Sicilia bedda e amata,cantata e disprizzata...

  • Naufraghi nello spazio profondo, di Francesco Toscano

    Il romanzo di fantascienza dal titolo "Naufraghi nello spazio profondo ", di Francesco Toscano

    Sinossi: In un futuro distopico l’umanità, all’apice della sua evoluzione e prossima all’estinzione, sarà costretta, inevitabilmente, a lasciare la Terra, la nostra culla cosmica, alla ricerca di un pianeta alieno in cui poter vivere, sfruttando le conoscenze del suo tempo. Inizia così l’avventura del giovane Joseph MIGLIORINI, di professione ingegnere, e di altri giovani terrestri, un medico, un geologo, un ingegnere edile, che, da lì a poco, a bordo di una navetta spaziale allestita dal loro Governo, sarebbero stati costretti a raggiungere il pianeta Marte, il “nostro vicino cosmico”, al fine di atterrare nei pressi del suo polo nord ove, anni prima, dei robot costruttori avevano realizzato una stazione spaziale permanente, denominata “New Millenium”; tutto questo affinché parte dell’umanità sopravvissuta agli eventi nefasti e apocalittici potesse prosperare su quella landa desolata, tanto ostile alla vita in genere, giacché ritenuta unico habitat possibile e fruibile ai pochi sopravvissuti e alla loro discendenza.

  • Condannato senza possibilità d'appello

    Il romanzo breve dal titolo "Condannato senza possibilità d'appello.", di Francesco Toscano

    Sinossi: Le concezioni primitive intorno all`anima sono concordi nel considerare questa come indipendente nella sua esistenza dal corpo. Dopo la morte, sia che l`anima seguiti a esistere per sé senza alcun corpo o sia che entri di nuovo in un altro corpo di uomo o d`animale o di pianta e perfino di una sostanza inorganica, seguirà sempre il volere di Dio; cioè il volere dell’Eterno di consentire alle anime, da lui generate e create, di trascendere la vita materiale e innalzarsi ad un piano più alto dell’esistenza, imparando, pian piano, a comprendere il divino e tutto ciò che è ad esso riconducibile.

  • L'infanzia violata, di Francesco Toscano

    Il romanzo giallo dal titolo "L'infanzia violata", di Francesco Toscano

    Sinossi: Dovrebbero andare a scuola, giocare, fantasticare, cantare, essere allegri e vivere un'infanzia felice. Invece, almeno 300 milioni di bambini nel mondo sono costretti a lavorare e spesso a prostituirsi, a subire violenze a fare la guerra. E tutto ciò in aperta violazione delle leggi, dei regolamenti, delle convenzioni internazionali sui diritti dell'infanzia. La turpe problematica non è lontana dalla vostra quotidianità: è vicina al luogo in cui vivete, lavorate, crescete i vostri bambini. Ad ogni angolo dei quartieri delle città, dei paesi d'Italia, è possibile trovare un'infanzia rubata, un'infanzia violata.

  • I ru viddrani, di Francesco Toscano

    Il romanzo giallo dal titolo "I ru viddrani", di Francesco Toscano

    Sinossi: Non è semplice per un vecchietto agrigentino rientrare in possesso del suo piccolo tesoro, che consta di svariati grammi di oro e di argento, che la sua badante rumena gli ha rubato prima di fuggire con il suo amante; egli pensa, allora, di rivolgersi a due anziani suoi compaesani che sa essere in buoni rapporti con il capo mafia del paesino rurale ove vive, per poter rientrare in possesso del maltolto. A seguito della mediazione dei "ru viddrani", Don Ciccio, "u pastranu", capo mafia della consorteria mafiosa di Punta Calura, che ha preso a cuore la vicenda umana di Domenico Sinatra, incarica i suoi sodali di mettersi sulle tracce della ladruncola e di far in modo che ella restituisca la refurtiva all`anziano uomo. Qualcosa, però, va storto e fra le parti in causa si acuisce un'acredine che amplifica l'entità del furto commesso, tanto che nel giro di pochi anni si arriva all`assassinio di Ingrid Doroteea Romanescu, la badante rumena resasi autrice del furto in questione.

  • I ru viddrani, di Francesco Toscano

    Il romanzo giallo dal titolo "I ru viddrani", di Francesco Toscano

    Sinossi: Non è semplice per un vecchietto agrigentino rientrare in possesso del suo piccolo tesoro, che consta di svariati grammi di oro e di argento, che la sua badante rumena gli ha rubato prima di fuggire con il suo amante; egli pensa, allora, di rivolgersi a due anziani suoi compaesani che sa essere in buoni rapporti con il capo mafia del paesino rurale ove vive, per poter rientrare in possesso del maltolto. A seguito della mediazione dei “ru viddrani”, Don Ciccio, “ù pastranu”, capo mafia della consorteria mafiosa di Punta Calura, che ha preso a cuore la vicenda umana di Domenico Sinatra, incarica i suoi sodali di mettersi sulle tracce della ladruncola e di far in modo che ella restituisca la refurtiva all`anziano uomo. Qualcosa, però, va storto e fra le parti in causa si acuisce un’acredine che amplifica l’entità del furto commesso, tanto che nel giro di pochi anni si arriva all`assassinio di Ingrid Doroteea ROMANESCU, la badante rumena resasi autrice del furto in questione.

  • Malacarne, di Francesco Toscano

    Libro/E-book: Malacarne, di Francesco Toscano

    Sinossi: Nella primavera dell'anno 2021 a Palermo, quando la pandemia dovuta al diffondersi del virus denominato Covid-19 sembrerebbe essere stata sconfitta dalla scienza, malgrado i milioni di morti causati in tutto il mondo, un giovane, cresciuto ai margini della società, intraneo alla famiglia mafiosa di Palermo - Borgo Vecchio, decide, malgrado il suo solenne giuramento di fedeltà a Cosa Nostra, di vuotare il sacco e di pentirsi dei crimini commessi, così da consentire alla magistratura inquirente di assicurare alla giustizia oltre sessanta tra capi e gregari dei mandamenti mafiosi di Brancaccio, Porta Nuova, Santa Maria Gesù. Mentre Francesco Salvatore Magrì, inteso Turiddu, decide di collaborare con la Giustizia, ormai stanco della sua miserevole vita, qualcun altro dall'altra parte della Sicilia, che da anni ha votato la sua vita alla Legalità e alla Giustizia, a costo di sacrificare sé stesso e gli affetti più cari, si organizza e profonde il massimo dell'impegno affinché lo Stato, a cui ha giurato fedeltà perenne, possa continuare a regnare sovrano e i cittadini possano vivere liberi dalle prevaricazioni mafiose. Così, in un turbinio di emozioni e di passioni si intrecciano le vite di numerosi criminali, dei veri e propri Malacarne, e quella dei Carabinieri del Reparto Operativo dei Comandi Provinciali di Palermo e Reggio di Calabria che, da tanti anni ormai, cercano di disarticolare le compagini mafiose operanti in quei territori. Una storia umana quella di Turiddu Magrì che ha dell'incredibile: prima rapinatore, poi barbone e mendicante, e infine, dopo essere stato "punciutu" e affiliato a Cosa Nostra palermitana, il grimaldello nelle mani della Procura della Repubblica di Palermo grazie al quale potere scardinare gran parte di quell'organizzazione criminale in cui il giovane aveva sin a quel momento vissuto e operato.

