Sicilia bedda e amata,cantata e disprizzata...

  • A proposito degli alieni....

    Il saggio dal titolo "A proposito degli alieni....", di Francesco Toscano e Enrico Messina

    Sinossi: Fin dalla preistoria ci sono tracce evidenti del passaggio e dell’incontro tra esseri extraterrestri ed esseri umani. Da quando l’uomo è sulla Terra, per tutto il suo percorso evolutivo, passando dalle prime grandi civiltà, all’era moderna, sino ai giorni nostri, è stato sempre accompagnato da una presenza aliena. Lo dicono i fatti: nei reperti archeologici, nelle incisioni sulle rocce (sin qui rinvenute), nelle sculture, nei dipinti, in ciò che rimane degli antichi testi, sino ad arrivare alle prime foto e filmati oltre alle innumerevoli prove che oggi con le moderne tecnologie si raccolgono. Gli alieni ci sono sempre stati, forse già prima della comparsa del genere umano, e forse sono loro che ci hanno creato.

  • Gli antichi astronauti: dèi per il mondo antico, alieni per quello moderno.

    Il saggio dal titolo "Gli antichi astronauti: dèi per il mondo antico, alieni per quello moderno.", di Francesco Toscano

    Sinossi: Milioni di persone in tutto il mondo credono che in passato siamo stati visitati da esseri extraterrestri. E se fosse vero? Questo libro nasce proprio per questo motivo, cercare di dare una risposta, qualora ve ne fosse ancora bisogno, al quesito anzidetto. L`archeologia spaziale, o archeologia misteriosa, è definibile come la ricerca delle tracce, sotto forma di particolari reperti archeologici o delle testimonianze tramandate nel corso dei millenni, di presunti sbarchi sulla Terra di visitatori extraterrestri avvenuti all’alba della nostra civiltà.

  • Condannato senza possibilità d'appello

    Il romanzo breve dal titolo "Condannato senza possibilità d'appello.", di Francesco Toscano

    Sinossi: Le concezioni primitive intorno all`anima sono concordi nel considerare questa come indipendente nella sua esistenza dal corpo. Dopo la morte, sia che l`anima seguiti a esistere per sé senza alcun corpo o sia che entri di nuovo in un altro corpo di uomo o d`animale o di pianta e perfino di una sostanza inorganica, seguirà sempre il volere di Dio; cioè il volere dell’Eterno di consentire alle anime, da lui generate e create, di trascendere la vita materiale e innalzarsi ad un piano più alto dell’esistenza, imparando, pian piano, a comprendere il divino e tutto ciò che è ad esso riconducibile.

  • L'infanzia violata, di Francesco Toscano

    Il romanzo giallo dal titolo "L'infanzia violata", di Francesco Toscano

    Sinossi: Dovrebbero andare a scuola, giocare, fantasticare, cantare, essere allegri e vivere un'infanzia felice. Invece, almeno 300 milioni di bambini nel mondo sono costretti a lavorare e spesso a prostituirsi, a subire violenze a fare la guerra. E tutto ciò in aperta violazione delle leggi, dei regolamenti, delle convenzioni internazionali sui diritti dell'infanzia. La turpe problematica non è lontana dalla vostra quotidianità: è vicina al luogo in cui vivete, lavorate, crescete i vostri bambini. Ad ogni angolo dei quartieri delle città, dei paesi d'Italia, è possibile trovare un'infanzia rubata, un'infanzia violata.

  • I ru viddrani, di Francesco Toscano

    Il romanzo giallo dal titolo "I ru viddrani", di Francesco Toscano

    Sinossi: Non è semplice per un vecchietto agrigentino rientrare in possesso del suo piccolo tesoro, che consta di svariati grammi di oro e di argento, che la sua badante rumena gli ha rubato prima di fuggire con il suo amante; egli pensa, allora, di rivolgersi a due anziani suoi compaesani che sa essere in buoni rapporti con il capo mafia del paesino rurale ove vive, per poter rientrare in possesso del maltolto. A seguito della mediazione dei "ru viddrani", Don Ciccio, "u pastranu", capo mafia della consorteria mafiosa di Punta Calura, che ha preso a cuore la vicenda umana di Domenico Sinatra, incarica i suoi sodali di mettersi sulle tracce della ladruncola e di far in modo che ella restituisca la refurtiva all`anziano uomo. Qualcosa, però, va storto e fra le parti in causa si acuisce un'acredine che amplifica l'entità del furto commesso, tanto che nel giro di pochi anni si arriva all`assassinio di Ingrid Doroteea Romanescu, la badante rumena resasi autrice del furto in questione.

  • I ru viddrani, di Francesco Toscano

    Il fantasy dal titolo "E un giorno mi svegliai", di Francesco Toscano

    Sinossi: "E un giorno mi svegliai" è un fantasy. Il personaggio principale del libro, Salvatore Cuzzuperi, è un impiegato residente nella provincia di Palermo che rimane vittima di un'esperienza di abduction. Il Cuzzuperi vivrà l'esperienza paranormale del suo rapimento da parte degli alieni lontano anni luce dal pianeta Terra e si troverà coinvolto nell'aspra e millenaria lotta tra gli Anunnaki, i Malachim loro sudditi, e i Rettiliani, degli alieni aventi la forma fisica di una lucertola evoluta. I Rettiliani, scoprirà il Cuzzuperi, cercano di impossessarsi degli esseri umani perché dotati di Anima, questa forma di energia ancestrale e divina, riconducibile al Dio Creatore dell'Universo, in grado di ridare la vita ad alcune specie aliene dotate di un Dna simile a quello dell'uomo, fra cui gli stessi Rettiliani e gli Anunnaki. Il Cuzzuperi perderà pian piano la sua umanità divenendo un Igigi ammesso a cibarsi delle conoscenze degli "antichi dèi", ed infine, accolto come un nuovo membro della "fratellanza cosmica".

  • I ru viddrani, di Francesco Toscano

    Il romanzo giallo dal titolo "I ru viddrani", di Francesco Toscano

    Sinossi: Non è semplice per un vecchietto agrigentino rientrare in possesso del suo piccolo tesoro, che consta di svariati grammi di oro e di argento, che la sua badante rumena gli ha rubato prima di fuggire con il suo amante; egli pensa, allora, di rivolgersi a due anziani suoi compaesani che sa essere in buoni rapporti con il capo mafia del paesino rurale ove vive, per poter rientrare in possesso del maltolto. A seguito della mediazione dei “ru viddrani”, Don Ciccio, “ù pastranu”, capo mafia della consorteria mafiosa di Punta Calura, che ha preso a cuore la vicenda umana di Domenico Sinatra, incarica i suoi sodali di mettersi sulle tracce della ladruncola e di far in modo che ella restituisca la refurtiva all`anziano uomo. Qualcosa, però, va storto e fra le parti in causa si acuisce un’acredine che amplifica l’entità del furto commesso, tanto che nel giro di pochi anni si arriva all`assassinio di Ingrid Doroteea ROMANESCU, la badante rumena resasi autrice del furto in questione.

