Sicilia bedda e amata,cantata e disprizzata...

  • A proposito degli alieni....

    Il saggio dal titolo "A proposito degli alieni....", di Francesco Toscano e Enrico Messina

    Sinossi: Fin dalla preistoria ci sono tracce evidenti del passaggio e dell’incontro tra esseri extraterrestri ed esseri umani. Da quando l’uomo è sulla Terra, per tutto il suo percorso evolutivo, passando dalle prime grandi civiltà, all’era moderna, sino ai giorni nostri, è stato sempre accompagnato da una presenza aliena. Lo dicono i fatti: nei reperti archeologici, nelle incisioni sulle rocce (sin qui rinvenute), nelle sculture, nei dipinti, in ciò che rimane degli antichi testi, sino ad arrivare alle prime foto e filmati oltre alle innumerevoli prove che oggi con le moderne tecnologie si raccolgono. Gli alieni ci sono sempre stati, forse già prima della comparsa del genere umano, e forse sono loro che ci hanno creato.

  • Gli antichi astronauti: dèi per il mondo antico, alieni per quello moderno.

    Il saggio dal titolo "Gli antichi astronauti: dèi per il mondo antico, alieni per quello moderno.", di Francesco Toscano

    Sinossi: Milioni di persone in tutto il mondo credono che in passato siamo stati visitati da esseri extraterrestri. E se fosse vero? Questo libro nasce proprio per questo motivo, cercare di dare una risposta, qualora ve ne fosse ancora bisogno, al quesito anzidetto. L`archeologia spaziale, o archeologia misteriosa, è definibile come la ricerca delle tracce, sotto forma di particolari reperti archeologici o delle testimonianze tramandate nel corso dei millenni, di presunti sbarchi sulla Terra di visitatori extraterrestri avvenuti all’alba della nostra civiltà.

  • Condannato senza possibilità d'appello

    Il romanzo breve dal titolo "Condannato senza possibilità d'appello.", di Francesco Toscano

    Sinossi: Le concezioni primitive intorno all`anima sono concordi nel considerare questa come indipendente nella sua esistenza dal corpo. Dopo la morte, sia che l`anima seguiti a esistere per sé senza alcun corpo o sia che entri di nuovo in un altro corpo di uomo o d`animale o di pianta e perfino di una sostanza inorganica, seguirà sempre il volere di Dio; cioè il volere dell’Eterno di consentire alle anime, da lui generate e create, di trascendere la vita materiale e innalzarsi ad un piano più alto dell’esistenza, imparando, pian piano, a comprendere il divino e tutto ciò che è ad esso riconducibile.

  • L'infanzia violata, di Francesco Toscano

    Il romanzo giallo dal titolo "L'infanzia violata", di Francesco Toscano

    Sinossi: Dovrebbero andare a scuola, giocare, fantasticare, cantare, essere allegri e vivere un'infanzia felice. Invece, almeno 300 milioni di bambini nel mondo sono costretti a lavorare e spesso a prostituirsi, a subire violenze a fare la guerra. E tutto ciò in aperta violazione delle leggi, dei regolamenti, delle convenzioni internazionali sui diritti dell'infanzia. La turpe problematica non è lontana dalla vostra quotidianità: è vicina al luogo in cui vivete, lavorate, crescete i vostri bambini. Ad ogni angolo dei quartieri delle città, dei paesi d'Italia, è possibile trovare un'infanzia rubata, un'infanzia violata.

  • I ru viddrani, di Francesco Toscano

    Il romanzo giallo dal titolo "I ru viddrani", di Francesco Toscano

    Sinossi: Non è semplice per un vecchietto agrigentino rientrare in possesso del suo piccolo tesoro, che consta di svariati grammi di oro e di argento, che la sua badante rumena gli ha rubato prima di fuggire con il suo amante; egli pensa, allora, di rivolgersi a due anziani suoi compaesani che sa essere in buoni rapporti con il capo mafia del paesino rurale ove vive, per poter rientrare in possesso del maltolto. A seguito della mediazione dei "ru viddrani", Don Ciccio, "u pastranu", capo mafia della consorteria mafiosa di Punta Calura, che ha preso a cuore la vicenda umana di Domenico Sinatra, incarica i suoi sodali di mettersi sulle tracce della ladruncola e di far in modo che ella restituisca la refurtiva all`anziano uomo. Qualcosa, però, va storto e fra le parti in causa si acuisce un'acredine che amplifica l'entità del furto commesso, tanto che nel giro di pochi anni si arriva all`assassinio di Ingrid Doroteea Romanescu, la badante rumena resasi autrice del furto in questione.

  • I ru viddrani, di Francesco Toscano

    Il fantasy dal titolo "E un giorno mi svegliai", di Francesco Toscano

    Sinossi: "E un giorno mi svegliai" è un fantasy. Il personaggio principale del libro, Salvatore Cuzzuperi, è un impiegato residente nella provincia di Palermo che rimane vittima di un'esperienza di abduction. Il Cuzzuperi vivrà l'esperienza paranormale del suo rapimento da parte degli alieni lontano anni luce dal pianeta Terra e si troverà coinvolto nell'aspra e millenaria lotta tra gli Anunnaki, i Malachim loro sudditi, e i Rettiliani, degli alieni aventi la forma fisica di una lucertola evoluta. I Rettiliani, scoprirà il Cuzzuperi, cercano di impossessarsi degli esseri umani perché dotati di Anima, questa forma di energia ancestrale e divina, riconducibile al Dio Creatore dell'Universo, in grado di ridare la vita ad alcune specie aliene dotate di un Dna simile a quello dell'uomo, fra cui gli stessi Rettiliani e gli Anunnaki. Il Cuzzuperi perderà pian piano la sua umanità divenendo un Igigi ammesso a cibarsi delle conoscenze degli "antichi dèi", ed infine, accolto come un nuovo membro della "fratellanza cosmica".

  • I ru viddrani, di Francesco Toscano

    Il romanzo giallo dal titolo "I ru viddrani", di Francesco Toscano

    Sinossi: Non è semplice per un vecchietto agrigentino rientrare in possesso del suo piccolo tesoro, che consta di svariati grammi di oro e di argento, che la sua badante rumena gli ha rubato prima di fuggire con il suo amante; egli pensa, allora, di rivolgersi a due anziani suoi compaesani che sa essere in buoni rapporti con il capo mafia del paesino rurale ove vive, per poter rientrare in possesso del maltolto. A seguito della mediazione dei “ru viddrani”, Don Ciccio, “ù pastranu”, capo mafia della consorteria mafiosa di Punta Calura, che ha preso a cuore la vicenda umana di Domenico Sinatra, incarica i suoi sodali di mettersi sulle tracce della ladruncola e di far in modo che ella restituisca la refurtiva all`anziano uomo. Qualcosa, però, va storto e fra le parti in causa si acuisce un’acredine che amplifica l’entità del furto commesso, tanto che nel giro di pochi anni si arriva all`assassinio di Ingrid Doroteea ROMANESCU, la badante rumena resasi autrice del furto in questione.

  • Naufraghi nello spazio profondo, di Francesco Toscano

    Il romanzo di fantascienza dal titolo "Naufraghi nello spazio profondo ", di Francesco Toscano

    Sinossi: In un futuro distopico l’umanità, all’apice della sua evoluzione e prossima all’estinzione, sarà costretta, inevitabilmente, a lasciare la Terra, la nostra culla cosmica, alla ricerca di un pianeta alieno in cui poter vivere, sfruttando le conoscenze del suo tempo. Inizia così l’avventura del giovane Joseph MIGLIORINI, di professione ingegnere, e di altri giovani terrestri, un medico, un geologo, un ingegnere edile, che, da lì a poco, a bordo di una navetta spaziale allestita dal loro Governo, sarebbero stati costretti a raggiungere il pianeta Marte, il “nostro vicino cosmico”, al fine di atterrare nei pressi del suo polo nord ove, anni prima, dei robot costruttori avevano realizzato una stazione spaziale permanente, denominata “New Millenium”; tutto questo affinché parte dell’umanità sopravvissuta agli eventi nefasti e apocalittici potesse prosperare su quella landa desolata, tanto ostile alla vita in genere, giacché ritenuta unico habitat possibile e fruibile ai pochi sopravvissuti e alla loro discendenza.

