ULTIME NEWS DAL BLOG Sicilia, la terra del sole.
sabato 6 luglio 2013
Acrobazia in parapendio in Friuli e 1031 chilometri in volo lungo le Alpi.
giovedì 27 giugno 2013
Mutuo Energia Casa: la riqualificazione energetica a costo zero.
Fonte:
martedì 25 giugno 2013
"CONDANNATO SENZA POSSIBILITA’ D’APPELLO." IL NUOVO ROMANZO DI FRANCESCO TOSCANO. Prima Edizione - Revisione del 21 luglio 2013.
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domenica 23 giugno 2013
Libro/eBook: "Gli antichi astronauti: dèi per il mondo antico, alieni per quello moderno." - Terza edizione - in vendita su www.lulu.com ad € 10,00.
Dettagli del prodotto:
- ISBN
- 9781291454307
- Copyright
- Francesco Toscano (Licenza di copyright standard)
- Edizione
- Terza Edizione - Revisione del 20 giugno 2013
- Editore
- Lulu.com
- Pubblicato
- 20 giugno 2013
- Lingua
- Italiano
- Pagine
- 146
- Rilegatura
- Copertina morbida con rilegatura termica
- Inchiostro contenuto
- Bianco e nero
- Peso
- 0,27 kg
- Dimensioni (centimetri)
- Larghezza: 15,24, altezza: 22,86
domenica 2 giugno 2013
La condizione della donna nell'Ottocento.
LA CONDIZIONE DELLA DONNA IN SICILIA E NEL RESTO D'ITALIA DAL RINASCIMENTO AL SETTECENTO.
Caterina SFORZA nacque a Milano nel 1463; sul suo conto gli storici non sono in grado di affermare il giorno di nascita. Figlia illegittima di Galeazzo Maria SFORZA , duca di Milano, e di Lucrezia LANDRIANI, moglie del conte e cortigiano Gian Piero LANDRIANI, fu signora di Imola e Forlì, prima con il marito Girolamo RIARIO, poi come reggente del figlio primogenito Ottaviano. Nel XV secolo era fra le donne più ammirate di tutta Europa. In giovane età si distinse per la sua azione temeraria e coraggiosa che mise in atto per salvaguardare i propri titoli ed onori, così come i propri possedimenti, quando i suoi Stati vennero coinvolti negli antagonismi politici. Nella vita privata si dedicò, fra l’altro, a svariate attività fra cui la caccia ed alcuni esperimenti di alchimia. Negli ultimi anni della sua vita confidò ad un frate: «Se io potessi scrivere tutto, farei stupire il mondo.» Morì a Firenze il 28 maggio 1509.
Fra le donne del Cinquecento, voglio ricordare la pittrice Sofonisba ANGUISSOLA, (nata a Cremona nel 1535 circa, e morta a Palermo il 16 novembre 1625), della famiglia piacentina degli Anguissola, e la sua produzione artistica. Sofonisba Anguissola fu una delle prime esponenti femminili della pittura europea. Anche se la sua celebrità non fu pari a quella di altre pittrici salite in seguito alla ribalta dell'arte come Artemisia Gentileschi, Rosalba Carriera o Angelika Kauffman, Sofonisba rappresentò la pittura italiana rinascimentale al femminile. Si formò alla scuola del pittore lombardo Bernardino Campi, che, pur non appartenendo alla nota famiglia di pittori cremonesi comprendente i più celebri Vincenzo, Giulio e Antonio Campi, aveva uno stile che si rifaceva agli esponenti di spicco dell'arte manierista in voga nell'Italia settentrionale tra Cinquecento e Seicento. Lo stile di Bernardino influenzò notevolmente Sofonisba, che ne tradusse i tratti essenziali nell'ambito prediletto: quello della ritrattistica. Sofonisba Anguissola partecipò come figura di spicco alla vita artistica delle corti italiane data anche la sua competenza letteraria e musicale, ed ebbe una fitta corrispondenza con i più famosi artisti del suo tempo. Fu citata anche nelle Vite di Giorgio Vasari grazie a Michelangelo Buonarroti che sosteneva che la giovane fanciulla avesse talento. Fu il padre di Sofonisba a scrivere a Michelangelo e a mandargli i disegni della figlia. Fra quei disegni c'era anche un Fanciullo morso da un granchio, nel quale la giovanissima artista cremonese, allora poco più che ventenne, aveva colto l'espressione del dolore infantile con un'invenzione che piacque molto al grande artista fiorentino. Quella smorfia di dolore fermata da Sofonisba la ritroviamo poi nel Ragazzo morso da un ramarro di Caravaggio. Nel 1573 sposò Fabrizio Moncada, governatore del principato di Paternò (CT), dal 1573 al 1579. Un documento del 25-06-1579 ha permesso recentemente di attribuire alla pittrice il quadro di “Santa Maria dell’Itria” custodito presso la chiesa di Paternò. Un altro atto del 26-07-1579, recentemente venuto alla luce, ha permesso di evidenziare un aspetto alquanto significativo della vita di Sofonisba. In questo documento si legge, infatti, che la pittrice ricevette, su mandato di Aloysia de Vega e Luna, onze (moneta del tempo) 120 quale segno di gratitudine per tutto il tempo in cui fu governatrice del principato.
