Sicilia bedda e amata,cantata e disprizzata...

  • A proposito degli alieni....

    Il saggio dal titolo "A proposito degli alieni....", di Francesco Toscano e Enrico Messina

    Sinossi: Fin dalla preistoria ci sono tracce evidenti del passaggio e dell’incontro tra esseri extraterrestri ed esseri umani. Da quando l’uomo è sulla Terra, per tutto il suo percorso evolutivo, passando dalle prime grandi civiltà, all’era moderna, sino ai giorni nostri, è stato sempre accompagnato da una presenza aliena. Lo dicono i fatti: nei reperti archeologici, nelle incisioni sulle rocce (sin qui rinvenute), nelle sculture, nei dipinti, in ciò che rimane degli antichi testi, sino ad arrivare alle prime foto e filmati oltre alle innumerevoli prove che oggi con le moderne tecnologie si raccolgono. Gli alieni ci sono sempre stati, forse già prima della comparsa del genere umano, e forse sono loro che ci hanno creato.

  • Gli antichi astronauti: dèi per il mondo antico, alieni per quello moderno.

    Il saggio dal titolo "Gli antichi astronauti: dèi per il mondo antico, alieni per quello moderno.", di Francesco Toscano

    Sinossi: Milioni di persone in tutto il mondo credono che in passato siamo stati visitati da esseri extraterrestri. E se fosse vero? Questo libro nasce proprio per questo motivo, cercare di dare una risposta, qualora ve ne fosse ancora bisogno, al quesito anzidetto. L`archeologia spaziale, o archeologia misteriosa, è definibile come la ricerca delle tracce, sotto forma di particolari reperti archeologici o delle testimonianze tramandate nel corso dei millenni, di presunti sbarchi sulla Terra di visitatori extraterrestri avvenuti all’alba della nostra civiltà.

  • Condannato senza possibilità d'appello

    Il romanzo breve dal titolo "Condannato senza possibilità d'appello.", di Francesco Toscano

    Sinossi: Le concezioni primitive intorno all`anima sono concordi nel considerare questa come indipendente nella sua esistenza dal corpo. Dopo la morte, sia che l`anima seguiti a esistere per sé senza alcun corpo o sia che entri di nuovo in un altro corpo di uomo o d`animale o di pianta e perfino di una sostanza inorganica, seguirà sempre il volere di Dio; cioè il volere dell’Eterno di consentire alle anime, da lui generate e create, di trascendere la vita materiale e innalzarsi ad un piano più alto dell’esistenza, imparando, pian piano, a comprendere il divino e tutto ciò che è ad esso riconducibile.

  • L'infanzia violata, di Francesco Toscano

    Il romanzo giallo dal titolo "L'infanzia violata", di Francesco Toscano

    Sinossi: Dovrebbero andare a scuola, giocare, fantasticare, cantare, essere allegri e vivere un'infanzia felice. Invece, almeno 300 milioni di bambini nel mondo sono costretti a lavorare e spesso a prostituirsi, a subire violenze a fare la guerra. E tutto ciò in aperta violazione delle leggi, dei regolamenti, delle convenzioni internazionali sui diritti dell'infanzia. La turpe problematica non è lontana dalla vostra quotidianità: è vicina al luogo in cui vivete, lavorate, crescete i vostri bambini. Ad ogni angolo dei quartieri delle città, dei paesi d'Italia, è possibile trovare un'infanzia rubata, un'infanzia violata.

  • I ru viddrani, di Francesco Toscano

    Il romanzo giallo dal titolo "I ru viddrani", di Francesco Toscano

    Sinossi: Non è semplice per un vecchietto agrigentino rientrare in possesso del suo piccolo tesoro, che consta di svariati grammi di oro e di argento, che la sua badante rumena gli ha rubato prima di fuggire con il suo amante; egli pensa, allora, di rivolgersi a due anziani suoi compaesani che sa essere in buoni rapporti con il capo mafia del paesino rurale ove vive, per poter rientrare in possesso del maltolto. A seguito della mediazione dei "ru viddrani", Don Ciccio, "u pastranu", capo mafia della consorteria mafiosa di Punta Calura, che ha preso a cuore la vicenda umana di Domenico Sinatra, incarica i suoi sodali di mettersi sulle tracce della ladruncola e di far in modo che ella restituisca la refurtiva all`anziano uomo. Qualcosa, però, va storto e fra le parti in causa si acuisce un'acredine che amplifica l'entità del furto commesso, tanto che nel giro di pochi anni si arriva all`assassinio di Ingrid Doroteea Romanescu, la badante rumena resasi autrice del furto in questione.

  • I ru viddrani, di Francesco Toscano

    Il fantasy dal titolo "E un giorno mi svegliai", di Francesco Toscano

    Sinossi: "E un giorno mi svegliai" è un fantasy. Il personaggio principale del libro, Salvatore Cuzzuperi, è un impiegato residente nella provincia di Palermo che rimane vittima di un'esperienza di abduction. Il Cuzzuperi vivrà l'esperienza paranormale del suo rapimento da parte degli alieni lontano anni luce dal pianeta Terra e si troverà coinvolto nell'aspra e millenaria lotta tra gli Anunnaki, i Malachim loro sudditi, e i Rettiliani, degli alieni aventi la forma fisica di una lucertola evoluta. I Rettiliani, scoprirà il Cuzzuperi, cercano di impossessarsi degli esseri umani perché dotati di Anima, questa forma di energia ancestrale e divina, riconducibile al Dio Creatore dell'Universo, in grado di ridare la vita ad alcune specie aliene dotate di un Dna simile a quello dell'uomo, fra cui gli stessi Rettiliani e gli Anunnaki. Il Cuzzuperi perderà pian piano la sua umanità divenendo un Igigi ammesso a cibarsi delle conoscenze degli "antichi dèi", ed infine, accolto come un nuovo membro della "fratellanza cosmica".

  • I ru viddrani, di Francesco Toscano

    Il romanzo giallo dal titolo "I ru viddrani", di Francesco Toscano

    Sinossi: Non è semplice per un vecchietto agrigentino rientrare in possesso del suo piccolo tesoro, che consta di svariati grammi di oro e di argento, che la sua badante rumena gli ha rubato prima di fuggire con il suo amante; egli pensa, allora, di rivolgersi a due anziani suoi compaesani che sa essere in buoni rapporti con il capo mafia del paesino rurale ove vive, per poter rientrare in possesso del maltolto. A seguito della mediazione dei “ru viddrani”, Don Ciccio, “ù pastranu”, capo mafia della consorteria mafiosa di Punta Calura, che ha preso a cuore la vicenda umana di Domenico Sinatra, incarica i suoi sodali di mettersi sulle tracce della ladruncola e di far in modo che ella restituisca la refurtiva all`anziano uomo. Qualcosa, però, va storto e fra le parti in causa si acuisce un’acredine che amplifica l’entità del furto commesso, tanto che nel giro di pochi anni si arriva all`assassinio di Ingrid Doroteea ROMANESCU, la badante rumena resasi autrice del furto in questione.

  • Naufraghi nello spazio profondo, di Francesco Toscano

    Il romanzo di fantascienza dal titolo "Naufraghi nello spazio profondo ", di Francesco Toscano

    Sinossi: In un futuro distopico l’umanità, all’apice della sua evoluzione e prossima all’estinzione, sarà costretta, inevitabilmente, a lasciare la Terra, la nostra culla cosmica, alla ricerca di un pianeta alieno in cui poter vivere, sfruttando le conoscenze del suo tempo. Inizia così l’avventura del giovane Joseph MIGLIORINI, di professione ingegnere, e di altri giovani terrestri, un medico, un geologo, un ingegnere edile, che, da lì a poco, a bordo di una navetta spaziale allestita dal loro Governo, sarebbero stati costretti a raggiungere il pianeta Marte, il “nostro vicino cosmico”, al fine di atterrare nei pressi del suo polo nord ove, anni prima, dei robot costruttori avevano realizzato una stazione spaziale permanente, denominata “New Millenium”; tutto questo affinché parte dell’umanità sopravvissuta agli eventi nefasti e apocalittici potesse prosperare su quella landa desolata, tanto ostile alla vita in genere, giacché ritenuta unico habitat possibile e fruibile ai pochi sopravvissuti e alla loro discendenza.

  • Malacarne, di Francesco Toscano

    Libro/E-book: Malacarne, di Francesco Toscano

    Sinossi: Nella primavera dell'anno 2021 a Palermo, quando la pandemia dovuta al diffondersi del virus denominato Covid-19 sembrerebbe essere stata sconfitta dalla scienza, malgrado i milioni di morti causati in tutto il mondo, un giovane, cresciuto ai margini della società, intraneo alla famiglia mafiosa di Palermo - Borgo Vecchio, decide, malgrado il suo solenne giuramento di fedeltà a Cosa Nostra, di vuotare il sacco e di pentirsi dei crimini commessi, così da consentire alla magistratura inquirente di assicurare alla giustizia oltre sessanta tra capi e gregari dei mandamenti mafiosi di Brancaccio, Porta Nuova, Santa Maria Gesù. Mentre Francesco Salvatore Magrì, inteso Turiddu, decide di collaborare con la Giustizia, ormai stanco della sua miserevole vita, qualcun altro dall'altra parte della Sicilia, che da anni ha votato la sua vita alla Legalità e alla Giustizia, a costo di sacrificare sé stesso e gli affetti più cari, si organizza e profonde il massimo dell'impegno affinché lo Stato, a cui ha giurato fedeltà perenne, possa continuare a regnare sovrano e i cittadini possano vivere liberi dalle prevaricazioni mafiose. Così, in un turbinio di emozioni e di passioni si intrecciano le vite di numerosi criminali, dei veri e propri Malacarne, e quella dei Carabinieri del Reparto Operativo dei Comandi Provinciali di Palermo e Reggio di Calabria che, da tanti anni ormai, cercano di disarticolare le compagini mafiose operanti in quei territori. Una storia umana quella di Turiddu Magrì che ha dell'incredibile: prima rapinatore, poi barbone e mendicante, e infine, dopo essere stato "punciutu" e affiliato a Cosa Nostra palermitana, il grimaldello nelle mani della Procura della Repubblica di Palermo grazie al quale potere scardinare gran parte di quell'organizzazione criminale in cui il giovane aveva sin a quel momento vissuto e operato.

  • NAUFRAGHI NELLO SPAZIO PROFONDO : I 12 MARZIANI, GLI ULTIMI SUPERSTITI DELLA SPECIE UMANA , di Francesco Toscano

    Libro/E-book: NAUFRAGHI NELLO SPAZIO PROFONDO : I 12 MARZIANI, GLI ULTIMI SUPERSTITI DELLA SPECIE UMANA,di Francesco Toscano

    Sinossi: In un futuro distopico l’umanità, all’apice della sua evoluzione e prossima all’estinzione, sarà costretta, inevitabilmente, a lasciare la Terra, la nostra culla cosmica, alla ricerca di un pianeta alieno in cui poter vivere, sfruttando le conoscenze del suo tempo. Inizia così l’avventura del giovane Joseph MIGLIORINI, di professione ingegnere, e di altri giovani terrestri, un medico, un geologo, un ingegnere edile, che, da lì a poco, a bordo di una navetta spaziale allestita dal loro Governo, sarebbero stati costretti a raggiungere il pianeta Marte, il “nostro vicino cosmico”, al fine di atterrare nei pressi del suo polo nord ove, anni prima, dei robot costruttori avevano realizzato una stazione spaziale permanente, denominata “New Millenium”; tutto questo affinché parte dell’umanità sopravvissuta agli eventi nefasti e apocalittici potesse prosperare su quella landa desolata, tanto ostile alla vita in genere, giacché ritenuta unico habitat possibile e fruibile ai pochi sopravvissuti e alla loro discendenza. Nel giro di pochi anni, pur tuttavia, a differenza di quanto auspicatosi dagli scienziati che avevano ideato e progettato la missione Marte, l’ingegnere MIGLIORINI e la sua progenie sarebbero rimasti coinvolti in un’aspra e decennale guerra combattuta da alcuni coloni di stanza sul pianeta Marte e da altri di stanza sulla superficie polverosa della nostra Luna, per l’approvvigionamento delle ultime materie prime sino ad allora rimaste, oltre che per l’accaparramento del combustibile, costituito da materia esotica e non più fossile, di cui si alimentavano i motori per viaggi a velocità superluminale delle loro superbe astronavi; ciò al fine di ridurre le distanze siderali dello spazio profondo e al fine di generare la contrazione dello spazio-tempo per la formazione di wormhole, ovvero dei cunicoli gravitazionali, che avrebbero consentito loro di percorrere le enormi distanze interstellari in un batter di ciglia...






