a) II Cassaro (al-qasr) delimitato a sud dal torrente Kemonia e a Nord dal Papireto e circondato da mura. Esso comprendeva la Paleopoli, antichissimo nucleo punico-romano, chiamato "Galka" (dal toponimo arabo "al-halquah" = cinta) e la Neapoli. La Galka era a sua volta circondata da mura interne e nel suo punto più interno, verso Ovest, si trovava un castello fortificato per difendersi dagli attacchi interni.
b)
La Kalsa (al Halìsàh) una cittadella munita, costruita tra il 937 e il 938 dai Fatimiti, ultimi signori arabi di Palermo, per tenere a freno l'ormai ostile popolazione del Cassaro. Essa si trovava su uno sperone roccioso prospiciente il porto - la "Cala" - ed era residenza del governo. Aveva quattro porte. e) I quartieri esterni: il quartiere della Moschea di Ibn Siqlàb (del quale facevano parte i due sottoquartieri degli Ebrei), il quartiere nuovo ed il quartiere degli Schiavoni. Ad Est, verso la Cala, la città aveva termine con la porta Bab-al-bahr = porta di mare, poi detta dei Patitelli, all'altezza approssimativamente dell'odierna chiesa di S. Antonio (via Roma).
Dopo l'occupazione normanna, i nuovi padroni rifondano il castello della Galka - Ruggero ne fa il suo magnifico palazzo - mentre nel Cassaro si concentra la nuova classe dirigente: signori feudali, funzionari di corte, alto clero. Fervidissima è l'attività edilizia in questo periodo, anche se molti monumenti non sono giunti fino a noi. Già prima di entrare a Palermo, Roberto il Guiscardo aveva fondato - come vuole la tradizione - la chiesa di S. Giovanni dei Lebbrosi, lontano dalle mura. Ma è durante il regno di Ruggero II (1101-1151)che sorgono i più significativi monumenti della Palermo medioevale.
Il grande re edifica all'interno del suo palazzo la Cappella Palatina e riedifica il monastero di S. Giovanni degli Eremiti con la nuova chiesa. Egli fa poi ristrutturare - se vogliamo accettare la tradizione che lo vuole antica dimora dell'Emiro Ga'far -
il castello di Maredolce (Favara), uno tra i più bei "Sollazzi" reali. Importanti sono i committenti privati: Giorgio di Antiochia - ammiraglio degli ammiragli - fa edificare S. Maria dell'Ammiraglio (Martorana) e il famoso "
ponte dell'Ammiraglio". Poco ci rimane del regno di Guglielmo I (1154-1166): il castello della Zisa e la chiesa di S. Cataldo, dovuta all'iniziativa del potente primo ministro, Maione da Bari.
Guglielmo II (1166-1189) è il grande committente della basilica di Monreale con tutto il suo complesso di edifici sacri e reali, della
Cuba e della Cubula, mentre l'arcivescovo Gualtìero n inaugura nel 1185 la nuova grande cattedrale palermitana.
Il Palazzo Reale e la Cattedrale sono collegati per mezzo di una Via Coperta, la cui posizione e lunghezza precise sono assai controverse. La popolazione musulmana si trasferisce gradualmente dal Cassaro nel vecchio quartiere degli Schiavoni, che prende il nome di Seralcadi. La Kalsa non riveste più l'antico ruolo di cittadella fortificata e si salda alle mura della città, che si allargano notevolmente, anche se noi non ne conosciamo l'esatto perimetro.
Il porto viene progressivamente interrato e lì si stabiliscono i mercanti delle "nazioni" italiane: pisani, genovesi, amalfitani. Si popola la zona tra il Kemonia e la Kalsa, che verrà poi chiamata Albergheria. La città assume una conformazione sempre più precisa, attraversata in tutta la sua lunghezza dal Cassaro - detto anche "Via Marmorea" - a cui si collega "a fuso" il tessuto viario caratterizzato da strade secondarie non rettilinee e da vicoli ciechi dall'impianto a "lisca di pesce". La presenza di molti giardini all'interno delle mura caratterizza la città, mentre oltre le mura la "Conca d'oro" fiorisce dei parchi reali. Nella seconda metà del 1200 ha luogo una notevole crescita edilizia nei pressi della Abazia della SS. Trinità, dando origine alla Ruga Nova de Alemannis che, iniziando ad ovest, nei pressi della "Fieravecchia", terminava vicino all'attuale chiesa della Gancia. Qui, nel secolo successivo, sorgeranno significativi edifici.
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