Sicilia bedda e amata,cantata e disprizzata...

  • A proposito degli alieni....

    Il saggio dal titolo "A proposito degli alieni....", di Francesco Toscano e Enrico Messina

    Sinossi: Fin dalla preistoria ci sono tracce evidenti del passaggio e dell’incontro tra esseri extraterrestri ed esseri umani. Da quando l’uomo è sulla Terra, per tutto il suo percorso evolutivo, passando dalle prime grandi civiltà, all’era moderna, sino ai giorni nostri, è stato sempre accompagnato da una presenza aliena. Lo dicono i fatti: nei reperti archeologici, nelle incisioni sulle rocce (sin qui rinvenute), nelle sculture, nei dipinti, in ciò che rimane degli antichi testi, sino ad arrivare alle prime foto e filmati oltre alle innumerevoli prove che oggi con le moderne tecnologie si raccolgono. Gli alieni ci sono sempre stati, forse già prima della comparsa del genere umano, e forse sono loro che ci hanno creato.

  • Gli antichi astronauti: dèi per il mondo antico, alieni per quello moderno.

    Il saggio dal titolo "Gli antichi astronauti: dèi per il mondo antico, alieni per quello moderno.", di Francesco Toscano

    Sinossi: Milioni di persone in tutto il mondo credono che in passato siamo stati visitati da esseri extraterrestri. E se fosse vero? Questo libro nasce proprio per questo motivo, cercare di dare una risposta, qualora ve ne fosse ancora bisogno, al quesito anzidetto. L`archeologia spaziale, o archeologia misteriosa, è definibile come la ricerca delle tracce, sotto forma di particolari reperti archeologici o delle testimonianze tramandate nel corso dei millenni, di presunti sbarchi sulla Terra di visitatori extraterrestri avvenuti all’alba della nostra civiltà.

  • Condannato senza possibilità d'appello

    Il romanzo breve dal titolo "Condannato senza possibilità d'appello.", di Francesco Toscano

    Sinossi: Le concezioni primitive intorno all`anima sono concordi nel considerare questa come indipendente nella sua esistenza dal corpo. Dopo la morte, sia che l`anima seguiti a esistere per sé senza alcun corpo o sia che entri di nuovo in un altro corpo di uomo o d`animale o di pianta e perfino di una sostanza inorganica, seguirà sempre il volere di Dio; cioè il volere dell’Eterno di consentire alle anime, da lui generate e create, di trascendere la vita materiale e innalzarsi ad un piano più alto dell’esistenza, imparando, pian piano, a comprendere il divino e tutto ciò che è ad esso riconducibile.

  • L'infanzia violata, di Francesco Toscano

    Il romanzo giallo dal titolo "L'infanzia violata", di Francesco Toscano

    Sinossi: Dovrebbero andare a scuola, giocare, fantasticare, cantare, essere allegri e vivere un'infanzia felice. Invece, almeno 300 milioni di bambini nel mondo sono costretti a lavorare e spesso a prostituirsi, a subire violenze a fare la guerra. E tutto ciò in aperta violazione delle leggi, dei regolamenti, delle convenzioni internazionali sui diritti dell'infanzia. La turpe problematica non è lontana dalla vostra quotidianità: è vicina al luogo in cui vivete, lavorate, crescete i vostri bambini. Ad ogni angolo dei quartieri delle città, dei paesi d'Italia, è possibile trovare un'infanzia rubata, un'infanzia violata.

  • I ru viddrani, di Francesco Toscano

    Il romanzo giallo dal titolo "I ru viddrani", di Francesco Toscano

    Sinossi: Non è semplice per un vecchietto agrigentino rientrare in possesso del suo piccolo tesoro, che consta di svariati grammi di oro e di argento, che la sua badante rumena gli ha rubato prima di fuggire con il suo amante; egli pensa, allora, di rivolgersi a due anziani suoi compaesani che sa essere in buoni rapporti con il capo mafia del paesino rurale ove vive, per poter rientrare in possesso del maltolto. A seguito della mediazione dei "ru viddrani", Don Ciccio, "u pastranu", capo mafia della consorteria mafiosa di Punta Calura, che ha preso a cuore la vicenda umana di Domenico Sinatra, incarica i suoi sodali di mettersi sulle tracce della ladruncola e di far in modo che ella restituisca la refurtiva all`anziano uomo. Qualcosa, però, va storto e fra le parti in causa si acuisce un'acredine che amplifica l'entità del furto commesso, tanto che nel giro di pochi anni si arriva all`assassinio di Ingrid Doroteea Romanescu, la badante rumena resasi autrice del furto in questione.

  • I ru viddrani, di Francesco Toscano

    Il fantasy dal titolo "E un giorno mi svegliai", di Francesco Toscano

    Sinossi: "E un giorno mi svegliai" è un fantasy. Il personaggio principale del libro, Salvatore Cuzzuperi, è un impiegato residente nella provincia di Palermo che rimane vittima di un'esperienza di abduction. Il Cuzzuperi vivrà l'esperienza paranormale del suo rapimento da parte degli alieni lontano anni luce dal pianeta Terra e si troverà coinvolto nell'aspra e millenaria lotta tra gli Anunnaki, i Malachim loro sudditi, e i Rettiliani, degli alieni aventi la forma fisica di una lucertola evoluta. I Rettiliani, scoprirà il Cuzzuperi, cercano di impossessarsi degli esseri umani perché dotati di Anima, questa forma di energia ancestrale e divina, riconducibile al Dio Creatore dell'Universo, in grado di ridare la vita ad alcune specie aliene dotate di un Dna simile a quello dell'uomo, fra cui gli stessi Rettiliani e gli Anunnaki. Il Cuzzuperi perderà pian piano la sua umanità divenendo un Igigi ammesso a cibarsi delle conoscenze degli "antichi dèi", ed infine, accolto come un nuovo membro della "fratellanza cosmica".

  • I ru viddrani, di Francesco Toscano

    Il romanzo giallo dal titolo "I ru viddrani", di Francesco Toscano

    Sinossi: Non è semplice per un vecchietto agrigentino rientrare in possesso del suo piccolo tesoro, che consta di svariati grammi di oro e di argento, che la sua badante rumena gli ha rubato prima di fuggire con il suo amante; egli pensa, allora, di rivolgersi a due anziani suoi compaesani che sa essere in buoni rapporti con il capo mafia del paesino rurale ove vive, per poter rientrare in possesso del maltolto. A seguito della mediazione dei “ru viddrani”, Don Ciccio, “ù pastranu”, capo mafia della consorteria mafiosa di Punta Calura, che ha preso a cuore la vicenda umana di Domenico Sinatra, incarica i suoi sodali di mettersi sulle tracce della ladruncola e di far in modo che ella restituisca la refurtiva all`anziano uomo. Qualcosa, però, va storto e fra le parti in causa si acuisce un’acredine che amplifica l’entità del furto commesso, tanto che nel giro di pochi anni si arriva all`assassinio di Ingrid Doroteea ROMANESCU, la badante rumena resasi autrice del furto in questione.

  • Naufraghi nello spazio profondo, di Francesco Toscano

    Il romanzo di fantascienza dal titolo "Naufraghi nello spazio profondo ", di Francesco Toscano

    Sinossi: In un futuro distopico l’umanità, all’apice della sua evoluzione e prossima all’estinzione, sarà costretta, inevitabilmente, a lasciare la Terra, la nostra culla cosmica, alla ricerca di un pianeta alieno in cui poter vivere, sfruttando le conoscenze del suo tempo. Inizia così l’avventura del giovane Joseph MIGLIORINI, di professione ingegnere, e di altri giovani terrestri, un medico, un geologo, un ingegnere edile, che, da lì a poco, a bordo di una navetta spaziale allestita dal loro Governo, sarebbero stati costretti a raggiungere il pianeta Marte, il “nostro vicino cosmico”, al fine di atterrare nei pressi del suo polo nord ove, anni prima, dei robot costruttori avevano realizzato una stazione spaziale permanente, denominata “New Millenium”; tutto questo affinché parte dell’umanità sopravvissuta agli eventi nefasti e apocalittici potesse prosperare su quella landa desolata, tanto ostile alla vita in genere, giacché ritenuta unico habitat possibile e fruibile ai pochi sopravvissuti e alla loro discendenza.