ULTIME NEWS DAL BLOG Sicilia, la terra del sole.


Allo scoperta del Parco Archeologico di Segesta (TP).
I 10 borghi rurali più belli in Italia: scopri dove si trovano...
[Romanzo giallo] Fèvrier e gli orfanelli di Simonetta Ronco.
Cucina senza frontiere: viaggio gastronomico in versione senza glutine e senza lattosio.
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Dreams Hotel, il nuovo romanzo di Raffaella Dellea.
The Funeral Party, l'ultimo libro di Francesco Piazza per Pondera Verborum.



sabato 26 settembre 2009

CALCIO/PALERMO: I CONVOCATI DI ZENGA CONTRO LA LAZIO.

(ASCA) - Palermo, 26 set - Si e' svolta questa mattina al ''Tenente Onorato'' di Boccadifalco la seduta di rifinitura del Palermo, in vista dell'impegno esterno di domani (ore 15.00) in casa della Lazio. I rosa hanno effettuato un riscaldamento tecnico, un lavoro fisico con esercizi preatletici e sprint, un lavoro di costruzione e finalizzazione e situazioni di palla inattiva. L'attaccante Edinson Cavani si e' allenato regolarmente con il resto del gruppo. Lavoro differenziato, invece, per il centrocampista Giovanni Tedesco, mentre il centrocampista Fabio Liverani ha proseguito il lavoro di riabilitazione. Assente l'attaccante Abel Hernandez, impegnato con la propria Nazionale nei Mondiali Under 20. Al termine dell'allenamento, Zenga ha convocato ventidue giocatori. Non fanno parte della lista ufficiale Adamo, Carrozzieri, Conti, Davi', Hernandez, Liverani e Tedesco. Questi i convocati. Portieri: Brichetto, Rubinho e Sirigu; Difensori: Balzaretti, Bovo, Cassani, Goian, Kjaer, Melinte e Morganella; Centrocampisti: Bertolo, Blasi, Bresciano, Migliaccio, Nocerino, Pastore e Simplicio; Attaccanti: Budan, Cavani, Mchedlidze, Miccoli e Succi.

dod/mcc/rob

(Asca)

Calcio, serie A Tim: Anticipi 6^ giornata.La Fiorentina batte il Livorno per una rete a zero. Prima sconfitta dell'Inter contro la Samp per 1 a 0.


26 Sett. 2009.
Si è concluso da pochi secondi il secondo anticipo della 6^ giornata del Campionato di Serie A Tim 2009/2010. La Fiorentina, soffrendo, batte per una rete a 0 un buon Livorno. Il goal dei viola di Jovetic, nel secondo tempo, su calcio di rigore.
Nel pomeriggio amara sconfitta dell'Internazionale sul campo della Sampdoria per una rete a 0. In goal Pazzini al 27' del secondo tempo. La classifica provvisoria della sesta giornata di campionato vede in testa i blucerchiati della Samp con 15 punti, seguono a pari punti l'Inter, Juventus e la Fiorentina a 13, Parma e Genoa a 10, Udinese 8, Chievo Verona, Roma, Lazio e Milan a 7 punti, Bari 6, Palermo e Bologna 5, Siena, Caglieri e Napoli 4,Catania e Livorno 2, Atalanta 1.
Ecco gli highlights delle due partite:

Cinema: Trailers film fest, assegnati i premi.


A Umberto Carteni, Claudia Llosa ed Ed Harris.

(ANSA) - CATANIA, 26 SET - Sono Umberto Carteni, Claudia LLosa, ed Ed Harris i nomi dei vincitori del VII Trailers Film Fest di Catania.Carteni con 'Diverso da chi?' e' premiato per il miglior trailer italiano, Llosa con 'Il canto di Paloma' per il migliore europeo e Harris con 'Appaloosa' per il migliore mondiale. Assegnati inoltre il 'Premio rivelazione dell'anno' a Marco Pontecorvo, con 'Pa-ra-da', e il 'Premio alla professionalita'' a Gianni Letta per l'attenzione al cinema italiano.

San Vito Lo Capo (TP): Dal 22 al 27 Settembre 2009 il XII Cous Cous fest.

26 Sett. 2009.

Dal 22 al 27 Settembre 2009 a San Vito Lo Capo (TP) è in programma il XII^ Cous Cous Fest. E' il Festival internazionale dell’integrazione culturale, un importante appuntamento che si rinnova da undici anni, coinvolgendo nella sua atmosfera festosa tutti i paesi dell’area euro-mediterranea e non solo. Protagonista indiscusso dell’evento è il cous cous, piatto ricco di storia ed elemento di sintesi tra culture, simbolo di apertura, meticciato e contaminazione. Il tutto nella splendida cornice di questo borgo marinaro che con il suo clima caldo, il suo mare cristallino e la bellezza delle sue spiagge è la location ideale per prolungare un altro po’ il piacevole relax delle vacanze estive. La manifestazione è un’occasione di festa, fatta di sapori, sfide gastronomiche tra grandi chef, momenti di approfondimento e spettacoli che vedranno alternarsi sul palco del Cous Cous Fest numerosi artisti di fama internazionale. Per saperne di più...

Calcio, serie A: Aspettando Lazio vs Palermo.


VS


Monreale (Pa), lì 26 Settembre 2009.

Dopo la brillante prestazione della compagine rosanero contro la "corrazzata " Roma di Mercoledì scorso, giocata sotto una pioggia incessante che aveva trasformato il manto erboso dello stadio Renzo Barbera in una palude impervia, ed il pareggio maturato agli sgoccioli del secondo tempo, dopo che i nostri beneamini erano riusciti a risalire la china per ben due volte riuscendo anche a sfiorare la seconda vittoria stagionale, si gioca domani pomeriggio all'Olimpico di Roma per la sesta giornata del campionato di Serie A Tim l'incontro fra la Lazio ed il Palermo. I rosanero di mister Walter Zenga dovranno affrontare la Lazio di mister Ballardini, un pezzo della storia recente dell'U.S. Città di Palermo, dopo aver affrontato e perso alla quarta di campionato la sfida contro il Parma degli undici ex rosanero e del mister Guidolin che è stato, nel recente passato, l'allenatore che ha raggiunto brillantemente la promozione nella massima serie prima, la quinta posizione in classifica dopo ed infine un posto nella ex Coppa Uefa. Mister Walter Zenga, quindi, si trova nuovamente di fronte un pezzo della recente storia rosanero nella speranza che questa volta si riesca a far bene in trasferta e a racimolare altri punti in classifica che ci consentiranno di allontanarci dalla zona bassa della classifica che, secondo me e secondo la stragande maggioranza dei tifosi rosanero, per le qualità individuali dei giocatori in rosa, non meritiamo. Lazio vs Palermo si è conclusa nelle ultime tre stagioni con due vittorie della nostra squadra del cuore e con una sconfitta per 1 rete a 0 dell'anno scorso. Quella di domani pomeriggio è l'edizione numero 32 di Lazio-Palermo. Vantaggio biancoceleste con 19 vittorie contro le 5 dei rosanero. Sette sono stati invece i pareggi. La Lazio è in vantaggio anche nel computo dei gol realizzati: 59 a 26. In totale le due squadre si sono incontrate 62 volte: 25 le vittorie laziali, 18 quelle palermitane. Diciannove sono stati i pareggi. Novantatre sono state le reti realizzate dalla Lazio, 65 dal Palermo. (Fonte: ilpalermocalcio.it)

Le curiosità:
L’unica vittoria esterna di Zenga in Italia è stata a casa-Ballardini.
1 vittoria, 7 pareggi e 18 sconfitte è il bilancio in gare esterne ufficiali di Walter Zenga da allenatore in Italia. L’unico successo esterno è stato ottenuto proprio a casa del Palermo – che oggi allena – 4-0 del suo Catania in data 1 marzo 2009 (serie A). L’avversario era Ballardini, lo stesso di domani pomeriggio (Fonte: ilpalermocalcio.it).
Le sfide:

17-05-2009 Serie A: Palermo 2 - 0 Lazio;
20-12-2008 Serie A: Lazio 1 - 0 Palermo;
04-05-2008 Serie A: Lazio 1 - 2 Palermo;
23-12-2007 Serie A: Palermo 2 - 2 Lazio;
27-01-2007 Serie A: Palermo 0 - 3 Lazio;
17-09-2006 Serie A: Lazio 1 - 2 Palermo;
08-02-2006 Serie A: Palermo 3 - 1 Lazio;
25-09-2005 Serie A: Lazio 4 - 2 Palermo;
29-05-2005 Serie A: Palermo 3 - 3 Lazio;
16-01-2005 Serie A: Lazio 1 - 3 Palermo.

venerdì 25 settembre 2009

MALTEMPO: PALERMO TRA SGOMBERI E FRANE, UNITA' CRISI IN AZIONE.


Visualizzazione ingrandita della mappa

(AGI) - Palermo, 25 set. - L'Unita' di crisi coordinata dal prefetto di Palermo continua a monitorare con la massima attenzione le criticita' connesse all'ulteriore peggioramento delle condizioni meteorologiche, per le intense precipitazioni, registrato nella mattinata di oggi. A Palermo, in via Belmonte Chiavelli, in conseguenza di fenomeni di smottamento di ingenti quantitativi di materiale terroso e fango dal sovrastante versante del Monte Grifone, era gia' stata attivata, in via precauzionale, l'evacuazione di circa 70 persone dagli alloggi ubicati sulla strada. Il Comune di Palermo ha gia' assicurato l'accoglienza dei nuclei familiari interessati presso adeguate strutture alberghiere. Le forze dell'ordine e la polizia municipale assicureranno i servizi antisciacalaggio nella zona; Il Dipartimento regionale della Protezione civile, la Protezione civile del Comune e i vigili del fuoco continuano ad operare sul posto con l'impiego di sei pale per movimento terra e sette autocarri. Per ragioni di sicurezza e' stata disposta la disalimentazione della rete di distribuzione del gas.Non e' tutto. L'unita' di crisi segnala dissesti e movimenti franosi nei territori di Belmonte Mezzagno e Casteldaccia. La viabilita' delle strade di collegamento intercomunale e' resa difficoltosa per la presenza di acqua e fango: sulla statale 121 il sottovia all'altezza dello svincolo di Villabate e' interrotto al traffico in entrambi i sensi di marcia. Per Agrigento la circolazione e' deviata per lo svincolo di Villabate. Per Palermo si esce a Villabate verso via Galletti-via Messina Marine. La statale 121 al Km 238-239 e' stata riaperta al traffico in entrambi i sensi di marcia. Su viale Regione siciliana, all'altezza del sottovia di via Belgio, gli interventi in corso stanno consentendo la normalizzazione della viabilita'. Sulla statale 113, a Casteldaccia, e' in corso la rimozione di detriti e si prevede la totale rimozione e il ripristino della regolare viabilita' nella serata. E' stata assicurata la massima sensibilizzazione delle strutture operative di protezione civile e di controllo del territorio, con particolare riferimento all'osservazione di terreni, corsi d'acqua e sottopassi, gia' interessati dalle precipitazioni degli scorsi giorni.

Ficarazzi, in provincia di Palermo, dopo le ultime precipitazioni atmosferiche.


25 Settembre 2009. Dal sito www.youreporter.it abbiamo estrapolato il suddetto video a testimonianza della condizione di disagio che si vive nella Provincia di Palermo nel periodo autunnale. Le riprese video mostrano il Comune di Ficarazzi, in Provincia di Palermo, ed in particolare le condizioni delle sue arterie stradali dopo la pioggia incessante abbattutasi oggi su quel comune.

giovedì 24 settembre 2009

CALCIO: POSTICIPO, GENOA-JUVENTUS 2-2. BIANCONERI IN TESTA CON L'INTER.

(ASCA) - Roma, 25 set - E' finito 2-2 il posticipo della quinta giornata di Serie A tra Genoa e Juventus. I bianconeri riagganciano cosi' l'Inter al vertice della classifica: ora le due squadre sono prime a pari merito, a 13 punti.red-sam/sam/rob

mercoledì 23 settembre 2009

Calcio, serie A: Palermo 3 -Roma 3. Sintesi ed Highlights.

23 Settembre 2009.

Si è concluso con un pirotecnico 3-3 il match casalingo del Palermo contro la Roma. Sotto una pioggia insistente, la squadra allenata da Walter Zenga ha sfoggiato una prestazione esemplare dimostrando di aver messo immediatamente nel dimenticatoio la sconfitta rimediata domenica scorsa a Parma. Dopo la girandola di emozioni che ha visto i rosa ribaltare in due occasioni il punteggio, un rigore realizzato da Totti a tre minuti dal 90’ ha permesso ai giallorossi di agguantare il pari in extremis.

