Sicilia bedda e amata,cantata e disprizzata...

  • A proposito degli alieni....

    Il saggio dal titolo "A proposito degli alieni....", di Francesco Toscano e Enrico Messina

    Sinossi: Fin dalla preistoria ci sono tracce evidenti del passaggio e dell’incontro tra esseri extraterrestri ed esseri umani. Da quando l’uomo è sulla Terra, per tutto il suo percorso evolutivo, passando dalle prime grandi civiltà, all’era moderna, sino ai giorni nostri, è stato sempre accompagnato da una presenza aliena. Lo dicono i fatti: nei reperti archeologici, nelle incisioni sulle rocce (sin qui rinvenute), nelle sculture, nei dipinti, in ciò che rimane degli antichi testi, sino ad arrivare alle prime foto e filmati oltre alle innumerevoli prove che oggi con le moderne tecnologie si raccolgono. Gli alieni ci sono sempre stati, forse già prima della comparsa del genere umano, e forse sono loro che ci hanno creato.

  • Gli antichi astronauti: dèi per il mondo antico, alieni per quello moderno.

    Il saggio dal titolo "Gli antichi astronauti: dèi per il mondo antico, alieni per quello moderno.", di Francesco Toscano

    Sinossi: Milioni di persone in tutto il mondo credono che in passato siamo stati visitati da esseri extraterrestri. E se fosse vero? Questo libro nasce proprio per questo motivo, cercare di dare una risposta, qualora ve ne fosse ancora bisogno, al quesito anzidetto. L`archeologia spaziale, o archeologia misteriosa, è definibile come la ricerca delle tracce, sotto forma di particolari reperti archeologici o delle testimonianze tramandate nel corso dei millenni, di presunti sbarchi sulla Terra di visitatori extraterrestri avvenuti all’alba della nostra civiltà.

  • Condannato senza possibilità d'appello

    Il romanzo breve dal titolo "Condannato senza possibilità d'appello.", di Francesco Toscano

    Sinossi: Le concezioni primitive intorno all`anima sono concordi nel considerare questa come indipendente nella sua esistenza dal corpo. Dopo la morte, sia che l`anima seguiti a esistere per sé senza alcun corpo o sia che entri di nuovo in un altro corpo di uomo o d`animale o di pianta e perfino di una sostanza inorganica, seguirà sempre il volere di Dio; cioè il volere dell’Eterno di consentire alle anime, da lui generate e create, di trascendere la vita materiale e innalzarsi ad un piano più alto dell’esistenza, imparando, pian piano, a comprendere il divino e tutto ciò che è ad esso riconducibile.

  • L'infanzia violata, di Francesco Toscano

    Il romanzo giallo dal titolo "L'infanzia violata", di Francesco Toscano

    Sinossi: Dovrebbero andare a scuola, giocare, fantasticare, cantare, essere allegri e vivere un'infanzia felice. Invece, almeno 300 milioni di bambini nel mondo sono costretti a lavorare e spesso a prostituirsi, a subire violenze a fare la guerra. E tutto ciò in aperta violazione delle leggi, dei regolamenti, delle convenzioni internazionali sui diritti dell'infanzia. La turpe problematica non è lontana dalla vostra quotidianità: è vicina al luogo in cui vivete, lavorate, crescete i vostri bambini. Ad ogni angolo dei quartieri delle città, dei paesi d'Italia, è possibile trovare un'infanzia rubata, un'infanzia violata.

  • I ru viddrani, di Francesco Toscano

    Il romanzo giallo dal titolo "I ru viddrani", di Francesco Toscano

    Sinossi: Non è semplice per un vecchietto agrigentino rientrare in possesso del suo piccolo tesoro, che consta di svariati grammi di oro e di argento, che la sua badante rumena gli ha rubato prima di fuggire con il suo amante; egli pensa, allora, di rivolgersi a due anziani suoi compaesani che sa essere in buoni rapporti con il capo mafia del paesino rurale ove vive, per poter rientrare in possesso del maltolto. A seguito della mediazione dei "ru viddrani", Don Ciccio, "u pastranu", capo mafia della consorteria mafiosa di Punta Calura, che ha preso a cuore la vicenda umana di Domenico Sinatra, incarica i suoi sodali di mettersi sulle tracce della ladruncola e di far in modo che ella restituisca la refurtiva all`anziano uomo. Qualcosa, però, va storto e fra le parti in causa si acuisce un'acredine che amplifica l'entità del furto commesso, tanto che nel giro di pochi anni si arriva all`assassinio di Ingrid Doroteea Romanescu, la badante rumena resasi autrice del furto in questione.