  • A proposito degli alieni..., di Francesco Toscano ed Enrico Messina

    Libro/E-book: A proposito degli alieni..., di Francesco Toscano ed Enrico Messina

    Sinossi: Fin dalla preistoria ci sono tracce evidenti del passaggio e dell‘incontro tra esseri extraterrestri ed esseri umani. Da quando l‘uomo è sulla Terra, per tutto il suo percorso evolutivo, passando dalle prime grandi civiltà, all‘era moderna, sino ai giorni nostri, è stato sempre accompagnato da una presenza aliena. Lo dicono i fatti: nei reperti archeologici, nelle incisioni sulle rocce (sin qui rinvenute), nelle sculture, nei dipinti, in ciò che rimane degli antichi testi, sino ad arrivare alle prime foto e filmati oltre alle innumerevoli prove che oggi con le moderne tecnologie si raccolgono.Gli alieni ci sono sempre stati, forse già prima della comparsa del genere umano, e forse sono loro che ci hanno creato. I Sumeri, gli Egizi, i Maya, gli Inca, le civiltà indiane, tutte culture che hanno avuto un livello tecnologico superiore per quel tempo. I miti Babilonesi, la cultura Greca con la sua mitologia, i miti delle popolazioni nordiche, le leggende delle popolazioni precolombiane, (persino nella Bibbia, vedi Genesi o Apocalisse), parlano di esseri soprannaturali, di eventi immani, (come un grande diluvio). Anche in questo periodo alcuni popoli che vivono allo stato primitivo, come ad esempio i Dogon del Mali, hanno conoscenze astronomiche cui l‘uomo moderno ha avuto accesso solo dopo con il progredire della tecnologia. E' nell‘era moderna che la tematica si sviluppa maggiormente. Dal Novecento ad oggi è un susseguirsi di prove, fatti, avvistamenti; l‘episodio di Roswell è il più indicativo. Gli U.S.A. sembrano la nazione che nel secondo dopoguerra abbia beneficiato maggiormente del contatto con gli alieni. L‘oscurantismo della Guerra Fredda, dominante sino a qualche anno fa è crollato. Tutte le Intelligence delle maggiori potenze mondiali stanno rivelando al mondo dossier segretati sino a qualche tempo fa, (in vista forse del 2012, che secondo un‘antica profezia Maya segnerà l‘inizio di una nuova era). Anche il Vaticano ha ammesso la probabile esistenza di extraterrestri, con i relativi problemi etico-religiosi che ne possono derivare. Se esistono gli alieni, e se ci hanno creati loro, esiste anche un Dio Creatore, come lo intendiamo noi? Che cosa succederebbe se così non fosse? La Chiesa sa la verità e non la vuole rivelare? Oppure sia noi che gli alieni facciamo parte di un unico progetto divino? Abbiamo un‘anima? Che cosa succede dopo la morte? L‘aldilà è forse un‘altra dimensione o un Universo parallelo dove i mondi s‘incontrano? Perché (come dicono alcuni ricercatori) gli alieni ci studiano? Che cosa cercano nell‘uomo? Le grandi potenze mondiali ne sono informate? Tutti interrogativi cui non è possibile a oggi dare una risposta certa, però si può provare a dare diverse, probabili soluzioni.

  • Le indagini del Maresciallo Ascali: L’usuraio, di Francesco Toscano

    Libro/E-book: Le indagini del Maresciallo Ascali: L’usuraio, di Francesco Toscano

    Sinossi: Le indagini del Maresciallo Ascali - L'usuraio Benvenuti nel cuore pulsante e spesso tormentato di Palermo, dove le indagini del Luogotenente dei Carabinieri Roberto Ascali si addentrano ancora una volta nelle pieghe oscure del tessuto sociale. In questo nuovo capitolo, intitolato "L'usuraio", l'arrivo di un certo Colajanni Eduardo nella caserma dei Carabinieri dà il via a un'indagine che promette di svelare inquietanti connessioni. Ciò che inizia come un'indagine sul reato di usura, un crimine silente e devastante che affligge le fasce più vulnerabili della popolazione, prende subito una piega potenzialmente pericolosa. La redazione della Comunicazione di Notizia di Reato non si limita a ipotizzare l'usura, ma prospetta al Magistrato inquirente un legame inquietante tra l’usuraio e “ambienti mafiosi”, suggerendo la possibile aggravante del metodo mafioso. Le dichiarazioni inattese dell'usuraio Cozzolino, denunciato da Colajanni, rivelano che l'indagine prenderà direzioni impreviste. Quando la morte di Colajanni per avvelenamento viene accertata, il quadro che emerge dalle dichiarazioni di Cozzolino è "del tutto inedito", confermando l'intuizione di Ascali riguardo un coinvolgimento più ampio della criminalità organizzata. Sembrava solo una storia di usura all'inizio, ma l'ombra di Cosa Nostra si allunga su tutta la vicenda. Emergono collegamenti con i mandamenti mafiosi palermitani, in particolare Brancaccio e Porta Nuova. Maresciallo Ascali, oggi Luogotenente, deve usare la sua tenacia e il suo acume investigativo per accertare la verità sulla morte di Colajanni e sul sistema criminale sotteso. La sua vita personale è segnata dal dolore per la malattia che affligge la sua amata moglie, ma la sua presenza e l'appartamento confiscato alla mafia in cui vivono a Palermo - divenuto il loro rifugio di pace - gli danno la forza per affrontare le indagini. "L'usuraio" si prospetta come un nuovo avvincente capitolo delle indagini del Maresciallo Ascali, esplorando il legame pericoloso tra l'usura e la criminalità organizzata, mantenendo alta la suspense e conducendo il lettore nei meandri oscuri del potere e della disperazione, dove la linea tra vittima e carnefice è spesso sottile.