  • Naufraghi nello spazio profondo, di Francesco Toscano

    Il romanzo di fantascienza dal titolo "Naufraghi nello spazio profondo ", di Francesco Toscano

    Sinossi: In un futuro distopico l’umanità, all’apice della sua evoluzione e prossima all’estinzione, sarà costretta, inevitabilmente, a lasciare la Terra, la nostra culla cosmica, alla ricerca di un pianeta alieno in cui poter vivere, sfruttando le conoscenze del suo tempo. Inizia così l’avventura del giovane Joseph MIGLIORINI, di professione ingegnere, e di altri giovani terrestri, un medico, un geologo, un ingegnere edile, che, da lì a poco, a bordo di una navetta spaziale allestita dal loro Governo, sarebbero stati costretti a raggiungere il pianeta Marte, il “nostro vicino cosmico”, al fine di atterrare nei pressi del suo polo nord ove, anni prima, dei robot costruttori avevano realizzato una stazione spaziale permanente, denominata “New Millenium”; tutto questo affinché parte dell’umanità sopravvissuta agli eventi nefasti e apocalittici potesse prosperare su quella landa desolata, tanto ostile alla vita in genere, giacché ritenuta unico habitat possibile e fruibile ai pochi sopravvissuti e alla loro discendenza.

  • Malacarne, di Francesco Toscano

    Libro/E-book: Malacarne, di Francesco Toscano

    Sinossi: Nella primavera dell'anno 2021 a Palermo, quando la pandemia dovuta al diffondersi del virus denominato Covid-19 sembrerebbe essere stata sconfitta dalla scienza, malgrado i milioni di morti causati in tutto il mondo, un giovane, cresciuto ai margini della società, intraneo alla famiglia mafiosa di Palermo - Borgo Vecchio, decide, malgrado il suo solenne giuramento di fedeltà a Cosa Nostra, di vuotare il sacco e di pentirsi dei crimini commessi, così da consentire alla magistratura inquirente di assicurare alla giustizia oltre sessanta tra capi e gregari dei mandamenti mafiosi di Brancaccio, Porta Nuova, Santa Maria Gesù. Mentre Francesco Salvatore Magrì, inteso Turiddu, decide di collaborare con la Giustizia, ormai stanco della sua miserevole vita, qualcun altro dall'altra parte della Sicilia, che da anni ha votato la sua vita alla Legalità e alla Giustizia, a costo di sacrificare sé stesso e gli affetti più cari, si organizza e profonde il massimo dell'impegno affinché lo Stato, a cui ha giurato fedeltà perenne, possa continuare a regnare sovrano e i cittadini possano vivere liberi dalle prevaricazioni mafiose. Così, in un turbinio di emozioni e di passioni si intrecciano le vite di numerosi criminali, dei veri e propri Malacarne, e quella dei Carabinieri del Reparto Operativo dei Comandi Provinciali di Palermo e Reggio di Calabria che, da tanti anni ormai, cercano di disarticolare le compagini mafiose operanti in quei territori. Una storia umana quella di Turiddu Magrì che ha dell'incredibile: prima rapinatore, poi barbone e mendicante, e infine, dopo essere stato "punciutu" e affiliato a Cosa Nostra palermitana, il grimaldello nelle mani della Procura della Repubblica di Palermo grazie al quale potere scardinare gran parte di quell'organizzazione criminale in cui il giovane aveva sin a quel momento vissuto e operato.

  • NAUFRAGHI NELLO SPAZIO PROFONDO : I 12 MARZIANI, GLI ULTIMI SUPERSTITI DELLA SPECIE UMANA , di Francesco Toscano

    Libro/E-book: NAUFRAGHI NELLO SPAZIO PROFONDO : I 12 MARZIANI, GLI ULTIMI SUPERSTITI DELLA SPECIE UMANA,di Francesco Toscano

    Sinossi: In un futuro distopico l’umanità, all’apice della sua evoluzione e prossima all’estinzione, sarà costretta, inevitabilmente, a lasciare la Terra, la nostra culla cosmica, alla ricerca di un pianeta alieno in cui poter vivere, sfruttando le conoscenze del suo tempo. Inizia così l’avventura del giovane Joseph MIGLIORINI, di professione ingegnere, e di altri giovani terrestri, un medico, un geologo, un ingegnere edile, che, da lì a poco, a bordo di una navetta spaziale allestita dal loro Governo, sarebbero stati costretti a raggiungere il pianeta Marte, il “nostro vicino cosmico”, al fine di atterrare nei pressi del suo polo nord ove, anni prima, dei robot costruttori avevano realizzato una stazione spaziale permanente, denominata “New Millenium”; tutto questo affinché parte dell’umanità sopravvissuta agli eventi nefasti e apocalittici potesse prosperare su quella landa desolata, tanto ostile alla vita in genere, giacché ritenuta unico habitat possibile e fruibile ai pochi sopravvissuti e alla loro discendenza. Nel giro di pochi anni, pur tuttavia, a differenza di quanto auspicatosi dagli scienziati che avevano ideato e progettato la missione Marte, l’ingegnere MIGLIORINI e la sua progenie sarebbero rimasti coinvolti in un’aspra e decennale guerra combattuta da alcuni coloni di stanza sul pianeta Marte e da altri di stanza sulla superficie polverosa della nostra Luna, per l’approvvigionamento delle ultime materie prime sino ad allora rimaste, oltre che per l’accaparramento del combustibile, costituito da materia esotica e non più fossile, di cui si alimentavano i motori per viaggi a velocità superluminale delle loro superbe astronavi; ciò al fine di ridurre le distanze siderali dello spazio profondo e al fine di generare la contrazione dello spazio-tempo per la formazione di wormhole, ovvero dei cunicoli gravitazionali, che avrebbero consentito loro di percorrere le enormi distanze interstellari in un batter di ciglia...






ULTIME NEWS DAL BLOG Sicilia, la terra del sole.