  • I ru viddrani, di Francesco Toscano

    Il fantasy dal titolo "E un giorno mi svegliai", di Francesco Toscano

    Sinossi: "E un giorno mi svegliai" è un fantasy. Il personaggio principale del libro, Salvatore Cuzzuperi, è un impiegato residente nella provincia di Palermo che rimane vittima di un'esperienza di abduction. Il Cuzzuperi vivrà l'esperienza paranormale del suo rapimento da parte degli alieni lontano anni luce dal pianeta Terra e si troverà coinvolto nell'aspra e millenaria lotta tra gli Anunnaki, i Malachim loro sudditi, e i Rettiliani, degli alieni aventi la forma fisica di una lucertola evoluta. I Rettiliani, scoprirà il Cuzzuperi, cercano di impossessarsi degli esseri umani perché dotati di Anima, questa forma di energia ancestrale e divina, riconducibile al Dio Creatore dell'Universo, in grado di ridare la vita ad alcune specie aliene dotate di un Dna simile a quello dell'uomo, fra cui gli stessi Rettiliani e gli Anunnaki. Il Cuzzuperi perderà pian piano la sua umanità divenendo un Igigi ammesso a cibarsi delle conoscenze degli "antichi dèi", ed infine, accolto come un nuovo membro della "fratellanza cosmica".

  • I ru viddrani, di Francesco Toscano

    Il romanzo giallo dal titolo "I ru viddrani", di Francesco Toscano

    Sinossi: Non è semplice per un vecchietto agrigentino rientrare in possesso del suo piccolo tesoro, che consta di svariati grammi di oro e di argento, che la sua badante rumena gli ha rubato prima di fuggire con il suo amante; egli pensa, allora, di rivolgersi a due anziani suoi compaesani che sa essere in buoni rapporti con il capo mafia del paesino rurale ove vive, per poter rientrare in possesso del maltolto. A seguito della mediazione dei “ru viddrani”, Don Ciccio, “ù pastranu”, capo mafia della consorteria mafiosa di Punta Calura, che ha preso a cuore la vicenda umana di Domenico Sinatra, incarica i suoi sodali di mettersi sulle tracce della ladruncola e di far in modo che ella restituisca la refurtiva all`anziano uomo. Qualcosa, però, va storto e fra le parti in causa si acuisce un’acredine che amplifica l’entità del furto commesso, tanto che nel giro di pochi anni si arriva all`assassinio di Ingrid Doroteea ROMANESCU, la badante rumena resasi autrice del furto in questione.

  • Naufraghi nello spazio profondo, di Francesco Toscano

    Il romanzo di fantascienza dal titolo "Naufraghi nello spazio profondo ", di Francesco Toscano

    Sinossi: In un futuro distopico l’umanità, all’apice della sua evoluzione e prossima all’estinzione, sarà costretta, inevitabilmente, a lasciare la Terra, la nostra culla cosmica, alla ricerca di un pianeta alieno in cui poter vivere, sfruttando le conoscenze del suo tempo. Inizia così l’avventura del giovane Joseph MIGLIORINI, di professione ingegnere, e di altri giovani terrestri, un medico, un geologo, un ingegnere edile, che, da lì a poco, a bordo di una navetta spaziale allestita dal loro Governo, sarebbero stati costretti a raggiungere il pianeta Marte, il “nostro vicino cosmico”, al fine di atterrare nei pressi del suo polo nord ove, anni prima, dei robot costruttori avevano realizzato una stazione spaziale permanente, denominata “New Millenium”; tutto questo affinché parte dell’umanità sopravvissuta agli eventi nefasti e apocalittici potesse prosperare su quella landa desolata, tanto ostile alla vita in genere, giacché ritenuta unico habitat possibile e fruibile ai pochi sopravvissuti e alla loro discendenza.

