Sicilia bedda e amata,cantata e disprizzata...

  • Naufraghi nello spazio profondo, di Francesco Toscano

    Il romanzo di fantascienza dal titolo "Naufraghi nello spazio profondo ", di Francesco Toscano

    Sinossi: In un futuro distopico l’umanità, all’apice della sua evoluzione e prossima all’estinzione, sarà costretta, inevitabilmente, a lasciare la Terra, la nostra culla cosmica, alla ricerca di un pianeta alieno in cui poter vivere, sfruttando le conoscenze del suo tempo. Inizia così l’avventura del giovane Joseph MIGLIORINI, di professione ingegnere, e di altri giovani terrestri, un medico, un geologo, un ingegnere edile, che, da lì a poco, a bordo di una navetta spaziale allestita dal loro Governo, sarebbero stati costretti a raggiungere il pianeta Marte, il “nostro vicino cosmico”, al fine di atterrare nei pressi del suo polo nord ove, anni prima, dei robot costruttori avevano realizzato una stazione spaziale permanente, denominata “New Millenium”; tutto questo affinché parte dell’umanità sopravvissuta agli eventi nefasti e apocalittici potesse prosperare su quella landa desolata, tanto ostile alla vita in genere, giacché ritenuta unico habitat possibile e fruibile ai pochi sopravvissuti e alla loro discendenza.

  • Condannato senza possibilità d'appello

    Il romanzo breve dal titolo "Condannato senza possibilità d'appello.", di Francesco Toscano

    Sinossi: Le concezioni primitive intorno all`anima sono concordi nel considerare questa come indipendente nella sua esistenza dal corpo. Dopo la morte, sia che l`anima seguiti a esistere per sé senza alcun corpo o sia che entri di nuovo in un altro corpo di uomo o d`animale o di pianta e perfino di una sostanza inorganica, seguirà sempre il volere di Dio; cioè il volere dell’Eterno di consentire alle anime, da lui generate e create, di trascendere la vita materiale e innalzarsi ad un piano più alto dell’esistenza, imparando, pian piano, a comprendere il divino e tutto ciò che è ad esso riconducibile.

  • L'infanzia violata, di Francesco Toscano

    Il romanzo giallo dal titolo "L'infanzia violata", di Francesco Toscano

    Sinossi: Dovrebbero andare a scuola, giocare, fantasticare, cantare, essere allegri e vivere un'infanzia felice. Invece, almeno 300 milioni di bambini nel mondo sono costretti a lavorare e spesso a prostituirsi, a subire violenze a fare la guerra. E tutto ciò in aperta violazione delle leggi, dei regolamenti, delle convenzioni internazionali sui diritti dell'infanzia. La turpe problematica non è lontana dalla vostra quotidianità: è vicina al luogo in cui vivete, lavorate, crescete i vostri bambini. Ad ogni angolo dei quartieri delle città, dei paesi d'Italia, è possibile trovare un'infanzia rubata, un'infanzia violata.

  • I ru viddrani, di Francesco Toscano

    Il romanzo giallo dal titolo "I ru viddrani", di Francesco Toscano

    Sinossi: Non è semplice per un vecchietto agrigentino rientrare in possesso del suo piccolo tesoro, che consta di svariati grammi di oro e di argento, che la sua badante rumena gli ha rubato prima di fuggire con il suo amante; egli pensa, allora, di rivolgersi a due anziani suoi compaesani che sa essere in buoni rapporti con il capo mafia del paesino rurale ove vive, per poter rientrare in possesso del maltolto. A seguito della mediazione dei "ru viddrani", Don Ciccio, "u pastranu", capo mafia della consorteria mafiosa di Punta Calura, che ha preso a cuore la vicenda umana di Domenico Sinatra, incarica i suoi sodali di mettersi sulle tracce della ladruncola e di far in modo che ella restituisca la refurtiva all`anziano uomo. Qualcosa, però, va storto e fra le parti in causa si acuisce un'acredine che amplifica l'entità del furto commesso, tanto che nel giro di pochi anni si arriva all`assassinio di Ingrid Doroteea Romanescu, la badante rumena resasi autrice del furto in questione.

  • I ru viddrani, di Francesco Toscano

    Il romanzo giallo dal titolo "I ru viddrani", di Francesco Toscano

    Sinossi: Non è semplice per un vecchietto agrigentino rientrare in possesso del suo piccolo tesoro, che consta di svariati grammi di oro e di argento, che la sua badante rumena gli ha rubato prima di fuggire con il suo amante; egli pensa, allora, di rivolgersi a due anziani suoi compaesani che sa essere in buoni rapporti con il capo mafia del paesino rurale ove vive, per poter rientrare in possesso del maltolto. A seguito della mediazione dei “ru viddrani”, Don Ciccio, “ù pastranu”, capo mafia della consorteria mafiosa di Punta Calura, che ha preso a cuore la vicenda umana di Domenico Sinatra, incarica i suoi sodali di mettersi sulle tracce della ladruncola e di far in modo che ella restituisca la refurtiva all`anziano uomo. Qualcosa, però, va storto e fra le parti in causa si acuisce un’acredine che amplifica l’entità del furto commesso, tanto che nel giro di pochi anni si arriva all`assassinio di Ingrid Doroteea ROMANESCU, la badante rumena resasi autrice del furto in questione.

  • Malacarne, di Francesco Toscano

    Libro/E-book: Malacarne, di Francesco Toscano

    Sinossi: Nella primavera dell'anno 2021 a Palermo, quando la pandemia dovuta al diffondersi del virus denominato Covid-19 sembrerebbe essere stata sconfitta dalla scienza, malgrado i milioni di morti causati in tutto il mondo, un giovane, cresciuto ai margini della società, intraneo alla famiglia mafiosa di Palermo - Borgo Vecchio, decide, malgrado il suo solenne giuramento di fedeltà a Cosa Nostra, di vuotare il sacco e di pentirsi dei crimini commessi, così da consentire alla magistratura inquirente di assicurare alla giustizia oltre sessanta tra capi e gregari dei mandamenti mafiosi di Brancaccio, Porta Nuova, Santa Maria Gesù. Mentre Francesco Salvatore Magrì, inteso Turiddu, decide di collaborare con la Giustizia, ormai stanco della sua miserevole vita, qualcun altro dall'altra parte della Sicilia, che da anni ha votato la sua vita alla Legalità e alla Giustizia, a costo di sacrificare sé stesso e gli affetti più cari, si organizza e profonde il massimo dell'impegno affinché lo Stato, a cui ha giurato fedeltà perenne, possa continuare a regnare sovrano e i cittadini possano vivere liberi dalle prevaricazioni mafiose. Così, in un turbinio di emozioni e di passioni si intrecciano le vite di numerosi criminali, dei veri e propri Malacarne, e quella dei Carabinieri del Reparto Operativo dei Comandi Provinciali di Palermo e Reggio di Calabria che, da tanti anni ormai, cercano di disarticolare le compagini mafiose operanti in quei territori. Una storia umana quella di Turiddu Magrì che ha dell'incredibile: prima rapinatore, poi barbone e mendicante, e infine, dopo essere stato "punciutu" e affiliato a Cosa Nostra palermitana, il grimaldello nelle mani della Procura della Repubblica di Palermo grazie al quale potere scardinare gran parte di quell'organizzazione criminale in cui il giovane aveva sin a quel momento vissuto e operato.

