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mercoledì 9 giugno 2010

I segreti di Fatima e le profezie di Nostradamus. Terza parte.

9 Giugno 2010.

Come dicevamo nei precedenti post pubblicati in data 7 e 8 Giugno c.m., secondo alcuni studiosi delle centurie di Nostradamus, ed alcuni studiosi che hanno approfondito le rivelazioni mariane di Fatima, vi sarebbero molte affinità fra alcune delle quartine dell'astrologo, scienziato, medico di grande fama, e i tre segreti che la Beata Vergine Maria nel 1917 rivelò, a Fatima, ai tre pastorelli Lucia do Santos, Francisco e Giacinta Marto.

Dicevamo, in particolare, di come i tre segreti di Fatima abbiano anticipato gli accadimenti che avrebbero poi segnato il secolo scorso, ed in particolare:
  • lo scoppio, i combattimenti, le perdite di vite umane della prima guerra mondiale;
  • lo scoppio, i combattimenti, la perdita di vite umane, le due esplosioni nucleari sul suolo nipponico, che segnarono di fatto il termine della seconda guerra mondiale, nonché l'atrocità dell' olocausto e della Shoah, cioè il genocidio compiuto dalla Germania nazista di tutte quelle persone ed etnie ritenute "indesiderabili" (omosessuali, ebrei, oppositori politici, zingari, testimoni di Geova, pentecostali, ecc.), che in termini numerici si può quantificare nella perdita di circa sei milioni di ebrei sterminati nei lager nazisti presenti in più nazioni europee. [Il totale di tutte le vittime dei campi presenti nei vari stati - Germania, Polonia, Italia ecc. - ammonta a circa 6 milioni di morti (5.919.482 è il numero che si ottiene sommando le vittime di campi grandi e piccoli) dal 1933 al 1945. Queste morti sono concentrate per la stragrande maggioranza dal 1939 al 1945; infatti se si contano le vittime dei campi già attivi prima del '39 si arriva "solo" a 370.000 (ed è anche da notare che questa è una cifra totale, che riguarda strutture attive ad es. dal 1933 al 1945: nella cifra in sé non c'è indicazione se queste vittime siano state uccise prima del '39 o dopo). Il totale di tutti i lager o campi presenti nelle varie nazioni, secondo ricercatori dell'Holocaust Memorial Museum è stato stimato in 20.000. Dopo dieci anni di ricerche e di studi, hanno ricostruito la mappa dei lager e ghettinazisti. La cifra è tre volte più alta delle stime. Lo ha rivelato il Washington Post secondo le conclusioni del primo volume dell'Enciclopedia dei Campi e dei Ghetti 1933-1945 pubblicata il 12 Giugno 2008];
  • La diffusione nel mondo del comunismo con le idee dei materialisti Marx e Engels, che avrebbe dovuto portare alla giustizia sociale attraverso la rabbia degli oppressi, e il duro attacco alla religione, che era vista come frutto di quelle relazioni sociali ingiuste che sarebbe dovuta scomparire nella giusta società socialista.
Nostradamus, come si diceva nei precedenti post, è un uomo del tardo Rinascimento, coevo di Lutero, vissuto all'epoca delle grandi scoperte oceaniche, in quel tempo in cui nasceva l'economia mondiale, scienziato, astrologo, medico di grande fama, allievo di Rondelet nella prestigiosa università di Montpellier.

Michel de Nostredame, inteso Nostradamus, medico e astrologo francesce (Saint - Rèmy 1503 - Salon 1566). Ritiratosi in solitudine,dopo avere esercitato felicemente la medicina, si dedicò alla compilazione di ricettari, sostenendo le segrete virtù di alcuni farmaci, e più tardi, si dedicò alla redazione di pronostici astrologici in quartine (Le vere centurie e profezie), in uno dei quali parve predire la morte di Enrico II. Tali pronostici nel complesso dovrebbero prevedere gli avvenimenti principali di parecchi secoli a venire. Meglio conosciuto per il libro "Le profezie", la cui prima edizione apparve nel 1555, con la pubblicazione di questo libro, misterioso e straordinario, Nostradamus ha profetizzato sulla Rivoluzione Francese, Napoleone, Lenin, Kennedy, il villaggio globale, Khomeini, Fusione fredda, Hitler, il Terrorismo, Stalin, Mussolini, De Gaulle, Gorbaciov,
Mao Tse-tung, la prima guerra mondiale, la seconda guerra mondiale, la terza guerra mondiale, nonché la fine del mondo che secondo le sue visioni dovrebbe avvenire oltre il 2000, esattamente nel 3800 d.C. .