Nell’undici iniziale rosanero le novità sono le presenze del rumeno Goian, nel pacchetto difensivo al posto di Bovo, e di Fabio Simplicio (che compie oggi trent’anni) nel ruolo di trequartista al posto dell’argentino Pastore. Nella Roma il tecnico Claudio Ranieri schiera De Rossi, Brighi e Taddei alle spalle del tandem offensivo formato da Totti e Vucinic. In avvio di gara il ritmo è elevato, malgrado la pioggia che cade con insistenza sul terreno di gioco: entrambe le squadre si fronteggiano a viso aperto senza alcun timore. Al 15’ ci prova De Rossi con un potente destro dalla distanza, palla fuori. Al 10’ pericolosa incursione di Totti, che trova lo spazio per calciare da buona posizione ma il suo tiro termina alto sopra la traversa. Al 20’ la Roma si porta in vantaggio: colpo di tacco filtrante di Totti per Brighi, che di piatto insacca alle spalle di Rubinho. Tre minuti più tardi, calcio di punizione battutto da Riise dai trenta metri, Rubinho si tuffa e para a terra. Il Palermo non demorde e prova immediatamente a riequilibrare il punteggio. Al 25’ Miccoli mette in mezzo una palla tesa al centro dell’area per l’accorrente Simplicio, ma la conclusione al volo del centrocampista brasiliano finisce alta. Sessanta secondi più tardi, lo stesso Simplicio lancia Miccoli che lascia di stucco i difensori della Roma, ma Rocchi interrompe il gioco per la dubbia posizione di fuorigioco del fantasista salentino. Al 28’ azzardato retropassaggio di De Rossi al proprio portiere, ma Budan non trova l’attimo giusto per la conclusione vincente. L’attaccante croato si riscatta al 39’ realizzando la rete del pareggio: perfetto assist di Simplicio per Miccoli che conclude in porta, palla sul palo e tap-in vincente del numero 20 rosanero, alla seconda marcatura stagionale. Sulle ali dell’entusiasmo la squadra allenata da Zenga continua a premere sull’acceleratore e al 41’ va vicina al gol con un bolide dai sedici metri di Miccoli, di un soffio alla destra del palo. Negli ultimi minuti del tempo il match s’infiamma: al 42’ il bis della Roma con Burdisso, che realizza di testa su calcio d’angolo. Nel recupero ci pensa capitan Miccoli a ristabilire la parità: assist aereo di Budan per il capitano rosanero che beffa Julio Sergio da posizione angolata. Dopo l’intervallo entrambe le formazioni tornano in campo con gli stessi undicesimi del primo tempo. Al 3’ occasione per Nocerino, che da fuori area fa partire un potente destro, ma la palla finisce fuori alla sinistra della porta difesa da Julio Sergio. All’ 8’ punizione di Pizarro e conclusione al volo di Taddei che svirgola. Due minuti più tardi, bolide di Cassani da fuori area, Julio Sergio si supera e sventa la minaccia in tuffo. All’11’ il Barbera esplode in un boato: pregevole azione personale di Miccoli che cerca la porta, Julio Sergio si oppone e sulla respinta si fionda Nocerino, che scarica in rete un imprendibile collo destro per poi andare ad abbracciare in panchina il tecnico Zenga. Dopo il gol del vantaggio rosanero continuano a susseguirsi senza sosta le emozioni: al 17’ salvataggio sulla linea di Kjaer sul tentativo di Taddei. Alla mezzora standing ovation per due dei protagonisti del match che escono tra gli applausi: fuori Simplicio e Budan, dentro Blasi e Mchedlidze. Al 36’ insidiosa punizione battuta da Riise, palla di poco lontana dal palo. Tre minuti prima del novantesimo il pareggio della Roma con Totti, che realizza un calcio di rigore concesso da Rocchi per il fallo di Rubinho ai danni di Okaka. Dopo quattro minuti di recupero l’arbitro fischia la fine del match. I giocatori del Palermo corrono sotto la Curva Nord a ricevere i meritati applausi.

Fonte: ilpalermocalcio.it

Calcio, serie A: Palermo vs Roma in streaming.


Monreale (Pa), lì 23 Sett. 2009.

Il sito http://www.myp2p.eu/ segnala la trasmissione in streaming della partita di calcio Palermo vs Roma, valida per la quinta giornata del Campionato Serie A Tim 2009/2010, ai seguenti indirizzi internet: http://it.justin.tv/alexrosanero/popout ; http://it.justin.tv/alerosanero83 . L'evento è censito come "certo". La partita in streaming può essere visualizzata con il programma MediaPlayer. Buona visione!

Calcio, serie A: Le prime quattro giornate del Campionato di Serie A Tim disputate dal Palermo.

Monreale (Pa), lì 23 Settembre 2009.

Il Campionato di calcio Serie A Tim 2009/2010 è iniziato, come ben sapete, il 23.08.2009. Sino ad oggi la nostra squadra del cuore ha disputato quattro incontri affrontando, in ordine cronologico, il Napoli, la Fiorentina, il Bari, il Parma.

La prima partita con il Napoli, disputata fra le mura amiche, è stata vinta per due reti ad uno, a parere dello scrivente immeritatamente considerando il volume di gioco espresso dalla compagine partenopea che nei primi 45 minuti ha colpito per ben tre volte i legni della nostra porta. Alla fine solo una buona dose di fortuna ci consente di smuovere la classifica, elminare il segno 0 e mettere in cascina i primi tre punti. In avvio di primo tempo entrambe le squadre si affrontano a viso aperto senza troppi tatticismi. Al 4’ la prima conclusione degna di nota è di marca partenopea e porta la firma di Lavezzi, che ci prova da fuori area, ma è puntuale l’intervento di Kjaer che allontana di prima intenzione. Due minuti più tardi, la replica dei rosanero con Miccoli che, ben servito da Bresciano, conclude in porta, sicuro l’intervento di De Sanctis. Al 10’ battuta velenosa di Quagliarella deviata in corner da Cassani: sugli sviluppi, Maggio da ottima posizione calcia con un potente destro che trova l’opposizione di Rubinho. Al 14’ splendido cross di Pastore per la testa di Cavani, che in torsione manda la palla alta di poco sopra la traversa. Al 23’ Hamsik insacca con un’incornata alle spalle di Rubinho su calcio di punizione di Lavezzi, ma l’arbitro Rosetti annulla per la chiara posizione di fuorigioco dell’esterno azzurro. Alla mezzora la pressione della formazione allenata da Donadoni si concretizza in due nitide occasioni per portarsi in vantaggio, prima con Campagnaro e poi con Maggio, ma le conclusioni partenopee si stampano sui legni della porta rosanero. Al 36’ l’undici allenato da Zenga prova a sfondare con Pastore che tenta la sortita in area: deciso l’intervento di Quagliarella che atterra l’argentino in area, tutto regolare per Rosetti. Ma al 43’ il Barbera esplode in un boato di gioia: Cavani approfitta di un errore di Maggio, che scivola a pochi passi dalla linea di porta, e conclude a botta sicura alle spalle di De Santics realizzando il gol del vantaggio. Dopo l’intervallo entrambe le squadre ritornano in campo con gli stessi undicesimi della prima frazione di gioco. Al 2’ subito pericoloso il Napoli con Hamsik che sfiora il palo con un destro da posizione angolata, su suggerimento filtrante di Gargano. Al 16’ punizione di Miccoli allontanata dalla difesa napoletana, sulla respinta Balzaretti si fionda sul pallone e calcia di prima intenzione non inquadrando lo specchio della porta di poco. Al 28’ i partenopei trovano la rete del pareggio con Hamsik, che supera Rubinho con una bordata da fuori. Ma è immediata la rabbiosa reazione del Palermo che, due minuti più tardi, guadagna un calcio di rigore per il fallo in area di Zuniga ai danni di Cavani: dal dischetto capitan Miccoli non sbaglia e riporta in vantaggio la sua squadra spiazzando De Sanctis. Al 37’ insidiosa rasoiata di Quagliarella, ma Rubinho si tuffa e spedisce la palla in corner. A due minuti dal 90’ Cavani, servito da Bresciano, ha nei piedi la palla del terzo gol, ma l’attaccante uruguaiano conclude alto. Dopo tre minuti di recupero l’arbitro fischia la fine del match: tutto il Palermo corre sotto la Curva a ricevere i meritati applausi dei propri tifosi in festa.




Nella seconda partita di campionato il Palermo parte alla volta di Firenze per disputare la sua prima partita lontano dalle mura amiche del Renzo Barbera e dal calore dei suoi tifosi. Dopo i novanta minuti di gioco arriva la prima sconfitta dei rosanero per 1-0. Decisiva la rete alla mezzora del primo tempo del montenegrino Jovetic, tra i migliori in campo. E’ stata ammirevole, comunque, la determinazione della formazione palermitana, che ha provato fino alla fine a riequilibrare le sorti del match ma in più di un’occasione è stata provvidenziale la bravura del portiere Frey. In avvio di gara partono decisamente forte i toscani, che al 3’ colpiscono un palo con Jovetic, sugli sviluppi dell’azione è perfetto il salvataggio di Kjaer sulla ribattuta ravvicinata di Gilardino. Scampato il pericolo, l’undici di Zenga prova ad interrompere la pressione dei padroni di casa gestendo bene il possesso della palla. Al 17’ splendido colpo di tacco di Pastore per l’accorrente Miccoli che si fionda in area, Gamberini chiude bene in corner. Due minuti più tardi, nuova iniziativa del giovane centrocampista argentino che apre sulla sinistra per Cavani, ma la conclusione dalla distanza del numero 7 rosa non impensierisce l’attento Frey che blocca senza problemi. Al 29’ la Fiorentina si porta in vantaggio con Jovetic, abile a deviare alle spalle di Rubinho un tiro da fuori area di Comotto. Dopo il gol i viola continuano a premere sull’acceleratore: al 32’ suggerimento in orizzontale di Gilardino per Santana che ci prova di prima intenzione, Bovo riesce a liberare spazzando su una respinta corta di Rubinho. Al 43’ traversone di Balzaretti per i piedi di Cavani, che conclude di sinistro non inquadrando di poco lo specchio della porta. Nel secondo minuto di recupero rabbiosa bordata di Miccoli che mira all’incrocio dei pali, perfetto l’intervento di Frey che si salva in calcio d’angolo. Dopo l’intervallo entrambe le squadre ritornano in campo con gli stessi undicesimi del primo tempo. Al 3’ della ripresa velenosa punizione battuta da Vargas, Gamberini si fionda sulla palla ma è tempestiva l’opposizione di Rubinho che sventa la minaccia. Al 9’ pregevole giocata di Pastore, che lascia di stucco la difesa viola e fa partire un potente destro che sorvola pericolosamente la porta difesa da Frey. Tre minuti più tardi insiste il Palermo, che prova in tutti i modi a riportare il risultato in parità: corner di Miccoli dalla sinistra, convulsa mischia in area di rigore, la palla raggiunge i piedi di Cassani che non ci pensa due volte e tira verso la porta, trovando però solamente l’opposizione di Gamberini. Al 21’ calcio di punizione dai trenta metri di Miccoli, Donadel interviene di testa e allontana in calcio d’angolo. Al 25’ nuova chance per la Fiorentina, ancora una volta con Jovetic: il giocatore montenegrino si gira bene e lascia partire un calibrato destro a giro, che termina di poco fuori. Al 33’ il nuovo entrato Budan sfiora il gol, su assist di Balzaretti, con un’incornata di un soffio sopra l’incrocio. Due minuti prima del novantesimo, ci tenta lo stesso Balzaretti con un tocco morbido dalla distanza provando a sorprendere Frey, ma la palla finisce alta. Nell’azione successiva l’estremo difensore francese replica allontanando d’istinto un tiro di Cavani. Dopo quattro minuti di recupero l’arbitro Orsato manda tutti negli spogliatoi: termina 1-0, la Fiorentina ottiene la prima vittoria in campionato e raggiunge quota 4 in classifica, mentre il Palermo resta fermo a tre punti.