  • A proposito degli alieni..., di Francesco Toscano ed Enrico Messina

    Libro/E-book: A proposito degli alieni..., di Francesco Toscano ed Enrico Messina

    Sinossi: Fin dalla preistoria ci sono tracce evidenti del passaggio e dell‘incontro tra esseri extraterrestri ed esseri umani. Da quando l‘uomo è sulla Terra, per tutto il suo percorso evolutivo, passando dalle prime grandi civiltà, all‘era moderna, sino ai giorni nostri, è stato sempre accompagnato da una presenza aliena. Lo dicono i fatti: nei reperti archeologici, nelle incisioni sulle rocce (sin qui rinvenute), nelle sculture, nei dipinti, in ciò che rimane degli antichi testi, sino ad arrivare alle prime foto e filmati oltre alle innumerevoli prove che oggi con le moderne tecnologie si raccolgono.Gli alieni ci sono sempre stati, forse già prima della comparsa del genere umano, e forse sono loro che ci hanno creato. I Sumeri, gli Egizi, i Maya, gli Inca, le civiltà indiane, tutte culture che hanno avuto un livello tecnologico superiore per quel tempo. I miti Babilonesi, la cultura Greca con la sua mitologia, i miti delle popolazioni nordiche, le leggende delle popolazioni precolombiane, (persino nella Bibbia, vedi Genesi o Apocalisse), parlano di esseri soprannaturali, di eventi immani, (come un grande diluvio). Anche in questo periodo alcuni popoli che vivono allo stato primitivo, come ad esempio i Dogon del Mali, hanno conoscenze astronomiche cui l‘uomo moderno ha avuto accesso solo dopo con il progredire della tecnologia. E' nell‘era moderna che la tematica si sviluppa maggiormente. Dal Novecento ad oggi è un susseguirsi di prove, fatti, avvistamenti; l‘episodio di Roswell è il più indicativo. Gli U.S.A. sembrano la nazione che nel secondo dopoguerra abbia beneficiato maggiormente del contatto con gli alieni. L‘oscurantismo della Guerra Fredda, dominante sino a qualche anno fa è crollato. Tutte le Intelligence delle maggiori potenze mondiali stanno rivelando al mondo dossier segretati sino a qualche tempo fa, (in vista forse del 2012, che secondo un‘antica profezia Maya segnerà l‘inizio di una nuova era). Anche il Vaticano ha ammesso la probabile esistenza di extraterrestri, con i relativi problemi etico-religiosi che ne possono derivare. Se esistono gli alieni, e se ci hanno creati loro, esiste anche un Dio Creatore, come lo intendiamo noi? Che cosa succederebbe se così non fosse? La Chiesa sa la verità e non la vuole rivelare? Oppure sia noi che gli alieni facciamo parte di un unico progetto divino? Abbiamo un‘anima? Che cosa succede dopo la morte? L‘aldilà è forse un‘altra dimensione o un Universo parallelo dove i mondi s‘incontrano? Perché (come dicono alcuni ricercatori) gli alieni ci studiano? Che cosa cercano nell‘uomo? Le grandi potenze mondiali ne sono informate? Tutti interrogativi cui non è possibile a oggi dare una risposta certa, però si può provare a dare diverse, probabili soluzioni.

  • Le indagini del Maresciallo Ascali: L’usuraio, di Francesco Toscano

    Libro/E-book: Le indagini del Maresciallo Ascali: L’usuraio, di Francesco Toscano

    Sinossi: Le indagini del Maresciallo Ascali - L'usuraio Benvenuti nel cuore pulsante e spesso tormentato di Palermo, dove le indagini del Luogotenente dei Carabinieri Roberto Ascali si addentrano ancora una volta nelle pieghe oscure del tessuto sociale. In questo nuovo capitolo, intitolato "L'usuraio", l'arrivo di un certo Colajanni Eduardo nella caserma dei Carabinieri dà il via a un'indagine che promette di svelare inquietanti connessioni. Ciò che inizia come un'indagine sul reato di usura, un crimine silente e devastante che affligge le fasce più vulnerabili della popolazione, prende subito una piega potenzialmente pericolosa. La redazione della Comunicazione di Notizia di Reato non si limita a ipotizzare l'usura, ma prospetta al Magistrato inquirente un legame inquietante tra l’usuraio e “ambienti mafiosi”, suggerendo la possibile aggravante del metodo mafioso. Le dichiarazioni inattese dell'usuraio Cozzolino, denunciato da Colajanni, rivelano che l'indagine prenderà direzioni impreviste. Quando la morte di Colajanni per avvelenamento viene accertata, il quadro che emerge dalle dichiarazioni di Cozzolino è "del tutto inedito", confermando l'intuizione di Ascali riguardo un coinvolgimento più ampio della criminalità organizzata. Sembrava solo una storia di usura all'inizio, ma l'ombra di Cosa Nostra si allunga su tutta la vicenda. Emergono collegamenti con i mandamenti mafiosi palermitani, in particolare Brancaccio e Porta Nuova. Maresciallo Ascali, oggi Luogotenente, deve usare la sua tenacia e il suo acume investigativo per accertare la verità sulla morte di Colajanni e sul sistema criminale sotteso. La sua vita personale è segnata dal dolore per la malattia che affligge la sua amata moglie, ma la sua presenza e l'appartamento confiscato alla mafia in cui vivono a Palermo - divenuto il loro rifugio di pace - gli danno la forza per affrontare le indagini. "L'usuraio" si prospetta come un nuovo avvincente capitolo delle indagini del Maresciallo Ascali, esplorando il legame pericoloso tra l'usura e la criminalità organizzata, mantenendo alta la suspense e conducendo il lettore nei meandri oscuri del potere e della disperazione, dove la linea tra vittima e carnefice è spesso sottile.