Volendo tracciare una linea immaginaria che lega le profezie di Nostradamus con il primo ed il secondo "segreto" di Fatima, possiamo affermare che Michel de Nostredame, così come la Beata Vergine Maria, profetizzò il primo conflitto mondiale nelle quartine di seguito indicate:

LA GRANDE GUERRA: 1914-1918

VII, 25

Per una guerra lunga tutto l'esercito sarà stremato,
Che per i soldati non ci sarà denaro,
Al posto di oro e argento, monete di cuoio,
L'erario Gallico, segno crescente della Luna.

L'"erario Gallico" è quello francese, che nel 1914 e nel 1918 emetterà nuova cartamoneta per fare fronte alle ingenti spese belliche. Lo scoppio della Prima Guerra Mondiale portò ben presto alla svalutazione della moneta cartacea, addirittura rovinosa per il marco tedesco: il finanziamento delle spese belliche era avvenuto infatti attraverso l'emissione di moneta cartacea. La libera convertibilità rimase una prerogativa degli Stati Uniti, che anche per questo divennero il centro dell'economia monetaria mondiale fino alla grande depressione del 1929, per affrontare la quale il presidente Roosevelt effettuò una svalutazione a freddo, accompagnata da altre drastiche misure. Con questi provvedimenti Roosevelt stabilì che le monete d'oro non avevano più corso legale negli Stati Uniti, e la gente dovette convertire le proprie monete d'oro in altre forme di valuta; questa legge portò gli Stati Uniti fuori dal cosiddetto gold standard, e inoltre implicò anche la fine della regola per cui la valuta cartacea degli Stati Uniti poteva essere scambiata con oro in tutte le banche della nazione. La centralità dell'oro venne comunque ribadita nel sistema di Bretton Woods. Il passaggio alla moneta cartacea avvenne a partire dal 1971, quando gli Stati Uniti dichiararono la fine di ogni rapporto di conversione tra banconote e oro (passando definitivamente alla moneta cartacea convenzionale). Ciononostante su alcune banconote è rimasta per lungo tempo una scritta che ricordava l'antico diritto del portatore di ricevere metallo prezioso presentando la banconota posseduta.

Relativamente alla moneta francese avente corso legale durante la prima guerra mondiale, era sagomata a forma di "Luna crescente", cioè al primo quarto. Si tenga presente che al tempo di Nostradamus gli eserciti erano in prevalenza formati da mercenari, soldati di professione lautamente pagati, pronti a combattere sotto qualsiasi bandiera.

Nostradamus intuisce che la guerra assumerà dimensioni nuove ed impensabili, ma pensa che i soldati saranno ancora "a pagamento". Queste imprecisioni, questa commistione di straordinaria visione del futuro e realtà del suo presente, rendono certe quartine ancora più affascinanti.

III,18

Dopo la pioggia di latte abbastanza lunga,
In molti luoghi di Reims il cielo toccato,
Oh quale conflitto di sangue a essi si avvicina!
Padri e figli di Re non oseranno avvicinarsi.


Michel de Nostredame sembra vedere in questa quartina le due sanguinose battaglie che nel 1914 e nel 1918 vennero combattute presso la Marna, un fiume a soli venti chilometri da Parigi.

Alla fine di agosto del 1914 l’intero esercito alleato, costituito al tempo essenzialmente dall’esercito francese rinforzato dal Corpo di Spedizione Britannico, era stato costretto alla ritirata verso Parigi in seguito alla serie di sconfitte della battaglia delle Frontiere, mentre le due principali armate tedesche penetravano in Francia. Parigi stessa sembrò sul punto di cadere.

Sir John French, comandante del Corpo di Spedizione Britannico, iniziò a pianificare una ritirata generale britannica alle città portuali della Manica per un’evacuazione dal continente. Il governatore militare di Parigi, Joseph Simon Gallieni, incontrò Lord Kitchener per proporre un contrattacco comune (in questa fase della guerra non esisteva ancora un comando unico centralizzato fra gli Alleati) non appena i tedeschi fossero giunti sulla Marna.

Il 2 settembre l'estrema destra tedesca aveva piegato verso sud, minacciando di accerchiare le armate alleate in ritirata dalla Lorena. Il generale Joffre aveva allestito una nuova armata a Parigi, la 6a, comandata dal generale Maunoury: Gallieni propose di impiegarla per portare un attacco sul fianco ovest della 1a Armata tedesca di von Kluck, a partire dalla Marna, per Nanteuil-le-Haudouin e Meaux, il 5 settembre.