  • Malacarne, di Francesco Toscano

    Libro/E-book: Malacarne, di Francesco Toscano

    Sinossi: Nella primavera dell'anno 2021 a Palermo, quando la pandemia dovuta al diffondersi del virus denominato Covid-19 sembrerebbe essere stata sconfitta dalla scienza, malgrado i milioni di morti causati in tutto il mondo, un giovane, cresciuto ai margini della società, intraneo alla famiglia mafiosa di Palermo - Borgo Vecchio, decide, malgrado il suo solenne giuramento di fedeltà a Cosa Nostra, di vuotare il sacco e di pentirsi dei crimini commessi, così da consentire alla magistratura inquirente di assicurare alla giustizia oltre sessanta tra capi e gregari dei mandamenti mafiosi di Brancaccio, Porta Nuova, Santa Maria Gesù. Mentre Francesco Salvatore Magrì, inteso Turiddu, decide di collaborare con la Giustizia, ormai stanco della sua miserevole vita, qualcun altro dall'altra parte della Sicilia, che da anni ha votato la sua vita alla Legalità e alla Giustizia, a costo di sacrificare sé stesso e gli affetti più cari, si organizza e profonde il massimo dell'impegno affinché lo Stato, a cui ha giurato fedeltà perenne, possa continuare a regnare sovrano e i cittadini possano vivere liberi dalle prevaricazioni mafiose. Così, in un turbinio di emozioni e di passioni si intrecciano le vite di numerosi criminali, dei veri e propri Malacarne, e quella dei Carabinieri del Reparto Operativo dei Comandi Provinciali di Palermo e Reggio di Calabria che, da tanti anni ormai, cercano di disarticolare le compagini mafiose operanti in quei territori. Una storia umana quella di Turiddu Magrì che ha dell'incredibile: prima rapinatore, poi barbone e mendicante, e infine, dopo essere stato "punciutu" e affiliato a Cosa Nostra palermitana, il grimaldello nelle mani della Procura della Repubblica di Palermo grazie al quale potere scardinare gran parte di quell'organizzazione criminale in cui il giovane aveva sin a quel momento vissuto e operato.

  • NAUFRAGHI NELLO SPAZIO PROFONDO : I 12 MARZIANI, GLI ULTIMI SUPERSTITI DELLA SPECIE UMANA , di Francesco Toscano

    Libro/E-book: NAUFRAGHI NELLO SPAZIO PROFONDO : I 12 MARZIANI, GLI ULTIMI SUPERSTITI DELLA SPECIE UMANA,di Francesco Toscano

    Sinossi: In un futuro distopico l’umanità, all’apice della sua evoluzione e prossima all’estinzione, sarà costretta, inevitabilmente, a lasciare la Terra, la nostra culla cosmica, alla ricerca di un pianeta alieno in cui poter vivere, sfruttando le conoscenze del suo tempo. Inizia così l’avventura del giovane Joseph MIGLIORINI, di professione ingegnere, e di altri giovani terrestri, un medico, un geologo, un ingegnere edile, che, da lì a poco, a bordo di una navetta spaziale allestita dal loro Governo, sarebbero stati costretti a raggiungere il pianeta Marte, il “nostro vicino cosmico”, al fine di atterrare nei pressi del suo polo nord ove, anni prima, dei robot costruttori avevano realizzato una stazione spaziale permanente, denominata “New Millenium”; tutto questo affinché parte dell’umanità sopravvissuta agli eventi nefasti e apocalittici potesse prosperare su quella landa desolata, tanto ostile alla vita in genere, giacché ritenuta unico habitat possibile e fruibile ai pochi sopravvissuti e alla loro discendenza. Nel giro di pochi anni, pur tuttavia, a differenza di quanto auspicatosi dagli scienziati che avevano ideato e progettato la missione Marte, l’ingegnere MIGLIORINI e la sua progenie sarebbero rimasti coinvolti in un’aspra e decennale guerra combattuta da alcuni coloni di stanza sul pianeta Marte e da altri di stanza sulla superficie polverosa della nostra Luna, per l’approvvigionamento delle ultime materie prime sino ad allora rimaste, oltre che per l’accaparramento del combustibile, costituito da materia esotica e non più fossile, di cui si alimentavano i motori per viaggi a velocità superluminale delle loro superbe astronavi; ciò al fine di ridurre le distanze siderali dello spazio profondo e al fine di generare la contrazione dello spazio-tempo per la formazione di wormhole, ovvero dei cunicoli gravitazionali, che avrebbero consentito loro di percorrere le enormi distanze interstellari in un batter di ciglia...






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lunedì 24 novembre 2008

Storia:da corso Calatafimi a Monreale.


24 Novembre 2008.


Lo stradone per Monreale

Antiche cronache arabe narrano che tutto il nord della città era un'oasi di sogno dove si viveva alla raffinata maniera orientale. Testimonianza più fulgida dell'epoca è il Castello della Zisa, (da Aziz, in arabo:splendida) edificato nel 1154, sotto il regno di Guglielmo I, su modello arabo. E' una costruzione rettangolare ornata di arcate e di feritoie. L'interno, che evoca i fasti decorativi dei Palazzi Orientali, ha una sala a volta con stalattiti, preceduta da un atrio. Lungo le pareti corre un fregio in mosaico che rappresenta cacciatori e pavoni. Nelle cripte del Convento dei padri Cappuccini, del XVII secolo, si estende un cimitero noto come le Catacombe dei Cappuccini, che custodisce circa 8.000 salme, imbalsamate fino al 1881. I corpi, appartenenti all'alta borghesia palermitana e al clero, sono divisi per categorie sociali o professionali. In corso Calatafimi, all'ingresso della Caserma Tukory, si scopre un edificio rettangolare chiamato la Cuba, costruito nel 1180 da artisti arabi. Doveva il suo nome alla sua alta cupola ora crollata. La chiesa di S. Spirito, o dei Vespri, è l'armonioso risultato di una contaminazione fra gli stili arabo normanno e gotico. Essa prende il nome per ciò che vi successe il giorno di Pasqua nel 1282, mentre si cantava il Vespro, quando un soldato francese recò offesa all'onore di un giovane siciliana e la reazione dei presenti diede vita alla celeberrima rivolta contro il dominio angioino, conosciuta con il nome di rivolta dei Vespri Siciliani. Ad otto chilometri dalla città, Monreale è il principale centro turistico dei dintorni di Palermo, noto soprattutto per la sua Cattedrale e lo splendido Chiostro. L'interno della Cattedrale presenta la più vasta superficie coperta da mosaici nel mondo, dopo quella di Santa Sofia di Instanbul. Eseguiti tra il XII e il XIII secolo culminano nel Cristo Pantocratore, che occupa tutta la conca dell'abside centrale e rappresenta il punto di convergenza del poema teologico. Il Chiostro benedettino annesso è un quadrato di 47 metri di lato, porticato con una teoria continua di arcate a sesto acuto sostenute da 228 colonnine abbinate e decorate da intarsi moreschi tutti differenti. Diversi l'uno dall'altro sono anche i capitelli, ornati mirabilmente con motivi antropomorfici, fitomorfici e con altri elementi di fantasia tradizionali dell'immaginario medievale. Il corso si trova tra porta Nuova e la strada provinciale. Fa parte del quartiere Palazzo Reale - Monte di Pietà, Mezzomonreale-Villatasca. Il largo si trova nel corso Calatafimi. Chiamato originariamente lo "stradone" di Mezzo Monreale", prese il nome di corso Calatafimi dopo l'annessione della Sicilia al Regno d'Italia, in onore di Garibaldi, vincitore della battaglia di Calatafimi,che, dopo aver sconfitto le truppe borboniche a Pioppo, venne a Palermo proprio attraverso questa strada. Sulla data di costruzione, il prof. La Duca, nella Città perduta, espone i dubbi tuttora esistenti: infatti Gaspare Palermo, nella sua Guida, annota che ne fu autore il vicerè Marcantonio Colonna, nel 1580, mentre il Villabianca, in Palermo d'oggigiorno, cita come anno di inizio il 1583 e come anno di completamento il 1595. La Duca ritiene che fu Marcantonio Colonna ad avere l'idea di costruire questa strada contemporaneamente al prolungamento del Cassaro sino al mare , e che essa venne realizzata in seguito. Fatto sta che, alla fine del XVI secolo, esisteva già una "via diritta che conduceva dalle falde del Monte Caputo sino al mare, attraversando la città. La strada , larga e ombreggiata dagli alberi fatti piantare dal pretore Aleramo del Carretto per proteggere dal sole i monrealesi che andavano e venivano da Palermo, giungeva sino alla scala di Monreale. Doveva essere bella e grande se i palermitani la chiamavano "lo stradone" e vi si recavano a passeggiare. E se la memoria popolare - che è memoria storica - ne ha conservato per secoli il ricordo, come testimonia un "cantu di carretteri", certamente tramandato da padre in figlio, che dice: "Che bedda chista via di Monriali. / Ci su li chiuppi filari fileri / e 'intra lu mezzu li quattru funtani/ pi l'arrifriscu di li passeggeri. "Li quattru funtani" a cui la nenia popolare si riferisce - e che erano in realtà cinque - furono costruite nel 1630, quando il vicerè Francesco Fernandez, duca di Albuquerque, completò la costruzione della strada e, per il ristoro dei passeggeri, la fece ornare di artistiche fontane di pietra di Billiemi su disegno dell'architetto Mariano Smiriglio. Di esse una sola è sopravvissuta: la seconda, detta "fontana dei Dragoni", che si trova accanto all'Educandato "Maria Adelaide", di fronte all'Albergo delle Povere (e perciò fu detta anche "dell'Albergo"). E' posta al centro di una esedra, chiusa da una provvidenza cancellata in ferro battuto , aggiunta in epoca posteriore. Al di là di questa, circondata da un sedile semicircolare in pietra,l'imponente vasca di forma ovale, adorna ai due lati di due massicci dragoni dalle ali spiegate, che sembrano volersi affrontare. Delle altre si ha solo qualche notizia dalla descrizioni degli storici e da qualche antico disegno. La prima era situata nel piano di Santa Teresa (oggi piazza Indipendenza): aveva nel mezzo una colonna, sostenuta da quattro leoni dalla cui bocca fuoriusciva l'acqua, e terminava con una torre, dalla cima della quale uscivano quattro getti d'acqua. La terza sorgeva accanto al convento della Vittoria (oggi Caserma "Tukory"). Circondata da un anfiteatro, ornata di marmi bianchi e pietre grigie, era strutturata a forma di scalinata,lungo la quale scendeva l'acqua che andava a raccogliersi dentro una conca. La quarta era all'inizio della strada dei Cappuccini (oggi via Pindemonte) contornata da sedili, circondata da pioppi, cipressi e altri alberi ombrosi, offriva frescura e riposo a quanti vi si spingevano nelle loro passeggiate. La quinta, deta "fonte della Scaffa", era quasi al termine della strada.