Visualizzazione post con etichetta Bullismo. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Bullismo. Mostra tutti i post

mercoledì 19 febbraio 2025

“Brancaccino! Ù sai a cu ammazzaru steinnata?”: “Che cosa scrivo adesso?”, di Francesco Toscano, pubblicato sul portale Internet Amazon.it.


Palermo, lì 19 febbraio 2025.

Buongiorno, è con immenso piacere che oggi vi comunico che è stato pubblicato, presso il portale Internet Amazon.it, il saggio autobiografico Brancaccino! Ù sai a cu ammazzaru steinnata?”: “Che cosa scrivo adesso?, dello scrivente Francesco Toscano, formato cartaceo, tipo brossura con copertina rigida. 

Sinossi:

Un viaggio autobiografico nel cuore di Brancaccio, Palermo.
Francesco Toscano ci accompagna in un viaggio intimo e personale attraverso le strade del quartiere Brancaccio. Con uno sguardo nostalgico ma realistico, l'autore dipinge un quadro vivido di un luogo segnato da contrasti. Nostalgia per un passato rurale e idilliaco, quando Brancaccio era un luogo ricco di terreni coltivati e la comunità era unita. Disillusione per la violenza mafiosa che ha travolto Palermo negli anni Ottanta e Novanta. Speranza per un riscatto futuro, testimoniata dalle persone che lottano per un futuro migliore. “Brancaccino! Ù sai a cu ammazzaru steinnata?”; “Che cosa scrivo adesso?” è un saggio autobiografico che esplora temi universali come l'infanzia, la memoria, l'identità e la speranza. Toscano ricorda il quartiere Brancaccio della sua infanzia, descrivendolo come un luogo ricco di terreni coltivati, con vigneti, agrumeti e ortaggi. Attraverso ricordi personali e aneddoti, Toscano delinea il quadro psicologico del quartiere Brancaccio, facendo emergere un amalgama complessa di emozioni.


Dettagli prodotto

  • ASIN ‏ : ‎ B0DXGGHT63
  • Editore ‏ : ‎ Independently published (17 febbraio 2025)
  • Lingua ‏ : ‎ Italiano
  • Copertina rigida ‏ : ‎ 99 pagine
  • ISBN-13 ‏ : ‎ 979-8311082358
  • Peso articolo ‏ : ‎ 204 g
  • Dimensioni ‏ : ‎ 15.24 x 1.07 x 22.86 cm

Costo: € 12,48

martedì 3 dicembre 2024

Il bullo come leader.

Il bullo | Fonte: dalla rete

Palermo, lì 3 dicembre 2024.

Bullo: leader impostore? 

Appare chiaro che il fenomeno del bullismo non risiede soltanto nella relazione bullo-vittima, ma è un fenomeno collettivo, che coinvolge l’intero gruppo, che può sostenere e rinforzare il fenomeno. 

Il bullo è il leader del gruppo? 

Tra le caratteristiche fondamentali del leader vi sono l’empatia, l’abilità a relazionarsi, la valorizzazione e il coinvolgimento degli altri, il senso della comunità, l’agire efficacemente, l’essere attento al clima del gruppo e ad arbitrare eventuali conflitti, l’essere assertivo; ciò posto ci rendiamo conto che queste caratteristiche non appartengono al bullo. Il bullo non è empatico, non possiede la facoltà di porsi nei panni altrui, l’identificazione con l’altro da sé è un concetto che non gli attiene, l’identificazione invece è un concetto fondamentale relativo alla sicurezza e costituisce un efficace inibitore dell’aggressività. Infatti secondo studi di etologia, l’essere umano possiede una facoltà di inibizione innata all’aggressività che gli impedisce di eliminare il proprio simile, facoltà basata sulla possibilità di identità ed empatia con l’altro percepito come essere uguale a sé. […]

Il bullo è quindi un leader impostore? 

Nonostante nell’uso comune questo termine abbia una connotazione negativa (bugiardo, ciarlatano, imbroglione), secondo la Gestalt Psicosociale rappresenta una parte dell’identità che appartiene a tutti, vuol dire che a volte si mostra una parte o un solo aspetto di se stessi, si modifica in qualche misura e in qualche circostanza la percezione che si dà di sé, e questo può avere una valenza positiva o negativa, a seconda se lo si attua funzionalmente o rigidamente. Il bullo è un leader impostore e lo è in modo rigido e quindi disfunzionale. Persegue deliberatamente i propri obiettivi di dominanza e di mantenimento della reputazione attraverso modalità aggressive e di supremazia, dando nessuna importanza ai sentimenti altrui per il proprio tornaconto. Quindi manipola le situazioni per vantaggio personale, ignorando l’infelicità della vittima e non accettando la responsabilità delle proprie azioni. 


Per la Linkografia: 











Bullismo - Wikipedia. 


Per la Bibliografia: 

Saggi 

- Chiarugi M. Anichini S., (2012) "Sono un bullo quindi esisto. I volti della violenza nella ricerca della felicità", Franco Angeli. 
· Aleandri G. (2011) Giovani senza paura. Analisi socio-pedagogica del fenomeno bullismo, Roma, Armando. 
· Iannaccone N. (a cura di), Stop al bullismo. Strategie per ridurre i comportamenti aggressivi e passivi a scuola, La Meridiana, 2005. 
· Buccoliero E., Maggi M. (2005) Bullismo e bullismi: le prepotenze in adolescenza dall'analisi dei casi agli strumenti d'intervento, Milano, Angeli. 
· Dominici R., Montesarchio G. (2003) Il danno psichico: mobbing, bulling e wrongful life: uno strumento psicologico e legale per le nuove perizie e gli interventi nelle organizzazioni, Milano, Angeli. · Florindi, E., (2017) Bulli 2.0: bullismo e cyberbullismo: evoluzione di un fenomeno e possibili rimedi, Imprimatur, ISBN 978-88-6830-583-3. 
· Garbarino J., De Lara E. (2003). And Words Can Hurt Forever: How to Protect Adolescents from Bullying, Harassment, and Emotional Violence Archiviato il 27 settembre 2011 in Internet Archive., The Free Press: New York NY. 
· Guarino A., Lancellotti R., Serantoni G. (2011) Bullismo: aspetti giuridici, teorie psicologiche e tecniche di intervento, Milano, Angeli. 
· Menesini Ersilia (a cura di), Bullismo: le azioni efficaci della scuola. Percorsi italiani alla prevenzione e all'intervento, Erickson, 2003, ISBN 978-8879465137. 
· Mengheri M., Bianca Rita Berti, Lara Busoni, (2007) Il fenomeno del bullismo: come riconoscerlo, come intervenire, in "Sentieri", 7. 
· Pini G.(2011), Prima del bullismo. La prevenzione del bullismo nelle scuole con il Teatro d'Animazione Pedagogico, Roma, Armando Curcio Editore. ISBN 978-88-95049-87-8 
· Prati G., et al., (2010) Bullismo Omofobico, Milano, Editore Franco Angeli. ISBN 978-88-568-0738-7 · Zanetti M.A (2007), L'alfabeto dei bulli. Prevenire relazioni aggressive nella scuola, Trento, Centro Studi Erickson. ISBN 88-6137-118-3 
· Zanetti M.A, et al., (2009) Il Fenomeno del bullismo. Tra prevenzione ed educazione, Roma, Ma.Gi. ISBN 978-88-7487-280-0 
· Cerutti, Manca (2008). I comportamenti aggressivi. Percorsi evolutivi a rischio psicopatologico. Roma: Kappa Menesini. (2003). 


