Dovrebbero andare a scuola, giocare, fantasticare, cantare, essere allegri e vivere un'infanzia felice. Invece, almeno 300 milioni di bambini nel mondo sono costretti a lavorare e spesso a prostituirsi, a subire violenze a fare la guerra. E tutto ciò in aperta violazione delle leggi, dei regolamenti, delle convenzioni internazionali sui diritti dell'infanzia. La turpe problematica non è lontana dalla vostra quotidianità: è vicina al luogo in cui vivete, lavorate, crescete i vostri bambini. Ad ogni angolo dei quartieri delle città, dei paesi d'Italia, è possibile trovare un'infanzia rubata, un'infanzia violata. Aveva da poco compiuto quarantacinque anni d'età il maresciallo aiutante Ascali, comandante della Tenenza dei Carabinieri di "Punta Calura", in provincia di Agrigento, quando ricevette la delega d'indagine da parte della Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di quella provincia, affinché si potesse occupare, in qualità di responsabile del pool di carabinieri dedito al contrasto dei reati in danno dei minori, di quel presunto caso di pedofilia in danno delle minori Francesca e Marianna Rossi, rispettivamente di anni 7 e 9, già residenti nel territorio della giurisdizione del Reparto dell'Arma che aveva avuto l'onere e l'onore di dirigere, le quali erano state da poco ospitate presso la Comunità Alloggio per minori "La Felice". Unitamente alla collega Della Monica Patrizia, da poco giunta al reparto, un giovane maresciallo peraltro psicologa, di concerto con l'A.G., aveva pertanto provveduto ad avviare le indagini del caso tese all'acquisizione di tutte quelle prove inconfutabili, incontrovertibili, che avrebbero potuto consentire alla magistratura inquirente di assicurare alla giustizia un infimo uomo resosi autore, a dire del Sostituto Procuratore della Repubblica, di quell'efferato delitto. Le audizioni delle due minori da parte degli inquirenti, alla presenza dell'assistente sociale Fricano, della psicologa Della Valle, avrebbero ben presto svelato quel turpe crimine, prima della fissazione dell'incidente probatorio, così da poter giungere all'emissione della misura della custodia cautelare in carcere in danno del presunto reo? Oppure no? |
sabato 15 ottobre 2016
L'infanzia violata: presentazione del romanzo giallo di Francesco Toscano, nell'ambito della manifestazione canora “CIMINNA FESTIVAL” che si terrà a Ciminna, in provincia di Palermo.
lunedì 10 ottobre 2016
L'ISTITUTO ZOOPROFILATTICO AL BLUE SEA LAND: "Investiremo in Costa d'Avorio".
mercoledì 28 settembre 2016
TULIME ONLUS - evento - XII Meeting Nazionale ad Alcamo.
Come raggiungerci
lunedì 19 settembre 2016
Ricerca personale per SiciliaSi.
Tra le Dolomiti verso un nuovo successo l'expo 2016 del volo libero.
il volo in deltaplano e parapendio
Foto
domenica 4 settembre 2016
Sicurezza alimentare e malattie animali, via all’intesa tra Regione e Istituto Zooprofilattico della Sicilia. Nasce l’Osservatorio epidemiologico regionale veterinario. Firmato il protocollo tra l’assessorato regionale alla Salute e l’ente di via Marinuzzi.
Sono solo alcune delle malattie animali trasmissibili all’uomo che il neonato Osservatorio Epidemiologico regionale veterinario cercherà di prevenire. Un organismo frutto di un protocollo di intesa firmato stamattina dall’assessore regionale alla Salute Baldo Gucciardi e da Salvatore Seminara, commissario dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia. Gli aspetti sanitari e logistici sono stati seguiti dai direttori sanitario e amministrativo dello Zooprofilattico, Santo Caracappa e Gabriele Ciaccio e dal dirigente generale del dipartimento regionale Attività sanitarie e Osservatorio Epidemiologico, Ignazio Tozzo. Obiettivo dell’intesa è garantire la sicurezza alimentare lungo tutta la filiera, monitorare le principali zoonosi, favorire la tutela della salute pubblica anche tramite interventi di educazione sanitaria e predisporre sistemi di sorveglianza entomologica nell’ambito del sistema zootecnico.