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venerdì 4 aprile 2025

Storia e società siciliana: Eredità e trasformazioni.


Palermo, lì 4 aprile 2025.

La storia della Sicilia è complessa e stratificata, e le sue diverse dominazioni e trasformazioni hanno lasciato risvolti profondi nella società contemporanea. Analizzando le fonti da me consultate, possiamo individuare alcuni filoni principali:

  • L'eredità delle dominazioni storiche: La Sicilia è stata governata da diverse potenze nel corso della sua storia, inclusi Normanni, Svevi, Aragonesi e Spagnoli. Questo ha creato un tessuto culturale ricco e variegato, visibile ancora oggi nell'architettura, nell'arte, e nelle tradizioni. La compresenza di splendide solennità e miserie del popolo nel passato potrebbe aver contribuito a una complessa identità siciliana, come suggerito dal verso "Sicilia bedda e amata, cantata e disprizzata...". Il fasto baronale, viceregio e inquisitoriale che si è avvicendato per secoli con le miserie del popolo potrebbe aver contribuito a una stratificazione sociale che, pur evolvendosi, lascia ancora tracce.

  • L'impatto della mafia: Le fonti evidenziano come la mafia abbia avuto un ruolo significativo nella storia recente della Sicilia, in particolare attraverso il traffico internazionale di eroina che negli anni ha trasformato Palermo. La "seconda guerra di mafia" e gli "efferati delitti posti in essere dai Corleonesi di Salvatore Riina" sono eventi che hanno segnato profondamente la società siciliana, lasciando un'eredità di violenza e illegalità. Tuttavia, le fonti recenti come "LiveSicilia" mostrano anche una reazione della società civile contro il pizzo e la mafia, con iniziative come quella del "10 gennaio data simbolo contro il pizzo in nome di Libero Grassi". I romanzi di Francesco Toscano, come "Malacarne", esplorano proprio questa lotta tra il bene e il male e la speranza di riscatto in contesti segnati dalla criminalità organizzata.

  • Aspetti sociali e culturali: Le fonti descrivono anche valori tradizionali ancora presenti in alcune zone della Sicilia, in contrasto con la vita stressata dell'era moderna. Il quartiere Brancaccio viene descritto come un luogo segnato da difficoltà sociali e violenza mafiosa, ma anche con una speranza di riscatto. Il concetto di "Malacarne" come predisposizione al male radicata nel tessuto sociale suggerisce una riflessione sulla persistenza di dinamiche sociali complesse. La descrizione della Vucciria da parte di Guttuso come un luogo dove si radunano gli interessi dell'uomo e si esprime la ricchezza della terra siciliana, ma anche la tristezza e l'abbandono, riflette una coesistenza di elementi positivi e negativi nella storia e nella società siciliana.

In conclusione, la storia della Sicilia, con le sue dominazioni, le dinamiche sociali complesse e la piaga della mafia, ha lasciato un'impronta significativa sulla società contemporanea. Si percepisce un contrasto tra la ricchezza culturale e la bellezza del territorio e le difficoltà sociali ed economiche, una lotta tra un passato ingombrante e la speranza di un futuro migliore. Le fonti recenti mostrano una coscienza civile attiva che cerca di superare le eredità negative del passato, come la mafia, e di valorizzare gli aspetti positivi della cultura e della società siciliana.

Il Cassaro di Palermo: Storia e significato.

Palermo, lì 4 aprile 2025. 

La storia del Cassaro di Palermo è quella di una delle arterie stradali più antiche e significative della città, testimone di secoli di storia e trasformazioni. Le fonti da me consultate indicano diversi aspetti della sua importanza e della sua evoluzione:

  • Il Cassaro è identificato come uno degli antichi assi viari di Palermo. Questa definizione sottolinea la sua origine remota e il suo ruolo fondamentale nella struttura urbanistica della città nel corso del tempo.

  • Nel Trecento, il Palazzo Chiaramonte detto Steri, situato sulla parte più elevata del pianoro marino, oggi Piazza Marina, si trovava sull'asse viario principale che dal mare saliva verso l’interno: questo asse era il Cassaro. La posizione dello Steri, che dominava il piano della marina e l'accesso al porto, fronteggiando il Castello a mare, evidenzia la centralità strategica del Cassaro come via di collegamento cruciale tra il cuore della città e il suo sbocco marittimo.

  • Il blog "Sicilia, la terra del Sole." suggerisce l'esistenza di risorse dedicate alla conoscenza del Cassaro, citando "Conoscere la città di Palermo: Il Cassaro" tra i link utili per approfondire la storia della città. Questo implica che il Cassaro è considerato un elemento importante della storia e della cultura palermitana, meritevole di uno studio specifico.

  • Inoltre, il Cassaro è menzionato nel contesto degli "Itinerari serpottiani". Questi itinerari guidano alla scoperta dei capolavori di Giacomo Serpotta, e il fatto che il Cassaro sia parte di questi percorsi suggerisce la presenza di chiese e oratori di rilievo storico-artistico lungo questa via. Uno degli itinerari include la chiesa dell’Assunta in via Maqueda e la chiesa di Santa Ninfa in via Maqueda, che intersecano o si trovano in prossimità del Cassaro (considerando che via Maqueda è un'altra importante arteria storica di Palermo).

In sintesi, il Cassaro di Palermo è molto più di una semplice strada; è un asse storico vitale che ha plasmato lo sviluppo urbanistico e sociale della città. Dalle sue origini come collegamento principale tra il porto e l'interno, fino alla presenza di importanti monumenti e siti di interesse artistico, il Cassaro rappresenta un filo conduttore attraverso la lunga e complessa storia di Palermo. La disponibilità di risorse specifiche dedicate alla sua storia sottolinea la sua importanza culturale e il suo valore come testimonianza del passato della città.

Cattedrale di Palermo: Storia e trasformazioni.


Palermo, lì 4 aprile 2025.

La maestosa Cattedrale di Palermo (Madonna Assunta), situata nell'area dove originariamente sorgeva l'antica città (Paleopolis) delimitata dal fiume Papireto, ha una storia complessa e affascinante, segnata da diverse trasformazioni nel corso dei secoli.