  • Malacarne, di Francesco Toscano

    Libro/E-book: Malacarne, di Francesco Toscano

    Sinossi: Nella primavera dell'anno 2021 a Palermo, quando la pandemia dovuta al diffondersi del virus denominato Covid-19 sembrerebbe essere stata sconfitta dalla scienza, malgrado i milioni di morti causati in tutto il mondo, un giovane, cresciuto ai margini della società, intraneo alla famiglia mafiosa di Palermo - Borgo Vecchio, decide, malgrado il suo solenne giuramento di fedeltà a Cosa Nostra, di vuotare il sacco e di pentirsi dei crimini commessi, così da consentire alla magistratura inquirente di assicurare alla giustizia oltre sessanta tra capi e gregari dei mandamenti mafiosi di Brancaccio, Porta Nuova, Santa Maria Gesù. Mentre Francesco Salvatore Magrì, inteso Turiddu, decide di collaborare con la Giustizia, ormai stanco della sua miserevole vita, qualcun altro dall'altra parte della Sicilia, che da anni ha votato la sua vita alla Legalità e alla Giustizia, a costo di sacrificare sé stesso e gli affetti più cari, si organizza e profonde il massimo dell'impegno affinché lo Stato, a cui ha giurato fedeltà perenne, possa continuare a regnare sovrano e i cittadini possano vivere liberi dalle prevaricazioni mafiose. Così, in un turbinio di emozioni e di passioni si intrecciano le vite di numerosi criminali, dei veri e propri Malacarne, e quella dei Carabinieri del Reparto Operativo dei Comandi Provinciali di Palermo e Reggio di Calabria che, da tanti anni ormai, cercano di disarticolare le compagini mafiose operanti in quei territori. Una storia umana quella di Turiddu Magrì che ha dell'incredibile: prima rapinatore, poi barbone e mendicante, e infine, dopo essere stato "punciutu" e affiliato a Cosa Nostra palermitana, il grimaldello nelle mani della Procura della Repubblica di Palermo grazie al quale potere scardinare gran parte di quell'organizzazione criminale in cui il giovane aveva sin a quel momento vissuto e operato.

  • NAUFRAGHI NELLO SPAZIO PROFONDO : I 12 MARZIANI, GLI ULTIMI SUPERSTITI DELLA SPECIE UMANA , di Francesco Toscano

    Libro/E-book: NAUFRAGHI NELLO SPAZIO PROFONDO : I 12 MARZIANI, GLI ULTIMI SUPERSTITI DELLA SPECIE UMANA,di Francesco Toscano

    Sinossi: In un futuro distopico l’umanità, all’apice della sua evoluzione e prossima all’estinzione, sarà costretta, inevitabilmente, a lasciare la Terra, la nostra culla cosmica, alla ricerca di un pianeta alieno in cui poter vivere, sfruttando le conoscenze del suo tempo. Inizia così l’avventura del giovane Joseph MIGLIORINI, di professione ingegnere, e di altri giovani terrestri, un medico, un geologo, un ingegnere edile, che, da lì a poco, a bordo di una navetta spaziale allestita dal loro Governo, sarebbero stati costretti a raggiungere il pianeta Marte, il “nostro vicino cosmico”, al fine di atterrare nei pressi del suo polo nord ove, anni prima, dei robot costruttori avevano realizzato una stazione spaziale permanente, denominata “New Millenium”; tutto questo affinché parte dell’umanità sopravvissuta agli eventi nefasti e apocalittici potesse prosperare su quella landa desolata, tanto ostile alla vita in genere, giacché ritenuta unico habitat possibile e fruibile ai pochi sopravvissuti e alla loro discendenza. Nel giro di pochi anni, pur tuttavia, a differenza di quanto auspicatosi dagli scienziati che avevano ideato e progettato la missione Marte, l’ingegnere MIGLIORINI e la sua progenie sarebbero rimasti coinvolti in un’aspra e decennale guerra combattuta da alcuni coloni di stanza sul pianeta Marte e da altri di stanza sulla superficie polverosa della nostra Luna, per l’approvvigionamento delle ultime materie prime sino ad allora rimaste, oltre che per l’accaparramento del combustibile, costituito da materia esotica e non più fossile, di cui si alimentavano i motori per viaggi a velocità superluminale delle loro superbe astronavi; ciò al fine di ridurre le distanze siderali dello spazio profondo e al fine di generare la contrazione dello spazio-tempo per la formazione di wormhole, ovvero dei cunicoli gravitazionali, che avrebbero consentito loro di percorrere le enormi distanze interstellari in un batter di ciglia...




martedì 19 novembre 2024

L'Orto botanico di Palermo: una istituzione museale e didattico-scientifica del Centro Servizi del Sistema Museale dell'Università di Palermo.

Ingresso dell'Orto Botanico di Palermo | Fonte: Wikipedia.it

Palermo, lì 19 novembre 2024.

L'Orto Botanico dell'Università degli Studi di Palermo è un ampio giardino botanico aperto nel 1795; al suo interno insistono piante mediterranee ed esotiche (6.000 specie coltivate), un erbario (600.000 exsiccata conservati) e statue. L’Orto è tra i più antichi Orti Botanici d’Europa, oltre ad essere tra le più importanti e rinomate istituzioni accademiche d’Italia. Considerato un enorme museo all’aperto, l’Orto Botanico è situato in via Lincoln 2, a ridosso della Settecentesca Villa Giulia (1777-78), elegante giardino all'italiana. L’Orto Botanico di Palermo ha una superficie di 10 ettari, schematicamente suddiviso in ordinamenti e settori, alcuni risalenti alla fondazione, altri creati in seguito all’ultimo ampliamento dei primi anni del secolo scorso, altri ancora risalenti a 15-20 anni addietro, risultato della grande opera di arricchimento delle collezioni intraprese negli anni Novanta del Novecento. Nei duecento anni di attività al suo interno si sono svolti studi e i botanici si sono prodigati per la diffusione in Sicilia, in Europa e in tutto il bacino del Mediterraneo di innumerevoli specie. Le collezioni scientifiche dell’Orto botanico dell’Università di Palermo hanno una consistenza rilevata in 3500 individui, consistente nel totale dei reperti coltivati in piena terra, una diversità vegetale che ammonta a 1692 taxa specifici e infraspecifici. La componente fanerogamica e quella pteridofitica è rappresentata, rispettivamente, da 1675 e da 17 specie differenti. Esattamente si contano 166 famiglie rappresentate da 616 generi, 1507 specie, 19 sottospecie, 86 varietà, 6 forme e 56 nototaxa. Le sue collezioni, oltre ad essere identificate scientificamente e disposte secondo canoni estetici, sono ordinate secondo criteri scientifici, prevalentemente secondo ordinamenti sistematici, tassonomici, fitogeografici, biocologici e tematici (alimentare, medicinale, colorante, tessile, ecc.)