Nella terza partita di campionato si gioca nuovamente al Barbera. Giunge in città la neo-promossa Bari, che nella prima giornata di campionato aveva ben figurato allo Stadio "Meazza" di Milano contro i campioni d'Italia dell'Internazionale. Il Match iniziato con ventidue minuti di ritardo: nel prepartita l’arbitro Romeo insieme ai capitani di entrambe le squadre avevano fatto un sopralluogo in campo per verificare le condizioni del terreno di gioco, dopo il forte acquazzone della mattina. Trascorrono due minuti di gioco e il Bari passa in vantaggio in maniera rocambolesca: potente conclusione di Alvarez dalla distanza che finisce sul palo dopo una deviazione di Rubinho e tap-in vincente di Allegretti che realizza da pochi passi. Dopo il gol, la reazione del Palermo non si fa attendere: al 12’ destro a giro di Miccoli dai venti metri ma è decisiva la parata di Gillet che sventa la minaccia. Al 14’ traversone dello stesso Miccoli per Pastore, che in torsione prova invano ad inquadrare la porta, ma Romeo aveva già interrotto il gioco per la posizione di fuorigioco del giovane trequartista argentino. Al 25’ buona intuizione di Nocerino, che batte a rete da posizione defilata, Gillet si rifugia in corner. Sugli sviluppi del calcio d’angolo, colpo di testa di Pastore, palla fuori. Al 35’ rosa ad un passo dal pari: calcio di punizione di Miccoli, spizzata di Kjaer che spedisce il pallone fuori di un soffio. Nell’azione successiva, tentativo di Bresciano da fuori area, ma è sicura la presa del portiere barese. Al 41’ cross dalla destra di Cassani per l’incornata di Cavani, nessun problema per Gillet che para. Dopo l’intervallo entrambe le squadre ritornano in campo con gli stessi undicesimi della prima frazione di gioco. In avvio di ripresa è ancora il Palermo ad avere in mano il pallino del gioco con il Bari rintanato nella propria metà campo. Al 4’ assist di Miccoli per Cavani, ma l’attaccante uruguyano non riesce a centrare la porta da posizione defilata. Un minuto più tardi ci prova Pastore dalla distanza ma Gillet ancora una volta si fa trovare pronto e smanaccia. All’11 occasionissima per la squadra di Zenga con Pastore, che lascia partire un bolide dalla distanza, ma ancora una volta Gillet si oppone in maniera egregia. Al 18’ conclusione volante di Miccoli, palla alta sopra la traversa. Sei minuti più tardi, il nuovo entrato Budan conclude di testa su traversone di Cavani, ma l’incornata dell’attaccante croato finisce fuori. Nei minuti finali è continuo l’arrembaggio del Palermo alla porta barese. Al 40’ Succi, entrato al posto di Blasi sfiora la rete su assist teso di Cavani. Un minuto più tardi, Miccoli lascia di stucco i difensori avversari e si accentra per calciare, ma la sua potente conclusione termina alta. Al primo minuto di recupero il grande cuore dei rosanero viene premiato dal gol di Budan, che realizza mandando in visibilio i ventimila tifosi presenti al “Barbera”. Finisce 1-1, tra gli applausi del pubblico.




Nella quarta partita di campionato si riparte per il continente. Questa volta si gioca in Emilia e precisamente al "Tardini" di Parma. Nuova battuta d'arresto per il Palermo che è sconfitto per una reta a zero. A decidere il match il gol dell’ex Zaccardo al 17’ del primo tempo. Apprezzabile, comunque, la determinazione e la grinta dei rosanero che, soprattutto nella ripresa, hanno messo in costante pressione la difesa emiliana, salvata in più di un’occasione dalle parate del portiere Mirante. Le novità nell’undici iniziale rosanero sono le assenze di Bresciano e Miccoli, che partono dalla panchina: a comporre il reparto di centrocampo Nocerino, Blasi e Bertolo che agiscono alle spalle di Simplicio, Pastore e dell’uruguayano Cavani. Nel Parma il tecnico Guidolin schiera Paloschi unica punta, supportato dai trequartisti Biabiany, Morrone e Lanzafame. Prima del fischio d’inizio un minuto di raccoglimento in onore delle vittime della strage di Kabul. In avvio di gara il Palermo (in campo con i nuovi pantaloncini rosa al posto dei consueti di colore nero) gestisce bene il possesso della palla senza soffrire più di tanto la pressione degli emiliani. Al 7’ lancio lungo di Blasi per Balzaretti che sventaglia al centro un traversone deviato da Zaccardo, nessun problema per Mirante. Al 10’ tentativo di Galloppa dalla distanza, palla centrale facile preda di Rubinho. Nell’azione successiva, Biabiany vede Morrone all’altezza del dischetto, ma la conclusione di prima intenzione dell’ex centrocampista del Palermo termina abbondantemente alta. Al 17’ l’undici allenato da Guidolin si porta in vantaggio: calcio di punizione di Lanzafame dalla destra, testa di Zaccardo che realizza il “gol dell’ex”. Sulle ali dell’entusiasmo i padroni di casa sfiorano il raddoppio nell’azione successiva con Paloschi, che di testa colpisce il palo. Dopo la rete subìta la squadra di Zenga prova a riordinare le idee ed a proporsi in fase offensiva, ma i gialloblù fanno buona guardia e chiudono con efficacia gli spazi. Al 38’ gran tiro di Simplicio da posizione invitante, ma la bordata del centrocampista brasiliano viene smorzata dal corpo di Paci prima di essere bloccata in presa alta da Mirante. Due minuti più tardi, destro a giro di Cavani dal limite dell’area di rigore, palla di poco alla sinistra del palo. Al 43’ respinta corta di Mirante sul traversone di Balzaretti e tentativo di testa di Bertolo, che però inquadra lo specchio della porta. Nel recupero Panucci non riesce a realizzare il tap-in sull’assist aereo di Paci e spara alto sopra la traversa. Dopo l’intervallo Walter Zenga sostituisce Pastore con Miccoli, nessuna novità per il Parma. Il fantasista salentino mette subito lo scompiglio con un’azione personale al 2’ della ripresa, costringendo la difesa parmense a rifugiarsi in calcio d’angolo. Al 9’ nuova incursione dello stesso Miccoli che lascia partire un sinistro da fuori area, Mirante blocca a terra. Nell’azione successiva insidiosa apertura di Mariga, nessun problema per Rubinho che fa sua la sfera in presa alta. Al 12’ seconda sostituzione per il Palermo: fuori Bertolo, dentro Budan. Sette minuti più tardi, calcio di punizione battuto da Lanzafame e deviazione aerea di Biabiany parata da Rubinho. Al 24’ terzo ed ultimo cambio effettuato da Zenga, con Succi che subentra a Cavani. Al 28’ la contromossa di Guidolin: fuori Lanzafame, dentro Castellini. E’ più fluida la manovra dei rosa nel secondo tempo, ispirata dall’ottimo stato di forma di Miccoli: al 28’ il numero 10 del Palermo ci riprova dai venti metri ma Mirante para in tuffo. Tre minuti più tardi, l’estremo difensore emiliano è protagonista di due pregevoli interventi sulle potenti conclusioni da fuori rispettivamente di Simplicio e Cassani. Nei minuti finali insistente il forcing della squadra di Zenga che spinge il Parma nella propria metà campo. Al 37’ Budan sfiora il pari di testa sul cross dalla destra di Miccoli, palla di un soffio sopra la traversa. Allo scadere i rosa protestano per un calcio di rigore non assegnato in seguito all'evidente tocco di mano in area del gialloblù Mariga. Dopo tre minuti di recupero l’arbitro Giannoccaro fischia la fine. Termina 1-0: il Parma raggiunge quota 7 in classifica, il Palermo resta fermo a quattro punti.



Questa la classifica completa: Sampdoria 12; Juventus 12; Inter 10; Genoa 9; Milan 7; Fiorentina 7; Lazio 7; Parma 7; Bari 6; Chievo 6; Roma 6; Udinese 5; Palermo 4; Napoli 4; Siena 3; Bologna 2; Livorno 2; Cagliari 1;Catania 1;Atalanta 0 .



Calcio, serie A: Aspettando Palermo vs Roma.


Monreale (Pa), lì 23 Settembre 2009.

Oggi, alle ore 20.45, allo stadio Renzo Barbera di Palermo, va in scena la quinta giornata di Campionato Serie A Tim della nostra squadra del cuore. A dirigere l’incontro sarà Gianluca Rocchi di Firenze, coadiuvato dagli assistenti Romagnoli e Nicoletti. Quarto ufficiale Russo. I nostri beneamini dovranno affrontare la "corazzata" Roma, reduce dalla brillante vittoria di Domenica scorsa contro la Fiorentina e da un avvio di stagione alquanto deludente, complice, forse, i momenti di tensione societari; i problemi della famiglia Sensi si trascinano da tempo, con acquirenti non attendibili, gravi problemi economici legati anche alle altre attività della proprietà e banche che la fanno da padrona e, con molta probabilità, stanno per presentare un conto estremamente salato. Tutto questa situazione non ha permesso l’auspicato rafforzamento della squadra che, oltre ad Aquilani, ha perso l’allenatore che più di altri ha contribuito ai recenti successi dei giallorossi.

Questi i ventuno giocatori rosanero convocati per il match di oggi. Non fanno parte della lista ufficiale Adamo, Carrozzieri, Cavani, Conti, Davì, Hernandez, Liverani e Tedesco.

PORTIERI: 1 Brichetto, 83 Rubinho, 46 Sirigu.

DIFENSORI:
42 Balzaretti, 5 Bovo, 16 Cassani, 3 Goian, 24 Kjaer, 21 Melinte, 26 Morganella.


CENTROCAMPISTI:
14 Bertolo, 88 Blasi, 23 Bresciano, 8 Migliaccio, 9 Nocerino, 6 Pastore, 30 Simplicio.


ATTACCANTI:
20 Budan, 99 Mchedlidze, 10 Miccoli, 19 Succi.



PALERMO-ROMA: I PRECEDENTI
Oggi si giocherà l'edizione numero 28 di Palermo-Roma. Entrambe le formazioni hanno messo a segno 10 vittorie ciascuna, mentre 7 sono stati i pareggi. La Roma è in leggero vantaggio nel computo dei gol realizzati: 41 a 38. In totale le due squadre si sono incontrate 53 volte: 13 le vittorie rosanero e 29 quelle giallorosse. Undici sono stati i pareggi. Cinquantotto sono state le reti realizzate dal Palermo, 92 dalla Roma.

PALERMO-ROMA: LE SFIDE INCROCIATE

SFIDE ZENGA-RANIERI

Zenga a caccia del primo successo “italiano”: In Italia si tratta del quinto confronto ufficiale fra Zenga e Ranieri; nei 4 precedenti l’attuale tecnico del Palermo non ha mai vinto con uno score di 2 successi delle squadre allenate da Ranieri e 2 pareggi (entrambi per 1-1). In questi 4 incroci le formazioni di Ranieri hanno sempre segnato, per un totale di 7 marcature. I due allenatori si sono anche incontrati due volte a livello internazionale: nella coppa Uefa 2004/05 la Steaua Bucarest di Zenga ha eliminato il Valencia di Ranieri perdendo 0-2 in Spagna, vincendo 2-0 a Bucarest e qualificandosi 6-3 ai calci di rigore.
il dettaglio delle sfide in Italia:
2007/08 serie A Catania-Juventus ---- 1-1
2008/09 serie A Catania-Juventus 1-2 1-1
2008/09 c. Italia Catania-Juventus ---- 0-3
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SFIDE ZENGA-ROMA

Zenga imbattuto in casa: Da tecnico di club italiani Walter Zenga vanta 5 precedenti ufficiali contro la Roma e finora ha ottenuto 1 vittoria, 2 pareggi (entrambi per 1-1) e 2 sconfitte. In queste 5 gare i giallorossi hanno sempre segnato, per un complessivo di 9 marcature. Nelle 3 sfide casalinghe contro la Roma, inoltre, Zenga non ha mai perso alla guida di club italiani: 1 vittoria e 2 pareggi, lo score a suo favore. Anche in questo caso giova ricordare un confronto nelle coppe europee, con vittoria interna per 3-1 della Stella Rossa Belgrado di Zenga, nella coppa Uefa 2005/06.
il dettaglio:
2007/08 c. Italia Catania-Roma 1-1 0-1
2007/08 serie A Catania-Roma 1-1 ----
2008/09 serie A Catania-Roma 3-2 3-4
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SFIDE RANIERI-PALERMO

Ranieri in vantaggio e sue squadre sempre in gol: Dodicesimo confronto ufficiale tra Ranieri ed il Palermo, di cui l’attuale tecnico giallorosso è stato giocatore dal 1984/85 al 1985/86, totalizzando 50 presenze tra serie B e C-1. Il bilancio è di 8 successi di Ranieri, 1 pareggio e 2 vittorie siciliane. In questi 11 precedenti le squadre di Ranieri hanno sempre segnato almeno un gol, per un totale di 26 reti all’attivo.
il dettaglio:
1988/89 serie C-1 Cagliari-Palermo 1-0 1-1
1993/94 serie B Fiorentina-Palermo 4-1 3-0
1995/96 c. Italia Fiorentina-Palermo 1-0 2-1
2006/07 serie A Parma-Palermo ---- 4-3
2007/08 serie A Juventus-Palermo 5-0 2-3
2008/09 serie A Juventus-Palermo 1-2 2-0