Le sue origini risalgono a un primitivo insediamento fenicio-punico. Successivamente, in epoca romana (Neapolis), l'area fu utilizzata come necropoli esterna alle mura puniche e probabilmente considerata un luogo sacro, forse un "Santuario della Salute" pagano.

La prima chiesa cristiana fu costruita nell'area attuale, non lontano dal primitivo insediamento, nello stesso luogo dove, durante i primi secoli dell'era cristiana, furono martirizzati i primi palermitani durante le persecuzioni di Decio e Diocleziano. Questa prima struttura fu distrutta dai Vandali all'inizio del V secolo.

Un secondo tempio di epoca bizantina, dedicato alla Vergine Maria Assunta, fu edificato sulle rovine del precedente nel 604. Di questa fase rimangono la cripta e la pianta basilicale quadrata. Furono apportate modifiche secondo lo schema bizantino, con maestose absidi a oriente e la facciata rivolta a occidente. Di impronta bizantina erano la collocazione dell'iconostasi e l'aspetto decorativo con mosaici in stile costantinopolitano. Nel 732, la cattedrale passò al Patriarca di Costantinopoli e furono apportate ulteriori modifiche per adattarla al culto della Chiesa d'Oriente.

Con l'avvento dei Normanni e il ritorno alla sovranità cristiana e cattolica grazie a Ruggero il Gran Conte e Roberto il Guiscardo, si promosse la costruzione di splendide cattedrali in tutta l'isola. A Palermo, la moschea (Gami) preesistente fu rapidamente riadattata al culto cristiano, affidata inizialmente al vescovo Nicodemo di tradizione greco-ortodossa. È probabile che esternamente non vi furono grandi cambiamenti, ad eccezione della trasformazione del minareto in campanile.

Durante il regno di Guglielmo II, l'arcivescovo di Palermo Gualtiero Offamilio promosse la costruzione della nuova cattedrale, completata nel 1184-1185. Solo la parte inglobata nell'odierna Cappella dell'Incoronazione proviene dal primitivo impianto gregoriano. La solenne consacrazione presieduta da Gualtiero Offamilio avvenne il 6 aprile 1185.

Sotto le dominazioni normanna e sveva, Palermo vide la pacifica convivenza di diverse culture e religioni. La cattedrale fu modificata più volte, ma il suo sviluppo planimetrico risentì sempre delle influenze religioso-architettoniche precedenti. Fu ripetutamente rimaneggiata e riedificata a causa di vari eventi e fenomeni sismici, in particolare la torre campanaria occidentale.

Nel corso del tempo, la Cattedrale di Palermo ha accolto opere di grande valore artistico. Antonello Gagini, con la collaborazione dei figli Antonino, Giacomo e Vincenzo, realizzò la Tribuna della Cattedrale (1570-1574), un monumentale aggregato marmoreo. Tuttavia, quest'opera fu disassemblata nel 1797. Le sue parti furono poi ricollocate all'interno della cattedrale, sui pilastri della navata centrale, ai vertici del transetto, presso i pilastri della cupola, sui contrafforti e nell'emiciclo dell'abside. Alcune parti furono anche disposte sulla coronatura esterna dei merli nel XIX secolo. Nel 2000, il Professor Rizzuti realizzò una ricostruzione in scala 1:10 della Tribuna.

Anche Francesco Laurana lavorò nella Cattedrale di Palermo, realizzando diverse Madonne col Bambino.

La Cattedrale di Palermo conserva quindi un fastoso patrimonio, con cappelle, il presbiterio, l'altare e la cupola che riflettono le diverse culture che si sono succedute in Sicilia. Nella cripta si trova un Tesoro costituito da oggetti preziosi rinvenuti nelle tombe reali e imperiali, oltre a mirabili esempi di oggettistica sacra.

In sintesi, la costruzione della Cattedrale di Palermo è stata un processo lungo e complesso, caratterizzato da sovrapposizioni di stili architettonici e influenze culturali che vanno dall'epoca paleocristiana al periodo normanno e oltre, arricchendosi nel tempo di pregevoli opere d'arte rinascimentali.

sabato 9 novembre 2024

Il carattere palermitano: difficile da definire.

Palermo, lì 9 novembre 2024.

Il blog “Sicilia, la terra del Sole.” fornisce uno spaccato sulla storia, l'arte e la cultura di Palermo, ma non si concentra esplicitamente sul carattere dei suoi abitanti. Tuttavia, alcune informazioni possono essere estrapolate dai post in esso contenuti per delineare un'immagine parziale:

  • Orgoglio cittadino: Un post menziona la rivalità tra Catania e Palermo su quale delle due città rappresenti meglio la Sicilia e i siciliani nel mondo. Questo suggerisce un forte senso di orgoglio e appartenenza alla propria città;
  • Senso di comunità e tradizione: Le descrizioni dei mercati popolari come la Vucciria e Ballarò mostrano un forte senso di comunità e attaccamento alle tradizioni locali;
  • Influenza della storia: La storia di Palermo, segnata da diverse dominazioni e influenze culturali, ha sicuramente plasmato il carattere dei suoi abitanti. Ad esempio, la presenza di elementi architettonici normanni, arabi e barocchi nelle chiese testimonia un'eredità complessa e stratificata;
  • Contesto sociale difficile: In alcuni post, poi, emerge un contesto sociale difficile, con la presenza della criminalità organizzata e la difficoltà di reinserimento per chi ha un passato criminale. Tuttavia, è importante sottolineare che questo non rappresenta la totalità della popolazione palermitana.

Il cibo da strada e l'identità palermitana

Il blog, in particolare, offre uno spaccato interessante sul ruolo del cibo da strada nella cultura palermitana. Sebbene non si concentrino sull'analisi del carattere dei palermitani, alcuni spunti emergono dalle descrizioni dei quartieri, delle tradizioni culinarie e delle interazioni sociali legate al cibo.


Il cibo da strada come elemento di coesione sociale:


Il blog, inoltre, mette in evidenza come il cibo da strada sia un elemento fondamentale della vita quotidiana a Palermo. I mercati storici come la Vucciria e Ballarò sono descritti come luoghi ricchi di colori, odori e sapori, dove la gente del posto si riunisce per acquistare prodotti freschi e consumare specialità locali. In particolare, la Vucciria è descritta come un luogo dove la gente si riversa per bere a basso costo bevande tipiche come il "sangue siciliano" o lo "zibibbo". Questa dimensione sociale del cibo da strada suggerisce che esso svolge un ruolo importante nella creazione di un senso di comunità e appartenenza tra i palermitani.