LA NECROPOLI

Il sottosuolo di Corso Calatafimi, nella parte che va da piazza Indipendenza all'incrocio con via Pindemonte, è occupato dal più vasto e completo cimitero ipogeo della città, databile tra la seconda metà del VII secolo a.C. e il III secolo d.C. Le tombe sono per lo più a camera, con pianta rettangolare o trapezoidale, cui si accedeva per mezzo di una scalinata; il vano era chiuso da un lastrone molto grande, dinanzi al quale, talvolta era posto un cippo a forma di piramide. Nel vano erano contenuti uno o due sarcofaghi di calcare, coperti per lo più da lastre, talvolta da tegole di terracotta; a terra, il corredo funerario: anfore, ciotole, lucerne, vasetti, qualche gioiello.


Castello della Zisa


Piazza Guglielmo il Buono - tel. 0916520269. Feriali ore 9.00-19.30, festivi ore 9.00 - 19.00 fino al 29.07.2005. Ingresso intero € 3,00 - Ingresso ridotto € 1,50. Ingresso gratuito <18> 65.





Catacombe Cappuccini

Via Cappuccini,1 - tel. 091212117. Tutti i giorni dalle ore 9.00 alle ore 12.00 e dalle 15.00 alle ore 17.30. Annuale - ingresso € 1,50.


(La) Cuba

C.so Calatafimi,100 - tel. 091590299. Da lunedì a Sabato dalle ore 9.00 alle ore 19.00. Festivi ore 9.00 - 19.00. Ingresso intero € 2,00 - ingresso ridotto € 1.




Chiesa dei Vespri

Via Santo Spirito - Cimitero S. Orsola . Tel. 091422691. Tutti i giorni dalle ore 8.00 alle ore 14.00 Annuale.


Duomo di Monreale

Piazza Duomo - tel. 0916404413. Ingresso al Duomo gratuita, tutti i giorni dalle ore 08.00 alle ore 18.00. Tesoro e terrazze dalle ore 08.00 alle ore 12.30 e dalle ore 15.30 alle ore 18.00. Tesoro € 2,07, terrazze € 1,55.





Chiostro Monreale di Santa Maria la Nuova


Piazza Guglielmo il Buono - tel. 0916404403. Da lunedì a sabato dalle ore 09.00 alle ore 19.00. Festivi dalle ore 9.00 alle ore 19.00 fino al 29.07.2005. Ingresso Chiostro : intero € 6,00 - ridotto € 3,00. Gratuito <25>65

Storia: l'anno Mille a Palermo.

