La prima partita con il Napoli, disputata fra le mura amiche, è stata vinta per due reti ad uno, a parere dello scrivente immeritatamente considerando il volume di gioco espresso dalla compagine partenopea che nei primi 45 minuti ha colpito per ben tre volte i legni della nostra porta. Alla fine solo una buona dose di fortuna ci consente di smuovere la classifica, elminare il segno 0 e mettere in cascina i primi tre punti. In avvio di primo tempo entrambe le squadre si affrontano a viso aperto senza troppi tatticismi. Al 4’ la prima conclusione degna di nota è di marca partenopea e porta la firma di Lavezzi, che ci prova da fuori area, ma è puntuale l’intervento di Kjaer che allontana di prima intenzione. Due minuti più tardi, la replica dei rosanero con Miccoli che, ben servito da Bresciano, conclude in porta, sicuro l’intervento di De Sanctis. Al 10’ battuta velenosa di Quagliarella deviata in corner da Cassani: sugli sviluppi, Maggio da ottima posizione calcia con un potente destro che trova l’opposizione di Rubinho. Al 14’ splendido cross di Pastore per la testa di Cavani, che in torsione manda la palla alta di poco sopra la traversa. Al 23’ Hamsik insacca con un’incornata alle spalle di Rubinho su calcio di punizione di Lavezzi, ma l’arbitro Rosetti annulla per la chiara posizione di fuorigioco dell’esterno azzurro. Alla mezzora la pressione della formazione allenata da Donadoni si concretizza in due nitide occasioni per portarsi in vantaggio, prima con Campagnaro e poi con Maggio, ma le conclusioni partenopee si stampano sui legni della porta rosanero. Al 36’ l’undici allenato da Zenga prova a sfondare con Pastore che tenta la sortita in area: deciso l’intervento di Quagliarella che atterra l’argentino in area, tutto regolare per Rosetti. Ma al 43’ il Barbera esplode in un boato di gioia: Cavani approfitta di un errore di Maggio, che scivola a pochi passi dalla linea di porta, e conclude a botta sicura alle spalle di De Santics realizzando il gol del vantaggio. Dopo l’intervallo entrambe le squadre ritornano in campo con gli stessi undicesimi della prima frazione di gioco. Al 2’ subito pericoloso il Napoli con Hamsik che sfiora il palo con un destro da posizione angolata, su suggerimento filtrante di Gargano. Al 16’ punizione di Miccoli allontanata dalla difesa napoletana, sulla respinta Balzaretti si fionda sul pallone e calcia di prima intenzione non inquadrando lo specchio della porta di poco. Al 28’ i partenopei trovano la rete del pareggio con Hamsik, che supera Rubinho con una bordata da fuori. Ma è immediata la rabbiosa reazione del Palermo che, due minuti più tardi, guadagna un calcio di rigore per il fallo in area di Zuniga ai danni di Cavani: dal dischetto capitan Miccoli non sbaglia e riporta in vantaggio la sua squadra spiazzando De Sanctis. Al 37’ insidiosa rasoiata di Quagliarella, ma Rubinho si tuffa e spedisce la palla in corner. A due minuti dal 90’ Cavani, servito da Bresciano, ha nei piedi la palla del terzo gol, ma l’attaccante uruguaiano conclude alto. Dopo tre minuti di recupero l’arbitro fischia la fine del match: tutto il Palermo corre sotto la Curva a ricevere i meritati applausi dei propri tifosi in festa.
Nella terza partita di campionato si gioca nuovamente al Barbera. Giunge in città la neo-promossa Bari, che nella prima giornata di campionato aveva ben figurato allo Stadio "Meazza" di Milano contro i campioni d'Italia dell'Internazionale. Il Match iniziato con ventidue minuti di ritardo: nel prepartita l’arbitro Romeo insieme ai capitani di entrambe le squadre avevano fatto un sopralluogo in campo per verificare le condizioni del terreno di gioco, dopo il forte acquazzone della mattina. Trascorrono due minuti di gioco e il Bari passa in vantaggio in maniera rocambolesca: potente conclusione di Alvarez dalla distanza che finisce sul palo dopo una deviazione di Rubinho e tap-in vincente di Allegretti che realizza da pochi passi. Dopo il gol, la reazione del Palermo non si fa attendere: al 12’ destro a giro di Miccoli dai venti metri ma è decisiva la parata di Gillet che sventa la minaccia. Al 14’ traversone dello stesso Miccoli per Pastore, che in torsione prova invano ad inquadrare la porta, ma Romeo aveva già interrotto il gioco per la posizione di fuorigioco del giovane trequartista argentino. Al 25’ buona intuizione di Nocerino, che batte a rete da posizione defilata, Gillet si rifugia in corner. Sugli sviluppi del calcio d’angolo, colpo di testa di Pastore, palla fuori. Al 35’ rosa ad un passo dal pari: calcio di punizione di Miccoli, spizzata di Kjaer che spedisce il pallone fuori di un soffio. Nell’azione successiva, tentativo di Bresciano da fuori area, ma è sicura la presa del portiere barese. Al 41’ cross dalla destra di Cassani per l’incornata di Cavani, nessun problema per Gillet che para. Dopo l’intervallo entrambe le squadre ritornano in campo con gli stessi undicesimi della prima frazione di gioco. In avvio di ripresa è ancora il Palermo ad avere in mano il pallino del gioco con il Bari rintanato nella propria metà campo. Al 4’ assist di Miccoli per Cavani, ma l’attaccante uruguyano non riesce a centrare la porta da posizione defilata. Un minuto più tardi ci prova Pastore dalla distanza ma Gillet ancora una volta si fa trovare pronto e smanaccia. All’11 occasionissima per la squadra di Zenga con Pastore, che lascia partire un bolide dalla distanza, ma ancora una volta Gillet si oppone in maniera egregia. Al 18’ conclusione volante di Miccoli, palla alta sopra la traversa. Sei minuti più tardi, il nuovo entrato Budan conclude di testa su traversone di Cavani, ma l’incornata dell’attaccante croato finisce fuori. Nei minuti finali è continuo l’arrembaggio del Palermo alla porta barese. Al 40’ Succi, entrato al posto di Blasi sfiora la rete su assist teso di Cavani. Un minuto più tardi, Miccoli lascia di stucco i difensori avversari e si accentra per calciare, ma la sua potente conclusione termina alta. Al primo minuto di recupero il grande cuore dei rosanero viene premiato dal gol di Budan, che realizza mandando in visibilio i ventimila tifosi presenti al “Barbera”. Finisce 1-1, tra gli applausi del pubblico.