  • Malacarne, di Francesco Toscano

    Libro/E-book: Malacarne, di Francesco Toscano

    Sinossi: Nella primavera dell'anno 2021 a Palermo, quando la pandemia dovuta al diffondersi del virus denominato Covid-19 sembrerebbe essere stata sconfitta dalla scienza, malgrado i milioni di morti causati in tutto il mondo, un giovane, cresciuto ai margini della società, intraneo alla famiglia mafiosa di Palermo - Borgo Vecchio, decide, malgrado il suo solenne giuramento di fedeltà a Cosa Nostra, di vuotare il sacco e di pentirsi dei crimini commessi, così da consentire alla magistratura inquirente di assicurare alla giustizia oltre sessanta tra capi e gregari dei mandamenti mafiosi di Brancaccio, Porta Nuova, Santa Maria Gesù. Mentre Francesco Salvatore Magrì, inteso Turiddu, decide di collaborare con la Giustizia, ormai stanco della sua miserevole vita, qualcun altro dall'altra parte della Sicilia, che da anni ha votato la sua vita alla Legalità e alla Giustizia, a costo di sacrificare sé stesso e gli affetti più cari, si organizza e profonde il massimo dell'impegno affinché lo Stato, a cui ha giurato fedeltà perenne, possa continuare a regnare sovrano e i cittadini possano vivere liberi dalle prevaricazioni mafiose. Così, in un turbinio di emozioni e di passioni si intrecciano le vite di numerosi criminali, dei veri e propri Malacarne, e quella dei Carabinieri del Reparto Operativo dei Comandi Provinciali di Palermo e Reggio di Calabria che, da tanti anni ormai, cercano di disarticolare le compagini mafiose operanti in quei territori. Una storia umana quella di Turiddu Magrì che ha dell'incredibile: prima rapinatore, poi barbone e mendicante, e infine, dopo essere stato "punciutu" e affiliato a Cosa Nostra palermitana, il grimaldello nelle mani della Procura della Repubblica di Palermo grazie al quale potere scardinare gran parte di quell'organizzazione criminale in cui il giovane aveva sin a quel momento vissuto e operato.

  • NAUFRAGHI NELLO SPAZIO PROFONDO : I 12 MARZIANI, GLI ULTIMI SUPERSTITI DELLA SPECIE UMANA , di Francesco Toscano

    Libro/E-book: NAUFRAGHI NELLO SPAZIO PROFONDO : I 12 MARZIANI, GLI ULTIMI SUPERSTITI DELLA SPECIE UMANA,di Francesco Toscano

    Sinossi: In un futuro distopico l’umanità, all’apice della sua evoluzione e prossima all’estinzione, sarà costretta, inevitabilmente, a lasciare la Terra, la nostra culla cosmica, alla ricerca di un pianeta alieno in cui poter vivere, sfruttando le conoscenze del suo tempo. Inizia così l’avventura del giovane Joseph MIGLIORINI, di professione ingegnere, e di altri giovani terrestri, un medico, un geologo, un ingegnere edile, che, da lì a poco, a bordo di una navetta spaziale allestita dal loro Governo, sarebbero stati costretti a raggiungere il pianeta Marte, il “nostro vicino cosmico”, al fine di atterrare nei pressi del suo polo nord ove, anni prima, dei robot costruttori avevano realizzato una stazione spaziale permanente, denominata “New Millenium”; tutto questo affinché parte dell’umanità sopravvissuta agli eventi nefasti e apocalittici potesse prosperare su quella landa desolata, tanto ostile alla vita in genere, giacché ritenuta unico habitat possibile e fruibile ai pochi sopravvissuti e alla loro discendenza. Nel giro di pochi anni, pur tuttavia, a differenza di quanto auspicatosi dagli scienziati che avevano ideato e progettato la missione Marte, l’ingegnere MIGLIORINI e la sua progenie sarebbero rimasti coinvolti in un’aspra e decennale guerra combattuta da alcuni coloni di stanza sul pianeta Marte e da altri di stanza sulla superficie polverosa della nostra Luna, per l’approvvigionamento delle ultime materie prime sino ad allora rimaste, oltre che per l’accaparramento del combustibile, costituito da materia esotica e non più fossile, di cui si alimentavano i motori per viaggi a velocità superluminale delle loro superbe astronavi; ciò al fine di ridurre le distanze siderali dello spazio profondo e al fine di generare la contrazione dello spazio-tempo per la formazione di wormhole, ovvero dei cunicoli gravitazionali, che avrebbero consentito loro di percorrere le enormi distanze interstellari in un batter di ciglia...






