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mercoledì 24 novembre 2010

Le vie di Palermo: Corso Ruggero Settimo.

Il Palazzo del Banco di Sicilia in Piazza Regalmici
24 Novembre 2010.

Fra il 1944 e il 1949 il Banco acquisì sulla Via Ruggero Settimo, cuore nevralgico del nuovo centro cittadino fra il Teatro Massimo e il Teatro Politeama, una vasta area edificabile venutasi a creare a seguito delle distruzioni belliche, per trasferirvi gli uffici della Presidenza e della Direzione Generale.

Corso Ruggero Settimo si estende dalla Piazza Giuseppe Verdi e dalla via Camillo Cavour alle piazze Castelnuovo e Ruggero Settimo; la piazza, tra la via Reggero Settimo , piazza Castelnuovo e le vie della Libertà, Filippo Turati e Gaetano Daita. Quartiere Politeama. E'intitolato all'ammirglio e senatore Ruggero Settimo,nato a Palermo il 19 maggio 1778 e morto a Malta il 12 maggio 1863. Ruggero Settimo era appartenente alla nobile famiglia dei principi di Fitalia. Militò in gioventù nella Marina borbonica. Nel 1812 fu nominato ministro della Guerra e della Marina. Riorganizzò la Marina e lo stato maggiore; fu attaccato ingiustamente dal Parlamento e si dimise dalla carica. Nel 1848, nominato capo del Governo provvisorio, inaugurò il nuovo Parlamento, che lo acclamò presidente del regno e senatore di diritto. Alla sua morte, una nave da guerra ne trasportò a Palermo la salma, che fu tumulata in S. Domenico. E' definita "Il salotto" per l'eleganza dei suoi negozi e perchè luogo di incontro per i cittadini di Palermo. Fu tracciata alla fine del XVIII secolo per permettere un accesso più facile alle residenze estive dei nobili, ma finì per segnare l'espansione della città verso occidente. Oggi è conosciuta come via di collegamento tra i principali teatri di Palermo: il teatro Massimo (piazza Verdi) e il teatro Politeama (piazza Castelnuovo e piazza Ruggero Settimo). Lungo via Ruggero Settimo si apre via Principe di Belmonte, un'area pedonale nota per i suoi incantevoli caffè all'aperto e conducente a via Roma. All'incrocio con via Mariano Stabile si apre piazza Regalmici, nota anche come "Quattro canti di campagna" (richiamanti i "Quattro canti di città" che si trovano all'incrocio tra via Maqueda e corso Vittorio Emanuele). Da qui a via Cavour si trovano alcuni antichi edifici che si sono conservati intatti, come il palazzo De Spuches-Galati e il palazzo Francavilla, opera di Ernesto Basile, testimonianza della cultura liberty. L'asse Via Ruggero Settimo - Viale della Libertà, nato nella seconda metà del secolo scorso, innestatosi a quello seicentesco di Via Maqueda, ha cambiato la secolare fisionomia urbanistica della città, assegnando funzione secondaria a quello tradizionale del Cassaro. Il nuovo centro cittadino parte dalla Piazza Castelnuovo, dove si può ammirare il Teatro Politeama, edificato nel 1874 su progetto di Giuseppe Damiani Almeyda in stile neoclassico pompeiano, che annette la Galleria d'Arte Moderna, accogliente opere di artisti italiani e, in particolare, siciliani dell'800 e del 900; davanti ad esso si erge la statua di Ruggero Settimo, capo del governo rivoluzionario del 1848, scolpita nel 1865 da Benedetto Delisi. Da qui si accede alla Via Ruggero Settimo, elegante strada su cui si trovano i migliori negozi della città, che collega la Piazza Castelnuovo con Piazza Verdi, su cui si eleva, affascinante e stupefacente, il Teatro Massimo.

Il teatro Massimo

Piazza Verdi di Palermo in una foto d'epoca
Negli anni immediatamente successivi all'Unità d'Italia nacque l'esigenza di dare alla città un teatro lirico e moderno. Si decise di destinare alla costruzione del nuovo teatro un'area di circa 25.000 mq. al di là di Porta Maqueda. Nel 1874 iniziarono i lavori con grande solennità, su progetto di G.B. Basile e del figlio Ernesto e nel 1897 venne inaugurato il nuovo tempio della lirica palermitana: il Teatro Massimo, uno dei più grandi e belli d'Europa, il quale presenta, ai lati dello scalone, due bellissimi gruppi bronzei, raffiguranti dei leoni: a sinistra "La Lirica", di Mario Rutelli e a destra "La Tragedia", di Benedetto Civiletti. Il teatro venne successivamente chiuso per motivi di sicurezza e finalmente, dopo essere stato riaperto al pubblico nel 1997 con una solenne cerimonia inaugurale, è tornato ad essere una componente essenziale del fascino di Palermo, tanto da essere stato utilizzato, recentemente, per un rilancio in grande stile della moda siciliana. In Via Bara all'Olivella ha sede il Museo Teatro Cuticchio. Il teatro tradizionale siciliano delle Marionette, o "Teatro dei pupi", in cui i "pupi" sono fantocci costruiti a immagine e somiglianza dell'uomo, mossi per mezzo di fili, rappresentanti, per lo più, le eroiche leggende cavalleresche ispirate alla storia dei reali di Francia, di Carlo Magno, dei Paladini e delle Crociate. Lo spettacolo delle marionette ha origini antiche (si parla dei pupari siracusani che operavano ad Atene ai tempi di Socrate), ed è diffuso in ogni continente. Attualmente a Palermo esistono due teatrini: l'Ippogrifo di Nino Cuticchio e il Santa Rosalia di Mimmo Cuticchio. Fra il 1944 e il 1949 il Banco di Sicilia acquisì sulla Via Ruggero Settimo, cuore nevralgico del nuovo centro cittadino fra il Teatro Massimo e il Teatro Politeama, una vasta area edificabile venutasi a creare a seguito delle distruzioni belliche, per trasferirvi gli uffici della Presidenza e della Direzione Generale. La nuova costruzione fu collegata alla sistemazione urbanistica del rione Villarosa e fu bandito dal Banco un "concorso pubblico per la compilazione del progetto relativo all’aspetto architettonico del Palazzo del Banco di Sicilia". I lavori, affidati alla Società Costruzioni Siciliane, furono iniziati nel 1951 e conclusi nel 1957. L’edificio, in marmo bianco, fu realizzato con ampi portici e con una teoria di finestre ritmate da semicolonne. Sull’ottagono di Piazza Regalmici un bel fregio, sempre in marmo bianco, compare nella parte alta della costruzione sotto la scritta "Banco di Sicilia", mentre in basso i portici sono chiusi da un fregio geometrico in marmo rosa. Nel palazzo sono ospitate sia la Presidenza che la Direzione Generale che la Sala del Consiglio, nonché alcuni degli uffici della Direzione Centrale. Altri uffici si trovano nell’adiacente nuova costruzione, conclusa e acquisita dal Banco nel successivo 1979, che prospetta sempre sulla Via Ruggero Settimo.

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