Sicilia bedda e amata,cantata e disprizzata...

  • A proposito degli alieni....

    Il saggio dal titolo "A proposito degli alieni....", di Francesco Toscano e Enrico Messina

    Sinossi: Fin dalla preistoria ci sono tracce evidenti del passaggio e dell’incontro tra esseri extraterrestri ed esseri umani. Da quando l’uomo è sulla Terra, per tutto il suo percorso evolutivo, passando dalle prime grandi civiltà, all’era moderna, sino ai giorni nostri, è stato sempre accompagnato da una presenza aliena. Lo dicono i fatti: nei reperti archeologici, nelle incisioni sulle rocce (sin qui rinvenute), nelle sculture, nei dipinti, in ciò che rimane degli antichi testi, sino ad arrivare alle prime foto e filmati oltre alle innumerevoli prove che oggi con le moderne tecnologie si raccolgono. Gli alieni ci sono sempre stati, forse già prima della comparsa del genere umano, e forse sono loro che ci hanno creato.

  • Gli antichi astronauti: dèi per il mondo antico, alieni per quello moderno.

    Il saggio dal titolo "Gli antichi astronauti: dèi per il mondo antico, alieni per quello moderno.", di Francesco Toscano

    Sinossi: Milioni di persone in tutto il mondo credono che in passato siamo stati visitati da esseri extraterrestri. E se fosse vero? Questo libro nasce proprio per questo motivo, cercare di dare una risposta, qualora ve ne fosse ancora bisogno, al quesito anzidetto. L`archeologia spaziale, o archeologia misteriosa, è definibile come la ricerca delle tracce, sotto forma di particolari reperti archeologici o delle testimonianze tramandate nel corso dei millenni, di presunti sbarchi sulla Terra di visitatori extraterrestri avvenuti all’alba della nostra civiltà.

  • Condannato senza possibilità d'appello

    Il romanzo breve dal titolo "Condannato senza possibilità d'appello.", di Francesco Toscano

    Sinossi: Le concezioni primitive intorno all`anima sono concordi nel considerare questa come indipendente nella sua esistenza dal corpo. Dopo la morte, sia che l`anima seguiti a esistere per sé senza alcun corpo o sia che entri di nuovo in un altro corpo di uomo o d`animale o di pianta e perfino di una sostanza inorganica, seguirà sempre il volere di Dio; cioè il volere dell’Eterno di consentire alle anime, da lui generate e create, di trascendere la vita materiale e innalzarsi ad un piano più alto dell’esistenza, imparando, pian piano, a comprendere il divino e tutto ciò che è ad esso riconducibile.

  • L'infanzia violata, di Francesco Toscano

    Il romanzo giallo dal titolo "L'infanzia violata", di Francesco Toscano

    Sinossi: Dovrebbero andare a scuola, giocare, fantasticare, cantare, essere allegri e vivere un'infanzia felice. Invece, almeno 300 milioni di bambini nel mondo sono costretti a lavorare e spesso a prostituirsi, a subire violenze a fare la guerra. E tutto ciò in aperta violazione delle leggi, dei regolamenti, delle convenzioni internazionali sui diritti dell'infanzia. La turpe problematica non è lontana dalla vostra quotidianità: è vicina al luogo in cui vivete, lavorate, crescete i vostri bambini. Ad ogni angolo dei quartieri delle città, dei paesi d'Italia, è possibile trovare un'infanzia rubata, un'infanzia violata.

  • I ru viddrani, di Francesco Toscano

    Il romanzo giallo dal titolo "I ru viddrani", di Francesco Toscano

    Sinossi: Non è semplice per un vecchietto agrigentino rientrare in possesso del suo piccolo tesoro, che consta di svariati grammi di oro e di argento, che la sua badante rumena gli ha rubato prima di fuggire con il suo amante; egli pensa, allora, di rivolgersi a due anziani suoi compaesani che sa essere in buoni rapporti con il capo mafia del paesino rurale ove vive, per poter rientrare in possesso del maltolto. A seguito della mediazione dei "ru viddrani", Don Ciccio, "u pastranu", capo mafia della consorteria mafiosa di Punta Calura, che ha preso a cuore la vicenda umana di Domenico Sinatra, incarica i suoi sodali di mettersi sulle tracce della ladruncola e di far in modo che ella restituisca la refurtiva all`anziano uomo. Qualcosa, però, va storto e fra le parti in causa si acuisce un'acredine che amplifica l'entità del furto commesso, tanto che nel giro di pochi anni si arriva all`assassinio di Ingrid Doroteea Romanescu, la badante rumena resasi autrice del furto in questione.

  • I ru viddrani, di Francesco Toscano

    Il fantasy dal titolo "E un giorno mi svegliai", di Francesco Toscano

    Sinossi: "E un giorno mi svegliai" è un fantasy. Il personaggio principale del libro, Salvatore Cuzzuperi, è un impiegato residente nella provincia di Palermo che rimane vittima di un'esperienza di abduction. Il Cuzzuperi vivrà l'esperienza paranormale del suo rapimento da parte degli alieni lontano anni luce dal pianeta Terra e si troverà coinvolto nell'aspra e millenaria lotta tra gli Anunnaki, i Malachim loro sudditi, e i Rettiliani, degli alieni aventi la forma fisica di una lucertola evoluta. I Rettiliani, scoprirà il Cuzzuperi, cercano di impossessarsi degli esseri umani perché dotati di Anima, questa forma di energia ancestrale e divina, riconducibile al Dio Creatore dell'Universo, in grado di ridare la vita ad alcune specie aliene dotate di un Dna simile a quello dell'uomo, fra cui gli stessi Rettiliani e gli Anunnaki. Il Cuzzuperi perderà pian piano la sua umanità divenendo un Igigi ammesso a cibarsi delle conoscenze degli "antichi dèi", ed infine, accolto come un nuovo membro della "fratellanza cosmica".

  • I ru viddrani, di Francesco Toscano

    Il romanzo giallo dal titolo "I ru viddrani", di Francesco Toscano

    Sinossi: Non è semplice per un vecchietto agrigentino rientrare in possesso del suo piccolo tesoro, che consta di svariati grammi di oro e di argento, che la sua badante rumena gli ha rubato prima di fuggire con il suo amante; egli pensa, allora, di rivolgersi a due anziani suoi compaesani che sa essere in buoni rapporti con il capo mafia del paesino rurale ove vive, per poter rientrare in possesso del maltolto. A seguito della mediazione dei “ru viddrani”, Don Ciccio, “ù pastranu”, capo mafia della consorteria mafiosa di Punta Calura, che ha preso a cuore la vicenda umana di Domenico Sinatra, incarica i suoi sodali di mettersi sulle tracce della ladruncola e di far in modo che ella restituisca la refurtiva all`anziano uomo. Qualcosa, però, va storto e fra le parti in causa si acuisce un’acredine che amplifica l’entità del furto commesso, tanto che nel giro di pochi anni si arriva all`assassinio di Ingrid Doroteea ROMANESCU, la badante rumena resasi autrice del furto in questione.

  • Naufraghi nello spazio profondo, di Francesco Toscano

    Il romanzo di fantascienza dal titolo "Naufraghi nello spazio profondo ", di Francesco Toscano

    Sinossi: In un futuro distopico l’umanità, all’apice della sua evoluzione e prossima all’estinzione, sarà costretta, inevitabilmente, a lasciare la Terra, la nostra culla cosmica, alla ricerca di un pianeta alieno in cui poter vivere, sfruttando le conoscenze del suo tempo. Inizia così l’avventura del giovane Joseph MIGLIORINI, di professione ingegnere, e di altri giovani terrestri, un medico, un geologo, un ingegnere edile, che, da lì a poco, a bordo di una navetta spaziale allestita dal loro Governo, sarebbero stati costretti a raggiungere il pianeta Marte, il “nostro vicino cosmico”, al fine di atterrare nei pressi del suo polo nord ove, anni prima, dei robot costruttori avevano realizzato una stazione spaziale permanente, denominata “New Millenium”; tutto questo affinché parte dell’umanità sopravvissuta agli eventi nefasti e apocalittici potesse prosperare su quella landa desolata, tanto ostile alla vita in genere, giacché ritenuta unico habitat possibile e fruibile ai pochi sopravvissuti e alla loro discendenza.