Allo scoperta del Parco Archeologico di Segesta (TP).
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Cucina senza frontiere: viaggio gastronomico in versione senza glutine e senza lattosio.
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Dreams Hotel, il nuovo romanzo di Raffaella Dellea.
The Funeral Party, l'ultimo libro di Francesco Piazza per Pondera Verborum.



martedì 9 agosto 2011

Il punto sul mercato del Catania - Paglialunga chiude la porta ad Almiron, Martinez o Mouche per l'attacco?

09 Agosto 2011.


Il Catania chiude il ritiro precampionato relativo alla stagione 2011-2012, una stagione ormai alle porte che vede la squadre dell’elefante come una possibile sorpresa del massimo campionato italiano. Davanti a oltre 10 mila spettatori, i ragazzi di Montella hanno chiuso in bellezza, sconfiggendo per 5-1 il Milazzo dell’ex tecnico della Primavera mister Amura. Per saperne di più...

Campionato parapendio: Assisi assegna le medaglie a Torino, Trento e Vicenza.

9 Agosto 2011.

Sono 136 i piloti di parapendio di tutta Italia che hanno sorvolato l'Umbria per conquistare il titolo italiano di questa disciplina di volo senza motore. Il campione 2011 è Davide Cassetta, torinese, in forza all'associazione Baratonga Flyers come pilota ed alla Polizia di Stato come professione. Seguono Luca Donini di Molveno, reduce dalla conquista della medaglia d'argento ai mondiali in Spagna, e Mauro Maggiolo di Pergine Valsugana, ambedue trentini. Titolo femminile a Gabriella Corradi di Bassano del Grappa (Vicenza), quello a squadre al Team Montegrappa di Dueville (Vicenza). Organizzata dal club Ali Subasio, la competizione, intitolata a Mario Settimi dal nome del fondatore di Radio Subasio e patrocinata della provincia di Perugia, dal Comune di Assisi e dalla Proloco di zona, ha avuto il suo fulcro nel centro operativo di Rivotorto di Assisi (Perugia) e nel decollo posto sulle pendici del monte Subasio (1290 m), sopra la cittadina umbra. Cinque la manches disputate, tra i 38 e gli 84 chilometri cadauna; annullata l'ultima causa meteo avversa. I piloti hanno volato fino al Monte Cucco, presso Sigillo, nei cieli di Spoleto, Monte Falco e Bevagna o veleggiato lungo la Val Tobina e la catena dei monti Martani. I percorsi erano contrassegnati dalle cosiddette boe, punti salienti del territorio, che ai concorrenti è fatto obbligo aggirare per la convalida della manche tramite GPS. Dalle tracce registrate dagli strumenti un computer estrae le classifiche parziali e finali. Eccellente il funzionamento del live traking, innovazione da poco introdotta nel volo libero. Si tratta di un trasmettitore satellitare in dotazione a ciascun pilota che permette di seguire il medesimo in volo su un computer, oppure, come ad Assisi, su un maxi schermo. Le tracce dei concorrenti sono sovrapposte ad una dettagliata cartografia 3D che rendono la visione molto suggestiva, come assistere alla gara da un elicottero che sovrasta i parapendio. Importante la funzione di sicurezza del congegno: in caso di necessità, si conoscono le esatte coordinate del mezzo. 

Gustavo Vitali
Ufficio Stampa FIVL - Federazione Italiana Volo Libero
http://www.fivl.it - 335 5852431 - skype: gustavo.vitali
vitali.stampa (AT) fivl.it

FOTO E FILE AUDIO
http://www.gustavovitali.it/pagine/comfivl/subasio-cip-08-08-11.html

Per ulteriori informazioni sul Campionato Italiano parapendio contattare
Pierluigi Fabrizzi - 339 1136079 - pierluigi.leggiana (AT) libero.it
Sito ufficiale http://www.alisubasio.it/italiani2011/

Tutti i comunicati stampa FIVL all'indirizzo:
http://www.fivl.it/

lunedì 8 agosto 2011

A proposito degli alieni.... di Francesco Toscano ed Enrico Messina. Da pag. 14 a pag. 17.

8 Agosto 2011.
Una pittura rupestre rinvenuta in una grotta in Val Camonica, raffigurante possibili creature aliene viste dagli occhi di uomini primitivi. (Fonte: dalla rete)

A proposito degli alieni..... di Francesco Toscano ed Enrico Messina


Se l’Universo brulica di alieni….. dove sono?
Enrico Fermi


Capitolo I°
Gli extraterrestri nella storia dell'umanità
Ufo nell'antichità




- Lo scienziato romano Plinio il Vecchio, nelle "Historiae Naturales", nei capitoli 25 e 36, racconta di "Clipeus Ardens" visti sfrecciare nel cielo dell'antica Roma. Inoltre riporta avvistamenti in cielo di lumi, di fiaccole, di bolidi volanti e travi volanti uguali a quelle che comparivano nell'antica Grecia; più precisamente egli classifica gli UFO in fiaccole, lampade e bolidi volanti, nonché le travi volanti.


- Cronache di identici avvistamenti furono riportati nelle opere di: Plutarco, Valerio Massimo, Seneca, Eschilo, Senofonte.

- Senofonte, nel suo "Anabasi", fa una classifica degli oggetti volanti avvistati in base alla loro forma; li descrive nelle forme a conchiglia, piatti, a campana, triangolari.


- Nel suo trattato di scienze naturali, Seneca racconta, con numerose osservazioni, di inspiegabili "travi luminose" che comparivano all'improvviso nei cieli delle città antiche. Le "travi" rimanevano immobili per giorni, per poi sparire all'improvviso, così come erano arrivate.


- I Manoscritti del Mar Morto risalenti al primo secolo a.C. parlano di uomini provenienti dal cielo che sono venuti sulla Terra ed altri uomini che sono stati prelevati dalla Terra e portati in cielo.


- Lo storico romano Giulio Ossequiente nel III secolo d.C nel suo “Prodigiorum Liber “ riporta brani originali di Cicerone, Tito Livio, Seneca, Plinio, ecc. dove vengono descritti anche oggetti volanti di forma semi-sferica, nonché oggetti volanti chiamati travi infuocate. Ossequente parla di avvistamenti (diurni e notturni) riguardanti "Scudi di fuoco", "torce", "più soli", “più lune", "ruote luminose" ecc., apparsi su Roma e su altri luoghi. Dal "De Prodigiis", il disegno di due Soli che apparvero su Alba nel 204 a.C. . Da una lettura più approfondita delle cronache di Ossequente, in alcuni di esse si evince la natura del tutto incredibile di tale eventi. Si parla di oggetti che si muovono con traiettorie particolari, non riconducibili a quelle di comete, meteore o altro. Da comparazioni, risulta che tali oggetti volanti descritti siano assolutamente corrispondenti ai vari tipi di UFO che oggi conosciamo.



