Sicilia bedda e amata,cantata e disprizzata...

  • A proposito degli alieni....

    Il saggio dal titolo "A proposito degli alieni....", di Francesco Toscano e Enrico Messina

    Sinossi: Fin dalla preistoria ci sono tracce evidenti del passaggio e dell’incontro tra esseri extraterrestri ed esseri umani. Da quando l’uomo è sulla Terra, per tutto il suo percorso evolutivo, passando dalle prime grandi civiltà, all’era moderna, sino ai giorni nostri, è stato sempre accompagnato da una presenza aliena. Lo dicono i fatti: nei reperti archeologici, nelle incisioni sulle rocce (sin qui rinvenute), nelle sculture, nei dipinti, in ciò che rimane degli antichi testi, sino ad arrivare alle prime foto e filmati oltre alle innumerevoli prove che oggi con le moderne tecnologie si raccolgono. Gli alieni ci sono sempre stati, forse già prima della comparsa del genere umano, e forse sono loro che ci hanno creato.

  • Gli antichi astronauti: dèi per il mondo antico, alieni per quello moderno.

    Il saggio dal titolo "Gli antichi astronauti: dèi per il mondo antico, alieni per quello moderno.", di Francesco Toscano

    Sinossi: Milioni di persone in tutto il mondo credono che in passato siamo stati visitati da esseri extraterrestri. E se fosse vero? Questo libro nasce proprio per questo motivo, cercare di dare una risposta, qualora ve ne fosse ancora bisogno, al quesito anzidetto. L`archeologia spaziale, o archeologia misteriosa, è definibile come la ricerca delle tracce, sotto forma di particolari reperti archeologici o delle testimonianze tramandate nel corso dei millenni, di presunti sbarchi sulla Terra di visitatori extraterrestri avvenuti all’alba della nostra civiltà.

  • Condannato senza possibilità d'appello

    Il romanzo breve dal titolo "Condannato senza possibilità d'appello.", di Francesco Toscano

    Sinossi: Le concezioni primitive intorno all`anima sono concordi nel considerare questa come indipendente nella sua esistenza dal corpo. Dopo la morte, sia che l`anima seguiti a esistere per sé senza alcun corpo o sia che entri di nuovo in un altro corpo di uomo o d`animale o di pianta e perfino di una sostanza inorganica, seguirà sempre il volere di Dio; cioè il volere dell’Eterno di consentire alle anime, da lui generate e create, di trascendere la vita materiale e innalzarsi ad un piano più alto dell’esistenza, imparando, pian piano, a comprendere il divino e tutto ciò che è ad esso riconducibile.

  • L'infanzia violata, di Francesco Toscano

    Il romanzo giallo dal titolo "L'infanzia violata", di Francesco Toscano

    Sinossi: Dovrebbero andare a scuola, giocare, fantasticare, cantare, essere allegri e vivere un'infanzia felice. Invece, almeno 300 milioni di bambini nel mondo sono costretti a lavorare e spesso a prostituirsi, a subire violenze a fare la guerra. E tutto ciò in aperta violazione delle leggi, dei regolamenti, delle convenzioni internazionali sui diritti dell'infanzia. La turpe problematica non è lontana dalla vostra quotidianità: è vicina al luogo in cui vivete, lavorate, crescete i vostri bambini. Ad ogni angolo dei quartieri delle città, dei paesi d'Italia, è possibile trovare un'infanzia rubata, un'infanzia violata.

  • I ru viddrani, di Francesco Toscano

    Il romanzo giallo dal titolo "I ru viddrani", di Francesco Toscano

    Sinossi: Non è semplice per un vecchietto agrigentino rientrare in possesso del suo piccolo tesoro, che consta di svariati grammi di oro e di argento, che la sua badante rumena gli ha rubato prima di fuggire con il suo amante; egli pensa, allora, di rivolgersi a due anziani suoi compaesani che sa essere in buoni rapporti con il capo mafia del paesino rurale ove vive, per poter rientrare in possesso del maltolto. A seguito della mediazione dei "ru viddrani", Don Ciccio, "u pastranu", capo mafia della consorteria mafiosa di Punta Calura, che ha preso a cuore la vicenda umana di Domenico Sinatra, incarica i suoi sodali di mettersi sulle tracce della ladruncola e di far in modo che ella restituisca la refurtiva all`anziano uomo. Qualcosa, però, va storto e fra le parti in causa si acuisce un'acredine che amplifica l'entità del furto commesso, tanto che nel giro di pochi anni si arriva all`assassinio di Ingrid Doroteea Romanescu, la badante rumena resasi autrice del furto in questione.

  • I ru viddrani, di Francesco Toscano

    Il fantasy dal titolo "E un giorno mi svegliai", di Francesco Toscano

    Sinossi: "E un giorno mi svegliai" è un fantasy. Il personaggio principale del libro, Salvatore Cuzzuperi, è un impiegato residente nella provincia di Palermo che rimane vittima di un'esperienza di abduction. Il Cuzzuperi vivrà l'esperienza paranormale del suo rapimento da parte degli alieni lontano anni luce dal pianeta Terra e si troverà coinvolto nell'aspra e millenaria lotta tra gli Anunnaki, i Malachim loro sudditi, e i Rettiliani, degli alieni aventi la forma fisica di una lucertola evoluta. I Rettiliani, scoprirà il Cuzzuperi, cercano di impossessarsi degli esseri umani perché dotati di Anima, questa forma di energia ancestrale e divina, riconducibile al Dio Creatore dell'Universo, in grado di ridare la vita ad alcune specie aliene dotate di un Dna simile a quello dell'uomo, fra cui gli stessi Rettiliani e gli Anunnaki. Il Cuzzuperi perderà pian piano la sua umanità divenendo un Igigi ammesso a cibarsi delle conoscenze degli "antichi dèi", ed infine, accolto come un nuovo membro della "fratellanza cosmica".

