Splendida vittoria per il Palermo, che al ‘Barbera’ supera il Milan in rimonta con il risultato di 2-1, frutto delle reti di Seedorf nel primo tempo e di Diana e Miccoli nella ripresa. La tensione delle grandi sfide a volte può condizionare e trasformare la concentrazione in empasse infruttuoso. L’undici di Colantuono paga “l’effetto Milan” per un abbondante quarto d’ora che costa anche lo svantaggio. La squadra di Ancelotti, infatti, al 10’ capitalizza una bella azione cominciata da Seedorf, proseguita da Gilardino e Kakà e conclusa dallo stesso olandese che, a tu per tu con Fontana in area, insacca con un preciso pallonetto. Il Palermo prova una timida reazione al 20’ con Cassani, che impegna Kalac dal limite, e Bresciano, che sulla respinta dell’estremo rossonero non riesce a ribadire in rete, ma è il Milan a fare la partita: Al 21’ Gilardino, solo davanti a Fontana, sbaglia una facilissima occasione, al 24’ Kakà, lanciato sulla destra, prova a scavalcare l’estremo rosanero che non si fa sorprendere, mentre al 27’ Seedorf dal limite timbra la traversa con una bella conclusione a girare. I rosanero al 38’ sciupano la palla del pari con Miccoli che, dopo aver saltato Kalac in uscita sulla sinistra, non riesce a servire Amauri al centro dell’area, mentre al 42’ a sbagliare è Gilardino che, credendosi erroneamente in fuorigioco, lascia intervenire Fontana. Dopo non accade più nulla: si va al riposo con il Milan in vantaggio per 1-0. Nel secondo tempo scende in campo un Palermo più pimpante e volitivo, ma è sempre il Milan ad avere le migliori occasioni da gol, al 3’ con Seedorf che da posizione defilata costringe Fontana alla respinta e al 13’ con Kakà che dal limite sfiora la traversa. I rosanero provano ad agguantare il pari al 17’ con Amauri, che gira dal limite ma non centra la porta, e al 19’ con Simplicio che prova il rasoterra dalla destra e sfiora il palo, ma subito dopo è ancora il Milan a rendersi pericoloso: prima Pirlo conclude dal limite, Fontana tocca e la sfera sbatte sulla traversa e termina fuori, quindi sul conseguente corner Nesta devia di testa e Simplicio salva sulla linea, infine sugli sviluppi della stessa azione Seedorf prova la botta dal limite ma non centra la porta. Colantuono prova a dare nuova linfa ai suoi, inserendo Cavani e Jankovic al posto di Caserta e Bresciano, e al 22’ è proprio il serbo che, con una botta deviata in corner dalla difesa, infiamma il ‘Barbera’, mentre tre minuti dopo lo stesso numero 17 rosa deve salvare sulla linea l’ennesima conclusione di Kakà che aveva saltato Fontana. I rossoneri non riescono a chiudere la gara, così i padroni di casa finalmente ne approfittano e al 27’ raggiungono il pari grazie ad un illuminato lancio di Simplicio per Amauri, il brasiliano stoppa e si allarga a sinistra, quindi mette la palla in mezzo per l’accorrente Diana che infila Kalac in scivolata. Incassato il gol, gli ospiti provano subito a riportarsi in vantaggio, ma le due conclusioni dal limite di Seedorf e la punizione di Pirlo vengono bloccate da Fontana, mentre il colpo di testa di Nesta al 39’ termina sul fondo. I rosa ci provano fino all’ultimo, dando fondo alle ultime forze: al 43’ ci prova Miccoli con una punizione dal lato corto dell’area di rigore, ma Kalac blocca facilmente, quindi al 47’ Amauri cerca il gol da trenta metri, ma sfiora soltanto l’incrocio dei pali, e al 48’ succede l’impensabile: calcio di punizione dal vertice dell’area, Miccoli esce dal cilindro un gran destro che piega le mani a Kalac e si insacca, facendo impazzire di gioia il pubblico del ‘Barbera’. Farina concede un altro minuto di recupero, ma ormai il risultato resta invariato: finisce 2-1 per il Palermo, un risultato di prestigio per i ragazzi di Colantuono, che con questi tre punti salgono a quota 10, in terza posizione con Juventus e Napoli e ad una sola lunghezza dalle capolista Roma ed Inter.