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Ufo nel Medioevo:

- Nel 500 d.C. a Hereford (Gran Bretagna) una trave infuocata atterrò e ripartì.

- Nel 583 in Francia San Gregorio di Tours vede un globo luminoso.

Ai tempi di Carlo Magno, vengono descritti eventi dove risulta che navi spaziali presero a bordo alcuni abitanti della Terra per mostrare loro i sistemi di vita del popolo celeste.
Questa immagine è tratta da un manoscritto del XII° secolo" Annales Laurissenses" ( libri di eventi storici e religiosi) e si riferisce ad un "oggetto volante" avvistato nell'anno 776, durante l'assedio del Castello di Sigiburg, in Francia. 
Nell'anno 776 fu avvistato un oggetto volante durante l'assedio del Castello di Sigiburg, in Francia. I Sassoni circondarono e assediarono i francesi. Essi stavano combattendo quando improvvisamente un gruppo di dischi (scudi fiammeggianti) volando apparvero sopra il tetto della chiesa.Ai Sassoni ciò apparve, come se i francesi fossero protetti da questi oggetti, e quindi fuggirono ritirandosi. Gli oggetti raffigurati in cielo sono vere e proprie astronavi con tanto di oblò sui lati.


- Nel 793 in Northumbria apparvero bagliori eccezionali e dragoni rossi che volavano nell’aria.


- Nel 796 in Inghilterra apparvero piccoli globi volteggianti intorno al Sole.


- Nell'ottavo secolo d.C. nella storia dei Longobardi si legge che apparve una colonna molto luminosa in posizione verticale rispetto alla Terra, che discendendo bruciò molte cose e poi risalì di nuovo in cielo dove cambiò posizione.


- Nell'839 dagli annali di Giuda risulta che per alcune notti delle città furono sorvolate da degli oggetti infuocati a forma di stella.


- Nel 842 vi fu l'avvistamento di un UFO sopra la città francese di Angers. Vi è anche un'illustrazione dell'epoca che testimonia l'avvistamento.

 Illustrazione di una "ruota di fuoco" avvistata nel 900 in Giappone (Foto in alto – Fonte dalla rete).


- Nel 900 sul Giappone vi fu un avvistamento di una "ruota di fuoco" . C'è anche un'illustrazione dell'epoca di quest'evento (Foto in alto – Fonte dalla rete).


- Nel IX secolo l’arcivescovo Agobardo di Lione ricevette numerose lamentele dai suoi fedeli sul fatto che la regione era infestata da marinai celesti che sbarcavano dalle nubi e saccheggiavano frutteti e campi di frumento.


- Nel XI secolo, lo scienziato cinese Shen Kuo riporta quello che sembra un avvistamento UFO in piena regola nella sua opera più famosa, Meng Xi Bi Tan: un oggetto "brillante come una perla" che volava sopra un lago, nella provincia di Jiangtsu, in grado di comparire improvvisamente e di sparire nella volta celeste a velocità impensabili. L'oggetto fu avvistato a scadenze quasi regolari per un periodo di 10 anni. L'oggetto aveva, oltre che una luminosità tale da illuminare un'area del raggio di diversi chilometri, anche la particolarità di dividersi in due sfere distinte. Shen Kuo raccolse anche testimonianze provenienti da varie provincie. L'oggetto viene descritto come dotato di porte, alla cui apertura sarebbe stato possibile ammirare una luce potente. Secondo Shen Kuo,il misterioso oggetto fu visto così frequentemente da diventare un'attrattiva della religione; da lontano appariva della grandezza di un pugno ed emanava "una luce argentea che illuminava i dintorni per un'area di circa 5 chilometri. In questa cronaca inoltre, viene precisato come tale oggetto volante sembrasse a volte ingrandirsi ed aprirsi in 2 emisferi e come le sue periodiche apparizioni si fossero protratte per una decina di anni.



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- Dal "Liber Chronicorum" si legge una cronaca riferita in un raro libro stampato nel 1493 che contiene una delle prime rappresentazioni grafiche di UFO in Europa.Hartmann Schedel, autore del "Liber Chronicorum" (il Libro delle Cronache), descrive una sfera infuocata, vista nel 1034, che sfrecciava nel cielo in linea retta da sud verso est e che poi si diresse verso il Sole nascente. L'illustrazione che accompagna il racconto mostra un corpo a forma di sigaro circondato da fiamme che procede in un cielo azzurro, sopra verdi colline.

- Nel 1147 da Nizza fu osservata una croce sul disco lunare.


- Al XIII secolo risale un racconto di un veicolo aereo che rimase incastrato con una sua appendice in un tumulo di una città inglese. Il pilota che era intento a liberare l’UFO fu raggiunto da una folla di persone del luogo e fu ucciso.

- Nel 1217 tre croci volanti fluttuarono nel cielo di Nizza.


- L'1/1/1254, una cronaca storica ci riferisce l'avvistamento di un oggetto anomalo. Alcune monache dell'abbazia di Sourin-Albans (Midllesex, G.B.) osservarono, verso mezzanotte, una specie di grande vascello dalle forme eleganti e gradevoli, di un colore meraviglioso, con un cielo sereno e di bel tempo. Le religiose contemplarono il vascello per lungo tempo prima che questo scomparisse. Nello stesso anno, nel cielo di Parigi, molti testimoni videro - a mezzanotte - un oggetto come un grande vascello, alto nel cielo sereno, dove rimase a lungo visibile prima di scomparire lentamente.


- Nel 1290, un enorme oggetto circolare di colore argenteo sorvolò lentamente l'Abbazia benedettina di Amplefort, in Inghilterra, sotto gli occhi terrorizzati dei monaci che interruppero le loro preghiere già iniziate nella cappella, per accorrere a vedere il prodigio.


- "Croce luminosa" vista da Dino Compagni nel 1301 sopra il Palazzo dei Priori in Firenze e riportata nel documento "Dino Compagni: Cronaca delle cose occorrenti né tempi suoi" (come per altri eventi antichi dello stesso genere). Ecco il testo originale di Compagni: "La sera apparì in cielo un segno meraviglioso il quale fu un croce vermiglia sopra il Palazzo dei Priori (in Firenze), fu la sua lista (cioè la lunghezza apparente dei due segmenti formanti la struttura) ampia più che palmi uno e mezzo (corrispondenti a 45 metri circa) è l'una linea di lunghezza (la lunghezza dei due segmenti componenti la croce) era braccia 20, (corrispondenti a 1168 m. circa); la quale durò per tanto tempo, quanto penasse un cavallo a correre due arringhi (15-20 m.). Onde la gente, che la vide, ed io che chiaramente la vidi, potemmo comprendere che Iddio era fortemente contro alla nostra città crucciato".



