Sicilia bedda e amata,cantata e disprizzata...

  • A proposito degli alieni....

    Il saggio dal titolo "A proposito degli alieni....", di Francesco Toscano e Enrico Messina

    Sinossi: Fin dalla preistoria ci sono tracce evidenti del passaggio e dell’incontro tra esseri extraterrestri ed esseri umani. Da quando l’uomo è sulla Terra, per tutto il suo percorso evolutivo, passando dalle prime grandi civiltà, all’era moderna, sino ai giorni nostri, è stato sempre accompagnato da una presenza aliena. Lo dicono i fatti: nei reperti archeologici, nelle incisioni sulle rocce (sin qui rinvenute), nelle sculture, nei dipinti, in ciò che rimane degli antichi testi, sino ad arrivare alle prime foto e filmati oltre alle innumerevoli prove che oggi con le moderne tecnologie si raccolgono. Gli alieni ci sono sempre stati, forse già prima della comparsa del genere umano, e forse sono loro che ci hanno creato.

  • Gli antichi astronauti: dèi per il mondo antico, alieni per quello moderno.

    Il saggio dal titolo "Gli antichi astronauti: dèi per il mondo antico, alieni per quello moderno.", di Francesco Toscano

    Sinossi: Milioni di persone in tutto il mondo credono che in passato siamo stati visitati da esseri extraterrestri. E se fosse vero? Questo libro nasce proprio per questo motivo, cercare di dare una risposta, qualora ve ne fosse ancora bisogno, al quesito anzidetto. L`archeologia spaziale, o archeologia misteriosa, è definibile come la ricerca delle tracce, sotto forma di particolari reperti archeologici o delle testimonianze tramandate nel corso dei millenni, di presunti sbarchi sulla Terra di visitatori extraterrestri avvenuti all’alba della nostra civiltà.

  • Condannato senza possibilità d'appello

    Il romanzo breve dal titolo "Condannato senza possibilità d'appello.", di Francesco Toscano

    Sinossi: Le concezioni primitive intorno all`anima sono concordi nel considerare questa come indipendente nella sua esistenza dal corpo. Dopo la morte, sia che l`anima seguiti a esistere per sé senza alcun corpo o sia che entri di nuovo in un altro corpo di uomo o d`animale o di pianta e perfino di una sostanza inorganica, seguirà sempre il volere di Dio; cioè il volere dell’Eterno di consentire alle anime, da lui generate e create, di trascendere la vita materiale e innalzarsi ad un piano più alto dell’esistenza, imparando, pian piano, a comprendere il divino e tutto ciò che è ad esso riconducibile.

  • L'infanzia violata, di Francesco Toscano

    Il romanzo giallo dal titolo "L'infanzia violata", di Francesco Toscano

    Sinossi: Dovrebbero andare a scuola, giocare, fantasticare, cantare, essere allegri e vivere un'infanzia felice. Invece, almeno 300 milioni di bambini nel mondo sono costretti a lavorare e spesso a prostituirsi, a subire violenze a fare la guerra. E tutto ciò in aperta violazione delle leggi, dei regolamenti, delle convenzioni internazionali sui diritti dell'infanzia. La turpe problematica non è lontana dalla vostra quotidianità: è vicina al luogo in cui vivete, lavorate, crescete i vostri bambini. Ad ogni angolo dei quartieri delle città, dei paesi d'Italia, è possibile trovare un'infanzia rubata, un'infanzia violata.

  • I ru viddrani, di Francesco Toscano

    Il romanzo giallo dal titolo "I ru viddrani", di Francesco Toscano

    Sinossi: Non è semplice per un vecchietto agrigentino rientrare in possesso del suo piccolo tesoro, che consta di svariati grammi di oro e di argento, che la sua badante rumena gli ha rubato prima di fuggire con il suo amante; egli pensa, allora, di rivolgersi a due anziani suoi compaesani che sa essere in buoni rapporti con il capo mafia del paesino rurale ove vive, per poter rientrare in possesso del maltolto. A seguito della mediazione dei "ru viddrani", Don Ciccio, "u pastranu", capo mafia della consorteria mafiosa di Punta Calura, che ha preso a cuore la vicenda umana di Domenico Sinatra, incarica i suoi sodali di mettersi sulle tracce della ladruncola e di far in modo che ella restituisca la refurtiva all`anziano uomo. Qualcosa, però, va storto e fra le parti in causa si acuisce un'acredine che amplifica l'entità del furto commesso, tanto che nel giro di pochi anni si arriva all`assassinio di Ingrid Doroteea Romanescu, la badante rumena resasi autrice del furto in questione.

  • I ru viddrani, di Francesco Toscano

    Il fantasy dal titolo "E un giorno mi svegliai", di Francesco Toscano

    Sinossi: "E un giorno mi svegliai" è un fantasy. Il personaggio principale del libro, Salvatore Cuzzuperi, è un impiegato residente nella provincia di Palermo che rimane vittima di un'esperienza di abduction. Il Cuzzuperi vivrà l'esperienza paranormale del suo rapimento da parte degli alieni lontano anni luce dal pianeta Terra e si troverà coinvolto nell'aspra e millenaria lotta tra gli Anunnaki, i Malachim loro sudditi, e i Rettiliani, degli alieni aventi la forma fisica di una lucertola evoluta. I Rettiliani, scoprirà il Cuzzuperi, cercano di impossessarsi degli esseri umani perché dotati di Anima, questa forma di energia ancestrale e divina, riconducibile al Dio Creatore dell'Universo, in grado di ridare la vita ad alcune specie aliene dotate di un Dna simile a quello dell'uomo, fra cui gli stessi Rettiliani e gli Anunnaki. Il Cuzzuperi perderà pian piano la sua umanità divenendo un Igigi ammesso a cibarsi delle conoscenze degli "antichi dèi", ed infine, accolto come un nuovo membro della "fratellanza cosmica".

  • I ru viddrani, di Francesco Toscano

    Il romanzo giallo dal titolo "I ru viddrani", di Francesco Toscano

    Sinossi: Non è semplice per un vecchietto agrigentino rientrare in possesso del suo piccolo tesoro, che consta di svariati grammi di oro e di argento, che la sua badante rumena gli ha rubato prima di fuggire con il suo amante; egli pensa, allora, di rivolgersi a due anziani suoi compaesani che sa essere in buoni rapporti con il capo mafia del paesino rurale ove vive, per poter rientrare in possesso del maltolto. A seguito della mediazione dei “ru viddrani”, Don Ciccio, “ù pastranu”, capo mafia della consorteria mafiosa di Punta Calura, che ha preso a cuore la vicenda umana di Domenico Sinatra, incarica i suoi sodali di mettersi sulle tracce della ladruncola e di far in modo che ella restituisca la refurtiva all`anziano uomo. Qualcosa, però, va storto e fra le parti in causa si acuisce un’acredine che amplifica l’entità del furto commesso, tanto che nel giro di pochi anni si arriva all`assassinio di Ingrid Doroteea ROMANESCU, la badante rumena resasi autrice del furto in questione.