giovedì 2 maggio 2013
Monreale (PA), 03 Maggio 2013: Processione del SS. Crocifisso. La leggenda e la storia del simulacro del SS. Crocifisso.
Nel primo pomeriggio, e precisamente alle 14.00, altro momento di grande suggestione, che richiama centinaia di fedeli, è quello della tradizionale discesa a spalla del fercolo, che verrà posizionato sulla "vara" davanti il pannello di maiolica retrostante la chiesa della Collegiata.
(Nella foto a destra il pannello di maiolica. La Chiesa del SS. Crocifisso
Tutto questo in attesa della processione vera e propria, che inizierà,come anzidetto, alle 18.00.
Poco prima del suono della campanella, che da' avvio al corteo, le autorità civili si recheranno a Palazzo Arcivescovile per "scortare" il vescovo, fino alla confluenza fra via Umberto I e via Antonio Veneziano, dove le stesse autorità si aggregheranno alla processione. Il primo tratto è quello forse più suggestivo, all'interno de quartiere del "Pozzillo", uno dei primi insediamenti urbanistici di Monreale. Il tratto si conclude con quella che i monrealesi chiamano "a nisciuta ru ferru", dove è necessaria una particolare ed accorta manovra per consentire al simulacro di venire fuori dalle viuzze strettissime. La manovra, per la sua particolare difficoltà, si conclude con uno scrosciante applauso. (Nella foto, in alto a sinistra, la manovra eseguita il 03/05/2010.)
Da via Antonio Veneziano, quindi, si arriva fino a piazza Canale. Da lì il Crocifisso salirà per via Pietro Novelli alta, fino all'abbeveratoio. Prima, però, all'altezza di via Terrasi, le autorità abbandonano il corteo. Dopo "l'abbiviraturi" è la volta della ripida discesa di via Garibaldi, meglio conosciuta a Monreale come "a scinnuta ru Signuri", fino a piazza Spasimo. A quel punto la processione tornerà verso piazza Vittorio Emanuele, attraverso via Venero, Corso Pietro Novelli e via Roma. Sotto il palazzo di città, a tarda sera, è in programma il tradizionale omaggio del Comune con l'inchino degli stendardi che rappresentano la cittadinanza. L'ultimo tratto della processione, quando ormai sarà notte fonda, toccherà via Benedetto D'Acquisto e via Palermo, aspettando il tradizionale gioco pirotecnico conclusivo, annunciato, come sempre, da uno squillo di tromba. Quindi, il rientro in Collegiata e per i "fratelli" il meritato riposo.
Storia
La leggenda e la storia del simulacro del SS. Crocifisso sono molto diverse. La leggenda racconta che intorno al 1540, nel Mediterraneo navigavano due navi: una con a bordo cristiani delle vicinanze di Palermo, e propriamente di Monreale, di Boccadifalco e di Altarello di Baida, l'altra era una nave turca. Si racconta che i turchi avessero con loro un Crocifisso che trattavano in modo molto irriverente. I marinai palermitani scandalizzati per gli atti contro la venerata immagine, chiesero ed ottennero di potere riscattare il simulacro del SS. Crocifisso in cambio di una forte somma di denaro.