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L’avvistamento di U.F.O. in Francia nel 1338 d.C.. Questa immagine proviene dal libro francese "Le Livre Des Bonnes Moeurs" di Jacques Legrand.
- Nel 1338 in Francia vi fu l'avvistamento di un enorme UFO sferico. Un'immagine dell'evento è presente nel libro francese "Le Livre Des Bonnes Moeurs" di Jacques Legrand.


- Nel 1347 su Firenze fu avvistato un UFO. Nel libro "Cronica", scritto da Giovanni Villani, Tomo VII, capitolo CXXI che parla dell'anno 1347, vi si legge che: "Nel detto anno, a dì 20 di Dicembre, la mattina levato il Sole, apparve in Vignone in Provenza, ov'era la corte del papa, sopra i palagi del detto papa, come una colonna di fuoco, e dimorovvi per ispazio d'un'ora; la quale per tutti i cortigiani fu veduta, e fecesene grande maraviglia, e con tutto che ciò possa essere naturalmente per li raggi del sole a modo dell'arco, tuttora fu segno di futura e grande novità....".


- Nel febbraio 1465, durante il regno di Enrico IV, una trave di fuoco scintillante apparve nei cieli. Esiste anche un'illustrazione dell'evento.
L'immagine in alto è tratta dall'opera di Corrado Lychostene, “Prodigiorum ac Ostentorum Chronicon”, stampata a Basilea nell’anno 1557, e raffigura un oggetto definito “trave” - fonte dalla rete - 
- Corrado Lychostene, nel suo libro "Prodigiorum ac Ostentorum Chronicon", stampato a Basilea nell'anno 1557, ci descrive gli avvistamenti di oggetti strani che volavano nei cieli nel Medio Evo e nel Rinascimento. Oltre a croci greche e cristiane, nel libro si descrive il passaggio nel cielo d'Arabia, nell'anno 1479, di un oggetto definito "trave". Accanto alla notizia è stampato anche il disegno di tale "trave", che è identica ad un moderno missile.


- Nel 1487 apparvero a Forlì tre lance volanti. Tratto dalle "Cronache Forlivesi" di Leone Cobelli: "Nell'anno 1487, di luglio, apparvero notte tempo e con il cielo sereno tre lance sopra il campanile dei frati Predicatori di Forlì; ed alcuni bravi frati le videro; le lance, poi, si diressero vero Faenza. La mattina seguente la notizia venne data a tutto il popolo; quelle lance, secondo i frati, avevano la forma di freccia.


- Il 14/8/1491 alle ore 20:00, Gerolamo Cardano incontra sette uomini vestiti simili a quelli dell’antica Grecia, con calzari splendenti e con le vesti scarlatte sotto il pettorale: essi dissero di essere uomini provenienti dallo spazio che potevano vivere trecento anni.


- Il 15/9/1492 Cristoforo Colombo vide scendere dal cielo un “ramo” infuocato.


- Cristoforo Colombo nei suoi diari menzionava insoliti fenomeni astronomici ed il passaggio di scie di fuoco nel cielo.



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Tutti i diritti letterari di quest’opera sono di esclusiva proprietà degli autori.


Al prossimo post!

giovedì 4 agosto 2011

Calcio, terzo turno preliminare di Uefa Europa League: Thun 1 - 1 Palermo. Passa il Thun.

4 Agosto 2011. Il Palermo esce dall'Europa League. Si è conclusa da poco all'Arena Thun della cittadina di Thun, nel cantone di Berna, cantone tedesco della Svizzera, la gara di ritorno valida per il terzo turno preliminare di Uefa Europa League, ed il Palermo (malgrado sulla carta sembrava che dovesse essere superiore dal punto di vista tecnico all'avversario) non riesce nell'impresa tanto agognata dai tifosi rosanero pareggiando la gara per una rete ad uno (all'andata la partita si era conclusa in parità sul punteggio di 2 reti a 2) e consentendo agli svizzeri di qualificarsi per una migliore differenza reti, tenuto conto  che nella competizione europea a parità di reti i goal fuori casa valgono il doppio. Il primo tempo si è concluso sul risultato di zero a zero. Poche le occasioni da goal create. Ai punti alla fine della prima frazione di gioco, a mio modesto avviso, la gara sarebbe dovuta essere assegnata agli uomini di mister Pioli, non fosse altro perché, a differenza degli avversari, i rosanero hanno più volte centrato lo specchio della porta, una prima volta (al ventesimo) su punizione calciata dalla trequarti da Cesare Bovo respinta dal portiere, ed al ventitreesimo con Pablo González che a tu per tu con l'estremo difensore svizzero sbaglia clamorosamente. Nel secondo tempo, al quarantanovesimo, il Palermo passa in vantaggio con Pablo González. Il Thun pareggia al 65' con Dario Lezcano. Gli sforzi del collettivo per vincere la gara non bastano ed il Palermo esce dalla competizione europea. I nostri beniamini pagano alla fine la modesta gara giocata all'andata che si era conclusa in parità solo grazie ad una magia di Fabrizio Miccoli ed in pieno recupero.

Le Chiese di Palermo: la Chiesa ed il convento di Santa Chiara.

La Chiesa di Santa Chiara di Palermo. (Fonte: Dalla rete)
3 Agosto 2011.

Fondato nel 1344 come complesso delle Clarisse francescane per volontà di Matteo Sclafani. Si sviluppava attorno a due grandi cortili, dei quali oggi rimane solo quello orientale su cui prospetta un lungo portico. La chiesa venne interamente riconfigurata nel 1678 da Paolo Amato con ammodernamenti decorativi ed innestando nella facciata un portale barocco, oggi sostituito con quello della distrutta chiesa della Madonna della Grazia dei Macellai. L'interno ad unica navata è elegantemente adornato con affreschi e quadri. Di notevole pregio sono l'altare centrale in marmi nobili e pietre dure concluso da uno scenografico baldacchino e da un pavimento marmoreo. Il Monastero ha subito, così come la chiesa, notevoli danni in seguito ai bombardamenti del 1943. La struttura è utilizzata dai Salesiani che vi hanno impiantato scuole professionali, un oratorio per i giovani del quartiere ed un centro di accoglienza per lavoratori extra comunitari. Il complesso Santa Chiara rappresenta oggi infatti un centro di promozione umana e sociale del quartiere Albergheria.