  • Naufraghi nello spazio profondo, di Francesco Toscano

    Il romanzo di fantascienza dal titolo "Naufraghi nello spazio profondo ", di Francesco Toscano

    Sinossi: In un futuro distopico l’umanità, all’apice della sua evoluzione e prossima all’estinzione, sarà costretta, inevitabilmente, a lasciare la Terra, la nostra culla cosmica, alla ricerca di un pianeta alieno in cui poter vivere, sfruttando le conoscenze del suo tempo. Inizia così l’avventura del giovane Joseph MIGLIORINI, di professione ingegnere, e di altri giovani terrestri, un medico, un geologo, un ingegnere edile, che, da lì a poco, a bordo di una navetta spaziale allestita dal loro Governo, sarebbero stati costretti a raggiungere il pianeta Marte, il “nostro vicino cosmico”, al fine di atterrare nei pressi del suo polo nord ove, anni prima, dei robot costruttori avevano realizzato una stazione spaziale permanente, denominata “New Millenium”; tutto questo affinché parte dell’umanità sopravvissuta agli eventi nefasti e apocalittici potesse prosperare su quella landa desolata, tanto ostile alla vita in genere, giacché ritenuta unico habitat possibile e fruibile ai pochi sopravvissuti e alla loro discendenza.

  • Malacarne, di Francesco Toscano

    Libro/E-book: Malacarne, di Francesco Toscano

    Sinossi: Nella primavera dell'anno 2021 a Palermo, quando la pandemia dovuta al diffondersi del virus denominato Covid-19 sembrerebbe essere stata sconfitta dalla scienza, malgrado i milioni di morti causati in tutto il mondo, un giovane, cresciuto ai margini della società, intraneo alla famiglia mafiosa di Palermo - Borgo Vecchio, decide, malgrado il suo solenne giuramento di fedeltà a Cosa Nostra, di vuotare il sacco e di pentirsi dei crimini commessi, così da consentire alla magistratura inquirente di assicurare alla giustizia oltre sessanta tra capi e gregari dei mandamenti mafiosi di Brancaccio, Porta Nuova, Santa Maria Gesù. Mentre Francesco Salvatore Magrì, inteso Turiddu, decide di collaborare con la Giustizia, ormai stanco della sua miserevole vita, qualcun altro dall'altra parte della Sicilia, che da anni ha votato la sua vita alla Legalità e alla Giustizia, a costo di sacrificare sé stesso e gli affetti più cari, si organizza e profonde il massimo dell'impegno affinché lo Stato, a cui ha giurato fedeltà perenne, possa continuare a regnare sovrano e i cittadini possano vivere liberi dalle prevaricazioni mafiose. Così, in un turbinio di emozioni e di passioni si intrecciano le vite di numerosi criminali, dei veri e propri Malacarne, e quella dei Carabinieri del Reparto Operativo dei Comandi Provinciali di Palermo e Reggio di Calabria che, da tanti anni ormai, cercano di disarticolare le compagini mafiose operanti in quei territori. Una storia umana quella di Turiddu Magrì che ha dell'incredibile: prima rapinatore, poi barbone e mendicante, e infine, dopo essere stato "punciutu" e affiliato a Cosa Nostra palermitana, il grimaldello nelle mani della Procura della Repubblica di Palermo grazie al quale potere scardinare gran parte di quell'organizzazione criminale in cui il giovane aveva sin a quel momento vissuto e operato.

  • NAUFRAGHI NELLO SPAZIO PROFONDO : I 12 MARZIANI, GLI ULTIMI SUPERSTITI DELLA SPECIE UMANA , di Francesco Toscano

    Libro/E-book: NAUFRAGHI NELLO SPAZIO PROFONDO : I 12 MARZIANI, GLI ULTIMI SUPERSTITI DELLA SPECIE UMANA,di Francesco Toscano

    Sinossi: In un futuro distopico l’umanità, all’apice della sua evoluzione e prossima all’estinzione, sarà costretta, inevitabilmente, a lasciare la Terra, la nostra culla cosmica, alla ricerca di un pianeta alieno in cui poter vivere, sfruttando le conoscenze del suo tempo. Inizia così l’avventura del giovane Joseph MIGLIORINI, di professione ingegnere, e di altri giovani terrestri, un medico, un geologo, un ingegnere edile, che, da lì a poco, a bordo di una navetta spaziale allestita dal loro Governo, sarebbero stati costretti a raggiungere il pianeta Marte, il “nostro vicino cosmico”, al fine di atterrare nei pressi del suo polo nord ove, anni prima, dei robot costruttori avevano realizzato una stazione spaziale permanente, denominata “New Millenium”; tutto questo affinché parte dell’umanità sopravvissuta agli eventi nefasti e apocalittici potesse prosperare su quella landa desolata, tanto ostile alla vita in genere, giacché ritenuta unico habitat possibile e fruibile ai pochi sopravvissuti e alla loro discendenza. Nel giro di pochi anni, pur tuttavia, a differenza di quanto auspicatosi dagli scienziati che avevano ideato e progettato la missione Marte, l’ingegnere MIGLIORINI e la sua progenie sarebbero rimasti coinvolti in un’aspra e decennale guerra combattuta da alcuni coloni di stanza sul pianeta Marte e da altri di stanza sulla superficie polverosa della nostra Luna, per l’approvvigionamento delle ultime materie prime sino ad allora rimaste, oltre che per l’accaparramento del combustibile, costituito da materia esotica e non più fossile, di cui si alimentavano i motori per viaggi a velocità superluminale delle loro superbe astronavi; ciò al fine di ridurre le distanze siderali dello spazio profondo e al fine di generare la contrazione dello spazio-tempo per la formazione di wormhole, ovvero dei cunicoli gravitazionali, che avrebbero consentito loro di percorrere le enormi distanze interstellari in un batter di ciglia...




domenica 2 giugno 2013

LA CONDIZIONE DELLA DONNA IN SICILIA E NEL RESTO D'ITALIA DAL RINASCIMENTO AL SETTECENTO.

2 giugno 2013. 

La donna nel Cinquecento

In Italia tra il XIV e il XVI sec. la donna occupa un posto privilegiato e gode di quella generale emancipazione dell’individuo che pare delinearsi in quest’epoca. Lo storico svizzero BURCKHARDT, autore di “La civiltà del Rinascimento in Italia (1860)” scrisse: «[...] Finalmente, per bene intendere la vita sociale dei circoli più elevati del Rinascimento, è da sapere che la donna in essi fu considerata pari all’uomo.» BURCKHARDT vuole dimostrare la “virilità” della donna italiana nel Rinascimento. Le donne appartenenti a famiglie agiate ricevono la stessa educazione degli uomini; esse studiano le lingue classiche e lettere, e compongono versi che si sarebbe tentati di attribuire a uomini. La donna italiana rivaleggia in questo periodo con l’uomo per individualismo, intelligenza e coraggio. A sostegno di tale tesi lo storico BURCKHARDT cita alcune donne importanti dell’epoca, tra cui: Cassandra FEDELE; Vittoria COLONNA; Caterina SFORZA. 


 Caterina SFORZA 

Caterina SFORZA nacque a Milano nel 1463; sul suo conto gli storici non sono in grado di affermare il giorno di nascita. Figlia illegittima di Galeazzo Maria SFORZA , duca di Milano, e di Lucrezia LANDRIANI, moglie del conte e cortigiano Gian Piero LANDRIANI, fu signora di Imola e Forlì, prima con il marito Girolamo RIARIO, poi come reggente del figlio primogenito Ottaviano. Nel XV secolo era fra le donne più ammirate di tutta Europa. In giovane età si distinse per la sua azione temeraria e coraggiosa che mise in atto per salvaguardare i propri titoli ed onori, così come i propri possedimenti, quando i suoi Stati vennero coinvolti negli antagonismi politici. Nella vita privata si dedicò, fra l’altro, a svariate attività fra cui la caccia ed alcuni esperimenti di alchimia. Negli ultimi anni della sua vita confidò ad un frate: «Se io potessi scrivere tutto, farei stupire il mondo.» Morì a Firenze il 28 maggio 1509. 