24 Novembre 2008.

"Tre sono i principali episodi storici che statuiscono il rapporto di vassallaggio istituzionale fra i primi Altavilla ed i pontefici romani, episodi che qualificano l'antefatto della creazione  del regnum con capitale a  Palermo;il  primo  è  il concilio  di  Melfi,  nell'agosto del 1059; il secondo è la concessione della legazia apostolica fatta da Salerno nel luglio del 1098; il terzo la concessione papale della corona regia con l'acclamazione di Ruggero  II a Salerno nel 1130. Nel concilio di Melfi papa Niccolò II si riconciliò con i capi normanni dopo  le prove    di    balordaggine    banditesca    che    questi    avevano    fornito precedentemente,anche contro il papato, confermò Riccardo come principe di Capua ed investì  Roberto "il  Guiscardo" a  duca di  Puglia e  di Calabria  nonchè di Sicilia, che però era ancora in mano ai saraceni. Si trattò di investiture pressocchè illegittime. Ciò in quanto questi  territori erano ancora nominalmente parte integrante dell'impero romano di Costantinopoli anche se le truppe romaiche presidiavano ormai soltanto poche città in Puglia e Calabria mentre gli Altavilla avevano visto la Sicilia soltanto sulla base di un famoso documento storico; la cosiddetta - donazione - dell'imperatore Costantino che era anche alla  base dell'esistenza dello stesso stato pontificio e che da tempo ormai sappiamo essere stato un falso. In esso era comunque detto esplicitamente che ai pontefici romani spettava il dominio temporale su Roma e su tutte le prvincie, luoghi e città d'Italia e  delle regioni  occidentali d'Europa. Era il principio sulla base del quale i pontefici romani ritennero di rivestire il ruolo di "Cesari d'Occidente" per tutto l'alto e il basso Medioevo. Il secondo  episodio fondamentale  ebbe luogo  quando ormai  la gran parte della Sicilia era stata liberata dal giogo musulmano. Roberto " il Guiscardo" era  già morto. Ruggero I,  gran conte di  Sicilia, era uno  dei più potenti  signori del Mediterraneo e ricevette,  in Sicilia, la  visita di papa  Urbano II durante  la quale vennero  gettate le  basi della  politica ecclesiastica  dello stato e del ruolo che avrebbe dovuto rivestire ufficialmente il gran conte. A Salerno, il 05 luglio 1098, il papa consegno a Ruggero la missiva nella quale rivolgendosi  al - carissimo figlio conte  di Calabria e di  Sicilia - affermava di  impegnarsi a non nominare alcun legato pontificio  nei territori suddetti senza l'accordo ed il consenso di Ruggero o dei suoi eredi diretti. Questa concessione della - legazia apostolica - è stata poi, nei secoli, oggetto di continue controversie giuridiche, ma sta di fatto che, in quel momento, accresceva enormemente il potere politico-giurisdizionale di Ruggero. Egli, ed i suoi successori, non erano più dei puri e semplici vassalli di Roma ma, nominado vescovi uomini fedeli alla casata degli Altavilla, potevano influire direttamente nella politica della Chiesa, nonchè nell'elezione  diretta dei  pontefici fino  alla possibilità di poterne creare uno tra i loro stessi protetti. Si tratta  quinidi di un momento  fondamentale che qualifica  con la sua  impronta tutta la futura politica degli Altavilla di Sicilia. Il terzo e fondamentale episodio. Morto Ruggero I gli succedette, dopo un  lungo periodo di regenza della madre, il figlio omonino: Ruggero II. Ruggero II non fu più il tipico  cavaliere normanno abituato  a darsi ragione  brandendo la spada. Egli fu educato a Palermo da precettori latini e bizantini che lo resero  edotto su principi giuridici del cesaro-papismo bizantino. La sua mentalità fu  quindi, a tutti gli  effetti , quella  di un principe  italiano. Nel settembre  del 1130 papa Anacleto, che ufficialmente fu un antipapa e quindi ancora più bisognoso di un forte  appoggio politico-militare  per insediarsi  autorevolmente a  Roma, si recò ad Avellino dove Ruggero II lo aspettava con un grande seguito di  curiali, baroni e scorta  armata. Qui i  due strinsero un  accordo politico con  il quale Ruggero si impegnava  ad appoggiare con  tutto il suo  peso politico e  militare l'antipapa Anacleto e, a compenso di questo impegno, chiedeva per sè e per i suoi discendenti la corona regale. Dopo l'incontro di  Avellino, il 27  settembre del 1130,  papa Anacleto promulgò una bolla nella  quale concedeva ufficilamente  a Ruggero II,  e quindi ai  suoi eredi, la  corona di  Sicilia, di  Calabria e  di Puglia,  il principatodi Capua acclusi quei territori della Santa Sede  che i duchi di Puglia avevano  ricevuto in feudo, e - con frase ambigua - "l'onore di Napoli" che, all'epoca, era  città autonoma ma sotto  la tutela di Costantinopoli, il tutto  escluso Benevento che rimaneva città pontificia ma alla quale si faceva obbligo, in caso di  necessità belliche, di intervenire  al fianco del  nuovo re. I  vescovi siciliani venivano delegati ad officiare per conto del papa la incoronazione ufficiale. Ruggero per ricambiare  a  questa investitura  ufficiale  giurò nuovamente  fedeltà  al papa Anacleto impegnandosi a versargli  annualmente un tributo di  seicento schifati, cioè circa 160 once  d'oro. Avendo Ruggero come  primo titolo quello di  duca di Sicilia la  sede del  governo del  nuovo stato  veniva automaticamente assegnata alla città  dove egli  risiedeva: Palermo.  Tuttavia Ruggero  volle compiere  un gesto diplomatico  per non  svilire gli  altri ducati  del continente, facendosi acclamare a  Salerno, la  capitale del  ducato di  Puglia nonchè  la città   più importante dei suoi domini continentali. Nel Natale del 1130 fu incoronato  primo sovrano di Sicilia. Fu il cardinale di Santa Sabina, in rappresentanza di  papa Anacleto, ad ungere Ruggero  con l'olio santo mentre spettò al primo vassallo del re - il principe di Capua - tenere  la corona sopra la testa di Ruggero. Palermo  poteva  così  celebrare,  con  questo  trionfo,  l'aspirazione  più che millenaria a prevalere sulle altre città siciliane ma in particolora anche sulle grandi città  del Continente  come Salerno,  Benevento, Bari,  Amalfi, Napoli  e Capua.  Era  come se  Palermo  fosse assurta  -  proprio grazie  all'avvenimento €dell'incoronazione   -   alla    pari   di   Roma. Lo storico Giuseppe Di Stefano lo ritenne una costruzione sorta su una fortezza araba, ristruttura e ampliata da Ruggero II che fece costruire la Cappella Palatina e aggiungere dei corpi turriformi la cui altezza venne ridotta nel XVI s. Identifica le parti normanne con la Torre Pisana (con la stanza del Tesoro) e con la Torre della Gioaria (con la sala degli Armigeri al piano inferiore, e con la sala di re Ruggero e la restrostante sala dei Venti al piano superiore). Al secondo piano del palazzo (cosidetto "Piano parlamentare") si trovano la Sala d'Ercole, dove si riunisce il Parlamento siciliano, e la Sala di re Ruggero II, ricca di preziosi mosaici con motivi ornamentali, raffiguranti animali ed intrecci floreali, la sala dei venti, la sala Giallae la sala dei Viceré. Due scale laterali portano alla cripta. Questa si articola in un vano a pianta quadrata sottostante al presbiterio, scompartito mediante due colonne di pietra e con un'ampia abside centrale e due piccole laterali. Il palazzo reale è posto nel luogo più elevato dell'antica città tra le depressioni dei fiumi Kemonia e Papireto. Anche se alla costruzione vengono attribuite origini molto antiche risalenti alle dominazioni puniche, romane e bizantine, è all'epoca araba (IX secolo) che si deve attribuire l'edificazione del maestoso Qasr, Palazzo o "Castello", da cui ha preso il nome la via del Cassaro, l'odierno corso Vittorio Emanuele. Tuttavia, furono i Normanni a trasformare questo luogo in un centro polifunzionale, simbolo del potere della monarchia. Scrive Maria Teresa Montesanto in Palermo città d'arte (a cura di Cesare De Seta, Maria Antonietta Spadaro e Sergio Troisi): “Il palazzo era costituito da edifici turriformi collegati da portici e giardini che formavano un complesso unitario comprendente anche opifici tessili (il tiraz) e laboratori di oreficeria. Una via coperta lo collegava direttamente con la cattedrale. Nello spiazzo antistante vi era anche la cosiddetta Aula verde, di epoca anteriore, un ambiente aperto e riccamente decorato dove il re accoglieva i suoi ospiti. Nel 1132 venne costruita la Cappella Palatina che assunse una funzione baricentrica dei vari organismi in cui si articolava il palazzo. Con gli Svevi di Re Federico II, che vi risiede solo nell'età giovanile, il palazzo rimane sede dell'attività amministrativa, della cancelleria e della scuola poetica siciliana. Il ruolo periferico della città inizia con gli Angioini e gli Aragonesi che privilegiarono altre sedi. La rinascita del palazzo si ha con i viceré spagnoli che, nella seconda metà del XVI secolo, scelsero di risiedervi adeguandolo alle nuove esigenze difensive e di rappresentanza, ristrutturandolo notevolemte, creando bastioni e modificando il palazzo. Durante i Borboni furono create le sale di rappresentanza (Sala Rossa, sala Gialla e Sala Verde) e fu ristrutturate Sala d'Ercole, con gli affreeschi raffiguranti le fatiche dell'eroe mitologico. Un profondo restauro ha subito negli anni '60, sotto la cura di Rosario La Duca. Dal 1947 il Palazzo dei Normanni è sede dell'Assemblea Regionale Siciliana. La Cappella Palatina, che sorge nel Palazzo Reale, è a schema basilicale a tre navate, divise da archi ad ogive con la particolarità della cupola eretta sul santuario triabsidato. Le navate sono suddivise da colonne di spoglio in granito e marmo cipollino con capitelli compositi. Cappella Palatina, internoOriginariamente, la cupola visibile era dall'esterno insieme con il campanile, mentre ora la costruzione è inglobata dal Palazzo Reale. Cupola, transetto ed absidi sono interamente rivestiti nella parte superiore da splendidi mosaici bizantini, che sono tra i più importanti della Sicilia. Raffigurano Cristo Pantocratore benedicente, gli evangelisti e scene bibliche varie. I più antichi sono quelli della cupola, che risalgono al 1143. Il soffitto ligneo della navata mediana e la travatura delle altre sono intagliati e dipinti in stile arabo. Nelle stelle lignee in ogni spicchio ci sono animali, danzatori e scene di vita cortigiana islamica. La Cappella Palatina fu consacrata nel 1140 e dedicata ai santi Pietro e Paolo da Ruggero II di Sicilia (si dice palatina una chiesa o una cappella riservata ad un regnante e alla sua famiglia. Il termine latino palatinus deriva infatti da palatium, "palazzo imperiale"; nel medioevo l'aggettivo ha preso il significato di “appartenente al palazzo imperiale”). Lo splendido edificio palermitano è interamente rivestito di un tappeto musivo, che è più libero nella concezione dello schema iconografico rispetto ai mosaici della chiesa di Santa Maria dell'Ammiraglio, detta anche la Martorana. Ecco come Augusto Schneegans (in La Sicilia nella natura, nella storia e nella vita, 1890): “Tutto è diverso nel castello reale, dove il custode conduce i visitatori con una specie di timore religioso fino alla porta della Cappella Palatina. Quivi giunto, apre con solennità la cappella avvolta in una oscurità mistica, e poi si ritira silenzioso, come se nessun profano dovesse mettere piede sul sacro suolo. Ed infatti questa cappella meravigliosa pare che sia una cosa sacra. Vi entriamo come in un regno di favole, trasferito qui dall'Oriente: l'oscurità crepuscolare di quei corridoi con alte colonne è inondata dal dolce e carezzevole splendore del sole; le mura scintillano come di oro e splende dalle cupole una luce dorata. I santi e il grande Cristo bizantino guardano meravigliati il forestiero che ardisce mettere il piede in questa soglia consacrata. Con un sordo rumore la porta si chiude dietro di noi; una tranquillità ed un silenzio divini ci circondano; rimaniamo sbalorditi e guardiamo attorno come ammaliati. All'altare maggiore celebra un sacerdote coi capelli argentei e con un rosso e ondeggiante indumento, negli alti stalli seggono altre figure venerabili; grandi volumi di pergamena stanno aperti sui leggii di quercia le cui pagine giallastre sono via via voltate dai cantori. Un raggio di sole colorito, attraverso le dipinte vetrate del soffitto, scherza sopra gli abiti sacerdotali gallonati d'oro e scintilla sui vecchi guarnimenti d'argento dei libri corali. Lento e con modulazione uniforme, risuona il canto dei preti per le gallerie; dalla profondità del coro rispondono le voci argentine dei chierici: si sente il suono fine e chiaro del campanellino tra il ronzio ed il canto: a quel suono le teste canute s'inchinano e le ginocchia si piegano. Sebbene il forestiero non sia entrato come un credente, in questa cappella, pure in mezzo a quell'atmosfera piena di misticismo, china anch'egli il capo e piega le ginocchia come un credente. Solamente, dopo che quel primo sentimento di stupore si è dileguato, guarda attorno e rimane come estatico; perché in nessun altro luogo ha mai veduta cosa più bella. In quel recinto angusto, ma alto, arioso e illuminato dal sole, egli si trova in mezzo all'opera più perfetta che l'arte cristiana abbia mai prodotta. Svelte colonne sostengono sugli ampii capitelli gli archi acuti normanni, alquanto più larghi dei saraceni; più grossi della colonna e del capitello s'innalzano i pilastri e piegandosi leggermente con lento slancio ed elegante, s'uniscono da ambedue le parti nella pietra di chiusura, terminando in punta, ma rotondeggiata artisticamente. Poche colonne sostengono l'alta volta della piccola cappella; perché questa casa di Dio è veramente una miniatura, un prezioso cofanetto di scintillanti gioielli! Dal pavimento fino al soffitto; dalle colonne, dai muri, dagli altari, dai confessionali fin sotto alla gradinata che conduce nel coro, fin negli angoli più remoti dei corridoi laterali avvolti nell'oscurità, tutto ride e risplende di mosaici. I fatti della storia sacra vi sono dipinti in figure vive; sulle colonne stanno gli apostoli e i santi nella loro attitudine ieratica; nelle pareti è rappresentata la storia del vecchio e del nuovo Testamento; cori d'angioli volano intorno all'eccelsa cupola colle finestre traforate, dalla quale scende la chiara e dolce luce del sole, meravigliosamente smorzata e come disciolta in un morbido ondeggiamento. E su in alto, occupando tutta la volta della cupola, sta la colossale la colossale mezza figura del Salvatore in una quiete solenne, colla destra alzata in atto di benedire, col sacro volume nella sinistra, con la chioma lunga e ondulata, con la barba bionda: ha tre grandi raggi attorno al capo e i suoi grandi occhi guardano così intensamente, da sembrare che ne esca una vita celeste che empie ed avviva di una luce misteriosa la semioscurità di quel santuario."