Contattati da Asp, Nas, tribunali e professionisti vari, i laboratori dell’ente di via Marinuzzi ogni giorno, infatti, sono impegnati nelle analisi di migliaia di campioni provenienti da tutta la Sicilia, che vengono controllati prima di essere immessi nel mercato, per avere a tavola cibi sani. L’Osservatorio servirà ad elaborare i piani di profilassi ed eradicazione delle principali zoonosi come la brucellosi e la tubercolosi.
“L’Osservatorio appronterà programmi predisposti all’inizio di ogni anno e interverrà nel caso di eventi epidemiologici inattesi”, ha evidenziato Gucciardi. Mentre Seminara ha spiegato che “l’Osservatorio predisporrà sistemi di sorveglianza epidemiologica nelle aziende zootecniche, attraverso il controllo dei vettori, della farmaco-resistenza e del benessere animale”. “Il controllo degli alimenti è un tema molto sentito dall’opinione pubblica, visto il forte impatto che l’alimentazione ha su importanti patologie metaboliche e tumorali”, ha sottolineato l’assessore. L’Osservatorio gestirà, in collaborazione con le Asp, le banche dati per l’espletamento delle proprie attività, nel rispetto delle norme comunitarie, nazionali e locali. Inoltre, i risultati delle indagini verranno periodicamente pubblicati su un bollettino consultabile su internet e sulla stampa specializzata. Per il coordinamento delle attività e il funzionamento dell’Osservatorio verranno individuati due referenti dai rispettivi enti.
venerdì 2 settembre 2016
Ambiente. Domenica a Capo Rama la festa WWF e InformaGiovani.
giovedì 1 settembre 2016
Sicurezza alimentare e malattie animali, via all’intesa tra Regione e Istituto Zooprofilattico della Sicilia. Nasce l’Osservatorio Epidemiologico regionale veterinario.
Sicurezza alimentare e malattie animali, via all’intesa tra Regione e Istituto Zooprofilattico della Sicilia.
Nasce l’Osservatorio Epidemiologico regionale veterinario.
Domani alle 11 la firma del protocollo all’assessorato regionale alla Salute, in piazza Ziino.
Palermo. Si occuperà di raccogliere ed elaborare i dati sanitari per garantire la sicurezza alimentare in tutti i passaggi della filiera, di monitorare le malattie animali e le zoonosi e di predisporre sistemi di sorveglianza entomologica nell’ambito del sistema zootecnico. Nasce con questi obiettivi l’Osservatorio Epidemiologico regionale veterinario, frutto di un’intesa tra l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia e l’assessorato regionale alla Salute. Il protocollo sarà firmato e presentato alla stampa dall’assessore regionale alla Salute, Baldo Gucciardi:
domani alle 11 all’assessorato regionale alla Salute, in piazza Ziino, 24 al terzo piano.
Saranno presenti il direttore del dipartimento per le Attività sanitarie Ignazio Tozzo, Salvatore Seminara, Santo Caracappa e Gabriele Ciaccio, rispettivamente commissario straordinario, direttore sanitario e direttore amministrativo dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia.
Palermo, 30 agosto 2016
Ufficio stampa: Giuseppina Varsalona (338.8385836)
martedì 30 agosto 2016
Sicurezza alimentare e malattie animali, via all’intesa tra Regione e Istituto Zooprofilattico della Sicilia. Nasce l’Osservatorio Epidemiologico regionale veterinario.
Sicurezza alimentare e malattie animali, via all’intesa tra Regione e Istituto Zooprofilattico della Sicilia.
Nasce l’Osservatorio Epidemiologico regionale veterinario.
Domani alle 11 la firma del protocollo all’assessorato regionale alla Salute, in piazza Ziino.
Palermo. Si occuperà di raccogliere ed elaborare i dati sanitari per garantire la sicurezza alimentare in tutti i passaggi della filiera, di monitorare le malattie animali e le zoonosi e di predisporre sistemi di sorveglianza entomologica nell’ambito del sistema zootecnico. Nasce con questi obiettivi l’Osservatorio Epidemiologico regionale veterinario, frutto di un’intesa tra l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia e l’assessorato regionale alla Salute. Il protocollo sarà firmato e presentato alla stampa dall’assessore regionale alla Salute, Baldo Gucciardi:
domani alle 11 all’assessorato regionale alla Salute, in piazza Ziino, 24 al terzo piano.