 Sofonisba ANGUISSOLA 

Fra le donne del Cinquecento, voglio ricordare la pittrice Sofonisba ANGUISSOLA, (nata a Cremona nel 1535 circa, e morta a Palermo il 16 novembre 1625), della famiglia piacentina degli Anguissola, e la sua produzione artistica. Sofonisba Anguissola fu una delle prime esponenti femminili della pittura europea. Anche se la sua celebrità non fu pari a quella di altre pittrici salite in seguito alla ribalta dell'arte come Artemisia Gentileschi, Rosalba Carriera o Angelika Kauffman, Sofonisba rappresentò la pittura italiana rinascimentale al femminile. Si formò alla scuola del pittore lombardo Bernardino Campi, che, pur non appartenendo alla nota famiglia di pittori cremonesi comprendente i più celebri Vincenzo, Giulio e Antonio Campi, aveva uno stile che si rifaceva agli esponenti di spicco dell'arte manierista in voga nell'Italia settentrionale tra Cinquecento e Seicento. Lo stile di Bernardino influenzò notevolmente Sofonisba, che ne tradusse i tratti essenziali nell'ambito prediletto: quello della ritrattistica. Sofonisba Anguissola partecipò come figura di spicco alla vita artistica delle corti italiane data anche la sua competenza letteraria e musicale, ed ebbe una fitta corrispondenza con i più famosi artisti del suo tempo. Fu citata anche nelle Vite di Giorgio Vasari grazie a Michelangelo Buonarroti che sosteneva che la giovane fanciulla avesse talento. Fu il padre di Sofonisba a scrivere a Michelangelo e a mandargli i disegni della figlia. Fra quei disegni c'era anche un Fanciullo morso da un granchio, nel quale la giovanissima artista cremonese, allora poco più che ventenne, aveva colto l'espressione del dolore infantile con un'invenzione che piacque molto al grande artista fiorentino. Quella smorfia di dolore fermata da Sofonisba la ritroviamo poi nel Ragazzo morso da un ramarro di Caravaggio. Nel 1573 sposò Fabrizio Moncada, governatore del principato di Paternò (CT), dal 1573 al 1579. Un documento del 25-06-1579 ha permesso recentemente di attribuire alla pittrice il quadro di “Santa Maria dell’Itria” custodito presso la chiesa di Paternò. Un altro atto del 26-07-1579, recentemente venuto alla luce, ha permesso di evidenziare un aspetto alquanto significativo della vita di Sofonisba. In questo documento si legge, infatti, che la pittrice ricevette, su mandato di Aloysia de Vega e Luna, onze (moneta del tempo) 120 quale segno di gratitudine per tutto il tempo in cui fu governatrice del principato. 

  • Sofonisba Anguissola paintings prints reproductions
 La donna nel Seicento 

Nel Seicento la donna, sia che fosse nobile o borghese, aveva l’unico obiettivo di diventare una buona moglie; era sempre bene educata, sapeva leggere e scrivere (cosa che invece non si ebbe modo di riscontrare nel Rinascimento,dove era raro incontrare donne colte) e fin da piccole venivano avviate agli atti di pietà e venivano istruite sulla religione ed il culto. Dovevano provvedere ad una dote, commisurata alla ricchezza della famiglia, e se non si fossero sposate venivano mandate in convento (solitamente ciò accadeva alle donne di ceti inferiori) dove imparavano le arti “obbligatorie” per le donne del tempo, ovvero filare e tessere, cucinare e governare la casa. Mentre le giovani donne aristocratiche e borghesi conducevano una vita più agiata, quelle appartenenti ai ceti meno abbienti dopo il matrimonio, che avveniva di solito in tenera età, si dedicavano ad accudire la numerosa prole. E’ doveroso evidenziare la condizione delle contadine e delle serve. Le contadine dedicavano gran parte della loro vita ad un lavoro durissimo nei campi, a governare gli animali, ed in particolare alla mungitura del latte, ed in seguito alla preparazione del formaggio e del burro. Le donne che invece venivano avviate alla vita monacale entravano in convento spinte da diversi motivi: chi per fede, chi per costrizione da parte delle famiglie, o chi cercava semplicemente una casa per sfamarsi. Le donne del Seicento non potevano frequentare le università; ciò malgrado alcune di loro si dedicarono con passione alla ricerca scientifica. 

 La donna nel Settecento 

Nel Settecento le donne acquisirono una libertà maggiore rispetto le epoche precedenti. Pur restando fortemente soggette alle leggi paterne, una volta sposate erano libere di esercitare una sorta di dominio in casa. Le ragazze di buona famiglia, rispetto alle loro coetanee medievali e rinascimentali, che potevano essere solo intraviste durante le funzioni religiose, potevano uscire di casa. Esse avevano la possibilità di incontrare il loro futuro marito ai ricevimenti, ai concerti, o addirittura, se erano state recluse in convento, durante le commedie messe in scena nei parlatori dei chiostri. Pur tuttavia non tutte le famiglie erano così libertarie con le giovani donne, e le usanze e i tempi dell’entrata nel mondo delle giovani donne variava da regione a regione. Le ragazze provenienti da famiglie borghesi restavano più a lungo in famiglia, sotto stretta sorveglianza, e non lasciavano la casa fino al giorno del matrimonio. Nel ‘700 nacque una nuova “figura cavalleresca” che compare a fianco delle giovani donzelle nobili e borghesi: il cicisbeo o cavalier servente. Si trattava di un uomo, che non era mai l’amante della donna, il quale poteva assistere alla toelettatura mattutina della giovane, quando le cameriere la pettinavano e la vestivano. Il cicisbeo aveva il compito di accompagnare la sua dama a passeggio, a tavola, in società e a teatro ma non passava la notte con lei. Il suo compito era anche quello di elogiare la sua dama. D’interesse è la feroce satira mossa a questa “figura cavalleresca” nel poemetto “Il giorno” di Giuseppe Parini, poeta, librettista e traduttore italiano del Settecento, un poema didascalico - satirico contro la nobiltà, che esprime gli ideali della borghesia lombarda seguace dei principi dell’Illuminismo.

giovedì 2 maggio 2013

Monreale (PA), 03 Maggio 2013: Processione del SS. Crocifisso. La leggenda e la storia del simulacro del SS. Crocifisso.

2 maggio 2013.

