Palermo, 26 Ott. 2024.
"L'infanzia violata" di Francesco Toscano è un romanzo che scava a fondo in una tematica purtroppo sempre attuale e dolorosa: la violenza sui minori. Ecco alcuni motivi per cui vale la pena leggerlo:
- Sensibilizzazione: Il romanzo ha lo scopo di sensibilizzare il lettore su un problema spesso taciuto e sottovalutato. Attraverso la narrazione di una storia avvincente e toccante, Toscano ci invita a riflettere sulle conseguenze devastanti che la violenza può avere sull'infanzia e sulle dinamiche familiari e sociali che la circondano;
- Approfondimento: L'autore non si limita a denunciare il problema, ma cerca di analizzarne le cause e le conseguenze, offrendo al lettore uno sguardo approfondito su un fenomeno complesso e multiforme;
- Impegno sociale: Leggere "L'infanzia violata" significa prendere parte a un dibattito importante e contribuire a costruire una società più consapevole e protettiva nei confronti dei più deboli;
- Stile narrativo: Toscano è un abile narratore che riesce a coinvolgere il lettore fin dalle prime pagine, grazie a uno stile accattivante e a una trama avvincente;
- Utilità: Il romanzo può essere utile anche per professionisti che lavorano a contatto con i minori, come educatori, assistenti sociali e psicologi, offrendo loro strumenti e spunti di riflessione per affrontare al meglio situazioni di abuso e maltrattamento.
In sintesi, "L'infanzia violata" è un romanzo che va oltre l'aspetto puramente narrativo, diventando un importante strumento di sensibilizzazione e riflessione su un tema di grande attualità. Leggere questo libro significa impegnarsi attivamente nella lotta contro la violenza sui minori e contribuire a costruire un futuro migliore per i bambini.
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Sinossi:
Dovrebbero andare a scuola, giocare, fantasticare, cantare, essere allegri e vivere un'infanzia felice. Invece, almeno 300 milioni di bambini nel mondo sono costretti a lavorare e spesso a prostituirsi, a subire violenze a fare la guerra. E tutto ciò in aperta violazione delle leggi, dei regolamenti, delle convenzioni internazionali sui diritti dell'infanzia. La turpe problematica non è lontana dalla vostra quotidianità: è vicina al luogo in cui vivete, lavorate, crescete i vostri bambini. Ad ogni angolo dei quartieri delle città, dei paesi d'Italia, è possibile trovare un'infanzia rubata, un'infanzia violata. Aveva da poco compiuto quarantacinque anni d'età il maresciallo aiutante Ascali, comandante della Tenenza dei Carabinieri di "Punta Calura", in provincia di Agrigento, quando ricevette la delega d'indagine da parte della Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di quella provincia, affinché si potesse occupare, in qualità di responsabile del pool di carabinieri dedito al contrasto dei reati in danno dei minori, di quel presunto caso di pedofilia in danno delle minori Francesca e Marianna Rossi, rispettivamente di anni 7 e 9, già residenti nel territorio della giurisdizione del Reparto dell'Arma che aveva avuto l'onere e l'onore di dirigere, le quali erano state da poco ospitate presso la Comunità Alloggio per minori "La Felice". Unitamente alla collega Della Monica Patrizia, da poco giunta al reparto, un giovane maresciallo peraltro psicologa, di concerto con l'A.G., aveva pertanto provveduto ad avviare le indagini del caso tese all'acquisizione di tutte quelle prove inconfutabili, incontrovertibili, che avrebbero potuto consentire alla magistratura inquirente di assicurare alla giustizia un infimo uomo resosi autore, a dire del Sostituto Procuratore della Repubblica, di quell'efferato delitto. Le audizioni delle due minori da parte degli inquirenti, alla presenza dell'assistente sociale Fricano, della psicologa Della Valle, avrebbero ben presto svelato quel turpe crimine, prima della fissazione dell'incidente probatorio, così da poter giungere all'emissione della misura della custodia cautelare in carcere in danno del presunto reo? Oppure no?
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