  • I ru viddrani, di Francesco Toscano

    Il romanzo giallo dal titolo "I ru viddrani", di Francesco Toscano

    Sinossi: Non è semplice per un vecchietto agrigentino rientrare in possesso del suo piccolo tesoro, che consta di svariati grammi di oro e di argento, che la sua badante rumena gli ha rubato prima di fuggire con il suo amante; egli pensa, allora, di rivolgersi a due anziani suoi compaesani che sa essere in buoni rapporti con il capo mafia del paesino rurale ove vive, per poter rientrare in possesso del maltolto. A seguito della mediazione dei “ru viddrani”, Don Ciccio, “ù pastranu”, capo mafia della consorteria mafiosa di Punta Calura, che ha preso a cuore la vicenda umana di Domenico Sinatra, incarica i suoi sodali di mettersi sulle tracce della ladruncola e di far in modo che ella restituisca la refurtiva all`anziano uomo. Qualcosa, però, va storto e fra le parti in causa si acuisce un’acredine che amplifica l’entità del furto commesso, tanto che nel giro di pochi anni si arriva all`assassinio di Ingrid Doroteea ROMANESCU, la badante rumena resasi autrice del furto in questione.

  • Naufraghi nello spazio profondo, di Francesco Toscano

    Il romanzo di fantascienza dal titolo "Naufraghi nello spazio profondo ", di Francesco Toscano

    Sinossi: In un futuro distopico l’umanità, all’apice della sua evoluzione e prossima all’estinzione, sarà costretta, inevitabilmente, a lasciare la Terra, la nostra culla cosmica, alla ricerca di un pianeta alieno in cui poter vivere, sfruttando le conoscenze del suo tempo. Inizia così l’avventura del giovane Joseph MIGLIORINI, di professione ingegnere, e di altri giovani terrestri, un medico, un geologo, un ingegnere edile, che, da lì a poco, a bordo di una navetta spaziale allestita dal loro Governo, sarebbero stati costretti a raggiungere il pianeta Marte, il “nostro vicino cosmico”, al fine di atterrare nei pressi del suo polo nord ove, anni prima, dei robot costruttori avevano realizzato una stazione spaziale permanente, denominata “New Millenium”; tutto questo affinché parte dell’umanità sopravvissuta agli eventi nefasti e apocalittici potesse prosperare su quella landa desolata, tanto ostile alla vita in genere, giacché ritenuta unico habitat possibile e fruibile ai pochi sopravvissuti e alla loro discendenza.

  • Malacarne, di Francesco Toscano

    Libro/E-book: Malacarne, di Francesco Toscano

    Sinossi: Nella primavera dell'anno 2021 a Palermo, quando la pandemia dovuta al diffondersi del virus denominato Covid-19 sembrerebbe essere stata sconfitta dalla scienza, malgrado i milioni di morti causati in tutto il mondo, un giovane, cresciuto ai margini della società, intraneo alla famiglia mafiosa di Palermo - Borgo Vecchio, decide, malgrado il suo solenne giuramento di fedeltà a Cosa Nostra, di vuotare il sacco e di pentirsi dei crimini commessi, così da consentire alla magistratura inquirente di assicurare alla giustizia oltre sessanta tra capi e gregari dei mandamenti mafiosi di Brancaccio, Porta Nuova, Santa Maria Gesù. Mentre Francesco Salvatore Magrì, inteso Turiddu, decide di collaborare con la Giustizia, ormai stanco della sua miserevole vita, qualcun altro dall'altra parte della Sicilia, che da anni ha votato la sua vita alla Legalità e alla Giustizia, a costo di sacrificare sé stesso e gli affetti più cari, si organizza e profonde il massimo dell'impegno affinché lo Stato, a cui ha giurato fedeltà perenne, possa continuare a regnare sovrano e i cittadini possano vivere liberi dalle prevaricazioni mafiose. Così, in un turbinio di emozioni e di passioni si intrecciano le vite di numerosi criminali, dei veri e propri Malacarne, e quella dei Carabinieri del Reparto Operativo dei Comandi Provinciali di Palermo e Reggio di Calabria che, da tanti anni ormai, cercano di disarticolare le compagini mafiose operanti in quei territori. Una storia umana quella di Turiddu Magrì che ha dell'incredibile: prima rapinatore, poi barbone e mendicante, e infine, dopo essere stato "punciutu" e affiliato a Cosa Nostra palermitana, il grimaldello nelle mani della Procura della Repubblica di Palermo grazie al quale potere scardinare gran parte di quell'organizzazione criminale in cui il giovane aveva sin a quel momento vissuto e operato.

  • NAUFRAGHI NELLO SPAZIO PROFONDO : I 12 MARZIANI, GLI ULTIMI SUPERSTITI DELLA SPECIE UMANA , di Francesco Toscano

    Libro/E-book: NAUFRAGHI NELLO SPAZIO PROFONDO : I 12 MARZIANI, GLI ULTIMI SUPERSTITI DELLA SPECIE UMANA,di Francesco Toscano

    Sinossi: In un futuro distopico l’umanità, all’apice della sua evoluzione e prossima all’estinzione, sarà costretta, inevitabilmente, a lasciare la Terra, la nostra culla cosmica, alla ricerca di un pianeta alieno in cui poter vivere, sfruttando le conoscenze del suo tempo. Inizia così l’avventura del giovane Joseph MIGLIORINI, di professione ingegnere, e di altri giovani terrestri, un medico, un geologo, un ingegnere edile, che, da lì a poco, a bordo di una navetta spaziale allestita dal loro Governo, sarebbero stati costretti a raggiungere il pianeta Marte, il “nostro vicino cosmico”, al fine di atterrare nei pressi del suo polo nord ove, anni prima, dei robot costruttori avevano realizzato una stazione spaziale permanente, denominata “New Millenium”; tutto questo affinché parte dell’umanità sopravvissuta agli eventi nefasti e apocalittici potesse prosperare su quella landa desolata, tanto ostile alla vita in genere, giacché ritenuta unico habitat possibile e fruibile ai pochi sopravvissuti e alla loro discendenza. Nel giro di pochi anni, pur tuttavia, a differenza di quanto auspicatosi dagli scienziati che avevano ideato e progettato la missione Marte, l’ingegnere MIGLIORINI e la sua progenie sarebbero rimasti coinvolti in un’aspra e decennale guerra combattuta da alcuni coloni di stanza sul pianeta Marte e da altri di stanza sulla superficie polverosa della nostra Luna, per l’approvvigionamento delle ultime materie prime sino ad allora rimaste, oltre che per l’accaparramento del combustibile, costituito da materia esotica e non più fossile, di cui si alimentavano i motori per viaggi a velocità superluminale delle loro superbe astronavi; ciò al fine di ridurre le distanze siderali dello spazio profondo e al fine di generare la contrazione dello spazio-tempo per la formazione di wormhole, ovvero dei cunicoli gravitazionali, che avrebbero consentito loro di percorrere le enormi distanze interstellari in un batter di ciglia...