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giovedì 11 novembre 2010
La storia del Palermo calcio, dal 2002 al 22-03-2008.
Splendida vittoria per il Palermo, che al ‘Barbera’ supera il Milan in rimonta con il risultato di 2-1, frutto delle reti di Seedorf nel primo tempo e di Diana e Miccoli nella ripresa. La tensione delle grandi sfide a volte può condizionare e trasformare la concentrazione in empasse infruttuoso. L’undici di Colantuono paga “l’effetto Milan” per un abbondante quarto d’ora che costa anche lo svantaggio. La squadra di Ancelotti, infatti, al 10’ capitalizza una bella azione cominciata da Seedorf, proseguita da Gilardino e Kakà e conclusa dallo stesso olandese che, a tu per tu con Fontana in area, insacca con un preciso pallonetto. Il Palermo prova una timida reazione al 20’ con Cassani, che impegna Kalac dal limite, e Bresciano, che sulla respinta dell’estremo rossonero non riesce a ribadire in rete, ma è il Milan a fare la partita: Al 21’ Gilardino, solo davanti a Fontana, sbaglia una facilissima occasione, al 24’ Kakà, lanciato sulla destra, prova a scavalcare l’estremo rosanero che non si fa sorprendere, mentre al 27’ Seedorf dal limite timbra la traversa con una bella conclusione a girare. I rosanero al 38’ sciupano la palla del pari con Miccoli che, dopo aver saltato Kalac in uscita sulla sinistra, non riesce a servire Amauri al centro dell’area, mentre al 42’ a sbagliare è Gilardino che, credendosi erroneamente in fuorigioco, lascia intervenire Fontana. Dopo non accade più nulla: si va al riposo con il Milan in vantaggio per 1-0. Nel secondo tempo scende in campo un Palermo più pimpante e volitivo, ma è sempre il Milan ad avere le migliori occasioni da gol, al 3’ con Seedorf che da posizione defilata costringe Fontana alla respinta e al 13’ con Kakà che dal limite sfiora la traversa. I rosanero provano ad agguantare il pari al 17’ con Amauri, che gira dal limite ma non centra la porta, e al 19’ con Simplicio che prova il rasoterra dalla destra e sfiora il palo, ma subito dopo è ancora il Milan a rendersi pericoloso: prima Pirlo conclude dal limite, Fontana tocca e la sfera sbatte sulla traversa e termina fuori, quindi sul conseguente corner Nesta devia di testa e Simplicio salva sulla linea, infine sugli sviluppi della stessa azione Seedorf prova la botta dal limite ma non centra la porta. Colantuono prova a dare nuova linfa ai suoi, inserendo Cavani e Jankovic al posto di Caserta e Bresciano, e al 22’ è proprio il serbo che, con una botta deviata in corner dalla difesa, infiamma il ‘Barbera’, mentre tre minuti dopo lo stesso numero 17 rosa deve salvare sulla linea l’ennesima conclusione di Kakà che aveva saltato Fontana. I rossoneri non riescono a chiudere la gara, così i padroni di casa finalmente ne approfittano e al 27’ raggiungono il pari grazie ad un illuminato lancio di Simplicio per Amauri, il brasiliano stoppa e si allarga a sinistra, quindi mette la palla in mezzo per l’accorrente Diana che infila Kalac in scivolata. Incassato il gol, gli ospiti provano subito a riportarsi in vantaggio, ma le due conclusioni dal limite di Seedorf e la punizione di Pirlo vengono bloccate da Fontana, mentre il colpo di testa di Nesta al 39’ termina sul fondo. I rosa ci provano fino all’ultimo, dando fondo alle ultime forze: al 43’ ci prova Miccoli con una punizione dal lato corto dell’area di rigore, ma Kalac blocca facilmente, quindi al 47’ Amauri cerca il gol da trenta metri, ma sfiora soltanto l’incrocio dei pali, e al 48’ succede l’impensabile: calcio di punizione dal vertice dell’area, Miccoli esce dal cilindro un gran destro che piega le mani a Kalac e si insacca, facendo impazzire di gioia il pubblico del ‘Barbera’. Farina concede un altro minuto di recupero, ma ormai il risultato resta invariato: finisce 2-1 per il Palermo, un risultato di prestigio per i ragazzi di Colantuono, che con questi tre punti salgono a quota 10, in terza posizione con Juventus e Napoli e ad una sola lunghezza dalle capolista Roma ed Inter.