Domani, 03/05/2013, dalle ore 18.00 e sino a notte fonda, come ormai avviene ogni anno dal 1626, sfilerà per le strade del Comune di Monreale, in provincia di Palermo, la Solenne Processione in onore del SS. Crocifisso. In mattinata, e precisamente alle ore 11.00, presso la chiesa della Collegiata, sarà celebrato, dal neo arcivescovo, monsignor Michele Pennisi, il solenne pontificale. 
Nel primo pomeriggio, e precisamente alle 14.00, altro momento di grande suggestione, che richiama centinaia di fedeli, è quello della tradizionale discesa a spalla del fercolo, che verrà posizionato sulla "vara" davanti il pannello di maiolica retrostante la chiesa della Collegiata. 
(Nella foto a destra il pannello di maiolica. La Chiesa del SS. Crocifisso, si legge nel libro di A. Giuliano Alaimo (I Canonici), "è uno scrigno di gioielli d’arte sugli stalli della quale brillarono nei secoli scorsi le più".Tra questi tesori d’arte occupa un posto eminente il grande pannello in maiolica, formato da mattonelle di ceramica maiolicata policroma, posto all’esterno dell’abside della Chiesa omonima, per complessive 1500 mattonelle di cm. 18 con una superficie di circa mq. 50, il più grande del genere in Italia.)
Tutto questo in attesa della processione vera e propria, che inizierà,come anzidetto, alle 18.00. 
Poco prima del suono della campanella, che da' avvio al corteo, le autorità civili si recheranno a Palazzo Arcivescovile per "scortare" il vescovo, fino alla confluenza fra via Umberto I e via Antonio Veneziano, dove le stesse autorità si aggregheranno alla processione. Il primo tratto è quello forse più suggestivo, all'interno de quartiere del "Pozzillo", uno dei primi insediamenti urbanistici di Monreale. Il tratto si conclude con quella che i monrealesi chiamano "a nisciuta ru ferru", dove è necessaria una particolare ed accorta manovra per consentire al simulacro di venire fuori dalle viuzze strettissime. La manovra, per la sua particolare difficoltà, si conclude con uno scrosciante applauso. (Nella foto, in alto a sinistra, la manovra eseguita il 03/05/2010.
Da via Antonio Veneziano, quindi, si arriva fino a piazza Canale. Da lì il Crocifisso salirà per via Pietro Novelli alta, fino all'abbeveratoio. Prima, però, all'altezza di via Terrasi, le autorità abbandonano il corteo. Dopo "l'abbiviraturi" è la volta della ripida discesa di via Garibaldi, meglio conosciuta a Monreale come "a scinnuta ru Signuri", fino a piazza Spasimo. A quel punto la processione tornerà verso piazza Vittorio Emanuele, attraverso via Venero, Corso Pietro Novelli e via Roma. Sotto il palazzo di città, a tarda sera, è in programma il tradizionale omaggio del Comune con l'inchino degli stendardi che rappresentano la cittadinanza. L'ultimo tratto della processione, quando ormai sarà notte fonda, toccherà via Benedetto D'Acquisto e via Palermo, aspettando il tradizionale gioco pirotecnico conclusivo, annunciato, come sempre, da uno squillo di tromba. Quindi, il rientro in Collegiata e per i "fratelli" il meritato riposo. 

Storia


La leggenda e la storia del simulacro del SS. Crocifisso sono molto diverse. La leggenda racconta che intorno al 1540, nel Mediterraneo navigavano due navi: una con a bordo cristiani delle vicinanze di Palermo, e propriamente di Monreale, di Boccadifalco e di Altarello di Baida, l'altra era una nave turca. Si racconta che i turchi avessero con loro un Crocifisso che trattavano in modo molto irriverente. I marinai palermitani scandalizzati per gli atti contro la venerata immagine, chiesero ed ottennero di potere riscattare il simulacro del SS. Crocifisso in cambio di una forte somma di denaro.

Ritornati al porto di Palermo sorse tra loro questione a chi il "Crocifisso" dovesse appartenere e per stabilire chi dovesse avere il simulacro, quegli uomini decisero di metterlo sopra un carro trainato da buoi: dove si sarebbe fermato il carro, sarebbe sorta una chiesa che avrebbe custodito il "Crocifisso". I buoi si fermarono varie volte e in vari luoghi ma, percossi, continuarono il loro viaggio, poi si fermarono proprio dove ora sorge la chiesa della "Collegiata" e, nonostante le bastonate non vollero più muoversi.

Un'altra leggenda riguarda il Simulacro del SS.Crocifisso, racconta il Pitrè: "Una vecchietta sui 75 anni, certa Michela, mi ha raccontato: "Un monrealese aveva un giardino di rose, venne a Palermo a vederne, ma non trovò chi ne comprasse, onde s'avviò per andarle a buttare a mare. Quivi un marinaio gliele chiese in cambio di un Crocifisso ch'egli aveva in barca. A quel Crocifisso mancava la testa. Adagiata sopra un carro tirato da buoi, Esso fu portato fino a Monreale, proprio là, ai piedi dell'attuale Collegiata. Chiuso entro una chiesa e riaperto al terzo giorno, fu trovato bello e compiuto con l'espressiva testa che ora ha."

La storia però ci racconta cose ben diverse: intorno al 1400 fu costruita la chiesetta del SS. Salvatore perché sede della confraternita omonima. Questa chiesa in seguito divenne la sede del Collegio dei Canonici, fondato da Monsignor Venero e per questo venne chiamata "Collegiata". Fu Monsignor Venero, allora arcivescovo di Monreale, ad ordinare la fattura del "SS. Crocifisso" alla famiglia Gagini che a quel tempo era famosa in tutta la Sicilia.

Questo trova conferma nel fatto che in seguito all'incendio del Capellone avvenuto il 1 marzo del 1985, il simulacro del SS. Crocifisso fu restaurato dal Professore Angelo Cristaudo,di Acireale, sotto l'alta sorveglianza della Sovraintendenza ai beni Culturali.

Il Professore Cristaudo, che aveva restaurato precedentemente quello di Assoro, notò che tra i due Crocifissi vi era una grande somiglianza e rilevò che avevano lo stesso stile della barba, dei capelli e della corona; dello stesso stile era l'apertura del Costato e corrispondenti erano i piedi incrociati e le dita prolungate.

Rilevò anche che per la composizione dei due Crocifissi era stato utilizzato un materiale composto di tela, gesso, colla e carta pesta distesa su una struttura di assi di legno. La dichiarazione del Professore Cristaudo è molto importante perché sappiamo che l'autore del Crocifisso di Assoro è "Antonello Gagini" e questo ci permette di supporre che sia anche l'autore del Crocifisso della Chiesa di Monreale.

Domenico Gagini aprì una bottega a Palermo nel 1463 e alla sua morte, la bottega venne diretta dal figlio Antonello che continuò la produzione di statue di Madonne, di Santi e di Crocifissi. Antonello morì a Palermo nel 1536. La Confraternita del SS. Crocifisso fece l'ordinazione tra il 1525 e il 1535 e questo fa pensare che la Confraternita possa aver fatto l'ordinazione alla bottega dei Gagini.

Immagine del SS. Crocifisso

Si dice che questo "Crocifisso" somigli veramente a Gesù Cristo, addirittura che sia il vero ritratto e si racconta "che una volta un alto personaggio venuto da Alessandria d'Egitto in Monreale, riuscito ad eludere la vigilanza dei custodi della chiesa appena vedutolo esclamasse sorpreso: E' desso ! E' desso! - "Ohi? Perché " gli chiese uno che gli stava vicino: ed egli lo sconosciuto:-" Perché di questo crocifisso si parla tanto in Alessandria e da tutti si crede che esso sia il solo che somigli davvero a Gesù Cristo"."(tratto da: Feste patronali in Sicilia descritte da Giuseppe Pitrè).

Il simulacro del SS. Crocifisso, nella chiesa della "Collegiata" prima veniva coperto da sette veli: il primo era tutto rosso il secondo il terzo il quarto il quinto e il sesto raffiguravano alcuni episodi della passione di Cristo, il settimo, che era tutto nero, portava la scritta al centro "expiravit".

Nessuno poteva rimuovere questi veli. Oggi il Crocifisso non viene più coperto, tranne nei venerdì di Quaresima, durante la liturgia penitenziale conosciuta come "la calata dei veli".