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mercoledì 14 febbraio 2018

[Sicilia Stampa] Si presenta alla Soprintendenza del Mare il libro: “Le Fortificazioni della città di Palermo dall’antichità ai giorni nostri”.


Si presenta alla Soprintendenza del Mare il libro:
Le Fortificazioni della città di Palermo dall’antichità ai giorni nostri


Palermo. Verrà presentato mercoledì 14 febbraio 2018 alle ore 16,00, presso la Soprintendenza del Mare in via Lungarini, 9 (Palazzetto Mirto) il libro: “Le Fortificazioni della città di Palermo dall’antichità ai giorni nostridi Alessandro Bellomo. Ne discuteranno con l’autore: Sebastiano Tusa, Alessandra De Caro, Alfonso Lo Cascio. Sarà esposta un’opera della pittrice Valentina Faraone.
Già da molti secoli, studiosi si sono succeduti nella descrizione e nello studio approfondito dei documenti che raccontano l’antica Palermo. Il libro cerca di sviluppare in una forma più divulgativa e sintetica la descrizione del lento evolversi del complesso difensivo militare che interessò Palermo. L’ingegno umano impegnato nell’arte della guerra fu coinvolto nella costante competizione tra lo studio del sistema per assediare e dunque distruggere le difese delle città nemiche e la ricerca delle migliori soluzioni per difendere i centri urbani
Sembrò prevalere un metodo di ideazione che prevedesse in qualche modo di conservare quanto costruito nel tempo cercando di adattare le strutture alle nuove armi introdotte sui campi di battaglia. Ma ad un certo punto, quando alla fine del XIX secolo il “sistema di fare la guerra” iniziò a cambiare a tal punto da rendere tali opere di ingegneria superate, si scelse di non conservare quanto nei secoli era stato creato dall’ingegneria militare preferendo demolire indiscriminatamente tutto.

venerdì 27 gennaio 2017

La Cattedrale di Palermo.

Palermo,  27 gennaio 2017.




La maestosa Cattedrale (Madonna Assunta), già paleobasilica, poi moschea, conserva un fastoso patrimonio: le cappelle , il presbiterio, l'altare, la cupola, raccolgono quanto di meglio abbiano espresso le diverse culture che si sono susseguite ed integrate in Sicilia. Nella cripta il Tesoro è costituito da oggetti preziosi rinvenuti nelle tombe reali ed imperiali e mirabili esempi di oggettistica sacra.

Storia:

Paleopolis: antica città.
Nel primitivo insediamento fenicio - punico fu delimitata a oriente da una torre d'avvistamento e fortificazioni lungo il corso del fiume porto - canale Papireto: rispettivamente gli antesignani della torre campanile e la cinta muraria superstite a ridosso dei resti dell'attuale strada dei Pellegrini.

Epoca romanaModifica

Neapolis: nuova città. In origine il piano è occupato da una necropoli esterna a ridosso della cinta muraria punica. La prima testimonianza della diffusione del culto cristiano è dovuta alla presenza di cimiteri all'aperto e catacombe ricavate in fitte reti di grotte utilizzate come luoghi di culto e rifugio dei cristiani perseguitati. Verosimilmente già ritenuta un'area sacra, probabilmente un «Santuario della Salute» di natura pagana.

  • 200 - 201, Il Lessico di Suda e il Tarikh al Hukam di Al-Qifti, scritto nel 1249, riportano l'attività di medici e filosofi, il passaggio e la morte di Galeno. Secondo quanto riportato nella Riḥla (Viaggio) da Ibn Jubayr, lo studioso è sepolto sulla direttrice verso Misilmeri, fonti fantasiose e non provate indicano i resti del medico custoditi nella primitiva cattedrale.
La prima chiesa è costruita nell'attuale area a poche centinaia di metri dal primitivo insediamento fenicio - punico dove adesso sorge il Palazzo dei Normanni, lo stesso luogo deputato durante il I, II e III secolo al sacrificio dei primi martiri palermitani oggetto di persecuzioni cristiane operate da Decio e Diocleziano.
L'edificio sorge fra la paleopolis «città primitiva» e la neapolis «nuovo insediamento», distrutta dai Vandali all'inizio del V secolo.

  • 440, Durante una delle frequenti incursioni in Sicilia, i Vandali di Genserico attaccano di sorpresa Palermo e catturano il vescovo Mamiliano, i discepoli Eustochio, Proculo, Golbudeo e altri personaggi di rango, tra i quali le giovani Ninfa e Oliva. Deportati inizialmente in nord Africa per alterne vicende subiscono il martirio e in seguito sono proclamati santi.
  • 444, L'edificio è menzionato in una bolla pontificia di Papa Leone Magno e in una in una lettera al clero siciliano del 21 ottobre 447.
  • 476, Odoacre re degli ostrogoti riscatta la Sicilia cacciando i Vandali di Genserico, con la Caduta dell'Impero romano d'Occidente l'isola transita nell'Impero romano d'Orientedipendendo direttamente da Costantinopoli.
In questo frangente la Chiesa di Roma proclama santi Agatone martire e Mamiliano entrambi vescovi di Palermo.

Epoca bizantinaModifica


  • 535, Belisario, alla testa delle truppe bizantine, conquista Palermo. Del luogo di culto edificato intorno al IV secolo e in seguito distrutto dai Vandali, non sono pervenute testimonianze riportate alla luce.
  • 592, Il vescovo Vittore la demolisce e ne promuove la ricostruzione secondo i canoni bizantini.
  • 603, San Gregorio affida la commissione all'arcivescovo Giovanni. Due importanti arcivescovi e cardinali palermitani siedono sul soglio di Pietro: Papa Agatone e Papa Sergio I.
Il secondo tempio d'epoca bizantina dedicato alla Vergine Maria Assunta, è edificato sulle rovine del precedente nel 604 del quale sono pervenute la cripta e la pianta basilicale a forma quadrata.
Sono modificati il prothesis e il diakonikon secondo lo schema bizantino pervenuto con altri impianti basilicali, le maestose absidi a oriente e rivolte come la facciata verso occidente. Di impronta bizantina la collocazione dell'iconostasi e l'aspetto decorativo con le caratteristiche proprie dell'arte del mosaico, secondo i preziosi canoni della tradizione di Costantinopoli. Sono compiuti tutti gli sforzi per mantenere vitale il rito latino ma, nell'anno 732 passa al Patriarca di Costantinopoli, e alla cattedrale sono apportate modifiche al fine di adeguarla alle modalità proprie del culto della Chiesa d'Oriente.