L'Unione Sportiva Palermo e l'anno della rinascita.
Storia del Palermo calcio dal 1920 al 2007.
Fu promosso in Serie B l'anno successivo. Nella stagione 1930-31 sfiorò la promozione in A terminando il campionato al terzo posto a soli tre punti dal Bari. Nella stagione successiva il Palermo ottenne la promozione in A grazie anche ai 27 goal segnati dal suo bomber, Radice. Nello stesso anno venne inaugurato lo Stadio "La Favorita" di Palermo che allora si chiamava Stadio Littorio.
La prima partita nel nuovo stadio venne disputata il 24 gennaio 1932 contro l'Atalanta; il Palermo vinse la partita per 5-1. Nel 1934-35 la squadra giocò un buon campionato classificandosi settima. La stagione successiva tuttavia venne retrocessa in B.
In quegli anni in Serie B militavano tre squadre siciliane, il Palermo, il Messina e il Catania; fu in quegli anni che il Palermo giocò i primi derby contro il Calcio Catania. La prima partita ufficiale tra le due squadre in Coppa Italia si giocò a Catania nel 1935-36 e finì 1-0 per la squadra di casa. Il primo derby in campionato si disputò il 1 novembre 1936 allo Stadio Littorio, finì 1-1 e fu vista da solo otto tifosi del Catania; il Palermo vinse poi la gara di ritorno per 1-0. Nel 1940 la squadra venne esclusa dal campionato per inadempienze finanziarie; ricominciò dalla serie C in seguito alla fusione con la Juventina Palermo.
Nel 1942 la squadra tornò in Serie B ma nella stagione successiva il presidente della società Beppe Agnello fu costretto a ritirare la squadra dal campionato in seguito all'invasione americana della Sicilia.
Il 4 maggio 1970 Renzo Barbera divenne il nuovo presidente del club; viene considerato da molti il miglior presidente del Palermo di sempre. Dopo il 1973 il Palermo militò in Serie B per un lungo periodo di tempo. Nonostante giocasse in B in quel periodo il Palermo sfiorò la vittoria della Coppa Italia nel 1974 e nel 1979; nel 1974 venne battuta a Roma in finale dal Bologna ai calci di rigore dopo che i tempi regolamentari e supplementari si erano chiusi sul risultato di 1-1, con rete del pareggio bolognese ottenuta nei minuti di recupero su rigore concesso magnanimamente dall'arbitro Gonella; nel 1979 perse la finale a Napoli per 2-1, dopo i tempi supplementari, battuta dalla Juventus che era riuscita a pareggiare sul finale di partita il goal di Chimenti. Nel 1977 la società rosanero cambiò il nome in Società Sportiva Calcio Palermo.
Gli anni '80
Il 7 marzo 1980 Barbera vendette il club al costruttore Gaspare Gambino, in seguito ad una penalizzazione di cinque punti legata allo scandalo Totonero che coinvolse il centrocampista del Palermo Guido Magherini che venne squalificato per 3 anni e mezzo. Nel 1984 il Palermo venne retrocesso in Serie C1 per la prima volta della sua storia ma ritornò in Serie B la stagione successiva. Al termine della stagione 1985 – 86 il Palermo fu radiato dalla FIGC per un debito di poco inferiore ai 500 milioni di vecchie lire. Dopo la radiazione il club scomparve per un anno e rinacque nel 1987. Per concessione della Federazione venne ammesso direttamente alla serie C2, invece di ripartire dalla categoria dell'Eccellenza come prevedevano le norme. Nel 1988 il Palermo tornò in C1.
Gli anni '90
Il Palermo tornò in Serie B solo nel 1991 ma l'anno dopo tornò in C1. Il Palermo vinse il campionato di Serie C1 nel 1993: in quella stagione in Serie C1 militavano numerose altre squadre siciliane come il Messina, il Catania, il Giarre, il Siracusa e l'Acireale, con l'Acireale che venne promosso in Serie B insieme al Palermo. I rosanero restarono in Serie B per quattro stagioni e nel 1994 ottennero una prestigiosa vittoria in trasferta per 1-0 contro il A.C. Milan nel secondo turno di Coppa Italia.