Il suo volto mostra segni di dolore e di gioia e ha "la dolce espressione di colui che muore come Padre che ha salvato i figli". Il suo viso ha tre espressioni:
1. quella del Cristo Dio Redentore: l'occhio sinistro spento, le labbra atteggiate ad un dolce paterno sorriso;
2. quella dell'uomo dei dolori : l'occhio destro chiuso, le labbra serrate, il capo piegato fin quasi a toccare il mento;
3. quella dell'uomo che muore sotto lo sforzo enorme dell'ultimo respiro, mentre si contrae, abbassandosi su se stesso, ormai esanime pendente dalla Croce."

"Nel 1709 detta "Vara" venne portata a spalle nude e poi a piedi scalzi da circa quaranta uomini". Da questa citazione esplicita riportata sul libro "della tradizione alla storia" di Mons. Lorenzo Bertolino capiamo che questi uomini rappresentano coloro che oggi vengono chiamati "I Fratelli".


I festeggiamenti del 3 Maggio

LA "VUCI" “…Ittamu tutti na vuci…”. 



Durante la processione del 3 maggio si può ben udire questa tipica espressione dialettale appartenente al gergo dei Fratelli; infatti queste caratteristiche “Vuci” non sono altro che delle invocazioni nate su iniziativa di un singolo fratello, il quale con la mano protesa verso la Venerata Immagine, lancia appunto un grido, attirando l’attenzione del gruppo dei con frati, i quali a loro volta rispondono in coro “…Grazia.” Queste vuci, in dialetto siciliano, appartengono ad una vera e propria tradizione popolare,legata fortemente ad un significato religioso- culturale. Riportiamo le dodici “vuci”: E che bedda sta iurnata U signori è pi la strata! Grazia Patruzzu Amurusu!Grazia! Chi su beddi sti quattro rosi Nostru Patri ca’ ni vosi!Grazia Patruzzu Amurusu!Grazia! E che bedda sta santa cruci Aruramual tutta na vuci! Grazia Patruzzu Amurusu! Grazia! Cincu chiai, e cincu rosi Aruramuli iddu li vosi!Grazia Patruzzu Amurusu!Grazia! E che beddu stu crucifissu Fa li grazie sempri spissu! Grazia Patruzzu Amurusu! Grazia! Chi nsu beddi sti quattro ciuri Pirdunatici, Signuri! Grazia Patruzzu Amurusu! Grazia! Vi salutu, o Sacra Testa Ch’è di spini è incuranata Oi che la vostra festa Vaiu girannu pi la strata!Grazia Patruzzu Amurusu!Grazia! Chi fu beddu pi la strata! Nostru Patri torna a so casa! Grazia Patruzzu Grazia! Amurusu! Grazia! Nostru Patri!Binirici a campagna! Nostru Patri! Binirici i malati ! Grazia all’arma e ù pirdunu ri piccati.


ANALISI ANTROPOLOGICA DELLA FESTA

Come tutte le feste patronali, anche quella del SS. Crocifisso è espressione di più significati: è appuntamento ed attesa. Fin da metà aprile i fedeli sentono sempre di più l'ansia di quei giorni, in cui esprimeranno se stessi attraverso il proprio Pathos (sentimento) il proprio Ethos (visione del mondo) ed il proprio Ekos (risonanza sonora). La festa è un momento di grande amicizia perchè tocca profondamente il Thumos (spirito), essa accomuna tutte le classi sociali divenendo un richiamo alla famiglia e al proprio passato. I giorni di festa sono preceduti dai giochi d'artificio sparati sul monte Caputo, quasi come una "purificazione", dal momento che, terminati, ha inizio la celebrazione della S. Messa. In genere gli elementi di purificazione sono 2: ACQUA-FUOCO, che sono legati a dei ruoli ben determinati: ACQUA FEMMINA / FUOCO MASCHIO. Quindi, il fuoco prepara la vigilia delle feste, esso è luce nell'attesa. Durante i tre giorni tutto sembra cambiare, nell'aria si sente quell'energia, quell'amore, quel senso di pace di un popolo che tende verso il Signore. Ma il suo culmine carico di PATHOS, si riscontra giorno 3 in cui il Crocifisso è portato in processione per le vie del paese. La processione come componente dell'azione liturgica, ha un aspetto dinamico e comunitario; essa ha due ordini: quella che precede la "Vara" che è una processione ordinata per i fedeli e la processione caratterizzata dalla fola sui balconi pronta, al passaggio della Vara, ad omaggiare il Crocifisso lanciando petali di rosa. La processione del Crocifisso, presenta il suo folklore ma invita alla preghiera; sembra di contenere molto di profano, ma nel cuore dei fedeli tutto si compie per amore di Cristo. Anche se nel corso del tempo, qualcosa potrebbe cambiare, la religiosità verso il Crocifisso non si spegnerà mai nel cuore dei monrealesi, che in tempi non molto felici quali la peste o la guerra, hanno continuato a sperare ed ad avere fede nel Cristo Crocifisso.

mercoledì 1 maggio 2013

Due raduni di deltaplano e parapendio nei cieli del Veneto.

01/05/2012.

Due tradizionali, importanti eventi di volo in parapendio e deltaplano sono alle porte e presto questi mezzi per il volo libero, cioè senza motore, coloreranno i cieli del Veneto. 
Dal 9 al 12 maggio a Feltre (Belluno) la 30.a edizione del Trofeo Guarnieri interesserà l'area del Monte Avena, una montagna che si pone in posizione panoramica sulla vallata feltrina e bellunese. I decolli sono situati sulle pendici del monte a circa 1400 metri, gli atterraggi si trovano in località Arten o all'avio superficie Tablà a circa 3 km da Feltre, mentre il centro operativo della manifestazione, organizzata dal Paradelta Club Feltre, è posto presso la Birreria Pedavena. 
Sarà il direttore di gara, Maurizio Bottegal, a stabilire quale decollo ed atterraggio utilizzare secondo le condizioni meteo di ciascuno dei quattro giorni di gara e stabilire i percorsi per i 130 piloti di parapendio,massimo numero ammesso alla manifestazione. Un percorso classico, per esempio, prevede il decollo dal Monte Avena, toccare l'aeroporto di Belluno,poi il comune di Seren del Grappa ed atterrare al Tabià di Feltre. 
Ritrovo di piloti di deltaplano il 25 e 26 maggio a Cappella Maggiore (Treviso) per volare alla conquista del 14° Trofeo Zanchettin, organizzato dal Delta Club Falchi Del Pizzoc. Centro operativo ed atterraggio con stand gastronomico sono posti in paese. Come decollo principale sarà utilizzato quello del Monte Pizzoc (1565 m) che racchiude lo splendido altipiano del Cansiglio, con alternativa in caso di determinate condizioni meteo di dirottare verso quello a Pian dele Femene che sovrasta i laghi di Revine. 
La zona di volo fa da ponte orografico tra pianura veneta e Dolomiti Bellunesi più a nord, con una notevole eterogeneità di ambienti e di condizioni aerologiche che permettono voli fino a Valdobbiadene ed a Maniago sorvolando il Pian del Cansiglio, a Vittorio Veneto e al Parco delle Dolomiti Bellunesi passando per l'Alpago, in un'area di volo estesa per circa 1620 km quadrati. Con deltaplano e parapendio ci si sposta anche per centinaia di chilometri sfruttando le correnti d'aria ascensionali. Il pilota è equipaggiato con vari strumenti tra i quali il GPS che registra il suo volo. Al termine dallo scarico della traccia nel computer dell'organizzazione si desume se egli ha toccato tutti i punti del territorio che contrassegnano il percorso di gara e si formano le classifiche. Vince chi impiega meno tempo a chiudere il percorso, oppure chi ha volato per la maggior distanza.