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PALERMO-ROMA: LE CURIOSITA’
Palermo imbattuto e sempre in gol nelle ultime 9 uscite al “Barbera”
Palermo versione carrarmato nelle ultime 9 esibizioni ufficiali al “Barbera”, dove i rosanero hanno ottenuto – tra vecchia e nuova stagione – 7 vittorie e 2 pareggi. Non solo: nelle 9 gare in questione i siciliani hanno sempre segnato, per un totale di 26 reti, quasi 3 di media a partita.
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100° in campionati italiani per Rubinho
Il portiere Rubinho, se gioca, taglia il traguardo delle 100 partite in campionati italiani: 70 le sue presenze in serie A, 29 in B. Genoa e Palermo le maglie indossate, con esordio datato 9 settembre 2006, Vicenza-Genoa 1-2 in cadetteria.
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Roma a porta aperta da 13 match ufficiali
La Roma subisce gol puntualmente, considerate le sue ultime 13 gare ufficiali – tra vecchia e nuova stagione -. I gol incassati dai giallorossi sono 25. L’ultima gara a porta inviolata risale al 3 maggio 2009, 0-0 all’Olimpico contro il Chievo (serie A).
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La Roma subisce gol da 14 trasferte consecutive
La Roma subisce gol da 14 trasferte consecutive, in cui ha incassato complessivamente 33 reti; l’ultima gara esterna terminata dai giallorossi a porta inviolata risale al 25 gennaio 2009, Napoli-Roma 0-3 di campionato.
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Totti a -3 da Batistuta nella classifica marcatori serie A all-time
Con la 3 reti segnate nel campionato in corso, Totti è salito a quota 181 reti nel campionato di serie A su girone unico isolandosi in solitario al nono posto all-time dei marcatori nella storia del nostro campionato. Prossimo traguardo Gabriel Omar Batistuta, suo ex compagno di squadra, che si era fermato a 184.

CASSAZIONE PENALE, SENTENZA N.28553/2009. Il mobbing del Direttore Generale giustifica anche le misure cauatelari.

Monreale (Pa), lì 23 Sett. 2009.

La settimana scorsa ho pubblicato un post relativo al fenomeno mobbing a Palermo. Si segnalava l'aumento nel capoluogo siciliano del numero di persone che denuncia vessazioni ed emarginazione nel luogo di lavoro. Il fenomeno, noto con il nome di mobbing (deriva dal verbo inglese to mob, che significa: accerchiare, attaccare, aggredire in massa) che è , nell'accezione più comune in Italia, un insieme di comportamenti violenti (abusi psicologici, angherie, vessazioni, demansionamento, emarginazione, umiliazioni, maldicenze, ostracizzazione, etc.) perpetrati da parte di superiori e/o colleghi nei confronti di un lavoratore, prolungato nel tempo e lesivo della dignità personale e professionale nonché della salute psicofisica dello stesso, non è altro che un mix che si trasforma in una vera e propria bomba dal punto di vista psicologico , pronta a ripercuotersi - se trascurata - sulla salute del lavoratore. I singoli atteggiamenti molesti (o emulativi) non raggiungono necessariamente la soglia del reato né debbono essere di per sé illegittimi, ma nell'insieme producono danneggiamenti plurioffensivi anche gravi con conseguenze sul patrimonio della vittima, la sua salute, la sua esistenza. Mi pregio di pubblicare la seguente sentenza della Corte di Cassazione avente nr. 28553/2009 circa Il mobbing posto in essere dal Direttore Generale di un'ente pubblico che, a parere della Suprema Corte, giustificherebbe anche l'emissione di misure cauatelari. In caso di mobbing, tuttavia, secondo la Suprema Corte (sentenza n. 33624), non essendo il fenomeno un reato previsto dal codice penale, il lavoratore vessato può solo intraprendere una causa civile e chiedere il risarcimento del danno. E' questa la motivazione con cui la Cassazione ha confermato la decisione del gup di Santa Maria Capua Vetere, che aveva pronunciato il non luogo a procedere nei confronti di un preside, accusato da una docente di "lesioni personali volontarie gravi"."Con la nozione di mobbing - osservano gli ermellini - si individua la fattispecie relativa a una condotta che si protragga nel tempo con le caratteristiche della persecuzione, finalizzata all'emerginazione del lavoratore, onde considerare una vera e propria condotta persecutoria posta in essere dal preposto sul luogo di lavoro". Ma nel caso in questione era difficile individuare "una precisa figura incriminatrice, mancando in seno al codice penale questa tipicizzazione". Insomma, nel nostro ordinamento manca il reato di mobbing. Quello che più si avvicina può essere il reato di lesioni personali. Per gli alti giudici è corretta la motivazione addotta dal gup verso il preside dal momento che "non è dato vedere quale azione possa ritenersi illecita e causativa della malattia" della docente.

Mobbing - Azione in sede penale

Corte di Cassazione Sez. Sesta Pen. - Sent. del 13.07.2009 n. 28553

REPUBBLICA ITALIANA

In nome del popolo italiano

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE
Sezione Sesta Penale

ha pronunciato la seguente

SENTENZA

sul ricorso proposto da ( … ) nato a ( … ) , avverso
l’Ordinanza emessa ex art. 310 cpp in data ( … ) dal Tribunale di Perugia, esaminati gli atti, il ricorso e il provvedimento impugnato;
udita in camera di consiglio la relazione del consigliere dott, Giacomo Paeloni;
udito il pubblico ministero in persona del sostituto Procuratore Generale dott, Carlo Di Casola, che ha concluso per il rigetta del ricorso;
udito il difensore del ricorrente, avv. ( … ) , che ha insistito per l’accoglimento deI ricorso.

Motivi della decisione

1- Nel quadro di articolate indagini su estese manifestazioni di mobbing in ambiente lavorativo verificatesi presso l’ azienda municipalizzata per Io smaltimento dei rifiuti urbani, scandite da molteplici attività dei vertici aziendali volte a conseguire l’acquiescenza dei lavoratori (in particolare presso il termovalorizzatore) alle carenze degli Impianti di sicurezza e di prevenzione di infortuni, sottoponendo gli stessi lavoratori a ripetuti provvedimenti di dequalificazione, di depotenziamento dei rispettivi ruoli e a minacce di sanzioni disciplinari ingiustificate, il precedente pubblico ministero presso il Tribunale di Terni contestava al direttore generale dell’ azienda reati continuati di maltrattamenti, abuso di ufficio, lesioni personali, violenza privata e omissione dolosa di cautele antinfortunistiche.

Con atto del 9.9.2008 lo stesso pubblico ministero rinnovava la richiesta ex art. 290 cpp di applicazione nei confronti del ( … ) della misura cautelare dell’interdizione temporanea dall’esercizio dell’attività di direttore generale della azienda, di presidente di aziende private, municipalizzate o a capitale misto, richiesta già rigettata dal gip. il 10.62008, individuando un rilevante dato di novità accreditante la fondatezza delle accuse mosse all’indagato in una informativa integrativa della ASL del 10.06.2008 (nuove audizioni dei lavoratori oggetto di mobbing).

Il g.i. p. del Tribunale di Terni con ordinanza in data 25.09.2008 respingeva anche la nuova richiesta di misura interdittiva, osservando che - impregiudicata una eventuale completa verifica dibattimentale delle accuse mosse alla ( … ) i molti altri coindagati e le emergenze delle indagini non delineavano la sussistenza dei presupposti per l’adozione della sollecitata misura interdittiva, la vicenda continuando a lambire non secondari aspetti di mera rilevanza civilistica o giuslavoristica sovrapposti, spesso in contesti di ardua differenziazione, a quelli ritenuti dotati di rilevanza penale.

Il pubblico ministero proponeva appello contro l’ordinanza reiettiva del g.i.p., ripercorrendo le risultanze delle indagini preliminari e censurando le conclusioni del gip elusive della tutela penale richiesta dei fatti verificati in seno alla gestione aziendale del personale della aggravanti della ripetitività dei contegni antigiuridici del ( … ) rimasto a ricoprire la carica di direttore generale pur dopo l’avvio dell’inchiesta penale.

2. Il Tribunale distrettuale di Perugia, quale giudice dell’appello cautelare, con l’ordinanza in data 10.11.2008, richiamata in epigrafe, ha accolto l’impugnazione del p.m. ed ha applicato al ( … ) la misura cautelare interdittiva del divieto di esercitare per mesi due l’attività di direttore generale e di presidente di aziende private, municipalizzate o a capitale misto.
Il Tribunale in limine ha respinto le eccezioni preliminari formulate in rito dalla difesa dell’indagato in tema di presunto giudicato cautelare (in riferimento al primo provvedimento del g.i.p. di rigetto della richiesta cautelare non impugnato dal pm.) e di tardività dell’appello del p.m.
Nel merito i giudici di appello hanno ritenuto la posizione del ( … ) raggiunta da gravi indizi di colpevolezza in ordine agli ascritti reati di maltrattamenti, lesioni personali e violenza privata (il reato di cui all’art. 323 cp non consentendo, per pena edittale, l’applicazione di misure cautelari) sulla base dei molteplici elementi probatori raccolti in corso di indagine e della loro univoca rilevanza penale, ulteriore e diversa (oltre che con essi non confliggente) rispetto ai concorrenti profili di natura civilistica avvolgenti l’intera vicende (misure disciplinari adottate nei confronti dei lavoratori dei ricorsi proposti dai lavoratori davanti al giudice dei lavoro, ecc.). Elementi contrassegnati dalle dichiarazioni testimoniali dei lavoratori vittime di condotte “costrittive” dei vertici aziendali ed in primo luogo del direttore generale a dichiarazioni caratterizzate da verificata attendibilità e spesso riscontrate da certificazioni sanitarie relative agli stati di infermità sopportati dai lavoratori “mobbizzati”. Alla gravità del quadro indiziario il Tribunale ha, poi, ritenuto congiungersi la sussistenza di esigenze cautelari connesse ai pericolo di prosecuzione dell’attività criminosa e al pericolo di inquinamento delle fonti di prova emergendo il realizzarsi di atteggiamenti vessatori o intimidatori del ( … ) fino allo stesso mese di novembre 2008.

3.- Contro la descritta ordinanza del giudice dell’appello cautelare ha proposto ricorso per cassazione il difensore di ( … ) adducendo i seguenti vizi di violazione di legge e di difetto di motivazione.

1. Violazione dei principi regolanti il giudicato cautelare. Erroneamente citando gli artt. 322 bis e 324 cpp, il ricorrente lamenta la mancata declaratoria di inammissibilità e/o tardività dell’appello del p.m. contro l’ordinanza del g.i.p. del 25.9.2008, per essersi già formato il giudicato cautelare in relazione alla medesima richiesta cautelare del p.m. respinta dal g.i.p. con l’ordinanza del 10.06.2008 non impugnata dal p.m., che - d’altro canto - con la nuova richiesta di misura cautelare interdittiva non ha proposto nuovi o diversi elementi dì valutazione rispetto alla prima rigettata richiesta cautelare.

2. Violazione dell’art. 407 cpp. Il Tribunale di Perugia apprezzato, ai fini dell’applicazione della misura cautelare nei confronti del ( … ) elementi indiziari non utilizzabili perché acquisiti dopo la scadenza del termine di durata massima delle indagini preliminari nei confronti dell’indagato iscritto nel registro delle notizie di reato fin dal 12.5.2006 per il reato di lesioni personali plurime.

3. Erronea applicazione dell’art. 273 cpp sotto duplice profilo. Da un lato i giudici dell’appello cautelare hanno ritenuto ininfluente ai fitti della ritenuta sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza nei confronti del ( … ) la circostanza che pressoché tutti i procedimenti disciplinari promossi dall’azienda e per essa dal direttore generale sono stati confermati nella competente sede civile (giudice del lavoro), ma hanno omesso di considerare che la riconosciuta legittimità dell’operato del ( … ) nei rapporti con il personale esclude la rilevanza penale dei fatti, conclamando una corretta applicazione da parte dell’indagato dello ius corrigendi che è pacificamente riconosciuto anche al datore di lavoro. Da un altro lato il Tribunale ha tralasciato di constatare che i procedimenti disciplinari sono stati promossi dall’indagato solo in ragione della sua qualità di direttore generale dell’ azienda, ma i fatti oggetto delle singole iniziative disciplinari sono stati segnalati o riferiti dai superiori gerarchici dei lavoratori (la formalizzazione dei procedimenti si configura come atto dovuto del direttore generale).