  • Malacarne, di Francesco Toscano

    Libro/E-book: Malacarne, di Francesco Toscano

    Sinossi: Nella primavera dell'anno 2021 a Palermo, quando la pandemia dovuta al diffondersi del virus denominato Covid-19 sembrerebbe essere stata sconfitta dalla scienza, malgrado i milioni di morti causati in tutto il mondo, un giovane, cresciuto ai margini della società, intraneo alla famiglia mafiosa di Palermo - Borgo Vecchio, decide, malgrado il suo solenne giuramento di fedeltà a Cosa Nostra, di vuotare il sacco e di pentirsi dei crimini commessi, così da consentire alla magistratura inquirente di assicurare alla giustizia oltre sessanta tra capi e gregari dei mandamenti mafiosi di Brancaccio, Porta Nuova, Santa Maria Gesù. Mentre Francesco Salvatore Magrì, inteso Turiddu, decide di collaborare con la Giustizia, ormai stanco della sua miserevole vita, qualcun altro dall'altra parte della Sicilia, che da anni ha votato la sua vita alla Legalità e alla Giustizia, a costo di sacrificare sé stesso e gli affetti più cari, si organizza e profonde il massimo dell'impegno affinché lo Stato, a cui ha giurato fedeltà perenne, possa continuare a regnare sovrano e i cittadini possano vivere liberi dalle prevaricazioni mafiose. Così, in un turbinio di emozioni e di passioni si intrecciano le vite di numerosi criminali, dei veri e propri Malacarne, e quella dei Carabinieri del Reparto Operativo dei Comandi Provinciali di Palermo e Reggio di Calabria che, da tanti anni ormai, cercano di disarticolare le compagini mafiose operanti in quei territori. Una storia umana quella di Turiddu Magrì che ha dell'incredibile: prima rapinatore, poi barbone e mendicante, e infine, dopo essere stato "punciutu" e affiliato a Cosa Nostra palermitana, il grimaldello nelle mani della Procura della Repubblica di Palermo grazie al quale potere scardinare gran parte di quell'organizzazione criminale in cui il giovane aveva sin a quel momento vissuto e operato.

  • NAUFRAGHI NELLO SPAZIO PROFONDO : I 12 MARZIANI, GLI ULTIMI SUPERSTITI DELLA SPECIE UMANA , di Francesco Toscano

    Libro/E-book: NAUFRAGHI NELLO SPAZIO PROFONDO : I 12 MARZIANI, GLI ULTIMI SUPERSTITI DELLA SPECIE UMANA,di Francesco Toscano

    Sinossi: In un futuro distopico l’umanità, all’apice della sua evoluzione e prossima all’estinzione, sarà costretta, inevitabilmente, a lasciare la Terra, la nostra culla cosmica, alla ricerca di un pianeta alieno in cui poter vivere, sfruttando le conoscenze del suo tempo. Inizia così l’avventura del giovane Joseph MIGLIORINI, di professione ingegnere, e di altri giovani terrestri, un medico, un geologo, un ingegnere edile, che, da lì a poco, a bordo di una navetta spaziale allestita dal loro Governo, sarebbero stati costretti a raggiungere il pianeta Marte, il “nostro vicino cosmico”, al fine di atterrare nei pressi del suo polo nord ove, anni prima, dei robot costruttori avevano realizzato una stazione spaziale permanente, denominata “New Millenium”; tutto questo affinché parte dell’umanità sopravvissuta agli eventi nefasti e apocalittici potesse prosperare su quella landa desolata, tanto ostile alla vita in genere, giacché ritenuta unico habitat possibile e fruibile ai pochi sopravvissuti e alla loro discendenza. Nel giro di pochi anni, pur tuttavia, a differenza di quanto auspicatosi dagli scienziati che avevano ideato e progettato la missione Marte, l’ingegnere MIGLIORINI e la sua progenie sarebbero rimasti coinvolti in un’aspra e decennale guerra combattuta da alcuni coloni di stanza sul pianeta Marte e da altri di stanza sulla superficie polverosa della nostra Luna, per l’approvvigionamento delle ultime materie prime sino ad allora rimaste, oltre che per l’accaparramento del combustibile, costituito da materia esotica e non più fossile, di cui si alimentavano i motori per viaggi a velocità superluminale delle loro superbe astronavi; ciò al fine di ridurre le distanze siderali dello spazio profondo e al fine di generare la contrazione dello spazio-tempo per la formazione di wormhole, ovvero dei cunicoli gravitazionali, che avrebbero consentito loro di percorrere le enormi distanze interstellari in un batter di ciglia...






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mercoledì 21 dicembre 2011

AD AGIRA (EN) LA NATIVITÀ “IN DIRETTA”.

Agira (En) (Fonte: dalla rete)
21 Dic. 2011.


Il 24 dicembre, nella pittoresca cittadina dell’Ennese, si svolgerà il tradizionale presepe vivente, considerato uno dei più originali d’Italia. Infatti, dal tardo pomeriggio fino alla mezzanotte, potrete vivere in tempo reale tutti i momenti più suggestivi della Natività. Splendida cornice della rappresentazione sarà l’antico Castello  medievale, illuminato da spettacolari giochi di luci. Si comincia con la messa in scena degli antichi mestieri, all'interno delle capanne costruite nella parte più alta del paese, poi sarà la volta della storia di Abramo, chiamato a sacrificare il figlio Isacco, ma poi ripagato da Dio per la sua ubbidienza. Si procede con l’Annunciazione ed il Censimento, fino ad arrivare al momento più atteso: la Natività. Dopo la messa, che si svolgerà intorno alle 23 all'interno della chiesa di Santa Margherita, potrete assistere all'arrivo dell’asinello con Giuseppe e Maria, non prima di aver assistito alla rappresentazione della consegna delle tavole dei 10 Comandamenti a Mosè. Ma le sorprese di Agira non finiscono qui. L’indomani, potrete trascorrere il giorno di Natale, alla scoperta delle bellezze artistiche di questo paese dalle origini antichissime, popolato già a partire da trentamila anni fa. La città, forse il più antico centro sicano in Sicilia, prende il nome, molto probabilmente, da Agiride, uno di capi sicani che la fondò. Ma l’etimologia del nome potrebbe anche essere collegata alla presenza di una miniera d’argento vicino alla città, da “argyros”, ovvero “argento” in greco. Tanti i tesori d’arte che si nascondo tra le strade del paese, un vero e proprio “museo diffuso”: dal già citato Castello, alle chiese di Santa Maria Maggiore, del SS. Salvatore e di Sant’Antonio Abate, costruite nei quartieri più antichi della città, fuori dalle mura dell’antica fortezza. Scendendo a valle, incontrerete la chiesa di Santa Margherita, col il suo maestoso prospetto, e ancora più a valle il convento di Sant'Agostino e la chiesa di San Pietro, quella di Sant'Antonio da Padova, nell'attuale centro della città, e l’abbazia di San Filippo Santa Maria Latina, costruita dove prima sorgeva, con molta probabilità, un tempio dedicato a Eracle e che custodisce preziosi manufatti artistici.

Fonte:


Per saperne di più:

giovedì 22 settembre 2011

Quella Croce trovata fra gli scogli, rievocazione storica a Trabia(Pa).

Trabia (Pa) (Fonte: Dalla rete)
22 Settembre 2011.

Trabia (Pa): Venerdì 23 e Domenica 25 settembre.


Si rinnova anche quest’anno a Trabia, in provincia di Palermo, l’appuntamento dedicato al Santissimo Crocifisso, con una processione fissata per domenica pomeriggio dalle 19.30. L’origine della festa – raccontano dal Comune - risale alla metà del diciottesimo secolo, quando alcuni pescatori ritrovarono una croce di bronzo tra gli scogli del castello Lanza, durante un periodo di carestia. Fu portata in processione dai fedeli e dalla corte principesca. La Croce fu, poi, donata dalla famiglia Lanza al clero locale. Il venerdì si svolge proprio la rievocazione della “truvata ra cruci” con figuranti in costume. Info: www.comunetrabia.gov.it .

Fonte:

giovedì 18 agosto 2011

Le ultime news da Monreale (Pa).