Il complesso monumentale si componeva di un edificio centrale, il Gymnasium, sede della Schola Regia Botanices, che oltre a una sala ottagonale per conferenze comprendeva una galleria di studio, l'Herbarium e l'alloggio per il direttore. Lateralmente vi erano un Calidarium e un Tepidarium. Tutto, ad eccezione dell’Acquarium, era stato realizzato secondo il progetto dell’architetto francese Léon Dufourny, il quale, costretto a rientrare nel 1793 in Francia per motivi politici, non assistette né alla conclusione dei lavori né all’inaugurazione dell’Orto.

Negli ultimi anni nella bella cornice dell'Orto botanico dell'Università degli studi di Palermo si sono svolte varie edizioni del festival “Una marina di libri”. Per quattro giorni il Gymnasium, il Tepidarium, la Sala Lanza, il Calidarium, il Tineo e vari spazi all'aperto hanno ospitato – con ingresso gratuito – più di 100 eventi e tanti ospiti del festival dell'editoria indipendente, promosso dal CCN Piazza Marina & Dintorni in collaborazione con le case editrici Navarra e Sellerio e la stessa Università degli Studi di Palermo; l’Orto Botanico di Palermo è aperto a manifestazioni ed eventi multidisciplinari.


Per la Linkografia:

lunedì 18 novembre 2024

La Cattedrale di Monreale: un tesoro architettonico. Questo capolavoro esclusivo vale da solo un viaggio in Sicilia.

Il Duomo di Monreale | Fonte: Wikipedia.it

Palermo, lì 18 novembre 2024.

Il blog "Sicilia, la terra del Sole." offre diverse informazioni sulla Cattedrale di Monreale, evidenziandone la sua importanza storica ed artistica:

  • La Cattedrale di Monreale fu costruita per volere di Guglielmo II di Sicilia con lo scopo di creare un secondo arcivescovado nel territorio palermitano. La costruzione iniziò durante il suo regno e la cattedrale fu completata tra il 1184 e il 1185. La solenne consacrazione avvenne il 6 aprile 1185 e fu presieduta dall'arcivescovo di Palermo Gualtiero Offamilio.
  • Prima della costruzione della Cattedrale di Monreale, la corte vescovile di Palermo fu costretta ad abbandonare la città e a rifugiarsi nella vicina Monreale. Questo evento portò alla creazione della futura Arcidiocesi di Monreale. Inizialmente, il ruolo di cattedrale fu ricoperto dalla piccola chiesa di Santa Ciriaca, menzionata da Papa Alessandro III nella bolla pontificia del 30 dicembre 1174 che ratificava la costruzione della nuova cattedrale.
  • La Cattedrale di Monreale è citata come esempio di "esplosione di bellezza" in un elenco di monumenti e chiese siciliani.
Navata centrale del Duomo di Monreale | Fonte: Wikipedia.it

La Cattedrale di Monreale rappresenta, quindi, un importante esempio di architettura normanna in Sicilia, strettamente legata alla storia della città di Palermo e alla nascita dell'Arcidiocesi di Monreale. Questo capolavoro esclusivo vale da solo un viaggio in Sicilia. La maestosa mole dell'edificio severamente prospetta nella marcata imponenza delle due torri angolari che serrano il settecentesco portico a tre arcate, al cui interno la splendida porta bronzea di Bonanno Pisano (1186) immette nel tempio; sul fianco destro è un'altra porta preziosamente scolpita da Barisano di Trani (1179); all'esterno, le absidi propongono una festosa decorazione policroma ad archi acuti intrecciati a tarsie di lava e calcare. Il miracolo è all'interno. 


Il Cristo Pantocratore del Duomo di Monreale | Fonte: Wikipedia.it


Rifulge nella spaziosa aula basilicale l'aurea gloria dell'intenso addobbo musivo, che per una superficie di ben 6340 mq. riveste le pareti, svolgendo in una luminosa narrazione ricca di vividi cromatismi i cicli dell'Antico Testamento nella navata centrale, della vita di Cristo nelle navi minori, ed episodi seguiti all'Incarnazione del Verbo nelle pareti delle absidi, dominate nell'alto del cappellone dalla possente figura del Cristo Pantocratore. Sulla destra dell'edificio, lo squisito chiostro dell'antica abbazia benedettina, opera dalle fascinose evocazioni orientali, si offre con la ritmata sequenza delle sue cento arcate gotiche sorrette da 228 leggiadre colonnine binate, tutte di diverso ornato. Il chiostro fu costruito da artigiani borgognoni che erano di passaggio per andare in Terrasanta. Centoquattordici coppie di colonnine binate, con capitelli diversi l'uno dall'altro, raffiguranti storie sacre e profane o allegoriche per indurre alla meditazione. "O dives, dives non multo tempore vives". Sulla torre sinistra del Duomo di Monreale, proprio sopra il quadrante dell'orologio è scritto: "Tuam nescis". Proprio così: "Non conosci la tua ora". Questo senso dell'uomo, perituro figlio dello spazio-tempo, domina quella cultura che aveva elevattisimo il senso del trascendente. L'interno del Duomo è un fantastico miracolo di oreficeria. Non v'è centimetro di muro che non sia rivestito di mosaici su fondo d'oro. La visione del folgorante sole di Sicilia, che non si limita ad entrare dalle alte e lanceolate finestre delle pareti e dalle absidi che guardano ad Oriente, ma ritrova il suo mirabile riflesso dorato nel tempio, dove i mosaici che raccontano la storia del cristianesimo, dall'antico Testamento ai fatti principali della vita di Cristo, e quelli che attraverso la rappresentazione di angeli, profeti e patriarchi e santi magnificano i trionfi della Chiesa, sono un inno al trascendente. Dentro il tempio le tombe di Guglielmo I in porfido, e quella di Guglielmo II in marmo bianco, scolpito e dorato solo nell'ala sinistra. Ma l'occhio si abbaglia alla vista della gigantesca raffigurazione del Cristo Onnipotente, con la mano destra in atto di benedire e con un libro nella mano sinistra dove è scritto, in greco e in latino: " Io sono la luce del mondo: chi segue me non va per le tenebre". Questa grande figura che sembra abbracciare tutto il tempio, visbile da ogni parte, sembrare ovunque si sia, con dolci occhi a mandorla. Sotto, nella parte centrale dell'abside maggiore spicca la figura di Maria, seduta in un seggio, che tiene in ginocchio il bambino, in un abito azzurro e ai lati del suo capo una scritta in greco: "Tutta Immacolata ". Fra le cappelle va ricordata quella che conservò il corpo di San Luigi, prima che fosse portato in Francia, e quella di San Benedetto, di un fastoso Barocco. Le porte in bronzo sono di Barisano da Trani e di Bonanno da Pisa, il tetto del Duomo in forma di carena di nave è in legno scolpito e fregiato in oro. Il Duomo è architettonicamente tracciato a croce latina, proprio per una scelta culturale occidentale dell'ultimo dei re normanni, Guglielmo II detto il "Buono". Da visitare, oltre ai sarcofagi in porfido di Guglielmo I e II , la Cappella cinquecentesca di San Benedetto e la secentesca Cappella del Crocifisso attraverso la quale si accede al ricco tesoro del Duomo. Tel. 0916404413 - orario visite: 

lunedì09–12:45
14:30–16:30
martedì09–12:45
14:30–16:30
mercoledì09–12:45
14:30–16:30
giovedì09–12:45
14:30–16:30
venerdì09–12:45
14:30–16:30
sabato09:30–12:45
14:30–16:30
domenica14:30–16:30

Per la Linkografia:

https://siciliaterradelsole.blogspot.com/2008/01/monreale.html;

Il Duomo di Monreale, Palermo. ~ Sicilia, la terra del Sole.

https://www.beweb.chiesacattolica.it/cattedrali/cattedrale/658/Chiesa+di+Santa+Maria+Nuova.

mercoledì 13 novembre 2024

"Che cosa scrivo adesso?", di Francesco Toscano. Quattro - Il bullo.

