordo della quale giunsi su Marte, una scialuppa di salvataggio. Essa era dotata di tutti i confort necessari per raggiungere un altro pianeta, malgrado Titano fosse la luna di un gigante gassoso del nostro stesso sistema solare. Lì i robot costruttori, che avevamo imbarcato e che avevamo stivato, ci avrebbero aiutato a realizzare il nostro sogno: affrancarci da Marte.

Fuori dall'atmosfera di Marte il mio sguardo si posò sul pianeta Terra. Era ancora quel magnifico globo blu che avevo imparato a conoscere dalle foto presenti sui libri di scuola. Alcuni coloni di Marte, anni prima, avevano fatto rotta verso la Terra. Giunti sulla Terra, ritornata ad essere nuovamente abitabile per la nostra specie, notarono che la vita sul quel pianeta era continuata ad esistere in nostra assenza, modificandosi e adattandosi al nuovo habitat, al nuovo clima e alle nuove temperature superficiali. La Terra aveva fatto volentieri a meno di noi esseri umani; del resto non poteva che essere così. Noi eravamo solo una delle tante specie che vivevano su quel pianeta, benché fossimo la specie dominante. La spedizione marziana alla volta della Terra portò con sé anche taluni robot costruttori che avrebbero avviato il processo di costruzione di un nuovo insediamento umano. Scelsero la Groenlandia come luogo d'atterraggio, un'isola posta all'estremo nord dell'oceano Atlantico. Il suo nome danese, Grønland, che significava letteralmente "terra verde", la contraddistingueva ancora oggi come una porzione di mondo in cui la flora, verde e lussureggiante, regnava sovrana. Essendo la maggiore isola della Terra, lontana dai vecchi insediamenti umani, divenuti dei mondi morenti, era il posto ideale dove costruire una nuova casa, per un nuovo futuro dell'umanità.
Noi avevamo deciso di recarci su Titano, non perché fosse un posto migliore della Terra, ma perché su quella luna di Saturno, con le nostre conoscenze attuali, avremmo potuto realizzare altri artefatti umani che non sarebbe stato possibile realizzare sul nostro pianeta d'origine. E poi, in noi era forte il desiderio di viaggiare e di conoscere nuovi mondi, ove poter piantare il seme della vita, così come noi la conoscevamo, affinché l'umanità tutta potesse ancora prosperare per i prossimi secoli a venire.


Post in evidenza

Recensione del romanzo giallo "L'infanzia violata", di Francesco Toscano, redatta dalla lettrice Maria Giulia Noto.

Buonasera!  Oggi mi pregio di pubblicare la recensione del romanzo giallo "L'infanzia violata", dello scrivente Francesco ...

I post più popolari

La storia dei blog e di "Sicilia, la terra del Sole."

Cenni storici sul Comune di Palermo,Monreale, la Sicilia in genere.News su società e cultura. News dalle Province Siciliane. Storia di Palermo e della Sicilia dalla preistoria ai giorni nostri. Elementi di archeologia misteriosa,della teoria del paleocontatto.


La storia del blog nasce nel 1997 in America, quando lo statunitense Dave Winter sviluppò un software che permise la prima pubblicazione di contenuti sul web. Nello stesso anno fu coniata la parola weblog, quando un appassionato di caccia statunitense decise di parlare delle proprie passioni con una pagina personale su Internet. Il blog può essere quindi considerato come una sorta di diario personale virtuale nel quale parlare delle proprie passioni attraverso immagini, video e contenuti testuali. In Italia, il successo dei blog arrivò nei primi anni 2000 con l’apertura di diversi servizi dedicati: tra i più famosi vi sono Blogger, AlterVista, WordPress, ma anche il famosissimo MySpace e Windows Live Space. Con l’avvento dei social network, tra il 2009 e il 2010, moltissimi portali dedicati al blogging chiusero. Ad oggi rimangono ancora attivi gli storici AlterVista, Blogger, WordPress e MySpace: sono tuttora i più utilizzati per la creazione di un blog e gli strumenti offerti sono alla portata di tutti. Questo blog, invece, nasce nel 2007; è un blog indipendente che viene aggiornato senza alcuna periodicità dal suo autore, Francesco Toscano. Il blog si prefigge di dare una informazione chiara e puntuale sui taluni fatti occorsi in Sicilia e, in particolare, nel territorio dei comuni in essa presenti. Chiunque può partecipare e arricchire i contenuti pubblicati nel blog: è opportuno, pur tuttavia, che chi lo desideri inoltri i propri comunicati all'indirizzo di posta elettronica in uso al webmaster che, ad ogni buon fine, è evidenziata in fondo alla pagina, così da poter arricchire la rubrica "Le vostre lettere", nata proprio con questo intento. Consapevole che la crescita di un blog è direttamente proporzionale al numero di post scritti ogni giorno, che è in sintesi il compendio dell'attività di ricerca e studio posta in essere dal suo creatore attraverso la consultazione di testi e documenti non solo reperibili in rete, ma prevalentemente presso le più vicine biblioteche di residenza, mi congedo da voi augurandovi una buona giornata. Cordialmente vostro, Francesco Toscano.