Il Duomo di Monreale (Fonte: Dalla rete)

18 Agosto 2011.

Monreale, «scivola» il tetto all'Abbazia
Corriere della Sera
PALERMO - Una parte del tetto del complesso abbaziale arabo-normanno di Monreale, nel Palermitano, ha ceduto ed è scivolato giù aprendo una falla nella copertura dell'edificio. La notizia è stata resa nota nella serata di mercoledì dal sindaco della ... Per saperne di più..
Beni culturali: Mibac chiede chiarimenti su Abbazia Monreale e ...
Adnkronos/IGN
(Adnkronos) - "In seguito alla notizia del crollo che ha interessato l'Abbazia di Monreale, il sottosegretario ai Beni Culturali Riccardo Villari ha immediatamente dato mandato al suo ufficio di mettersi in contatto con il Sindaco e con la ... Per saperne di più..

Beni culturali: Crollo tetto Abbazia Monreale, oggi sopralluogo
Adnkronos/IGN
(Adnkronos) - Questa mattina, a partire dalle 9, il sindaco di Monreale Filippo Di Matteo ed i rappresentanti della Sovrintendenza ai Beni culturali effettueranno un sopralluogo nell'Abbazia accanto al Duomo di Monreale per valutare l'entita' dei danni ...Per saperne di più...

giovedì 4 agosto 2011

Le Chiese di Palermo: la Chiesa ed il convento di Santa Chiara.

La Chiesa di Santa Chiara di Palermo. (Fonte: Dalla rete)
3 Agosto 2011.

Fondato nel 1344 come complesso delle Clarisse francescane per volontà di Matteo Sclafani. Si sviluppava attorno a due grandi cortili, dei quali oggi rimane solo quello orientale su cui prospetta un lungo portico. La chiesa venne interamente riconfigurata nel 1678 da Paolo Amato con ammodernamenti decorativi ed innestando nella facciata un portale barocco, oggi sostituito con quello della distrutta chiesa della Madonna della Grazia dei Macellai. L'interno ad unica navata è elegantemente adornato con affreschi e quadri. Di notevole pregio sono l'altare centrale in marmi nobili e pietre dure concluso da uno scenografico baldacchino e da un pavimento marmoreo. Il Monastero ha subito, così come la chiesa, notevoli danni in seguito ai bombardamenti del 1943. La struttura è utilizzata dai Salesiani che vi hanno impiantato scuole professionali, un oratorio per i giovani del quartiere ed un centro di accoglienza per lavoratori extra comunitari. Il complesso Santa Chiara rappresenta oggi infatti un centro di promozione umana e sociale del quartiere Albergheria.

Il Barocco Palermitano: La Chiesa di San Matteo.

La Chiesa di San Matteo a Palermo (Fonte: Dalla rete)
3 Agosto 2011.

Costruita tra il 1633 e il 1647 da Mariano Smeriglio. Il prospetto, verrà invece realizzato nel 1662 su disegno degli architetti Carlo D’Aprile e Gaspare Guercio. Si presenta a tre ordini degradanti e per la presenza nell’ultimo ordine del campanile divenne il prototipo di una delle facciate più diffuse dell’architettura barocca in Sicilia: la facciata campanile. Il portale è sormontato dalle statue dell’Immacolata con ai lati le statue del San Matteo e di San Mattia, opera del Guercio. L’interno ha un impianto di tipo rinascimentale con pianta basilicale a tre navate. E’ arricchito da rivestimenti in marmo, decorazioni pittoriche ed a stucco, alcune di queste ultime opera di Giacomo Serpotta (XVIII sec.), in particolare l’altorilievo in stucco che rappresenta Cristo e un Angelo che conforta anime purganti, visibile sopra la porta interna e due statue allegoriche rappresentanti la Fede e la Giustizia. All’interno troviamo anche le ultime opere realizzate da Pietro Novelli del 1647 “La presentazione al Tempio” e “lo Sposalizio della Vergine con Sant’Anna”, che eseguì prima di essere vittima di una sommossa. Le volte furono affrescate nella metà del XVIII secolo da Vito d’Anna.

sabato 16 luglio 2011

387° Festino di San Rosalia. Il programma di oggi 16 Luglio 2011.

Giorno 16 Luglio

Luogo: Giardino Garibaldi


- ore 11.00 Lo spettacolo per bambini “Rosa, Candida Rosa (la storia di Santa Rosalia raccontata ai bambini).
Lo spettacolo ripercorre tutte le tappe della breve vita della Santa mediante una tecnica mista di burattini, ombre e attori, ingredienti indispensabili nel mondo dei bambini, accompagnato da musiche eseguite dal vivo

 

Luogo: Piazzetta Croce dei Vespri


- ore 18.00  Lo spettacolo de “gliarchiensemble”.
Concerto di musica barocca per il Festino di S. Rosalia,. GliArchiEnsemble è composto da due delle più prestigiose orchestre palermitane (Orchestra Sinfonica Siciliana e Teatro Massimo). Eseguiranno musiche H. Purcell, J Haydn e A. Vivaldi.


- ore 21.30 Lo spettacolo "Borghi e borgate nella Palermo della Santuzza"
Lo spettacolo è un viaggio nei vicoli della nostra città, con i propri suoni, gli umori, la lingua. I testi sono tratti dalla tradizione siciliana e da Salvo Licata. Il racconto è integrato dalle musiche del gruppo Al Madina.


Luogo: C.so Vittorio Emanuele


"Il Festino in centro"
L'iniziativa propone una sorte di “Ringraziando S.Rosalia”, con una manifestazione artistico culturale che unisce tradizione e modernità, (esposizioni, artisti di strada, visite guidate e spettacoli vari).


Luogo: P.zza Bologni

- ore 20.30 Lo spettacolo “Ciatumè”di Laura Mollica.
Lo spettacolo di Laura Mollica con le musiche di Giuseppe Greco è un viaggio sonoro dentro la tradizione popolare siciliana rivisitata. Pièce per voce e suoni su frammenti della tradizione popolare che rende omaggio alla nostra isola.

- ore 21.30  Lo spettacolo “Santa Rosalia… pensaci tu
Palermo e la sua Patrona si raccontano con gli etnocantautori Alfredo e Letizia Anelli. Da un antico modo di dire dei palermitani, lo spettacolo rievoca attraverso suoni, canti e racconti, una Palermo antica che sopravvive nei vecchi quartieri della città.

- ore 22.30  Lo spettacolo “Sud” il Teatro come una Arca, di e con Paride Benassai e la Palermitana Scenica.
Lo spettacolo è un omaggio al ricco patrimonio antropologico della città, un incrocio di voci, destini, umori e personaggi paradossali. L’attore palermitano con l’ausilio della Palermitana Scenica, con la partecipazione straordinaria di Marcello Mandreucci, sciorinerà i suoi “cunti e triunfi”.

Fonte:

venerdì 15 luglio 2011

387° Festino di San Rosalia. Il programma di oggi 15 Luglio 2011.

Giorno 15 Luglio

Luogo: Teatro delle Balate


- ore 21.30 Lo spettacolo "Turpis Gyrovagus vanus" Esperimenta da testi medievali.
Piece teatrale in un atto unico, tratto da testi medievali; racconta la storia dei giullari e degli attori nel periodo medievale, un viaggio bizzarro e divertente ma anche satirico e drammatico della Compagnia Darianton;


Luogo: Villa Pantelleria


- ore 21.30 Spettacolo – evento "U fistinu, calia, simensa, babbaluci, muluna e vinu. W Santa Rosalia" di Lollo Franco
Spettacolo/evento realizzato da Lollo Franco. Si tratta di  un progetto scenico dell'opera popolare secondo la tradizione palermitana: drammatico, comico, suonato, cantato e ballato , una vera animazione storica della vera vicenda di S.Rosalia (con la proiezione altresì di immagini-video riguardanti la Santa Patrona).


Luogo: Sagrato Chiesa S.Maria della Pietà (alla fine della processione religiosa)

- ore 21.30 Lo spettacolo “A Munti Piddirinu c’è ‘na Rosa”.
Rosa e Vito Parrinello con i figli Elisa e Giovanni  e la sua Compagnia interpreteranno “i Triunfi”, in collaborazione con il Corpo Bandistico Palermitano, accompagnati da fuochisti, danzatrici e percussionisti, che scandiranno il ritmo delle varie fasi del racconto ( La peste a Palermo, La dottrina popolare, Il rito religioso), dove la danza e la musica avranno una valenza di rilievo. Una grande festa fatta di ritualità, tradizioni, fede, gestualità, colori, sapori, luci e canti.