 
Il bullo. Immagine tratta dal sito web https://rscaramuzzino.wordpress.com/2013/09/08/bulli-e-bullismo/

Quattro.

Il bullo.


Gli inizi degli anni ’80 furono per F. degli anni davvero terribili; non perché avesse contratto una malattia rara, né perché qualcuno della sua famiglia si fosse ammalato e stesse per morire, ma perché durante la sua breve esistenza ebbe la sfortuna di incontrare G., un suo coetaneo, che gli rese la vita davvero difficile, bullo qual era. I due bambini, 10 anni il primo, 12 il secondo, non entrarono mai in empatia. Qualcosa li costringeva a non accettarsi l’uno con l’altro. G. cercava ogni scusa, anche la più banale, per mettere sotto F. e riempirlo di schiaffi e pugni. G. era il classico bullo di zona che cercava di prevaricare sul suo prossimo. Se ci ripenso, oggi che sono un po’ più vecchio, ritengo che forse G. avesse di bisogno di ricevere più attenzioni da parte dei suoi familiari: ma di questo non ne sono sicuro. Eppure G. era il fratello di Marco, che tanti bambini ammiravano, me compreso. Non capivo allora come potessero essere così diversi i due fratelli; e ancora oggi, sforzandomi di capire, non me ne capacito. L’abitazione di F. distava solo settanta passi da quella di G.: di ciò ne sono sicuro, perché li ho contati personalmente quei passi che tenevano lontani il bambino bullo da quello vessato, passeggiando il cane di mia figlia, il piccolo Ciro, in tempi recenti lungo le vie del quartiere. F. spesso rientrava a casa, piangendo, con dei lividi in corpo, poiché G. lo aveva maltrattato, in presenza di altri bambini, picchiandolo senza alcun ritegno. F. si difendeva dal bullo che lo aveva preso di mira, cercando di colpirlo a sua volta, ma senza riuscirvi: G. era più alto e grosso di lui. Un giorno F., però, stanco delle vessazioni e della condotta di G. raccontò tutto quanto gli accadeva ad uno dei suoi tanti cugini che abitava, come lui, all’intersezione fra la via Giacomo Alagna e la via Gino Funaioli del quartiere Brancaccio. C. il cugino di F. che raccolse le pene, le ansie, le frustrazioni del piccolo monello F., prendendo le sue difese decise che quanto prima gliel'avrebbe fatta pagare a G., malgrado egli sapesse benissimo che G. fosse più piccolo di lui di qualche anno. Un giorno F. e suo cugino, C., incontrarono G. lungo la via da loro percorsa. Il cugino di F., C., decise allora che fosse arrivato il momento di fargliela pagare a G. per tutte le sue nefandezze. Con una scusa C. attirò G. in un tranello, così da poterlo prendere alle spalle e tenerlo fermo: solo allora invitò il cugino vessato a picchiare il suo nemico bullo più forte che potesse. F., così, sfogò la sua rabbia sul corpo del piccolo G. con calci e pugni, tanto che G. se ne ritornò a casa con dei rivoli di sangue ed ecchimosi vari che gli segnavano il volto e altre parti del corpo. Qualche ora dopo la mamma di G., recatasi sotto il balcone dell’abitazione di F., inveì contro la mamma del bambino vessato da suo figlio, che lei ritenne essere un bullo, apostrofandola con degli epiteti irripetibili e lamentandosi circa l’incapacità dei genitori di F. di non essere in grado di frenare l’indole delinquenziale del proprio figliolo che, a suo dire, sarebbe cresciuto un vero e proprio “Malacarne”. Ma il destino volle che F. divenisse un’appartenente delle Forze di Polizia, mentre G., dopo aver imparato la lezione che la vita di strada gli aveva impartito suo malgrado, da grande si sarebbe preso cura degli altri suoi simili compassionevolmente. La strada, purtroppo, è palestra di vita. I bambini degli anni ’80, ahimè, che sono cresciuti per strada e con le regole che la strada impone loro, sono davvero diversi dai bambini di oggi che trascorrono troppo tempo fra le mura domestiche intenti a giocare con la Playstation e/o con altre consolle: oggetti che sono delle vere e proprie nuove maghe Circe che per mezzo di un’alchimia neurale consente loro di immergersi in un mondo fantastico che li tiene lontani dalla vita vera: quella fatta di sudore e sangue, che ti fortifica e ti fa diventare un adulto forte e pronto a combattere le insidie che la vita ti pone dinanzi.

lunedì 11 novembre 2024

Confronto tra Bozzetti e Quadro Finale de "La Vucciria".

 

La Vucciria, di R. Guttuso

Palermo, lì 11 novembre 2024.

I bozzetti preparatori di Guttuso per "La Vucciria" sono fondamentali per comprendere il processo creativo che ha portato alla realizzazione del quadro finale. Attraverso una serie di studi, l'artista ha definito la composizione, la disposizione delle figure e l'atmosfera dell'opera.

  • Studio per la Vucciria, 74/15 (Collage): Questo primo studio, realizzato con la tecnica del collage, presenta un assemblaggio convulso di oggetti e figure. I ritagli di giornale utilizzati per rappresentare le merci suggeriscono un'idea ancora in fase embrionale. Le figure umane, ispirate a Picasso, appaiono inquietanti e scompaiono negli studi successivi. Manca ancora la definizione dello spazio dedicato al passaggio delle persone e le lampade non sono presenti.

  • Studio per la Vucciria, 74/16 (Acquerello): In questo studio compare una lampada e lo spazio dedicato alle cassette di pesce aumenta. Un venditore che grida, con un pesce in mano, domina la scena.

  • Bozzetto per la Vucciria, 74/17 (Matita): I personaggi si concentrano al centro del quadro e il venditore di pesce impugna la spada del pesce spada. Compaiono le tende che delimitano la composizione e un altro venditore grida con due galli in mano.

Il quadro finale de "La Vucciria" si presenta come una sintesi degli elementi presenti nei bozzetti.

  • La composizione è rigorosa: ogni elemento trova la sua collocazione definitiva.
  • Le figure umane si integrano perfettamente nel mercato: il loro numero è difficile da stabilire a causa della loro disposizione all'interno dello spazio.
  • Le lampade, ora concentrate nell'emiciclo finale, creano una luce abbagliante che intensifica l'effetto spaziale.
  • La divisione delle merci è netta: a sinistra il pesce, a destra le uova, le carni, i formaggi, le olive, la frutta e la verdura.

In sintesi, i bozzetti di Guttuso per "La Vucciria" documentano un percorso creativo che, partendo da un'idea iniziale caotica, arriva a una composizione finale ordinata e potente. Il quadro finale, pur mantenendo l'energia e la vitalità del mercato, si presenta come un'opera complessa e stratificata, ricca di significati simbolici.

Qual è il legame tra il mercato della Vucciria e lo Steri a Palermo?

Palermo, lì 11 novembre 2024.

Il legame tra il mercato della Vucciria e lo Steri a Palermo è profondo e simbolico. Lo Steri, un tempo sede dell'Inquisizione, ospita ora il dipinto di Renato Guttuso "La Vucciria", dedicato all'omonimo mercato popolare palermitano.

  • Questa collocazione rappresenta la vittoria del popolo, rappresentato dal vivace mercato, sul potere oppressivo dell'Inquisizione.
  • I rumori e la vitalità del mercato contrastano con il silenzio e la cupezza delle carceri dell'Inquisizione, creando un forte impatto emotivo.