Saranno presenti il direttore del dipartimento per le Attività sanitarie Ignazio Tozzo, Salvatore Seminara, Santo Caracappa e Gabriele Ciaccio, rispettivamente commissario straordinario, direttore sanitario e direttore amministrativo dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia.
Palermo, 30 agosto 2016
Ufficio stampa: Giuseppina Varsalona (338.8385836)
venerdì 26 agosto 2016
"Malacarne", il nuovo romanzo di Francesco Toscano. Capitolo 1.
Francesco
Toscano
MALACARNE
Questo libro è un’opera di fantasia. Nomi,
personaggi, luoghi e avvenimenti sono frutto dell’immaginazione dell’autore o
sono usati in maniera fittizia. Qualunque somiglianza con fatti, luoghi o
persone reali, viventi o defunte, sono del tutto casuali.
A mia figlia, la luce dei miei occhi.
Diritti
esclusivi di sfruttamento economico nel diritto d’autore e diritti connessi.
Tutti i diritti letterari della presente
opera sono di esclusiva proprietà dell’autore, Francesco Toscano, così come
previsto dalla legge 22 maggio 2004, n. 128 sulla diffusione telematica abusiva
delle opere dell'ingegno, dalla legge 31 marzo 2005, n. 43 contenente
disposizioni per l'università e la ricerca, dal Decreto Legislativo 13 febbraio
2006, n. 118, dal Decreto Legislativo 16 marzo 2006, n. 140 e dal Disegno di legge S861 approvato dal
Parlamento il 21 dicembre 2007 che consente la libera pubblicazione attraverso
la rete d’immagini o musiche a bassa risoluzione o degradate.
Il diritto di pubblicazione (art. 12 l.d.a.)
è il primo tra tutti i diritti esclusivi di sfruttamento economico e spetta
all’autore o agli autori. E’ anche un diritto morale. L'autore ha il diritto
esclusivo di pubblicare l'opera. È considerata come prima pubblicazione la
prima forma di esercizio del diritto di utilizzazione.
L’autore ha altresì il diritto esclusivo di
utilizzare economicamente l'opera in ogni forma e modo, originale o derivato,
nei limiti fissati dalla legge, e in particolare con l'esercizio dei diritti
esclusivi indicati in seguito.
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pubblicare le sue opere in raccolta (art. 18 l.d.a.). L’autore è l’unico che ha
il diritto esclusivo di introdurre nell'opera qualsiasi modificazione (art. 18
l.d.a.).
Per diritti di sfruttamento economico
(artt.12 e 19 l.d.a.) s’intendono una serie di diritti di seguito elencati.
Tutti questi diritti esclusivi previsti dalla
legge (art. 19 l.d.a.) sono fra loro indipendenti.
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l'esercizio esclusivo di ciascuno degli altri diritti. Essi hanno per oggetto
l'opera nel suo insieme e in ciascuno delle sue parti.
I diritti di utilizzazione economica
dell'opera durano tutta la vita dell'autore e sino al termine del settantesimo
anno solare dopo la sua morte (art. 25 l.d.a.).
Nel caso di morte spettano agli eredi.
Il trasferimento o la cessione di tali diritti,
si attua attraverso un contratto di cessione e ha una durata limitata nel tempo
(il massimo previsto per legge è comunque fissato in venti anni, vedi art. 122
contratto di edizione).
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scientifiche di opere di pubblico dominio (art. 85-quater l.d.a.). Senza
pregiudizio dei diritti morali dell'autore, a colui il quale pubblica, in
qualunque modo o con qualsiasi mezzo, edizioni critiche e scientifiche di opere
di pubblico dominio spettano i diritti esclusivi di utilizzazione economica
dell'opera, qual è dall'attività di controllo critica e scientifica (comma 1).
Fermi restando i rapporti contrattuali con il titolare dei diritti di
utilizzazione economica di cui al comma 1, spetta al curatore dell’edizione
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La durata dei diritti esclusivi di cui al
comma 1 è di venti anni a partire dalla prima lecita pubblicazione, in
qualunque modo o con qualsiasi mezzo effettuato (comma 3).
Il diritto esclusivo di trascrivere (art. 14
l.d.a.) ha per oggetto l'uso dei mezzi atti a trasformare l'opera orale in
opera scritta o riprodotta con uno dei mezzi indicati nell'articolo precedente.