In quegli anni a causa delle ristrettezze finanziarie della società la squadra era composta da moltissimi ex primavera che riuscirono una stagione (1995/1996) a sfiorare la promozione in serie A. Tra i giovanissimi che militavano in quel Palermo ricordiamo: Gaetano Vasari e Giacomo Tedesco che da lì a poco passarono alla serie maggiore. A guidare questo gruppo era presente un capitano di lunga esperienza, Roberto Biffi. Nella stagione successiva il Palermo venne retrocesso in Serie C1. Nel 1997 il Palermo giocò uno dei suoi peggiori campionati, retrocedendo in Serie C2 dopo un drammatica e scioccante sconfitta nei play-out contro la Battipagliese (0-1 in trasferta, 0-0 in casa); tuttavia il Palermo venne ripescato in C1, in seguito all'esclusione, per problemi finanziari, dell'Ischia Isolaverde, un'altra squadra di Serie C1. E' in pratica, senza che nessuno lo sappia ancora, l'inizio della riscossa verso i massimi livelli del calcio italiano. Il presidente della AS Roma Franco Sensi comprò il club nel 2000 e nella stagione 2000-01, dopo una fuga solitaria che stava però per terminare prima del traguardo (con il cambio di allenatore a due giornate dalla fine, da Sonzogni a Sella), il Palermo vinse la Serie C1/B e venne promossa in Serie B.
Dal 2001 ad oggi
Nella stagione 2001/02, il Palermo disputa il campionato di Serie B classificandosi all' 11° posto in classifica con 48 punti. L'anno successivo, stagione 2002/03, il Palermo disputa il campionato di serie B, classificandosi al 5° posto in classifica con 58 punti. Ma questa volta c'è Maurizio Zamparini. Nella stagione 2003/04,il Palermo disputa il campionato di Serie B, classificandosi al 1° posto in campionato con 83 punti. Il Palermo vince il campionato di serie B e, dopo 32 anni, viene Promosso in serie A.
Nella stagione 2004/05, in Serie A, si classifica al 6° posto con 53 punti. Il Palermo termina 6° in classifica questa magnifica stagione e per la prima volta nella sua storia si qualifica in Coppa Uefa. Nella stagione 2005/06, in Serie A, si classifica al 5° posto con 52 punti. Si qualifica nuovamente in Coppa Uefa. Nella stagione 2006/07, in Serie A, si classifica al 5° posto con 58 punti. Stabiliti i seguenti record della storia rosanero: 1) maggior numero di punti in un campionato di serie A: 58 ; 2)maggior numero di vittorie in un campionato di serie A: 16; 3)maggior numero di vittorie in trasferta in un campionato di serie A: 7 .
L'anno della Fondazione dell'Anglo Palermitan Athletic and Foot-Ball Club.
L'oratorio di Santa Cita di Palermo.
Storia
Architettura
L'Oratorio
Toponomastica
La Chiesa di San Giuseppe dei Teatini di Palermo.
La Chiesa di San Giovanni dei Lebbrosi di Palermo.
La Chiesa di S. Giovanni degli Eremiti di Palermo.
La Chiesa di San Giovanni degli Eremiti di Palermo |
La Chiesa di San Francesco d'Assisi di Palermo.
La navata centrale della Chiesa di San Francesco d'Assisi di Palermo |
- n. 1: Arco della cappella di S. Lucia, poi di S. Elisabetta, della famiglia Del Tignoso.
- n. 2: Cappella della Madonna della Neve, della famiglia Alliata. L'arco d'ingresso ed il gruppo della Madonna col Bambino e S. Giovanni sono attribuiti a Domenico Gagini, come pure la Madonna della Neve inserita in un finissimo tabernacolo marmoreo. Tra gli ornati di esso si notano gli stemmi delle famiglie che ebbero il patronato della cappella (v. stemma n. 10). Anche i sepolcri di Mariano e di Sigismondo Alliata sono di scuola gaginiana.
- n. 3: Cappella della Custodia, in cui è riposta la statua argentea dell'Immacolata (1647).
- n. 4: Cappella di S. Antonio, in marmi mischi.