BIBLIOGRAFIA PER LA STORIA MEDIEVALE: 
I barbari
C. Azzara, Le invasioni barbariche, Il Mulino, Bologna 1999
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Scientifica, Roma 1997
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La piramide feudale
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F.Ganshof, Che cos’ é il feudalesimo?, Einaudi, Torino 1989
Il dibattito storiografico, alcuni esempi:
G.Sergi, Feudalesimo senza «sistema», in «Prometeo», 10, 1993, 43, pp. 52-61
G.Tabacco, Il feudalesimo, in Storia delle idee politiche, economiche e sociali, II/2, UTET, pp.
55-115, Torino 1983
A.Barbero, Liberti, raccomandati, vassalli. Le clientele nell’età di Carlo Magno in «Storica» n.
14 del 1999 pp. 7-60
Il feudalesimo nell’alto medioevo, due volumi, CISAM, Spoleto 2000 (Settimane di studio del
Centro italiano di studi sull'alto Medioevo, XLVII)
I servi della gleba
I classici:
M.Bloch, Lavoro e tecnica nel Medioevo, Laterza, Bari 1973
M.Bloch, La servitù nella società medievale, La Nuova Italia, Firenze 1975
Il dibattito storiografico, alcuni esempi:
A.Borst, Forme di vita nel Medioevo, Guida, Napoli 1988
A.Panero, Servi e rustici. Ricerche per una storia della servitù, del servaggio e della libera
dipendenza rurale nell'Italia medievale, Società storica vercellese, Vercelli 1990
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K. Bosl, Modelli di società medievale, Il Mulino, Bologna 1979
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G.Sergi, L'idea di medioevo. Fra luoghi comuni e pratica storica, Roma 1999
L'anno Mille
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G.Duby, L'anno Mille: storia religiosa e psicologia collettiva, Einaudi, Torino 1992
G.Cantarella, Una sera dell'anno Mille: scene di Medioevo, Garzanti, Milano 2000
I castelli
A. A.Settia, Proteggere e dominare. Fortificazioni e popolamento nell'Italia medievale, Viella,
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P.Toubert, Dalla terra ai castelli. Paesaggio, agricoltura e poteri nell’Italia medievale, Einaudi,
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Dossier Il castello di «Medioevo» n. 1, 2001 e sempre in «Medioevo», gennaio 2001, speciale
neomedievismo: L'invenzione del medioevo, di Renato Bordone
Federico II, primo sovrano moderno
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Altri testi storiografici significativi
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Brooker, N.L., Il matrimonio nel Medioevo, Il Mulino, Bologna 1992
Capitani, O., Medioevo passato prossimo, Il Mulino, Bologna 1979
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Duby, G., Le origini dell'economia europea. Guerrieri e contadini nel Medioevo, Laterza, Roma-
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Le Goff, J., Tempo della Chiesa e tempo del mercante e altri saggi sul lavoro e la cultura nel
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Le Goff, J., Il Medioevo. Alle origini dell'identità europea, Laterza, Roma-Bari 1996
Le Goff, J., La civiltà dell'occidente medievale, Einaudi, Torino 1981
Montanari, M., Alimentazione e cultura nel Medioevo, Laterza, Roma-Bari 1988
Peyer, H.C., Viaggiare nel Medioevo: dall'ospitalità alla locanda, Laterza, Roma-Bari 1991
Pirenne, H., Storia economica e sociale del Medioevo, Garzanti, Milano 1985
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Fra i manuali di Storia medievale per gli studenti universitari:
Storia medievale. Manuale Donzelli, Donzelli, Roma 1998
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BIBLIOGRAFIA PER L’INSEGNAMENTO
/APPRENDIMENTO DELLA STORIA MEDIEVALE
Flavia Marostica (a cura di), Medioevo e luoghi comuni, IRRE ER, Tecnodid, Napoli 2004
Antonio Brusa, Un prontuario degli stereotipi sul medioevo in «Cartable de Clio», n. 5/2004

domenica 23 novembre 2008

PALERMO/CALCIO:OGGI UNDICESIMI IN SERIE A.

23 Novembre 2008.

Alla fine della 13^ giornata di campionato di serie A il Palermo si colloca in classifica all'undicesimo posto a 17 punti. Così i rosanero nel corso della stagione: in casa hanno totalizzato 4 vittorie e due sconfitte.; fuori casa hanno totalizzato una vittoria, due pareggi e quattro sconfitte. In totale i rosanero hanno totalizzato: 5 Vittorie, 2 pareggi, 6 sconfitte.

Calcio/serie A: Frenano anche Napoli e Lazio, la Roma passa a Lecce.