Oltre al legame simbolico, esiste anche un legame storico tra i due luoghi. Nel 1783, il viceré Caracciolo abolì l'Inquisizione e destinò le sue rendite a istituzioni culturali e universitarie, prefigurando l'attuale destinazione dello Steri. Lo stesso viceré si occupò della sistemazione urbanistica del mercato della Vucciria, organizzando i banchi di vendita e creando Piazza Caracciolo, dove si svolgeva il mercato.

Piazza Caracciolo era stata precedentemente utilizzata dall'Inquisizione per gli autodafé, le esecuzioni pubbliche dei condannati. La scelta di questa piazza per il mercato simboleggia la riappropriazione di uno spazio pubblico da parte del popolo.

L'opera di Guttuso "La Vucciria" rimase nascosta nelle segrete dello Steri per oltre trent'anni, prima di essere esposta al pubblico nel 2005. Questa "liberazione" del dipinto rappresenta la definitiva vittoria della luce e della vita del mercato sull'oscurità e l'oppressione del passato.

sabato 9 novembre 2024

I vicoli di Palermo: un labirinto di storia e contraddizioni.

Palermo, lì 9 novembre 2024. 

I vicoli di Palermo sono un elemento caratteristico del tessuto urbano della città, un labirinto di strade strette e tortuose che si snodano tra antichi edifici e monumenti. Il blog “Sicilia, la terra del Sole.” offre alcuni spunti per comprendere il ruolo dei vicoli nella storia e nella vita quotidiana di Palermo.


I vicoli come testimonianza del passato: I vicoli di Palermo sono spesso il risultato di una stratificazione storica millenaria. Le loro origini possono essere fatte risalire a diverse epoche, dalle dominazioni arabe e normanne fino ai periodi più recenti. Ad esempio, il quartiere della Kalsa, descritto nel romanzo "MALACARNE", di Francesco Toscano, conserva ancora tracce del suo passato arabo, con i suoi vicoli stretti e tortuosi che rievocano l'antica cittadella fortificata di Halish.

I vicoli come luoghi di vita sociale: I vicoli di Palermo non sono solo spazi di passaggio, ma anche luoghi di vita sociale. In passato, i mercati si svolgevano proprio nei vicoli, come nel caso della Vucciria, descritta in un post del blog come un luogo dove la gente si riuniva per acquistare prodotti freschi e consumare specialità locali. Ancora oggi, i vicoli di Palermo sono animati da botteghe artigiane, piccoli negozi e locali, che contribuiscono a creare un'atmosfera vivace e autentica.

I vicoli come luoghi di contraddizioni: Come emerge dalla consultazione dei post pubblicati nel blog “Sicilia, la terra del Sole.”, Palermo è una città di contrasti, dove la bellezza si scontra con il degrado, la speranza con la violenza, e il passato con il presente. Questa duplice natura di Palermo si riflette anche nei suoi vicoli, che possono essere al tempo stesso affascinanti e pericolosi. Alcuni vicoli sono ben curati e frequentati da turisti, mentre altri sono degradati e poco sicuri, soprattutto di notte.

I vicoli come fonte di ispirazione artistica: I vicoli di Palermo, con la loro atmosfera unica e suggestiva, hanno ispirato numerosi artisti, scrittori e registi. Renato Guttuso, ad esempio, ha dedicato un celebre dipinto al mercato della Vucciria, catturando la vitalità e il caos di questo luogo.

In conclusione, i vicoli di Palermo sono molto più che semplici strade. 

Essi rappresentano un elemento fondamentale dell'identità della città, un labirinto di storia, cultura e contraddizioni che merita di essere esplorato e compreso.

Al prossimo post!

Il campanilismo tra Palermo e Catania: una rivalità storica.


Palermo, lì 9 nov. 2024.

Il blog “Sicilia, la terra del Sole.” non si concentra sul campanilismo tra Palermo e Catania in modo specifico.

In taluni post, pubblicati nel corso degli anni, si accenna a questa rivalità; essi la descrivono come una competizione costante tra le due città per rappresentare la Sicilia nel resto del mondo.

L'autore sottolinea come Catania sia da sempre in competizione con Palermo, il capoluogo di regione, su quale delle due città sia degna di rappresentare la Sicilia e i siciliani a livello internazionale.

Questa breve menzione evidenzia la storica rivalità tra Palermo e Catania, che si estende a diversi ambiti, tra cui:

  • Politica e amministrazione: Palermo, come capoluogo di regione, detiene un ruolo politico e amministrativo di primo piano. Catania, da parte sua, è la seconda città per importanza e popolazione, e aspira a un ruolo di maggiore rilievo;
  • Economia: Entrambe le città sono centri economici importanti per la Sicilia, ma con specializzazioni diverse. Palermo è un importante centro turistico e commerciale, mentre Catania si distingue per l'industria e l'agricoltura;
  • Cultura: Sia Palermo che Catania vantano un ricco patrimonio culturale, con monumenti, musei e tradizioni uniche. La rivalità tra le due città si estende anche al campo culturale, con un confronto costante su quale delle due sia più rappresentativa dell'identità siciliana.

Il blog non approfondisce le ragioni storiche di questa rivalità, ma è noto che essa ha radici antiche, risalenti alle diverse dominazioni che hanno interessato la Sicilia nel corso dei secoli. Per comprendere meglio le cause e le dinamiche di questa competizione tra Palermo e Catania, sarebbe necessario consultare fonti storiche e sociologiche specifiche, facilmente reperibili in rete.

Al prossimo post!


Il carattere palermitano: difficile da definire.

Palermo, lì 9 novembre 2024.

Il blog “Sicilia, la terra del Sole.” fornisce uno spaccato sulla storia, l'arte e la cultura di Palermo, ma non si concentra esplicitamente sul carattere dei suoi abitanti. Tuttavia, alcune informazioni possono essere estrapolate dai post in esso contenuti per delineare un'immagine parziale:

  • Orgoglio cittadino: Un post menziona la rivalità tra Catania e Palermo su quale delle due città rappresenti meglio la Sicilia e i siciliani nel mondo. Questo suggerisce un forte senso di orgoglio e appartenenza alla propria città;
  • Senso di comunità e tradizione: Le descrizioni dei mercati popolari come la Vucciria e Ballarò mostrano un forte senso di comunità e attaccamento alle tradizioni locali;
  • Influenza della storia: La storia di Palermo, segnata da diverse dominazioni e influenze culturali, ha sicuramente plasmato il carattere dei suoi abitanti. Ad esempio, la presenza di elementi architettonici normanni, arabi e barocchi nelle chiese testimonia un'eredità complessa e stratificata;
  • Contesto sociale difficile: In alcuni post, poi, emerge un contesto sociale difficile, con la presenza della criminalità organizzata e la difficoltà di reinserimento per chi ha un passato criminale. Tuttavia, è importante sottolineare che questo non rappresenta la totalità della popolazione palermitana.

Il cibo da strada e l'identità palermitana

Il blog, in particolare, offre uno spaccato interessante sul ruolo del cibo da strada nella cultura palermitana. Sebbene non si concentrino sull'analisi del carattere dei palermitani, alcuni spunti emergono dalle descrizioni dei quartieri, delle tradizioni culinarie e delle interazioni sociali legate al cibo.


Il cibo da strada come elemento di coesione sociale:


Il blog, inoltre, mette in evidenza come il cibo da strada sia un elemento fondamentale della vita quotidiana a Palermo. I mercati storici come la Vucciria e Ballarò sono descritti come luoghi ricchi di colori, odori e sapori, dove la gente del posto si riunisce per acquistare prodotti freschi e consumare specialità locali. In particolare, la Vucciria è descritta come un luogo dove la gente si riversa per bere a basso costo bevande tipiche come il "sangue siciliano" o lo "zibibbo". Questa dimensione sociale del cibo da strada suggerisce che esso svolge un ruolo importante nella creazione di un senso di comunità e appartenenza tra i palermitani.