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martedì 20 maggio 2014

"I ru viddrani" di Francesco Toscano - Capitolo Cinque.


 I ru viddrani
di Francesco Toscano

Questo libro è un’opera di fantasia. Nomi, personaggi, luoghi e avvenimenti sono frutto dell’immaginazione dell’autore o sono usati in maniera fittizia. Qualunque somiglianza con fatti, luoghi o persone reali, viventi o defunte, sono del tutto casuali.

Cinque.

 “Ù pastranu”, dopo aver fatto una ricca colazione, con un uovo e pancetta, succo di frutta d’ananas, caffè nero bollente, e aver fumato una delle prime sigarette della giornata, prelevò con cura il quotidiano che si trovava poggiato sulla credenza della stanza da pranzo, cominciandolo a sfogliare e a leggerlo con attenzione. A Don Ciccio, in particolare, interessavano tutti i fatti di cronaca che avessero avuto attinenza con le vicende “ra sò famigghia”.
Nell’articolo di spalla della prima pagina, tale Nuccio De Giorgis, un cronista locale, così scriveva: «Palermo, 10 marzo 2014. È stata accoltellata ieri pomeriggio in pieno centro a Palermo, in via Dante, a due passi dal Teatro Politeama, Ingrid Doroteea Romanescu, badante romena di trentacinque anni. A ucciderla sarebbe stato, nel corso dell’ennesima lite, il marito - anche lui cittadino romeno - con cinque coltellate all’addome. I due non vivevano più sotto lo stesso tetto da un po’ di tempo, ma l’uomo, quarantuno anni, non aveva mai accettato di essere stato lasciato e non era la prima volta che pedinava e malmenava la moglie. Nonostante fossero già state avviate le pratiche per la separazione, il marito continuava a perseguitare la 35enne intimandole di lasciare il lavoro. Fino al triste epilogo di ieri. Secondo quanto raccontato da alcuni testimoni oculari l’omicida, dopo aver estratto il coltello da una tasca, ha colpito la donna e l’ha lasciata in una pozza di sangue prima di scappare a piedi. Una telefonata anonima ha poi avvisato il 113. Quando è arrivata l’ambulanza, Ingrid Doroteea Romanescu era ancora viva, ma è deceduta pochi minuti dopo il suo arrivo in ospedale. Il marito, ricercato con l’accusa di omicidio volontario, è ancora irreperibile.»
«Fofò? Fofò? Fofoooò!» Gridò Don Ciccio nell’intento di far accorrere con urgenza il suo fidato servitore all’interno della stanza in cui si trovava.
«Chi succiessi? Chi succiessi Don Ciccio?» Fofò arrivò di corsa. Dopo essersi sincerato che nulla di grave fosse accaduto al suo amato “padrino”, che spesso avrebbe voluto emulare, non avendone tuttavia il coraggio, gli chiese: «M’avi a cumannari?»
Don Ciccio rispose:
«Da  buttana ri Ingrid, ti ricuordi chidda ca ngannò a Mimì Sinatra, no 2006, arrubannugli tuttu l’ùoru e l’argìentu, muriu. Ricuordati, Fofò, ca chista è a fini chi fannu i buttani e i trarituri. Nun tu scurdari!»
Fofò, a quell’esternazione di Don Ciccio, chinò il capo in segno di rispetto e, dopo essersi avvicinato al suo padrone, gli baciò il dorso della mano destra, in segno di devozione.
Dopo aver rassicurato Don Ciccio che mai e poi mai lo avrebbe potuto tradire, piuttosto Dio lo avrebbe dovuto fare morire schiacciato da un Tir in corsa, Fofò chiese licenza di potersi allontanare per riprendere le sue faccende quotidiane, consistenti nel dar da mangiare ai cani da caccia che si rincorrevano guaendo per i viali della villa, strigliare e dar da mangiare al purosangue che si trovava nella stalla attigua alla cantina della villa e, infine, ma non meno importante, prendersi cura dell’orto di villa Vassallo.
Don Ciccio, dopo essersi sincerato che il suo devoto Fofò non lo avrebbe mai e poi mai tradito, gli disse che poteva andare; prima, però, gli ordinò di portargli le pillole della pressione che, oramai da circa cinque anni, era costretto a ingurgitare.
Ingrid Doroteea Romanescu, era nata a Born, in Romania, alla fine del 1979, da padre e madre contadini, scriveva Nuccio De Giorgis nell’articolo della terza pagina del quotidiano che Don Ciccio, con tanta bramosia, stava leggendo.
Seconda di cinque fratelli, continuava nel suo articolo il De Giorgis, alla fine del 2001 era riuscita a entrare in Italia con un visto turistico, rimanendovi a vivere da clandestina (la Romania, infatti, era entrata a far parte dell’U.E. l’1 gennaio 2007), e occupandosi negli ultimi anni della sua breve vita di assistere, in qualità di badante, alcuni anziani residenti nella provincia di Agrigento.