  • 732, Con l'imperatore bizantino Leone III Isaurico diminuisce il prestigio e l'influenza del pontefice di Roma, si consolidata il rito bizantino sul rito romano.

Epoca arabaModifica


Colonna con iscrizione araba.
Con l'invasione dell'isola da parte dei Saraceni, nel lungo contesto della dominazione araba, che a Palermo spazia dall'anno 831 al 1072, la chiesa è trasformata in luogo di culto musulmano, la grande moschea Gami, capace di contenere 7 mila fedeli.
  • 831, I Saraceni conquistano Palermo, modificano chiese e edificano in città ben trecento moschee. Nella meta del X secolo il geografo Ibn Hawqal riporta che, fatte le debite proporzioni, a Palermo si contano più moschee che in altre città islamiche dell'epoca. Quella più grande detta “Gami” o «Grande Moschea del Venerdì» è il riadattamento della cattedrale bizantina. La conversione a moschea risale alla dinastia musulmana degli Aghlabiti, la sala ipostila ubicata sotto la cappella dell'Incoronata è verosimilmente ritenuta parte dell'antica moschea - basilica. Colonne e altri elementi architettonici d'impronta islamica sono rinvenuti e riutilizzati in tutti gli ambienti.
La corte vescovile è "invitata" ad abbandonare le sedi cittadine, trovando temporaneamente rifugio presso luoghi di culto nella vicina cittadina di Monreale. L'evento determina la costituzione della futura Arcidiocesi di Monreale. Il ruolo di cattedrale fu ricoperto da modesta, piccolissima chiesa: la «Aghia Kiriaki» ovvero la chiesa di Santa Ciriaca o Santa Domenica. Il luogo di culto dedicato a Santa Ciriaca al quale Papa Alessandro III fa riferimento nella bolla pontificia emanata il 30 dicembre 1174, con la quale ratifica la costruzione della nuova cattedrale di Monreale, indicandone l'ubicazione con le parole ... Super Sanctam Kjriacam.

Epoca normannaModifica

Il ritorno alla sovranità di matrice cristiana e cattolica avviene con l'avvento dei Normanni grazie al contributo del Gran Conte Ruggero e del fratello Roberto il Guiscardo. Per celebrare la riconquista territoriale dell'isola, la casata degli Altavilla promuove e favorisce la costruzione di splendide e monumentali cattedrali normanne in tutte le località teatro delle battaglie più cruente, riservando a Palermo la costruzione più laboriosa ma, altrettanto fastosa. La moschea è riadattata rapidamente al culto cristiano, affidata ancora per poco tempo al vescovo Nicodemo di tradizione greco – ortodossa, molto amato dal popolo. È ipotizzabile che all'esterno della Gami non siano stati apportati grossi cambiamenti col passaggio a chiesa cristiana, eccezione solo per la trasformazione del minareto in campanile.
  • 1098, Apostolica Legazia: Privilegio concordato tra sovrano e papa. Accordo che prevedeva la nomina regia dei vescovi e conseguente approvazione, consacrazione papale.
  • 1167, La regina Margherita di Navarra, vedova di Guglielmo I di Sicilia, nomina vescovo il cugino Stefano di Perche, cancelliere del regno di Sicilia, sostenuto dalla compagine francese. L'ambiguità personale e la fiducia riposta in personaggi poco cristallini dislocati a vario titolo nell'amministrazione del regno, suscitano il malcontento popolare.
  • 1168, La popolazione stanca degli abusi perpetrati dagli amici di Stefano e per la sua condotta poco trasparente, si ribella. Il vescovo e i suoi scagnozzi sono aggrediti, la vecchia cattedrale è incendiata bruciando le grandi porte. Riusciti a porsi in salvo il vescovo e i suoi seguaci, sono irrevocabilmente espulsi e spediti in medio oriente.
  • 1169 4 febbraio, Il terremoto di Sant'Agata arreca danni al monumento. L'evento sismico danneggia gravemente la sommità della torre campanaria e la parte superiore della facciata che crollano devastandosi vicendevolmente. Interpretato come punizione divina per causa della corruzione dilagante, l'evento costituisce il pretesto per una radicale riedificazione del tempio, progetto che prevede la costruzione di un edificio all'altezza dello splendore del regno.
Durante il regno di Guglielmo II di Sicilia, nel disegno che prevede il ripristino delle preesistenti diocesi, mira a creare un secondo arcivescovado nel comprensorio palermitano dando inizio alla costruzione della Cattedrale di Monreale. L'arcivescovo di Palermo Gualtiero Offamilio promuove contestualmente la costruzione della nuova cattedrale, completata nel 1184 - 1185. Del primitivo impianto gregoriano perviene solo la parte inglobata nell'odierna Cappella dell'Incoronazione.
  • 1185 6 aprile, Solenne consacrazione presieduta da Gualtiero Offamilio.
Sotto le dominazioni di normanni e svevi si assiste in città alla pacifica convivenza di un crogiolo di razze rappresentate dalle religioni monoteiste del mondo allora conosciuto: cristiani, musulmani e ebrei. Palermo è capitale del Sacro Romano Impero con Federico II. Per quasi due secoli le arti e l'architettura sono permeate da canoni stilistici tipici del medio oriente amalgamati con le concezioni nordiche e germaniche.
La chiesa è modificata ancora più volte, ma lo sviluppo in pianta della nuova cattedrale è oggetto sempre dei forti influssi religioso - architettonici precedenti. Ripetutamente rimaneggiata e riedificata per svariati eventi, risente anche di interventi dovuti a fenomeni sismici, soprattutto nell'alta torre campanaria slanciata dinanzi al prospetto occidentale.

Epoca spagnola

I decenni a cavallo secolo sono caratterizzati dalla massima espressione artistica nell'isola nota come Rinascimento siciliano. Geni del calibro di Domenico Gagini, Antonello Gagini, Francesco Laurana, Orazio Alfani (detto il Perugino), Giovanni da Maiano, le relative scuole e botteghe lasciano capolavori senza eguali nell'aggregato, così come nell'intero palcoscenico artistico palermitano e siciliano.