Roma, 23 nov. (Apcom) - Il Milan stasera farà visita al Torino nel tentativo di accompagnare l'Inter nella prima vera fuga del campionato. Nelle partite del pomeriggio le inseguitrici dei nerazzurri hanno continuato la frenata collettiva iniziata ieri dalla Juventus, sconfitta 1-0 al Meazza dall'Inter nel match di cartello della 13.ma giornata. Il Napoli ha pareggiato in casa per 2-2 con il Cagliari vedendo sfumare la vittoria al 95' per un gol di Daniele Conti: i partenopei ora sono appaiati alla Juventus al terzo posto con 24 punti, due in meno rispetto al Milan e sei nei confronti dell'Inter capolista. Frena anche la Lazio, costretta sull'1-1 in casa dal Genoa ed ora quinta a quota 23 in compagnia della Fiorentina (ieri 4-2 all'Udinese). Genoa e Udinese con 21 punti sono allineate al Catania, travolto a Genova dalla Sampdoria per 3-0 (doppietta di Antonio Cassano), mentre a quota 17 seguono Atalanta e Palermo: i lombardi hanno ceduto 3-1 in casa della Reggina, mentre i siciliani hanno evitato la sconfitta pareggiando 1-1 sul campo del Bologna grazie ad un gol di Davide Succi al 92'. La Sampdoria segue a quota 16 insieme al Siena, passato 2-0 sul terreno del Chievo con due gol su rigore nel finale, mentre a 14 salgono il Cagliari e la Roma (convincente 3-0 esterno al Lecce, quintultimo a quota 12). In classifica il Chievo resta ultimo a quota sei, mentre il Bologna con nove punti ha due lunghezze di ritardo da Torino e Reggina.

Una bambina di Comiso allo Zecchino d’Oro.

da Le Notizie di Sicilia On Line

23 Novembre 2008.

Comiso (RG). Per altri due giorni, potremo conoscerne solo il titolo della sua canzone, “Tito e Tato”, poi la ascolteremo, per la prima volta, dagli schermi televisivi che trasmetteranno la 51esima edizione dello Zecchino d’Oro. Per saperne di più....

Palermo, Sabatini: "Ballardini rimane per tre anni"

22 Novembre 2008.

Davide Ballardini sembra aver passato la tormenta; ai microfoni di Deejay Football Club, ha parlato Walter Sabatini, ds della società rosanero: "Oggi Zamparini ha parlato alla squadra; ha confermato davanti a tutti i calciatori che Ballardini sarà il loro mister per i prossimi tre anni".






Fonte: tuttomercatoweb.com

CATANIA/CALCIO:Una sconfitta difficile da spiegare.

23 Novembre 2008.

Difficile spiegare questa sconfitta del Catania alla luce della prestazione offerta dai ragazzi di Zenga, forse semplicemente c’è stato troppo Cassano oggi al Ferraris. I rossazzurri hanno giocato in fondo una discreta partita, hanno avuto le loro occasioni anche se non sono riusciti a sfruttarle, di fronte però si sono ritrovati un Cassano in forma strepitosa, una doppietta..segue


Fonte: calciocatania.it

PALERMO/CALCIO:DAVIDE SUCCI SONO AL SETTIMO CIELO.


23 Novembre 2008.

E' stata la giornata di Davide Succi. Dal suo ingresso in campo insieme con Cavani ha acceso la luce alla partita del Palermo, dando coraggio anche ai suoi compagni. Succi parla agli utenti de ilpalermocalcio.it. "Sono davvero emozionato, al settimo cielo perchè segnare un gol è sempre importante e se poi questo è il primo con la maglia rosanero, allora è davvero una domenica speciale e da incorniciare. Quasi non ci credevo più - commenta il rosanero -, la palla sembrava non volesse entrare: una traversa, l'uscita alla disperata di Antonioli e poi il gol annullato, meno male che alla fine sono riuscito a regalare la gioia del pareggio alla nostra squadra". Il presidente del Palermo, Maurizio Zamparini al nostro sito ha esaltato la prestazione dell'ex ravennate. "Ringrazio il presidente per queste parole. Io ho sempre saputo di avere la fiducia della società e di mister Ballardini. Mi sento un giocatore da serie A, ma purtroppo nel calcio la gente guarda ai numeri, ai minuti che giochi e ai gol realizzati e spesso non al valore del giocatore". Palermo dai due volti, bellissimo nella ripresa. Per il nostro Davide c'è una spiegazione. "La prima parte della gara l'ho guardara dalla pachina e notavo che loro sono partiti benissimo con la voglia di chi insegue punti preziosi per la salvezza. Nella ripresa siamo scesi in campo più cattivi e abbiamo costretto il Bologna a rintanarsi nella propria metà campo. Li vedevamo calare dal punto di vista fisico e tutti noi eravamo convinti di poter raggiungere il pareggio. La palla- conclude Succi - però sembrava non volesse entrare fino al 92'..."

Fonte: ilpalermocalcio.it

PALERMO/CALCIO: NELLE ULTIME OTTO PARTITE SOLO UNA VITTORIA E DUE PAREGGI.

23 Novembre 2008.

Nelle ultime otto partite di campionato i rosanero hanno ottenuto una vittoria, due pari, e cinque sconfitte. E' questo, purtroppo, il rollino di marcia della nostra squadra del cuore. C'è da preoccuparsi? Qualcuno avrebbe detto: " Ai posteri l'ardua sentenza!" Io dico che qualcosa non va. Nel primo tempo un Palermo spento e privo di idee ha concesso, anche grazie a più di uno svarione difensivo, molto ai Felsinei. Resta comunque nella storia un'ottima prova del "gladiatore" Carrozzieri che, nonostante ferito nel corso della gara, trova il tiro che consente ad un ottimo Succi di concludere a rete al 92' della partita, evitando alla squadra amica la terza sconfitta consecutiva in campionato. Cosa manca al Palermo per fare il salto di qualità? In settimana si è discusso molto all'interno della società di viale del Fante di ricorrere ai ripari nel mercato di riparazione di Gennaio acquistando una punta che faccia la differenza. Oggi Budan, purtroppo, che proviene da un infortunio che lo ha costretto a restare ai margini del rettangolo di gioco non ha brillato molto facendo maturare nel tecnico Ballardini la decisione di sostituirlo all'inizio del secondo tempo. Adesso ci aspetta una gara molto impegnativa: dobbiamo affrontare il Milan che viaggia a forte velocità verso la vetta della classifica.

PALERMO/CALCIO: UN PALERMO DOUBLE-FACE CONQUISTA UN PARI SUL FILO DI LANA.

Bologna, 23 Novembre 2008.

Secondo pari sul filo di lana per i rosa


Per la seconda volta in questo campionato, il Palermo conquista il pareggio sul filo di lana. Oggi è stato Succi al 92' a realizzare il gol del pareggio, a Lecce era stato Cavani al 43' della ripresa a realizzare l'1-1.




Fonte: ilpalermocalcio.it

Palermo, attento: fa paura il Bologna rigenerato da Sinisa Mihajlovic.

23 Novembre 2008.

Palermo, attento: il Bologna ora guidato da Mihajlovic cerca la prima vittoria, che renderebbe meno arduo il compito appunto della nuova gestione tecnica. E sarebbe davvero una brutta botta del destino dare via libera alla squadra rossoblu, che gli uomini di Ballardini si ritroverebbero a cinque soli punti di distanza. Il Bologna comunque presenta una score davvero proibitivo: è la squadra che ha sfruttato meno il fattore-campo (4 soli punti, frutto della vittoria sulla Lazio 3-1 e del pareggio con la Roma 1-1; per il resto invece sconfitte da Atalanta 0-1, Udinese 0-3, Napoli 0-1 e Juventus 1-2), ha conquistato due soli punti nelle ultime cinque giornate, nei primi 45’ ha realizzato otto punti, nel secondo tempo ne ha messi insieme undici, presenta la più che pesante differenza-reti di -11, conta soltanto dieci gol attivi, in casa ha segnato cinque gol e ne ha subiti nove (mai ha chiuso imperforato), ha già subito tre rigori (trasformati da D’Agostino... segue »

Palermo: al restauro la Madonna di tutte le grazie.

23 Novembre 2008.
I Lions, l’officina Lanzarone e Gi.Bi. auto finanziano i lavori. Al restauro la “Madonna di tutte le grazie”. L’opera, contenuta nella chiesa della Catena, scampò alle bombe del ’43 su Palermo.
È cominciato il restauro della “Madonna di tutte le grazie”, all’interno della chiesa di Santa Maria della Catena, a Palermo. Grazie a fondi privati, infatti, al termine dei lavori sarà possibile svelare bellezza e segreti di quest’opera di scuola gaginiana.