Ritornati al porto di Palermo sorse tra loro questione a chi il "Crocifisso" dovesse appartenere e per stabilire chi dovesse avere il simulacro, quegli uomini decisero di metterlo sopra un carro trainato da buoi: dove si sarebbe fermato il carro, sarebbe sorta una chiesa che avrebbe custodito il "Crocifisso". I buoi si fermarono varie volte e in vari luoghi ma, percossi, continuarono il loro viaggio, poi si fermarono proprio dove ora sorge la chiesa della "Collegiata" e, nonostante le bastonate non vollero più muoversi.
Un'altra leggenda riguarda il Simulacro del SS.Crocifisso, racconta il Pitrè: "Una vecchietta sui 75 anni, certa Michela, mi ha raccontato: "Un monrealese aveva un giardino di rose, venne a Palermo a vederne, ma non trovò chi ne comprasse, onde s'avviò per andarle a buttare a mare. Quivi un marinaio gliele chiese in cambio di un Crocifisso ch'egli aveva in barca. A quel Crocifisso mancava la testa. Adagiata sopra un carro tirato da buoi, Esso fu portato fino a Monreale, proprio là, ai piedi dell'attuale Collegiata. Chiuso entro una chiesa e riaperto al terzo giorno, fu trovato bello e compiuto con l'espressiva testa che ora ha."
La storia però ci racconta cose ben diverse: intorno al 1400 fu costruita la chiesetta del SS. Salvatore perché sede della confraternita omonima. Questa chiesa in seguito divenne la sede del Collegio dei Canonici, fondato da Monsignor Venero e per questo venne chiamata "Collegiata". Fu Monsignor Venero, allora arcivescovo di Monreale, ad ordinare la fattura del "SS. Crocifisso" alla famiglia Gagini che a quel tempo era famosa in tutta la Sicilia.
Questo trova conferma nel fatto che in seguito all'incendio del Capellone avvenuto il 1 marzo del 1985, il simulacro del SS. Crocifisso fu restaurato dal Professore Angelo Cristaudo,di Acireale, sotto l'alta sorveglianza della Sovraintendenza ai beni Culturali.
Il Professore Cristaudo, che aveva restaurato precedentemente quello di Assoro, notò che tra i due Crocifissi vi era una grande somiglianza e rilevò che avevano lo stesso stile della barba, dei capelli e della corona; dello stesso stile era l'apertura del Costato e corrispondenti erano i piedi incrociati e le dita prolungate.
Rilevò anche che per la composizione dei due Crocifissi era stato utilizzato un materiale composto di tela, gesso, colla e carta pesta distesa su una struttura di assi di legno. La dichiarazione del Professore Cristaudo è molto importante perché sappiamo che l'autore del Crocifisso di Assoro è "Antonello Gagini" e questo ci permette di supporre che sia anche l'autore del Crocifisso della Chiesa di Monreale.
Domenico Gagini aprì una bottega a Palermo nel 1463 e alla sua morte, la bottega venne diretta dal figlio Antonello che continuò la produzione di statue di Madonne, di Santi e di Crocifissi. Antonello morì a Palermo nel 1536. La Confraternita del SS. Crocifisso fece l'ordinazione tra il 1525 e il 1535 e questo fa pensare che la Confraternita possa aver fatto l'ordinazione alla bottega dei Gagini.
Immagine del SS. Crocifisso
Si dice che questo "Crocifisso" somigli veramente a Gesù Cristo, addirittura che sia il vero ritratto e si racconta "che una volta un alto personaggio venuto da Alessandria d'Egitto in Monreale, riuscito ad eludere la vigilanza dei custodi della chiesa appena vedutolo esclamasse sorpreso: E' desso ! E' desso! - "Ohi? Perché " gli chiese uno che gli stava vicino: ed egli lo sconosciuto:-" Perché di questo crocifisso si parla tanto in Alessandria e da tutti si crede che esso sia il solo che somigli davvero a Gesù Cristo"."(tratto da: Feste patronali in Sicilia descritte da Giuseppe Pitrè).