Luogo: Monte di Pietà

- ore 21.30 Spettacolo "Masculiata" regia di Angelo Butera
Lo spettacolo inizia  con alcuni "Triunfi", forme sonore della devozione popolare con Toty Basso e Tobia Vaccaro, per concludersi alle 22.30 con "la lunga notte dei terroni" protagonisti alcuni tra i più importanti artisti palermitani (Luigi Maria Burruano, Tony Sperandeo, Gino Carista, Raffaele Sabato e tanti altri, che rendono omaggio alla Santuzza - la serata sarà condotta da Massimo Minutella.

Luogo: Palazzo Steri

- ore 20.00   Lo spettacolo “Ballarò” di Serena Lao.
L'opera, scritta dalla cantautrice siciliana Serena Lao, racconta la vita, i sentimenti, gli odori e i sapori della Palermo del dopoguerra, attraverso i personaggi del quartiere Ballarò, all’interno della rappresentazione uno spaccato dell’antico Festino tra suoni, canti e triunfi. Direzione musicale Diego Spitaleri.

- ore 21.00 Lo spettacolo "Rusulia Rigina di Palermu" "U Fistinu" Fra tradizioni e innovazioni.
Nello spettacolo i musicisti e le voci narranti metteranno in scena con coloristiche strumentali e vocali, la vita, i miracoli e il ritrovamento della Santuzza ed ancora la devozione a Santa Rosalia del popolo palermitano. Le composizione sono attinte dal patrimonio dei “Sunaturi Orbi” rivisitato e messo in versi dai Giordano.

 

- ore 22.00  "Bella Dama" cunti e triunfi per Rosalia, "la Santa Signora di Palermo" di Sara Cappello
Lo spettacolo è una rappresentazione del sentimento popolare del sacro che utilizza in forma teatrale ed in canto, un tracciato poetico-religioso, rappresentato dai "Triunfi" dei cantastorie ciechi del 1600. tra le quali spicca la Canzone “Bella Dama” scritta da Sara Cappello.

Fonte:

giovedì 14 luglio 2011

387° Festino di San Rosalia. Il programma di oggi, giovedì 14 Luglio 2011.

14 Luglio 2011.


Giorni 14/15 Luglio


Luogo: Monte di Pietà  e zone limitrofe

Il Festinello

Allestimento di tradizione antica e popolare nello spazio che ospita la prima edicola votiva della Santa; il cosiddetto “Triunfu di S.Rosalia” e il “Tusiello”, baldacchino barocco utilizzato nei festeggiamenti religiosi dell’Italia Meridionale; la manifestazione comprende banda musicale, opera dei pupi e “triunfu” gastronomico di specialità siciliane.


Giorno 14 Luglio


Luogo: Teatro dei Pupi a Borgo Vecchio

- ore 18 Lo spettacolo dei pupi: "Ri Carlo Magno Re Imperaturi a Rosalia Sinibaldi"
Lo spettacolo proposto da una  tra le più antiche famiglie di pupari, racconta i fatti di Santa Rosalia, ed è adatto ad un pubblico eterogeneo.


Luogo: Teatro dei Pupi Argento

- ore 18 Lo spettacolo dell'opera dei pupi – “La storia di Santa Rosalia”.
Lo spettacolo proposto da una  tra le più antiche famiglie di pupari della città, racconta la storia di Santa Rosalia.

 

Luogo: Teatro Zappalà - Mondello


- ore 21.30 Lo spettacolo “Santa e Rosalia” di Franco Scaldati
Lo spettacolo “Santa e Rosalia” nasce al Centro Sociale S. Saverio nel quartiere Albergheria, frutto di uno dei laboratori tenuti da F.Scaldati con gli abitanti del quartiere; un dolce viaggio nel sentimento religioso di Palermo, visionario e poetico ricco di sonorità e umori popolari; un omaggio di Scaldati alla città di Palermo.


Luogo: Palchetto della Musica

- ore 21.00   Lo spettacolo “A Beneficiata du Fistinu di Nofrio e Virticchiu" di Giacomo Civiletti.
“A Beneficiata du Festino”, una sorte di lotteria del tempo della povera gente. E’ il Teatro delle "Vastasate", la nostra commedia dell'arte: lo spettacolo comprende cinque farse: 1) A Beneficiata du Fistinu; 2) Nofrio Baruni; 3) Nella; 4) L'uovo; 5) Lupe e Torralba.


Luogo: dalla Cattedrale a Piazza Marina

- ore 21.30 "W Palermo e Santa Rosalia" - realizzazione del Corteo e del Carro trionfale in occasione del 387° Festino
Gli artisti si stringono intorno alla santa e  la portano in corteo, esso rappresenterà infatti il nucleo centrale della festa. Il carro sarò nuovo un grande roseto barocco grazie anche all’utilizzo della luminarie scultoree di tradizione siciliana, sarà un carro vivente : 12 attrici palermitane (tra cui Ester e Maria Cucinotti, Stefania Blandeburgo, Giuditta Perriera, Sabrina Petyx ed Elisa Parrinello, etc.) interpreteranno le vergini e le martiri. Il carro trionfale di quest’anno sarà dedicato alle vittime sul lavoro; altri 20 musicisti (tra cui Dario Sulis, Dimas Camargo, Gianni Gebbia, Salvatore Pizzurro, Giovanni Parrinello, etc.) sfileranno su delle Moto Ape addobbate a festa ed eseguiranno delle improvvisazioni sonore. Su un altro carro, per la prima volta in corteo, vi saranno due teatrini dei pupi che accompagneranno la “scinnuta” attraverso il mare annunciando l’arrivo della santa. L’allestimento sarà a cura di Nino Cuticchio. Concluderanno la Festa i tradizionali giochi pirotecnici che illumineranno cielo e mare.

Fonte:

mercoledì 6 luglio 2011

Festino S. Rosalia 2011.



387° Festino di Santa Rosalia
6 Luglio 2011.


PROGRAMMA RELIGIOSO
387° FESTINO DI SANTA ROSALIA
PATRONA DELLA CITTA’ DI PALERMO
(nel 380° anniversario dell’Urna argentea che custodisce le sacre reliquie di S. Rosalia)


Domenica 10 Luglio
Ore 17,30 S. Rosario e litanie di S. Rosalia.

Ore 18,00 S. Messa.

Lunedì 11 Luglio
Ore 16,30 Giro della Banda musicale per le vie del Centro Storico.

Ore 17,30 S. Rosario e litanie di S. Rosalia.

Ore 18,00 S. Messa Solenne, a seguire, solenne rito di apertura della Cappella Reale che  custodisce le reliquie della Santa, uscita dell’Urna argentea con processione all’interno della cattedrale ed esposizione della stessa nell’area dell’altare.

Ore 19:30 Concerto Bandistico nel sagrato della Cattedrale,della Banda “Danubio Blu, Partanna Mondello, Palermo”

Ore 21,30 “Florete Flores” Omaggio a S. Rosalia in piazza S. Agata alla Guilla.

Martedì 12 Luglio
Ore 17,30 S. Rosario e litanie di S. Rosalia.

Ore 18,00 S. Messa.

Ore 21,00 Videoproiezione sulla storia e le bellezze artistiche della preziosa Urna argentea reliquiaria di Santa Rosalia, a seguire Concerto di Musica Sacra del Coro "Sancte Joseph" diretto dal Maestro Mauro Visconti.

Mercoledì 13 Luglio
Ore 11,00 AL PALAZZO DELLE AQUILE – PALAZZO DI CITTA’
Celebrazione Eucaristica presieduta da Sua Em.za Rev.ma il Card. Paolo Romeo Arcivescovo Metropolita dell’Arcidiocesi di Palermo con la partecipazione del sig. Sindaco e del Consiglio Comunale. Animerà la celebrazione la Corale Polifonica “San Sebastiano” della Polizia Municipale di Palermo. Al termine della celebrazione tradizionale omaggio floreale dei Vigili del Fuoco alla Statua di Santa Rosalia posta in cima al Palazzo Comunale e suono festoso dei tamburi.

IN CHIESA CATTEDRALE
Ore 17,30 S. Rosario e litanie di S. Rosalia.