Romanzi e altri generi 

· Albonico M., (2012) "Nemici miei. Una lunga storia di bullismo", Albatros Il Filo. · Calabretta M., (2009) Le fiabe per... affrontare il bullismo. Un aiuto per grandi e piccini, Milano, Franco Angeli. ISBN 978-88-568-0677-9 
· Filippo B., (2008) Bulli. Il romanzo choc di un adolescente, Milano, Mursia. ISBN 978-88-425-4090-8 · Lombardo Pijola M., (2007) Ho 12 anni faccio la cubista mi chiamano Principessa. Storie di bulli, lolite e altri bimbi, Milano, Bompiani. ISBN 978-88-452-5839-8

lunedì 2 dicembre 2024

Chi è il bullo?

Il bullo | Fonte: dalla rete

Palermo, lì 2 dicembre 2024.

Ci sono diverse tipologie di bullo: 


bullo dominante, le cui caratteristiche sono: 
  • aggressività generalizzata sia verso gli adulti sia verso i coetanei, impulsività e scarsa empatia verso gli altri, questi bambini vantano la loro superiorità, vera o presunta, si arrabbiano facilmente e presentano una bassa tolleranza alla frustrazione, hanno un atteggiamento positivo verso la violenza, poiché è ritenuta uno strumento positivo per raggiungere i propri obiettivi. La loro prepotenza non è dovuta ad insicurezza e scarsa autostima, al contrario si tratta di bambini sicuri di sé, con elevate abilità sociali, capaci di istigare gli altri. Hanno buone doti psicologiche utilizzate però al fine di manipolare la situazione a proprio vantaggio, con forte bisogno di dominare gli altri. Manifestano grosse difficoltà nel rispettare le regole e nel tollerare contrarietà e frustrazioni. Tentano, a volte, di trarre vantaggio anche utilizzando l'inganno. Il rendimento scolastico è vario ma tende ad abbassarsi con l'aumentare dell'età e, parallelamente a questa, si manifesta un atteggiamento negativo verso la scuola. […] 
bullo gregario: più ansioso, insicuro, poco popolare, cerca la propria identità e l’affermazione nel gruppo attraverso il ruolo di aiutante o sostenitore del bullo. 

Bullismo: ci sono differenze tra maschi e femmine? 

La differenza tra i due sessi sta maggiormente nel modo in cui viene messo in atto il comportamento disfunzionale. I ragazzi sono per lo più protagonisti di aggressioni dirette e fisiche; le ragazze, invece, tendono a ferire gli altri attraverso la prevaricazione e la violenza psicologica, colpendo così la sfera più intima della vittima. 

Che cos’è il cyberbullismo? 

Il cyberbullismo è una nuova forma di bullismo che usa Internet e le tecnologie digitali per manifestarsi, con un impatto ancor più forte. Una volta, infatti, il bullismo era in gran parte confinato alla scuola, oggi invece, le potenzialità e le risorse offerte dalle Applicazioni di messaggistica e dai social media, danno oggi ai bulli maggior potere d’azione con un accesso costante alle vittime, senza limiti di tempo e spazio. Inoltre, le aggressioni informatiche, garantendo l’anonimato di chi le ha agite, allentano molti freni inibitori, indebolendo le remore etiche e amplificando la ferocia dell’aggressione (è più facile infliggere dolore e sofferenza agli altri quando chi comunica non è a contatto diretto con l’interlocutore). 

Chi sono le vittime di bullismo? 

La vittima: Le caratteristiche della vittima sono: scarsa autostima e opinione negativa di sé, i bambini vittimizzati sono ansiosi e insicuri, spesso cauti, sensibili e calmi. Se attaccati, reagiscono chiudendosi in se stessi. Queste caratteristiche sono tipiche delle vittime definite passive o sottomesse, che segnalano agli altri l'incapacità, l'impossibilità o difficoltà di reagire di fronte ai soprusi. Esiste, tuttavia, un altro gruppo di vittime: le vittime provocatrici, caratterizzate da una combinazione di modalità di reazione ansiose e aggressive. Possono essere iperattivi, inquieti e offensivi. Tendono a controbattere e hanno la tendenza a prevaricare i compagni più deboli. […]
 
Le conseguenze: Essere vittima o essere prepotente ed esserlo a lungo nel corso del tempo può rappresentare un fattore di rischio. Gli studi longitudinali, già messi in atto da Olweus e altri, rivelano che chi rimane a lungo nel ruolo di prepotente corre più rischi di altri di entrare in quella escalation di violenza che va da piccoli episodi di vandalismo, furti, piccola criminalità, fino a incorrere in problemi seri con la legge. Questi bambini hanno quindi più probabilità da adulti di venire condannati per comportamenti antisociali. Per contro chi rimane a lungo nel ruolo di vittima rischia di andare incontro a livelli di autostima sempre più bassi (“non valgo nulla”, “non sono capace di far nulla”, “gli altri ce l’hanno tutti con me”), a forme di depressione che possono aggravarsi sempre di più, fino a diventare forme di autolesionismo con conseguenze estreme come il suicidio. 