Il simulacro del SS. Crocifisso, nella chiesa della "Collegiata" prima veniva coperto da sette veli: il primo era tutto rosso il secondo il terzo il quarto il quinto e il sesto raffiguravano alcuni episodi della passione di Cristo, il settimo, che era tutto nero, portava la scritta al centro "expiravit".
Nessuno poteva rimuovere questi veli. Oggi il Crocifisso non viene più coperto, tranne nei venerdì di Quaresima, durante la liturgia penitenziale conosciuta come "la calata dei veli".
Il suo volto mostra segni di dolore e di gioia e ha "la dolce espressione di colui che muore come Padre che ha salvato i figli". Il suo viso ha tre espressioni:1. quella del Cristo Dio Redentore: l'occhio sinistro spento, le labbra atteggiate ad un dolce paterno sorriso;
2. quella dell'uomo dei dolori : l'occhio destro chiuso, le labbra serrate, il capo piegato fin quasi a toccare il mento;
3. quella dell'uomo che muore sotto lo sforzo enorme dell'ultimo respiro, mentre si contrae, abbassandosi su se stesso, ormai esanime pendente dalla Croce."
"Nel 1709 detta "Vara" venne portata a spalle nude e poi a piedi scalzi da circa quaranta uomini". Da questa citazione esplicita riportata sul libro "della tradizione alla storia" di Mons. Lorenzo Bertolino capiamo che questi uomini rappresentano coloro che oggi vengono chiamati "I Fratelli".
I festeggiamenti del 3 Maggio
LA "VUCI" “…Ittamu tutti na vuci…”.
Durante la processione del 3 maggio si può ben udire questa tipica espressione dialettale appartenente al gergo dei Fratelli; infatti queste caratteristiche “Vuci” non sono altro che delle invocazioni nate su iniziativa di un singolo fratello, il quale con la mano protesa verso la Venerata Immagine, lancia appunto un grido, attirando l’attenzione del gruppo dei con frati, i quali a loro volta rispondono in coro “…Grazia.” Queste vuci, in dialetto siciliano, appartengono ad una vera e propria tradizione popolare,legata fortemente ad un significato religioso- culturale. Riportiamo le dodici “vuci”: E che bedda sta iurnata U signori è pi la strata! Grazia Patruzzu Amurusu!Grazia! Chi su beddi sti quattro rosi Nostru Patri ca’ ni vosi!Grazia Patruzzu Amurusu!Grazia! E che bedda sta santa cruci Aruramual tutta na vuci! Grazia Patruzzu Amurusu! Grazia! Cincu chiai, e cincu rosi Aruramuli iddu li vosi!Grazia Patruzzu Amurusu!Grazia! E che beddu stu crucifissu Fa li grazie sempri spissu! Grazia Patruzzu Amurusu! Grazia! Chi nsu beddi sti quattro ciuri Pirdunatici, Signuri! Grazia Patruzzu Amurusu! Grazia! Vi salutu, o Sacra Testa Ch’è di spini è incuranata Oi che la vostra festa Vaiu girannu pi la strata!Grazia Patruzzu Amurusu!Grazia! Chi fu beddu pi la strata! Nostru Patri torna a so casa! Grazia Patruzzu Grazia! Amurusu! Grazia! Nostru Patri!Binirici a campagna! Nostru Patri! Binirici i malati ! Grazia all’arma e ù pirdunu ri piccati.