  • 1574, Nel cimitero divenuto piazza, in occasione della festa di Santa Cristina è accordata da Pietro II di Sicilia, confermata da Carlo V d'Asburgo e qui trasferita da Filippo I di Sicilia, col consenso di Papa Gregorio XIII, la Fieravecchia.
  • 1º agosto 1536, Solenne consacrazione presieduta da Arnaldo Albertin vescovo di Patti.

Epoca asburgico - borbonica

L'edificio, già felice espressione di molteplici stili, subisce nel corso dei secoli vari rimaneggiamenti. Il Barocco siciliano s'innesta con arricchimenti tipici della cultura decorativa dell'epoca.
Tra il 1741 e il 1743 l'incaricato regio monsignor Giovanni Angelo de Ciocchis compie per conto del sovrano di Sicilia Carlo III di Spagna una ricognizione generale di benefici e beni religiosi soggetti a patronato regio, all'interno dell'intero territorio siciliano e contemplati nella raccolta di atti e documenti denominati "Acta e Monumenta". Tra magnificenza e sfarzi di tesori d'arte custoditi nel tempio, il relatore pone in risalto le debolezze e le criticità delle strutture delineando gli interventi che alcuni decenni più tardi caratterizzeranno il più complesso dei cantieri di restauro. Sulla base del resoconto e di altri progetti di fattibilità mirati commissionati a posteriori matureranno: l'ingrandimento dell'impianto, la garanzia della stabilità strutturale, il miglioramento dell'illuminazione, la copertura dei soffitti con volte a botte, l'anelata cupola in muratura. Il conseguimento di determinati risultati ha comportato in tutti i casi il pagamento di pesantissimi scotti, talora ravvisabili in autentiche scempiaggini agli occhi dei moderni estimatori, spesso derivati in iterazioni d'errori e bizzarrie senza logica, come nel caso dello smantellamento del capolavoro noto come Tribuna di Antonello Gagini.

  • 1748 - 1753, José Alfonso Meléndez incarica Giovanni Battista Vaccarini, l'architetto che ha curato la ricostruzione del patrimonio di Catania dopo il terremoto del 1693, per la stesura di una relazione tecnica per il restauro del duomo con l'avallo del re Carlo III.
  • 1767, L'arcivescovo Serafino Filangieri affida una commissione tecnica a Ferdinando Fuga, architetto del re, per l'attuazione di un restauro conservativo dell'edificio, volto solamente al consolidamento della struttura.


(Fonte: Wikipedia)

sabato 5 settembre 2015

Opere dell'anno VI del regime a Palermo.

5 settembre 2015. Dal portale internet youtube.com, un emozionante filmato delle infrastrutture costruire a Palermo durante l’anno VI del Regime. Le riprese dell’Istituto Luce, risalenti al Novembre del 1928, mostrano la “fierezza” della città di fronte alle nuove opere appena inaugurate, tra le quali il palchetto della musica al Foro Umberto I e le nuove strade. Buona visione e al prossimo post!



sabato 8 agosto 2015

Madonie. Escursione alle niviere di Piano Principessa.

8 agosto 2015.

Nell’ambito della manifestazione “Un’Estate con SiciliAntica” si terrà Domenica 9 Agosto 2015 alle ore 9,00 sulle Madonie una escursione alle niviere di Piano Principessa. L’appuntamento è Portella Colla, poco prima di Piano Battaglia. E’ obbligatoria la prenotazione. La visita sarà guidata dallo studioso di storia locale Luigi Romana. Alla fine dell’escursione è prevista una degustazione di gelato tradionale realizzato alla maniera antica, grazie alla miscela congelante di ghiaccio e sale. Le Neviere e i Nivaroli hanno una lunghissima tradizione. L'uso assai antico di produrre neve ghiacciata da utilizzare in paese nei mesi estivi è documentato in Sicilia fin dall'XI secolo. Esso consisteva nel conservare dentro idonee cavità, esistenti in natura o modificati o costruiti appositamente, ed adibiti alla conservazione, la neve caduta in inverno, compattarla e solidificarla attraverso opportuni accorgimenti, trasportarla e venderla per necessità di refrigerazione e preparazione di granite o gelati. Ma il suo maggiore sviluppo nell’isola si attesta tra il XVI° ed il XVIII° secolo. In Sicilia la raccolta la conservazione e l’uso della neve era “codificata” a vari livelli, secondo una filiera che iniziava dal “nivarolo”, ovvero colui che raccoglieva conservava e “lavorava” la neve, e le “neviere” per usi sia pratici legati alla conservazioni di alimenti o per uso medico, in molti casi per puro piacere e diletto del palato per quelle classi particolarmente agiate. Le neviere più grandi si trovavano sulle Madonie e sul monte Etna, dove era più facile mantenere bassa la temperatura. Le Madonie, ricche di boschi e pascoli, conservano antiche neviere dove una volta si conserva la neve per utilizarla nei mesi caldi della stagione estiva. Ancora oggi la natura attesta la memoria dell'antico mestiere dei nevaioli, grazie alla neve che si accumula, senza intervento umano, nel corso dell'inverno. La Neviera di Piano Principessa a quota 1800 slm, è uno di quei luoghi che nei mesi estivi conserva ancora al suo interno una fresca colonna di ghiaccio accumultaasi durante l’inverno. Call center: Tel. 091.8112571 – 339.5921182. E-mail: unestateconsiciliantica@siciliantica.it. Facebook: Un’Estate Con SiciliAntica.

giovedì 30 luglio 2015

Palermo. Nei luoghi di San Benedetto il Moro.

30 luglio 2015.

