Si estendeva nella parte nordorientale dell'isola ed era una delle tre circoscrizioni in cui fu divisa la Sicilia per la seconda metà del Medioevo e nei secoli dell'età moderna fino al 1812. La circoscrizione aveva funzioni amministrative e risale con ogni probabilità al periodo normanno. La più sicura determinazione dei limiti della provincia si trova in età aragonese, in un documento di re Martino (1408). I Peloritani, i Nébrodi e le Madonie formano l'ossatura del territorio sul fronte tirrenico; l'intero massiccio vulcanico dell'Etna (3323 metri) chiude il territorio a sud, dominando il fronte jonico al quale si affiancavano verso lo Stretto le pendici orientali dei Peloritani. È su questa costa orientale che fu avviata dai Calcidesi nell'VIII secolo a.C. la prima colonizzazione greca dell'isola: dopo Naxos essi fondarono Zancle (Messina) e, superato lo Stretto, Mylai (Milazzo). Con la dominazione bizantina il territorio attraversò poi una fase di rigoglio mentre, con la conquista araba, si assistette a una fase di relativo assopimento. Ma la rivalutazione normanna dello Stretto (sec. XI) si riflesse su Val Demone. Dalla metà del XVI secolo agli ultimi anni del XVIII la popolazione del "vallo" aumentò di una volta e mezza: quindi in misura minore che negli altri due. Ciò è stato addebitato al maggior numero di turbolenze politiche di questa zona, al forte prevalere di città e terre feudali e anche alle condizioni montagnose di buona parte del territorio.
Bibliografia: cfr. "Itaia da Scoprire - Viaggio nei centri minori Ed. 1996 Touring Editore S.r.l. , pag. 448.
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