Le specialità palermitane come simbolo di identità: Le fonti menzionano diverse specialità culinarie tipiche di Palermo, tra cui:

  • Il panino con la milza ("pane ca meusa"): Questo panino, venduto in chioschi e bancarelle in tutta la città, è descritto come una delle specialità più amate dai palermitani, tanto da essere stato insignito del premio "Oscar del cibo di strada" nel 2015. La sua popolarità testimonia l'attaccamento dei palermitani alle proprie tradizioni culinarie;
  • Lo sfincione: Questa focaccia morbida e saporita, condita con pomodoro, cipolla e caciocavallo, è un'altra specialità palermitana molto apprezzata. La sua preparazione e il suo consumo sono legati a momenti di festa e convivialità;
  • Le arancine: Queste crocchette di riso ripiene, fritte e dorate, sono un altro simbolo della cucina palermitana. La loro varietà di gusti e la loro diffusione in tutta la città ne fanno uno dei cibi da strada più consumati;
  • Pane e panelle: Questa semplice ma gustosa combinazione di pane e frittelle di farina di ceci è un'altra specialità palermitana che si può trovare facilmente per le strade della città.

La presenza di queste specialità culinarie, tramandate di generazione in generazione, contribuisce a creare un senso di identità e appartenenza tra i palermitani. Il cibo da strada, in questo senso, diventa un simbolo della cultura e della tradizione locale.

Il cibo da strada come riflesso della storia multiculturale di Palermo: La cucina palermitana è il risultato di secoli di influenze culturali diverse, come quelle arabe, normanne e spagnole. Questa eredità multiculturale si riflette anche nel cibo da strada, che spesso presenta ingredienti e tecniche di preparazione provenienti da diverse tradizioni. Ad esempio, lo sfincione ha origini arabe, mentre le arancine sono state influenzate dalla cucina spagnola.

Il cibo da strada come strumento di inclusione sociale: In un post presente nel blog si parla, inoltre, di un'iniziativa chiamata "Le Arancine aiutano a Leggere", che promuoveva l'istruzione e la cultura dei bambini di Ballarò, un quartiere di Palermo con una forte presenza di immigrati. Questa iniziativa dimostra come il cibo da strada possa essere utilizzato anche come strumento di inclusione sociale e di promozione di valori positivi.

In conclusione, il blog "Sicilia, la terra del Sole." suggerisce che il cibo da strada a Palermo non è solo un modo per soddisfare la fame, ma rappresenta un elemento importante della cultura e dell'identità palermitana. Esso, in ultima analisi, contribuisce a creare un senso di comunità, a tramandare le tradizioni locali e a riflettere la storia multiculturale della città.

Al prossimo post!

 

giovedì 7 novembre 2024

La Via Roma di Palermo: un taglio nel cuore della città.

Ingresso monumentale su piazza Giulio Cesare, di fronte la Stazione Centrale

Palermo, lì 7 novembre 2024. 

La via Roma è una delle vie più importanti di Palermo, situata nel centro storico. La sua costruzione risale alla fine del XVI secolo. Negli anni via Roma ha svolto un ruolo significativo nella vita cittadina. La zona attualmente attraversata da via Roma fino alla fine dell'Ottocento era composta da palazzi di edilizia popolare e vi si trovavano alcuni dei quartieri più poveri della città. Per fare spazio alla nuova via, si stravolse la planimetria complessiva del centro storico palermitano e si perdettero, irrimediabilmente, patrimoni cittadini. Gran parte di Palazzo Arezzo di Celano, ricostruito dagli architetti Giovan Battista e Francesco Paolo Palazzotto (1897), Palazzo Monteleone, il giardino all'Olivella, il Complesso della Chiesa di Santa Rosalia, il cortile dei Gallinai, il sistema della Chiesa di Montesanto, le mura dello Stazzone e dell'Itria sono esperienze architettoniche che rimangono solo nelle splendide fotografie di Emanuele Giannone e di Edoardo Alfano o in mappe d'epoca. Fa le altre opere distrutte, in particolare, vi è il palazzo dei Marchesi Sabia, mecenati per la costruzione del convento di San Domenico; nel complesso il centro storico è rivoluzionato: il Piano Imperiale (oggi Piazza San Domenico), il mercato della Vucciria e il quartiere San Giuliano vennero stravolti dalla mastodontica impresa urbana. L'aspetto della città prima della costruzione della strada, si può osservare in alcune antiche piante (consultabili anche via internet). Le strade della città antica si dirigevano da Occidente a Levante, seguendo la direzione del displuvio delle acque, cioè dal monte al mare, a differenza della nuova arteria stradale, realizzata trasversalmente. La sua creazione, dunque, ha comportato un profondo stravolgimento del tessuto urbano e ha suscitato, fin dalla sua progettazione, accese discussioni e polemiche.

Nascita e sviluppo di un'idea controversa

  • Il Piano Giarrusso: Alla fine dell'Ottocento, Palermo, come molte altre città europee, si trovava ad affrontare sfide legate all'urbanizzazione e al miglioramento delle condizioni igienico-sanitarie. L'ingegnere Felice Giarrusso propose un ambizioso "Piano regolatore di risanamento", che prevedeva la realizzazione di grandi viali rettilinei per "arieggiare" la città e modernizzarne l'aspetto.
  • Il "taglio" nella città: La Via Roma, inserita in questo piano, rappresentò un vero e proprio "taglio" nel cuore del centro storico, comportando, come si diceva, la demolizione di numerosi edifici storici, chiese, palazzi nobiliari e persino di un intero quartiere. L'obiettivo era quello di creare una grande strada di rappresentanza, che collegasse i punti nevralgici della città.
  • Realizzazione in fasi: La costruzione della Via Roma si protrasse per diversi decenni, con fasi alterne dovute a difficoltà finanziarie e a cambiamenti politici. Il primo tratto fu realizzato tra il 1895 e il 1898, mentre l'ultimo fu completato negli anni Venti del Novecento.

Le conseguenze di una scelta urbanistica

La creazione della Via Roma ha avuto un impatto profondo sulla città di Palermo:

  • Perdita del patrimonio storico: La demolizione di numerosi edifici storici ha comportato una grave perdita di memoria storica e di identità per la città;
  • Trasformazione del tessuto urbano: La nuova strada ha radicalmente modificato l'assetto del centro storico, creando un vuoto urbanistico e stravolgendo i percorsi tradizionali;
  •  Dibattiti e polemiche: La scelta di realizzare la Via Roma ha suscitato fin da subito accese discussioni tra i sostenitori della modernizzazione e i difensori del patrimonio storico.

Via Roma oggi: un'eredità complessa


Oggi, Via Roma è una delle strade più importanti di Palermo, caratterizzata da edifici imponenti, negozi e attività commerciali. Tuttavia, l'eredità della sua creazione rimane complessa e controversa. Per saperne di più, leggi anche il seguente post pubblicato nel 2010:

https://siciliaterradelsole.blogspot.com/2010/11/le-vie-di-palermo-via-roma.html


Per la Bibliografia:

  • Adriana Chirco e Mario Di Liberto, Via Roma, la strada nuova del Novecento, Dario Flaccovio Editore, 2008;
  • Il taglio di via Roma, di Mario Giorgianni, edito da Sellerio Editore, EAN 9788876811326;
  • AA.VV, Relazione della Commissione Governativa d'inchiesta sulla costruzione di via Roma in Palermo, Palermo, Stabilimento Tipografico Mirto, 1907;
  • Ragonese, R., "Il Taglio di Via Roma" in Amendolagine, F. (ed.), Des Palmes, Palermo, Sellerio, 2006:
  • Zappulla (ed.), L'architettura a Palermo dal 1860 al 1930, Palermo, Edizioni Universitarie; 1983.