Nell'ambito della manifestazione “Un’Estate con SiciliAntica” si terrà Sabato 1 Agosto 2015 alle ore 10,00 a Palermo, l’iniziativa “Nei luoghi di San Benedetto il Moro”. L’appuntamento è al Piazzale del parcheggio (lato Convento S. Maria di Gesù) salita Belvedere. La visita sarà guidata dall’arch. Giuseppe Dragotta. La presentazione dell’iniziativa sarà a cura di Alfonso Lo Cascio, della Presidenza Regionale SiciliAntica San Benedetto il Moro, compatrono di Palermo, il cui corpo incorrotto riposa all'interno della Chiesa di Santa Maria di Gesù a Palermo in un'urna di vetro, ha fortemente intriso questi luoghi, dove morì in fama di santità, ai piedi del monte Grifone. Si visiterà in particolare la chiesa di Santa Maria edificata nel 1425 dal beato Matteo Gallo, Vescovo di Agrigento, la sua storia e la sua architettura, i tesori conservati all'interno dell’edificio sacro e nelle altre stanze del complesso e in particolare degli arredi sacri e delle opere d'arte custodite nel convento francescano dei Frati Minori con il suo chiostro quattrocentesco e il cimitero monumentale.
Call center:  Tel. 091.8112571 – 339.5921182.

E-mail: unestateconsiciliantica@siciliantica.it. Facebook: Un’Estate Con SiciliAntica.

martedì 21 luglio 2015

sabato 25 luglio “Sulle tracce di Caravaggio”. Itinerario guidato ostinato di street art.


Dopo aver appreso la notizia che alcuni dei graffiti, che facevano parte dell'itinerario, erano stati trafugati (scalcinati, strappati, divelti), avevamo pensato di arrenderci e annullare tutto, invece abbiamo modificato l'itinerario e lo faremo lo stesso, non abbiamo voluto arrenderci.
Questo è un itinerario ostinato, perché amiamo questa città e siamo dalla parte della bellezza che esiste, resiste, non soccombe nemmeno alla violenza, all'ignoranza di quei pochi che ci vorrebbero far desistere. 
E se era ormai impossibile eseguire l'itinerario "Caravaggio alla Vucciria", sarà possibile 'Sulle tracce di Caravaggio'. Itinerario guidato ostinato di street art.


→ sabato 25 luglio 2015 | Itinerario guidato ostinato di street art
alla scoperta dei graffiti che riproducono le opere di Caravaggio.
Appuntamento: Oratorio di San Lorenzo (via Immacolatella, 3 - Palermo)
Orari: h. 17
Ticket: € 15*
Durata: 3 ore
Info e prenotazioni: 392.8888953 | info@terradamare.org
Prenotazione obbligatoria | numero minimo 15 persone



Un’affascinante passeggiata con una guida turistica di Terradamare, alla ricerca dei bellissimi graffiti realizzati dall’artista C215, riproduzioni di alcune opere di Caravaggio. 

Caravaggio, soprannome di Michelangelo Merisi nato a Bergamo nel 1571 o a Milano nel 1571, è il maggiore pittore italiano del 1600 e uno dei massimi di tutti i tempi. Dopo essersi stabilito per un anno a Napoli, fu costretto a riparare a Malta, per sfuggire all’estradizione chiesta dallo Stato pontificio. Qui rimase per un certo tempo poi, per contrasti avuti con l’Ordine dei Cavalieri di Malta, fu costretto a fuggire nuovamente. Si portò in Sicilia dove si spostò tra Siracusa, Messina e Palermo.

Oggi questo grande pittore rivive tra alcuni dei vicoli del centro storico palermitano, grazie alle opere di un’artista francese C215 (Christian Guemy) che ha ripercorso i suoi passi, attraverso le città in cui dipinse o viaggiò: Milano, Roma, Napoli, Siracusa, Messina, Malta e Palermo.
Riscopriremo la sua arte partendo dall'Oratorio di San Lorenzo, piccolo scrigno dell'arte serpottiana nel quale si trova una magnifica riproduzione de “La natività con i santi Lorenzo e Francesco” di Caravaggio (l’originale fu trafugato all’oratorio nel 1969), superbo luogo dal quale iniziare il nostro racconto sull'arte caravaggesca. 
La nostra passeggiata continuerà tra i vicoli e le strade del centro storico dello storico in cui sono nascosti, disseminati, i bellissimi stencil.

* la quota include guida turistica, auricolare e ticket oratorio di san lorenzo

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Fonte:

TERRADAMARE COOPERATIVA TURISTICA

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lunedì 8 giugno 2015

Una sera alla Torre medievale di San Nicolò, il 13 giugno 2015 dalle 18.00.


Una sera alla Torre medievale di San Nicolò
13 giugno 2015 dalle 18
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/visita serale della Torre di San Nicolò
ticket: € 3
Orari: dalle 18 alle 23. Ultimo ingresso ore 22,30
info e prenotazioni:  329.8765958 |  info@terradamare.org
(per prenotare occorre indicare orario scelto per la visita e un contatto telefonico)

Vi invitiamo a una particolare e suggestiva visita serale: sabato 13 giugno 2015 sarà possibile visitare dalle 19,00 alle 23,00 la Torre di San Nicolò di Bari all’Albergheria.
Turni disponibili: 18:00, 19:00, 19:30, 20:00 , 20:30, 21:00, 21:30,  22:00, 22:30
Il ticket si riferisce al costo del biglietto della visita assistita alla Torre fino alla terrazza, dalla quale sarà possibile ammirare il panorama notturno sul centro storico di Palermo.

sabato 9 maggio 2015

Termini Imerese. Nell’ambito dell’Infiorata termitana: passeggiata intorno le antiche mura civiche di Carlo V.

9 maggio 2015. SiciliAntica, nell’ambito dell’Infiorata termitana, organizza una passeggiata intorno le antiche mura civiche di Carlo V. L’appuntamento è per domenica 10 maggio 2015 alle ore 9,30 in via Fossola (Zona Porta Palermo) e la conclusione sul lungomare Cristoforo Colombo.
La visita, guidata dal geologo Antonio Contino, prevede una passeggiata lungo l’antico perimetro urbano della città e la sosta, con illustrazione, davanti le porte che si aprivano nella cinta muraria e di cui oggi rimangono solo labili tracce.
I partecipanti potranno seguire tutto l’itinerario in una cartina che sarà consegnata all’inizio della passeggiata, ricostruzione ideale della città di Termini Imerese nel XVII secolo, tratto da un disegno di Salvatore Contino, dove si intravedono ampi tratti delle antiche mura che circondavano la città e si notano sette delle dieci porte civiche.