Attaccata a sua volta in forze il 7 settembre, la 6a Armata riuscì a resistere per i due giorni successivi grazie, fra l’altro, all’invio d’urgenza di 10.000 uomini della guarnigione di Parigi effettuato con la requisizione di tutti i mezzi a motore presenti nella capitale; nella memoria collettiva è rimasta soprattutto l'immagine spettacolare e incredibile per l'epoca delle 670 automobili requisite, in maggioranza taxi modello Renault AG di colore rosso, radunate davanti all' Hôtel des Invalides, in quello che fu uno dei primi impieghi di truppe motorizzate. L’apporto dei rinforzi da Parigi è spesso stato descritto come fondamentale nell’economia della battaglia, tuttavia, considerando il numero dei combattenti e l’entità delle perdite giornaliere (circa 50.000), pare oggi logico intravederne il valore unicamente propagandistico.

Finalmente il 9 settembre la 6a Armata, battuta, si ritirò dietro la Marna. Von Kluck commise l’errore di gettarsi all’inseguimento, ma l’avanzata creò una breccia di cinquanta chilometri con la 2a Armata di Karl von Bülow, posta alla sua destra; approfittando di ciò la 5a Armata francese e le due divisioni del Corpo di spedizione britannico vi penetrarono attaccando le due armate tedesche sui loro fianchi scoperti.

Disorganizzati dalla manovra, spossati dalle precedenti avanzate, leggermente inferiori di numero, i tedeschi furono costretti a ripiegare sul fiume Aisne il 13 settembre. La susseguente battaglia (13-28 settembre), fatta di attacchi e contrattacchi reciproci, chiarì ad entrambi i contendenti l'impossibilità di uno sfondamento frontale d'impeto, avendo davanti un sistema trincerato anche solo abbozzato.

Il colpo d’arresto portato alle due più possenti armate tedesche segnò la fine del Piano Schlieffen. Tuttavia, secondo la frase del generale Chambe, allora giovane ufficiale di cavalleria, si trattò di una battaglia vinta ma di una vittoria perduta. In effetti, se le armate franco-britanniche riuscirono nello scopo di arrestare l’avanzata tedesca e anzi di respingerla, non furono in grado di sfruttare il vantaggio conseguito, sospingendo il nemico al di fuori del territorio francese, ma solo a qualche decina di chilometri verso nord.

Alla fine del maggio 1918 le truppe tedesche iniziarono una grande offensiva contro i francesi. I tedeschi volevano riconquistare Reims per separare l'una dall'altra le armate alleate schierate sul fronte occidentale.

A Château-Thierry le truppe statunitensi si impeganarono in una valoroso battaglia contro i tedeschi. La battaglia di Château-Thierry fu combattuta il 18 luglio 1918, e fu una delle prime azioni cui prese parte il corpo di spedizione americano (AEF) guidato dal generale John "Black Jack" Pershing. Fu una controffensiva rivolta a contrastare l'operazione Friedensturm, l'offensiva lanciata, il 15 luglio 1918, dall'esercito tedesco sul fronte della Marna, dove iniziava a schierarsi il contingente americano.

La mattina del 18 luglio truppe francesi e americane, guidate da Ferdinand Foch, che da di lì a poco sarebbe diventato maresciallo di Francia, lanciarono un attacco alle posizioni tedesche nel tratto di fronte compreso tra Fontenoy e Château-Thierry. Da più di un anno non venivano effettuati attacchi in questo settore del fronte, lungo circa 40 chilometri. Le forze dell'Intesa riuscirono a mantenere segrete i preparativi dell'attacco, che ebbe inizio alle ore 4.45 del mattino: le truppe tedesche videro piombare su di loro l'attacco alleato, senza che vi fosse alcun bombardamento preparatorio, e preceduto solamente da un fuoco d'accompagnamento di grande precisione ed efficacia.

Fu l'inizio della fine per i tedeschi. Nel settembre del 1918 erano stati respinti oltre la Linea Hindenburg, una serie di fortificazioni erette per fermare le controffensive alleate. La pace era ormai vicina.

Poche visioni di Nostradamus sono così violente e drammatiche come quelle ispirate dagli eventi della prima guerra mondiale.

Al prossimo post!


Fonte:


1. Linkografia
2. Bibliografia
  • NOSTRADAMUS, il passato, il presente, il futuro di Maritza Ferrario e Andrea Pamparana, edito da Acanthus nel 1989, pagg. 97 - 98.

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