Ore 18,00 S. Messa.

Giovedì 14 Luglio
Ore 19,00 Solenni Vespri Pontificali presieduti da Sua Em.za Rev.ma il Card. Paolo Romeo Arcivescovo Metropolita dell’Arcidiocesi di Palermo,alla presenza del Sig. Sindaco e delle Autorità Civili e Militari.

Venerdì 15 Luglio
Solennità del Ritrovamento delle Reliquie di S. Rosalia sul Montepellegrino.

Ore 7,30 Alborata.

Ore 8,00 Nel Sagrato della Cattedrale Mostra di Arte Sacra "La Santuzza" patrocinata dalla UCAI "Unione Cattolici Artisti Italiani". La mostra sarà aperta al pubblico fino alle ore 13.00.

Ore 8,00 S. Messa.

Ore 9,00 S. Messa.

Ore 11,00 Solenne Messa Pontificale con Benedizione Papale e Indulgenza plenaria, presieduta da Sua Em.za Rev.ma il Card. Paolo Romeo Arcivescovo Metropolita dell’Arcidiocesi di Palermo alla presenza del sig. Sindaco e delle Autorità Civili e Militari. Animerà la celebrazione, la Corale Polifonica della Cattedrale, diretta dal Maestro Mauro Visconti.

Ore 17,00 Suono festoso delle Campane della Cattedrale con l’inno di S. Rosalia, S. Rosario e litanie di S. Rosalia.

Ore 17,30 S. Messa solenne celebrata dal Parroco della Cattedrale Mons. Gino Lo Galbo. Animerà la celebrazione, la Corale Polifonica “S. Francesco di Paola” diretta dal Maestro Lorenzo Filizzola.

Ore 19,00 Solenne processione Cittadina dell’Urna Argentea di S. Rosalia con la partecipazione delle Autorità Civili e Militari. Itinerario della processione: Corso Vittorio Emanuele, sosta a piazza Marina con tradizionale discorso alla città dell’Arcivescovo, proseguimento della processione con fiaccolata per corso Vittorio Emanuele, (ai Quattro Canti, breve sosta di preghiera e Benedizione alla Città) via Maqueda, discesa dei Giovenchi, piazza S. Onofrio, piazza Monte di Pietà, (sosta dinanzi alla prima edicola votiva dedicata alla Santuzza, dopo il miracolo di liberazione dalla peste) via Gioiamia, via Matteo Bonello e rientro in Cattedrale dal sagrato. La Processione sarà accompagnata dalle Bande Musicali “Danubio Blu, Partanna Mondello, Palermo” e Circolo Culturale Bandistico “Antonio Marinuzzi, Città di Palermo di G.ni e S.re Bottino.

Ore 22,30 Giochi pirotecnici nel sagrato della Cattedrale a cura della Ditta La Rosa Lorenzo.

Domenica 17 Luglio
Ore 18,00 S. Messa solenne, al termine, processione di rientro dell’Urna Argentea verso la Cappella Reale di Santa Rosalia

L' Arcidiocesi di Palermo
Il Parroco della Cattedrale Mons. Gino Lo Galbo

Fonte:

  1. L' Arcidiocesi di Palermo;
  2. http://www.youtube.com/;
  3. petrasalvo@libero.it.


giovedì 19 maggio 2011

Foto della Festa del SS. Crocifisso di Monreale 385° anno (3 Maggio 2011) di Mario Lo Coco.


Festa del SS. Crocifisso di Monreale, 385° anno.  Foto di Mario Lo Coco.
19 Maggio 2011.

Pubblico di seguito, dopo sedici giorni dal giorno in cui si è svolta la processione in onore del SS. Crocifisso di Monreale (3 Maggio u.s.), alcune foto che ritraggono alcuni momenti salienti della processione del venerato simulacro, portato in spalla dai fratelli della confraternita del SS. Crocifisso di Monreale (anche per quest'anno il loro motto è stato "più che sulla spalla, nel cuore!") ed articolatasi per le vie della cittadina normanna.
Le foto sono state scattate dall'amico Mario Lo Coco, che come ogni anno colgo l'occasione di ringraziare  pubblicamente per l'impegno profuso nella realizzazione di questi scatti che immortalano alcuni dei più bei  momenti della partecipazione della comunità monrealese tutta, fedeli, autorità civili e religiose, alla "Festa" che si rinnova ogni anno in onore del SS. Crocifisso, celebrazione che è giunta al suo trecentoottantacinquesimo anniversario.
Le foto sono pubblicate secondo la policy della licenza Creative Commons e sono allocate sulla piattaforma Picasaweb di Google.
Per visualizzare le foto basta cliccare sulle icone in basso:



giovedì 5 maggio 2011

Festa del SS Crocifisso di Monreale 385° anno.



Il SS Crocifisso di Monreale in processione per le vie del centro normanno il 3 Maggio 2011


5 Maggio 2011.

Anche quest'anno, nel pomeriggio del 3 Maggio u.s., per le vie del centro di Monreale, sì è svolta la processione del SS Crocifisso che, partito dalla chiesa della collegiata, per le avverse condizioni meteo ha dovuto cambiare il suo percorso, quello consueto, facendo rientro, per la pioggia battente, all'interno dellla cattedrale, il maestoso Duomo normanno, dalla parte di Piazza Guglielmo II. La processione del SS Crocifisso è solo rimandata a Sabato prossimo, 7 Maggio,  alle ore 18.00, così come dichiarato da S.E. Rev.ma Mons. Salvatore Di Cristina, Arcivescovo e Abate di Monreale, Abate di Santa Maria del Bosco. Pubblico di seguito alcune foto scattate nel corso della processione; basta cliccare sulla foto per aprire l'album fotografico creato su Picasa.

Festa del Crocifisso di Monreale 385° anno.

martedì 29 marzo 2011

E se non fosse terrestre...? Parte nona.



29 Marzo 2011.

Continuano i post dedicati all'archeologia spaziale, alla tesi sostenuta dai teorici degli antichi astronauti, alla domanda che sempre di più gli uomini del nostro tempo si pongono: "Siamo soli nell'Universo?" 

Oggi analizzeremo gli antichi scritti dalla lettura dei quali si evince che migliaia di anni addietro, quando la nostra civiltà era agli albori della sua evoluzione, creature aliene scese dal cielo, il più delle volte additati come dèi, su oggetti e/o macchine volanti, elargirono agli uomini di quel tempo conoscenze in campo astronomico, edile, nell'agricoltura ecc. ecc.  e che poi, dopo aver donato ai nostri antenati conoscenze in tutti i campi dell'attività umana, ritornarono fra le stelle da cui erano venuti.

Fin dai tempi più remoti della storia dell'uomo i nostri simili hanno avuto l'esigenza di raccogliere e tramandare ai posteri in alcuni antichi testi testimonianze di fatti ed eventi strabilianti che non seppero spiegare con le conoscenze del loro tempo, ed afferenti fenomeni aerei e/o celesti a dir poco inquietanti, i quali ci fanno seriamente dubitare di essere soli nel silenzio dell’ Universo e corroborano sempre di più la tesi sostenuta dai teorici degli antichi astronauti. 

Vediamo qualche esempio in proposito:

Primo secolo a.C. L’Aramayana testo sacro dell’ antica India :
"Le macchine volanti Vimanas avevano forma sferica e navigavano nell’aria. Gli uomini all’ interno delle Vimanas potevano in tal modo percorrere grandi distanze in un tempo meravigliosamente breve”.

Primo secolo a.C. dai Manoscritti del Mar Morto :
"Uomini sono venuti sulla Terra ed altri uomini sono stati prelevati dalla Terra e portati in cielo”.

Ottavo secolo d.C. da una Nota al Margine della storia dei Longobardi di Paolo Biato:
"Apparve una colonna molto luminosa in posizione verticale rispetto alla Terra, che discendendo, bruciò molte cose. Quindi ritornata in alto assunse forma circolare”.

Anno 839 dagli annali di Giuda :
"Per alcune notti si videro volare degli oggetti infuocati a forma di stella“.

Anno 1520 dalla Cronaca dei Fatti Prodigiosi di Corrado Licostene :
"Una trave ardente di orrenda grandezza fu vista in cielo, e la volta che si fu avvicinata alla terra, discendendo, bruciò molte cose! Quindi tornata in alto assunse forma circolare”.

