Sicilia bedda e amata,cantata e disprizzata...

giovedì 19 marzo 2009

San Giuseppe, il padre putativo di Gesù.

19 Marzo 2009.

La Chiesa cattolica ricorda san Giuseppe il 19 marzo con una solennità a lui intitolata. I primi a celebrarla furono monaci benedettini nel 1030, seguiti dai Servi di Maria nel 1324 e dai Francescani nel 1399. Venne infine promossa dagli interventi dei papi Sisto IV e Pio V e resa obbligatoria nel 1621 da Gregorio VI. Fino al 1977 il giorno in cui la Chiesa cattolica celebra San Giuseppe era considerato in Italia festivo anche agli effetti civili ma con legge 5 marzo 1977 n. 54, questo riconoscimento fu abolito e da allora il 19 marzo divenne un giorno feriale come tutti gli altri. In Canton Ticino, in altri cantoni della Svizzera e in alcune province della Spagna, questo giorno è considerato festivo agli effetti civili. In Italia sono stati presentati (2008), alla Camera e al Senato, alcuni disegni di legge per il ripristino delle festivitá soppresse agli effetti civili.(San Giuseppe, Ascenione, Corpus Domini, SS. Pietro e Paolo e Lunedí di Pentecoste)

Un’altra festa è quella dello sposalizio di Maria SS. Con S. Giuseppe iniziata in Francia nel 1517, adottata dai Francescani nel 1537, promossa in particolar modo da San Gaspare Bertoni, viene celebrata solitamente il 23 gennaio, benché trasferibile in altra data.

Pio IX nel 1847 invece estese a tutta la Chiesa la festa del Patrocinio di San Giuseppe, già celebrata a Roma dal 1478. Veniva celebrata la terza domenica dopo Pasqua, fu trasferita poi di seguito al terzo mercoledì dopo Pasqua e infine sostituita nel 1956 con la festa di San Giuseppe Artigiano, assegnata al 1 maggio. In alcuni luoghi era celebrata, il 17 febbraio, la Fuga in Egitto, conservata ancora oggi da Copti al 1 giugno.

Tavole di San Giuseppe

In Sicilia e nel Salento sono diffuse usanze denominate “Tavole di San Giuseppe”: la sera del 18 marzo le famiglie che intendono assolvere un voto o esprimere una particolare devozione al santo allestiscono dentro casa un tavolo su cui troneggia un’immagine del santo e sul quale vengono poste paste, verdure, pesci freschi, uova, dolci, frutta, vino, sono poi invitati a mensa mendicanti, familiari e amici, tre bambini poveri rappresentanti la Santa Famiglia. Si riceve il cibo con devozione e spesso recitando preghiere, mentre tredici bambine con in testa una coroncina di fiori, dette “tredici verginelle”, cantano e recitano poesie in onore di S. Giuseppe.

Talvolta è un intero quartiere a provvedere e allestire le tavole all’aperto. Alimento tradizionale di questa festa è la frittura, nota con il nome di “frittelle” a Firenze e a Roma, “zeppole” a Napoli e in Puglia, “sfincie” a Palermo. In alcune parti la festa è associata all’accensione di falò. In Canton Ticino sono tradizionali i "tortelli di San Giuseppe".

Fonte: wikipedia.it


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