(
ASCA) - Roma, 20 gen - L'accordo di partnership tra la Fiat e la Chrysler, per ammissione dello stesso numero uno della compagnia automobilistica americana, Bob Nardelli, permettera' una competizione su scala globale. Il gruppo statunitense e' infatti una delle industrie, anche storicamente, di riferimento del settore automobilistico mondiale.
Chrysler inzia la lunga storia il 6 giugno 1925, giorno della sua fondazione per opera di Walter Percy Chrysler. La compagnia procede gia' da subito sulla strada dell'espansione con l'acquisizione della Dodge e la creazione di due sottomarchi, Plymouth e De Soto. Il raggiungimento di un rapido successo e' testimoniato anche dalla scelta della nuova sede a New York: il Chrysler Building, il grattacielo piu' alto dell'epoca, appositamente costruito.
Una delle prima auto realizzate dalla Chrysler e' la Chordel modello 1934. Merito dell'azienda e' l'introduzione della prima galleria del vento per testare le automobili.
Dopo la seconda guerra mondiale, la Chrysler produce la Chrysler 300 che resta, nell'immaginario collettivo, l'icona delle auto di lusso.
Nella seconda meta' degli anni '60, l'azienda americana acquista la Simca e la Rootes, proprietarie, a loro volta, dei marchi Hillman e Talbot. L'acquisto della Simca, in particolare, si e' rilevato molto importante per la Chrysler, grazie a modelli che hanno ottenuto un eneorme riscontro di mercato: la Simca 1000.
Se la situazione negli Stati Uniti era piu' che buona, lo stesso non avveniva in Europa, dove la Chrysler non ha mai ottenuto clamorosi successi. Nel 1978, il ramo europeo della compagnia statunitense venne acquisito dalla Peugeot. Arrivarono poi gli anni '70 e con loro la crisi petrolifera che porto' la Chrysler sull'orlo del fallimento.
La compagnia riusci' a salvarsi grazie alla guida di Lee Iacocca, il manager che introdusse nelle linee di produzione la monovolume.
Gli anni '80 segnarono un ritorno alla grande della compagnia che riusci' anche ad acquisire il 20% della giapponese Mitsubishi e, nel 1987, la Amc, la casa produttrice delle jeep. Gli anni '80 furono inoltre gli anni della collaborazione con marchi italiani. La Chrysler siglo' infatti un accordo con la Maserati, per la produzione della Chrysler Turbo Covertible by Maserati che pero' non ebbe un grande successo di mercato.
Con gli anni '90 tornano invece le difficolta' finanziarie per la compagnia a ''stelle e strisce''. Nel 1993, la Chrysler esce da Mitsubishi, mentre nel 1998 viene acquisita dalla tedesca Daimler-Benz, gia' proprietaria della Mercedes.
Il sodalizio con i tedeschi termina il 14 maggio del 2007, quando DaimlerChrysler annuncia la cessione dell'80,1% della Chrysler alla statunitense Cerberus capital management, per 5,5 miliardi di dollari. Oggi Chrysler controlla Chrysler Automobili, Dodge, Jeep, Chrysler Financial (societa' di servizi finanziari), Mopar (produttore di componenti automobilistici) e Global Electric Motorcars.
sen/cam