"Furono visti piccoli e grandi cilindri volanti stazionare immobili nello spazio e dai quali fuoriuscivano delle sfere che si mostravano a velocità fantastiche”.

"Il 7 agosto verso l’alba si videro in aria molte grosse sfere nere le quali viaggiavano a grande velocità davanti al Sole e si dirigevano le una contro le altre come se si stessero combattendo”.

E’ mai possibile che in tutti questi casi, come in centinaia d’altri racconti di cronache storiche raccolte in tutto il mondo, possa trattarsi solo di “racconti fantastici” e di “deliri onirici di certi narratori”? 


La Bibbia

La Bibbia merita un discorso a parte, essendo un testo che presenta numerose chiavi di lettura riguardo a episodi che possono far pensare agli U.F.O., già presenti nei tempi remoti della storia.
Tra questi racconti c'è quello del profeta Elia che d'improvviso è affiancato da "un carro di fuoco e cavalli di fuoco... ed Elia salì in cielo nel turbine" (Antico Testamento, 2° Libro dei Re 2, 11-12).
Oltre al rapimento di Elia, la Bibbia dà altri indizi ufologici: “C'erano sulla Terra i Giganti a quei tempi - e anche dopo - quando i figli di Dio si univano alle figlie degli uomini e queste partorivano loro dei figli” si legge nel libro della Genesi (6,4).
In un altro libro si parla di Mosè; a lui “l’angelo del Signore si manifestò in una fiamma di fuoco, in mezzo ad un roveto. Mosè osservò che il roveto era tutto una fiamma ardente, ma non si consumava” (Esodo 3, 2).
 Altri possibili riferimenti ad alieni e ad astronavi aliene sono presenti nei racconti biblici della visione di Ezechiele e di quella di Giacobbe. Si aggiungono al dubbio ufologico l’Arca dell’Alleanza e la distruzione di Sodoma e Gomorra.
Altro testo religioso, in cui si possono riscontrare eventuali riferimenti a fenomeni extraterrestri, è il Libro di Enoch, personaggio biblico di cui la stessa Bibbia, (almeno nella versione conosciuta da noi), ne parla sommariamente e brevemente nel Libro della Genesi 5, 21-24; anzi leggendo attentamente il versetto in questione si ha l'impressione che l'argomento trattato sia incompleto come se ne mancasse una parte.
Enoch, patriarca antidiluviano padre di Matusalemme, di lui nella Genesi si afferma che “camminò con Dio e non fu più perché Dio l’aveva preso”, si precisa, cioè, che Enoch visse in stretto contatto con Dio o con i suoi rappresentanti celesti, e poi fu rapito e portato definitivamente da loro. Ciò significa che la vita di Enoch fu qualcosa di misterioso e di eccezionale, che è appunto raccontata nel libro di Enoch, il quale non è incluso ufficialmente nella Bibbia perché, come dice S. Agostino, il libro di Enoch era troppo antico per essere ammesso nel canone biblico, anche se non è più antico della maggior parte dei racconti che formano la Genesi della Bibbia ufficiale, tenendo presente anche il fatto che il libro di Enoch fu usato ufficialmente dalla dottrina cristiana fino al III secolo.
Il Libro di Enoch è, quindi, un testo apocrifo di origine giudaica la cui redazione definitiva risale al I secolo a.C. Ci è pervenuto integralmente in una versione in lingua ge'ez (antica lingua dell'Etiopia), donde il nome Enoch etiope.
Al patriarca antidiluviano Enoch, secondo la Genesi bisnonno di Noè, la tradizione ebraico-cristiana ha riferito 3 distinti testi, nessuno dei quali accolti negli attuali canoni biblici ebraico o cristiano (invece accolto nella Bibbia della Chiesa Copta):
 Gli studiosi sono sostanzialmente concordi nel vedere in esso il frutto di una rielaborazione conclusiva e armonizzante a partire da cinque testi precedenti autonomi.
Il numero 5 va probabilmente accostato ai componenti della Torah, col proposito del redattore finale di ricreare idealmente un nuovo pentateuco: per tale motivo si parla talvolta del Libro di Enoch come del Pentateuco di Enoch. Sebbene in passato vi siano state vivaci discussioni tra gli studiosi, grazie ai ritrovamenti di Qumran attualmente si può stabilire con certezza che la lingua originaria dei 5 testi autonomi era l'aramaico, la lingua semitica che vanta 3.000 anni di storia e che in passato fu lingua di culto religioso e lingua amministrativa di alunci imperi.
La prima sezione del Libro di Enoch, è indicata come il Libro dei Vigilanti – o Libro degli Angeli - (cc. 1-36). La seconda sezione è conosciuta come il Libro delle Parabole (cc. 37-71). La terza sezione è indicata come il Libro dell’Astronomia (cc. 72-82). La quarta sezione è il cosiddetto Libro dei Sogni (probabilmente coevo alla rivolta maccabaica - metà del II secolo a.C.).
La sottosezione del Libro dei Sogni, chiamata Apocalisse degli Animali (cc. 85-90), è da Leonhard Rost (autore del “Giudaismo di fuori del canone ebraico: Introduzione ai Documenti”) datata a fine II sec. a.C. - inizio I sec. a.C., mentre James C. VanderKam  (docente di Scritture ebraiche dell’Università di Harvard nel 1976) ipotizza per essa l'inizio del II secolo a.C. . La quinta sezione, la Lettera di Enoch (cc. 91-104), risale probabilmente alla prima metà del I secolo a.C.. La sottosezione chiamata Apocalisse delle Settimane, testimoniata come integra a Qumran (4Q212) ma spezzata nella redazione definitiva in 93,1-10; 91,11-17, è datata a inizio del II secolo a.C. La sezione conclusiva (cc. 105-108) viene talvolta indicata come Apocalisse di Noè. Compare nelle versioni copte ma non greche. Ne è stato ritrovato un frammento aramaico a Qumran (4Q204).
  
a) Il libro di Enoch.

L’intera opera non è altro che un resoconto particolareggiato dei viaggi che Enoch intraprese con esseri non di questo mondo che sono identificati con gli Angeli e con gli Arcangeli. Tuttavia, se dopo ogni viaggio Enoch ritornava sulla Terra, nell'ultimo viaggio egli rimase a vivere fra gli “Angeli”.
Inoltre, Enoch chiama Vigilanti sia gli angeli che hanno disubbidito, sia quelli al servizio di Dio, quindi per praticità chiameremo Vigilanti gli Angeli ribelli e Arcangeli quelli che li combattono, dato che i capi di questi ultimi sono chiamati con il nome attribuito agli Arcangeli.
Nel Libro degli Angeli s’inizia parlando di un gruppo di “Angeli” (forse duecento) detti Vigilanti, che scesero sulla Terra per generare dei figli con le donne umane. Dato che Enoch ci dice che dall’unione nacque una specie umanoide gigante, è lecito ritenere che gli “Angeli” abbiano fecondato artificialmente le donne terrestri, incrociando il DNA alieno con quello umano, generando così gli umanoidi Giganti di cui parla Enoch; non è possibile, infatti, che dall'unione fisica tra gli “Angeli” e i terrestri possa nascere qualcuno, né é possibile che esseri superiori, verosimilmente alieni, diversi dagli umani, siano attratti dalle donne umane (se erano simili a noi, non sarebbero stati generati umanoidi Giganti).
Enoch prosegue dicendo che questi “Angeli” diedero agli uomini diverse cognizioni scientifiche, ma posero anche i severi Giganti creati al comando della specie umana. Di conseguenza gli uomini non erano contenti e non erano contenti nemmeno gli “Arcangeli” che erano posti a tutela del genere umano i quali, consultatisi con una specie a loro superiore, decisero di porre fine alle ingiustizie causate dai Vigilanti e dagli ibridi da loro creati.
È da far notare che gli Arcangeli sono visti da Enoch come degli esseri non di questo mondo posti alla tutela dello sviluppo della civiltà umana, legati e/o vincolati al concetto filosofico del libero arbitrio e del non intervento diretto.
 Essi, si arguisce dalla lettura delle varie sezioni di cui si compone il Libro di Enoch, si erano molto adirati con i Vigilanti per via degli insegnamenti scientifici che avevano elargito agli esseri umani. I Vigilanti, invece, sono descritti da Enoch come esseri non appartenenti a questo mondo, posti alla tutela dello sviluppo umano.
I Vigilanti, secondo Enoch, hanno una visione diversa di quella dagli esseri indicati come Arcangeli (non-interventisti) e decidono, autonomamente, di attuare una politica d’intervento diretto e di miglioramento della razza umana tramite la creazione di ibridi appositamente studiati.
È ovvio il fatto che gli Arcangeli siano degli alieni posti a tutela di un progetto di sviluppo di una razza intelligente sulla Terra, ed è anche ovvio il fatto che i Vigilanti siano una specie aliena distinta dalle altre, quindi senza un obbligo di ubbidienza o di sudditanza diretto.
I Vigilanti pare che agirono indisturbati per molto tempo, in contrasto con le altre entità “aliene”. I provvedimenti che furono adottati contro di loro sono quelli di un annientamento totale di una specie aliena. Enoch ci racconta quali furono le decisioni che presero gli Arcangeli contro i Vigilanti e contro la specie ibrida da loro creata.
In particolare, Enoch racconta che gli Arcangeli decisero di eliminare i Giganti dalla faccia della Terra stabilendo, inizialmente, che essi si decimassero combattendo fra loro, per poi finirli con un diluvio immane.
Contro i Vigilanti si decise, invece, di renderli inoffensivi e poi di imprigionarli. Enoch ci racconta e ci precisa che gli Arcangeli lo incaricarono di comunicare ai Vigilanti ribelli la condanna emessa nei loro confronti.
È da notare che Enoch specifica che i Vigilanti provengano dal cielo, e quindi dallo spazio; così com’è da notare che Enoch incontrò i Vigilanti ribelli, a cui avrebbe dovuto comunicare la condanna emessa dagli Arcangeli nei loro confronti, dopo averli riuniti fisicamente. Si presume, quindi, che i Vigilanti siano degli esseri alieni, perché sono fisici e perché non sono di questo pianeta.