TARGHE ALTERNE, COME RICONOSCERE LA CLASSE DI APPARTENENZA DEL VEICOLO.

23 Novembre 2008.

A partire da lunedì prossimo, 24 novembre, i veicoli con omologazione antismog Euro 0, 1, 2 e 3 potranno circolare a targhe alterne dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 18.30. L'ordinanza, firmata dal sindaco Cammarata per tutelare la qualità dell'aria e la salute dei cittadini, prevede che nei giorni dispari del calendario possano circolare veicoli con ultimo numero di targa dispari e negli altri quelli con ultimo numero di targa pari. I veicoli classe Euro 0, 1, 2 e 3 non potranno, invece, circolare dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 9.30 e dalle 18.30 alle 20.30, fasce orarie in cui si registrano le più alte concentrazioni di inquinanti. Queste limitazioni, comunque, non saranno in vigore il sabato, la domenica e nei giorni festivi. Inoltre, saranno percorribili tutti i giorni senza limitazioni le strade che compongono il perimetro dell'area interessata dai divieti. Dal 1991 la Comunità europea ha emanato una serie di direttive per regolamentare le emissioni di inquinanti da parte dei veicoli. In base a queste direttive sono state individuate diverse categorie di appartenenza. Per capire a quale di queste appartenga la propria auto, è necessario controllare i riferimenti presenti sulla carta di circolazione del veicolo. Tali riferimenti indicano quale normativa Euro è stata rispettata dalla casa costruttrice e permettono di stabilire come comportarsi in relazione ai divieti stabiliti dall'ordinanza. Sulla carta di circolazione di vecchio tipo, l'indicazione dell'Euro di riferimento si trova in basso nel riquadro 2. Su quella di nuovo tipo, formato A4, l'indicazione è riportata alla lettera V.9 del riquadro 2 ed è spesso integrata con una ulteriore specifica nel riquadro 3. Euro 1: indica le autovetture conformi alla Direttiva 91/441 o i "veicoli commerciali leggeri" conformi alla direttiva 93/59. Sono Euro 1 tutte le auto immatricolate dopo il 1° gennaio 1993. Se la carta di circolazione è interamente compilata a mano, secondo procedure in vigore fino al 1978, si tratta sicuramente di un veicolo "pre-Euro1". Euro 2: indica le autovetture conformi alla direttiva 94/12 o i "veicoli commerciali leggeri" conformi alla direttiva 96/69. In genere sono Euro 2 i veicoli immatricolati dopo il 1° gennaio 1997. Euro 3: indica i veicoli conformi alla direttiva 98/69. La normativa ha obbligato dal 1° gennaio 2001 le case costruttrici all'installazione di un sistema chiamato Eobd, che riduce le emissioni. Alcune auto potrebbero essere state immatricolate nel 2001 ma fabbricate nel 2000 e, quindi, prive di Euro 3; alcune case costruttrici hanno, invece, anticipato l'obbligo per cui ci sono dei veicoli immatricolati prima del 2001 che rispettano l'Euro 3. Euro 4: indica i veicoli conformi alla direttiva 98/69B. Sono Euro 4 i veicoli immatricolati dopo il 1 gennaio 2006. L'autoveicolo rientra nella classe ambiente Euro 4 solo se la Direttiva di riferimento riporta la lettera B. Qualunque altra sigla indica il riferimento ad una normativa precedente (Euro1, Euro2, Euro3). Le categorie di appartenenza delle moto. Per quanto riguarda le moto, le categorie di appartenenza individuate dalle Comunità europea sono tre: Euro 1, 2, 3. Categoria Euro 1 (omologati dopo il 17.6.1999). Ciclomotori e motocicli: conforme alla direttiva 97/24 CE cap. 5. Categoria Euro 2 (ciclomotori omologati dopo il 17.6.2002 - motocicli immatricolati dal 1.1.2003). Ciclomotori: conforme alla direttiva 97/24 CE cap.5 fase II (deve essere specificato Fase II). Motocicli: direttiva 2002/51/CE fase A. Categoria Euro 3 (omologati o immatricolati dopo il 1.1.2006). 2002/51 CE fase B. Anche per motocicli e ciclomotori la categoria di appartenenza è specificata sulla carta di circolazione di nuovo tipo alla lettera V.9 e su quella di vecchio tipo l'indicazione si trova nel riquadro 2. Dai divieti fissati nell'ordinanza restano esclusi i veicoli a basso impatto ambientale e i mezzi che rientrano nei casi di deroga espressamente previsti. Tra questi ultimi, i veicoli utilizzati per lo svolgimento di servizi di utilità collettiva che saranno così salvaguardati. In particolare, i divieti non si applicano ai veicoli con omologazione antismog Euro 4 o superiore e neppure agli autoveicoli alimentati a metano o a gpl (in regola con il controllo dei gas di scarico), ibridi o elettrici. In deroga al divieto, ma sempre a condizione che siano in regola con il controllo dei gas di scarico, potranno circolare i velocipedi, motoveicoli e ciclomotori catalizzati ai sensi della direttiva 97/24/CE (Euro 1) e quelli a quattro tempi, le vetture (fornite di bollino blu) con disabile a bordo titolare del contrassegno originale che dovrà essere regolarmente esposto; i veicoli di Prefettura, Polizia, Carabinieri, Vigili Urbani, Esercito, Protezione civile, Vigili del fuoco, Croce rossa, le ambulanze, di corpi consolari e rappresentanze diplomatiche purché almeno Euro 3, veicoli di soccorso e assistenza al servizio dei mezzi di trasporto pubblico. Deroghe al divieto sono previste anche per autobus (urbani ed extraurbani) che svolgono il servizio di trasporto pubblico, taxi e vetture a noleggio con conducente (in regola con il controllo dei gas di scarico); auto di pubblici e privati in servizio di reperibilità che svolgono funzioni di pubblico servizio o di pubblica utilità che risultano individuabili o con adeguato contrassegno o con certificazione del datore di lavoro (per esempio chi si occupa di servizi di manutenzione o emergenza come luce, gas, acqua, sistemi informatici, impianti di sollevamento o termici, soccorso stradale, distribuzione carburanti, raccolta rifiuti, distribuzione farmaci, alimenti deperibili e pasti per il servizio mensa, mezzi di informazione); autoveicoli utilizzati per il trasporto di persone sottoposte a terapie indifferibili ed indispensabili per la cura di malattie gravi, in grado di esibire la certificazione medica ed in regola con il controllo dei gas di scarico. Potranno circolare anche i mezzi utilizzati per matrimoni e funerali (dotati di bollino blu). Nel sito internet del Comune, all'indirizzo www.comune.palermo.it è possibile consultare tutte le normative di riferimento per individuare la classe di appartenenza del proprio veicolo.

PALERMO:NUOVI TOPONIMI ASSEGNATI DAL SINDACO CAMMARATA.

Palermo, 22 Novembre 2008.

Con determinazione firmata dal sindaco Diego Cammarata, sono stati attribuiti tre nuovi toponimi, che si riferiscono a due strade della VII Circoscrizione e ad un'area a verde. Viene intestata a Pietro Scibilia, ingegnere (1885-1972), l'area che va da via Pietro Arici (prima traversa a destra) a via Giovan Battista Santangelo, nei pressi di via Lanza di Scalea. Al giornalista de L'Ora, Giacomo Galante (1945-1989), scomparso con la moglie e i due figlioletti in un disastro aereo a Cuba, è stata dedicata la ex via TS.43, che va da via Oreste Lo Valvo a via Giovan Battista Santangelo, nelle vicinanze di via Besta. Mentre il giardino fra le vie Ausonia e Strasburgo, che costeggia via Praga, è stato dedicato a Otama Kiyohara ovvero Eleonora Ragusa (1861-1939), pittrice di origine giapponese che sposò lo scultore Vincenzo Ragusa e si trasferì a Palermo in epoca liberty.

PALERMO:DA LUNEDI' SCATTANO LE TARGHE ALTERNE.

Palermo, 22 novembre 2008.