Durante il regno di Carlo V d’Asburgo (1516-1556) fu deciso l’ampliamento del perimetro murario (le mura nuove) di Termini Imerese che si inserisce nel quadro del potenziamento delle fortificazioni delle città costiere siciliane. Le nuove mura, che  cinsero la città con una cortina muraria provvista di scarpa e rinforzata da bastioni angolari, fu edificata nel trentacinquennio 1556-1591. Il perimetro fortificato era lungo circa 3,8 km  e vi si aprivano inizialmente nove porte: di Palermo, di Girgenti (o di Caccamo), Euracea (o della Barratina o di Bellomo o Beddomu, corrotto in Beddoma o Baddoma), di Messina (o di Pescara, dal viceré Avalos di Pescara), del Caricatore, della Sanità (o Portonello della Legname o di Artese), della Marina (o della Dogana), della Pescheria e di S. Caterina (o di S. Giovanni o della Fossola).  A queste fu aggiunta, nel 1636, la porta Erculea (o Felice).
La costruzione del nuovo perimetro fortificato, sancirono l’inizio della progressiva espansione dell’abitato sulle colline di S. Lucia, di Nostra Signora delle Grazie (poi di S. Francesco di Paola), con la progressiva saturazione degli spazi verdi. La costruzione delle nuove mura ebbero sul territorio un impatto geomorfologico particolarmente pesante, comportando una severa modificazione della fascia costiera. L’impatto maggiore fu prodotto dalla realizzazione ex novo, sotto la direzione d’Orazio del Nobile, nel 1587, del torrione nuovo (Torraczo o Torracchio) con la nascita di un promontorio artificiale. Molti corsi d’acqua furono attraversati e ne furono sbarrate le aree di testata; per la necessità di reperire i materiali di costruzione si incrementò l’attività estrattiva di materiali lapidei delle cave di Santa Lucia e di Patara (oggi contrada Santa Marina). Si ebbero lavori di rinterro e d’escavazione con conseguente variazione dell’assetto geomorfologico di gran parte della città.
Nel contempo (1557-1580 c.), furono effettuati degli imponenti lavori che ampliarono l’area di pertinenza del Castello, dapprima limitata alla sola cima della rocca, con la costruzione di una nuova cinta bastionata e relativo fossato di difesa, che determinarono la demolizione di diversi quartieri.

lunedì 4 maggio 2015

Roccapalumba: corso sulla storia del grano in Sicilia. Fosse granarie, caricatori e mulini ad acqua- simboli, storia, cultura, tradizione e alimentazione, organizzato da SiciliAntica.

Il comune di Roccapalumba (Pa). Fonte: dalla rete.
04 maggio 2015

Dal 9 maggio al 20 giugno 2015 SiciliAntica organizza un corso sulla storia del grano in Sicilia. Il tema verrà affrontato nei suoi diversi aspetti, in sette lezioni, dalla preistoria all’età moderna con incontri scientifici, momenti gastronomici ed etnomusicali, tavole rotonde e visite guidate dove saperi e sapori si fondono insieme. Nel particolare si parlerà dei simboli legati al culto del grano, dalle fosse granarie ai caricatori della Sicilia, dai mulini ad acqua alle tradizioni popolari legate al ciclo del grano, dalla storia del grano duro di Sicilia al suo uso in medicina. Sono previste visite guidate alle grotte della Gurfa di Alia e di Contrada Montoni di Cammarata, al castello di Campofelice di Roccella e all’EXPO di Milano. Le lezioni si terranno presso l’aula consiliare Rocco Chinnici; il Mulino “Fiaccati”, che appartiene alle 100 Meraviglie d’Italia, e la Masseria “Acque di Palermo” di Roccapalumba.
Il corso è organizzato con il patrocinio del Comune di Roccapalumba e il contributo della Soat di Lercara Friddidella cantina “Feudo Montoni” di Cammarata, del ristorante “Lagoverde” di Alia e “Oasi” di Borgo Manganaro, del Sementificio “Costa” di Vicari e dei panifici Gangi e La Pergola di Roccapalumba.
Alla fine del corso sarà rilasciato un attestato di partecipazione, utile ai fini del credito formativo per gli studenti degli Istituti di istruzione secondaria superiore.
Per informazioni ed iscrizioni: 388.7428576.  E-mail: roccapalumba@siciliantica.it

venerdì 27 marzo 2015

Si parla di ceramica e artigianato fenicio al Corso organizzato da SiciliAntica.


Statuetta di terracotta fenicia.
27 marzo 2015.

