I giovani immigrati di Palermo
sfidano Odisseo
A partire dal 16 dicembre
7 giorni di mostre, musica,
libri, teatro, fotografia, letteratura
al Complesso Universitario di
S. Antonino
Centosei giovani migranti arrivati da soli in Italia,
ventotto scuole, associazioni artistiche e di volontariato, il Comune di
Palermo, cinquantadue relatori, quattro libri, una performance teatrale,
centinaia di disegni, foto, pitture, installazioni audiovisive e tableau vivent ... È
“Odisseo arriving alone”, dal 16 al 22 dicembre al Complesso
universitario S. Antonino, rassegna dal mondo delle migrazioni organizzata
dalla Scuola di Lingua italiana per Stranieri (ItaStra) dell’Università di
Palermo. La rassegna è il prodotto delle diverse attività formative,
artistiche, scientifiche della Scuola ItaStra, riunite intorno alle parole
d’ordine “inclusione è/e partecipazione”. “Tutto
quanto c’è in ‘Odisseo arriving alone’, spiega la direttrice Mari D’Agostino- è il risultato di anni di impegno nel territorio insieme a tanti
soggetti diversi e all’incontro nelle aule fra immigrati e studenti
universitari di tutto il mondo, in ultimo, di un laboratorio di narrazione di
quattro mesi, iniziato a giugno, sui testi del poema omerico, a cui hanno
partecipato un centinaio di minori stranieri non accompagnati appena giunti al
porto di Palermo, insieme ad altri giovani italiani e stranieri, sei mediatori
e docenti della Scuola”. Il viaggio di Odisseo, tradotto in tante lingue
africane, si è sovrapposto e intrecciato al racconto per immagini e parole di
chi era appena approdato nelle coste siciliane. Insieme a loro due artisti,
Gaetano Cipolla e Igor Scalisi Palminteri, con le loro competenze e la loro
passione hanno indicato e rese possibili nuove forme del comunicare, oltre la
lingua scritta e parlata.
Il percorso espositivo
Elemento centrale della rassegna e punto di orientamento di
tutto il programma è la mostra/esposizione, aperta al pubblico tutti i giorni
(16-22 dicembre) dalle ore 9 alle 21, che si snoda in diverse stazioni, lungo
sale e i corridoi del Complesso Universitario di S. Antonino, curata dalla
associazione Nuvole Incontri d’Arte .
L’inaugurazione è
prevista il 16 dicembre alle 18.30 con la partecipazione di tutte le
rappresentanze istituzionali e delle associazioni coinvolte nel progetto. Nel
corso dell’inaugurazione sarà presentato il libro che racconta con immagini e parole l’intero percorso del
laboratorio e la struttura e il significato dell’esposizione e che dà il titolo
alla manifestazione: “Odisseo arriving alone”.
L’esposizione si apre proprio con i manufatti realizzati dai
giovani immigrati, dipinti e scritte cuciti con filo di lana nella iuta e
fissati su telai. “I telai ci parlano di
oggetti, stati d’animo, case trovate e case lasciate, ci invitano a instaurare
un rapporto empatico con chi li ha creati”, spiega Gaetano Cipolla direttore artistico dell’esposizione.
Protagonisti della tappa successiva sono i ritratti
fotografici di giovani e giovane immigrate compagni di viaggio di ItaStra in questi anni: istantanee carnificate che
esprimono, attraverso le esposizioni di luce tra chiaro e scuro, le esperienze
di migrazione incise nei volti.
Ancora i volti sono i protagonisti della tappa seguente.
Disegnati dai partecipanti al laboratorio che hanno risposto all’input “Chi ti
aspetta a casa”, sono volti di padri, madri, fratelli, segnati dall’ansia
dell’attesa ma anche dalla luce della speranza del ritorno.
Altra tappa sono i volti realizzati ancora da Gaetano Cipolla
che raffigurano, in un gioco di specchi rifrangenti, i giovani immigrati.
Infine, i mediatori, cinque ragazzi e una ragazza, studenti
ItaStra adesso al liceo o nel mondo del lavoro, nell’ulteriore tappa diventano
sei personaggi dell’Odissea grazie ai pennelli e ai colori di Igor Scalisi Palminteri: “Si tratta di sei tableau vivent che
integrano i canali visivo e uditivo. Infatti
–dichiara l’artista- le effigi dei
mediatori linguistici nelle sembianze di Penelope, Polifemo, Alcinoo … sono
avvolte dalle narrazioni in lingua madre degli episodi centrali dell’Odissea”.
