Palermo, 26-10-2024.
Ho letto
attentamente "L'infanzia violata" di Francesco Toscano e sono pronto
a condividerne la mia analisi.
Trama: Il romanzo affronta un tema
difficile e purtroppo attuale: la pedofilia. Il maresciallo Ascali, figura
centrale dell'opera, si trova a indagare su un caso di abuso sessuale ai danni
di un minore, un'indagine complessa che lo porterà a confrontarsi con gli
orrori più oscuri dell'animo umano.
Punti di
forza:
- Il tema: La scelta di affrontare un
tema così delicato è sicuramente coraggiosa e importante. Toscano riesce a
trattare la vicenda con sensibilità, senza mai scadere nel sensazionalismo
o nella morbosità;
- Lo stile: La scrittura è scorrevole e
coinvolgente, con un buon ritmo narrativo che mantiene alta la tensione
fino alla fine. L'autore dimostra una buona padronanza della lingua
italiana, con un linguaggio preciso e ricco di sfumature;
- I personaggi: Il maresciallo Ascali è un
personaggio ben costruito, un uomo tormentato dal suo passato che cerca di
trovare giustizia per le vittime di abusi. Anche gli altri personaggi, pur
con ruoli minori, sono delineati con cura e contribuiscono a creare un
quadro realistico e complesso;
- L'ambientazione: La storia è ambientata in un piccolo paese del Sud Italia, un contesto che Toscano descrive con precisione, restituendo al lettore l'atmosfera e le dinamiche sociali tipiche di questi luoghi.
Punti di
debolezza:
- Originalità della trama: Pur affrontando un tema
importante, la trama non presenta elementi di particolare originalità. Il
romanzo si inserisce nel filone classico del giallo investigativo, con uno
sviluppo narrativo abbastanza prevedibile;
- Approfondimento psicologico: Avrei apprezzato un maggiore
approfondimento psicologico dei personaggi, soprattutto del protagonista e
del suo rapporto con il trauma che lo affligge;
- Finale: Il finale, pur coerente con lo
sviluppo della trama, potrebbe risultare un po' sbrigativo e lasciare al
lettore qualche interrogativo in sospeso.
Considerazioni
generali:
"L'infanzia
violata" è un romanzo giallo che affronta un tema difficile con coraggio e
sensibilità. La scrittura scorrevole, i personaggi ben delineati e
l'ambientazione accurata contribuiscono a creare una lettura piacevole e
coinvolgente. Nonostante qualche limite nell'originalità della trama e
nell'approfondimento psicologico, il romanzo si rivela un'opera interessante e
meritevole di attenzione.
Sinossi:
Dovrebbero andare a scuola, giocare, fantasticare, cantare, essere allegri e vivere un'infanzia felice. Invece, almeno 300 milioni di bambini nel mondo sono costretti a lavorare e spesso a prostituirsi, a subire violenze a fare la guerra. E tutto ciò in aperta violazione delle leggi, dei regolamenti, delle convenzioni internazionali sui diritti dell'infanzia. La turpe problematica non è lontana dalla vostra quotidianità: è vicina al luogo in cui vivete, lavorate, crescete i vostri bambini. Ad ogni angolo dei quartieri delle città, dei paesi d'Italia, è possibile trovare un'infanzia rubata, un'infanzia violata. Aveva da poco compiuto quarantacinque anni d'età il maresciallo aiutante Ascali, comandante della Tenenza dei Carabinieri di "Punta Calura", in provincia di Agrigento, quando ricevette la delega d'indagine da parte della Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di quella provincia, affinché si potesse occupare, in qualità di responsabile del pool di carabinieri dedito al contrasto dei reati in danno dei minori, di quel presunto caso di pedofilia in danno delle minori Francesca e Marianna Rossi, rispettivamente di anni 7 e 9, già residenti nel territorio della giurisdizione del Reparto dell'Arma che aveva avuto l'onere e l'onore di dirigere, le quali erano state da poco ospitate presso la Comunità Alloggio per minori "La Felice". Unitamente alla collega Della Monica Patrizia, da poco giunta al reparto, un giovane maresciallo peraltro psicologa, di concerto con l'A.G., aveva pertanto provveduto ad avviare le indagini del caso tese all'acquisizione di tutte quelle prove inconfutabili, incontrovertibili, che avrebbero potuto consentire alla magistratura inquirente di assicurare alla giustizia un infimo uomo resosi autore, a dire del Sostituto Procuratore della Repubblica, di quell'efferato delitto. Le audizioni delle due minori da parte degli inquirenti, alla presenza dell'assistente sociale Fricano, della psicologa Della Valle, avrebbero ben presto svelato quel turpe crimine, prima della fissazione dell'incidente probatorio, così da poter giungere all'emissione della misura della custodia cautelare in carcere in danno del presunto reo? Oppure no?