Nuova lezione al Corso di Archeologia Fenicio-Punica organizzato dall’Associazione SiciliAntica in collaborazione con il Parco Archeologico di Himera e il Museo Archeologico “A. Salinas” di Palermo. Sabato 28 marzo alle ore 16,30, dopo la presentazione di Alfonso Lo Cascio, della Presidenza Regionale SiciliAntica, si terrà la quarta lezione dal titolo “I Fenici: ceramica e artigianato”. Relatrici saranno Gabriella Sciortino, Archeologa dell’Università Pompeu Fabra di Barcellona e Alice Bifarella, Archeologa, dell’Ecole pratique des hautes études di Parigi. Il Corso prevede dieci lezioni che affrontano i diversi aspetti della presenza dei Fenici in Sicilia: dalla ceramica all’artigianato, dalla lingua alla scrittura e ancora le navi costruite e i porti realizzati fino alla monetazione punica. Inoltre previste visite guidate ai più famosi centri fenici della Sicilia: Mozia, Palermo e Solunto. Le lezioni si terranno presso l’auditorium del Liceo scientifico “N. Palmeri” a Termini Imerese. Alla fine del Corso verrà rilasciato un attestato di partecipazione. Per informazioni: SiciliAntica, Via Ospedale Civico, 32 - Termini Imerese Tel. 091 8112571 - 346 8241076 E-mail: terminiimerese@siciliantica.it.
La ceramica costituisce il testimone per eccellenza degli studi archeologici, nonché un fondamentale strumento di datazione. A differenza di altri ambiti disciplinari, lo studio della ceramica fenicia, come espressione materiale di ampio respiro, è rimasto a lungo ai margini del grande interesse scientifico destato invece da altri aspetti riguardanti l’antica civiltà orientale. Le ricerche ceramologiche sistematiche in ambito fenicio-punico hanno avuto inizio in tempi relativamente recenti e sono state prevalentemente finalizzate all’organizzazione dei materiali in maniera cronologica e tipologica. Attualmente, a questo tipo di approccio più tradizionale, si accompagna l’interesse nei confronti della ceramica come indicatore di fenomeni storico-culturali, ideologici e rituali. Attraverso un excursus introduttivo di tipo storiografico e geografico, saranno evidenziate le principali caratteristiche della ceramica fenicia - dal punto di vista morfologico, decorativo e funzionale - in Oriente e in Occidente, dedicando particolare attenzione alle specificità della ceramica fenicia di Sicilia e ai principali centri di produzione attestati nell’isola. Si parlerà inoltre delle principali categorie artigianali fenicie e puniche.
Gabriella Sciortino è Dottore di Ricerca in Archeologia e Storia Antica, titolo conseguito presso l’Universitat Pompeu Fabra di Barcellona nel giugno 2014 con la tesi “Fenici e Greci in Sicilia durante l’età arcaica. Il significato dei materiali di tradizione fenicia all’interno di contesti sicelioti per lo studio delle interazioni culturali”, diretta dalla professoressa María Eugenia Aubet. Dopo aver conseguito la Laurea in Lettere Classiche (V.O.) presso l’Università degli Studi di Palermo, ha completato la sua formazione post-universitaria all’estero, prevalentemente in Spagna, frequentando il Master in Archeologia e Storia del Vicino Oriente Antico (Universitat Pompeu Fabra - 2005) e il Master in Museologia e Gestione del Patrimonio (Universitat de Barcelona – 2007). Nel 2007 è stata vincitrice una borsa di studio dell’AGAUR (Generalitat di Catalunya) come “academic visitor” presso la School of Archaeology dell’Università di Oxford. Ha preso parte a numerose campagne di scavo, all’interno di progetti di ricerca internazionale, come presso la necropoli fenicia di Tiro Al - Bass (Libano), l’habitat del sito fenicio di Cerro del Villar (Málaga – Spagna), il sito indigeno dalle ascendenze fenicie di Castro Marim (Faro – Portogallo), il sito greco-romano di Ampurias (l’Escala – Spagna) e quello indigeno di Castells (Palamós – Spagna).
Alice Bifarella è dottoranda presso l’ Ecole Pratique des Hautes Etudes di Parigi: particolarmente interessata al tema dell’archeologia funeraria, si occupa di archeomalacologia e la sua ricerca è incentrata sulla presenza delle conchiglie nei corredi delle necropoli fenicio-puniche e greche di Sicilia. Ha ottenuto la laurea magistrale in lettere classiche all’Università degli studi di Bologna discutendo una tesi in archeologia fenicio-punica sulle “Forme vascolari miniaturistiche del tofet di Sant’Antioco”.  Ha poi proseguito i suoi studi in Francia, all’ Ecole Pratique des Hautes Etudes di Parigi, conseguendo nel 2009 il diploma di master di II livello in Histoire des Arts et Archéologie: la sua tesi “Les coquillages dans les necropoles pheniciennes et puniques de la Sicile et de la Sardaigne” ha vinto il  Premio di Studio "Antonella Spanò Giammellaro" anno 2010 conferito dal Centro Internazionale di Studi Fenici, Punici e Romani di Marsala. Ha partecipato a numerose campagne di scavo in Italia e all’estero (Sicilia, Sardegna, Spagna, Tunisia ed Egitto) e da diversi anni lavora nell’ambito della didattica museale.

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Fonte:
SiciliAntica
Sede di Termini Imerese (Pa)

giovedì 5 marzo 2015

SICILIANTICA. Inizia il Corso di Archeologia Fenicio-Punica a Termini Imerese.

05 marzo 2015.

Frammento di anfora punica con segno di Tanit

Termini Imerese, inizia il Corso di Archeologia Fenicio-Punica

Inizia sabato 7 marzo 2015 alle ore 16,30 il Corso di Archeologia Fenicio-Punica organizzato dall’Associazione SiciliAntica in collaborazione con il Parco Archeologico di Himera e con il Museo Archeologico “A. Salinas” di Palermo. Dopo la presentazione di Anna Rita Zappulla, Dirigente scolastico del Liceo “N. Palmeri”, di Francesca Spatafora, Direttrice del Museo Archeologico “A. Salinas” di Palermo, di Agata Villa, Direttrice del Parco Archeologico di Himera e di Alfonso Lo Cascio, della Presidenza Regionale di SiciliAntica, si terrà la prima lezione dal titolo: “I Fenici tra Oriente e Occidente”. La relazione sarà tenuta da Gioacchino Falsone, Docente di Archeologia Fenicio-Punica presso l’Università di Palermo. Gli incontri si terranno presso l’auditorium del Liceo scientifico “N. Palmeri” a Termini Imerese.
Il Corso prevede dieci lezioni che affrontano i diversi aspetti della presenza dei Fenici in Sicilia: dalla ceramica all’artigianato, dalla lingua alla scrittura e ancora le navi costruite e i porti realizzati fino alla monetazione punica. Inoltre previste visite guidate ai più famosi centri fenici della Sicilia: Mozia, Palermo e Solunto. Alla fine del Corso verrà rilasciato un attestato di partecipazione Per informazioni: SiciliAntica, Via Ospedale Civico, 32 - Termini Imerese Tel. 091 8112571 - 346 8241076 E-mail: terminiimerese@siciliantica.it.
“Il Corso di Archeologia Fenicio-Punica – afferma Alfonso Lo Cascio, della Presidenza Regionale di SiciliAntica – è la terza  tappa del percorso di studio archeologico promosso dall’Associazione. Dopo il Corso dedicato alla Preistoria di due anni fa e quello sulla Protostoria dello scorso anno, il seminario attuale racconta la presenza dei Fenici in Sicilia iniziata prima dell’VIII secolo a.C., con la creazione di alcune colonie nella zona occidentale dell’isola, e finita nel 241 a.C., con la vittoria dei Romani nella battaglia delle Egadi, che pose fine alla prima Guerra Punica e stabilì il definitivo abbandono dell’isola da parte dei Fenici. Per lunghi anni questo mondo è stato trascurato e ne sono stati sottovalutati gli effetti e i significati più profondi. Ma decenni di studi e campagne di scavo in diverse località dell’area mediterranea hanno contribuito a correggere l’idea che nel mondo antico i valori più alti e rappresentativi sono stati toccati soltanto dalla civiltà greco-latina, ma anzi, contributi e apporti innovativi a queste culture sono stati forniti dal mondo orientale, e in maniera non irrilevante dagli stessi Fenici”.

Fonte: SiciliAntica Imerese

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