Come tutte le feste patronali, anche quella del SS. Crocifisso è espressione di più significati: è appuntamento ed attesa. Fin da metà aprile i fedeli sentono sempre di più l'ansia di quei giorni, in cui esprimeranno se stessi attraverso il proprio Pathos (sentimento) il proprio Ethos (visione del mondo) ed il proprio Ekos (risonanza sonora). La festa è un momento di grande amicizia perchè tocca profondamente il Thumos (spirito), essa accomuna tutte le classi sociali divenendo un richiamo alla famiglia e al proprio passato. I giorni di festa sono preceduti dai giochi d'artificio sparati sul monte Caputo, quasi come una "purificazione", dal momento che, terminati, ha inizio la celebrazione della S. Messa. In genere gli elementi di purificazione sono 2: ACQUA-FUOCO, che sono legati a dei ruoli ben determinati: ACQUA FEMMINA / FUOCO MASCHIO. Quindi, il fuoco prepara la vigilia delle feste, esso è luce nell'attesa. Durante i tre giorni tutto sembra cambiare, nell'aria si sente quell'energia, quell'amore, quel senso di pace di un popolo che tende verso il Signore. Ma il suo culmine carico di PATHOS, si riscontra giorno 3 in cui il Crocifisso è portato in processione per le vie del paese. La processione come componente dell'azione liturgica, ha un aspetto dinamico e comunitario; essa ha due ordini: quella che precede la "Vara" che è una processione ordinata per i fedeli e la processione caratterizzata dalla fola sui balconi pronta, al passaggio della Vara, ad omaggiare il Crocifisso lanciando petali di rosa. La processione del Crocifisso, presenta il suo folklore ma invita alla preghiera; sembra di contenere molto di profano, ma nel cuore dei fedeli tutto si compie per amore di Cristo. Anche se nel corso del tempo, qualcosa potrebbe cambiare, la religiosità verso il Crocifisso non si spegnerà mai nel cuore dei monrealesi, che in tempi non molto felici quali la peste o la guerra, hanno continuato a sperare ed ad avere fede nel Cristo Crocifisso.
mercoledì 1 maggio 2013
Due raduni di deltaplano e parapendio nei cieli del Veneto.
Dal 9 al 12 maggio a Feltre (Belluno) la 30.a edizione del Trofeo Guarnieri interesserà l'area del Monte Avena, una montagna che si pone in posizione panoramica sulla vallata feltrina e bellunese. I decolli sono situati sulle pendici del monte a circa 1400 metri, gli atterraggi si trovano in località Arten o all'avio superficie Tablà a circa 3 km da Feltre, mentre il centro operativo della manifestazione, organizzata dal Paradelta Club Feltre, è posto presso la Birreria Pedavena.
Sarà il direttore di gara, Maurizio Bottegal, a stabilire quale decollo ed atterraggio utilizzare secondo le condizioni meteo di ciascuno dei quattro giorni di gara e stabilire i percorsi per i 130 piloti di parapendio,massimo numero ammesso alla manifestazione. Un percorso classico, per esempio, prevede il decollo dal Monte Avena, toccare l'aeroporto di Belluno,poi il comune di Seren del Grappa ed atterrare al Tabià di Feltre.
Ritrovo di piloti di deltaplano il 25 e 26 maggio a Cappella Maggiore (Treviso) per volare alla conquista del 14° Trofeo Zanchettin, organizzato dal Delta Club Falchi Del Pizzoc. Centro operativo ed atterraggio con stand gastronomico sono posti in paese. Come decollo principale sarà utilizzato quello del Monte Pizzoc (1565 m) che racchiude lo splendido altipiano del Cansiglio, con alternativa in caso di determinate condizioni meteo di dirottare verso quello a Pian dele Femene che sovrasta i laghi di Revine.
La zona di volo fa da ponte orografico tra pianura veneta e Dolomiti Bellunesi più a nord, con una notevole eterogeneità di ambienti e di condizioni aerologiche che permettono voli fino a Valdobbiadene ed a Maniago sorvolando il Pian del Cansiglio, a Vittorio Veneto e al Parco delle Dolomiti Bellunesi passando per l'Alpago, in un'area di volo estesa per circa 1620 km quadrati. Con deltaplano e parapendio ci si sposta anche per centinaia di chilometri sfruttando le correnti d'aria ascensionali. Il pilota è equipaggiato con vari strumenti tra i quali il GPS che registra il suo volo. Al termine dallo scarico della traccia nel computer dell'organizzazione si desume se egli ha toccato tutti i punti del territorio che contrassegnano il percorso di gara e si formano le classifiche. Vince chi impiega meno tempo a chiudere il percorso, oppure chi ha volato per la maggior distanza.
