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venerdì 16 settembre 2022

I 12 marziani, di Francesco Toscano. Capitolo quattordici.



Quattordici.


Quando costruii Teddy non avevo in mente di realizzare un robot dotato di coscienza, ma solo una macchina in grado di smontare la nostra navetta spaziale e aiutarmi nell'arduo compito di costruire, partendo da zero, un veicolo in grado di consentirci di spostarci agevolmente sul suolo di Marte e permetterci, nel più breve tempo possibile, di raggiungere "New Millenium". Ma Teddy si rivelò, sin da subito, qualcosa in più di una macchina. L'aver mescolato il software contenuto nell'hard drive del "Minotauro" e il software già installato sulla nave spaziale, che garantiva il perfetto funzionamento di tutti i sistemi di bordo, compresi quelli relativi alla navigazione nello spazio profondo, innescò un meccanismo che, ancora oggi, ho difficoltà a spiegare: accese, di fatto, la scintilla della vita!
Teddy, oltre ad essere un robot meccanico, ancorché privo dei tratti somatici che contraddistinguono l'essere umano, era un amico, un affabulatore che, a volte, mi idolatrava. Aveva conoscenze che io, benché avessi studiato negli anni con profitto, non avevo e mai sarei stato in grado di avere. Teddy era un brillante matematico, un arguto fisico, un chimico provetto, un operaio meccanico specializzato: era tutto quello che avrei voluto che egli avesse e qualcosa di più. Dovendo partire da una forma biologica a me nota decisi, il giorno in cui iniziai a progettarlo, di dargli la forma di un insetto, il più laborioso tra gli insetti a me noti: l'ape! Lo dotai di ali, del tutto simili a quelli che aveva "Ingenuity", il primo velivolo che si librò su Marte. L'ape Teddy aveva anche delle braccia e delle mani, ovvero delle pinze in grado di afferrare, manipolare, stringere, sino a non romperlo, qualsiasi oggetto che gli sarebbe capitato a tiro e che gli sarebbe servito per la costruzione del veicolo a quattro ruote che ci avrebbe dovuto trasportare. Era anche dotato di un flex, di un trapano, ovvero due utensili elettrici, oltre che di due occhi robotici che gli consentivano di interfacciarsi con il mondo che lo circondava. Avevo deciso di dargli una voce d'uomo, non perché fossi un misogino, ma perché volevo che avesse una voce autoritaria e decisa. Per consentirgli di librarsi in volo e poterci seguire dall'alto durante il nostro viaggio a bordo del rover marziano diretto verso "New Millenium", decisi di costruirlo in fibra di carbonio; ma ottenere la fibra di carbonio su Marte non era così semplice. Decisi, allora, di progettare Teddy in modo tale che alla sua nascita fosse stato in grado di ridurre gli atomi degli elementi presenti su Marte ai minimi termini e di fonderli tra di loro, in modo tale da ottenere il prodotto finale tanto agognato e del caso di auto assemblarsi in corso d'opera. Tra le caratteristiche della fibra di carbonio spiccavano, tra le altre, l'elevata resistenza meccanica, la bassa densità, la capacità di isolamento termico. Di contro, il materiale composito in fibre di carbonio sarebbe risultato non omogeneo e avrebbe presentato una spiccata anisotropia. Teddy prese vita, per davvero, ed era talmente vivace che i miei due compagni di avventura credettero che io avessi creato un "mostro", tali erano le sue abilità costruttive e tecnico-pratiche, e che fossi un mago che custodiva mille e più pozioni magiche. Ma di magico in me c'era ben poco. Se di magia si trattava non sono in grado di dirlo, ma oggi credo che Teddy fosse da ritenersi la creatura che si poneva all'apice di quella tecnologia che noi esseri umani avremmo potuto raggiungere lontani dalla Terra a quel tempo.

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La storia del blog nasce nel 1997 in America, quando lo statunitense Dave Winter sviluppò un software che permise la prima pubblicazione di contenuti sul web. Nello stesso anno fu coniata la parola weblog, quando un appassionato di caccia statunitense decise di parlare delle proprie passioni con una pagina personale su Internet. Il blog può essere quindi considerato come una sorta di diario personale virtuale nel quale parlare delle proprie passioni attraverso immagini, video e contenuti testuali. In Italia, il successo dei blog arrivò nei primi anni 2000 con l’apertura di diversi servizi dedicati: tra i più famosi vi sono Blogger, AlterVista, WordPress, ma anche il famosissimo MySpace e Windows Live Space. Con l’avvento dei social network, tra il 2009 e il 2010, moltissimi portali dedicati al blogging chiusero. Ad oggi rimangono ancora attivi gli storici AlterVista, Blogger, WordPress e MySpace: sono tuttora i più utilizzati per la creazione di un blog e gli strumenti offerti sono alla portata di tutti. Questo blog, invece, nasce nel 2007; è un blog indipendente che viene aggiornato senza alcuna periodicità dal suo autore, Francesco Toscano. Il blog si prefigge di dare una informazione chiara e puntuale sui taluni fatti occorsi in Sicilia e, in particolare, nel territorio dei comuni in essa presenti. Chiunque può partecipare e arricchire i contenuti pubblicati nel blog: è opportuno, pur tuttavia, che chi lo desideri inoltri i propri comunicati all'indirizzo di posta elettronica in uso al webmaster che, ad ogni buon fine, è evidenziata in fondo alla pagina, così da poter arricchire la rubrica "Le vostre lettere", nata proprio con questo intento. Consapevole che la crescita di un blog è direttamente proporzionale al numero di post scritti ogni giorno, che è in sintesi il compendio dell'attività di ricerca e studio posta in essere dal suo creatore attraverso la consultazione di testi e documenti non solo reperibili in rete, ma prevalentemente presso le più vicine biblioteche di residenza, mi congedo da voi augurandovi una buona giornata. Cordialmente vostro, Francesco Toscano.