Le cause: Nel tempo si sono susseguite varie ipotesi esplicative del bullismo, relative al sistema familiare, a fattori personologici e al contesto culturale, si può dire che siano tutte valide e che il fenomeno sia multi- causale: 

contesto familiare: ci sono due diverse prospettive di studio che hanno preso in considerazione il sistema familiare dei bambini coinvolti, come bulli o vittime, in episodi di prepotenze. Una prima prospettiva ha indagato la qualità della relazione affettiva tra genitori e figli, in particolare ha considerato il legame di attaccamento madre-bambino. Da tali ricerche è emerso che i bambini con attaccamento insicuro-evitante esibiscono con più probabilità comportamenti di attacco e prepotenza verso i compagni (poiché non sviluppano un atteggiamento di fiducia verso gi altri e si aspettano risposte ostili), mentre i bambini con attaccamento insicuro-resistente assumono con più probabilità il ruolo di vittime (poiché hanno poca fiducia e poca stima in se stessi, sono insicuri e ansiosi). […] 

fattori personali, tutti quegli elementi personologici che sono caratteristici del bullo e della vittima;
 
contesto culturale in cui si vive: come afferma Olweus, i ragazzi che opprimono e quelli che subiscono sono il frutto di una società che tollera la sopraffazione. Il bullismo è quindi figlio di un contesto culturale più ampio, in cui si persegue un modello di forza e potere, in cui vige la distinzione dell’umanità tra vincenti e perdenti, l’esaltazione di leader autoritari e di immagini maschili e femminili di successo, in cui la sconfitta non è ben vista. I mass media, televisione, cinema, videogiochi, ci presentano modelli di violenza giovanile come espressione di forza e vitalità, risolutrice di conflitti e depurata da ogni segno di sofferenza o conseguenza per le vittime. In una cultura fondata sui (dis)valori della sopraffazione, dell’arroganza, della furbizia e della competizione, sarà naturale per il piccolo bullo prevaricare il compagno più debole. 

Il gruppo: I coetanei hanno un ruolo importante nello sviluppo, mantenimento o modificazione del comportamento aggressivo nel gruppo. Il bullo non agisce da solo: alcuni compagni svolgono un ruolo di rinforzo, altri formano un pubblico che incita e sostiene, altri ancora si disinteressano a quello che accade, non manca poi chi tenta di opporsi alle prepotenze per proteggere la vittima, in questo ruolo di difesa si trovano spesso le bambine. Il bullismo è quindi un fenomeno di gruppo ed è utile per comprenderlo fare riferimento ai meccanismi che caratterizzano coloro i quali prendono parte all’azione aggressiva. Innanzitutto alcuni studi hanno dimostrato che l’individuo agisce aggressivamente se ha osservato qualcun altro agire in tal modo (un modello), soprattutto se questo altro gode della stima dell’osservatore, ed è riconosciuto come forte e coraggioso. Coloro i quali sono molto influenzati da tali modelli sono soprattutto i ragazzi più insicuri e dipendenti, che non hanno un ruolo definito fra i pari e che vorrebbero affermarsi. Vi è un altro fattore che interviene in tale contesto di gruppo, cioè la diminuzione del senso di responsabilità individuale. La diffusione di responsabilità all’interno del gruppo è un meccanismo che rende più facile l’azione aggressiva, poiché il senso di responsabilità personale nei confronti dell’azione negativa è minore se si partecipa in tanti. Prendiamo ora in considerazione i meccanismi di disimpegno morale elaborati da Bandura, cioè le strategie cognitive con cui i ragazzi giustificano le loro aggressioni. Le forme di disimpegno morale possono strutturarsi, stabilizzarsi e quindi diventare un modello per il soggetto, che in qualche maniera lo svincolano da regole e norme. […]

Popolarità del bullo: Godere del favore dei compagni significa disporre di preziose opportunità sociali, mentre il rifiuto porta all’esclusione dalle attività collettive. Diversi studi dimostrano che i bulli hanno una popolarità che rientra nella media, o poco al di sotto di essa e sono spesso circondati da un gruppo di due o tre coetanei sostenitori. Spesso i compagni esprimono nei confronti della vittima antipatia e rifiuto, mentre l’atteggiamento verso il bullo varia in base a diverse circostanze, in particolare i fattori contestuali e individuali assumono un ruolo cruciale nel determinare l’atteggiamento dei pari nei confronti del bullo. Tra i fattori contestuali, un elemento molto importante è l’efficacia delle azioni: il rifiuto viene espresso verso quei compagni che con le loro condotte aggressive non raggiungono lo scopo. Tra i fattori individuali, ricordiamo che la popolarità dei bulli è destinata a diminuire con l’aumentare dell’età, perché con l’età le strategie aggressive cambiano e si passa da forme di aggressività dirette a modalità indirette e si sviluppa la capacità di giudicare secondo criteri morali i comportamenti propri e altrui, per cui chi utilizza condotte aggressive è considerato riprovevole e degno di rifiuto. 

L’autoaffermazione del bullo: Il bullismo è una modalità proattiva, ossia, è un comportamento messo in atto senza provocazione da parte della vittima ed è agito dall’aggressore al fine di raggiungere il suo scopo, il dominio e il potere sugli altri. Il bullismo trova la sua motivazione nell’affermazione di dominanza interpersonale. Il bullo sa affermare se stesso nel gruppo soltanto attraverso l’uso deliberato della forza. L’aggressività, però, non ha solo una valenza negativa, può essere pro sociale nel momento in cui non mira a infliggere un danno ma a conquistare un obiettivo socialmente accettabile. E’ inoltre una funzione centrale al servizio dell’autorealizzazione, ci permette di confrontarci, reagire, difenderci, avere rapporti con gli altri. […] 

 

Per la Linkografia: 

 

Chi è il bullo e chi la vittima? - Humanitas Medical Care

Il Bullo

Il bullo è debole? Facciamo attenzione anche a chi usa la violenza! – Newid Psicologi

https://www.cmt-ig.org/wp-content/uploads/2018/01/bullismo_cicalese.pdf;

https://www.sinapsi.unina.it/artbiblio1_bullismoomofobico;

https://www.edscuola.it/archivio/parliamone/bullismo/bullismo_3.htm;

https://www.focus-scuola.it/guida-al-bullismo-chi-sono-i-bulli-tre-tipologie/;

Bullismo: Cos'è, Conseguenze E Quanti Tipi Ne Esistono?;

Il bullismo: significato e prevenzione;

Bullismo - Wikipedia. 

 


Per la Bibliografia: 


Saggi 

 

- Chiarugi M. Anichini S., (2012) "Sono un bullo quindi esisto. I volti della violenza nella ricerca della felicità", Franco Angeli. 

· Aleandri G. (2011) Giovani senza paura. Analisi socio-pedagogica del fenomeno bullismo, Roma, Armando. 

· Iannaccone N. (a cura di), Stop al bullismo. Strategie per ridurre i comportamenti aggressivi e passivi a scuola, La Meridiana, 2005. 