Gustavo Vitali
Ufficio Stampa FIVL - Federazione Italiana Volo Libero
http://www.fivl.it - 335 5852431 - skype: gustavo.vitali
vitali.stampa (AT) fivl.it

Foto
http://www.gustavovitali.it/pagine/comfivl/feltre-pizzoc-2013.html

Per ulteriori informazioni sul TROFEO GUARNIERI di parapendio contattare
Matteo Di Brina - 335 7686921- dbmatteo (AT) libero.it
Sito ufficiale http://www.guarnieritrophy.it/

Per ulteriori informazioni sul TROFEO ZANCHETTIN di deltaplano contattare:
Federica Rova 3494006771 - Marilena Rova 3470785960
dcfalchidelpizzoc (AT) yahoo.it
Davide - 347 3200830 - info (AT) alpeadriaflights.net
Sito ufficiale http://www.dcfalchidelpizzoc.it/


Tutti i comunicati stampa FIVL all'indirizzo:
http://www.fivl.it/

martedì 2 aprile 2013

"Incontro con gli ufo", conferenza e mostra all'ex Palazzo dei Benedettini a Monreale (Pa), dal 12 al 20 aprile 2013 .


02/04/2013

Da venerdì 12 a sabato 20 aprile, all'ex Monastero dei Benedettini a Monreale (Pa) sarà allestita la mostra "Incontro con gli ufo". Il C.I.S.U. (Centro Italiano Studi Ufologici) sezione di Palermo, con il Patrocinio del Comune di Monreale, organizza una mostra fotografica tematica sugli ufo, che resterà allestita dal 12 al 20 aprile 2013. La mostra sarà introdotta da una conferenza che avrà inizio venerdì 12 alle ore 10: "U.F.O. - Realtà di un fenomeno". La mostra sarà visitabile lunedì dalle 9 alle 14 e da martedì a sabato dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18. Per maggiori informazioni visitate il sito del C.I.S.U. .

Fonte: 




domenica 31 marzo 2013

Auguri di buona Pasqua!

31/03/2013

Auguro a tutti gli utenti del Blog e a quanti visitano queste pagine web una buona Pasqua di Risurrezione del Signore.

Francesco Toscano.

venerdì 22 marzo 2013

Il fantasy "E un giorno mi svegliai" in vendita, in formato ePub, al prezzo di 0,99 Euro.

Copertina del libro "E un giorno mi svegliai" di Francesco Toscano.
22 marzo 2013.

Caro amico, gentile amica, buonasera.
Mi pregio di informarVi che è stato pubblicato in data odierna sul portale Internet http://www.bookolico.com/Publications/get/112 il fantasy "E un giorno mi svegliai" di Francesco Toscano. Il prezzo di vendita fissato dall'autore per l'acquisto dell'eBook, in formato ePub, è di soli 0,99 €. Allora che cosa aspettate! Affrettatevi a leggere questo entusiasmante paranormal romance. Chi l'ha letto non solo si è complimentato con l'autore ma ha anche iniziato un percorso di studi finalizzato a meglio comprendere la civiltà sumerica e la sua mitologia. Cordiali saluti. Francesco Toscano, l'autore del fantasy.

martedì 12 marzo 2013

Smaltimento pannelli fotovoltaici: Ecolight accreditato dal GSE.


12 marzo 2013.

Il consorzio ha rispettato i requisiti imposti dal Gestore Servizi Energetici per il trattamento dei moduli a fine vita. «Ma nella gestione di questi rifiuti ancora troppe questioni aperte»

Pannelli fotovoltaici a fine vita: Ecolight ha ottenuto la certificazione per lo smaltimento. Il Gestore Servizi Energetici GSE, nel suo primo elenco, ha inserito il consorzio Ecolight tra i sistemi collettivi che rispondono a tutti requisiti per il corretto trattamento e recupero dei moduli a fine vita. «Una certificazione importante che riconosce il lavoro svolto dal consorzio in cinque anni di gestione di rifiuti elettronici -RAEE-, pile e accumulatori», premette Giancarlo Dezio, direttore generale di Ecolight. «Prima ancora dell'entrata in vigore dell'obbligo per i produttori di moduli fotovoltaici di assicurare un corretto smaltimento di questi una volta giunti a fine vita con l'adesione ad un sistema collettivo certificato, Ecolight ha attivato una propria filiera per la raccolta e il trattamento di questi rifiuti, garantendo elevate percentuali di recupero delle componenti». Dai moduli è infatti possibile ottenere vetro e metalli. «Alcuni modelli contengono delle sostanze inquinanti che nei processi di trattamenti vengono isolate e smaltite correttamente», aggiunge Dezio.
L'aver identificato i soggetti accreditati per lo smaltimento dei pannelli fotovoltaici apre però una serie di questioni sul trattamento dei moduli a fine vita. Il mercato del fotovoltaico in Italia ha avuto un vero e proprio boom negli ultimi anni, grazie agli incentivi previsti dai cinque Conti energia. È possibile stimare che in Italia siano stati installati più di 65 milioni di moduli, per una potenza complessiva che si aggira intorno ai 17 Gigawatt. «Facendo una stima approssimativa, parliamo di circa 1,3 milioni di tonnellate di moduli che nei prossimi 15-25 anni si trasformeranno in rifiuti. Rifiuti da raccogliere e da smaltire correttamente», aggiunge Dezio. 
Ad oggi però sono ancora diverse le questioni aperte. Da metà 2012, per poter accedere alle agevolazioni dei Conti energia, esiste l'obbligo per i produttori di pannelli fotovoltaici di iscriversi ad un consorzio come Ecolight che assicuri il corretto smaltimento dei moduli una volta rotti o non più funzionanti. «È un obbligo che interessa gli impianti installati grazie a una parte del quarto e di tutto il quinto Conto energia. Per gli impianti messi in esercizio prima e per quelli che saranno installati una volta esaurito il quinto Conto energia non ci sono certezze. A tutti gli effetti questi moduli a fine vita sono dei rifiuti, alcuni anche particolarmente inquinanti. L'ultima direttiva europea li classifica come RAEE, ovvero come rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche, quindi indica la strada per un corretto smaltimento. La norma europea però non è stata ancora recepita in Italia; c'è tempo fino al febbraio del prossimo anno. Esiste quindi oggi un problema di chi li smaltirà, ma soprattutto di come questi rifiuti dovranno essere smaltiti. In gioco c'è l'ambiente». 
Ecolight richiama a «fare chiarezza quanto prima». Non solamente per evitare che i moduli siano raccolti e smaltiti in modo non corretto, con grave danno per l'ambiente. «Ma anche perché questa fetta di green economy rappresenta un'importante occasione di sviluppo grazie alla creazione di impianti e di sistemi per la raccolta e lo smaltimento», dice il direttore di Ecolight. Difficile ipotizzare un'accelerazione dei tempi per l'adozione della direttiva europea. «Si potrebbe però adottarne una piccola parte - suggerisce Dezio - ampliare il campo dei RAEE ai moduli fotovoltaici a fine vita, così almeno da stabilire il campo normativo di riferimento per il corretto trattamento di questi rifiuti».

Ecolight - Costituito nel 2004, è uno dei maggiori sistemi collettivi per la gestione dei Raee, delle Pile e degli Accumulatori. Il consorzio Ecolight, che raccoglie oltre 1.500 aziende, è il secondo a livello nazionale per quantità di immesso e il primo per numero di consorziati. È stato inoltre il primo sistema collettivo in Italia ad avere le certificazioni di qualità ISO 9001 e ISO 14001. È punto di riferimento per la grande distribuzione (Gdo) e tratta tutte le tipologie di Raee. www.ecolight.it.