Nella quarta partita di campionato si riparte per il continente. Questa volta si gioca in Emilia e precisamente al "Tardini" di Parma. Nuova battuta d'arresto per il Palermo che è sconfitto per una reta a zero. A decidere il match il gol dell’ex Zaccardo al 17’ del primo tempo. Apprezzabile, comunque, la determinazione e la grinta dei rosanero che, soprattutto nella ripresa, hanno messo in costante pressione la difesa emiliana, salvata in più di un’occasione dalle parate del portiere Mirante. Le novità nell’undici iniziale rosanero sono le assenze di Bresciano e Miccoli, che partono dalla panchina: a comporre il reparto di centrocampo Nocerino, Blasi e Bertolo che agiscono alle spalle di Simplicio, Pastore e dell’uruguayano Cavani. Nel Parma il tecnico Guidolin schiera Paloschi unica punta, supportato dai trequartisti Biabiany, Morrone e Lanzafame. Prima del fischio d’inizio un minuto di raccoglimento in onore delle vittime della strage di Kabul. In avvio di gara il Palermo (in campo con i nuovi pantaloncini rosa al posto dei consueti di colore nero) gestisce bene il possesso della palla senza soffrire più di tanto la pressione degli emiliani. Al 7’ lancio lungo di Blasi per Balzaretti che sventaglia al centro un traversone deviato da Zaccardo, nessun problema per Mirante. Al 10’ tentativo di Galloppa dalla distanza, palla centrale facile preda di Rubinho. Nell’azione successiva, Biabiany vede Morrone all’altezza del dischetto, ma la conclusione di prima intenzione dell’ex centrocampista del Palermo termina abbondantemente alta. Al 17’ l’undici allenato da Guidolin si porta in vantaggio: calcio di punizione di Lanzafame dalla destra, testa di Zaccardo che realizza il “gol dell’ex”. Sulle ali dell’entusiasmo i padroni di casa sfiorano il raddoppio nell’azione successiva con Paloschi, che di testa colpisce il palo. Dopo la rete subìta la squadra di Zenga prova a riordinare le idee ed a proporsi in fase offensiva, ma i gialloblù fanno buona guardia e chiudono con efficacia gli spazi. Al 38’ gran tiro di Simplicio da posizione invitante, ma la bordata del centrocampista brasiliano viene smorzata dal corpo di Paci prima di essere bloccata in presa alta da Mirante. Due minuti più tardi, destro a giro di Cavani dal limite dell’area di rigore, palla di poco alla sinistra del palo. Al 43’ respinta corta di Mirante sul traversone di Balzaretti e tentativo di testa di Bertolo, che però inquadra lo specchio della porta. Nel recupero Panucci non riesce a realizzare il tap-in sull’assist aereo di Paci e spara alto sopra la traversa. Dopo l’intervallo Walter Zenga sostituisce Pastore con Miccoli, nessuna novità per il Parma. Il fantasista salentino mette subito lo scompiglio con un’azione personale al 2’ della ripresa, costringendo la difesa parmense a rifugiarsi in calcio d’angolo. Al 9’ nuova incursione dello stesso Miccoli che lascia partire un sinistro da fuori area, Mirante blocca a terra. Nell’azione successiva insidiosa apertura di Mariga, nessun problema per Rubinho che fa sua la sfera in presa alta. Al 12’ seconda sostituzione per il Palermo: fuori Bertolo, dentro Budan. Sette minuti più tardi, calcio di punizione battuto da Lanzafame e deviazione aerea di Biabiany parata da Rubinho. Al 24’ terzo ed ultimo cambio effettuato da Zenga, con Succi che subentra a Cavani. Al 28’ la contromossa di Guidolin: fuori Lanzafame, dentro Castellini. E’ più fluida la manovra dei rosa nel secondo tempo, ispirata dall’ottimo stato di forma di Miccoli: al 28’ il numero 10 del Palermo ci riprova dai venti metri ma Mirante para in tuffo. Tre minuti più tardi, l’estremo difensore emiliano è protagonista di due pregevoli interventi sulle potenti conclusioni da fuori rispettivamente di Simplicio e Cassani. Nei minuti finali insistente il forcing della squadra di Zenga che spinge il Parma nella propria metà campo. Al 37’ Budan sfiora il pari di testa sul cross dalla destra di Miccoli, palla di un soffio sopra la traversa. Allo scadere i rosa protestano per un calcio di rigore non assegnato in seguito all'evidente tocco di mano in area del gialloblù Mariga. Dopo tre minuti di recupero l’arbitro Giannoccaro fischia la fine. Termina 1-0: il Parma raggiunge quota 7 in classifica, il Palermo resta fermo a quattro punti.
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