4. Difetto di motivazione su elementi segnalati dalla difesa dell’indagato in opposizione all’appello cautelare del p.m. accolto dal Tribunale. In particolare con le memorie difensive è stata allegata una consulenza tecnica medico-legale redatta dal prof. ( .. . ) critica sui rapporti di valutazione psicodiagnostica concernenti il disadattamento dei lavoratori della azienda considerati in imputazione. Ma il Tribunale ha completamente ignorato tale apporto scientifico, dando assoluto credito agli accertamenti svolti dalla ASL di Terni.
5. Con memoria depositata 11 12.3.2008 il difensore del ricorrente ha ribadito le doglianze espresse con il ricorso ed ha delineato un motivo nuovo integrato dalla violazione dell’art. 274 cpp in punto di esigenze cautelari, della cui esistenza il Tribunale perugino non avrebbe offerto idonea dimostrazione. In realtà alla tematica si giustappone un ulteriore sostanziale motivo nuovo rappresentato dall’addotto travisamento dei fatti da provare o, più esattamente, dal travisamento della prova con riguardo alle evenienze segnalate nella consulenza tecnica dell’indagato già prima citata, laddove si rileva la violazione del protocollo nazionale per il riconoscimento dei casi di mobbing, alla formulazione dei giudizi medici collegiali raccolti dalla ASL di Terni non avendo partecipato (oltre a medici del lavoro) uno psichiatra ma soltanto uno psicologo.

4.- Il ricorso proposto nell’interesse di ( … ) non può trovare accoglimento per infondatezza o per indeducibilità dei delineati motivi di censura, che per buona parte lambiscono contorni di genencità, essendo costituiti dalla replica di rilievi già formulati in sede difensiva innanzi al Tribunale di Perugia e da questo congruamente vagliati.

1. Il motivo concernente la supposta inammissibilità (e/o tardività) dell’appello del p. m. contro l’ordinanza del g.i.p. reiettiva della richiesta cautelare per la preclusione derivante dal cd, giudicato cautelare (per essere stata già respinta la richiesta cautelare del p. m. con un precedente provvedimento del gip, non impugnato) è destituito di fondamento. Con corretto ragionamento, infatti, l’ordinanza impugnata ha evidenziato come legittimamente il procedente p. m. abbia fondato la seconda nuova richiesta di applicazione della misura interdittiva su nuovi elementi di prova sopravvenuti e atti a surrogare il paradigma indiziario ricomposto nei confronti del ( … ) (informativa ASL del 5.7. 2008; informazioni testimoniali rese dal p.m. il 21. 08.2008;
referto INAIL 12.8.2008 con cui si riconosce al lavoratore della ASM persona offesa una malattia professionale ritenuta ascrivibile a fatti di mobbing).
In vero la formazione del giudicato cautelare, in applicazione del generale principio dei ne bis in idem, ha una sua ragion d’essere - con effetti preclusivi endoprocessuali di istanze o impugnazioni per i medesimi fatti unicamente a fronte della prospettazione di una stessa situazione anteriormente valutata ovvero di questioni già decise. Nessuna preclusione può operare quando, come nel caso relativo all’indagato l’istante o impugnante rappresenti la sopravvenuta acquisizione di elementi indiziari nuovi o integrativi di quelli già disponibili, i quali - mutando i referenti dell’anteriore situazione fattuale - giustificano la rinnovata analisi e valutazione della re giudicanda cautetare (cfr.: Cass. Sez. 1, 19.1.2007 n. 15906, Patta, n. 236278; Casa. Sez. 1 26.6.2008 n. 34607, Favan, n .240703).

2. Il secondo motivo di impugnazione (logicamente connesso al primo), relativo alla inutilizzabilità degli atti valutati dal Tribunale perché sopravvenuti alla scadenza dei termini delle indagini preliminari, è parimenti infondato. Anche in questo caso giuridicamente corretta deve considerarsi la deduzione dei giudici dell’appello cautelare che hanno respinto l’omologa eccezione preliminare sollevata dalla difesa dell’indagato. Si osserva nell’ordinanza impugnata: ‘‘come comprovato dalla documentazione prodotta dal p.m., i termini in questione non risultano scaduti, dovendosi aver riguardo alla data in cui il nominativo del ( … ) è stato iscritto per le fattispecie che interessano specificamente la richiesta di misura cautelare e alle proroghe intervenute tempestivamente”.
Non è revocabile in dubbio che il termine di massima durata delle indagini preliminari prorogate, alla scadenza del quale divengono inutilizzabili gli atti di indagine posteriori, decorre non dalla prima iscrizione dell’indagato nel registro delle notizie di reato, ma dalla iscrizione progressiva - in caso di pluralità di reati via via accertat - dello specifico titolo del reato o dei reati per i quali si procede ad un determinato incornbente processuale ovvero si richiede la adozione di una determinato provvedimento giudiziario (va Cass. SU., 21.62000 n. 16, Tammaro, n. 216248; Cass. Sez. 1, 1012006 n. 5484, PM sost. proc. Genovese, n . 235100).

3. Le censure espresse in tema di addotta inidoneità dei gravi indizi di colpevolezza ritenuti dal Tribunale perugino sussistenti a carico del ( … ) terzo motivo di ricorso e le censure strettamente connesse in tema di carenza di motivazione per omesso vaglio delle conclusioni di una consulenza tecnica dell’indagato (quarto motivo di ricorso) sono manifestamente infondate e in sostanza insuscettibili di proposizione nel giudizio di legittimità. Per un verso non può non constatarsi che il Tribunale ha preso già in considerazione le odierne doglianze del ricorrente (sia pur enunciate in veste di resistente all’appello interposto dal p.m. alle quali ha fornito adeguata e logica risposta, evidenziandone la palese fragilità.
Il Tribunale ha affrontato sia il tema della legittimità o non dei procedimenti disciplinari riconducibili all’indagato, di cui ha rimarcato l’inconferenza valutativa con il conforto della giurisprudenza di questa Corte regolatrice (l’ordinanza richiama la decisione Cass. Sez. 6. 8. 2.2006 n. 31413, secondo cui la condotta vessatoria integrante mobbing non è esclusa dalla formale legittimità delle iniziative disciplinari assunte nei confronti dei dipendenti mobbizzati), sia la lineare riconducibiità sostanziale e non solo formale (in virtù della sua carica aziendale) al ( … ) dei contegni prevaricatori attuati nei confronti di numerosi dipendenti (non a caso il Tribunale ha menzionato l’episodio della “nuova” aggressione verbale attuata nei confronti del dipendente ( … ) dall’indagato, pur già edotto delle indagini in corso nei suoi confronti). In tale chiesto il rilievo concernente il mancato esame della consulenza tecnica del prof. ( … ) non solo è incongruo sul piano formale (non delineandosi un obbligo di specifica risposta da parte del Tribunale non essendo ( … ) la parte appellante) ma è altresì sostanzialmente del tutto infondato. Il Tribunale ha offerto, infatti, una indiretta risposta ai rilievi formali del consulente sulla formazione dei collegi di valutazione della significatività medico - diagnostica degli episodi di mobbing, per il semplice motivo che la solidità del quadro indiziario è stata apprezzata in particolar modo in base alle dichiarazioni dei singoli lavoratori raggiunti da comportamenti di mobbing (richiami, censure, procedimenti disciplinari, mansioni ridotte; ecc.). Agli argomenti di valutazione delle complessive risultanze probatorie, poi ed in ultima analisi, il ricorrente contrappone una propria personale (e inevitabilmente riduttiva) rilettura in punto di fatto di tali risultanze, delle quali invoca una improponibile (censure in punto di fatto non consentite) rivisitazione in questa sede di legittimità.

4. Il “motivo nuovo” afferente alla asserita inadeguata valutazione delle esigenze cautelari legittimanti ex art. 274 cpp l’adozione della misura cautelare interdittiva è con tutta chiarezza indeducibile, poiché non presenta alcun collegamento con i motivi esposti con l’originario ricorso interamente imperniato sulla critica del quadro indiziario delineato dall’impugnata ordinanza del Tribunale di Perugia.
In base al combinato disposto degli arti 585 cp. 4 cpp (in rel. artt. 311 e 611 cpp) e 167 disp. att. cpp ) la prospettazione di motivi “nuovi” è consentita nei limiti in cui siffatti motivi riguardino capi o punti della decisione impugnata già oggetto di censura nell’originario atto di impugnazione ai sensi dell’art. 581 cpp (cff. a pluribus Cass. Sez 5. 22.9.2005 n. 45725 n. 233210: “i motivi nuovi a sostegno dell’impugnazione, previsti nelle norme concernenti il ricorso per cassazione, né in materia cautelare (art. 311co.. 4 cpp.) devono avere ad oggetto i capi o i punti della decisione impugnata che sono stati enunciati nell’originario atto di gravame ai sensi dell’art. 531, lett. a, cpp’”).
Le ulteriori censure (”nuove”) esposte con la memoria difensiva depositata il 12.3.2008, deducenti il travisamento della prova in relazione a tutti i profili dell’analisi decisoria del Tribunale di Perugia, sono anch’esse indeducibili per le ragioni già esposte, siccome incentrate su una non consentita ricostruzione e reinterpretazione alternativa di meri elementi fattuali correlati ai diacronici sviluppi delle condotte oggetto di indagine penale, logicamente apprezzati nella motivazione dell’ordinanza impugnata alla stregua di un corretta applicazione dei criteri di valutazione della prova e, per ciò stesso, non ripercorribili o revisionabili in questa sede di legittimità.

Al rigetto dell’ impugnazione segue per legge la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali, demandandosi alla cancelleria le comunicazioni di rito connesse alla esecutività del provvedimento cautelare impugnato.

P.Q.M.

La Corte di Cassazione rigetta il ricorso e delle spese processuali.
Manda alta cancelleria per gli adempimenti condanna il ricorrente al pagamento di cui all’art. 28 reg. esec. c.p.p.

Depositata in Cancelleria
il 13.07.2009


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INFLUENZA A: RICOVERATO A TRAPANI, "QUADRO RESPIRATORIO SERIO".

(AGI) - Trapani, 23 set. - E' tenuto costantemente sotto osservazione, con monitoraggi continui nel reparto di Rianimazione dell'ospedale "Sant'Antonio Abate" di Trapani, l'operaio edile di 42 di Partanna da ieri mattina sottoposto a una terapia antivirale perché risultato positivo all'influenza A. Il paziente, le cui condizioni restano stazionarie, e' tuttora vigile e non e' intubato, ma viene ventilato artificialmente. L'ammalato, ha detto il primario del reparto di Rianimazione, Giovanna Castello, "e' in ventilazione non invasiva con ossigeno alti flussi, presenta una buona stabilita' emodinamica ed e' bene adattato al ventilatore. Il quadro respiratorio e' abbastanza serio, siamo in attesa di valutazione". L'uomo viene indicato come un accanito fumatore e un iperteso. Dopo ogni controllo, i medici del reparto stilano dei bollettini che vengono trasmessi alle due Unita' di riferimento, quella nazionale e quella istituita a Palermo dall'assessorato regionale alla Sanità.

martedì 22 settembre 2009

Restaurata l'ex tonnara Florio di Favignana.

Palermo, 22 set. - (Adnkronos) - ''Il recupero e la valorizzazione dello stabilimento Florio di Favignana, assieme a quello della Villa romana del Casale di Piazza Armerina, rappresenta uno dei restauri piu' impegnativi e complessi mai affrontati prima dalla Regione siciliana, sia dal punto di vista finanziario che professionale''. Lo ha detto l'assessore regionale ai Beni culturali della Sicilia, Nicola Leanza, presentando il restauro della Tonnara di Favignana (Trapani), che sara' inaugurata ufficialmente il prossimo 26 settembre. Per saperne di più...

Palermo, città meravigliosa!




PALERMO
: Città della Sicilia, capoluogo di regione e della provincia omonima. Si affaccia sull'omonimo golfo, all'interno della cosiddetta Conca d'oro, pianura dal clima tipicamente mediterraneo. 691.796 ab. CAP 90100. • Econ. - A P. la massiccia crescita demografica degli ultimi decenni non è stata bilanciata da un adeguato sviluppo economico. Le attività economiche della città risultano concentrate soprattutto nel terziario (specie nelle varie forme della vendita e della pubblica amministrazione), mentre l'industria incide sul totale della produzione meno del 15%, e appare concentrata sulle attività collegate al porto e su un tessuto di piccole e medie imprese operanti nei vari settori dei beni di consumo. Quanto ai collegamenti, quelli con il resto d'Italia sono garantiti dall'aeroporto di Punta Raisi e quelli autostradali mettono in comunicazione P. con Enna e Catania, mentre ancora da completare è il tronco viario in direzione di Messina; le tratte ferroviarie appaiono nel complesso obsolete e poco funzionali. Notevole anche il traffico dei passeggeri attraverso il porto, in direzione di altre isole mediterranee, del continente e delle coste nord-africane.

