Sette.
“S.G., alias Totò”
S.G., alias “Totò”, è stato il
primo essere umano, estraneo al mio nucleo familiare, con cui mi sia per
davvero confrontato sin da quando ero bambino. “Totò” è stato il mio compagno
di banco sin dalla prima elementare; ci siamo salutati solo alla fine delle
elementari, che entrambi abbiamo frequentato presso il Circolo Didattico
“Nazario Sauro” di viale Amedeo D’Aosta, ovvero quella stessa scuola in cui
insegnava la maestra Clara A., che mi rimbrottò tante e tante volte perché non
mi impegnavo a dovere, malgrado avessi delle buone capacità, asserendo che le
lacune che avevo nello scrivere e nel parlare fluentemente in Italiano erano
dovuti al fatto che a casa si parlasse prevalentemente il dialetto siciliano;
in matematica ero scarso, mentre in Storia ero brillante, giacché la studiavo
con tanta, tantissima passione. È grazie anche ai suoi insegnamenti che sono
diventato l’uomo di oggi. “Totò” invece, a differenza mia, era in gamba in
Matematica e in tante altre materie, dimostrandomi, giorno dopo giorno, che la
sua struttura mentale fosse, anche se solo in parte, totalmente differente
dalla mia. Malgrado ci avessimo lasciato l’ultimo giorno delle elementari,
continuavamo a frequentarci spesso perché abitavamo entrambi in via G. ALAGNA,
presso due stabili prospicienti l’uno dall’altro. Compagno di giochi e non
solo, di “Totò” ricordo che è stato anche un marittimo, essendosi diplomato al
Nautico. Dopo essersi imbarcato quale ufficiale di macchina, è poi sbarcato
definitivamente a Palermo, trovando lavoro presso un esercizio commerciale del
quartiere dove siamo cresciuti, gestito da alcuni suoi parenti. Sono a
conoscenza del fatto che si è sposato, diventando poi un padre amorevole.
Qualche anno addietro si è ammalato di cancro. La sua vita è finita davvero
troppo presto. Addio “Totò”, ovunque tu sia: sappi che sarai sempre nel mio
cuore ove, in più di un anfratto, rimarrà sempre un buon ricordo di te.
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