''Ho incontrato il presidente dopo una stagione esaltante e non ho condiviso certe esternazioni e un certo modo di gestire i rapporti - ha aggiunto Ballardini -. Ma nei confronti di Zamparini nutro grande riconoscenza e grande stima, cosi' come gli ho detto. Poi, lui ha una sua maniera di gestire le societa', i rapporti con le persone che lavorano con lui, e io non sempre mi trovo d'accordo con il pensiero del presidente. E dopo un anno bellissimo e vissuto intensamente sotto tutti gli aspetti, ho manifestato questi miei dubbi, tutto qua. C'e' una maniera di lavorare ed un'altra ancora di farlo. E non e' detto che quella dell'uno sia migliore di quella dell'altro''.
L'addio non e' pero' ancora definitivo: ''Ci siamo dati una scadenza - ha spiegato l'allenatore rosanero - che e' il dieci di questo mese, ma tutto e' stato fatto in maniera serena. La Juve, la Lazio o l'Atalanta? Io credo che lo si debba chiedere ai rispettivi club. Al momento non sono stato contattato da nessuno. Bisogna chiedere ai dirigenti di queste tre societa' perche' io non so purtroppo proprio nulla. Ma se chiamasse la Juve si realizzerebbe il sogno di una vita, sarebbe bellissimo'', ha concluso.
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