b) Il lungo viaggio.

Enoch prosegue nella narrazione di questi eventi fantastici di cui fu protagonista affermando che entrò in un veicolo volante dall’aspetto di una nuvola (cioè una classica antica descrizione di una astronave aliena) che lo portò in un luogo non meglio precisato dello spazio, poiché Enoch ci dice che quando entrò nella nuvola iniziò a volare e vide passare davanti a sé velocemente l’atmosfera e le stelle finché giunse in una specie di base aliena. A questo punto Enoch vide una struttura artificiale aliena composta di materiali a lui sconosciuti, e ovviamente egli vide anche degli elementi tecnologici alieni che non seppe descrivere e dei quali ebbe molto timore.
Enoch ci descrive la struttura aliena come fatta di un materiale sconosciuto da lui chiamato “cristallo”, ma che dovrebbe corrispondere ad una lega lucente di metallo con elementi di vetro.
Poi Enoch ci descrive delle “lingue di fuoco”, verosimilmente delle luci artificiali poste fuori e dentro la struttura.  A suo dire, sia il pavimento, sia le pareti, erano di “cristallo”, mentre il soffitto ce lo descrive composto da stelle e folgori con cherubini infuocati in mezzo, probabilmente altro non era che una specie di corridoio con una luce a forma di linea continua che attraversava il soffitto, oppure era una specie di hangar con le astronavi luminose che passavano sopra la testa di Enoch. Infatti, Enoch precisa che il sistema d’illuminazione era particolare; le pareti e le porte ardevano in fiamme, cioè emanavano una specie di luce che auto-illuminava il tutto. Questa particolare forma d’illuminazione è stata descritta anche da diverse persone che affermano di essere state rapite dagli alieni. Una volta entrato nella “casa di cristallo”, Enoch fu portato in una seconda “casa” tutta luminosa, che però è descritta come una specie di enorme astronave aliena luminosa, di cui Enoch vide anche l’interno.
Egli ci descrive, a parole sue, quello che sembra il meccanismo di propulsione dell’astronave, avente una specie di grande turbina o un reattore alla cui estremità superiore era luminoso e con una sfera lucente intorno.
 È ragionevole pensare che fosse una parte del meccanismo di propulsione, perché Enoch ci dice che quando diventava  luminoso nessun angelo vi si poteva avvicinare, forse per via di particolari radiazioni emesse. È inutile aggiungere che la luminosità degli U.F.O. è una delle loro caratteristiche principali.
In seguito Enoch è portato in un luogo lontano passando tra oggetti enormi che descrive come frecce di fuoco con la loro faretra, arco di fuoco, spada di fuoco, folgori, cioè astronavi aliene luminose dalle forme più varie, ma per lo più a forma di sigaro.
Poi viaggia a grandi altezze sulla Terra o su un altro pianeta dall’aspetto assai simile, poiché ci racconta che sorvolò prima delle catene montuose, poi degli oceani e poi vide la Terra dallo spazio e le stelle che sono visibili nell'abisso, cioè lo spazio siderale.
Il viaggio prosegue. Enoch raggiunse poi una struttura luminosa enorme, dove vide un luogo di là della grande Terra dove i cieli finiscono, cioè lo spazio profondo una volta allontanatici dalla Terra.
Enoch successivamente ci racconta che fu portato in un abisso con numerose colonne di fuoco cadute, cioè in una parte dello spazio dove era stata relegata la flotta spaziale dei Vigilanti ribelli, formata quindi dalle luminose astronavi madre a forma di sigaro, poiché tali astronavi sono sempre state descritte in passato come colonne di fuoco, giacché ne sono molto simili.
Enoch descrive questo luogo come una parte remota dello spazio, poiché non s’intravedevano stelle, non vi erano nè Terra né acqua sotto i suoi piedi, e perché non vi erano forme di vita animale.
A Enoch fu detto che questo luogo era una prigione per le stelle e per l’esercito del cielo, cioè una prigione militare in cui sono relegati tutti i tipi di “Angeli” ribelli ed anche le loro astronavi. Poi ad Enoch è mostrata un'altra prigione, dove vi erano ancora delle astronavi luminose che egli chiama “stelle che trasgredirono”, sempre nello spazio profondo, perché Enoch descrive il luogo come un posto dove non vi era nulla, con nessun cielo sopra e neppure terra sotto, un luogo, a suo dire, orrido e deserto.
 Una terza prigione degli “Angeli” invece si presenta a Enoch come un enorme deposito di grandi colonne di fuoco cadute, cioè astronavi madri luminose a forma di sigaro.
È interessante notare come alcuni studiosi pensino che queste prigioni possano trovarsi vicino alla costellazione di Orione. Poi Enoch è portato in determinati luoghi, forse sulla Terra, dove Enoch vede delle enormi basi degli “Angeli”, e poi è condotto nel sottosuolo in una misteriosa base sotterranea.
Incomincia ora un altro viaggio di Enoch, dove egli ammira le cose della Terra viste dall’alto, fino a giungere in orbita, dove un arcangelo gli fa una lezione di astronomia; finita questa, il viaggio riprende, ed Enoch vede delle “porte del cielo” attraverso le quali passano le “stelle del cielo”, forse dei portali attraverso cui arrivano nel nostro mondo astronavi aliene luminose che sembrano stelle, cosa possibile perché Enoch descrive spesso oggetti luminosi in movimento come “stelle”.

c) Il secondo viaggio.

Si sussegue poi tutta una serie di “visioni” e di “parabole” che sono mostrate a Enoch dopo che è stato rapito da una “nuvola” e portato in cielo. Enoch vede dimore celesti di vario tipo e vari tipi di entità, ma la cosa più enigmatica che Enoch vede sono alcune “stelle” che salgano, diventano folgori e non possono più abbandonare la loro nuova forma, cioè un processo che sembra la descrizione di un decollo di un U.F.O. di tipo luminoso. Dopo una serie di oscure visioni apocalittiche, ad Enoch furono mostrati i segreti dei “luminari” e delle “folgori lampeggianti”, descrizione spesso usata nel corso della storia per descrivere gli U.F.O. luminosi di tipo lampeggiante.
  
d) L’ultimo viaggio.