Le specialità palermitane come simbolo di identità: Le fonti menzionano diverse specialità culinarie tipiche di Palermo, tra cui:

  • Il panino con la milza ("pane ca meusa"): Questo panino, venduto in chioschi e bancarelle in tutta la città, è descritto come una delle specialità più amate dai palermitani, tanto da essere stato insignito del premio "Oscar del cibo di strada" nel 2015. La sua popolarità testimonia l'attaccamento dei palermitani alle proprie tradizioni culinarie;
  • Lo sfincione: Questa focaccia morbida e saporita, condita con pomodoro, cipolla e caciocavallo, è un'altra specialità palermitana molto apprezzata. La sua preparazione e il suo consumo sono legati a momenti di festa e convivialità;
  • Le arancine: Queste crocchette di riso ripiene, fritte e dorate, sono un altro simbolo della cucina palermitana. La loro varietà di gusti e la loro diffusione in tutta la città ne fanno uno dei cibi da strada più consumati;
  • Pane e panelle: Questa semplice ma gustosa combinazione di pane e frittelle di farina di ceci è un'altra specialità palermitana che si può trovare facilmente per le strade della città.

La presenza di queste specialità culinarie, tramandate di generazione in generazione, contribuisce a creare un senso di identità e appartenenza tra i palermitani. Il cibo da strada, in questo senso, diventa un simbolo della cultura e della tradizione locale.

Il cibo da strada come riflesso della storia multiculturale di Palermo: La cucina palermitana è il risultato di secoli di influenze culturali diverse, come quelle arabe, normanne e spagnole. Questa eredità multiculturale si riflette anche nel cibo da strada, che spesso presenta ingredienti e tecniche di preparazione provenienti da diverse tradizioni. Ad esempio, lo sfincione ha origini arabe, mentre le arancine sono state influenzate dalla cucina spagnola.

Il cibo da strada come strumento di inclusione sociale: In un post presente nel blog si parla, inoltre, di un'iniziativa chiamata "Le Arancine aiutano a Leggere", che promuoveva l'istruzione e la cultura dei bambini di Ballarò, un quartiere di Palermo con una forte presenza di immigrati. Questa iniziativa dimostra come il cibo da strada possa essere utilizzato anche come strumento di inclusione sociale e di promozione di valori positivi.

In conclusione, il blog "Sicilia, la terra del Sole." suggerisce che il cibo da strada a Palermo non è solo un modo per soddisfare la fame, ma rappresenta un elemento importante della cultura e dell'identità palermitana. Esso, in ultima analisi, contribuisce a creare un senso di comunità, a tramandare le tradizioni locali e a riflettere la storia multiculturale della città.

Al prossimo post!

 

sabato 19 ottobre 2024

La storia della Sicilia e la sua cultura, dalla preistoria ai giorni nostri, così come viene narrata nel blog "Sicilia, la terra del Sole.".



Palermo, lì 19 ottobre 2024.

La storia della Sicilia, dalle sue origini antiche fino ai tempi moderni, è un arazzo intricato tessuto da diverse culture e influenze.

  • Il blog "Sicilia, la terra del Sole.", pur non approfondendo la preistoria siciliana, mette in luce momenti significativi della sua storia, evidenziando l'impatto di varie dominazioni.
  • Ad esempio, la dominazione araba è testimoniata da una torre di deflusso dell'acqua descritta in Malacarne, il romanzo true crime dell'autore Francesco Toscano, […Omissis… Lo scenario che gli si apriva all'ingresso della piazza era inconsueto: sembrava che il tempo si fosse fermato, riportandogli alla mente tutte le dominazioni subite e accettate di solito passivamente e consuetudinariamente dalla sua amata città. Una torre di deflusso dell'acqua di origine araba dominava lo spazio antistante alla chiesa di Santa Rita (che chiaramente richiamava la Spagna nel massimo splendore) e gli antichi palazzi (anche qui in corso di recupero); fuori vi s’incontrava un miscuglio di etnie …Omissis…], quale esempio di come l'architettura araba si sia integrata nel paesaggio urbano siciliano.
  • Il periodo normanno, a sua volta, ha lasciato un'impronta indelebile sull'architettura religiosa palermitana, come si evince da chiese come San Giovanni degli Eremiti, la Martorana, San Giovanni dei Lebbrosi e la Magione, caratterizzate da elementi architettonici come archi ogivali e decorazioni a mosaico di influenza bizantina.
  • L'influenza spagnola, in particolare durante il Rinascimento siciliano, emerge attraverso le opere di artisti come Antonello Gagini, Francesco Laurana e Orazio Alfani, le cui creazioni artistiche hanno arricchito il patrimonio culturale di Palermo e dell'intera isola.
  • Il blog menziona anche la "tirannide di Falaride", un periodo di dominio tirannico risalente al VI secolo a.C., allorquando si narra della vicenda umana dei bambini presunti abusati nel romanzo giallo "L'infanzia violata", di Francesco Toscano, che ha segnato la città di Agrigento con la sua crudeltà.

Il blog, tuttavia, non si limita a descrivere il passato.

  • Fornisce anche scorci sulla Sicilia moderna, evidenziando temi come l'emigrazione e il turismo.
  • In "E un giorno mi svegliai", di Francesco Toscano, di cui si fa menzione nelle pagine del blog, si racconta l'esodo di massa dalla Sicilia verso l'America tra la fine del XIX secolo e l'inizio del XX secolo, un fenomeno che ha avuto un impatto significativo sulla demografia e la cultura siciliana.
  • Il turismo, invece, emerge come un'importante risorsa economica per la Sicilia contemporanea, con siti come la Valle dei Templi e il Parco Archeologico di Segesta che attraggono visitatori da tutto il mondo.
  • L'interesse per la storia e la cultura siciliana è testimoniato anche dalla pubblicazione di libri come "Le Fortificazioni della città di Palermo dall’antichità ai giorni nostri".

La cucina siciliana, un elemento fondamentale della sua identità culturale, viene menzionata in "La Cucina Siciliana", evidenziando come l'enogastronomia giochi un ruolo importante nell'attrattiva turistica dell'isola.