Entrerà in vigore lunedì 24 novembre il provvedimento di limitazione della circolazione veicolare adottato dall'Amministrazione comunale. La nuova misura antismog sarà applicata nell'area interna al perimetro composto da: piazza Giulio Cesare, corso Tukory, piazza San Francesco Saverio, via Forlanini, via Cadorna, prosecuzione della via Albergheria in adiacenza all'ingresso principale dell'ospedale Di Cristina, piazza Porta Montalto, via dei Benedettini, corso Re Ruggero, piazza Indipendenza, corso Calatafimi, corso Vittorio Emanuele, via Matteo Bonello, via Papireto, corso Finocchiaro Aprile, piazza Sacro Cuore, piazza Principe di Camporeale, via Serradifalco, piazza Ottavio Ziino, piazza Malaspina, via Principe di Palagonia, piazza Armstrong, via Liszt, via Zappalà, viale Lazio, via Restivo, via De Gasperi, piazza Giovanni Paolo II, via Cassarà, viale del Fante, piazza Leoni, piazza Don Bosco, via Sampolo, piazza Caponnetto (limitatamente al ramo che unisce via Scampolo al Piano dell'Ucciardone), via Piano dell'Ucciardone, via Crispi, via Cala, Foro Umberto I, via Lincoln, piazza Giulio Cesare. All'interno di quest'area, i veicoli con omologazione antismog Euro 0, 1, 2 e 3 potranno circolare a targhe alterne dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 18.30. L'ordinanza firmata dal Sindaco prevede che nei giorni dispari del calendario potranno circolare veicoli con ultimo numero di targa dispari e negli altri quelli con ultimo numero di targa pari. I veicoli classe Euro 0, 1, 2 e 3 non potranno, invece, circolare dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 9.30 e dalle 18.30 alle 20.30, fasce orarie in cui si registrano le più alte concentrazioni di inquinanti. Queste limitazioni, comunque, non saranno in vigore il sabato, la domenica e nei giorni festivi. Inoltre, saranno percorribili tutti i giorni senza limitazioni le strade che compongono il perimetro dell'area. I divieti previsti non si applicano ai veicoli con omologazione antismog Euro 4 o superiore. Circolazione libera anche per gli autoveicoli alimentati a metano o a gpl (in regola con il controllo dei gas di scarico), ibridi o elettrici. Inoltre, in deroga al divieto, ma sempre a condizione che siano in regola con il controllo dei gas di scarico, potranno circolare i velocipedi, motoveicoli e ciclomotori catalizzati ai sensi della direttiva 97/24/CE (Euro 1) e quelli a quattro tempi, le vetture (fornite di bollino blu) con disabile a bordo titolare del contrassegno originale che dovrà essere regolarmente esposto; i veicoli di: Prefettura, Polizia, Carabinieri, Vigili Urbani, Esercito, Protezione civile, Vigili del fuoco, Croce rossa, ambulanze, corpi consolari e rappresentanze diplomatiche purché almeno Euro 3; veicoli di soccorso e assistenza al servizio dei mezzi di trasporto pubblico. Deroghe al divieto sono previste anche: per gli autobus (urbani ed extraurbani) che svolgono il servizio di trasporto pubblico e per i taxi e le vetture a noleggio con conducente (in regola con il controllo dei gas di scarico); per le auto di pubblici e privati in servizio di reperibilità che svolgono funzioni di pubblico servizio o di pubblica utilità che risultano individuabili o con adeguato contrassegno o con certificazione del datore di lavoro (per esempio chi si occupa di servizi di manutenzione o emergenza come luce, gas, acqua, sistemi informatici, impianti di sollevamento o termici, soccorso stradale, distribuzione carburanti, raccolta rifiuti, distribuzione farmaci, alimenti deperibili e pasti per il servizio mensa, mezzi di informazione); per autoveicoli utilizzati per il trasporto di persone sottoposte a terapie indifferibili ed indispensabili per la cura di malattie gravi, in grado di esibire la certificazione medica ed in regola con il controllo dei gas di scarico. Potranno circolare anche i mezzi utilizzati per matrimoni e funerali (dotati di bollino blu). Per il controllo sul rispetto della nuova misura antismog, il sindaco Diego Cammarata ha disposto il presidio stabile dei vigili urbani in 36 punti specificamente individuati, con l'impiego di 72 agenti nel turno della mattina e altrettanti in quello del pomeriggio. Il comando di via Dogali, inoltre, attiverà fino a nove unità mobili per ciascun turno che si occuperanno della vigilanza dinamica. Una tabella composita di 1 metro per 60 centimetri, montata su palo, segnalerà agli automobilisti, in ognuno degli oltre cento varchi d'ingresso che si trovano lungo il perimetro, l'inizio dell'area che sarà sottoposta alla circolazione a targhe alterne. Per agevolare gli spostamenti in città e i collegamenti con l'area interessata dalle limitazioni al transito, sono state potenziate le linee bus del trasporto pubblico, con la modifica o l'ampliamento di alcuni percorsi e l'utilizzo di dodici vetture in più per aumentare la frequenza di passaggio. Il piano predisposto dall'Amat incrementa, innanzitutto, le linee da e per il parcheggio d'interscambio di via Ernesto Basile, dove con 3 Euro gli utenti possono parcheggiare l'auto e acquisire un biglietto di durata giornaliera per spostarsi in autobus. Alle linee 108, 305 e 368, già attive tra il parcheggio e le zone Indipendenza/stadio, Indipendenza/Bonagia e Politeama/ospedale Civico e stadio, si aggiungono la 318 e la 234 per la Stazione centrale. Potenziate anche le linee 164 e 118 che uniscono il parcheggio di viale Francia a piazza Indipendenza e al Politeama. Confermate le linee che dal parcheggio di piazza John Lennon (ex Giotto) portano alla Stazione centrale (la numero 102), a piazza Indipendenza (la 110) e al Politeama (la 134). Aumenta anche la frequenza delle linee 104 (Indipendenza-Politeama-Duca della Verdura), 107 (Stadio-Roma-Stazione centrale), 227 (Messina Marine-Stazione centrale), 702 (Borgo Nuovo-Croci), 675 (quartiere San Giovanni Apostolo-viale del Fante) e 824 (Brancaccio-Sturzo). Variazioni ai tracciati del 475 (Zisa-Camporeale), che si allunga fino al Politeama, e del 106 (Zisa-Sturzo), che passa anche dallo stadio.

martedì 18 novembre 2008

Ballardini: "Mihajlovic allenatore preparato"


17.31
18/11/2008


Le ultime parole, il tecnico del Palermo le dedica al prossimo avversario di campionato e al suo nuovo tecnico: Sinisa Mihajlovic. "E´ stato il vice di Mancini per tanti anni ed è anche uno di quei giocatori che faceva da allenatore in campo - ha spiegato Ballardini in conferenza -. Il Bologna in queste sue due partita ha fatto bene ed è questo il suo biglietto da visita. Noi prepareremo la gara pensando a quello che dobbiamo fare noi innanzitutto, poi analizziamo come si sono comportati gli avversari nelle ultime due gare. Attenti anche a come si presentano e con quali giocatori hanno giocato col nuovo tecnico. Così stiamo preparando la partita". 

(MFM)

Fonte:(Mediagol.it

Truffa nigeriana facilitata da Facebook.

18 Novembre 2008.

Il Sydney Morning Herald segnala l'arrivo su Facebook della truffa alla nigeriana: quella in cui qualcuno si spaccia per un vostro conoscente o un'autorità che dice di conoscervi e ha bisogno di voi. L'intento è di indurvi a fidarsi di lui e così spillarvi soldi in un modo o nell'altro.

Le funzioni di Facebook sembrano offrire ai truffatori un appiglio psicologico più efficace rispetto alla truffa nella sua forma tradizionale, che è l'e-mail. L'Herald racconta il caso di una signora, Karina Wells (nella foto), che ha ricevuto un messaggio Facebook da uno dei suoi amici che le diceva di essere bloccato a Lagos, in Nigeria, e di aver bisogno di 500 dollari in prestito per un biglietto di ritorno.

La signora Wells ha intuito che qualcuno stava impersonando l'amico dall'inglese maccheronico che usava l'impostore e la cosa è finita bene, senza danno alla potenziale vittima, ma altri potrebbero non essere così attenti e sospettosi.

Il vantaggio dell'uso di Facebook per i truffatori è duplice: la fiducia che si concede automaticamente agli amici e l'assenza di filtri antispam. I truffatori prendono possesso di un account Facebook infettando il computer dell'utente con virus appositi, che registrano le digitazioni (password comprese) e le mandano ai malviventi. A questo punto i malfattori sono liberi di assumere l'identità della vittima e mandare falsi messaggi a tutti i suoi amici di Facebook.

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