Poi Enoch fu rapito e salì in cielo. Lì vide i “figli dei santi angeli” camminare su “fiamme di fuoco” con un vestito bianco lucido, cioè vide degli esseri alieni che viaggiavano su astronavi luminose, vestiti con la tuta bianca lucida che spesso è descritta dalle persone rapite dagli alieni. Inoltre Enoch, arrivato in orbita, vide un luogo da cui uscivano stelle e luminari, cioè un hangar di astronavi aliene luminose.
Dopo di ciò Enoch fu portato molto lontano, dove vivevano gli “Angeli”, quindi forse su un altro pianeta, dove vide anche un edificio di pietre di cristallo con lingue di fuoco vivente intorno, cioè nient’altro che l’ennesimo edificio alieno, e vi si stabilì per sempre.

e) I Giganti e il diluvio.

Quello che viene più volte ripetuto nel libro è che si fosse deciso di distruggere la civiltà dei Giganti ibridi facendo in modo combattessero tra di loro e poi scomparissero in seguito ad un diluvio provocato forse dalle stesse armi da loro usate. Infatti, nel libro di Enoch è ripetutamente specificato che essi erano una creazione prediletta di esseri non di questo pianeta (i Vigilanti) e avevano conoscenze scientifiche avanzate che avevano appreso dai loro creatori, e dei mezzi tecnologicamente avanzati, se si considera che in pochissimo tempo i Giganti dominarono gli esseri umani.
Proprio l’uso di un’arma aliena deve aver portato al cataclisma globale che fece sprofondare le loro città, probabilmente provocato dall'uso continuo delle loro armi o di una sola terribile arma che portarono all’inclinazione dell’asse terrestre, e quindi ai relativi grandi sconvolgimenti. Infatti, Enoch quando parla del Diluvio e di Noè, afferma che quando venne il diluvio e gli altri cataclismi “la Terra si era inclinata” e che dopo il diluvio, la Terra era mutata rispetto a prima.
 La cosa va a coincidere anche con gli scritti di Platone (filosofo greco) il quale afferma che s’inclinò l’asse terrestre e ciò portò a vari sconvolgimenti, tra cui il diluvio biblico.
Quindi la fine della civiltà dei Giganti nel libro di Enoch sembra ricalcare alla perfezione le leggende della fine delle antiche civiltà di Atlantide, Mu e Lemuria, e della razza superiore che li abitava, una fine che, secondo alcuni ricercatori, sembra sia avvenuta 12.500 anni fa.

f) Collegamenti storici.

Il libro di Enoch non è altro che la versione biblica di un testo Sumero nel quale il protagonista è chiamato col soprannome Enmeduranki, che significa "Maestro nell’unione fra cielo e Terra".
Ciò non è strano, poiché molti studiosi ritengono che la Genesi della Bibbia sia la copia dell’antichissima “Storia Fenicia” di Sanchoniathon, e che la stessa Genesi biblica sia un adattamento successivo di quella Sumerica. Inoltre, storie simili sono presenti in molte tradizioni e religioni antichissime, come nei Veda, i testi sacri dell’antica cultura indiana.
Quindi il libro di Enoch è una delle testimonianze importanti del contatto di un uomo con specie non di questo mondo, questa volta, però la veridicità della storia è supportata dalle varie citazioni di riferimento della Bibbia, che vanno dalla Genesi all'Apocalisse di San Giovanni, e le citazioni di vari Santi che rendono tale testo meno apocrifo e più ufficiale che mai.
L’esistenza di U.F.O., di alieni, di esseri multidimensionali, di umanità che sono esistite prima di noi e di altre cose misteriose, è perfettamente compatibile con la dottrina cristiana e, più generalmente, con Dio. Ma non bisogna dimenticare che da sempre l’uomo interpreta i testi sacri, credendo spesso in cose non vere perché l’uomo non ha saputo interpretare i testi sacri.
 Effettivamente è illogico pensare che Dio avesse detto che il nostro è il solo mondo abitato e questo lo sapevano pure molti personaggi biblici, come San Paolo che in una lettera agli Ebrei parla di mondi (abitati) creati dalla manifestazione (il verbo) di Dio.
Dunque gli U.F.O. potrebbero essere un fenomeno senza tempo! Ma se così fosse, come e quanto ha influito questa presenza nello svolgimento della storia umana?
Una risposta quanto meno indicativa circa il tempo di influenza che tale fenomeno legato agli O.V.N.I ha prodotto sulla cultura umana, la possiamo ricavare attraverso i numerosi ritrovamenti archeologici noti come “OOPARTS” e nella così detta “ARCHEOLOGIA SPAZIALE” .
Termini questi con cui si usa contraddistinguere tutta quella serie di reperti archeologici anomali, in altre parole riconducibili a un bagaglio di conoscenze e tecnologie allogene ossia portate alle popolazioni terrestri da culture e/o visitatori alieni.
Naturalmente per gran parte di noi – oggi - tali affermazioni potrebbero essere inquietanti e inaccettabili. Questo lo si può desumere proprio grazie ad alcuni studi, come ad esempio il ”Brookings Report“ realizzato per conto della NASA nel 1961.
La NASA chiese all'istituto Brookings di analizzare gli effetti sociali, politici ed economici derivati dalla scoperta e conseguente “contatto” con civiltà intelligenti extraterrestri. Lo studio dell’istituto Brookings rende evidente come nel corso della storia umana, varie culture si erano estinte per essersi dovute confrontare con civiltà tecnologicamente più avanzate e culturalmente superiori.
Sappiamo quindi che un possibile contatto con civiltà extraterrestri – per noi terrestri - avrebbe un impatto sociologico, religioso e politico veramente traumatico e rivoluzionario.
Questo proprio perché l’uomo, convinto della sua unicità, non ha prestato quella dovuta attenzione ai testi sacri, sculture e pitture sparse in tutto il mondo, portandosi così ad avere una chiusura mentale verso certe tematiche che potrebbero rivoluzionare lo Status Quo dell’intera società umana.
 L’archeologia spaziale ci induce quindi ad accettare un’interpretazione più aderente a una realtà storica degli eventi umani portandoci così, non a creare una nuova religione, ma ad avviare un nuovo processo di reinterpretazione del nostro passato, fino a rendere accettabile l’idea che, fin dall'alba dei tempi, non siamo mai stati soli nel silenzio dell’Universo.

Fonte:

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La storia dei blog e di "Sicilia, la terra del Sole."

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La storia del blog nasce nel 1997 in America, quando lo statunitense Dave Winter sviluppò un software che permise la prima pubblicazione di contenuti sul web. Nello stesso anno fu coniata la parola weblog, quando un appassionato di caccia statunitense decise di parlare delle proprie passioni con una pagina personale su Internet. Il blog può essere quindi considerato come una sorta di diario personale virtuale nel quale parlare delle proprie passioni attraverso immagini, video e contenuti testuali. In Italia, il successo dei blog arrivò nei primi anni 2000 con l’apertura di diversi servizi dedicati: tra i più famosi vi sono Blogger, AlterVista, WordPress, ma anche il famosissimo MySpace e Windows Live Space. Con l’avvento dei social network, tra il 2009 e il 2010, moltissimi portali dedicati al blogging chiusero. Ad oggi rimangono ancora attivi gli storici AlterVista, Blogger, WordPress e MySpace: sono tuttora i più utilizzati per la creazione di un blog e gli strumenti offerti sono alla portata di tutti. Questo blog, invece, nasce nel 2007; è un blog indipendente che viene aggiornato senza alcuna periodicità dal suo autore, Francesco Toscano. Il blog si prefigge di dare una informazione chiara e puntuale sui taluni fatti occorsi in Sicilia e, in particolare, nel territorio dei comuni in essa presenti. Chiunque può partecipare e arricchire i contenuti pubblicati nel blog: è opportuno, pur tuttavia, che chi lo desideri inoltri i propri comunicati all'indirizzo di posta elettronica in uso al webmaster che, ad ogni buon fine, è evidenziata in fondo alla pagina, così da poter arricchire la rubrica "Le vostre lettere", nata proprio con questo intento. Consapevole che la crescita di un blog è direttamente proporzionale al numero di post scritti ogni giorno, che è in sintesi il compendio dell'attività di ricerca e studio posta in essere dal suo creatore attraverso la consultazione di testi e documenti non solo reperibili in rete, ma prevalentemente presso le più vicine biblioteche di residenza, mi congedo da voi augurandovi una buona giornata. Cordialmente vostro, Francesco Toscano.