Ufficio Stampa Ecolight: Eo Ipso
Info: Marco Parotti - 340.9665279 - mparotti@eoipso.it

venerdì 22 febbraio 2013

Affitto con riscatto, adesso la banca fa da garante tra chi vende e chi compra.



22 febbraio 2013.


Dalla Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate e Ance Varese l'iniziativa "Merito Casa", primo progetto per rilanciare il settore delle costruzioni e rispondere alle richieste di casa delle giovani coppie.

Le richieste di acquisto non mancano. Mancano i soldi per comprare. In un mercato ancora profondamente in crisi, la formula dell'affitto con riscatto si sta qualificando come la risposta per le giovani coppie che vogliono acquistare casa. Non una formula nuova; nuova è però l'interpretazione che la Banca di Credito Cooperativo di Busto Garolfo e Buguggiate ne ha voluto dare in collaborazione con l'Associazione dei Costruttori Edili (Ance) della provincia di Varese. Attraverso il progetto Merito Casa, la Bcc diventa garante tra le parti -tra chi vende e chi compra- per sostenere non solamente il mercato, ma le stesse famiglie. «Si parla molto dell'affitto con riscatto, ma in nessuna delle formule proposte la banca viene coinvolta fin dall'inizio. In Merito Casa, invece, la Bcc entra nella relazione tra costruttore e acquirente, garantendo l'uno e l'altro negli anni di affitto e, stanti le condizioni di partenza, garantendo anche l'erogazione del mutuo al termine del periodo di locazione», premette il direttore generale della Bcc, Luca Barni. «Per quanto le risposte siano ancora abbastanza timide, negli ultimi mesi l'attenzione a questo progetto è cresciuta esponenzialmente: sono state chiuse alcune decine di pratiche che hanno visto i giovani fare i primi passi per l'acquisto della casa. Come banca del territorio vogliamo essere punto di incontro tra le esigenze delle imprese e le richieste delle famiglie».
Nel Varesotto la casa rappresenta un bene di primissimo piano: più dell'85% dei residenti è proprietario dell'abitazione in cui vive. Anche i giovani non vogliono rinunciare all'acquisto, come conferma il direttore di Ance Varese, Gianpietro Ghiringhelli: «La domanda di case, soprattutto da parte delle giovani coppie, è ancora piuttosto vivace. Le difficoltà sono nell'arrivare a concludere l'acquisto. Questo ha portato ad una situazione profondamente ingessata, con la creazione di un grosso stock di invenduto». Guardando solamente alle principali città della provincia di Varese, è possibile ipotizzare che siano almeno 15mila gli immobili invenduti. Continua Ghiringhelli: «Nel complesso il settore delle costruzioni vive una grande crisi. Due dati: le imprese iscritte alla cassa edile che erano 2.360 nel 2008 e sono oggi 1.600 scarse. Gli operai impiegati nel settore erano circa 10mila nel 2008, oggi non arrivano a 6.400. C'è stata una perdita di 4mila posti, che significa, compreso l'indotto, circa 8mila addetti». Davanti a questi numeri, una ripresa nell'immediato sembra difficile. Osserva Ghiringhelli: «L'affitto con riscatto sta vivendo una seconda giovinezza: fino a qualche tempo fa penalizzata fiscalmente per le imprese, oggi questa formula può essere la risposta non solamente per un rilancio del mercato, ma anche per dare opportunità alle giovani coppie che cercano casa. Soprattutto con una banca, la Bcc, che fa da garante tra le parti».
La difficoltà principale per un giovane che vuole comprarsi casa è trovare i soldi per l'acconto sul mutuo. «Difficilmente, se non si ha l'aiuto della famiglia, un giovane ha a disposizione una cifra simile», afferma Tommaso Bianchi, presidente del gruppo giovani di Ance Varese e titolare dell'impresa Cornelio Bianchi di Brunello (Va). «Oggi si privilegia il percorso di studi e si arriva a circa 30 anni con alle spalle pochi anni di lavoro che, soprattutto in questo momento, non bastano per accantonare quel 20% di anticipo per accedere ad un mutuo». La formula dell'affitto con riscatto è una risposta. «Abbiamo concluso alcune pratiche di Merito Casa con coppie under 30. La formula può essere difficile da comprendere, ma - una volta spiegata - si rivela un'opportunità importante dove la Bcc interviene in modo diretto, facendo da garante sia per il costruttore, sia per chi acquista. E i giovani lo hanno compreso».
Concretamente, Merito Casa funziona così: l'acquirente sceglie una casa da un costruttore associato Ance e/o associato Bcc, concorda il prezzo bloccandolo. Quindi si rivolge alla filiale Bcc di riferimento per accedere a Merito Casa e scegliere la formula temporale di affitto (da 2 a 4 anni). Per questo periodo l'acquirente vive nella sua casa pagando al costruttore un affitto comprensivo dell'anticipo che formerà l'acconto per accedere al mutuo. Al termine dei 2-4 anni potrà procedere all'acquisto della casa con il rogito. Merito Casa, oltre al recupero totale delle spese di affitto, prevede la copertura assicurativa gratuita offerta dalla Bcc (principalmente per perdita del posto di lavoro) per il primo periodo contrattuale.


Fonte:
Ufficio stampa Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate: Eo Ipso
Info: Marco Parotti - mparotti@eoipso.it - 340 9665279

giovedì 24 gennaio 2013

Piazza Marina, una delle piazze del centro storico di Palermo situata nel quartiere della Kalsa o Mandamento Tribunali.

Il grande ficus di Piazza Marina sempre a Palermo
24 gennaio 2013.

Piazza Marina, un tempo si affacciava sul mare della Cala, da qui il nome. Lo slargo, oltre a costituire un ottimo approdo dovette colpire favorevolmente il senso estetico di quanti vi misero piede, tanto che i saraceni da quella spianata iniziarono a costruire il primo insediamento che prese il nome di Kalsa. 
La piazza, prima della risistemazione ottocentesca, era composta da un terreno libero, quest'area veniva utilizzata durante la Santa Inquisizione per il martirio e l'uccisione degli eretici provenienti dalle vicine prigioni. Da tempo importante piazza della movida palermitana nel dicembre del 2009 è nato un consorzio per la creazione di un centro commerciale naturale e per spingere il comune alla pedonalizzazione della piazza.
Nel gennaio 2011 il comune di Palermo ha appaltato il rifacimento di tre piazze storiche cittadine includendo piazza Marina, il progetto prevede il rifacimento della pavimentazione e dei marciapiedi, rifacimento dell'arredo urbano, il restauro e il ripristino della recinzione della Villa Garibaldi, il rifacimento dell'illuminazione della piazza e della Fontana del Garraffo e l'illuminazione di Villa Garibaldi.
Al suo interno vi si trova l'ottocentesca Villa Garibaldi, dedicata all'eroe risorgimentale per celebrare la nascita del Regno d'Italia. A caratterizzar la piazza sono anche i numerosi edifici storici che la delimitano, tra i quali Palazzo Chiaramonte o Steri, attuale sede del Rettorato dell'Università degli Studi di Palermo, Palazzo Galletti, Palazzo Fatta, Palazzo Dagnino, l'Hotel de France, il Teatro Libero, Palazzo Mirto, la Chiesa di S. Maria dei Miracoli, Palazzo Notarbartolo di Villarosa, Palazzo Gravina di Palagonia, Palazzo dell’Intendenza di Finanza, Chiesa di San Giovanni dei Napoletani, Chiesa di Santa Maria della Catena, Museo delle marionette, la Fontana del Garraffo.  