Di bella presenza, occhi neri, capelli corvini, fisico atletico, e un paio di gambe che quando gli uomini le guardavano perdevano il fiato, Ingrid era ben presto entrata nelle grazie di molti compaesani di Don Ciccio, riuscendo, il più delle volte subdolamente, con raggiri raffinatissimi, degni di una mente criminale brillante, a impossessarsi prima della loro morte di tutti i loro averi.
Così facendo, andando di casa in casa, come è solito fare un predatore famelico, dopo la morte dei vecchietti di cui si era presa cura, era riuscita a intrufolarsi nella vita di Domenico Sinatra.
Questa era stata la sua sventura che l’avrebbe, nel giro di pochi anni, portata alla morte.
Ingrid era riuscita, così facendo, a racimolare una buona somma di denaro, circa cinquantamila euro, che ben presto le sarebbero serviti per rientrare in patria e lì condurre una vita agiata, come una gran signora.
Signora, con la “S” maiuscola, Ingrid non lo era mai stata.
Giunta in Italia, infatti, non riuscendo da subito a trovare lavoro e dovendo mangiare per sopravvivere, si era rivolta ad alcuni suoi connazionali che, approfittando di lei e del suo stato di bisogno, sotto minaccia di rispedirla a raccogliere il letame degli animali della fattoria rumena da cui proveniva, dopo averla stuprata, l’avevano costretta a prostituirsi.
Ridotta ben presto in schiavitù, così come altre donnine sue connazionali, la poveretta, dopo qualche anno che era stata costretta a vendere il suo corpo per denaro, era riuscita a estinguere il suo “debito da clandestina”, togliendosi definitivamente dalla vita di strada e dal malaffare.
Dedicatasi agli anziani in qualità di badante, un errore Ingrid lo aveva fatto durante la sua permanenza in Sicilia: l’essersi scontrata, e schierata apertamente, contro Don Ciccio “ù pastranu” e contro i suoi accoliti.
Alla fine del mese di gennaio del 2006, infatti, Fofò Macchiarella, uomo di fiducia di Don Ciccio, era riuscito a mettersi sulle sue tracce e su quelle del suo amante, Paul Dominescu, nell’intento di venire in possesso di tutto l’oro e l’argento che i due giovani amanti avevano asportato a don Mimì Sinatra.
Nei primi giorni del mese di febbraio del 2006, nel quartiere San Siro di Milano, dopo che Fofò e Marco Guarraggiano, inteso “ù bombetta”, per via di alcuni fetidi rumori che fuoruscivano dal suo deretano, erano riusciti a rintracciare Ingrid e il suo uomo, avevano richiesto loro di riconsegnare tutto l’oro e l’argento che avevano asportato al Mimì durante la loro permanenza in Sicilia; Ingrid, nell’occorso, aveva avuto il barbaro coraggio di rispondere a Fofò: «..digli al tuo padrone di farsi fottere!»
Un tale affronto non poteva essere tollerato da Don Ciccio.
Fofò e Marco dissero ai due giovani amanti che avrebbero riferito dell’accaduto a Don Ciccio e che sarebbe stato meglio per loro che fossero spariti dalla faccia della Terra. Riscesi d’urgenza in Sicilia, a bordo di un aereo di linea Alitalia, il Fofò e Marco raccontarono dell’accaduto a Don Ciccio; questi, appreso i fatti, aveva ordinato loro: «Pigghiati dâ buttana e tagghiatici a tiesta!»
Non passò molto tempo prima che quel desiderio di Don Ciccio venisse esaudito.
La punizione di Ingrid, a dir di Don Ciccio, non poteva che essere la pena capitale; non era possibile, infatti, che una donna, e soprattutto una puttana, sfidasse un capo mafia dal pedigree di Don Ciccio in tal guisa.
Ma commettere un omicidio non sarebbe stato così facile; di ciò Don Ciccio e i suoi uomini erano pienamente convinti.
La Commissione Provinciale, formata dai capi dei mandamenti mafiosi dell’agrigentino, non avrebbe autorizzato un omicidio di una donna, benché fosse una puttana che si era permessa il lusso di offendere l’onore “ru pastranu”.
«Don Ciccio, vuatri u sapiti quantu vi stimu, ma n’omicidiu, ri na fimmina, puoi, unn’è cuosa ri pocu cuntu…» Disse Fofò a Don Ciccio, che in un momento di maggior lucidità mentale annuì a quella osservazione proferita dal suo fedele servitore.
«N’aviti a rari nu puocu ri tiempu, ca sta facenna a sistimamu nuautri, in maniera pulita, pulita, senza fari troppu scrusciu!» Continuò Fofò, sempre più amareggiato di doversi schierare apertamente contro il volere dell’anziano capo mafia.
Don Ciccio rifletté qualche minuto e, alle contestazioni mossegli dal Fofò, disse: «Fofò, pigghiati tuttu u tiempu ca ti sierbi, m’ammazza ru viermi ri Ingrid.. a costu ri finiri ‘npriciuni. L’ammazzari!»