In sintesi, il blog offre una panoramica, seppur parziale, della storia della Sicilia, dai suoi inizi antichi fino ai giorni nostri, mettendo in luce l'eredità delle diverse culture che hanno plasmato l'isola, la sua bellezza naturale e il suo ricco patrimonio artistico e architettonico. Inoltre, il blog evidenzia le sfide e le opportunità della Sicilia moderna, come l'emigrazione e il turismo.

Cordiali saluti, Francesco Toscano.

lunedì 30 settembre 2024

Palermo: una città millenaria.

Uno scorcio di Palermo, visto dal mare

Palermo, 30 settembre 2024.

Palermo, come affermato nel blog "Sicilia, la terra del Sole.", è davvero una città millenaria, caratterizzata da una ricca storia e stratificazioni culturali che risalgono a secoli fa.

  • Il blog "Sicilia, la terra del Sole.", in particolare, ne sottolinea la lunga storia, evidenziando la presenza di antichi assi viari come Via Maqueda, quartieri storici come l'Albergheria e numerosi monumenti che testimoniano le diverse dominazioni subite dalla città.
  • La città vanta un ricco patrimonio di chiese, ciascuna con la sua storia e stile architettonico. Le chiese di Palermo offrono un viaggio affascinante attraverso stili e periodi diversi, dal periodo normanno al barocco, fino al neoclassicismo.
  • La Cattedrale di Palermo, ad esempio, è un esempio lampante della stratificazione storica della città. Costruita originariamente come basilica in epoca paleocristiana, fu poi trasformata in moschea durante la dominazione araba e infine riportata ad essere una chiesa cristiana sotto i Normanni.
  • La Zisa, un palazzo fatto costruire dai re normanni, testimonia l'incontro e la fusione tra la cultura araba e quella normanna nell'architettura.
  • Piazza Garraffello, cuore dello storico mercato della Vucciria, ha origini che risalgono all'epoca normanna, quando l'area fu bonificata dopo l'interramento del porto antico.

La presenza di queste testimonianze storiche e architettoniche dimostra come Palermo sia una città millenaria che ha attraversato diverse epoche storiche, mantenendo un fascino unico e ricco di contrasti.

La Sicilia: un intreccio di storia e cultura.

Il blog "Sicilia, la terra del Sole." offre uno sguardo sulla ricca storia e sulla cultura multiforme della Sicilia, con particolare attenzione a Palermo e alla sua architettura.

  • Influenze architettoniche: Le chiese di Palermo, in particolare, mostrano una varietà di stili architettonici che riflettono le diverse dominazioni che l'isola ha vissuto nel corso dei secoli. Dagli archi ogivali e le cupole a bulbo dello stile normanno, all'opulenza decorativa del barocco, fino alla sobrietà del neoclassico, ogni epoca ha lasciato la sua impronta indelebile sull'aspetto della città.
  • Il Rinascimento siciliano: Un periodo di particolare fermento artistico, il Rinascimento siciliano, vide l'affermarsi di artisti come Antonello Gagini e Francesco Laurana, le cui opere hanno arricchito il patrimonio artistico di Palermo e dell'intera isola. Laurana, in particolare, si distinse per i suoi busti femminili di rara bellezza, caratterizzati da forme pure e levigate.
  • Un mosaico di culture: La Sicilia, grazie alla sua posizione strategica nel cuore del Mediterraneo, è stata un crocevia di popoli e culture. Fenici, Greci, Romani, Arabi, Normanni, Spagnoli: ognuno ha contribuito a creare l'identità unica dell'isola. Questa stratificazione di culture è evidente nell'arte, nell'architettura, nella lingua e nella cucina siciliana.
  • Patrimonio UNESCO: La Sicilia è una delle regioni italiane con il maggior numero di siti riconosciuti dall'UNESCO come Patrimonio dell'Umanità, a testimonianza della sua straordinaria ricchezza culturale e naturale. Tra questi, spicca la Val di Noto, con i suoi capolavori del tardo barocco.

Approfondimenti: Il blog, con i suoi numerosi articoli dedicati all'arte, all'archeologia, alla cucina e alle tradizioni siciliane, suggerisce anche diversi spunti per approfondire la conoscenza di Palermo e della sua storia, come la lettura di "Breve storia urbanistica della città di Palermo".

Cordiali saluti, Francesco Toscano.

mercoledì 14 febbraio 2018

[Sicilia Stampa] Si presenta alla Soprintendenza del Mare il libro: “Le Fortificazioni della città di Palermo dall’antichità ai giorni nostri”.


Si presenta alla Soprintendenza del Mare il libro:
Le Fortificazioni della città di Palermo dall’antichità ai giorni nostri


Palermo. Verrà presentato mercoledì 14 febbraio 2018 alle ore 16,00, presso la Soprintendenza del Mare in via Lungarini, 9 (Palazzetto Mirto) il libro: “Le Fortificazioni della città di Palermo dall’antichità ai giorni nostridi Alessandro Bellomo. Ne discuteranno con l’autore: Sebastiano Tusa, Alessandra De Caro, Alfonso Lo Cascio. Sarà esposta un’opera della pittrice Valentina Faraone.
Già da molti secoli, studiosi si sono succeduti nella descrizione e nello studio approfondito dei documenti che raccontano l’antica Palermo. Il libro cerca di sviluppare in una forma più divulgativa e sintetica la descrizione del lento evolversi del complesso difensivo militare che interessò Palermo. L’ingegno umano impegnato nell’arte della guerra fu coinvolto nella costante competizione tra lo studio del sistema per assediare e dunque distruggere le difese delle città nemiche e la ricerca delle migliori soluzioni per difendere i centri urbani
Sembrò prevalere un metodo di ideazione che prevedesse in qualche modo di conservare quanto costruito nel tempo cercando di adattare le strutture alle nuove armi introdotte sui campi di battaglia. Ma ad un certo punto, quando alla fine del XIX secolo il “sistema di fare la guerra” iniziò a cambiare a tal punto da rendere tali opere di ingegneria superate, si scelse di non conservare quanto nei secoli era stato creato dall’ingegneria militare preferendo demolire indiscriminatamente tutto.

venerdì 27 gennaio 2017

La Cattedrale di Palermo.

Palermo,  27 gennaio 2017.




La maestosa Cattedrale (Madonna Assunta), già paleobasilica, poi moschea, conserva un fastoso patrimonio: le cappelle , il presbiterio, l'altare, la cupola, raccolgono quanto di meglio abbiano espresso le diverse culture che si sono susseguite ed integrate in Sicilia. Nella cripta il Tesoro è costituito da oggetti preziosi rinvenuti nelle tombe reali ed imperiali e mirabili esempi di oggettistica sacra.