Ufficio Stampa FIVL - Federazione Italiana Volo Libero
http://www.fivl.it - 335 5852431 - skype: gustavo.vitali
vitali.stampa (AT) fivl.it
Foto
http://www.gustavovitali.it/
Per ulteriori informazioni sul TROFEO GUARNIERI di parapendio contattare
Matteo Di Brina - 335 7686921- dbmatteo (AT) libero.it
Sito ufficiale http://www.guarnieritrophy.it/
Per ulteriori informazioni sul TROFEO ZANCHETTIN di deltaplano contattare:
Federica Rova 3494006771 - Marilena Rova 3470785960
dcfalchidelpizzoc (AT) yahoo.it
Davide - 347 3200830 - info (AT) alpeadriaflights.net
Sito ufficiale http://www.dcfalchidelpizzoc.
Tutti i comunicati stampa FIVL all'indirizzo:
http://www.fivl.it/
martedì 2 aprile 2013
"Incontro con gli ufo", conferenza e mostra all'ex Palazzo dei Benedettini a Monreale (Pa), dal 12 al 20 aprile 2013 .
domenica 31 marzo 2013
venerdì 22 marzo 2013
Il fantasy "E un giorno mi svegliai" in vendita, in formato ePub, al prezzo di 0,99 Euro.
Copertina del libro "E un giorno mi svegliai" di Francesco Toscano. |
Caro amico, gentile amica, buonasera.
martedì 12 marzo 2013
Smaltimento pannelli fotovoltaici: Ecolight accreditato dal GSE.
venerdì 22 febbraio 2013
Affitto con riscatto, adesso la banca fa da garante tra chi vende e chi compra.
Info: Marco Parotti - mparotti@eoipso.it - 340 9665279
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La storia dei blog e di "Sicilia, la terra del Sole."
La storia del blog nasce nel 1997 in America, quando lo statunitense Dave Winter sviluppò un software che permise la prima pubblicazione di contenuti sul web. Nello stesso anno fu coniata la parola weblog, quando un appassionato di caccia statunitense decise di parlare delle proprie passioni con una pagina personale su Internet. Il blog può essere quindi considerato come una sorta di diario personale virtuale nel quale parlare delle proprie passioni attraverso immagini, video e contenuti testuali. In Italia, il successo dei blog arrivò nei primi anni 2000 con l’apertura di diversi servizi dedicati: tra i più famosi vi sono Blogger, AlterVista, WordPress, ma anche il famosissimo MySpace e Windows Live Space. Con l’avvento dei social network, tra il 2009 e il 2010, moltissimi portali dedicati al blogging chiusero. Ad oggi rimangono ancora attivi gli storici AlterVista, Blogger, WordPress e MySpace: sono tuttora i più utilizzati per la creazione di un blog e gli strumenti offerti sono alla portata di tutti. Questo blog, invece, nasce nel 2007; è un blog indipendente che viene aggiornato senza alcuna periodicità dal suo autore, Francesco Toscano. Il blog si prefigge di dare una informazione chiara e puntuale sui taluni fatti occorsi in Sicilia e, in particolare, nel territorio dei comuni in essa presenti. Chiunque può partecipare e arricchire i contenuti pubblicati nel blog: è opportuno, pur tuttavia, che chi lo desideri inoltri i propri comunicati all'indirizzo di posta elettronica in uso al webmaster che, ad ogni buon fine, è evidenziata in fondo alla pagina, così da poter arricchire la rubrica "Le vostre lettere", nata proprio con questo intento. Consapevole che la crescita di un blog è direttamente proporzionale al numero di post scritti ogni giorno, che è in sintesi il compendio dell'attività di ricerca e studio posta in essere dal suo creatore attraverso la consultazione di testi e documenti non solo reperibili in rete, ma prevalentemente presso le più vicine biblioteche di residenza, mi congedo da voi augurandovi una buona giornata. Cordialmente vostro, Francesco Toscano.