Il diritto esclusivo di riprodurre (art. 13
l.d.a.) ha per oggetto la moltiplicazione in copie diretta o indiretta,
temporanea o permanente, in tutto o in parte dell'opera, in qualunque modo o
forma, come la copiatura a mano, la stampa, la litografia, l'incisione, la
fotografia, la fonografia, la cinematografia e ogni altro procedimento di
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pubblico (art. 15 l.d.a.) ha per oggetto, l’esecuzione, la rappresentazione o
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17 l.d.a.) ha per oggetto la messa in commercio o in circolazione, o comunque a
disposizione, del pubblico, con qualsiasi mezzo e a qualsiasi titolo,
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l'impiego di uno dei mezzi di diffusione a distanza, quali il telegrafo, il
telefono, la radiodiffusione, la televisione e altri mezzi analoghi, e
comprende la comunicazione al pubblico via satellite e la ritrasmissione via
cavo, e quella codificata con condizioni di accesso particolari; comprende
altresì la messa disposizione del pubblico dell'opera in maniera che ciascuno
possa avervi accesso dal luogo e nel momento scelti individualmente.
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comprende tutte le forme di modificazione, di elaborazione e di trasformazione
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periodo limitato di tempo e ai fini del conseguimento di un beneficio economico
o commerciale diretto o indiretto. L'autore ha il potere esclusivo di
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fatta da istituzioni aperte al pubblico, per un periodo limitato, a fini
diversi dal noleggio. L’autore ha il potere esclusivo di autorizzare il
prestito da parte di terzi. Alla Legge 633/1941 si affianca anche il Codice
Civile, libro V titolo nono, capo I, articoli da 2575 a 2583.
Revisione del 30 maggio 2021.
© 2021, Francesco TOSCANO.
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Uno.
Gli
ultimi arredi urbani erano arrivati da poco tempo in via Maqueda, antico asse
viario di Palermo, quando Francesco Salvatore Magrì, inteso Turiddu, si
accingeva a festeggiare il suo diciottesimo compleanno.
Figlio
di Carlo e di Maria Pia Perracchio, piccoli pregiudicati originari della
Vucciria, da qualche tempo allontanatisi dalla malavita del quartiere in cui
risiedevano, la Kalsa, Turiddu era cresciuto nutrendosi di malaffare e di
violenza devoluta, il più delle volte, a titolo gratuito.
Alto
poco più di un metro e settanta, dall’ossatura robusta e muscolatura vigorosa,
carnagione chiara, occhi verdi, capelli neri e irsuti, Turiddu era ormai divenuto
un adulto, “un uomo”, com’era solito definirsi al cospetto dei suoi
genitori; un giovane emancipato e ormai maggiorenne, forte e sicuro di sé.
Egli
rassicurava suo padre e sua madre dicendo loro che non avrebbero dovuto temere
per lui, perché non sarebbe più incappato nelle maglie della Giustizia;
sosteneva che era divenuto scaltro e che si sarebbe potuto difendere facilmente
da quanti in passato gli avevano teso delle trappole e fatto trascorrere due
anni della sua vita all’interno dell’Istituto Penale per minorenni “Malaspina”
di Palermo, ove era stato recluso per rapina a mano armata e sequestro di
persona.
Turiddu
amava la via Maqueda, quell’antica arteria stradale della sua città natia.
Passeggiando lungo quella via diceva tra sé e sé, nel suo dialetto, “biedda 'sta strata, runni carruozze e
signuruni javanu passiannu, riscurriennu senza né arte né parte”,
traducibile nella lingua italiana corrente in “bella questa strada, dove carrozze e signori dell'alta borghesia
passeggiavano, discutendo senza avere un apparente lavoro.”.
Erano
da poco scoccate le ore 16:00 di quel venerdì 29 luglio 2016 quando Turiddu,
giunto in prossimità di via Discesa dei Giovenchi, ebbe un leggero mancamento.
L’aria
era afosa, giacché Palermo era sprofondata nel caldo del mese di luglio, che
era, a detta di alcuni meteorologi, tra i più caldi degli ultimi vent’anni e,
l’inquinamento, dovuto al traffico congestionato presente nel tessuto urbano
del capoluogo siciliano, aveva reso ancora più irrespirabile l’aria del centro
storico cittadino; così le difficili condizioni climatiche e ambientali
contribuirono in maniera importante a quel lieve malore che avvolse le membra
grevi del giovane.