· Buccoliero E., Maggi M. (2005) Bullismo e bullismi: le prepotenze in adolescenza dall'analisi dei casi agli strumenti d'intervento, Milano, Angeli. 

· Dominici R., Montesarchio G. (2003) Il danno psichico: mobbing, bulling e wrongful life: uno strumento psicologico e legale per le nuove perizie e gli interventi nelle organizzazioni, Milano, Angeli. · Florindi, E., (2017) Bulli 2.0: bullismo e cyberbullismo: evoluzione di un fenomeno e possibili rimedi, Imprimatur, ISBN 978-88-6830-583-3. 

· Garbarino J., De Lara E. (2003). And Words Can Hurt Forever: How to Protect Adolescents from Bullying, Harassment, and Emotional Violence Archiviato il 27 settembre 2011 in Internet Archive., The Free Press: New York NY. 

· Guarino A., Lancellotti R., Serantoni G. (2011) Bullismo: aspetti giuridici, teorie psicologiche e tecniche di intervento, Milano, Angeli. 

· Menesini Ersilia (a cura di), Bullismo: le azioni efficaci della scuola. Percorsi italiani alla prevenzione e all'intervento, Erickson, 2003, ISBN 978-8879465137. 

· Mengheri M., Bianca Rita Berti, Lara Busoni, (2007) Il fenomeno del bullismo: come riconoscerlo, come intervenire, in "Sentieri", 7. 

· Pini G.(2011), Prima del bullismo. La prevenzione del bullismo nelle scuole con il Teatro d'Animazione Pedagogico, Roma, Armando Curcio Editore. ISBN 978-88-95049-87-8 

· Prati G., et al., (2010) Bullismo Omofobico, Milano, Editore Franco Angeli. ISBN 978-88-568-0738-7 · Zanetti M.A (2007), L'alfabeto dei bulli. Prevenire relazioni aggressive nella scuola, Trento, Centro Studi Erickson. ISBN 88-6137-118-3 

· Zanetti M.A, et al., (2009) Il Fenomeno del bullismo. Tra prevenzione ed educazione, Roma, Ma.Gi. ISBN 978-88-7487-280-0 

· Cerutti, Manca (2008). I comportamenti aggressivi. Percorsi evolutivi a rischio psicopatologico. Roma: Kappa Menesini. (2003). 

 

 Romanzi e altri generi 

 

· Albonico M., (2012) "Nemici miei. Una lunga storia di bullismo", Albatros Il Filo. · Calabretta M., (2009) Le fiabe per... affrontare il bullismo. Un aiuto per grandi e piccini, Milano, Franco Angeli. ISBN 978-88-568-0677-9 

· Filippo B., (2008) Bulli. Il romanzo choc di un adolescente, Milano, Mursia. ISBN 978-88-425-4090-8 · Lombardo Pijola M., (2007) Ho 12 anni faccio la cubista mi chiamano Principessa. Storie di bulli, lolite e altri bimbi, Milano, Bompiani. ISBN 978-88-452-5839-8


domenica 1 dicembre 2024

Il 15% degli adolescenti italiani è stato vittima di bullismo o cyberbullismo almeno una volta nella vita.

Il bullo | Fonte: dalla rete.

Palermo, lì 1 dicembre 2024. 

Secondo l’ultimo rapporto dell’Istituto superiore di Sanità, il 15% degli adolescenti italiani è stato vittima di bullismo o cyberbullismo almeno una volta nella vita

Ma che cos’è il bullismo? 

Secondo lo studioso Dan Olweus, esperto in materia, il bullismo è caratterizzato da comportamento aggressivo intenzionale; azioni “vessatorie” persistenti nel tempo; uno squilibrio di forza/potere nella relazione, dove la vittima è incapace di difendersi. 

Come riconoscere il bullismo? 

Il bullismo può presentarsi sotto vari aspetti: attacchi fisici (come calci, percosse e spintoni; più comune tra i bambini più giovani), verbali (insulti, prese in giro, minacce, danni e altre forme di intimidazione o esclusione) ma anche vessazioni indirette (come diffondere voci ed esclusione sociale; più comune man mano che i bambini crescono), che colpiscono la sfera psicologica della vittima, e può verificarsi ovunque: a scuola, nei centri di aggregazione, a casa o sul web, Nella maggior parte dei casi, il bullo agisce nell’ombra al di fuori del controllo degli adulti, anche se spesso cerca degli spettatori (i pari) che possano ammirare la sua condotta. 

Chi sono i bambini più a rischio di bullismo? 

Secondo i recenti studi, il bullismo raggiunge un picco tra gli 11 e i 13 anni (coinvolgendo in egual modo entrambi i sessi) e diminuisce man mano che i ragazzi crescono. 

Quali sono le cause del bullismo? 

Le cause che portano al bullismo sono spesso difficili da individuare e generalmente hanno un’origine profonda: possono andare da una mancanza di controllo degli impulsi a problemi di gestione della rabbia, essere legate più a sentimenti di gelosia o invidia, o ad un sentimento di inadeguatezza da parte dell’autore di questi gesti. 


Per la Linkografia: 











Bullismo - Wikipedia. 

Per la Bibliografia: 