Il Barocco Palermitano: La Chiesa di San Matteo.

La Chiesa di San Matteo a Palermo (Fonte: Dalla rete)
3 Agosto 2011.

Costruita tra il 1633 e il 1647 da Mariano Smeriglio. Il prospetto, verrà invece realizzato nel 1662 su disegno degli architetti Carlo D’Aprile e Gaspare Guercio. Si presenta a tre ordini degradanti e per la presenza nell’ultimo ordine del campanile divenne il prototipo di una delle facciate più diffuse dell’architettura barocca in Sicilia: la facciata campanile. Il portale è sormontato dalle statue dell’Immacolata con ai lati le statue del San Matteo e di San Mattia, opera del Guercio. L’interno ha un impianto di tipo rinascimentale con pianta basilicale a tre navate. E’ arricchito da rivestimenti in marmo, decorazioni pittoriche ed a stucco, alcune di queste ultime opera di Giacomo Serpotta (XVIII sec.), in particolare l’altorilievo in stucco che rappresenta Cristo e un Angelo che conforta anime purganti, visibile sopra la porta interna e due statue allegoriche rappresentanti la Fede e la Giustizia. All’interno troviamo anche le ultime opere realizzate da Pietro Novelli del 1647 “La presentazione al Tempio” e “lo Sposalizio della Vergine con Sant’Anna”, che eseguì prima di essere vittima di una sommossa. Le volte furono affrescate nella metà del XVIII secolo da Vito d’Anna.

mercoledì 3 agosto 2011

A proposito degli alieni.... di Francesco Toscano ed Enrico Messina. Da pag. 11 a pag. 13.