- n. 5: Cappella Mastrantonio. n portale, scolpito da Francesco Laurana con l'aiuto di Pietro Bontade è il monumento più significativo della basilica, la prima opera rinascimentale della nostra città. L'arco romano del portale è fiancheggiato da sei pannelli marmorei per lato, incavati da bassorilievi. Le formelle rappresentano, dal basso in alto putti alati, quattro Padri della Chiesa occidentale (S. Agostino e S. Ambrogio a destra, S. Girolamo e S. Gregorio a sinistra); i quattro evangelisti, stemmi gentilizi e i profeti Isaia e Geremia. Sulla parete sinistra vi è un quadro di Vincenzo di Pavia raffigurante la Madonna tra S. Giovanni e Santa Brigida. Sull'altare si trova una Madonna scolpita dal Laurana.
- n. 6: Cappella di stile chiaramontano con decorazioni a zig-zag nell'arco d'ingresso. Nell'infradosso di tale arco si scorgono avanzi di affreschi giotteschi. All'interno si trova una tela di Pietro Novelli riproducente la visione di S. Francesco.
- n. 7: Andito che conduce alla sacrestia.
- n. 8: Cappella dell'Angelo Custode attribuita a Domenico Gagini. La famiglia da Bologna (v. stemma n. 13) vi lasciò alcuni monumenti sepolcrali, di cui sussiste quello di Eleonora Bononia (1570). Sull'altare vi è un quadro musivo con le Sante Agata e Lucia, opera moderna di padre Cianci (1958).
- n. 9: Cappella di S. Giovanni Battista, della famiglia Riggio. Contiene il busto in terracotta del Santo, opera di Antonello Gagini.
- n. 10: Cappella della Madonna del Rosario. Tra la cappella n.10 e quella n. 11 si trova il monumento funerario di Antonello Speciale, rimesso in luce dal restauro del dopoguerra. Faceva parte del grande sepolcro della famiglia Speciale costruito nel 1464 da Domenico Gagini per Pietro Speciale, Pretore di Palermo e Presidente del Regno. Di tale grande monumento rimangono soltanto la lapide (v. iscr. n. 33) e la figura giacente del giovinetto Antonello Speciale, unico figlio di Pietro, scultura piena di serenità e di grazia.
- n. 11: Cappella di S. Giuseppe, da cui oggi si accede al convento ed al chiostro.
- n. 12: Cappella di S. Francesco d'Assisi, opera secentesca ornata di marmi mischi e di colonne tortili intarsiate.
- n. 13: Altare maggiore, davanti al quale pende un grande crocifisso su tavola, opera moderna del padre Cianci.
- n. 14: Cappella dell'Immacolata, nel 1649 elevata a cappella senatoria, come indica l'aquila palermitana nella chiave dell'arco. Le pareti sono fastosamente decorate a marmi mischi; nel '700 vi furono addossate otto statue raffiguranti santi e sante palermitani, opera di G. B. Ragusa. Sull'altar maggiore campeggia un grande quadro musivo dell'Immacolata, disegnato da Vito D'Anna. Al di sopra dell'altare le figure degli angeli sono del Marabitti. Notevole lo stupendo paliotto in marmi mischi.
- n. 15: Cappella già della Madonna delle Grazie, oggi adibita a deposito di cera.
- n. 16: Cappella del Crocifisso, della famiglia Calvello. Ha costoloni gotici di tufo grigio, con intarsi di pietra lavica. Tra essi spicca lo stemma della famiglia (v. stemma n. 7); sulla parete di fondo un bel crocifisso marmoreo.
- n. 17: Cappella dell'Ecce Homo, con tre bassorilievi di I. Marabitti. n. 18 Cappella di B. Gerardo Gagnoli o.f. m. ; contiene due sarcofagi della famiglia Grimaldi (v. stemma n. 16).
- n. 19: Cappella del S. Cuore, della famiglia Amodei (v. stemma n. 14). Fondata nel 1386 dalla famiglia Federici, di cui riproduce lo stemma (v. stemma n. 15), fu poi concessa alla casata di cui porta il nome. Contiene il sarcofago della B. Elisabetta Amodei, morta nel 1492, squisita opera di Domenico Gagini; esso è sormontato da una bellissima Madonna di arte catalana del sec. XV.
- n. 20: Cappella di S. Maria degli Angeli.
- n. 21: Cappella di S. Giorgio, già di S. Giuseppe. H portale ha carattere rinascimentale e narra la leggenda di S. Ranieri di Pisa. Nel piedistallo dell'arco si nota lo stemma della famiglia Galletti (v. stemma n. 12). Sull'altare campeggia un bassorilievo raffigurante S. Giorgio a cavallo, opera di Antonello Gagini, realizzata su commissione della colonia genovese, che dal 1480 al 1576, onorò il patrono della repubblica nel tempio francescano (v. iscr. n. 35).