Storia. - La città di P. ha origini remotissime, risalenti al periodo fenicio. Nel III sec. a.C. l'esercito romano riuscì ad espugnare la città nel corso della prima guerra punica. Dichiarata libera e immune, per tutta l'epoca romana P. (in latino Panormus) prosperò, mantenendo la raffinata impronta ellenistica che già aveva assorbito dal V sec. a.C. Molto probabilmente il Cristianesimo si diffuse in tutta la Sicilia provenendo dall'Africa cartaginese. Il periodo di crisi che seguì la fine dell'Impero romano vide P. preda di diversi popoli barbari, fino alla rinascita sotto il dominio bizantino, che riorganizzò le strutture amministrative e garantì benessere alla città. Ma nell'831 l'avanzata musulmana in Sicilia scacciò i Bizantini anche da P., dopo un assedio durato un anno: gli emiri kalbiti ne fecero la capitale dell'emirato arabo in Sicilia (948), uno Stato ricco e fiorente, al centro di vasti traffici commerciali e sede di una vita culturale intensa e raffinata. Fu a quest'epoca che in vari punti della Sicilia vennero impiantati gli agrumeti, che ancor oggi costituiscono una delle primarie risorse agricole della regione. Nel 1072 agli Arabi successero i Normanni, sotto i quali P. mantenne un ruolo egemone in campo economico e culturale; in particolare la corte di Federico II di Svevia fu un centro artistico di primaria importanza, dove si svilupparono i primi esempi di poesia in volgare in Italia e vennero compiuti studi nei campi della matematica e delle scienze. Il clima di scambio e confronto fu favorito dalla tolleranza per le diverse fedi religiose presenti nel territorio (cristiana, musulmana ed ebraica). La fine della dominazione normanna e l'avvento del potere angioino coincise per P. con una profonda crisi politica e culturale: la città perse il primato di capitale (che spettò a Napoli) e alle numerose iniziative artistiche dei secc. XI e XII seguì una lunga fase di stasi. Anche l'economia risentì del mutamento amministrativo, con una vistosa diminuzione dei traffici, unita a una politica fiscale e a un malgoverno che nel 1282 portarono alla rivolta popolare nota come Vespri Siciliani, cui seguì l'invito agli Aragonesi a prendere possesso dell'isola. Per P. la conseguenza principale fu la concessione dell'autonomia amministrativa e il riconoscimento da parte dei nuovi sovrani degli organi comunali (1330). Ma già nel 1412, l'annessione della Sicilia alla Corona d'Aragona segnò la fine di qualunque speranza di autonomia per tutta l'isola, che dovette subire il peso di un'ulteriore regressione economica causata da ragioni esterne e dalla cattiva gestione dei dominatori spagnoli. Per quasi due secoli il territorio restò sottoposto al controllo feudale dei baroni, mentre ogni possibilità di scambio e attività produttiva fu soffocata da vincoli e ostacoli burocratici; il malcontento popolare si espresse nella rivolta del 1647, cui seguì un breve periodo di dominazione sabauda (1711-18) e borbonica (dal 1736). I motivi che nei secoli precedenti avevano indotto la Sicilia alla ribellione non vennero però meno, neppure quando P. ritornò ad essere capitale in seguito alla cacciata di Ferdinando III da Napoli. Il XIX sec. vide dapprima la concessione, sotto pressione inglese, di una costituzione (1812), che venne però presto abrogata, suscitando nuovi focolai di protesta, che aprirono la strada alle rivoluzioni, represse, del 1820 e del 1848, cui seguì nel 1860 la spedizione dei Mille da parte di Garibaldi. Il 5 novembre 1860 P. entrò a far parte del Regno d'Italia. Tra le vicende storiche che toccarono in modo particolare la Sicilia e il suo capoluogo nel XX sec., vanno ricordate le prove sostenute durante la seconda guerra mondiale, dai pesanti bombardamenti allo sbarco alleato, con l'occupazione anglo-americana del 22 luglio 1943.

Il nucleo originario di P. fu un insediamento fortificato sul Monte Pellegrino, situato a Nord dell'attuale città e un tempo lambito dal mare; da qui si diramava la direttrice Est-Ovest lungo la quale il centro si sviluppò in epoca araba, quando si costituì un vero agglomerato urbano, con più di 200.000 abitanti. Il periodo normanno segnò invece la suddivisione cittadina in cinque quartieri cinti da un unico giro di mura. Fu però solo nei secc. XVI e XVII che alla primitiva direttrice di sviluppo se ne aggiunse una perpendicolare, Nord-Sud: l'intersezione delle due linee (gli attuali corso Vittorio Emanuele e via Maqueda), diede luogo all'incrocio detto Quattro Canti (oggi piazza Vigliena). Ciò comportò una diversa collocazione di palazzi signorili, affacciati sulle vie principali, e di case popolari, affollate nelle strade strette e irregolari dell'antico tessuto urbano. Fino all'inizio del XX sec., la topografia non subì vistose variazioni, nonostante l'incremento demografico dovuto a ragioni politiche e storiche. Il processo graduale di inurbamento delle popolazioni rurali continuò fino al secondo dopoguerra, quando l'esigenza di porre un riparo alle distruzioni belliche portò alla costruzione di unità abitative nelle aree storiche della città; ma il conseguente problema del traffico, specie in prossimità della zona portuale, determinò un'inversione di rotta nell'espansione urbana, che dagli anni Cinquanta iniziò a dirigersi verso la pianura occidentale. • Arte - I monumenti più rappresentativi risalgono al periodo normanno e sono caratterizzati da una fusione di elementi bizantini e arabi con tratti e tipologie costruttive tipicamente europee. L'edificio più antico è San Giovanni dei Lebbrosi (1071), cui seguono il Palazzo dei Normanni, con facciata rifatta nel XVIII sec. e parti risalenti al periodo della dominazione araba, e la Cappella Palatina, con splendidi mosaici di arte musulmana. Tra le molte testimonianze artistiche normanne degne di nota, occorre ricordare San Giovanni degli Eremiti, la chiesa della Martorana e quella della Magione, San Cataldo, la chiesa di Santo Spirito, l'imponente cattedrale, che ospita al suo interno i monumenti funebri di vari sovrani aragonesi, e gli edifici noti come la Zisa e la Cuba del XII sec. Nei secoli successivi vennero innalzate costruzioni significative, come i Palazzi Chiaramonte e Sclafani (XIV sec.), le chiese della Gancia e di Santa Maria della Catena (XV sec.). Numerosi sono gli edifici sacri di epoca rinascimentale, mentre nei secc. XVII e XVIII si assistette a una straordinaria fioritura del Barocco, la corrente che ha forse lasciato i segni ancor oggi più tangibili sul tessuto architettonico di P. Soluzioni fastose si ritrovano nella chiesa del Gesù, in quella di San Giuseppe dei Teatini, in Santa Teresa, nella chiesa della Pietà, in San Domenico, nella chiesa del Carmine. Fra gli arredi urbani di maggior pregio si annoverano la fontana di piazza Pretoria (XVI sec.) e quella del Garaffo (XVII sec.). Di notevole impatto è il Teatro Massimo (XIX sec.). Fuori dal perimetro urbano si trovano ville con parchi (ad esempio, quello della Favorita, a Nord-Ovest della città). Meta di pellegrinaggio è il santuario della patrona cittadina, Santa Rosalia, dalla facciata secentesca, situato sul Monte Pellegrino. P. è sede di un'antica università, cui è annesso un museo geologico. Ospita inoltre il Museo Nazionale; la Galleria Nazionale della Sicilia (in Palazzo Abatellis), che conserva dipinti di Antonello da Messina, Van Dyck e Laurana; il Museo etnografico G. Pitrè. Fra le biblioteche spiccano la Biblioteca Nazionale, fondata nel XVIII sec. dai Gesuiti, e la Biblioteca Comunale, nata nel 1760. Gli studi musicali hanno come riferimento il conservatorio Vincenzo Bellini, il Teatro Massimo e varie istituzioni concertistiche, quale gli Amici della Musica.

L'abitato, il cui nucleo originario era circondato da una cinta muraria, siestese gradualmente, soprattutto in età araba e normanna, con un fitto reticolo irregolare di strade e vicoli. In questo tessuto urbano così confuso e intricato furono aperte dagli Aragonesi due lunghe arterie dal tracciato rettilineo, ottenute con la demolizione di numerosi vecchi edifici; la prima, perpendicolare alla costa, prese il nome di via Marmorea, quindi via Toledo e oggi corso Vittorio Emanuele; la seconda, ortogonale alla precedente, è la via Maqueda. L'ultima e più estesa cinta muraria, che avvolse l'abitato nelle varie fasi della sua espansione edilizia, si sviluppava per ca. 7 km e seguiva il tracciato ora indicato dalle vie Cavour e Volturno, dai corsi Alberto Amedeo, Re Ruggero e Tuköry e dalla via Lincoln. In età borbonica il maggiore ampliamento oltre l'ultima cinta muraria ebbe luogo in direzione SW, verso Monreale. Dopo l'annessione dell'isola all'Italia, l'abitato ebbe una graduale, ingente espansione edilizia, realizzata secondo direttive precise, che prevedevano per i nuovi quartieri una regolare struttura a scacchiera. La stazione centrale sorse all'estremità sud-orient. della via Maqueda e della parallela via Roma. Il maggiore sviluppo urbanistico si verificò però verso NW lungo il prolungamento della via Maqueda, che prese il nome di via Ruggero Settimo, l'odierno centro cittadino, e di via della Libertà; sorsero così progressivamente alcuni quartieri dalla regolare struttura a scacchiera fino alle falde sud-occid. del m. Pellegrino. Successivamente si svilupparono nuovi quartieri ai piedi del versante orient. del monte, come quelli dell'Arenella e di Vergine Maria, mentre l'abitato si estese gradatamente lungo il maggiore asse di sviluppo, fiancheggiando il versante occid. del m. Pellegrino, fino a raggiungere i centri di Mondello e Partanna. L'espansione edilizia nelle altre direzioni fu meno intensa ed ebbe luogo lungo le maggiori direttrici di accesso alla città.

cenni sull' Economia:-

Centro d'arte e di cultura fra i maggiori del meridione, P. è fondamentalmente una città terziaria, dove in particolare prevalgono gli impiegati dei servizi pubblici. La classe media o piccolo-borghese, gli addetti alle amministrazioni pubbliche, i dipendenti di banche e assicurazioni, i commercianti e i commessi della fitta rete di piccoli negozi, gli insegnanti e il personale addetto alla Sanità costituiscono le classi cittadine più rappresentate e hanno dato vita a un nuovo mercato, alimentato da un reddito non elevato ma costante. L'espansione della città ha puntato su tale mercato, facendo leva specialmente sul bisogno primario della casa. La crescita rapida e su basi speculative di tutta la fascia edilizia condominiale, che ha formato i nuovi quartieri, è stata possibile proprio in relazione a questa nuova configurazione sociale della città. L'equilibrio demografico interno al territorio cittadino è mutato profondamente, l'incremento di popolazione non si è diffuso uniformemente, ma per lo più a favore dei settori settentrionale e occidentale della città. Anche l'attività produttiva ha spostato il proprio baricentro: le industrie palermitane non sono cresciute molto in questi ultimi trent'anni, ma – fatta eccezione per il settore cantieristico, ovviamente ancorato al vecchio insediamento portuale – le nuove iniziative si sono concentrate nelle due opposte zone industriali di Brancaccio (a S) e di Partanna-Tommaso Natale (a N). L'esiguità di queste zone attesta che il pur limitato sviluppo manifatturiero non è avvenuto ai confini della città, ma verso le pianure costiere di Bonformello e di Carini, spostando pertanto l'asse produttivo al di fuori dell'agglomerato urbano principale. Il porto ha una superficie di 96 haed è protetto da due moli, di cui quello sett. risale al 1567, e da una diga foranea; annualmente registra un movimento di ca. 6500 navi tra arrivate e partite (con un'assoluta prevalenza nel settore della navigazione di cabotaggio), oltre 4,5 milioni di t di merci imbarcate e sbarcate e ca. un milione di passeggeri imbarcati e sbarcati. Nell'aeroporto di Punta Raisi, che si trova nel territorio di Cinisi e ha assorbito interamente il traffico turistico e commerciale di quello di Boccadifalco, ora esclusivamente militare, il movimento annuo si aggira sui 15.000 aerei arrivati e partiti, con un movimento di ca. 1,3 milioni di passeggeri sbarcati e imbarcati e di ca. 50.000 q di merci scaricate e caricate. La città è sede universitaria e arcivescovile. § P. è sede di un osservatorio astronomico costruito nel 1790 sulla torre detta di Santa Ninfa sul Palazzo dei Normanni; il primo direttore fu l'abate G. Piazzi che scoprì il pianetino Ceres, il 1º gennaio 1801. La dotazione strumentale dell'Istituto consiste principalmente di strumenti astrometrici.