Intanto, sei monitor diffondono immagini, suoni e parole, patrimonio
dell’archivio multimediale di ItaStra Storie
della lunga distanza.
La performance
teatrale
Il cieco che ci apre
gli occhi, per la regia di Yousif Latif Jaralla, sarà rappresentata dal 16
al 22 dicembre in diverse repliche giornaliere. Interpreti Diawara Bandiogou,
Amodou Diallo (entrambi mediatori del laboratorio di narrazione) e gli studenti
del Liceo classico Vittorio Emanuele II.
Attorno alla cecità del più grande naufrago della cultura
occidentale, ruoterà una parte del percorso. La performance sollecita gli
attori, ma anche gli spettatori, a sfruttare i vantaggi cognitivi ed espressivi
della privazione della vista, uno dei sensi principali attraverso i quali
percepiamo la realtà
Il lavoro mette in scena un
episodio dell'Odisseo di Omero, la discesa nel ragno degli inferi, trattato qui
come metafora di tutti i naufragi, di tutti i viaggi senza ritorno. Odisseo e
Achille incarnano la tragedia di qualsiasi ragazzo africano che compie le
fatiche di un lungo viaggio per poi finire nel fondo di un mare. Il lavoro è
una sovrapposizione di lingue, di suoni, di testi omerici e di diari di viaggio.
I convegni e i
dibattiti
Cinquantadue relatori discutono di inclusione linguistica in
diversi settori specifici: percorsi di formazione, pratiche di rete,
volontariato sociale, tirocinio, tutorato, ma anche arte e letteratura. Primo
incontro in calendario, il 16 dicembre alle ore 10, la presentazione di “Ponti
di parole. Percorso integrato di lingua italiana per apprendenti adulti dai più
bassi livelli di scolarità”, volume e materiale didattico audio-video in rete,
realizzato dal gruppo di ricerca ItaStra per insegnare l’italiano a chi giunge
in Italia analfabeta o semianalfabeta.
Nel pomeriggio Benedetta Tobagi
dialoga con gli insegnanti a partire dal suo “La scuola salvata dai bambini”,
libro di grande successo uscito quest’anno.
Il pomeriggio del 17 dicembre è dedicato a letteratura e
immigrazione con la presentazione di “Echi da Echi. Dialoghi letterari sulle
migrazioni per accorciare le distanze”, antologia con testi di 21 scrittori e
poeti che si sono ispirati a “Echi della lunga distanza”, performance teatrale
con in scena minori stranieri non accompagnati presentata lo scorso dicembre al
Teatro Biondo di Palermo per la regia di Yousif
Latif Jaralla.
La rassegna prosegue
con incontri dedicati a Alternanza scuola-lavoro a ItaStra (19 dicembre,
mattina), la nuova figura di tutor per i minori stranieri non accompagnati e il
ruolo dei tirocini universitari (20 dicembre), pratiche di rete fra scuola e
strada (21 dicembre). Il pomeriggio del 19 dicembre la Scuola ItaStra presenta
i propri percorsi alta formazione post-laurea per l’insegnamento dell’italiano
a stranieri. Un’occasione per fare il punto dopo 5 anni dell’istituzione del
Master in Teoria, progettazione e didattica dell’italiano lingua seconda e
straniera, e per presentare un nuovo progetto: i corsi di perfezionamento il
primo dei quali partirà nei primi del 2017.
La rassegna segna i dieci anni di vita di ItaStra, ponte
verso l’esterno, per favorire nello stesso tempo i processi di
internazionalizzazione dell’Ateneo e l’accoglienza e l’inclusione di chi sta
arrivando in Europa per cercare una nuova possibilità per se stesso e per i suoi
cari. Queste due direttrici di marcia camminano da sempre insieme nei corsi di
lingua italiana, nei tanti laboratori, nella quotidiana esperienza che tanti
giovani vivono a S. Antonino.
Tutto quanto il ricavato delle vendite del libro Odisseo arriving alone sarà utilizzato
per continuare il percorso fin qui intrapreso, e in particolare per i corsi di
alfabeto e lingua per giovani e adulti che arrivano in Italia senza alcuna
forma di scolarizzazione, i più esposti allo sfruttamento, anche sessuale, e all’inserimento
in circuiti criminali.
Fonte:
ItaStra Comunicazione - 0912386961
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