Storia:

Paleopolis: antica città.
Nel primitivo insediamento fenicio - punico fu delimitata a oriente da una torre d'avvistamento e fortificazioni lungo il corso del fiume porto - canale Papireto: rispettivamente gli antesignani della torre campanile e la cinta muraria superstite a ridosso dei resti dell'attuale strada dei Pellegrini.

Epoca romanaModifica

Neapolis: nuova città. In origine il piano è occupato da una necropoli esterna a ridosso della cinta muraria punica. La prima testimonianza della diffusione del culto cristiano è dovuta alla presenza di cimiteri all'aperto e catacombe ricavate in fitte reti di grotte utilizzate come luoghi di culto e rifugio dei cristiani perseguitati. Verosimilmente già ritenuta un'area sacra, probabilmente un «Santuario della Salute» di natura pagana.

  • 200 - 201, Il Lessico di Suda e il Tarikh al Hukam di Al-Qifti, scritto nel 1249, riportano l'attività di medici e filosofi, il passaggio e la morte di Galeno. Secondo quanto riportato nella Riḥla (Viaggio) da Ibn Jubayr, lo studioso è sepolto sulla direttrice verso Misilmeri, fonti fantasiose e non provate indicano i resti del medico custoditi nella primitiva cattedrale.
La prima chiesa è costruita nell'attuale area a poche centinaia di metri dal primitivo insediamento fenicio - punico dove adesso sorge il Palazzo dei Normanni, lo stesso luogo deputato durante il I, II e III secolo al sacrificio dei primi martiri palermitani oggetto di persecuzioni cristiane operate da Decio e Diocleziano.
L'edificio sorge fra la paleopolis «città primitiva» e la neapolis «nuovo insediamento», distrutta dai Vandali all'inizio del V secolo.

  • 440, Durante una delle frequenti incursioni in Sicilia, i Vandali di Genserico attaccano di sorpresa Palermo e catturano il vescovo Mamiliano, i discepoli Eustochio, Proculo, Golbudeo e altri personaggi di rango, tra i quali le giovani Ninfa e Oliva. Deportati inizialmente in nord Africa per alterne vicende subiscono il martirio e in seguito sono proclamati santi.
  • 444, L'edificio è menzionato in una bolla pontificia di Papa Leone Magno e in una in una lettera al clero siciliano del 21 ottobre 447.
  • 476, Odoacre re degli ostrogoti riscatta la Sicilia cacciando i Vandali di Genserico, con la Caduta dell'Impero romano d'Occidente l'isola transita nell'Impero romano d'Orientedipendendo direttamente da Costantinopoli.
In questo frangente la Chiesa di Roma proclama santi Agatone martire e Mamiliano entrambi vescovi di Palermo.

Epoca bizantinaModifica


  • 535, Belisario, alla testa delle truppe bizantine, conquista Palermo. Del luogo di culto edificato intorno al IV secolo e in seguito distrutto dai Vandali, non sono pervenute testimonianze riportate alla luce.
  • 592, Il vescovo Vittore la demolisce e ne promuove la ricostruzione secondo i canoni bizantini.
  • 603, San Gregorio affida la commissione all'arcivescovo Giovanni. Due importanti arcivescovi e cardinali palermitani siedono sul soglio di Pietro: Papa Agatone e Papa Sergio I.
Il secondo tempio d'epoca bizantina dedicato alla Vergine Maria Assunta, è edificato sulle rovine del precedente nel 604 del quale sono pervenute la cripta e la pianta basilicale a forma quadrata.
Sono modificati il prothesis e il diakonikon secondo lo schema bizantino pervenuto con altri impianti basilicali, le maestose absidi a oriente e rivolte come la facciata verso occidente. Di impronta bizantina la collocazione dell'iconostasi e l'aspetto decorativo con le caratteristiche proprie dell'arte del mosaico, secondo i preziosi canoni della tradizione di Costantinopoli. Sono compiuti tutti gli sforzi per mantenere vitale il rito latino ma, nell'anno 732 passa al Patriarca di Costantinopoli, e alla cattedrale sono apportate modifiche al fine di adeguarla alle modalità proprie del culto della Chiesa d'Oriente.

  • 732, Con l'imperatore bizantino Leone III Isaurico diminuisce il prestigio e l'influenza del pontefice di Roma, si consolidata il rito bizantino sul rito romano.

Epoca arabaModifica


Colonna con iscrizione araba.
Con l'invasione dell'isola da parte dei Saraceni, nel lungo contesto della dominazione araba, che a Palermo spazia dall'anno 831 al 1072, la chiesa è trasformata in luogo di culto musulmano, la grande moschea Gami, capace di contenere 7 mila fedeli.
  • 831, I Saraceni conquistano Palermo, modificano chiese e edificano in città ben trecento moschee. Nella meta del X secolo il geografo Ibn Hawqal riporta che, fatte le debite proporzioni, a Palermo si contano più moschee che in altre città islamiche dell'epoca. Quella più grande detta “Gami” o «Grande Moschea del Venerdì» è il riadattamento della cattedrale bizantina. La conversione a moschea risale alla dinastia musulmana degli Aghlabiti, la sala ipostila ubicata sotto la cappella dell'Incoronata è verosimilmente ritenuta parte dell'antica moschea - basilica. Colonne e altri elementi architettonici d'impronta islamica sono rinvenuti e riutilizzati in tutti gli ambienti.
La corte vescovile è "invitata" ad abbandonare le sedi cittadine, trovando temporaneamente rifugio presso luoghi di culto nella vicina cittadina di Monreale. L'evento determina la costituzione della futura Arcidiocesi di Monreale. Il ruolo di cattedrale fu ricoperto da modesta, piccolissima chiesa: la «Aghia Kiriaki» ovvero la chiesa di Santa Ciriaca o Santa Domenica. Il luogo di culto dedicato a Santa Ciriaca al quale Papa Alessandro III fa riferimento nella bolla pontificia emanata il 30 dicembre 1174, con la quale ratifica la costruzione della nuova cattedrale di Monreale, indicandone l'ubicazione con le parole ... Super Sanctam Kjriacam.