Saggi 

- Chiarugi M. Anichini S., (2012) "Sono un bullo quindi esisto. I volti della violenza nella ricerca della felicità", Franco Angeli. 
· Aleandri G. (2011) Giovani senza paura. Analisi socio-pedagogica del fenomeno bullismo, Roma, Armando. 
· Iannaccone N. (a cura di), Stop al bullismo. Strategie per ridurre i comportamenti aggressivi e passivi a scuola, La Meridiana, 2005. 
· Buccoliero E., Maggi M. (2005) Bullismo e bullismi: le prepotenze in adolescenza dall'analisi dei casi agli strumenti d'intervento, Milano, Angeli. 
· Dominici R., Montesarchio G. (2003) Il danno psichico: mobbing, bulling e wrongful life: uno strumento psicologico e legale per le nuove perizie e gli interventi nelle organizzazioni, Milano, Angeli. · Florindi, E., (2017) Bulli 2.0: bullismo e cyberbullismo: evoluzione di un fenomeno e possibili rimedi, Imprimatur, ISBN 978-88-6830-583-3. 
· Garbarino J., De Lara E. (2003). And Words Can Hurt Forever: How to Protect Adolescents from Bullying, Harassment, and Emotional Violence Archiviato il 27 settembre 2011 in Internet Archive., The Free Press: New York NY. 
· Guarino A., Lancellotti R., Serantoni G. (2011) Bullismo: aspetti giuridici, teorie psicologiche e tecniche di intervento, Milano, Angeli. 
· Menesini Ersilia (a cura di), Bullismo: le azioni efficaci della scuola. Percorsi italiani alla prevenzione e all'intervento, Erickson, 2003, ISBN 978-8879465137. 
· Mengheri M., Bianca Rita Berti, Lara Busoni, (2007) Il fenomeno del bullismo: come riconoscerlo, come intervenire, in "Sentieri", 7. 
· Pini G.(2011), Prima del bullismo. La prevenzione del bullismo nelle scuole con il Teatro d'Animazione Pedagogico, Roma, Armando Curcio Editore. ISBN 978-88-95049-87-8 
· Prati G., et al., (2010) Bullismo Omofobico, Milano, Editore Franco Angeli. ISBN 978-88-568-0738-7 · Zanetti M.A (2007), L'alfabeto dei bulli. Prevenire relazioni aggressive nella scuola, Trento, Centro Studi Erickson. ISBN 88-6137-118-3 
· Zanetti M.A, et al., (2009) Il Fenomeno del bullismo. Tra prevenzione ed educazione, Roma, Ma.Gi. ISBN 978-88-7487-280-0 
· Cerutti, Manca (2008). I comportamenti aggressivi. Percorsi evolutivi a rischio psicopatologico. Roma: Kappa Menesini. (2003). 


Romanzi e altri generi 

· Albonico M., (2012) "Nemici miei. Una lunga storia di bullismo", Albatros Il Filo. · Calabretta M., (2009) Le fiabe per... affrontare il bullismo. Un aiuto per grandi e piccini, Milano, Franco Angeli. ISBN 978-88-568-0677-9 
· Filippo B., (2008) Bulli. Il romanzo choc di un adolescente, Milano, Mursia. ISBN 978-88-425-4090-8 · Lombardo Pijola M., (2007) Ho 12 anni faccio la cubista mi chiamano Principessa. Storie di bulli, lolite e altri bimbi, Milano, Bompiani. ISBN 978-88-452-5839-8

mercoledì 13 novembre 2024

"Brancaccino! Ù sai a cu ammazzaru steinnata?; "Che cosa scrivo adesso?", di Francesco Toscano. Capitolo Quattro: Il bullo.

 
Il bullo. Immagine tratta dal sito web https://rscaramuzzino.wordpress.com/2013/09/08/bulli-e-bullismo/

 

Quattro.

 “Il bullo”

 

Gli inizi degli anni ’80 furono per F. degli anni davvero terribili; non perché avesse contratto una malattia rara, né perché qualcuno della sua famiglia si fosse ammalato e stesse per morire, ma perché durante la sua breve esistenza ebbe la sfortuna di incontrare G., un suo coetaneo, che gli rese la vita davvero difficile, bullo qual era. I due bambini, 10 anni il primo, 12 il secondo, non entrarono mai in empatia. Qualcosa li costringeva a non accettarsi l’uno con l’altro. G. cercava ogni scusa, anche la più banale, per mettere sotto F. e riempirlo di schiaffi e pugni. G. era il classico bullo di zona che cercava di prevaricare sul suo prossimo. Se ci ripenso, oggi che sono un po’ più vecchio, ritengo che forse G. avesse di bisogno di ricevere più attenzioni da parte dei suoi familiari: ma di questo non ne sono sicuro. Eppure G. era il fratello di Marco, che tanti bambini ammiravano, me compreso. Non capivo allora come potessero essere così diversi i due fratelli; e ancora oggi, sforzandomi di capire, non me ne capacito. L’abitazione di F. distava solo settanta passi da quella di G.: di ciò ne sono sicuro, perché li ho contati personalmente quei passi che tenevano lontani il bambino bullo da quello vessato, passeggiando il cane di mia figlia, il piccolo Ciro, in tempi recenti lungo le vie del quartiere. F. spesso rientrava a casa, piangendo, con dei lividi in corpo, poiché G. lo aveva maltrattato, in presenza di altri bambini, picchiandolo senza alcun ritegno. F. si difendeva dal bullo che lo aveva preso di mira, cercando di colpirlo a sua volta, ma senza riuscirvi: G. era più alto e grosso di lui. Un giorno F., però, stanco delle vessazioni e dalla condotta di G. raccontò quanto gli accadeva ad uno dei suoi tanti cugini che abitava, come lui, all’intersezione fra la via Giacomo Alagna e la via Gino Funaioli del quartiere Brancaccio. C., il cugino che raccolse le pene, le ansie, le frustrazioni di F., prendendo le sue difese decise così di fargliela pagare a G., malgrado sapesse benissimo che fosse più piccolo di lui di qualche anno. Un giorno F. e suo cugino, C., incontrarono G. lungo la via da loro percorsa. Il cugino di F., C., decise allora che fosse arrivato il momento di fargliela pagare a G. per tutte le sue nefandezze. Con una scusa C. attirò G. in un tranello, così da poterlo prendere alle spalle e tenerlo fermo: solo allora invitò il cugino vessato a picchiare il suo nemico bullo più forte che potesse: F., così, sfogò la sua rabbia sul corpo del piccolo G. con calci e pugni, tanto che G. se ne ritornò a casa con dei rivoli di sangue ed ecchimosi vari che gli segnavano il volto e altre parti del corpo. Qualche ora dopo la mamma di G., recatasi sotto il balcone dell’abitazione di F., inveì contro la mamma del bambino vessato da suo figlio, che lei ritenne essere un bullo, apostrofandola con degli epiteti irripetibili e lamentandosi circa l’incapacità dei genitori di F. di non essere in grado di frenare l’indole delinquenziale del proprio figliolo che, a suo dire, sarebbe cresciuto un vero e proprio “Malacarne”. Ma il destino volle che F. divenisse un’appartenente delle Forze di Polizia, mentre G., dopo aver imparato la lezione che la vita di strada gli aveva impartito suo malgrado, da grande si sarebbe preso cura degli altri suoi simili compassionevolmente. La strada, purtroppo, è palestra di vita. I bambini degli anni ’80, ahimè, che sono cresciuti per strada e con le regole che la strada imponeva loro, sono davvero diversi dai bambini di oggi che trascorrono troppo tempo fra le mura domestiche intenti a giocare con la Playstation e/o con altre consolle: oggetti che riescono ad ammaliarli e che per mezzo di un’alchimia neurale consente loro di immergersi in un mondo fantastico che li tiene lontani dalla vita vera: quella fatta di sudore e sangue, che ti fortifica e ti fanno diventare un adulto forte e pronto a combattere le insidie che la vita ti pone dinanzi. Secondo uno studio canadese, i videogiochi possono provocare una vera e propria dipendenza provocando gravi conseguenze alla salute, fino a ridurre gravemente la massa cerebrale[1]. Lo studio, pubblicato da Molecular Psychiatry (Nature), ha esaminato un campione composto da 50 persone con un’età che va dai 18 ai 30 anni. Raggruppati in tre ali, hanno giocato con titoli d’azione in prima o terza persona o ancora ai platform di Super Mario per 12 settimane, dalle 2 alle 4 ore al giorno, tre giorni la settimana per un totale di 90 ore. Nei primi e nei secondi si è verificata una riduzione della materia cerebrale di circa il 2% nell’area dell’ippocampo. “Può sembrare poco il 2%, ma non lo è considerando che l’arco di tempo preso in esame è quello di tre mesi, che stiamo parlando di micro strutture dove ogni cambiamento è importante e che gli scanner da noi usati hanno una risoluzione non elevatissima eppure hanno comunque registrato la contrazione”, ha spiegato a Repubblica il dottor Gregory West, che assieme alla collega Véronique Bohbot ha condotto lo studio. Come spiegano gli scienziati autori dello studio: la memoria spaziale che risiede nell’ippocampo sarebbe la chiave, almeno in apparenza, per comprendere cosa è accaduto. In alcuni di questi titoli si passa da un ambiente all’altro senza che sia necessario concentrarsi molto su dove andare. Il cervello a quel punto smetterebbe di elaborare ridimensionandosi.