Tuttavia
non era stato il caldo a farlo barcollare, né tantomeno le polveri sottili
presenti nell’aria, ma la nitida visione di una carrozza spinta da due cavalli,
bianco e nero, condotta da un cocchiere in livrea, all’interno della quale vi
erano due nobili uomini.
La
carrozza, finemente intarsiata e di stile barocco, sfrecciava lungo quell’antica
arteria stradale cittadina priva di quegli arredi urbani da poco collocati dal
Municipio, lungo il quale non vi era rimasta anima viva, come se il tempo e gli
uomini si fossero a un tratto fermati, così da consentire alla retina degli
occhi verdi del giovane Magrì di trattenere un’istantanea della Palermo di fine
Settecento, inizio Ottocento.
Che
cosa significava quella visione? Magrì non seppe darsi una risposta esaustiva.
Turiddu
si chinò, come a voler prendere qualcosa da terra, portando la mano destra al
petto, all’altezza del costato sinistro.
Le
tempie gli martellavano. Non si reggeva più sulle gambe, che si stavano pian
piano sgretolando come quei castelli di sabbia che i bambini costruiscono in
riva al mare in estate.
Svenne.
Si
ridestò dopo pochi minuti, circondato da un gruppo di persone che cercavano di
fargli coraggio, invitandolo a sorseggiare un bicchiere d’acqua e zucchero per
farlo riprendere.
Magrì
si alzò; ringraziò gli uomini e le donne che lo avevano soccorso e riprese
subito dopo la marcia in direzione della Stazione Ferroviaria.
Giunto
in prossimità dei Quattro Canti di città, mentre osservava sulla sua sinistra
la splendida fontana di Piazza Pretoria, Turiddu udì una voce che gli diceva di
non proseguire da lì, ma di svoltare in direzione di Corso Vittorio Emanuele,
verso Porta Felice.
Si
guardò attorno, ma non vide nessuno. Chi aveva parlato? Si sarebbe dovuto
cominciare a preoccupare della sua salute mentale?
Egli
non capì a che cosa quella voce d’uomo, gutturale e intensa, volesse alludere.
Pensò seriamente di essere impazzito. D’altronde aveva da sempre nutrito il
dubbio che “la pazzia”, quella vera, fosse scritta nel suo patrimonio
genetico, ma ubbidì a quella voce, di fantasma o essere vivente che fosse,
spinto da una forte sensazione di malessere interiore.
Qualche
ora dopo, quando ormai Turiddu era all’interno della sua stanza da letto, seppe
che gli "sbirri" quel
pomeriggio avevano arrestato Vito Gulì, Gianluca Ciprì, Renato Galioto, i suoi
tre amici, un’allegra combriccola che aveva spopolato nel quartiere per via di
tante bravate, con i quali egli, qualche giorno prima, aveva rapinato un
supermercato in piazza Nascè, a Borgo Vecchio.
La
rapina, che non era stata preventivamente autorizzata da Cosa Nostra,
aveva mandato su tutte le furie Don Ciccio Taiamonte, alias “à facci
tagghiata”, il capo della famiglia mafiosa del Borgo Vecchio.
Questi
riteneva che, essendo quell’esercizio commerciale in regola con il pagamento
del pizzo, fosse inconcepibile che al titolare, Nicola Capasanta, fosse stato
arrecato un danno economico, e che a lui fosse stato arrecato un danno
d’immagine al suo incondizionato potere criminale. Dopo la rapina il Taiamonte,
che si era più volte sfregato le mani quasi a togliersi la pelle, poiché era
forte il suo desiderio di punire i colpevoli, aveva mandato alcuni suoi sodali,
con testa il suo capo decina, Fofò Caparessa, a casa del Magrì. La delegazione di
Cosa Nostra che il Taiamonte aveva
spedito a casa di Magrì, rivolgendosi al padre del giovane Turiddu, un vecchio
truffatore del quartiere, chiese la testa del responsabile di quell’avventato
delitto, possibilmente su un piatto d’argento.
L’anziano
truffatore intavolò con quegli uomini una lunga ed estenuante trattativa, alla
fine della quale fu costretto a versare a favore della cassa della famiglia
mafiosa di Borgo Vecchio la metà della somma di denaro provento della rapina
perpetrata da suo figlio e dai suoi complici, all’incirca 1000 euro. Inoltre,
egli fu costretto a pagare 500 euro a favore della compagine mafiosa della
Kalsa, giacché era ritenuto colpevole di non aver impedito al figliolo di
commettere quel reato in danno di un esercizio commerciale già “messo a
posto”.