3 Agosto 2011.

A proposito degli alieni..... di Francesco Toscano ed Enrico Messina


Se l’Universo brulica di alieni….. dove sono?
Enrico Fermi


Capitolo I°
Gli extraterrestri nella storia dell'umanità
Ufo nell'antichità

Mohenjo-daro (Urdu: موئن جودڑو, Sindhi: موئن جو دڙو ) è un'antichissima città risalente all'Età del bronzo, situata sulla riva destra del fiume Indo, nell'attuale regione pakistana del Sindh, a 300 km a nord-nord-est di Karachi. Insieme ad Harappa, è una delle più grandi città della civiltà della valle dell'Indo (33001300 a.C.).
2000 a. C. India: David W. Davenport, un inglese, ma nato in India, esperto di Sanscrito e di tradizioni indiane, sembra oggi rinverdire le esperienze di Schliemann e dei suoi rapporti con l'archeologia ortodossa. David, ha approfondito lo studio dei testi Vedici, partendo dal presupposto, tutto indiano, che quanto dicono i manoscritti non deve essere interpretato in chiave simbolico-mitologica, ma storica. David tornò in occidente con le prove di un 'ESPLOSIONE ATOMICA nell'Antichità! I reperti raccolti nella zona ritenuta l'epicentro della deflagrazione a Mohenjo-Daro ( luogo di morte, oggi ). Mohenjo-Daro fu una metropoli in cui si sviluppò una fiorente civiltà, sorta tra il 2500 e il 2100 a.C. che fu distrutta in circostanze misteriose ed i cui resti furono portati alla luce nel 1944 da Sir Mortimer Weeler. Tra i suoi enigmi vi è la scrittura pittografica, ancora indecifrata, in cui gli studiosi hanno classificato almeno 400 segni, simili a dei rebus. In merito alla sua fine, la scienza ufficiale propone due ipotesi: la prima considera l'inondazione del fiume Indo, e la seconda adduce le invasioni dei popoli arii. Ma i segni di bruciatura sui muri della città escluderebbe l'inondazione, e l'entità della distruzione escluderebbe gli scontri bellici preistorici "umani". L'Autore di questo studio, Salvatore Poma, vede una stretta analogia tra la distruzione della città di Mohenjo-Daro e la distruzione di Sodoma e Gomorra. Innanzitutto, entrambe le regioni (la valle dell'Indo e la pentapoli biblica nella valle di Siddim) vengono devastate ed in entrambi i casi un personaggio, avvertito dell'imminente pericolo, riesce a rifugiarsi in una "zona di sicurezza". Inoltre, nelle due versioni il provvedimento punitivo viene inflitto come conseguenza di un reato a sfondo sessuale, dove nel caso di Danda/Mohenjo-Daro la punizione vendica la violenza sessuale subita dalla figlia di Bhargava. Questa vicenda, ritenuta per secoli un episodio fantastico, un mito, ha trovato invece una conferma scientifica quando l'archeologo David Davenport, esperto di scrittura sanscrita, ha rinvenuto, proprio a Mohenjo-Daro, evidenti tracce di contaminazione atomica avvenuta nel 2000 a.C, oltre ad innumerevoli oggetti vetrificati che solo un intenso calore avrebbe potuto produrre, e mura crollate sotto uno spostamento d'aria di inaudita potenza. La scoperta ha confermato il fatto che gli antichi scrittori indiani erano soliti distinguere scrupolosamente la letteratura mitica, chiamata Daiva, dalle cronache documentate, chiamate Manusa. E proprio nei Manusa sono descritte le funzioni e i particolari più elaborati dei Vimana. I testi epici indiani abbondano di lotte tra dei, fra dei e semidei, fra umani ed esseri celesti. Queste battaglie venivano condotte, da parte degli dei, con l'utilizzo di macchinari bellici decisamente avveniristici, Vimana in testa. Ma nonostante le straordinarie prestazioni, i Vimana potevano essere abbattuti. Nella sezione Karna Parva del Mahabharata si legge "Karna prese un'arma terribile, la lingua del Distruttore, la Sorella della Morte, un'arma tremenda e fulgida. Quando i Rakshasas (demoni non molto dissimili dai moderni grigi) videro l'arma eccellente e sfolgorante puntata verso di loro, ebbero paura. Il missile risplendente si levò nel cielo notturno ed entrò nella formazione simile a una stella, e ridusse in cenere il Vimana dei Rakshasas. La nave nemica cadde dal cielo con un rumore tremendo". Anche le armi lanciate dai Vimana potevano essere intercettate ed abbattute. Sempre nel Drona Parva si riporta di una lotta fra dei, con armi presumibilmente nucleari. "Attaccato da Valadeva, Jarasandha, molto corrucciato, ci lanciò addosso, per distruggerci, un proiettile capace di uccidere tutte le creature della terra. Proiettando una luce accecante, la massa di fuoco divise in due il firmamento, come un pettine che separa i capelli sulla testa. Quando vide l'oggetto fiammeggiante, il Figlio di Rohimi (una divinità) gli lanciò contro un'arma chiamata Sthunakarma; quest'arma annichilì la potenza del proiettile avversario, che si abbatté sulla terra ferendola e facendo tremare le montagne". La precisione realistica di questa ed altre narrazioni, anche le descrizioni dei Vimana sono obiettivamente troppo dettagliate nelle loro caratteristiche tecniche per poter essere considerati dei semplici miti. Di un Vimana chiamato Puspaka, descritto nel Ramayana, si dice chiaramente che la sua luminosità era dovuta a dei getti infuocati che fuoriuscivano da una serie di ugelli simili a colonne dorate; il suo interno era dotato di portelli metallici e di una grande cabina di comando, il "padiglione", con ambiente né freddo né caldo, munita di comodi sedili per i passeggeri, "i nobili seggi". Puspaka poteva essere telecomandato "secondo il desiderio dell'animo". I Suvarnaka-Lanka, cioè i reperti rinvenuti nell'area della possibile deflagrazione dell'ordigno nucleare, sono stati sottoposti a rigorose analisi da parte degli esperti del C.N.R. con risultati imprevedibili per tutti, tranne che per David Davenport. Gli oggetti riportati (bracciali, anfore, bronzi, pietre) appaiono come fusi, vetrificati, per effetto di un calore dell'ordine di circa 1500 °C., cui è seguito un brusco raffreddamento, in una frazione di secondo. Nessun evento o calamità naturale poteva condurre a risultati del genere, ne eruzioni vulcaniche, ne meteoriti, ne alluvioni, ne terremoti, ne tanto meno battaglie convenzionali nelle quali fossero impiegati armamenti dell'epoca. “Un'esplosione atomica non è poi cosa tanto sorprendente” sostiene Davenport. “ I testi Vedici parlano di mezzi aerei ( i famosi Vimanas ) e di armi sofisticate quali soltanto oggi potremo immaginare. Dal che si deduce che chi impiegava una tale tecnologia era in grado di servirsi di energia di tipo atomica”. E' un ragionamento che non fa una grinza. Infatti non è pensabile che Valmiki, autore del Ramayana, e gli altri più o meno sconosciuti estensori dei testi Vedici possedessero una fantasia così sbrigliata da poter immaginare missili teleguidati, armi chimiche, batteriologiche e via dicendo, quando le armi impiegate in quel tempo erano soltanto archi, frecce e lance! E quando nel Ramayana si parla di queste armi non le confonde davvero con esplosioni atomiche e missili. Senza dubbio altrettanto sorprendente è il fatto che nel 2000 a. C. ci fossero astronavi che solcavano in lungo ed in largo i cieli del nostro pianeta! I manoscritti le chiamano “Vimanas”, vocabolo che significa letteralmente “uccello artificiale abitato”. Nel Ramayana si parla diffusamente di uno di essi, il “Pushpaka-Vimana”, in dotazione al re di Lanka, Ravana Dashagriva, che se ne era impadronito come trofeo dopo aver usurpato il trono al fratello Dhanada. Quando, dopo un'aspra lotta, Rama conquistò Lanka per liberare Sita, la sua sposa, rapita dal perfido Ravana, il Pushpaka-Vimana fu catturato come bottino di guerra e servì al vincitore per tornarsene in volo nella città paterna di Ayodhya. Tutto questo per dire che il viaggio aereo di circa 2000 Km e la descrizione che Rama fa a Sita del territorio sorvolato con i nomi dei fiumi, dei laghi delle città, è uno dei brani più interessanti del Ramayana. Ci si può ragionevolmente domandare come facesse il suo autore a descrivere il cielo buio, di giorno, nel sorvolare la vasta regione dall'alto e conoscere la giusta rotta...I casi sono tre: o Valmiki si è inventato tutto, il che è improbabile, o aveva avuto una reale esperienza di volo, oppure aveva a disposizione precise carte geografiche. A parte le difficoltà obiettive a rispondere ad interrogativi del genere, l'enigma delle astronavi della preistoria si complicano quando ai poemi epici, che parlano dei Vimanas, si aggiunge un altro manoscritto sanscrito: il Vymanika Shastra, che è un vero e proprio manuale aeronautico! L'incredibile non è tanto il fatto che anche in questo testo si disserti di vari tipi di velivoli, quanto il fatto che in esso siano descritti i loro piani tecnici, sia pure con l'approssimazione con la quale oggi un profano interessato alla NASA descriverebbe i piani dell'”Apollo” o del “Viking!

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1.766 a.C. Cina: L'imperatore Cheng Tang commissiona a Ki-Kung-shi di costruire un carro volante. Dopo la costruzione del velivolo questo è stato testato, raggiungendo la provincia di Honan. La nave venne poi distrutta a seguito di un editto imperiale, in quanto l’imperatore temeva che potesse cadere in mani sbagliate.


1500 a.C. Egitto: Nel Palazzo del faraone Thutmosis III. Cerchi di fuoco si dice che hanno aleggiato nel palazzo, mentre i pesci, creature alate, e altri oggetti sono piovuti dal cielo. 


593 a.C.: Ezechiele testimonia di un evento che alcuni autori hanno sostenuto suona sospettosamente come un incontro UFO. Josef Blumrich, ex capo del ramo layout sistemi della NASA, dopo un'attenta analisi dei dati disponibili, ha concluso che il veicolo descritto nella Bibbia, in realtà era un UFO. 


501 a.C.: Nella notte furono visti ardere nel cielo oggetti infiammati dalla forma di lance da combattimento. 


462 a.C.: Fu visto ardere con grande fulgore il cielo, e molti altri prodigi di forme e figure strane si mostrarono agli sguardi spaventati degli spettatori. 


459 a. C.: La terra tremò per un gran sisma. Fu di nuovo veduto ardere il cielo. Si ebbero molte apparizioni di sembianze umane ed in molti luoghi furono udite voci orribili. 


400 a.C. in India: Dal Mahabbarata. I dischi Blazing hanno bruciato e distrutto un'intera città ed i suoi abitanti, prima di tornare alla mano di Vishnu


Nel 329 a.C. l’esercito di Alessandro Magno fu "attaccato" da due scudi argentati volanti, che sorprese l’esercito greco mentre attraversava il fiume Jaxartes, in India. 


