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martedì 3 dicembre 2024

Il bullo come leader.

Il bullo | Fonte: dalla rete

Palermo, lì 3 dicembre 2024.

Bullo: leader impostore? 

Appare chiaro che il fenomeno del bullismo non risiede soltanto nella relazione bullo-vittima, ma è un fenomeno collettivo, che coinvolge l’intero gruppo, che può sostenere e rinforzare il fenomeno. 

Il bullo è il leader del gruppo? 

Tra le caratteristiche fondamentali del leader vi sono l’empatia, l’abilità a relazionarsi, la valorizzazione e il coinvolgimento degli altri, il senso della comunità, l’agire efficacemente, l’essere attento al clima del gruppo e ad arbitrare eventuali conflitti, l’essere assertivo; ciò posto ci rendiamo conto che queste caratteristiche non appartengono al bullo. Il bullo non è empatico, non possiede la facoltà di porsi nei panni altrui, l’identificazione con l’altro da sé è un concetto che non gli attiene, l’identificazione invece è un concetto fondamentale relativo alla sicurezza e costituisce un efficace inibitore dell’aggressività. Infatti secondo studi di etologia, l’essere umano possiede una facoltà di inibizione innata all’aggressività che gli impedisce di eliminare il proprio simile, facoltà basata sulla possibilità di identità ed empatia con l’altro percepito come essere uguale a sé. Il bullo non attua un comportamento per valorizzare e coinvolgere gli altri, le introiezioni che propone sono rigide e vanno accettate incondizionatamente, i compagni non sono chiamati ad attivare le proprie capacità e risorse. Una competenza comunicativa fondamentale per il leader, e di cui il bullo è mancante, è l’assertività. Questa rappresenta uno stile comunicativo che permette all’individuo di esprimere le proprie opinioni, le proprie emozioni e di impegnarsi a risolvere positivamente le situazioni e i problemi. Tale modo di comunicare nasce dall’armonia tra abilità sociali, emozioni e razionalità: chi è assertivo sa esprimere in modo chiaro e efficace emozioni, sentimenti, esigenze e convinzioni, riducendo ansia e aggressività. Obiettivo per una comunicazione assertiva è la capacità di ridurre le proprie componenti aggressive e passive. Per contro il bullo ha una modalità relazionale improntata sulla prevaricazione e sulla coercizione. 

Il bullo è quindi un leader impostore? 

Nonostante nell’uso comune questo termine abbia una connotazione negativa (bugiardo, ciarlatano, imbroglione), secondo la Gestalt Psicosociale rappresenta una parte dell’identità che appartiene a tutti, vuol dire che a volte si mostra una parte o un solo aspetto di se stessi, si modifica in qualche misura e in qualche circostanza la percezione che si dà di sé, e questo può avere una valenza positiva o negativa, a seconda se lo si attua funzionalmente o rigidamente. Il bullo è un leader impostore e lo è in modo rigido e quindi disfunzionale. Persegue deliberatamente i propri obiettivi di dominanza e di mantenimento della reputazione attraverso modalità aggressive e di supremazia, dando nessuna importanza ai sentimenti altrui per il proprio tornaconto. Quindi manipola le situazioni per vantaggio personale, ignorando l’infelicità della vittima e non accettando la responsabilità delle proprie azioni. 


Per la Linkografia: 











Bullismo - Wikipedia. 


Per la Bibliografia: 

Saggi 

- Chiarugi M. Anichini S., (2012) "Sono un bullo quindi esisto. I volti della violenza nella ricerca della felicità", Franco Angeli. 
· Aleandri G. (2011) Giovani senza paura. Analisi socio-pedagogica del fenomeno bullismo, Roma, Armando. 
· Iannaccone N. (a cura di), Stop al bullismo. Strategie per ridurre i comportamenti aggressivi e passivi a scuola, La Meridiana, 2005. 
· Buccoliero E., Maggi M. (2005) Bullismo e bullismi: le prepotenze in adolescenza dall'analisi dei casi agli strumenti d'intervento, Milano, Angeli. 
· Dominici R., Montesarchio G. (2003) Il danno psichico: mobbing, bulling e wrongful life: uno strumento psicologico e legale per le nuove perizie e gli interventi nelle organizzazioni, Milano, Angeli. · Florindi, E., (2017) Bulli 2.0: bullismo e cyberbullismo: evoluzione di un fenomeno e possibili rimedi, Imprimatur, ISBN 978-88-6830-583-3. 
· Garbarino J., De Lara E. (2003). And Words Can Hurt Forever: How to Protect Adolescents from Bullying, Harassment, and Emotional Violence Archiviato il 27 settembre 2011 in Internet Archive., The Free Press: New York NY. 
· Guarino A., Lancellotti R., Serantoni G. (2011) Bullismo: aspetti giuridici, teorie psicologiche e tecniche di intervento, Milano, Angeli. 
· Menesini Ersilia (a cura di), Bullismo: le azioni efficaci della scuola. Percorsi italiani alla prevenzione e all'intervento, Erickson, 2003, ISBN 978-8879465137. 
· Mengheri M., Bianca Rita Berti, Lara Busoni, (2007) Il fenomeno del bullismo: come riconoscerlo, come intervenire, in "Sentieri", 7. 
· Pini G.(2011), Prima del bullismo. La prevenzione del bullismo nelle scuole con il Teatro d'Animazione Pedagogico, Roma, Armando Curcio Editore. ISBN 978-88-95049-87-8 
· Prati G., et al., (2010) Bullismo Omofobico, Milano, Editore Franco Angeli. ISBN 978-88-568-0738-7 · Zanetti M.A (2007), L'alfabeto dei bulli. Prevenire relazioni aggressive nella scuola, Trento, Centro Studi Erickson. ISBN 88-6137-118-3 
· Zanetti M.A, et al., (2009) Il Fenomeno del bullismo. Tra prevenzione ed educazione, Roma, Ma.Gi. ISBN 978-88-7487-280-0 
· Cerutti, Manca (2008). I comportamenti aggressivi. Percorsi evolutivi a rischio psicopatologico. Roma: Kappa Menesini. (2003). 


Romanzi e altri generi 

· Albonico M., (2012) "Nemici miei. Una lunga storia di bullismo", Albatros Il Filo. · Calabretta M., (2009) Le fiabe per... affrontare il bullismo. Un aiuto per grandi e piccini, Milano, Franco Angeli. ISBN 978-88-568-0677-9 
· Filippo B., (2008) Bulli. Il romanzo choc di un adolescente, Milano, Mursia. ISBN 978-88-425-4090-8 · Lombardo Pijola M., (2007) Ho 12 anni faccio la cubista mi chiamano Principessa. Storie di bulli, lolite e altri bimbi, Milano, Bompiani. ISBN 978-88-452-5839-8

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