Turiddu
si stava per addormentare, quando ripensò al malore fisico che lo aveva colpito
nel pomeriggio, e soprattutto alla visione di quella carrozza fantasma che
correva lungo la via Maqueda; egli non riusciva a comprendere quello che gli
fosse veramente accaduto, né tantomeno riusciva a capacitarsi del perché qualcuno,
forse l’anima di qualche fuorilegge o di qualche “mariuolo” suo
conoscente, lo avesse voluto avvertire.
Non
riusciva proprio a persuadersi di come fosse riuscito a scampare all’arresto, a
differenza di Vito e degli altri due suoi amici. Egli, proprio grazie a quella
benedetta voce udita in via Maqueda, se l’era fatta franca. Si sforzava di
capire il perché fosse successo, senza riuscirvi.
Turiddu
si chiese, pertanto, se non fosse il caso di andare da quell'azzeccagarbugli
che suo padre gli aveva fatto conoscere, per comprendere se fosse stato emesso
un ordine di custodia cautelare anche nei suoi confronti per la rapina commessa
insieme ai suoi amici, o se fosse opportuno costituirsi alle Autorità.
Dopo
qualche minuto di ragionamenti contorti, uno dei quali lo aveva portato a
considerare anche lo stato di latitanza, chiuse gli occhi, sprofondando in un
sonno ristoratore dai benefici effetti collaterali.
martedì 23 agosto 2016
Parapendio europeo: trionfo francese e due medaglie per gli azzurri.
Associazione Nazionale Italiana Volo Libero (registro CONI n. 238227)
il volo in deltaplano e parapendio
http://www.fivl.it - 335 5852431 - skype: gustavo.vitali - vitali.stampa
(AT) fivl.it
Foto
http://www.gustavovitali.it/
sito ufficiale CAMPIONATI EUROPEI parapendio
https://airtribune.com/
sito ufficiale CAMPIONATI ITALIANI deltaplano
http://www.
Tutti i comunicati stampa FIVL all'indirizzo:
http://www.fivl.it/comunicati-
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Il blogroll dei miei blog preferiti
La storia dei blog e di "Sicilia, la terra del Sole."
La storia del blog nasce nel 1997 in America, quando lo statunitense Dave Winter sviluppò un software che permise la prima pubblicazione di contenuti sul web. Nello stesso anno fu coniata la parola weblog, quando un appassionato di caccia statunitense decise di parlare delle proprie passioni con una pagina personale su Internet. Il blog può essere quindi considerato come una sorta di diario personale virtuale nel quale parlare delle proprie passioni attraverso immagini, video e contenuti testuali. In Italia, il successo dei blog arrivò nei primi anni 2000 con l’apertura di diversi servizi dedicati: tra i più famosi vi sono Blogger, AlterVista, WordPress, ma anche il famosissimo MySpace e Windows Live Space. Con l’avvento dei social network, tra il 2009 e il 2010, moltissimi portali dedicati al blogging chiusero. Ad oggi rimangono ancora attivi gli storici AlterVista, Blogger, WordPress e MySpace: sono tuttora i più utilizzati per la creazione di un blog e gli strumenti offerti sono alla portata di tutti. Questo blog, invece, nasce nel 2007; è un blog indipendente che viene aggiornato senza alcuna periodicità dal suo autore, Francesco Toscano. Il blog si prefigge di dare una informazione chiara e puntuale sui taluni fatti occorsi in Sicilia e, in particolare, nel territorio dei comuni in essa presenti. Chiunque può partecipare e arricchire i contenuti pubblicati nel blog: è opportuno, pur tuttavia, che chi lo desideri inoltri i propri comunicati all'indirizzo di posta elettronica in uso al webmaster che, ad ogni buon fine, è evidenziata in fondo alla pagina, così da poter arricchire la rubrica "Le vostre lettere", nata proprio con questo intento. Consapevole che la crescita di un blog è direttamente proporzionale al numero di post scritti ogni giorno, che è in sintesi il compendio dell'attività di ricerca e studio posta in essere dal suo creatore attraverso la consultazione di testi e documenti non solo reperibili in rete, ma prevalentemente presso le più vicine biblioteche di residenza, mi congedo da voi augurandovi una buona giornata. Cordialmente vostro, Francesco Toscano.