Per la Linkografia:

 

 

mercoledì 6 novembre 2024

Il Cassaro: un'arteria vitale nel cuore di Palermo.

Corso Vittorio Emanuele (Palermo)

Palermo, 6 nov. 2024.

Il Cassaro, ufficialmente Via Vittorio Emanuele, già soprannominata Via Toledo e Via Marmorea, è la strada più antica - e fra quelle più ampie - di Palermo. La strada prende il nome dall'antico omonimo quartiere, chiamato in arabo Al Qasar; esso è un punto focale per la comprensione di Palermo. Non si tratta semplicemente di una via, ma di un'arteria che pulsa con la storia, la cultura e l'anima della città.

  • Un percorso ricco di storia: Il Cassaro, è il punto di riferimento per "Conoscere la città di Palermo"; si presenta come un percorso ideale per immergersi nella storia urbana della città. La sua importanza è sottolineata anche dalla presenza della Biblioteca Regionale Centrale della Regione Siciliana nel suo cuore.
(Nelle foto che seguono alcuni momenti di Educarnival 2017)





  • Un centro culturale vibrante: La Via dei Librai, evento di grande successo, ha animato il Cassaro Alto, trasformandolo in un'isola letteraria e culturale. La mostra dei costumi e degli elementi di scena della Fondazione Teatro Massimo, ospitata nella Biblioteca Regionale Centrale, testimonia ulteriormente la vocazione culturale di questo luogo.
  • Un luogo da esplorare: Che il Cassaro abbia un ruolo centrale nella vita di Palermo, è indiscutibile. Esso rappresenta un punto di partenza per la conoscenza della città.

Storia:


La strada venne tracciata nel VII secolo a.C. con la creazione stessa della città da parte dei Fenici, e tagliava in due parti l'agglomerato collegando l'originario porto alla necropoli posta subito alle spalle della città. In epoca araba divenne l'asse principale tipico dell'urbanistica araba dal quale si diramano le varie strade secondarie o darbi che si innestavano a questa ortogonalmente e che poi vanno a intricarsi nel territorio terminando negli aziqqa, vicoli ciechi tipici del centro cittadino. La modifica più importante al suo tracciato si ebbe nella seconda metà del Cinquecento, periodo in cui la città è capitale del viceregno spagnolo. Il progetto, probabilmente definito sin dall'inizio ma attuato in diverse fasi, prevedeva la rettifica e l'allargamento della strada fino a piazza della Marina. I lavori, con l'autorizzazione del viceré García de Toledo, iniziarono nel 1567: si iniziò con la rettifica della facciata meridionale fino a Porta dei Patitelli, poi con una massiccia opera di sventramenti, avvenuta in due fasi, per raggiungere piazza marina ed infine con la rettifica della facciata settentrionale. Lo sviluppo di questa "Strada Nuova", fu supportata attivamente dalla nobiltà palermitana che non solo contribuì alla realizzazione, ma creò anche spazi nuovi, come l'apertura di Piazza Aragona (successivamente Bologna, o dei Bologna, volgarmente chiamata Bologni) o Piazza Pretoria. Nel 1577 i lavori non erano ancora del tutto ultimati, e l'originale progetto fu totalmente stravolto nel 1581 dal viceré Marcantonio Colonna che prolungò la strada fino alle mura aprendola sul mare con Porta Felice.
Nel luglio del 2015 il Comune di Palermo ha proceduto ad una chiusura parziale al traffico di tutto l'asse, a partire dalla Cattedrale fino ai Quattro Canti; quattro anni dopo, nell'agosto 2019, la chiusura al traffico è stata prolungata fino all'altezza di Piazza Marina.
Lungo il suo asse o nelle immediate vicinanze si trovano 6 dei 9 beni monumentali che compongono il sito seriale Palermo arabo-normanna e le cattedrali di Cefalù e Monreale, inserito nella Lista dei patrimoni dell'umanità dall'UNESCO nel 2015: Palazzo Reale, Cappella Palatina, Cattedrale di Palermo, Chiesa di San Giovanni degli Eremiti, Chiesa della Martorana, Chiesa di San Cataldo.

mercoledì 30 ottobre 2024

Recensione del romanzo giallo "I ru viddrani" di Francesco Toscano.


Palermo, lì 30 ottobre 2024.

"I ru viddrani" di Francesco Toscano è un romanzo giallo ambientato in Sicilia, che intreccia la vita di un anziano raggirato da una badante con le dinamiche della criminalità organizzata locale.


Trama:

La storia ruota attorno a Domenico Sinatra, un anziano signore agrigentino che viene derubato dei suoi risparmi dalla sua badante rumena. Disperato, si rivolge a due vecchi amici, conosciuti come "ru viddrani" (gli anziani), con la speranza di recuperare il maltolto attraverso i loro contatti con la mafia locale.

Don Ciccio, il boss mafioso del paese, mosso da un senso di giustizia verso l'anziano, incarica i suoi uomini di rintracciare la ladra e farle restituire il denaro. Tuttavia, la situazione degenera rapidamente e la badante viene trovata assassinata.

Inizia così un'intricata indagine che coinvolge sia la polizia che i carabinieri, i quali dovranno districarsi tra le intricate relazioni tra le diverse fazioni criminali e i segreti nascosti nel cuore della comunità locale.


Cosa rende interessante questo romanzo:

  • Ambientazione: La Sicilia, con le sue tradizioni, le sue contraddizioni e la presenza della mafia, offre uno sfondo perfetto per un thriller avvincente;
  • Personaggi: I personaggi sono ben delineati, ognuno con le proprie motivazioni e i propri segreti;
  • Trama: La trama è ricca di colpi di scena e mantiene il lettore incollato alle pagine fino all'ultima riga;
  • Tema: Il romanzo affronta temi importanti come la giustizia, la lealtà, il potere della mafia e il rapporto tra le generazioni.

Per chi è adatto:

"I ru viddrani" è un romanzo adatto a tutti gli appassionati del genere giallo, ma anche a chi è interessato alla cultura siciliana e alle dinamiche della criminalità organizzata.

Dove trovarlo:

Il libro è disponibile in formato cartaceo ed ebook su diverse piattaforme online, come Amazon, IBS e Libreria Universitaria.


In conclusione:

"I ru viddrani" è un romanzo giallo ben scritto e coinvolgente, che ti porterà nel cuore della Sicilia e ti farà vivere un'avventura appassionante. Se ami i gialli con un tocco di noir e un pizzico di ironia, questo libro fa al caso tuo.


Sinossi:

Non è semplice per un vecchietto agrigentino rientrare in possesso del suo piccolo tesoro, che consta di svariati grammi di oro e di argento, che la sua badante rumena gli ha rubato prima di fuggire con il suo amante. Pensa allora di rivolgersi a due anziani suoi compaesani che sa essere in buoni rapporti con il capo mafia del paesino rurale ove vive. A seguito della loro mediazione, don Ciccio, mafioso locale, che ha preso a cuore la vicenda umana di Domenico Sinatra, incarica i suoi sodali di mettersi sulle tracce della ladruncola e di far in modo che ella restituisca il maltolto all'anziano uomo. Qualcosa, però, va storta e fra le parti si acuisce un’acredine che amplifica l’entità del furto commesso, tanto che, nel giro di pochi anni, il delitto sfocia nell'assassinio di Ingrid Doroteea ROMANESCU, la badante rumena resasi autrice del furto in questione. Inizia, così, l'attività d'indagine condotta dagli uomini del Commissariato di P.S. di Palermo Centro, e della Tenenza dei Carabinieri di Punta Calura, in provincia di Agrigento, per addivenire all'identificazione certa dell'autore dell'efferato delitto. Riusciranno gli uomini e le donne in servizio presso i Reparti di polizia giudiziaria chiamati ad investigare sull'efferato delitto ad assicurare alla giustizia l'autore o gli autori dell'omicidio?