Fofò non replicò; se ne rimase in silenzio. Baciò le mani di Don Ciccio e, così com’era entrato in quella stanza, se ne andò, senza mai voltarsi.

 Francesco Toscano
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La storia del blog nasce nel 1997 in America, quando lo statunitense Dave Winter sviluppò un software che permise la prima pubblicazione di contenuti sul web. Nello stesso anno fu coniata la parola weblog, quando un appassionato di caccia statunitense decise di parlare delle proprie passioni con una pagina personale su Internet. Il blog può essere quindi considerato come una sorta di diario personale virtuale nel quale parlare delle proprie passioni attraverso immagini, video e contenuti testuali. In Italia, il successo dei blog arrivò nei primi anni 2000 con l’apertura di diversi servizi dedicati: tra i più famosi vi sono Blogger, AlterVista, WordPress, ma anche il famosissimo MySpace e Windows Live Space. Con l’avvento dei social network, tra il 2009 e il 2010, moltissimi portali dedicati al blogging chiusero. Ad oggi rimangono ancora attivi gli storici AlterVista, Blogger, WordPress e MySpace: sono tuttora i più utilizzati per la creazione di un blog e gli strumenti offerti sono alla portata di tutti. Questo blog, invece, nasce nel 2007; è un blog indipendente che viene aggiornato senza alcuna periodicità dal suo autore, Francesco Toscano. Il blog si prefigge di dare una informazione chiara e puntuale sui taluni fatti occorsi in Sicilia e, in particolare, nel territorio dei comuni in essa presenti. Chiunque può partecipare e arricchire i contenuti pubblicati nel blog: è opportuno, pur tuttavia, che chi lo desideri inoltri i propri comunicati all'indirizzo di posta elettronica in uso al webmaster che, ad ogni buon fine, è evidenziata in fondo alla pagina, così da poter arricchire la rubrica "Le vostre lettere", nata proprio con questo intento. Consapevole che la crescita di un blog è direttamente proporzionale al numero di post scritti ogni giorno, che è in sintesi il compendio dell'attività di ricerca e studio posta in essere dal suo creatore attraverso la consultazione di testi e documenti non solo reperibili in rete, ma prevalentemente presso le più vicine biblioteche di residenza, mi congedo da voi augurandovi una buona giornata. Cordialmente vostro, Francesco Toscano.