Link utili:
http://www.piazzamarinaedintorni.it/;
http://www.mobilitapalermo.org/mobpa/2011/01/03/tre-piazze-monumentali-firmato-il-finanziamento-partono-i-lavori/.

Fonte:
http://palermodintorni.blogspot.com/2013/01/piazza-marina-immagini.html;
http://it.wikipedia.org/wiki/Piazza_Marina.

martedì 25 dicembre 2012

Buon Natale e felice anno 2013.

25 Dicembre 2012.

A tutti voi, e ai vostri cari, formulo i migliori auguri per un sereno Natale ed un prospero anno nuovo.

Francesco Toscano, il webmaster del blog.

giovedì 20 dicembre 2012

I sistemi di comunicazione Made in Friuli conquistano i giganti mondiali delle crociere.

20 dicembre 2012

La Teletronica S.p.A. di Campoformido (UD) collabora con Fincantieri per fornire sistemi integrati di comunicazione e videosorveglianza sulle navi da crociera del gruppo Carnival Cruise Lines. Soluzioni Full IP all'avanguardia per un settore che in Italia vale 2,3 miliardi di euro e 10mila occupati.

Le navi da crociera sono vere e proprie città galleggianti, abitate da migliaia di persone che hanno bisogno di una piattaforma di telecomunicazioni efficiente anche quando si trovano in mezzo al mare. Creare una rete efficace per tutti i servizi di gestione dati, voce e video è un processo che pochi sono in grado di realizzare: fra questi c'è un'azienda friulana all'avanguardia, la Teletronica di Campoformido. Una "piccola" realtà, 60 dipendenti, ma ad alto contenuto tecnologico, che grazie alla collaborazione con Fincantieri, la più importante azienda navalmeccanica italiana, è riuscita a fornire la tecnologia per le comunicazioni sulle nuove navi del gruppo Carnival, il più grande armatore civile del mondo che comprende anche l'italiana Costa Crociere.
«Al momento siamo l'unica azienda europea che al fornisce alle navi da crociera sistemi integrati Full IP -afferma Sergio Lodolo, presidente e ad della società-. Anche grazie al nostro supporto alla progettazione dei sistemi, Fincantieri è riuscita a offrire ai vari clienti armatori una gamma di servizi a bordo nave Full IP la cui implementazione è completamente made in Italy»

Fincantieri ha voluto Teletronica come partner nella progettazione e nella realizzazione dei sistemi integrati Full IP per navi che solcheranno i mari di tutto il mondo. «Abbiamo già realizzato -prosegue Lodolo- tre sistemi integrati di comunicazione su navi costruite negli stabilimenti Fincantieri di Ancona per la francese Compagnie du Ponant (Le Boreal, l'Austral e Le Soleal, navi del segmento lusso destinate a crociere esclusive su rotte fluviali e antartiche). Sono in portafoglio ordini altri due giganti del mare in realizzazione a Monfalcone per la Compagnia Princess, del gruppo Carnival. Una terza, per l'armatore P&O, è di prossima definizione». Per queste navi Teletronica sta realizzando sistemi telefonici ridondati e virtualizzati con 4000 utenti IP ciascuno. Per il 2013, 2014 e 2015 l'azienda sta già lavorando su altri progetti che hanno una buona probabilità di concretizzarsi in nuovi ordini di fornitura.

Teletronica al momento è l'unica realtà completamente italiana a installare sulle navi da crociera sistemi di telefonia Full IP. Oltre a questo, la società friulana progetta e installa, a bordo delle navi da crociera, i grandi sistemi integrati che comprendono videosorveglianza, networking, rete wireless e interactive tv. Si tratta di progetti innovativi che utilizzano le tecnologie di trasmissione dati e video più sofisticate e moderne al mondo. «Tutto è stato testato da Carnival, così come altri armatori in precedenza -continua Lodolo-. Nel mese di settembre 2012 un team di tecnici e dirigenti americani dell'armatore ha visitato la nostra azienda e certificato che la risposta tecnica e ingegneristica da noi fornita, soddisfa al 100% le loro richieste». Fincantieri coinvolge Teletronica fin dalla fase iniziale di progettazione dei sistemi di comunicazione da installare a bordo delle navi, e anche nelle fasi successive in cui il costruttore si confronta con l'acquirente per definire la commessa e le eventuali varianti. Acquisito l'ordine di fornitura, inizia la fase di commissioning e installazione dei sistemi. Ma dopo il varo delle navi il lavoro di Teletronica non è finito: «È fondamentale fornire al cliente assistenza costante -spiega sempre Sergio Lodolo-. E per questo i nostri tecnici sono pronti ad andare in ogni parte del mondo per risolvere qualsiasi problema».

Un settore chiave per l'Italia - Quella parte dell'industria navale italiana che si concentra sulla costruzione di navi da crociera rappresenta un settore produttivo fondamentale per l'economia del nostro Paese. Se guardiamo solo a Fincantieri, il gigante italiano del comparto, la produzione raggiunge un valore di 2,3 miliardi di euro e i dipendenti sono quasi 10mila (dati di bilancio 2011), con un indotto che arriva a occupare altre 40mila persone.


Teletronica S.p.A. - Fondata nel 1977, Teletronica è un System Integrator fra i più importanti del Triveneto. Conta una sessantina di dipendenti e numerosi consulenti esterni. Teletronica progetta e realizza soluzioni per le infrastrutture di telecomunicazioni in fibra ottica e/o radio WiMax, per la comunicazione interna nelle aziende e nella PA (telefonia IP, VoIP, trasmissione dati, connettività), per la conservazione dei dati, per la distribuzione internet ad aziende, privati ed enti pubblici, per il controllo del territorio e la videosorveglianza. Fornisce assistenza qualificata in ogni parte del mondo.www.teletronica.it

Fonte:
Ufficio stampa Teletronica: Eo Ipso Srl

martedì 4 dicembre 2012

La leggenda di Colapesce.




La leggenda di Colapesce è uno dei più famosi miti siciliani. Le sue origini risalirebbero nelle sue prime varianti al XIV secolo.

Il suo protagonista si chiama Nicola (Cola) e proviene dalla città di Messina. E’ figlio di un pescatore, ma ha una grande passione per il mare e la fauna che lo abita. Arriva, addirittura, a rigettare in mare tutti i pesci pescati dal genitore. Sua madre, adirata, gli lancia una maledizione che lo trasforma in un uomo dalle sembianze di pesce. Egli, però, non perde la sua passione per le immersioni e si rende utile, mettendo a disposizione la sua stragrande abilità di spostarsi nei fondali marini. La sua fama viene a conoscenza anche di Federico II che, incuriosito, decide di metterlo alla prova. Getta in mare una coppa e Colapesce gliela riporta facilmente. Allora getta la sua corona in un punto più profondo. Dopo due giorni Colapesce gliela riconsegna. Federico II non è ancora soddisfatto e fa buttare un anello nelle più remote profondità dello stretto. Questa volta, però, Colapesce non torna in superficie. Si racconta, infatti, che ci siano tre colonne a sostenere la Sicilia, una delle quali sarebbe molto danneggiata, e che Colapesce sia ancora impegnato a sorreggerla.



Fonti:

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Buonasera!  Oggi mi pregio di pubblicare la recensione del romanzo giallo "L'infanzia violata", dello scrivente Francesco ...

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