- n. 22: Cappella del S. Rosario.
- n. 23: Cappella Chirco, di cui sussiste soltanto l'arco. Lungo le navate, appoggiate alle colonne, sono distribuite le figure allegoriche in stucco modellate da Giacomo Serpotta, rappresentanti altrettante virtù.
- Esse simboleggiano:
- n. 24 l'Umiltà; n. 25 la Fede; n. 26 la Mansuetudine; n. 27 la Modestia; n. 28 la Teologia; n. 29 la Carità; n. 30 la Verità; n. 31 la Fortezza. Notevole è il coro ligneo cinquecentesco, di nobile fattura, nell'abside centrale. Nell'ornato di alcuni stalli spiccano stemmi nobiliari lavorati a tarsia (v. stemmi nn. 9, 11). La basilica francescana fu particolarmente cara ai Gagini; Domenico e Antonello vi ebbero infatti sepoltura. Delle molte opere eseguite da Antonello nella basilica ci sono pervenute soltanto il busto di S. Giovanni Evangelista, il bassorilievo di S. Giorgio e il sepolcro Basadone, oggi sistemato nel chiostro. Nella sua ala superstite sono collocati altresì alcuni sarcofagi del IV sec. d. C. Sul capitello dell'ultima colonna della navata destra un'iscrizione ricorda la distruzione subita dal tempio nel 1943 (v. iscr. n. 34).
- F. Rotolo, La Basilica di S. Francesco d'Assisi in Palermo, Palermo 1952;
- La vicenda culturale nel convento di S. Francesco di Palermo, in "La Biblioteca francescana di Palermo a cura di Diego Ciccarelli", Palenno (s.d.),pp.II-157;
- La cappella dell'Immacolata nella Basilica di S. Francesco a Palermo, Palermo 1998.
La Chiesa di San Domenico di Palermo.
La Chiesa di San Domenico, Palermo |
L'Oratorio di San Domenico |
La Chiesa di San Cataldo di Palermo.
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Il blogroll dei miei blog preferiti
La storia dei blog e di "Sicilia, la terra del Sole."
La storia del blog nasce nel 1997 in America, quando lo statunitense Dave Winter sviluppò un software che permise la prima pubblicazione di contenuti sul web. Nello stesso anno fu coniata la parola weblog, quando un appassionato di caccia statunitense decise di parlare delle proprie passioni con una pagina personale su Internet. Il blog può essere quindi considerato come una sorta di diario personale virtuale nel quale parlare delle proprie passioni attraverso immagini, video e contenuti testuali. In Italia, il successo dei blog arrivò nei primi anni 2000 con l’apertura di diversi servizi dedicati: tra i più famosi vi sono Blogger, AlterVista, WordPress, ma anche il famosissimo MySpace e Windows Live Space. Con l’avvento dei social network, tra il 2009 e il 2010, moltissimi portali dedicati al blogging chiusero. Ad oggi rimangono ancora attivi gli storici AlterVista, Blogger, WordPress e MySpace: sono tuttora i più utilizzati per la creazione di un blog e gli strumenti offerti sono alla portata di tutti. Questo blog, invece, nasce nel 2007; è un blog indipendente che viene aggiornato senza alcuna periodicità dal suo autore, Francesco Toscano. Il blog si prefigge di dare una informazione chiara e puntuale sui taluni fatti occorsi in Sicilia e, in particolare, nel territorio dei comuni in essa presenti. Chiunque può partecipare e arricchire i contenuti pubblicati nel blog: è opportuno, pur tuttavia, che chi lo desideri inoltri i propri comunicati all'indirizzo di posta elettronica in uso al webmaster che, ad ogni buon fine, è evidenziata in fondo alla pagina, così da poter arricchire la rubrica "Le vostre lettere", nata proprio con questo intento. Consapevole che la crescita di un blog è direttamente proporzionale al numero di post scritti ogni giorno, che è in sintesi il compendio dell'attività di ricerca e studio posta in essere dal suo creatore attraverso la consultazione di testi e documenti non solo reperibili in rete, ma prevalentemente presso le più vicine biblioteche di residenza, mi congedo da voi augurandovi una buona giornata. Cordialmente vostro, Francesco Toscano.