[1]https://www.mbamutua.org/lavoce/videogiochi-riducono-la-massa-cerebrale/

mercoledì 7 aprile 2010

UNITI SI COMBATTE IL BULLISMO.

7 Aprile 2010.

L'alleanza fa la forza. Specialmente a scuola di fronte ad episodi di bullismo. Si tratta del messaggio veicolato da Telefono Azzurro sul sito myPage. Perche' la lotta al bullismo passa anche dal web. Su questa pagina, oltre al video, si puo' rispondere al quiz game "abbasso il bullismo". Ma, mentre il video si puo' visionare senza problemi, per rispondere al quiz si deve essere iscritti al sito mypage, che ospita questa lodevole iniziativa (sicuramente in grado di dare una mano alla lotta contro il bullismo). Ma iscriversi a questo sito, non e' un'operazione facile, tutt'altro. Non basta dare un indirizzo d'email valido per convalidare l'iscrizione. I genitori devono poi inserire tutti i propri dati personali compresi codice fiscale e data di nascita. E non basta nemmeno questo. Per saperne di più...

giovedì 9 ottobre 2008

SCUOLA/BULLISMO: PROVVEDITORE MESSINA, USIAMO PRIVATI PER SCONFIGGERLO.

(ASCA-NORMANNO) - Messina, 9 ott - Per sconfiggere il bullismo e la droga nelle scuole, il provveditore di Messina, Gustavo Ricevuto, propone di ricorrere alle agenzie investigative private. Per far conoscere la sua iniziativa ai dirigenti scolastici, Ricevuto ha inviato una mail dove rende noto di aver ricevuto l'offerta del servizio dall'agenzia investigativa 'Adip' di Antonino Quartarone, della quale Ricevuto sottolinea ''l'indubbia serieta' professionale'' e quindi la propone, a chi volesse avvalersi del suo operato, ''al fine di garantire serenita' alle famiglie ed agli stessi istituti scolastici in un momento in cui fenomeni di bullismo o di droga possono esigere un'attivita' di controllo e prevenzione''. Ma, sembra, che le scuole hanno un budget abbastanza limitato (circa 2mila euro) per affidare incarichi a privati di tal genere.

dod/rus/rob

(Asca)

Post in evidenza

Recensione del romanzo giallo "L'infanzia violata", di Francesco Toscano, redatta dalla lettrice Maria Giulia Noto.

Buonasera!  Oggi mi pregio di pubblicare la recensione del romanzo giallo "L'infanzia violata", dello scrivente Francesco ...

I post più popolari

La storia dei blog e di "Sicilia, la terra del Sole."

Cenni storici sul Comune di Palermo,Monreale, la Sicilia in genere.News su società e cultura. News dalle Province Siciliane. Storia di Palermo e della Sicilia dalla preistoria ai giorni nostri. Elementi di archeologia misteriosa,della teoria del paleocontatto.


La storia del blog nasce nel 1997 in America, quando lo statunitense Dave Winter sviluppò un software che permise la prima pubblicazione di contenuti sul web. Nello stesso anno fu coniata la parola weblog, quando un appassionato di caccia statunitense decise di parlare delle proprie passioni con una pagina personale su Internet. Il blog può essere quindi considerato come una sorta di diario personale virtuale nel quale parlare delle proprie passioni attraverso immagini, video e contenuti testuali. In Italia, il successo dei blog arrivò nei primi anni 2000 con l’apertura di diversi servizi dedicati: tra i più famosi vi sono Blogger, AlterVista, WordPress, ma anche il famosissimo MySpace e Windows Live Space. Con l’avvento dei social network, tra il 2009 e il 2010, moltissimi portali dedicati al blogging chiusero. Ad oggi rimangono ancora attivi gli storici AlterVista, Blogger, WordPress e MySpace: sono tuttora i più utilizzati per la creazione di un blog e gli strumenti offerti sono alla portata di tutti. Questo blog, invece, nasce nel 2007; è un blog indipendente che viene aggiornato senza alcuna periodicità dal suo autore, Francesco Toscano. Il blog si prefigge di dare una informazione chiara e puntuale sui taluni fatti occorsi in Sicilia e, in particolare, nel territorio dei comuni in essa presenti. Chiunque può partecipare e arricchire i contenuti pubblicati nel blog: è opportuno, pur tuttavia, che chi lo desideri inoltri i propri comunicati all'indirizzo di posta elettronica in uso al webmaster che, ad ogni buon fine, è evidenziata in fondo alla pagina, così da poter arricchire la rubrica "Le vostre lettere", nata proprio con questo intento. Consapevole che la crescita di un blog è direttamente proporzionale al numero di post scritti ogni giorno, che è in sintesi il compendio dell'attività di ricerca e studio posta in essere dal suo creatore attraverso la consultazione di testi e documenti non solo reperibili in rete, ma prevalentemente presso le più vicine biblioteche di residenza, mi congedo da voi augurandovi una buona giornata. Cordialmente vostro, Francesco Toscano.




Lettori fissi