cenni sull' Archeologia e arte:-

Scarsissimi sono i resti dell'urbanistica antica, in quanto su di essa si innestò la vita medievale e moderna della città. In base ad avanzi delle mura e a fonti soprattutto arabe se ne è ricostruita l'estensione tra il Palazzo dei Normanni e via Roma lungo l'asse del corso Vittorio Emanuele: la città punico-romana era divisa in due nuclei, rispettivamente detti paleapolis (città antica, dal duomo al Palazzo dei Normanni) e neapolis (città nuova, verso il mare). Di straordinario interesse a P. sono le testimonianze monumentali lasciate dai Normanni che utilizzarono largamente le forme tradizionali musulmane. La Cuba, la Zisa e la Piccola Cuba sono resti di padiglioni regali, del tempo di Guglielmo II (ca. 1180), esemplati sul tipo della sala a cupola (in arabo qubbat) con ambienti laterali; nella Zisa (dall'arabo al-Aziza, la gloriosa) la superficie interna delle nicchie della sala centrale è caratterizzata da una decorazione a muqarnas*, che costituisce anche il principale motivo decorativo della Cappella Palatina del Palazzo Reale di re Ruggero II (ca. 1140), certo l'esempio più cospicuo e interessante di architettura e decorazione arabo-normanna di Palermo. Il celebre soffitto della Cappella è infatti intagliato nel legno con nicchie a stalattiti ornate di arabeschi, epigrafi in caratteri pseudo-cufici e soggetti assai comuni nel repertorio iconografico islamico, dipinti a colori vivaci con grande senso del ritmo e padronanza della tecnica. Tali pitture, con scene della vita di corte, figure danzanti, combattimenti d'animali, costituiscono il più completo ciclo di pittura musulmana che ci sia pervenuto e sono una testimonianza fedele e sicura dell'arte fatimita. La Cappella Palatina è famosa anche per i suoi splendidi mosaici, di puro stile bizantino, con Storie di Cristo e Storie dell'Antico Testamento. Tra le altre costruzioni palermitane d'età arabo-normanna si ricordano le chiese di S. Giovanni dei Lebbrosi (fondata da Ruggero I nel 1072), di S. Giovanni degli Eremiti (1132), con bel chiostro duecentesco, della Martorana (1143), che conserva i più antichi cicli musivi parietali della Sicilia, di S. Cataldo (1160) . Al 1178 risale la chiesa detta del Vespro perché vi iniziò la storica rivolta e al 1185 la fondazione della cattedrale , grandioso complesso architettonico che subì vari rimaneggiamenti nel corso dei secoli e fu infine ampiamente trasformato alla fine del Settecento su progetto di F. Fuga. Le più notevoli realizzazioni del sec. XIV sono il palazzo Chiaramonte (“lo Steri”) e il palazzo Sclafani, da cui proviene il grande affresco quattrocentesco, ora alla Galleria Regionale della Sicilia, con il Trionfo della Morte. Di stile gotico-catalano con influssi rinascimentali sono i palazzi Abatellis e Aiutamicristo e la chiesa di S. Maria della Catena, eretti alla fine del Quattrocento da M. Carnelivari. Durante il periodo barocco la città assunse il fastoso aspetto che ancora ne caratterizza alcuni punti (come la piazza ottagonale detta i Quattro Canti, scenografico complesso ornato di statue e fontane) e si arricchì di notevoli chiese (S. Giuseppe dei Teatini). Il Settecento vide fiorire la vivace attività di G. Serpotta, che decorò con i suoi stucchi di squisito gusto naturalistico gli oratori di S. Zita, del Rosario, di S. Lorenzo, ecc. Alla fine del Settecento risalgono il grande Parco della Favorita (in cui sorge la Palazzina Cinese eretta da G. V. Marvuglia nel 1799 per Ferdinando III di Borbone), Villa Giulia o Flora, tipico giardino settecentesco, l'Orto Botanico. Della seconda metà dell'Ottocento sono il grande viale della Libertà e il Teatro Massimo, opera di G. B. Basile. I bombardamenti dell'ultima guerra e la successiva espansione edilizia hanno purtroppo inflitto gravi colpi al patrimonio artistico della città. Tra i musei notevole importanza rivestono il Museo Archeologico (che, tra l'altro, ospita le sculture provenienti dai templi di Selinunte), il Museo Diocesano, la Galleria Regionale della Sicilia (Busto di Eleonora d'Aragona di F. Laurana, Annunziata di A. da Messina, Trittico di Malvagna di J. Gossaert, affresco del Trionfo della morte e dipinti di maestri siciliani dal XV al XVII sec.), il Museo Geologico annesso all'università, il Museo Etnografico Siciliano Pitré.

Biblioteconomia:- La Biblioteca Nazionale, istituita come biblioteca “Reale” da Ferdinando I di Borbone nel 1782, con la fusione della biblioteca del Collegio Massimo dei Gesuiti con quelle di altri conventi soppressi, tornò ai gesuiti tra il 1805 e il 1860. Ulteriormente ampliata dal governo dittatoriale di Sicilia con le biblioteche di altri conventi, possiede oltre 500.000 volumi e opuscoli più 1600 manoscritti, tra cui importanti quelli arabi e greci, e 980 incunaboli. Notevoli tra gli altri anche i fondi Amari, Cesareo e Crispi. Attualmente è sotto la gestione della Regione autonoma di Sicilia. Spettacolo:- Dopo i trovatori, i mimi e i giullari attivi alla corte di Federico II, il più antico esempio documentato di teatro a P. è costituito dalle farse dialettali, di matrice popolaresca e con contenuti sovente scurrili, che venivano recitate nei sec. XV e XVI “per le strade e per i borghi”, incontrando la violenta disapprovazione della Chiesa, la quale reagì favorendo lo sviluppo del dramma sacro (esempio maggiore l'Atto della Pinta di T. Folengo, 1538). Un altro tipo di teatro religioso fu quello nato, sempre nel Cinquecento, nel Collegio dei Gesuiti, mentre nello stesso secolo diverse accademie furono all'origine di un teatro profano in lingua, con successo sufficiente a determinare, nel 1581, la costruzione del primo teatro pubblico cittadino, detto dello Spasimo. Anche il Seicento vide un'intensa fioritura teatrale: commedie scritte e rappresentate dai soci dell'Accademia degli Agghiacciati (fondata nel 1615), tragedie, commedie spagnole, recite di comici dell'arte e melodrammi, che dal 1693 trovarono sede nel nuovo teatro Santa Cecilia, cui si affiancò dal 1737 il Santa Lucia. Prevalsero in entrambi le rappresentazioni musicali, ma il primo ospitò anche commedie spagnole, il secondo farse popolari imperniate sulla maschera di Travaglinu. Intensa fu l'attività dei gruppi amatoriali, attivi sia nei teatri pubblici sia in quelli dei collegi e dei palazzi. Alla fine del Settecento fiorì la vastasata,una forma di spettacolo popolare improvvisato, fitta di allusioni all'attualità, che trionfò sulle piazze anche durante l'Ottocento, mentre la grande stagione dell'opera musicale italiana trovò sede nel nuovo Teatro Carolino (poi Bellini) inaugurato nel 1809. Date importanti del sec. XIX sono anche il 1863, anno della prima rappresentazione al Sant'Anna dei Mafiusi dalla Vicaria di Mosca e Rizzotto e atto di nascita del teatro dialettale siciliano moderno, e il 1897, anno di inaugurazione del nuovo Teatro Massimo, destinato all'opera e al balletto. Dal 1947, infine, si sono avuti vari tentativi, generalmente però di breve durata, per istituire anche a P. un teatro stabile. Conserva invece un suo seguito il tradizionale teatro dei pupi.

La provincia: - La provincia di P. (82 comuni; 4992 km2; 1.275.000 ab.), la più vasta e popolosa fra quelle siciliane, si affaccia a N al Mar Tirreno con una lunga costa, che si articola nei golfi di Castellammare, di Carini, di Palermo e di Termini Imerese, ed è limitata all'interno dalle province di Trapani, Agrigento, Caltanissetta, Enna e Messina: comprende la vulcanica isola di Ustica. Il territorio è prevalentemente montuoso, interessato a E, oltre la valle del f. Torto, dai rilievi delle Madonie (massima elevazione è il Pizzo Carbonara, 1979 m), e a W da una successione alquanto disordinata di rilievi montuosi formati da lunghi contrafforti incisi da brevi e profondi solchi vallivi. Le pianure si limitano per lo più ad ampliamenti della stretta cimosa costiera; le più estese sono la Conca d'Oro, nell'immediato retroterra del capol., e le piane di Partinico e di Termini Imerese. Il clima è tipicamente mediterraneo ma con sensibili variazioni tra le fasce costiere, che godono di estati calde e asciutte ma ventilate e di inverni assai miti e moderatamente piovosi, e le aree montuose dell'interno, che hanno inverni più freddi e piovosi ed estati fresche; le precipitazioni non sono copiose e limitate per lo più ai mesi invernali. Le portate dei corsi d'acqua sono quindi estremamente irregolari con piene invernali e prolungate magre estive. I fiumi principali, e cioè il Pollina, il Fiume Grande (o Imera Settentrionale), il Torto, il San Leonardo e l'Eleutero, tutti tributari del Mar Tirreno, hanno quindi regime torrentizio e possono essere scarsamente utilizzati per l'irrigazione. Importante è invece la circolazione delle acque sotterranee, che sono estratte mediante numerosi pozzi e sfruttate quindi per irrigare vasti e fertili comprensori. § La consistenza demografica tende costantemente ad aumentare con un ritmo, tuttavia, non così elevato come giustificherebbe il saldo positivo del movimento naturale della popolazione, in quanto ha ancora un certo peso l'emigrazione, fenomeno che negli ultimi anni si è molto attenuato ma non spento. Da segnalare è l'immigrazione stagionale (spesso clandestina) di Algerini e Tunisini, che trovano impiego nel settore agricolo o in quello della pesca. Sono proseguiti negli anni recenti gli spostamenti tradizionali dall'interno alla costa e alle aree pianeggianti, più fertili e meglio irrigate e dove sorgono i centri maggiori e più industrializzati. I centri principali, dopo il capol., sono Monreale, Carini, Partinico, Bagheria, Villabate, Misilmeri, Termini Imerese, Cefalù, Castelbuono, Gangi, Lercara Friddi e Corleone. § Nonostante la grave crisi in cui versa il settore per un complesso di fattori concomitanti di carattere ambientale, climatico e storico, l'agricoltura costituisce tuttora una delle componenti fondamentali della struttura economica provinciale. I principali prodotti, che si ottengono però dalle aree più fertili e irrigate, sono gli agrumi, l'uva da vino, gli ortaggi,la frutta e le olive; altrove è diffusa la cerealicoltura estensiva. Cospicua fonte di reddito è pure la pesca e in fase di notevole espansione è anche il turismo, che però è ostacolato dall'inadeguatezza delle attrezzature ricettive e delle vie di comunicazione. L'industria è sviluppata nei settori meccanico, alimentare, dell'abbigliamento e dell'edilizia, nei quali operano aziende per lo più di piccole e medie dimensioni, con qualche eccezione significativa (Termini Imerese).

Pietra di Palermo: Frammento di diorite,conservato al Museo Archeologico di P., proveniente da una stele egizia contenente in caselle i nomi dei re, con i principali avvenimenti dei singoli anni di regno, a cominciare dal primo re della I dinastia, fino a Niuserra, sesto re della V. Altri frammenti del medesimo monumento o di uno perfettamente identico si trovano al Museo del Cairo.

Bibliografia

Per la geografia: G.Bellafiore, Palermo, Novara, 1962; C. Airoldi (a cura di), Palermo. Norma di piano e di progetto, Roma, 1990; R. Mazzarella, Arcipelago Palermo. Verso una nuova identità urbana, Roma, 1990. Per l'arte: M. Guiotto, Il palazzo ex-reale di Palermo, Palermo, 1947; U. Monneret de Villard, Il soffitto della Cappella Palatina, Roma, 1950; A. M. Ingria, Ernesto Basile e il liberty a Palermo, Palermo, 1987.

Fonte: http://xoomer.virgilio.it/francesco_toscano/

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