Ufo: avvistamenti di massa.

Ricostruzione di un UFO triangolare sulla base delle testimonianze fornite
Palermo, lì 30 ottobre 2024.

Il professore Hynek, durante il ventennio che fu consulente dell'Usaf, l'Aeronautica Militare USA, quale esperto di UFO, nel corso di una intervista radiofonica asserì che per la credibilità di un avvistamento UFO fosse necessario la presenza di almeno quattro testimoni; nella citata trasmissione, egli fece un'altra osservazione importante: disse che, attualmente per quanto riguarda l'intero problema non abbiamo a disposizione altro che segnalazioni; ma che, quando una segnalazione è veritiera, diventa di per sé stessa un fatto. Nel corso della storia dell'Ufologia, di certo, di avvistamenti di OVNI in cui rimasero coinvolti quattro o più testimoni ve ne sono stati tantissimi, tanto che si può con coraggio affermare che ve ne siano stati in un numero prossimo o superiore al centinaio, se non di più; pur tuttavia, vuoi per ignoranza, vuoi per altro biasimevole motivo, vuoi per un recondito timore che non siamo gli unici esseri viventi in grado di scrutare l'Universo che ci circonda, ovvero gli unici esseri in grado di lasciare il nostro pianeta e viaggiare fra le stelle, tali avvistamenti sono stati sminuiti, a volte screditati sia dai mass-media che da esponenti politici, o da qualche altra personalità che ricopriva una qualche carica pubblica in quel periodo in cui si verificò l'evento inconsueto. Fra questi, ricordo, vi è stato l'avvistamento UFO di massa di Phoenix, in Arizona, noto come "le luci di Phoenix". 
Circa diecimila persone, mentre erano con lo sguardo rivolto al cielo, in attesa di ammirare il transito della cometa Hale-Bopp, al perielio il 29 marzo del 1997, scrutarono un enorme, gigantesco oggetto triangolare con molte luci sul bordo. Questo è uno degli avvistamenti UFO di massa che ricordo molto bene, giacché ero un giovane uomo a quel tempo. Fra gli altri avvistamenti di UFO di massa che ricordo bene, vi fu quello degli UFO di forma triangolare, cosiddetti "triangoli neri" che paralizzò il Belgio nel Millenovecento novanta, che passò alla storia dell'Ufologia come "l'ondata belga". In Belgio, infatti, nella regione della Vallonia, fra il 29 novembre del 1989 e l'Aprile del 1990 si registrano degli strani fenomeni aerei nel cielo osservato, ovvero la presenza di oggetti volanti non identificati, di forma triangolari, di colore nero. L'apice dell'avvistamento si registrò tra il 30 e il 31 marzo del 1990. Circa 13000 persone testimoniarono sulla veridicità di quanto accaduto nei cieli del Belgio in quell'anno. 
In particolare, alle 23:00 circa del 30 marzo, il CRC (Control Reporting Center, ossia "centro di controllo delle segnalazioni") della stazione di Glons, cittadina della provincia di Liegi dove sorge il Programming Centre della NATO, ricevette avviso di tre luci insolite solcare lo spazio aereo della regione. La stazione ebbe un riscontro radar dell'avvistamento alle 23:30 circa e alle 23:50 circa una seconda stazione notificò una rilevazione compatibile con quella del CRC di Glons. 
Alle 0:05 si alzarono in volo due caccia F-16 dalla base aerea di Beauvechain per stabilire un contatto con gli oggetti non identificati. Vennero tentate nove intercettazioni, ma i piloti non furono in grado di localizzare alcun bersaglio. All'1:02 gli aerei da combattimento rientrarono alla base senza essere riusciti a confermare la presenza di oggetti nello spazio aereo o la manifestazione di fenomeni di alcun tipo. Il generale De Brouwer riassunse l'evento stabilendo che le evidenze tecniche fossero insufficienti a stabilire che si fossero verificate attività aeree fuori dalla norma. I dettagli finali sugli avvistamenti furono dati dai membri della gendarmeria di Wavre, inviata per confermare i rapporti iniziali. Essi descrissero un avvistamento da terra di quattro luci, poi trasformatisi in una formazione quadrata, andando a scomparire in quattro direzioni separate verso l'1:30. Il fenomeno degli avvistamenti nella Regione vallona venne documentato in maniera estensiva dal SOBEPS, un'organizzazione privata belga di indagine ufologica. Quest'ultima dichiarò che l'avvistamento di Eupen del 29 novembre 1989 fu confermato da 143 persone, mentre quello del 30 marzo 1990 coinvolse 13.500 persone, 2.600 delle quali depositarono una testimonianza scritta: ma per le Autorità, stranamente, non si verificò nulla di inconsueto che non potesse essere dimostrato. Per l'analisi del caso vi rimando alla consultazione dei link delle pagine web che si possono reperire facilmente in rete. In tempi recenti, ricordo l'avvistamento di un UFO durante l'esibizione delle frecce tricolori in Toscana, a Forte dei Marmi, in data 14 giugno 2014, fenomeno su cui indagò il XV Convegno internazionale di ufologia di Firenze del Gaus (Gruppo Accademico Ufologico Scandicci). L'OVNI appare in un filmato girato dal cameramen, Fabrizio Scorza, 47enne di Viareggio.  

Al prossimo post!


Linkografia:



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La storia del blog nasce nel 1997 in America, quando lo statunitense Dave Winter sviluppò un software che permise la prima pubblicazione di contenuti sul web. Nello stesso anno fu coniata la parola weblog, quando un appassionato di caccia statunitense decise di parlare delle proprie passioni con una pagina personale su Internet. Il blog può essere quindi considerato come una sorta di diario personale virtuale nel quale parlare delle proprie passioni attraverso immagini, video e contenuti testuali. In Italia, il successo dei blog arrivò nei primi anni 2000 con l’apertura di diversi servizi dedicati: tra i più famosi vi sono Blogger, AlterVista, WordPress, ma anche il famosissimo MySpace e Windows Live Space. Con l’avvento dei social network, tra il 2009 e il 2010, moltissimi portali dedicati al blogging chiusero. Ad oggi rimangono ancora attivi gli storici AlterVista, Blogger, WordPress e MySpace: sono tuttora i più utilizzati per la creazione di un blog e gli strumenti offerti sono alla portata di tutti. Questo blog, invece, nasce nel 2007; è un blog indipendente che viene aggiornato senza alcuna periodicità dal suo autore, Francesco Toscano. Il blog si prefigge di dare una informazione chiara e puntuale sui taluni fatti occorsi in Sicilia e, in particolare, nel territorio dei comuni in essa presenti. Chiunque può partecipare e arricchire i contenuti pubblicati nel blog: è opportuno, pur tuttavia, che chi lo desideri inoltri i propri comunicati all'indirizzo di posta elettronica in uso al webmaster che, ad ogni buon fine, è evidenziata in fondo alla pagina, così da poter arricchire la rubrica "Le vostre lettere", nata proprio con questo intento. Consapevole che la crescita di un blog è direttamente proporzionale al numero di post scritti ogni giorno, che è in sintesi il compendio dell'attività di ricerca e studio posta in essere dal suo creatore attraverso la consultazione di testi e documenti non solo reperibili in rete, ma prevalentemente presso le più vicine biblioteche di residenza, mi congedo da voi augurandovi una buona giornata. Cordialmente vostro, Francesco Toscano.