223 a.C.: In Toscana il cielo parve che ardesse. A Rimini, nel cuore della notte, risplendette una luce chiarissima come di giorno. Tre lune furono viste contemporaneamente in diverse regioni del cielo. 


217 a. C.: In diverse località furono viste sembianze di uomini in vesti bianche, in Sicilia a molti soldati, si incendiarono spuntoni ed analoghe armi nelle aste e i lidi frequentemente risplendettero a causa di grandi fiamme apparse.


214 a.C.: In Adria si videro un altare in cielo, e molte sembianze di uomini vestiti di bianco attorno ad esso.


204 a.C.: Furono visti due Soli. Di notte fu vista una luminosità come diurna a Sezze una fiamma fu vista estendersi da oriente ad occidente.

203 a.C.: In Anagni, si videro nel cielo numerosi fuochi sparsi ed infine un oggetto luminoso.

202 a.C.: A Cuma il sole parve che diminuisse di grandezza.

198 a.C.: In Sinuessa parve che la rotondità del sole diminuisse.

174 a.C.: Da una piazza di Roma furono visti risplendere tre soli e la notte seguente caddero dal cielo molte fiammelle nel Lanuvio.

173 a.C.: In Lanuvio fu veduta in cielo una grandissima armata navale.

166 a.C.: A Cassino un Sole fu visto per molte ore della notte.

163 a.C.: Di notte a Capua fu visto un Sole; Il cielo arse; a Formia furono visti, durante il giorno, due Soli.

156 a.C.: A Consa furono viste volare armi nel cielo.

147 a.C.: A Cerveteri scaturirono fiotti di "sangue" e di notte il cielo e la terra furono visti ardere; a Lanuvio, fra la terza e la quinta ora due anelli di diverso colore circondarono il Sole, l’uno con una circonferenza rosseggiante e l’altro con una circonferenza bianca; un oggetto in cielo rifulse per 32 giorni.

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140 a.C.: A Palestrina ed in Cefalonia, furono visti cadere dal cielo degli “astri”.


137 a.C.: A Palestrina fu vista in cielo un oggetto luminoso e tuonò a cielo sereno.

134 a.C.: In Amiterno fu visto di notte un Sole e la sua luce fu vista per un certo tempo.

122 a.C.: In Gallia furono visti tre soli e tre lune.

106 a.C.: A Roma durante il giorno fu osservato in alto un oggetto luminoso volante; fu udito un cupo boato proveniente dall’alto e dal cielo fu vista cadere una palla.

104 a.C.: Delle armi celesti di giorno e di notte a oriente e ad occidente furono viste combattere e ad ovest essere sopraffatte; la Luna durante il giorno apparve in compagnia di una stella dall’ora terza fino all’ora settima; nella terza ora del giorno una eclissi solare oscurò il giorno; nel Piceno furono visti tre soli; nella campagna di Bolsena una fiamma scaturì dalla terra e fu vista giungere fino al cielo.

102 a.C.: In Gallia una luce di notte rifulse in un accampamento.

100 a.C.: A Tarquinia una meteora luminosa fu vista estesamente, mentre cadeva con uno scorrimento repentino; verso l’ora del tramonto del Sole un corpo rotondo simile ad uno scudo fu visto passare rapidamente.

94 a.C.: A Bolsena la Luna nuova si eclissò e non ricomparve che il giorno dopo all’ora terza; un oggetto luminoso apparve nel cielo e l’intero cielo fu visto ardere.

93 a.C.: A Palestrina, della bambagia (silicea) volò qua e la; a Bolsena una luce diffusa fu vista all’alba splendere nel cielo; essendosi concentrata in un sol punto, la luce assunse un aspetto bruno come il ferro; il cielo fu visto aprirsi e nell’apertura di quello apparvero vortici di fiamma che si avviluppavano assieme.

91 a.C.: verso il sorger del Sole, una palla di fuoco apparve verso settentrione con ingente fragore; una fiamma scaturita da una apertura del terreno guizzò fuori verso il cielo; nel territorio di Spoleto una palla di fuoco di colore aureo discese verso terra e, diventata più grande, dalla terra fu vista muoversi rapidamente verso oriente e per la grandezza ricoprì il Sole.

Nell’89 a.C. è riportato l’atterraggio di un globo di fuoco.

62 a.C.: Una trave ardente da ovest si estese fino a notevole altezza.

44 a.C.: Il Sole di un limpido e sereno cielo e di un globo di mediocre grandezza fu circondato da un anello dalla circonferenza la più ampia (proprio) come suole estendersi l’arcobaleno fra le nubi. Al tempo dei giochi di Venere Genitrice, che Ottavio istituì per il collegio, nell’ora undicesima, una stella crinita, apparsa nel cielo di settentrione, rivolse su di sé lo sguardo di tutti; un oggetto luminoso fu visto muoversi rapidamente nel cielo verso occidente, un altro oggetto risplendette per sette giorni.

42 a.C.: Di notte un corpo luminoso rifulse talmente che, come fosse incominciato il giorno, ci si alzò per lavorare.

17 – 16 a.C.: Un oggetto luminoso spostandosi dal sud al nord , rese l’oscurità notturna simile alla luminosità diurna.

- Omero parla di carri volanti.

- Nell’impero Romano gli UFO furono visti spesso in cielo, ma anche atterrare e ripartire, e furono classificati principalmente come travi di fuoco dorate, scudi ardenti, torce fiammeggianti, globi dorati.

- Cicerone parla di globi nel cielo nel suo "De Divinatione", nel Capitolo 43, parla di quando «...il sole splendette nella notte, con grandi rumori nel cielo e il cielo sembrava esplodere e stupefacenti sfere vi apparvero...».

- Lo storico latino Tito Livio, nella sua "Storia di Roma", riporta le testimonianze di oggetti a forma di scudi circolari che volavano nel cielo e che erano stati visti sopra molte città dell'Impero; aggiunge anche che il secondo re di Roma, Numa Pompilio, fu testimone personale della caduta dal cielo di uno di questi "scudi volanti" e che lo avesse annoverato tra gli oggetti di culto delle pratiche religiose che stava promuovendo.

- Carcopino narra che nel mese di luglio successivo all’assassinio di Cesare per sette giorni consecutivi prima del tramonto si vedeva su Roma un UFO luminoso che procedeva verso Nord.

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Tutti i diritti letterari di quest’opera sono di esclusiva proprietà degli autori.



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