Epoca normannaModifica

Il ritorno alla sovranità di matrice cristiana e cattolica avviene con l'avvento dei Normanni grazie al contributo del Gran Conte Ruggero e del fratello Roberto il Guiscardo. Per celebrare la riconquista territoriale dell'isola, la casata degli Altavilla promuove e favorisce la costruzione di splendide e monumentali cattedrali normanne in tutte le località teatro delle battaglie più cruente, riservando a Palermo la costruzione più laboriosa ma, altrettanto fastosa. La moschea è riadattata rapidamente al culto cristiano, affidata ancora per poco tempo al vescovo Nicodemo di tradizione greco – ortodossa, molto amato dal popolo. È ipotizzabile che all'esterno della Gami non siano stati apportati grossi cambiamenti col passaggio a chiesa cristiana, eccezione solo per la trasformazione del minareto in campanile.
  • 1098, Apostolica Legazia: Privilegio concordato tra sovrano e papa. Accordo che prevedeva la nomina regia dei vescovi e conseguente approvazione, consacrazione papale.
  • 1167, La regina Margherita di Navarra, vedova di Guglielmo I di Sicilia, nomina vescovo il cugino Stefano di Perche, cancelliere del regno di Sicilia, sostenuto dalla compagine francese. L'ambiguità personale e la fiducia riposta in personaggi poco cristallini dislocati a vario titolo nell'amministrazione del regno, suscitano il malcontento popolare.
  • 1168, La popolazione stanca degli abusi perpetrati dagli amici di Stefano e per la sua condotta poco trasparente, si ribella. Il vescovo e i suoi scagnozzi sono aggrediti, la vecchia cattedrale è incendiata bruciando le grandi porte. Riusciti a porsi in salvo il vescovo e i suoi seguaci, sono irrevocabilmente espulsi e spediti in medio oriente.
  • 1169 4 febbraio, Il terremoto di Sant'Agata arreca danni al monumento. L'evento sismico danneggia gravemente la sommità della torre campanaria e la parte superiore della facciata che crollano devastandosi vicendevolmente. Interpretato come punizione divina per causa della corruzione dilagante, l'evento costituisce il pretesto per una radicale riedificazione del tempio, progetto che prevede la costruzione di un edificio all'altezza dello splendore del regno.
Durante il regno di Guglielmo II di Sicilia, nel disegno che prevede il ripristino delle preesistenti diocesi, mira a creare un secondo arcivescovado nel comprensorio palermitano dando inizio alla costruzione della Cattedrale di Monreale. L'arcivescovo di Palermo Gualtiero Offamilio promuove contestualmente la costruzione della nuova cattedrale, completata nel 1184 - 1185. Del primitivo impianto gregoriano perviene solo la parte inglobata nell'odierna Cappella dell'Incoronazione.
  • 1185 6 aprile, Solenne consacrazione presieduta da Gualtiero Offamilio.
Sotto le dominazioni di normanni e svevi si assiste in città alla pacifica convivenza di un crogiolo di razze rappresentate dalle religioni monoteiste del mondo allora conosciuto: cristiani, musulmani e ebrei. Palermo è capitale del Sacro Romano Impero con Federico II. Per quasi due secoli le arti e l'architettura sono permeate da canoni stilistici tipici del medio oriente amalgamati con le concezioni nordiche e germaniche.
La chiesa è modificata ancora più volte, ma lo sviluppo in pianta della nuova cattedrale è oggetto sempre dei forti influssi religioso - architettonici precedenti. Ripetutamente rimaneggiata e riedificata per svariati eventi, risente anche di interventi dovuti a fenomeni sismici, soprattutto nell'alta torre campanaria slanciata dinanzi al prospetto occidentale.

Epoca spagnola

I decenni a cavallo secolo sono caratterizzati dalla massima espressione artistica nell'isola nota come Rinascimento siciliano. Geni del calibro di Domenico Gagini, Antonello Gagini, Francesco Laurana, Orazio Alfani (detto il Perugino), Giovanni da Maiano, le relative scuole e botteghe lasciano capolavori senza eguali nell'aggregato, così come nell'intero palcoscenico artistico palermitano e siciliano.

  • 1574, Nel cimitero divenuto piazza, in occasione della festa di Santa Cristina è accordata da Pietro II di Sicilia, confermata da Carlo V d'Asburgo e qui trasferita da Filippo I di Sicilia, col consenso di Papa Gregorio XIII, la Fieravecchia.
  • 1º agosto 1536, Solenne consacrazione presieduta da Arnaldo Albertin vescovo di Patti.

Epoca asburgico - borbonica

L'edificio, già felice espressione di molteplici stili, subisce nel corso dei secoli vari rimaneggiamenti. Il Barocco siciliano s'innesta con arricchimenti tipici della cultura decorativa dell'epoca.
Tra il 1741 e il 1743 l'incaricato regio monsignor Giovanni Angelo de Ciocchis compie per conto del sovrano di Sicilia Carlo III di Spagna una ricognizione generale di benefici e beni religiosi soggetti a patronato regio, all'interno dell'intero territorio siciliano e contemplati nella raccolta di atti e documenti denominati "Acta e Monumenta". Tra magnificenza e sfarzi di tesori d'arte custoditi nel tempio, il relatore pone in risalto le debolezze e le criticità delle strutture delineando gli interventi che alcuni decenni più tardi caratterizzeranno il più complesso dei cantieri di restauro. Sulla base del resoconto e di altri progetti di fattibilità mirati commissionati a posteriori matureranno: l'ingrandimento dell'impianto, la garanzia della stabilità strutturale, il miglioramento dell'illuminazione, la copertura dei soffitti con volte a botte, l'anelata cupola in muratura. Il conseguimento di determinati risultati ha comportato in tutti i casi il pagamento di pesantissimi scotti, talora ravvisabili in autentiche scempiaggini agli occhi dei moderni estimatori, spesso derivati in iterazioni d'errori e bizzarrie senza logica, come nel caso dello smantellamento del capolavoro noto come Tribuna di Antonello Gagini.

  • 1748 - 1753, José Alfonso Meléndez incarica Giovanni Battista Vaccarini, l'architetto che ha curato la ricostruzione del patrimonio di Catania dopo il terremoto del 1693, per la stesura di una relazione tecnica per il restauro del duomo con l'avallo del re Carlo III.
  • 1767, L'arcivescovo Serafino Filangieri affida una commissione tecnica a Ferdinando Fuga, architetto del re, per l'attuazione di un restauro conservativo dell'edificio, volto solamente al consolidamento della struttura.


(Fonte: Wikipedia)

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